Festa per i nuovi Sand Scorpions

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    Shaina Otori
    Deidara
    Miracle Manu
    Hoshizuku
    Yami Kaguya
    Hanzo Hattori
    Shinodari Jaku
    -Hoheneim-

    ~ Intro per Tatsumaru

    « E quindi... »
    Le puntò l'indice in mezzo agli occhi, costringendola a fermarsi con un sobbalzo per non ritrovarsi un dito nel bulbo oculare.
    « Saresti pronta a scommetterci...? »

    « Eh? » Sbatté le palpebre più volte, confusa, per poi corrucciare lo sguardo infastidita, aggirando l'ostacolo rappresentato dall'amica e proseguendo per la tua strada, esclamando di botto « tu sei completamente pazza!! »
    La brunetta però non demordeva, di fatti la seguì assumendo un sorrisetto quasi irritante, guardandola con aria canzonatoria mentre rilanciava.

    « Non una posta troppo alta, diciamo... che tieni i capelli così finché non te lo dirò io. »
    Lei di contro si getto i capelli lunghi dietro le spalle, spostandoli in un gesto istintivo nervoso. Rispose con uno sbuffo, il suo tono era profondamente diffidente.
    « Scordatelo. »
    Ai ridacchiò.
    « Se vinci ti porto in città sabato prossimo e ti rifaccio il guardaroba da zero. »
    Si fermò, come se colpita al cuore da una freccia. Si voltò lentamente appuntando lo sguardo sulla brunetta come a volerle dire "tu sei completamente pazza". Lei, però, allargò ancora di più il sorriso.
    « Stai tramando qualcosa. Dov'è la fregatura? Non rischieresti mai il tuo conto in banca per una cavolata del genere. »
    Ai si toccò il labbro inferiore con un indice, facendosi pensierosa.
    « In effetti hai ragione... allora diciamo che... se vinco dovrai anche bere tutto ciò che ti passo alla prossima festa che facciamo insieme. »
    L'altra ragazza sembrò colpita. Si chiese se ci fosse una fregatura in quella folle scommessa, ma il premio era troppo ghiotto. La famiglia di Ai è piena di soldi da far paura, caso più unico che raro a suna. Se le prometteva di rifarle il guardaroba non ne avrebbe guadagnato mille abiti di marca, ma sicuramente avrebbe potuto comprare tutto ciò che quei taccagni dei suoi parenti non le avevano voluto prendere prima di partire per suna. Ciò che rischiava era veramente poco, anche se probabilmente avrebbe finito col vomitare al prossimo "addio al nubilato" di Haruka. Alla fine, sebbene esitante, tese la mano aperta.

    « Ci sto! »
    Ai ridacchiò e le strinse la mano, sigillando il patto.
    « Andata. »

    Si guardò intorno come alla ricerca di qualcosa, poi si soffermò in un punto preciso, allargando ancor più il sorriso furbo.
    « Aspettami qui. »
    « Che c'è? »
    « Niente, ho visto una mia vecchia amica. »
    « Ma non volevi andare in fretta dalle altre? »
    « Si, ma mi sono ricordata che devo dire una cosa importantissima a questa mia amica. »
    Detto questo, Ai schizzò via, lasciando sola la ragazza in mezzo ad una via di suna.
    « Ma... »
    Cercò di trattenerla allungando la mano ma quella si involò, svoltando l'angolo e lasciandola da sola. Si guardò intorno cercando di riconoscere la via in cui si trovava senza grandi risultati. Sospirò infastidita ed appoggiò la schiena ad un muro, attendendo pazientemente la ricomparsa dell'altra danzatrice...

    ~

    « Ehi!! Ehi, aspetta!!! Signor Tatsumaru!!! »
    Alle spalle di Tatsu comparve una raggiante Ai con il suo solito sorrisetto da gatta sul visetto dai lineamenti quasi felini, la quale sventolava un braccio per farsi vedere in mezzo alle persone che rincasavano dai luoghi di lavoro.

    « Ciao!! Stavi andando sul luogo della festa, no?? »
    Lo prese per le un braccio senza troppi complimenti, sospingendolo leggermente verso di se senza tirarlo troppo, ma con convinzione.
    « Ti prego, ti prego, ho un problema enorme. C'è una mia amica con me, stiamo andando alla festa anche noi, sai, ci ha invitato Deidara... »
    Mentre parlava l'avrebbe trascinato per un metro o due, per poi lasciarlo una volta che fosse stata certa di aver ottenuto la sua attenzione.
    « E' carina, ma un po' timida con gli altri, mi serve qualcuno per rompere un po' il ghiaccio mentre andiamo sul posto. Mi dai una mano, vero?? »
    Sarebbero arrivati all'angolo oltre il quale aspettava la ragazza. Da lì, Ai si sporse per assicurarsi che fosse ancora al suo posto, poi si voltò e guardò Tatsu con aria di complicità, indicandolo con un indice.
    « Ecco, è qua dietro. E' la ragazza vestita di bianco con i capelli lunghi e biondi. Si chiama Kana. »

    image

    Sporgendosi, o comunque guardando oltre l'angolo, Tatsu avrebbe potuto vedere una ragazza di apparentemente quattordici anni vestita con una camicetta bianca su cui portava un abito dello stesso colore con una corta gonna a frange ed un cravattino cremisi. Aveva un viso delicato, da bambolina, su cui spiccavano gli occhi azzurri e la frangetta ben curata. I capelli oltrepassavano di molto le spalle arrivandole alla vita, erano anch'essi bene ordinati e tenuti a bada da un nastro bianco. Attendeva impaziente con la schiena appoggiata contro un muro, lo sguardo fisso di fronte a se e le braccia conserte. Aveva soltanto una piccola borsetta con se, troppo piccola per contenere qualcosa di più di un portafoglio e un paio di oggetti. Mentre Tatsu guardava avrebbe scostato i capelli dietro la schiena cambiando leggermente posizione. Mentre Tatsu guardava, due mani l'avrebbero spinto in avanti abbastanza forte da costringerlo ad avanzare ma non così tanto da gettarlo a terra o mandarlo a scontrarsi contro qualcuno. Sorridendo, Ai sarebbe sbucata da dietro l'angolo afferrando Tatsu e sbracciandosi per richiamare l'attenzione della ragazza, che voltò lo sguardo verso di loro.

    « Eccomi, eccomi!!!! »
    Le disse in tono alto. Dopodiché si sporse leggermente verso Tatsumaru e gli sussurrò con un tono assai più basso.
    « Se le fai un qualche complimento, uno qualsiasi, fai da subito buona figura. Vai e affondala, tigre. »
    Così facendo lo costrinse ad avvicinarsi con una pacca di incoraggiamento sulla spalla.

    ~ Intro per Yami e Shinodari


    Se la "festa per i nuovi Sand Scorpions" si fosse svolta come da copione subito dopo le selezioni, forse -anzi: sicuramente- né Shinodari né Yami avrebbero potuto partecipare, poiché impegnati al loro villaggio d'origine con ben pochi motivi per accorrere a Suna soltanto per partecipare ad una festa in onore d quattro persone che possono annoverare come "conoscenti" ma non come amici (non ancora... o comunque "non proprio", per così dire).
    Il caso o la coincidenza volle che però l'invito giunse a Tatsumaru proprio mentre questi ospitava a casa sua sia Shinodari che Yami, i quali in questo modo vennero prontamente inseriti nella lista degli invitati in ottemperanza di una postilla che permetteva di portare con se delle persone. L'unico vero problema si rivelò quindi l'orario del ritrovo. Nella lettera vi era specificato per misteriose ragioni di presentarsi sul posto alle sei del pomeriggio, cioè molto prima che dovesse iniziare la festa vera e propria. Nella lettera si pregava di indossare abiti normali eventualmente portando con se dei ricambi qualora si intendesse vestire elegante, sebbene non vi fossero spiegazioni sul perché di questa postilla abbastanza inusuale. Tatsu per quell'ora sarebbe stato bloccato certamente in ufficio, così come Shaina, pertanto Shindoari e Yami si sarebbero giocoforza dovuti presentare al suo posto, aspettandolo sul luogo fino a quando non si sarebbe potuto liberare.

    La lettera presentava dettagliate istruzioni per raggiungere il posto ed il quartiere scelto non era proprio il più lussuoso di Suna, sebbene d'altronde c'è da dire che un po' tutti i quartieri del villaggio della sabbia hanno ben poco a che vedere con il lusso. Il circondario lasciava veramente a desiderare ma il posto era incoraggiante: una grande palazzina che portava con se gli evidenti segni di essere stata in un passato recente un ostello o qualcosa del genere, le porte erano grandi e dava l'aria di essere spaziosa all'interno. Unico problema: ad attendere c'erano soltanto due figure all'entrata nonostante fosse già scoccata la sesta ora.
    Yami poteva riconoscere una delle due figure come una delle danzatrici conosciute mesi addietro alla palestra del Loto Bianco. Quella ragazza dai capelli ramati e dal sorriso luminoso ed un po' ingenuo era certamente impossibile da dimenticare o confondere con qualcun altro, specie a causa della taglia di reggiseno da maggiorata che portava. Accanto a lei una ragazzina di forse dodici anni, o meno, seduta su di un muretto a fianco della casa con aria annoiata. La danzatrice indossava un abito semplice, un top smanicato e dei normalissimi jeans, ed alla vista de due amministratori di Oto il suo volto si illumina riconoscendo subito Yami e saltandolo da lontano con un gesto della mano ed un saluto caloroso. La ragazzina che Yami non conosceva invece portava un abito decisamente inusuale, abbastanza sobrio e semplice, ma il cui stile ricordava l'inizio settecento. un'ampia gonna blu scuro sotto cui spiccavano stivaletti col tacco che la facevano sembrare un po' più alta di quel che era (cioè molto poco), un cappellino con un fiocco dello stesso colore dell'abito sotto cui spiccavano boccoli castani. Apparentemente non era una shinobi, non ne aveva l'aria, come d'altronde non l'aveva nemmeno la kunoichi al suo fiano.
    Appena i due si fossero avvicinati, quest'ultima avrebbe immediatamente accolto entrambi con un sorriso radioso.

    « Yami san!!!! Si ricorda di me??? »
    Appena gli fosse capitato a tiro l'avrebbe abbracciato in maniera molto espansiva. Anche qualora l'otese non si sarebbe ricordato il suo nome, ella avrebbe immediatamente rimediato.
    « Sono Seira!! Ci siamo conosciuti in palestra, quando ci ha fatto visita!! Non si è dimenticato di me, vero? »
    Poi, senza alcun preavviso, sarebbe passata repentinamente a salutare Shinodari con un caloroso bacio su entrambe le guance, stringendole al contempo le mani nelle sue, sorridendo felicissima.
    « Sono veramente felicissima di fare la sua conoscenza, lei dev'essere Shiondari-san, Ai mi ha avvertito che probabilmente ci sareste stati anche voi. Per fortuna, temevo di non farcela da sola. Lei è... »
    Indicò la ragazzina, che rispose con uno sguardo annoiato scendendo dal muretto ed improvvisando un piccolo inchino di saluto prima di rivolgere lo sguardo altrove lasciando leggermente interdetta Seira.
    « ... Ehm, lei è la piccola Madoka. Non è ancora una kunoichi, ma il prossimo anno forse entrerà in accademia. E' la nipotina di Haruka. »
    Rivolgendosi a Shinodari, si sbrigò ad aggiungere.
    « ... Che sarebbe la proprietaria della palestra dove ci alleniamo assieme ad Ai e Deidara. Sono felicissima che degli amici della piccola Deidara siano venuti, Madoka si è rifiutata fermamente di aiutarmi e temevo di non riuscire a pulire tutto da sola. »
    Concluse raggiante.

    ~ Intro per Hamano Iga, Hoshizuku Chikuma e Hoheneim Kakita

    Siete stati tutti informati della festa tramite invito. La lettera era una normalissima lettera in carta e busta economica, nulla di che. Non c'è mittente, solo l'invito scritto in una calligrafia minuta e molto femminile, che indica il luogo della festa come casa della vostra compagna di squadra: Deidara. La lettera dice che potete portare degli amici con voi, qualora lo desideriate, e dice chiaramente di ritrovarsi tutti fra le sei e le sette in abiti semplici e comodi. C'è scritto che se volete vestire in abiti più da serata potete portarveli come ricambio e vestirvi sul luogo. Non spiega il motivo...

    Il primo che posta arriverà pochi istanti dopo Yami e Shinodari. Troverà i due a parlottare con una ragazza bella e procace con capelli lunghi e ramati ed un piccolo neo al lato della bocca. Oltre ai tre c'è soltanto una ragazzina che non conoscete.

    Il secondo di voi che riesce a postare dovrà attendere la fine del giro ed un mio secondo post per avere istruzioni. Questo per evitare che arriviamo tutti "casualmente" nel giro di un minuto e finiamo con l'accavallarci, vi distribuirò io stesso.

    ~ Intro per la sensei

    In attesa di accordi da prendere con la diretta interessata XD editerò appena sarà possibile!



    Edited by Deidara - 8/3/2009, 01:28
     
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  2. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ~ ... ~ = Titolo
    *...* = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    §...§ = Pensato
    Corsivo preceduto da [flashback] = flashback


    ~ Il tranello ~


    * Aveva lasciato un biglietto in casa, per Yami e la cara Shin, in cui diceva loro di recarsi alla festa a una certa ora e di usufruire completamente e senza complimenti delle limitate risorse che poteva offrire la sua casa, che tradotto voleva dire: a Yami, di poter prendere gli abiti che voleva dal suo guardaroba, qualora avesse necessitato di qualcosa di diverso dal solito, mentre a Shinny, di poter utilizzare la casa come preferiva. A dire il vero, anche lei -volendo- avrebbe potuto usufruire della sua collezione di intimo da donna, ma ovviamente la stessa era ben nascosta in un angolo segretissimo della casa e, ovviamente, non gli sarebbe mai balenato nella testa di rivelarle quel suo piccolo e innocente hobby. *

    [ . . . ]


    * Tatsumaru tornava dal lavoro, dove aveva lasciato Shaina a sbrigare le ultimissime faccende. Per quanto la avrebbe voluta accompagnare fin dentro il guardaroba di casa, ciò non era possibile e quindi erano rimasti che si sarebbero incontrati tutti alla festa celebrativa per i nuovi Sand Scorpions, riunendosi a Shin e al fratellone Yami. Percorreva le polverose vie del villaggio senza aver ben chiaro dove si sarebbe recato: se direttamente all'appuntamento oppure prima a casa. Propendendo per questa seconda ipotesi, con la speranza di trovarvi ancora i due amici e magari condividere il tragitto con loro, svoltò a un angolo e si sentì chiamare da una voce femminile: cosa alquanto strana, per uno come lui. *

    CITAZIONE
    « Ehi!! Ehi, aspetta!!! Signor Tatsumaru!!! »

    * Il genin si voltò e vide ad alcuni metri l'amichetta della Yagi: una moretta molto pericolosa, che già una volta gli aveva versato addosso una bevanda bollente. Per quanto fosse stupido, anche lui poteva comprendere che fosse sospetto quell'improvviso comportamento tanto gentile, ma comunque tanto valeva sentire di che aveva bisogno. Detto tra le righe, se al posto di Ai ci fosse stata Haruka o almeno Seira, il suo comportamento sarebbe stato ben diverso e sicuramente meno accorto, perchè sovrastato dall'ingrifamento. *

    CITAZIONE
    « Ciao!! Stavi andando sul luogo della festa, no?? »

    " Bhà, non esattament... "


    * Venne preso sottobraccio senza troppi preamboli e quasi trascinato dalla parte della ragazzina per alcuni metri. *

    CITAZIONE
    « Ti prego, ti prego, ho un problema enorme. C'è una mia amica con me, stiamo andando alla festa anche noi, sai, ci ha invitato Deidara... »

    * E già qua, la cosa non andava bene...!
    Continuò, comunque, ad ascoltare ciò che aveva da proporgli. *

    CITAZIONE
    « E' carina, ma un po' timida con gli altri, mi serve qualcuno per rompere un po' il ghiaccio mentre andiamo sul posto. Mi dai una mano, vero?? »

    * Figurarsi se delle femministe come loro, avrebbero mai "offerto" un'amica a un maschio... e poi, meno che meno a un maniaco, com'era risaputo essere l'Azuma. Arrivarono a un angolo e la danzatrice si sporse, per poi ritornare sul suo interlocutore, con una sospettissima aria di complicità. Nel frattempo, il ragazzino non aveva spiccato una parola che fosse una, incredulo e allo stesso tempo incredibilmente sospettoso, per quell'inatteso moto di generosità. *

    CITAZIONE
    « Ecco, è qua dietro. E' la ragazza vestita di bianco con i capelli lunghi e biondi. Si chiama Kana. »

    * Il ragazzino si sporse a sua volta per osservare e vide una ragazzina di circa quattordici anni, che ricordava vagamente la Yagi, per fisionomia (l'unica differenza, era che questa sembrava sì una ragazza, mentre la Yagi no). Si stava per voltare e dire alla maledetta truffatrice che la aveva scoperta, quando si sentì spingere da dietro e finì oltre l'angolo, venendosi a trovare così "in bella vista". Cosa stava per dire alla moretta? Semplicemente, che aveva capito benissimo che quella biondina doveva essere una parente della Yagi -vista la somiglianza- e che stava provando ad incastrarlo, per poi ricattarlo in qualche modo o addirittura farlo eliminare dalla piattola, sua degna amica. Non riuscì ad esternarle queste parole, perchè la danzatrice iniziò a chiamare a gran voce l'amica bionda, che si voltò verso di loro. *

    CITAZIONE
    « Eccomi, eccomi!!!! »

    * Per poi avvicinarsi a Tatsu e sussurrargli qualcosa, dandogli persino una pacca sulla spalla. *

    CITAZIONE
    « Se le fai un qualche complimento, uno qualsiasi, fai da subito buona figura. Vai e affondala, tigre. »

    * Tigre? Decisamente improbabile, un trattamento simile! Oltretutto, la ragazzina pareva fortemente minorenne e, probabilmente, il piano di quelle due era volto proprio ad incastrarlo per reati contro l'infanzia. Sicuramente, dietro a tutto ciò ci doveva essere quella mente criminale della Yagi e gliela avrebbe fatta pagare salata, ma per adesso si sarebbe limitato a rendere pan per focaccia alla sua diabolica assistente. Si avvicinò alla ragazzina, assicurandosi che Ai facesse altrimenti, e rimase in silenzio per alcuni istanti, come uno che stesse ragionando su un qualcosa di estremamente grave e importante. Infine, vuotò il sacco con una confessione shock! *

    " Mi spiace, ma non posso accettarli... sono fidanzato! "


    * Così dicendo, trasse alcuni spiccioli dalla tasca e li porse ad Ai, come a volerglieli restituire con un inchino del capo... poi, si rivolse alla biondina. *

    " Kana, non è vero?
    ...
    La tua amica qui, mi ha pagato perchè ti dessi fastidio, ma mi spiace: per quanto bisognoso, non mi presto a queste cose...
    E poi non potrei comunque, visto che sono fidanzato!...
    ...
    Sono desolato per aver pensato anche solo un attimo di assecondare le sue richieste: ti chiedo perdono! "


    * Così dicendo, fece un piccolo inchino con il capo anche verso la bionda, sorridendo dentro di sè per come si immaginava di aver smerdato la moretta, ma sopratutto di aver incasinato gli stupidi piani che la Yagi aveva su di lui. Il suo tono e il suo comportamento, invece, erano di serio pentimento e sincero dispiacere. *
     
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    " Mi spiace, ma non posso accettarli... sono fidanzato! "


    Impiegò diversi istanti nel tentativo di cercare di capire che cosa stava succedendo, poi rinunciò ricordando improvvisamente con chi aveva a che fare, di conseguenza riconoscendo l'inutilità di tali sforzi e l'inutilità intrinseca nel cercare di capire ciò che non poteva essere capito. D'altronde è universalmente noto come sia impossibile capire ciò che passa per la testa ad un idiota.
    In ogni caso tenne il gioco e la scommessa, limitandosi al minimo indispensabile in termini di reazioni. Sbatté le palpebre con aria sufficiente, inarcando di pochissimo un sopracciglio sottile in cenno di vago nervosismo, dopodiché fu costretta da un riflesso istintivo a scostare di nuovo quei capelli fastidiosamente lunghi a cui non era abituata. I suoi capelli erano da sempre stati lunghi, ma non così tanto. Erano pesanti, ed il portarli sciolti la faceva sentire fuori posto. Frattempo, la scenetta andava avanti sotto i suoi occhi.
    CITAZIONE

    " Kana, non è vero?
    ...
    La tua amica qui, mi ha pagato perchè ti dessi fastidio, ma mi spiace: per quanto bisognoso, non mi presto a queste cose...
    E poi non potrei comunque, visto che sono fidanzato!...
    ...
    Sono desolato per aver pensato anche solo un attimo di assecondare le sue richieste: ti chiedo perdono! "


    « ... »
    Il suo volto si incupì per un istante mentre abbassava impercettibilmente lo sguardo. Le sue spalle fremettero un istante mentre un silenzio inquietante scendeva in quella che, qualche istante prima, era stata una via trafficata di suna.

    image

    « TU, MALEDETTA AMEBA!!!!!!!!!! »

    Se a confondere le idee a Tatsumaru erano stati i capelli molto più lunghi e curati dell'ultima volta in cui -quasi un mese prima- aveva incontrato quella ragazzina impertinente in amministrazione, sicuramente la sua voce squillante non poteva averla dimenticata in così poco tempo. E l'Azuma non si sarebbe ricordato perfino di quella fondamentale caratteristica, chissà se uno dei calci volanti di Deidara ricevuto in pieno stomaco poteva rimediare a tale imperdonabile errore? Non è che come notato da Tatsu la ragazzina presentata da Ai come "Kana" somigliasse a Deidara... quella ERA Deidara, di ritorno da un lungo e stressante soggiorno a Konoha.
    La bionda danzatrice volteggiò su se stessa sferrando un elegante e micidiale calcio alla bocca dello stomaco, un'azione resa rapidissima da un massiccio impasto di chakra eseguito in quantità tale che Tatsu al momento non poteva certo immaginare. Riversò in quel calcio tutta la frustrazione di chi ha sfiorato una fortuna in capi di abbigliamento ed aveva trascorso gli ultimi dieci minuti a sognare di svuotare il bancomat dell'amica nei negozi di abbigliamento giù in centro. Ora, tutti quei sogni ad occhi aperti e quegli abiti di marca erano un'utopia svanita nel nulla, avrebbe dovuto rassegnarsi ad indossare quei pochi abiti decenti che era riuscita a strappare al portafogli dei suoi ricchi zii e della vagonata di uniformi scolastiche con la quale nelle scorse settimane la stronza di sua zia aveva cercato di convincerla ad iscriversi a normali accademie scolastiche per ricchi figli di papà, nella speranza di far abbandonare la carriera da kunoichi alla nipote. Tutto perché un'ameba che finge di essere un uomo le aveva fatto perdere per l'ennesima volta una scommessa con Ai, riuscendo a non riconoscerla nonostante palesemente non fosse affatto cambiata di moltissimo... aveva solo i capelli fastidiosamente più lunghi del solito, dannazione!!!!!

    Ricevette una risatina poco più in là da parte di un'Ai parecchio divertita dalla scena che si era presentata ai suoi occhi. La brunetta fece saltare nel palmo della sua mano i quattro spiccioli che l'Azuma le aveva dato, ridacchiando.

    « Così non ci siamo, Tigre. Io te l'avevo detto di farle un complimento, di sicuro si sarebbe limitata ad urlarti contro invece di prenderti a calci. Allora, piccola Deidara, mi sa che ho vinto anche stavolta. »
    La biondina fulminò con lo sguardo la sua sempai, trattenendo un'imprecazione irripetibile, prima di insorgere disperata, avvicinandosi ad Ai e strappandole di mano gli spiccioli in un gesto di rabbia.
    « Non vale!!!! Perché la scommessa fosse valida doveva essere una persona normale con un'intelligenza degna di questo nome a vedermi, non uno con della segatura al posto del cervello!!!! »
    Ai le presentò un dito indice, poi assunse un'aria furbetta mentre metteva le braccia conserte, irremovibile.
    « Ah-ah, i patti sono patti e le scommesse sono scommesse. Lui non ti ha riconosciuta, quindi io ho vinto. Piuttosto, per la cronaca... »
    Si rivolse a Tatsumaru con aria incuriosita e per niente di derisione o canzonatoria, sempre sorridendo.
    « Ehi, Tigre, chi è che sarebbe la tua ragazza? Chissà, magari la conosco. »
    Deidara volse lo sguardo sul genin, sbattendo le palpebre.
    « Cheeeeeh? Questo qui avrebbe una ragazza? Io credevo stesse sparando palle per fare bella figura. Chi è la disperata? »
    Entrambe davano l'aria di prendere sul serio le parole di Tatsu, in particolare Deidara che spinta dall'aria fiduciosa dell'amica aveva l'aria di chi in quel momento avrebbe anche potuto credere a babbo natale.
     
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  4. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -Festone Sand Scorpion-
    ..Evviva!!!..
    Post di Presentazione



    Erano quasi giunte le sei li nei pressi del villaggio della sabbia. L’aria calda della giornata pian piano cominciava a lasciare spazio ad una leggera e ancora impercettibile brezza serale anche se il caldo torrido ancora la faceva da padrona. Lungo il viale principale una chioma di capelli rossi si faceva largo mentre camminava con passo deciso verso la tana della tigre, un eroe d’altri tempi era colui che la portava fiero sulla testa, il suo nome era: Hoshikuzu Chikuma Turbine Rosso della Sabbia. Uno stupido moccioso, ecco cosa sembrava il Chikuma mentre ciondolava per il villaggio. Tra le mani stringeva un invito scritto senza alcuna ombra di dubbio da una mano femminile, il che rendeva la cosa molto interessante per il ragazzino. L’invito gli era stato recapitato a casa il giorno prima e su di esso erano presenti soltanto un orario ed un luogo di ritrovo, ancora una volta la casa della Yagi sarebbe stata teatro delle sue avventure. L’ultima volta che ci era stato aveva tentato invano di portare la compaesana con se durante la missione al paese del mare, senza avere successo. L’invito portava su scritto di presentarsi in abiti comodi, mai cosa fu presa più alla lettera di quelle poche e scarne parole. Hoshi si era infatti agghindato a dovere, addosso poche cose lo coprivano, una canottiera degna del più grande muratore di tutti i tempi, un paio di pantaloncini corti molto più simili ad un paio di mutande che a dei pantaloni e ai piedi un paio di infradito degne della migliore spiaggia del mondo, il tutto contornato da una bibita con cannuccia da cui il ragazzino ogni tanto attingeva per rinfrescarsi la gola. La casa della Yagi ormai era a pochi metri, le sue pupille esplosero dallo stupore appena svoltato l’angolo, una gradita sorpresa stanziava davanti alla casa della Yagi, la sua voce squillante si ergeva fin su al cielo.

    image

    -YAMI SENSEI?!! SHINODARI-CHAN?!!.. cosa ci fate da queste parti?.. AHAHAHAH.. da quanto tempo.. che bello rivedervi!.. non ditemi che siete qui anche voi per la festa!!!..-

    Mentre parlava lo sguardo del rosso pian piano si era spostato quasi d’istinto a fissare le due gigantesche colline dell’amore che stavano poco più in là. Non lo faceva apposta, erano i suoi ormoni a guidarlo come un predatore assetato di azzannare la preda, il ragazzino era davvero felice di rivedere i due otesi ma i suoi occhi ormai sembravano essersi inchiodati sui seni dell’avvenente ragazza. Ritrovato il controllo dopo qualche istante di puro godimento il ragazzino avrebbe ripreso a parlare con i due, non prima di aver emesso qualche sgradevole rumore gracido dalla cannuccia ormai priva di sostanza liquida da tirar su.

    -Se siete qui significa che conoscete Deidi-Chan.. è da un pezzo che non la vedo chissà se ha messo su un po’ di seno come lei shinodari.. ah che maleducato!.. scusate solo un secondo..-

    Il ragazzino si sarebbe così avvicinato alle altre due ragazze che mai aveva visto prima d’ora. doveva ammettere che entrambe esercitavano un certo fascino sul rosso. Mostrato un gran sorriso Hoshi avrebbe così allungato la mano verso le due ragazze, non prima di averla ripulita con un colpo secco sui pantaloncini per evitare sgradevoli e appiccicosi equivoci. Non era cresciuto di una virgola il dannato bastardo.

    -Io sono Hoshikuzu Chikuma.. Hoshi per gli amici.. piacere di conoscervi!.. immagino voi siate amiche di Deidi.. sapete che fine ha fatto?!.. ormai sono le sei passate e deve ancora arrivare.. beh pazienza.. perché intanto non mi raccontate un po’ di voi.. non vi ho mai viste bazzicare qui a suna..-

     
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  5. Yami Kaguya
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    ..Era qualcosa che mi riportava al passato. Il mio vestirmi di fronte allo specchio, sistemandomi quei capelli nè troppo lunghi nè corti. E intanto, dietro di me il rumore dell'acqua che scorreva, contornato da intervalli nella caduta del liquido, a causa di un corpo umano che si muoveva sotto di esso. Scossi la testa riscuotendomi dai pensieri su cui stavo iniziando a vagare, e scendendo di nuovo nel salotto. Ritrovai di nuovo il messaggio di Tatsu, facendo come diceva. Ovvero mettendo a soqquadro il salotto per trovare ciò che mi serviva, sperando ne avesse un paio. Alla fine la ricerca ebbe successo, e afferrai un paio di occhiali da dietro un divano, mentre per un attimo sfiorandolo mi tornò alla mente l'ultima volta che ci ero stato. Mi strinsi il braccio sinistro, poi diedi un'occhiata all'orologio. Non era certo tardi, ma era meglio far pressione tanto per assicurarsi che avesse finito. Con calma mi presi qualcosa dal frigo, dopo aver portato al sunese sotto forma di rotolo qualche litro di bibite. Che alla fine per metà mi bevevo io, ma su quel dettaglio sorvolavo.
    Tornato di sopra, l'acqua aveva smesso di scorrere, quindi era probabile stesse per uscire. Cercai quindi uno dei ricambi che mi ero lasciato dietro dall'ultima volta che avevo fatto lo scroccone a casa di Tatsu, trovandolo in un angolo e perfettamente in ordine. Stranamente. Come facesse ad essere tanto ordinato con una testa simile, era ancora un mistero.
    Giacche non se ne parlava, l'invito parlava di vestirsi comodi, e volevo prenderlo in parola. Quindi pantaloni presi da Tatsu, e una maglia a maniche lunghe. Più un pendente abbastanza inutile, ma necessario per coprire in parte il seal, con in più gli occhialini al collo. Tanto per premunirsi, se poi non c'erano tempeste come l'ultima volta meglio per tutti.
    Quindi, alla fine mi mancava solo Shin. Al che mi misi seduto accanto a letto, finendo la bibita rapidamente così che appena pronta, potevamo anche andare.

    Shin? A che punto sei?

    Sentii quello che sembrava tanto un campanellino, al che pensai di avere allucinazioni uditive. Poi la porta del bagno si spalancò, e ne uscì la ragazza, pronta per uscire.
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    Almeno dalla faccia che fece. La mia fu tutto un programma.

    ..Non sei un pò "troppo" comoda? La sera nel deserto fà freddo.

    Non parve darmi troppa attenzione, mi presi una linguaccia anzi. Anche se a dirla tutta aveva con sè uno zaino, probabilmente contenente il vestito per la parte seria della serata. Su quello in effetti la lettera era stata strana. L'arrivo era richiesto piuttosto presto, e in abiti comuni. Poi però c'era in aggiunta la possibilità di portarsi abiti eleganti nel caso si volesse cambiarsi successivamente sul posto. Il che in altri casi poteva avere risvolti equivoci, ma in questo non aveva semplicemente una spiegazione. O almeno, io non la trovavo. Gettai via la lattina ormai vuota in un cestino, poi mi diressi verso la porta.

    Vabbè, meglio muoversi o tardiamo. Pronta?

    Ottenuta risposta positiva o meno, avrei aperto la porta, per poi richiuderla una volta che anche la ragazza fu uscita. Non c'era molto da chiudere visto come il ragazzo non tenesse molto alla sua proprietà, quindi ci avviammo alla festa per i neo-Sand Scorpions. O meglio, non tanto "neo" visto quanto tempo era passato dal torneo di Suna. Ma sembrava avessimo beccato il momento della festa vera e propria. Certo, fra i nomi ce n'erano solo due che conoscevo, e uno di essi probabilmente sarebbe pure stato contrariato al vedermi. Ma almeno per l'altro e per l'invito di Tatsu, meglio andare là e affrontare la cosa, piuttosto che starsene a casa.

    [...]

    Certo le cose da affrontare, furono non sono inaspettate, quanto del tutto incalcolate. Fissai la casa a cui eravamo arrivati, poi dietro di me. Di nuovo la casa, e poi a sinistra. Non che fossi un genio della topografia sunese, ma ai livelli di perdermi con una mappa in mano non ci ero ancora arrivato, mi ero pure fatto qualche scalata per controllare di seguire strada giusta. Eppure qualcosa non mi suonava corretto. Il palazzo all'apparenza dava l'idea di averci preso, aveva qualche vaga somiglianza con i locali di Oto, e da come era spazioso non era difficile capire che era progettato per il pubblico. Almeno a giudicare dal sole ormai sulla via del tramonto, erano le sei e qualcosa, eppure di fronte a quella costruzione stavano solo due figure, per il resto niente luci o rumore.

    Il posto dovrebbe essere questo. Chiediamo informazioni?

    A quel punto, tanto valeva vedere chi c'era, o capire se pur essendo lievemente in ritardo, gli altri si stessero dimostrando una massa di ritardatari della peggior specie.
    Tra l'altro, man mano che ci avvicinavamo alle due figure, una di esse iniziò a ricordarmi qualcosa. Erano vestite una normalmente, con jeans e un top, mentre l'altra aveva qualcosa di più elaborato, o meglio, un vestito con uno stile non proprio definibile come "moderno". Data la poca voglia di urlare attesi di essere piuttosto vicino prima di parlare, ma la figura più alta delle due alzò un braccio quando ci vide. Al che forse eravamo sul luogo giusto sul serio. Intanto però, a fissarla sentivo come se dovessi ricordarmi di qualcosa. Tuttavia, all'avvicinarmi pensavo solo a come lo stile di una delle due fosse sempre meno moderno, con l'aggiunta di un cappello con fiocco e dei boccoli nella capigliatura per la più bassa. E come l'altra, spiccasse per altri motivi. Tipo una taglia di reggiseno difficile da non notare. Particolare che aumentò quella sensazione che ormai avevo identificato come un tentativo di ritrovare una collocazione mnemonica per quella figura, da parte del cervello. Con scarsi risultati, sebbene mi sembrasse di avere il nome sulla punta della lingua. Capelli ramati, seno enorme...forse c'entrava con Deidara..?
    Da lì, l'illuminazione. Sia riguardo al perchè non ricordavo con gioia quella volta, un perchè con riccioli biondi, e su chi fosse la donna.
    Solo che ero arrivato quasi sovrappensiero a quelle conclusioni, quindi quando tornai in me, mi ritrovai a fissare i suddetti seni in rapido avvicinamento, prima di sentirmi due braccia attorno al collo e la pressione di un abbraccio sullo stesso. Preso un attimo in contropiede, mi ritrovai schiacciato contro il petto della danzatrice, contenta di rivedermi e lieta di dimostrarlo, a quanto sembrava. Che fosse contenta di rivedere ogni persona era incluso, infatti più che della reazione, che in base ai miei ricordi in effetti dovevo aspettarmi, c'era il problema del fatto che il mio fisico era sottile al pari di quello della danzatrice.
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    Il problema veniva nello slancio affettivo della stessa, e dal conseguente fatto che riuscivo ben poco a parlare, e quasi quasi a respirare.
    CITAZIONE
    « Yami san!!!! Si ricorda di me??? »

    Facendo forza, sebbene in modo gentile sulle spalle della donna, provai a contrastare la stretta, a metà fra l'impanicato dalla mancanza di ossigeno e il divertito per la situazione.

    Beh..lei è Sei-mhh-Sei..
    CITAZIONE
    « Sono Seira!! Ci siamo conosciuti in palestra, quando ci ha fatto visita!! Non si è dimenticato di me, vero? »

    Non riuscii a completare la frase prima di trovare una posizione che mi permettesse di non sentirmi una vena pulsare per come cercasse aria, ma almeno ora riuscivo a parlare.

    No, certo che no, figurati..

    Così come era iniziato comunque, finì, visto che la presa si allentò, e la donna si spostò su Shin, riservandole un trattamento lievemente meno espansivo, ma di sicuro più piacevole. Io intanto riprendevo fiato, tossendo un paio di volte, voltandomi per come sentivo un certo calore a livello delle guance. C'erano persone a Suna che erano talmente schiette da buttare all'aria ogni muro che mettevo per tenere quell'atteggiamento serio a cui ero più abituato a portare ormai, più che veramente intenzionato a farlo. Comunque, quando la danzatrice tornò a parlare sperai di aver ripreso un colore normale, mettendomi quindi ad ascoltarla visto che probabilmente sapeva perchè anche dopo averle raggiunte, sulla strada dietro di noi non si vedeva ancora nessuno. Seira passò al presentare l'altra ragazza, che però si dimostrò socievole quanto un felino, nel fare un inchino per far capire che ci aveva visti. Voltandosi subito dopo da tutt'altra parte.
    CITAZIONE
    « ... Ehm, lei è la piccola Madoka. Non è ancora una kunoichi, ma il prossimo anno forse entrerà in accademia. E' la nipotina di Haruka. »

    Quindi immagino seguirà le impronte della zi-

    ..Zia?

    Realizzai prima il significato letterale della frase, che quello reale. Ovvero che avevo davanti la nipote della donna dai capelli argentati incontrata mesi prima. La quale dimostrava una ventina d'anni o poco più. E che ora, scoprivo essere zia di una ragazzina che nemmeno poteva essere nell'età dell'adolescenza. Salendo di età per Haruka, arrivando a 26 anni che già faceva attrito con l'immagine che ricordavo, una eventuale sorella e coetanea doveva aver avuto Madoka a 14 anni. Cosa forse normale in un mondo come il nostro. Più anormale era per una quattordicenne riuscire a crescere una figlia.

    ...Vabbè, ci avranno pensato qualche anno, prima di volere Haruka come secondogenita.

    Mi risposi da solo per chiudere la faccenda e tornare alla conversazione. In tempo per cogliere un dettaglio poco piacevole.
    CITAZIONE
    « Sono felicissima che degli amici della piccola Deidara siano venuti, Madoka si è rifiutata fermamente di aiutarmi e temevo di non riuscire a pulire tutto da sola. »

    Lo disse in maniera raggiante. I miei occhi invece, si spalancarono nell'istante successivo a quello in cui assimilai quanto aveva appena detto.

    ...Scusa Seira-san, cosa intendi per puli-
    CITAZIONE
    -YAMI SENSEI?!! SHINODARI-CHAN?!!.. cosa ci fate da queste parti?.. AHAHAHAH.. da quanto tempo.. che bello rivedervi!.. non ditemi che siete qui anche voi per la festa!!!...

    Il discorso venne interrotto dal brusco arrivo di quello che doveva essere un altro ospite. E che voltandomi, riconobbi anche solo per quella zazzera rossa inconfondibile. L'ultima volta che l'avevo visto era passato da allievo a collega sensei.
    image
    E in effetti aveva ragione, sul tempo. Un sorriso tuttavia glaciale accompagnò le mie parole, subito dopo che passai dai saluti al parlare dei sospetti su ciò che Seira aveva appena detto.

    ..Ciao Hoshi, bello rivederti. Sì, in teoria mi avevano detto dovremmo essere qui per una festa, ma...

    Ma se ho sentito bene quella testa bionda mi ha preso per una impresa di pulizie...

    Interruppi però il discorso, vedendo lo sguardo del ragazzo spostarsi da noi fino allo spazio fra me e Shinodari. Al che mi voltai di nuovo, vedendo solo Seira dietro di noi. Certo bastò un secondo per capire come quel "solo", non fosse corretto dirlo.
    CITAZIONE
    -Se siete qui significa che conoscete Deidi-Chan.. è da un pezzo che non la vedo chissà se ha messo su un po’ di seno come lei shinodari..-

    Fissai un attimo il ragazzino mentre esternava senza troppi problemi l'apprezzamento per Shin, in rapporto a Deidara. Al che, mi venne da sorridere. Non avevamo avuto tempo di parlare da quella volta in corridoio dopo che Ys si era rifatto le unghie sulla sua faccia. Ma sembrava il ragazzino che avevo lasciato dopo gli esami genin, fosse cresciuto. Almeno su quel lato.

    Temo le speranza saranno illuse. Certo se si facesse vedere mi farebbe piacere.

    Nemmeno io vedevo da un pò Deidara, e non che la cosa si fosse ripercossa in maniera negativa. Attesi quindi che Hoshi salutasse a sua volta le due ragazze, mentre nell'attesa, spostai il mio sguardo sulla maglia di Shin per qualche secondo, prima di riportarlo su Seira e Madoka. Quindi ripresi gli ultimi ricordi di Deidara, ma confermavo la risposta. Speranze un pò disilluse. Più per il traguardo che per la partecipante.

    ...Scusa un attimo, Hoshi. Seira-san, sbaglio o prima ha detto...pulire?

    Avrei atteso che Hoshi mi lasciasse uno spazio in cui buttare la domanda, altrimenti me lo sarei preso a forza, mettendogli una mano sulla spalla per richiamare un pò di attenzione nel caso servisse. Mi bastava soddisfare la curiosità, sebbene fossimo addestrati, a capire bene le informazioni la prima volta che le sentivamo. E anche le speranze di aver capito male, erano piuttosto basse.
     
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    Il bambino ricevette la lettera appena tornato a casa dopo il viaggio che lo aveva portato a conoscere più fondo la sua arte, ma soprattutto a conoscere più a fondo se stesso. Mentre camminava si sentiva diverso.L’ambiente in cui aveva vissuto per diverse settimane, il monastero dei D10, lo aveva cambiato.Finalmente il quadro si andava ricomponendo.
    Aveva scoperto che esisteva questo tipo, Jotaro, il quale in passato aveva imparato l’arte della manipolazione dell’argilla, sebbene solo superficialmente e, infatti , l’aveva abbandonata reputandola pericolosa.A quanto pareva era riuscito a sapere in qualche maniera della sua esistenza ed aveva addirittura scatenato la missione attraverso la quale era diventato Sand Scorpion e capo guardiano del Gate.
    Come aveva fatto a sapere di lui?C’erano delle spie? Ma soprattutto quanto forte poteva essere questo tizio per avere al suo soldo ninja così abili, come quelli visti nella missione di un mese prima?
    Più si sforzava , più il piccolo non riusciva a trovare una risposta.Ciò nonostante, sembrava che questo Jotaro non aveva cattive intenzioni,anzi aveva ordinato(il che già gli sembrava assurdo) ai D10 di allenarlo.Adesso non solo era molto più forte, ma aveva addirittura guadagnato un vestito nuovo.Era il kimono che aveva preso dal monastero: lungo , color crema e azzurro che gli cingeva il corpo in maniera perfetta.
    Poi non poteva non pensare alle parole degli anziani, che lo avevano messo in guardia da quell’uomo...

    “ Basta! Non ce la faccio più a scervellarmi, andiamoci a divertire!!”



    Aumentò il passo verso la festa.Aveva ancora con sé la lettera dove Deidara aveva scritto con la sua calligrafia minuta.Pensò:


    “Speriamo non succedano casini, quella è proprio una testa calda..”



    Inoltre il bambino era curioso di sapere chi altri sarebbero venuto alla festa: certo ci sarebbero stati i nuovi Sand Scorpion quindi oltre Deidara anche Hoshi e Hamano, ma poi chi altro?

    “Meno male che c’è Hoshi...”



    Gli dava fastidio stare con persone che non conosceva, in quanto lo mettevano in soggezione.Dopotutto era un bambino.Solo con Hoshi si trovava stranamente a suo agio, probabilmente perché avevano quasi la stessa età.
    Arrivato bussò alla porta ed entrò.
    Dentro si sentiva un vociare di persone. Entrando nel gruppo, esordì con un timido

    “ Buona sera a tutti!”



    mentre sentì leggermente avvamparsi sul volto. Scrutò la sala.C’erano gli amministratori del villaggio compreso Tatsu che ultimamente aveva fatto notevoli progressi nell’arte nella quale lui era ormai quasi un maestro.Poi ovviamente c’era Deidara ed una ragazza sconosciuta, oltre che un ragazzo che portava il coprifronte di Oto.
    Infine il suo sguardo cadde su Hoshi.Gli andò vicino:

    “ Ciao Hoshi, sei qui da molto?Spero di non aver fatto ritardo ma son appena tornato da un lungo viaggio!Allora che c’è da mangiare che sto morendo di fame?”



    Prima ovviamente andò a salutare con un leggero inchino gli ammjnistratori ed ovviamente a salutare la padrona di casa:

    “Grazi per l’invito Deidara!Chi è il ragazzo di Oto?”



    Disse in maniera impacciata.Ma così era fatto il piccolo Hohenheim: timido nella vita quotidiana, invincibile sul campo di battaglia.


    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    La giocata si colloca dopo gli avvenimenti nel topic "Vecchie Conoscenze"
     
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    Una doccia rinfrescante per far scivolare via la calura di Suna.
    Una vacanza da Oto era quello che ci voleva e la compagnia non era affatto male, sebbene per tutto il viaggio verso il villaggio avevo avvertito un certo attrito tra i miei due compagni, Yami e Ko.
    Raggiunte le mura il draghetto si era separato da noi con la scusa di voler portare un regalo al ragazzino che l’aveva accolto la prima volta in maniera così calorosa e da allora non l’avevo più visto.
    Un Kabane a caso non sembrava soffrire affatto della mancanza del cucciolo di drago, Tatsu, al contrario ne era più dispiaciuto.
    Io non me ne ero preoccupata più di tanto: mi fidavo di Ko ed avevo mandato a Shaina un avviso che il draghetto era in giro per Suna.
    In caso di emergenza potevo sempre richiamarlo.
    Era stato tutto perfetto tranne Yami che mi aveva fregato il bagno adducendo strane e assurde scuse sul fatto che noi ragazze ci mettevamo un’eternità a prepararci.
    Sapeva benissimo che non ero quel tipo di persona, ma questa volta ne approfittai spudoratamente allungando di proposito tutti i tempi.
    Ma forse era semplicemente per non perdermi un attimo di quel prezioso tempo che stavo vivendo come una normale ragazza, senza responsabilità o scomode etichette.
    Mi legai i capelli in due codine utilizzando dei nastri a cui erano attaccati dei campanellini.
    Mi piaceva il delicato tintinnio che facevano ad ogni mio movimento.


    CITAZIONE
    Shin? A che punto sei?

    La tentazione di rispondergli che mi stessi ancora lavando era troppo forte, ma alla fine anche io non vedevo l’ora di uscire da lì e raggiungere gli altri.

    -Quasi fatto!-

    Esclamai da dietro la porta, mentre sistemavo l’abito elegante dentro lo zaino.
    In effetti, non mi era molto chiaro il perché dovessimo andare inizialmente in abiti comodi e poi, volendo, portare un ricambio più ricercato.


    Le catalogai come stranezze sunesi.
    In fondo non vedevo l’ora di passare del tempo con Shaina e Tatsu, rivedere Hoshi e...uhm... *sospirai* cercare di... no, era impossibile anche il solo tentare di... *sospirai una seconda volta*
    Pur essendo abituata ad avere atteggiamenti diplomatici, con Deidara raramente ci riuscivo.
    Dovevo solo sperare che la sala fosse sufficientemente grande o che qualcuno tenesse occupata la ragazzina per tutto il tempo della festa.
    Un martire sicuramente.
    O forse qualcuno che fosse in grado di non fermarsi alle apparenze.


    Mi sistemai lo zaino dietro le spalle ed aprii la porta entrando in camera.

    Trovai Yami seduto davanti al letto con una bibita.

    CITAZIONE
    ..Non sei un pò "troppo" comoda? La sera nel deserto fà freddo.

    image
    Ma... ma...
    Per tutta risposta gli feci la linguaccia.


    -Naaa... non credo faremo gite in piena notte nel cuore del deserto. Tu piuttosto Yami, hai paura di qualche improvvisa tempesta di sabbia dentro il villaggio? Interessante look con quegli occhiali.-

    Replicai, ma sempre mantenendo un’espressione rilassata.

    CITAZIONE
    Vabbè, meglio muoversi o tardiamo. Pronta?

    Socchiusi gli occhi esibendo un sorriso solare.

    -Certo che si!-

    Esclamai superandolo per dirigermi verso il piano inferiore.

    -Su, muoversi, Yami kun!-

    Aggiunsi piena di entusiasmo.

    In teoria dovevamo essere arrivati, ma Yami non sembrava molto convinto a giudicare come si guardasse in giro alla ricerca di una qualche conferma.
    Eppure le istruzioni contenute sulla lettera non lasciavano adito a dubbi.
    Ok, non eravamo nella zona "in" di Suna, ma io non ero il tipo che badava a queste cose.
    L’edifico sembrava più che adatto ad ospitare una festa.


    CITAZIONE
    Il posto dovrebbe essere questo. Chiediamo informazioni?

    Annuii.

    Non c’era una grande affluenza in quel luogo, eppure l’orario cui dovevamo presentarci era quello.

    Guardando attentamente, due persone erano già arrivate.
    La più giovane, poco più di una bambina sedeva sul muretto con l’aria di chi avrebbe voluto essere altrove.
    L’altra era una ragazza dai capelli ramati, vestita in abiti comodi anche se ipotizzai che avesse indossato una maglietta di un paio di taglie inferiori, il volto solare, il sorriso luminoso e dai modi fin troppo accoglienti come potei notare non appena saltò addosso a Yami.


    CITAZIONE
    « Yami san!!!! Si ricorda di me??? »

    Non avevamo fatto in tempo ad avvicinarci che la fanciulla lo stava stritolando in un abbraccio soffocante, beh non era solo quello a soffocarlo, e se fossimo obiettivi quale maschietto non avrebbe voluto morire tra le braccia di una ragazza così... così... abbondante?
    Ma quei pensieri fugaci esplosero come tante bolle di sapone, mentre mi piegavo in due dal ridere.
    Eh si, l’intera scena era davvero esilarante.
    E poi l’espressione di Yami era tutto un programma.
    Lo ammetto, provò a presentarmela, ma un po’ cercava di riprendere fiato e un po’ la delicata fanciulla fu più svelta a rammentargli chi fosse.


    CITAZIONE
    « Sono Seira!! Ci siamo conosciuti in palestra, quando ci ha fatto visita!! Non si è dimenticato di me, vero? »

    -Ah ha, ora capisco i motivi delle tue frequenti visite a Suna, altro che andare a far visita a Tatsu.-

    Commentai divertita, tra una risata e l’altra.

    Mi dovetti asciugare le lacrime, ma non riuscivo proprio a smettere.
    Peccato non poter conoscere i pensieri di Yamata su tutto ciò.


    Purtroppo il divertimento non durò a lungo, poichè Seira decise di cambiare obiettivo.
    Un istante prima era ancora abbracciata a Yami, l’istante dopo mi stava baciando sulle guance stringendomi le mani nelle sue.


    CITAZIONE
    « Sono veramente felicissima di fare la sua conoscenza, lei dev'essere Shinodari-san, Ai mi ha avvertito che probabilmente ci sareste stati anche voi. Per fortuna, temevo di non farcela da sola. Lei è... »

    Riuscii solo a mormare un flebile “Piacere di fare la sua conoscenza”, mentre la ragazza ci sommergeva con il classico fiume di parole.

    Riassumendo, l’adolescente annoiata era Madoka, la nipote della proprietaria della palestra, eravamo stati catalogati come amici di Deidara e in tutto ciò avremmo dovuto anche... pulire?

    Non ebbi tempo di incontrare lo sguardo di Yami, che sentii la squillante voce di Hoshi.


    CITAZIONE
    -YAMI SENSEI?!! SHINODARI-CHAN?!!.. cosa ci fate da queste parti?.. AHAHAHAH.. da quanto tempo.. che bello rivedervi!.. non ditemi che siete qui anche voi per la festa!!!..-

    Mi voltai nella sua direzione.
    Il sunese era cresciuto dall’ultima volta che l’avevo visto così come i suoi ormoni, notando dove il suo sguardo si fosse soffermato.
    Feci finta di nulla.
    Maschi!


    -Hoshi, che bello rivederti! Sai che quasi non ti riconoscevo. Sei diventato più... uhm.. adulto...-

    Esclamai sorridendogli, salutandolo con la mano.

    Ormai l’attacco di risate ero riuscita a dominarlo, anche se preferivo non ricordare l’evento che l’aveva scatenato.

    Non mi era sfuggita l’interruzione del saluto di Yami, anche lui aveva notato.
    Il momentaneo interesse di Hoshi era fin troppo palese.


    CITAZIONE
    -Se siete qui significa che conoscete Deidi-Chan.. è da un pezzo che non la vedo chissà se ha messo su un po’ di seno come lei Shinodari.. ah che maleducato!.. scusate solo un secondo..-

    L’innocenza dei bambini, peccato non fosse più un bambino.

    Divenni rossa in viso, non riuscendo a replicare a quel commento che mi aveva preso alla sprovvista.

    E di certo non ebbi il ben che minimo sostegno da parte di Yami.


    CITAZIONE
    Temo le speranza saranno illuse. Certo se si facesse vedere mi farebbe piacere.

    §Cosa? Cosa?§

    Mentre aspettavamo che Hoshi si presentasse a Seira e Madoka, notai lo sguardo di qualcuno posarsi prima sulla mia maglietta poi dirigersi verso le due fanciulle.


    §Uno...§

    §...due...§


    ...

    §...trenta...§

    Contare mi distrasse dall’assestare a Yami e a Hoshi un sano pugno in testa.

    Yami cercò di attirare l’attenzione per avere la conferma di quello che entrambi avevamo compreso in realtà da subito.


    CITAZIONE
    ...Scusa un attimo, Hoshi. Seira-san, sbaglio o prima ha detto...pulire?

    Osservai la mia minigonna, sospirando...

    Comoda era comoda, ma di certo si sarebbe rovinata durante le pulizie.

    Però forse avrei trovato in quel contesto l’occasione adatta per vendicarmi sul metro di giudizio di due maschietti a caso.



    OT

    SPOILER (click to view)

    Mi spiace, ma per ora non posso far riferimento a Hohenheim, poiché per come ha postato siamo in due tempi differenti. çç



     
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    ~ Intro per Hoshizuki, Yami e Shinodari

    CITAZIONE

    -Io sono Hoshikuzu Chikuma.. Hoshi per gli amici.. piacere di conoscervi!.. immagino voi siate amiche di Deidi.. sapete che fine ha fatto?!.. ormai sono le sei passate e deve ancora arrivare.. beh pazienza.. perché intanto non mi raccontate un po’ di voi.. non vi ho mai viste bazzicare qui a suna..-


    Hoshi si guadagnò uno sguardo di sufficienza ed un piccolo sbuffo da parte di Madoka ed un caloroso sorriso da parte di Seira, che radiosa in volto si chinò leggermente per stringere la mano del Rosso, rispondendo in tono amichevole che non celava un certo entusiasmo quasi candido.

    « Piacere, Hoshizuku, sono Seira Yamainu. Sai, anche noi non vediamo la piccola Dei da più di un mese, cioè da prima che partisse con voi alla volta del Paese del Mare. Ho saputo da Haruka che il Kazekage l'ha inviata con i suoi compagni Sand Scorpions, spero abbiate legato e che l'affiatamento del vostro gruppo cresca. A proposito... »
    Si toccò le labbra, in tono pensieroso.
    « Non vorrei fare una gaffe, ma se non sbaglio sei proprio tu il capitano del gruppo. Beh, date del vostro meglio! La piccola Dei è un po' chiusa, ma basta avere un po' di pazienza all'inizio e si scopre che in realtà ha un carattere dolcissimo. Ditemi... avete saputo niente di ciò che è successo il mese scorso...? »
    Mentre forniva la sua personale visione della biondina passò una mano nei capelli rossicci di Hoshizuki, spettinandoli con un sorriso amichevole sebbene un po' incupito nell'ultima parte, finché Yami non intervenne, catturando la sua attenzione.
    CITAZIONE

    ...Scusa un attimo, Hoshi. Seira-san, sbaglio o prima ha detto...pulire?


    A quel punto la solare ed entusiasta Seira scomparve... ed al suo posto apparve l'espressione che farebbe una persona pietrificata.

    « La let... »
    Gesticolò indicando l'edificio.
    « Cioè, la stanz... »
    Tornò ad indicare i presenti, in evidente difficoltà.
    Ci fu una pausa in cui si guardò intorno, poi prese fiato.
    « Cioè... Ai... aveva detto che... nella lettera di invito vi avrebbe detto che... vi spiegava chiaramente che... il luogo è abbandonato da oltre un anno e che quindi c'è da pulire un pochino. Cioè... no? »
    Silenzio. Il tono di voce stava tendendo sempre di più al disperato.
    Dietro a tutti salì una risatina divertita da parte di Madoka, che saltò giù dal muretto su cui era appollaiata e senza smettere di sorridere in tono di derisione si rivolse alla procace kunoichi dai capelli ramati.
    « E' da un po' che la piccola Madoka ci stava pensando su, ma pensava che fosse talmente semplice che perfino uno stupido ci sarebbe arrivato subito anche solo leggendo la lettera. Se Deidi-rin è via da un mese, come ha fatto Ai-tan ad avere il suo permesso per fare la festa? »

    « Ah, eh... ma... io... »
    Frugò nelle tasche dei jeans, estraendone una chiave.
    « Ho le chiavi!!! »
    Protestò vivamente Seira.
    « E allora? »
    Rispose Madoka quasi trionfante, mettendo le braccia conserte ed assumendo un'aria sbruffona.
    « ... Ai-tan non ha anche le chiavi di casa di Seicchan e di Onee-sama, anche se loro non gliel'hanno mai date? »

    Pausa imbarazzata, mentre lentamente Seira rimetteva insieme i pezzi e iniziava a capire un paio di cose circa la strepitosa festa che aveva atteso con impazienza per giorni.

    « Ehm... »
    Si riprese incredibilmente da quella batosta da K.O e si voltò di nuovo verso gli ospiti con un sorriso radioso incredibilmente forzato ma carico di una fiducia che per la sua natura svampita non aveva ancora perso nei confronti di Ai, nonostante avesse ormai perso il conto di tutte le volte che l'aveva cacciata in casini in cui, alla fine, quella che ci rimetteva era sempre lei. Rise sforzandosi di essere solare in modo da mettere a suo agio i signori amministratori di Oto ed uno dei festeggiati. Nel frattempo infilò la chiave nella toppa e fece scattare la serratura in modo da aprire la porta.
    « Eheheheheheh, non vi preoccupate, non vi preoccupate, ci dev'essere stato un mezzo equivoco con Ai, ma a momenti lei sarà qui con Deidara e quindi ci occuperemo noi di tutto, voi entrate e mettetevi pure comodi, non c'è assolutamente bisogno che facciate alcunch... »
    Tirò per aprire e... la porta non si mosse, congelando Seira sul posto.
    « Ah... ehm. »
    Per un interminabile minuto temette che Ai le avesse dato la chiave sbagliata, poi però tirando si accorse che la porta era aperta, ma era come se dietro di essa ci fosse qualcosa che la bloccava. Fece un po' di forza e si accorse che non doveva essere qualcosa di troppo pesante, perché la porta si apriva, ma dopo che essa percorse pochi centimetri si udì un capitombolo sordo di oggetti da dietro la porta. Interdetta, Seira tirò ancora un po' per riuscire a sporgere il capo e vedere che cosa stava ostruendo il movimento della porta, quando infine una serie di CRASH vitrei accompagnò il suo strillo di paura. Riuscì infine a sporsi oltre, muovendo gli occhi su e giù nella penombra del locale, poi si voltò con un sorriso forzatissimo sul volto sbiancato e ridacchiò nel tentativo di rassicurare l'ambiente.

    « Eheheheheheh. Ehm... non vi preoccupate, eh? Non è successo niente, solo una piccola bottiglia vuota che è caduta. Non c'è da preoccuparsi, non è accaduto niente, ecco... »
    Arretrò facendo attenzione a non aprire più dello stretto necessario la porta, mentre da dietro di essa giungevano rumori e scricchiolii inquietanti.
    « Ehm... devo... andare un attimo in bagno. Aspettate lì, eh? Io arrivo subito. »
    Si contorse in modo impossibile pur di entrare, poi richiuse la porta e per tre minuti buoni da dietro di essa si udì un continuo raspare di vetri e rumori simili. Trascorsi quegli interminabili istanti, alla fine Seira riaprì la porta con un sorriso raggiante, sebbene fosse sudatissima.

    « Prego!! Prego!!! Accomodatevi, il locale è grande. »
    Aprì la porta ed ai tre invitati ed a Madoka arrivò un tanfo asfissiante di birra, che però durò un istante prima di essere mitigato da una provvidenziale brezza sebbene permanesse fastidiosamente come sottofondo all'odore di chiuso che c'era nel locale. Il posto era stato sicuramente un bel locale, ma adesso sembrava più una vecchia casa dismessa che un posto agibile per una festa. C'erano una decina di tavoli circolari in legno per quattro/cinque persone sparsi un po' ovunque per la sala, con le relative sedie disposte ordinatamente rovesciate sopra di essi, ma erano tutti coperti da teloni impolverati e sporchi che denotavano un abbandono di un tempo notevole. Il clima e la sabbia di suna erano stati impietosi con il luogo e la polvere era alta un dito, una finestra dall'altra parte della stanza era rotta e c'erano macchie nere su alcuni punti del soffitto, ma sopratutto a lato dell'entrata c'era il misterioso oggetto che l'aveva tenuta bloccata... o meglio, gli oggetti.
    Se Yami e Shinodari avevano buona memoria per i dettagli, il simbolo sulle casse sarebbe stato per loro vagamente familiare, giacché l'avevano già visto una volta, alla prima fase del torneo dei sand scorpions quando il kazekage aveva offerto loro una birra (o meglio, l'aveva offerta a Shinodari giacché Yami era in forma di gatto). Per Hoshizuki, invece, poteva essere quasi inconfondibile vista la familiarità che aveva con Gin Chikuma. Birra. Intere casse di birra in grossi cartoni polverosi che dovevano contenere ognuna liquidi sufficienti ad attraversare dieci volte il deserto senza morire di sete. Una di esse era accartocciata in un grosso saccone dell'immondizia nero e completamente fradicia, mentre Seira si stava ancora affaccendando con un mocio recuperato chissà dove, passandolo freneticamente per terra in modo da far sparire gli ultimi residui di schiuma.

    « Ehm... fate pure come a casa vostra!!! Là c'è un bagno e nella stanza a lato ci sono le cucine, nella porta sul retro invece dovrebbe esserci una specie di magazzino, credo... Lasciate, faccio tutto io, voi mettetevi comodi, siete gli invitati... Ah, quasi dimenticavo: Non preoccupatevi del cibo, almeno credo. Ai ha detto che ci avrebbe pensato lei, anche se è stata un po' enigmatica... »
    Sembrava una martire mentre sorrideva affabile continuando a spazzolare per terra freneticamente, ben conscia che il resto degli invitati sarebbero dovuti arrivare entro un'oretta e che quindi doveva rendere quel posto semplicemente perfetto per quell'ora. E per la prima volta, sentì veramente il bisogno di domandare ad Haruka di insegnarle la kage bushin ed invidiò Ai per il suo grado di Chunin da poco acquisito...

    ~ Intro per Hamano Iga


    Da ora puoi postare in qualsiasi momento!
    Sei il quarto ad arrivare, sul posto ci sono Hoshizuku, Yami, Shionodari e due ragazze che non conosci. Sono poco dopo le diciotto, il sole c'è ancora sebbene si trovi sulla via del tramonto. Il posto è un locale spazioso ma che dall'esterno ha un'aria vagamente decadente, doveva essere stato una specie di ristorante, o bar, o ostello tempo addietro, sebbene ora mostri segni di un abbandono della durata di parecchio tempo. Tieni conto di ciò che fanno Yami, Shinodari e Hoshikuzu nei loro post qualora posti dopo di loro, altrimenti considera che sono appena entrati e che quindi, fra tutti solo una ragazza abbastanza alta con i capelli lunghi ramati si sta dando da fare con un mocio per pulire i pavimenti polverosi del locale. L'altra ragazza che non conosci è una dodicenne vestita in modo particolare, con un abito lungo di moda ottocentesca, se ne sta in disparte dal resto del gruppo con aria vagamente corrucciata o annoiata.

    ~ Indicazioni per la sensei!!!!

    La festa cade in un giorno lavorativo, purtroppo la possibilità di arrivare all'orario scritto nella lettera di invito sono nullificate dal fatto che esso coincide esattamente con l'orario di uscita dal lavoro. Ci sono diverse possibilità fra cui scegliere, in primis l'idea di seguire il consiglio enigmatico della stessa lettera che per qualche ragione suggerisce di presentarsi in abiti comodi ed offre la possibilità di cambiarsi direttamente sul posto. Andare in amministrazione con uno zaino o una borsa con i ricambi è una possibilità, così come anche tornare a casa per cambiarsi e rinfrescarsi contando sul fatto che l'orario di ritrovo è compreso fra le sei e le sette, senza dare un orario preciso, cosa che permette anche a chi lavora fino alle sei di tornare a casa e farsi una doccia.

    In ogni caso, sulla via per il luogo, in una strada poco trafficata mentre il tramonto ormai incombe sul villaggio nascosto di Suna, Shaina incrocia una ragazza distinta di forse ventidue o al massimo ventiquattro anni in apparenza, piuttosto alta e slanciata, come una modella da copertina. Di tutte le persone che si possono incontrare, è una di quelle che anche non volendo catalizza su di se lo sguardo come se il suo fosse un magnetismo naturale; ha capelli lunghi e lisci di un argento chiaro e quasi bianco, la carnagione scura ed abbronzata tipica delle sunesi ed ha occhi di un grigio argentato che le conferiscono un tono altero che in un certo senso contraddistingue anche la giovane amministratrice del villaggio. Ad ogni suo passo la accompagna un suono di tacchi e perfino nel suo modo di camminare c'è una certa compostezza naturale ed elegante che richiama alla mente un carattere nobiliare. Porta una borsetta bianca al fianco ed indossa dei pantaloni di velluto neri a vita bassa ed un top colorato che lascia scoperto il ventre, mostrando l'ombelico su cui spicca un piccolo anello dorato. Su di esso spicca un'ampia giacca bianca dal design inusuale, da uomo, in un certo senso molto simile ad una camicetta aperta sul davanti. Gli occhi color smeraldo di Shaina e quelli grigi e intensi di Haruka si incrociano per qualche istante, poi niente, entrambe proseguono a poca distanza l'una dall'altra finché la seconda -che si trova qualche metro più avanti rispetto alla prima- non si volta per un istante per gettare un'occhiata sfuggente alle sue spalle. Compie ancora qualche passo, dopodiché si ferma e si volta definitivamente.

    « Shaina Otori, l'amministratrice del villaggio, dico bene? Domando scusa per non averti riconosciuta subito. »
    In cenno di saluto le tese una mano sul cui polso spiccavano diversi bracciali rotondi neri e dalle finiture porpora.
    « Non ci siamo mai incontrate prima di adesso. Sono Yakumo Haruka, Tatsumaki-sensei mi ha parlato di lei in più di un'occasione. »
    Sorrise enigmatica, prima di concludere in un tono indefinibile.
    « ... E sono anche la proprietaria della palestra frequentata dalla sua allieva, la giovane Yagi. E' un piacere conoscerla. »

    ~ Indicazioni per Hoheneim Kakita

    Il tuo post è collocato dopo che Deidara e Tatsumaru sono arrivati, quindi si considera alla fine del giro di post mio e di Hanzo. Arrivi quindi presumibilmente per ultimo, dipendentemente di quanto sarà fatto dalla sensei.


    Edited by Deidara - 13/3/2009, 08:15
     
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  9. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ~ ... ~ = Titolo
    *...* = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    §...§ = Pensato
    Corsivo preceduto da [flashback] = flashback


    ~ Il baro ~


    CITAZIONE
    « TU, MALEDETTA AMEBA!!!!!!!!!! »

    * Il ragazzino venne colpito da un calcio circolare allo stomaco e ruzzolò indietro per diversi metri, finendo tra alcuni scatoloni al lato della strada. Se lo sentiva che c'era l'inganno e che la Yagi aveva messo il suo zampino in quella faccenda e infatti la ragazzina non le somigliava soltanto, ma era proprio lei in "pelle e ossa" (carne e ossa, sarebbe chiedere troppo). Rimase con gli occhi privi di iride e con le stelline che gli vorticavano intorno alla testa per alcuni istanti, ma poi udì le sue carnefici che discutevano tra di loro, menzionandolo di tanto in tanto. *

    CITAZIONE
    « Così non ci siamo, Tigre. Io te l'avevo detto di farle un complimento, di sicuro si sarebbe limitata ad urlarti contro invece di prenderti a calci. Allora, piccola Deidara, mi sa che ho vinto anche stavolta. »

    CITAZIONE
    « Non vale!!!! Perché la scommessa fosse valida doveva essere una persona normale con un'intelligenza degna di questo nome a vedermi, non uno con della segatura al posto del cervello!!!! »

    CITAZIONE
    « Ah-ah, i patti sono patti e le scommesse sono scommesse. Lui non ti ha riconosciuta, quindi io ho vinto. Piuttosto, per la cronaca...

    Ehi, Tigre, chi è che sarebbe la tua ragazza? Chissà, magari la conosco.
    »

    CITAZIONE
    « Cheeeeeh? Questo qui avrebbe una ragazza? Io credevo stesse sparando palle per fare bella figura. Chi è la disperata? »

    § Ah, è così? §


    * A quanto pareva, le due perfide approfittatrici si erano messe a scommettere alle sue spalle. La cosa non è che gli interessasse molto, ma era intenzionato a truccare la loro giocata, curioso di vedere cosa sarebbe scaturito tra quelle due. Si alzò in piedi di scatto, sollevando il braccio destro e puntando l'indice contro Ai, la moretta diabolica che gli sapeva procurare solo grane. *

    " Appunto!!!
    I patti sono patti, dannata truffatrice!...
    Non mi avevi detto che mi avrebbe picchiato, se avessi fatto finta di non riconoscerla...
    ...
    Mi hai pagato troppo poco per venire anche percosso: mi devi dare di più!... "


    * Situazione nuovamente capovolta! Non aveva senso a quel punto e, ammesso che lo fosse stata, continuare con la commedia: era una mossa difficilmente prevedibile e spiegabile. Unico particolare era che Tatsu, per definizione, faceva cose senza senso. Questa volta però non si poteva immagine che, magari, persino una mente ottusa come quella della Yagi avrebbe iniziato a sospettare come mai perdeva sempre tutte le scommesse, a beneficio della ricca amica mora. *
     
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  10. MiracleManu
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    Fiesta!



    Ehm, mi scusi, non è che mi ripasserebbe quello di prima, penso che in fondo mi stia decisamente meglio.

    La commessa rimase incredula dalla richiesta del ragazzo dai capelli azzurri. Era già da un'ora che continuava a chiedere di portarmi prima questo abito poi quest'altro e poi nuovamente quello di prima.
    Ma l'indecisione di Hamano non era legata al suo gusto estetico che non sapeva quale abito scegliere, più che altro dai prezzi che gli si presentavano davanti.
    Era incredulo che una camicia potesse arrivare a costare così tanto, neanche pregando avrebbe trovato i soldi per pagare.
    Nella mattinata aveva ricevuto una lettera dalla calligrafia femminile che lo invitava ad una festa a casa di Deidara per la loro promozione come Sand Scorpion.
    C'era anche scritto che potevano portare abiti da serata per poi cambiarsi lì, e il ragazzo, deciso a presentarsi per bene, decise di andare a prendersi un nuovo completo ad un modico prezzo, dato che il suo guardaroba era limitato a qualche maglietta logora e decisamente non presentabile ad una festa.
    Era entrato nel negozio tutto baldanzoso e fiero di sé stesso, ma appena all'interno era stato squadrato da capo a piedi da una commessa tutta impettita che con tono acido gli aveva chiesto se potesse essere utile, ma Hamano decise di fare da sé.
    Solo che ora era in preda allo sconforto più totale. Non c'era un capo che costasse una cifra accettabile. Uscire di lì senza comprare niente era fuori questione, non voleva assolutamente fare la figura del barbone.
    Solo il pensiero lo faceva rabbrividire, ma probabilmente avrebbe dovuto tirar fuori dei soldi dalla sua riserva speciale.
    Solo una gran forza di volontà gli impedì di mugugnare dal dolore, mentre cercava il capo che costasse il meno possibile.


    [...]

    Hamano era fuori con il sole che stava oramai tramontando.
    Alla fine aveva trovato un vestito che fosse decente senza costare relativamente molto in confronto agli altri. Comunque fu costretto ad utilizzare i soldi del fondo che utilizzava solo per comprare i libri che tanto cercava un vari mercati o librerie antiche. Il pensiero di aver usato i suoi soldi per comprare una cosa così superficiale come un vestito in confronto al sapere eterno dei libri lo deprimeva non poco.
    Almeno la camicia presa era abbastanza elegante. Un capo completamente nero con piccoli ricami color oro all'altezza delle maniche e del colletto, coordinato con un paio di jeans stinti attillati ma non troppo.
    Il pensiero dei soldi deprimente il sunese per circa metà del tragitto per poi essere sostituito dalla crescente curiosità sulle possibili persone presenti alla festa. Sicuramente ci sarebbero stati Deidara, Hohenheim e Hoshi, ma era improbabile che alla festa si sarebbero ritrovati solo loro quattro.
    Seguendo le indicazioni della lettera arrivò nel punto d'incontro, anche se alla prima impressione il ragazzo pensò di aver sbagliato luogo.
    Davanti a lui si presentò un'abitazione un po' diroccata, che sicuramente aveva visto posti migliori. Hamano ricontrollò la lettera, ma ad occhio e croce quello era proprio il punto d'arrivo, quindi decise di entrare.
    Aprì piano la porta, con la paura di aver sbagliato abitazione, ma bastò un'occhiata per individuare una folta chioma rossa per capire di essere al posto giusto.
    Subito riconobbe Hoshi, ma poi il suo sguardo si posò solo su gente a lui sconosciuta.


    Ehm, salve a tutti.

    Hamano salutò un po' titubante con la mano, non sapendo bene cosa fare. Guardandosi attorno vide che il locale era davvero spazioso, anche se forse nelle migliori condizioni.
    Guardando un po' qua e la vide però una ragazza dai lunghi capelli ramati dedita a pulire forsennatamente per terra come la più classica Cenerentola, allora Hamano si avvicinò a lei con un suo solito sorriso. Gli sembrava scortese lasciare una donna a lavorare come una sguattera in solitudine quando c'era tutta quella gente.


    Ciao, scusa il disturbo, ma non sarebbe meglio se qualcuno ti aiutasse? Se vuoi pulire tutto da sola la vedo parecchio dura no? Lascia che ti dia una mano.

    Poi si sarebbe rivolto agli altri, in cerca di qualcun'altro che si offrisse volontario per pulire. In fondo era la loro festa, e quindi era responsabilità loro che tutto fosse a posto.

    Qualcun'altro che voglia essere d'aiuto?

    Le presentazioni sarebbero arrivate dopo, ora bisognava urgentemente pulire.



     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    - Get This Party Started -


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    *Shaina era ferma di fronte allo specchio, intenta a fermare con i suoi cari spilloni d'argento la coda alta in cui aveva raccolto i lunghi capelli neri. Si, d'accordo, ad una festa non si portavano armi, ma che razza di kunoichi era quella che girava completamente disarmata? Le sue piccole armi occultate la facevano sentire tranquilla, e oltretutto la sua abilità la rendeva perennemente armata in un villaggio che faceva del suo elemento naturale proprio quella Sabbia che era la base delle sue abilità combattive.*

    *Sospirò. Non le piacevano affatto le occasioni mondane, già era stata abbastanza la premiazione, ma a quanto pareva come Amministratrice non aveva potuto sottrarsi alla festa, senza contare le ore di lamentazioni e piagnistei a cui l'avrebbe sottoposta Tatsu se avesse deciso di marinare. Lo sguardo le cadde sul biglietto d'invito. Certo che era strano...presentarsi in abiti comodi per poi cambiarsi con vestiti più eleganti...che intenzioni aveva Deidara, di fare una gara di corsa nei sacchi?*

    *In ogni caso aveva preso la cosa come pretesto per uscire dall'ufficio esattamente alle sei precise, ed era tornata a casa per concedersi una bella doccia calda e cambiarsi d'abito. Aveva riflettuto un attimo sull'espressione "abiti comodi". In effetti non si poteva dire che Shaina avesse una qualche collezione di vestiti casual come ogni persona mentalmente normale. Nel suo armadio c'erano per lo più divise ninja e poco altro. L'unica cosa che trovava abbastanza pratica alla fine era il suo vecchio kimono corto, quello che usava di solito quando andava a correre di mattina presto nei mesi più caldi. Di certo si sarebbe trovata a suo agio più in quello che nel vestito da festa che avrebbe messo più tardi.*

    *Legò gli stivaletti da ninja ben stretti, poi mise attorno al collo l'immancabile sciarpa rossa, prese lo zaino con il cambio d'abito e uscì di casa, seguendo fedelmente la mappa che, ne era sicura, nelle buste degli altri inviti non era presente.*

    *Il sole stava quasi tramontando quando Shaina giunse in una strada laterale e poco affollata. Normalmente avrebbe notato tutto, ma in quel momento era talmente concentrata sul seguire la mappa che non si sarebbe accorta della donna che camminava poco avanti a lei se non dopo un po' che il rumore continuo dei suoi tacchi alti le si era radicato nel cervello, che già stava facendo uno sforzo terribile per fare qualcosa che non gli era affatto congeniale.*

    §Allora, se qui devo girare a des... tac tac tac no, aspetta questa strada la devo guardare dall'altro lato... tac tac tac ...ma da che parte l'ho imboccata io? tac tac tac Uffa, ma che...?§

    *Alzò lo sguardo irritata cercando la fonte del rumore e trovandola nei tacchi della bellezza mozzafiato che camminava avanti a lei. Certo che sembrava davvero una a cui piaceva attirare l'attenzione. A lei bastava essere pulita e indossare vestiti comodi per sentirsi a posto, e non comprendeva quelle donne che giravano con tonnellate di trucco o vestiti scomodi solo per attirare qualche sguardo in più.*

    *I loro sguardi di argento e smeraldo si incrociarono per un attimo, poi ognuna tornò ai propri pensieri finché la stangona non si voltò verso di lei rivolgendole la parola.*

    CITAZIONE

    « Shaina Otori, l'amministratrice del villaggio, dico bene? Domando scusa per non averti riconosciuta subito. »


    *Le porse la mano, presentandosi per prima.*

    CITAZIONE

    « Non ci siamo mai incontrate prima di adesso. Sono Yakumo Haruka, Tatsumaki-sensei mi ha parlato di lei in più di un'occasione. »

    « ... E sono anche la proprietaria della palestra frequentata dalla sua allieva, la giovane Yagi. E' un piacere conoscerla. »


    *Shaina prese la mano che la ragazza le porgeva. Dalla sua stretta intuì un paio di cose, tra cui il fatto che Haruka non era soltanto una bella ragazza. Per quanto curate, quelle erano mani abituate a stringere armi, e del resto, se era l'allieva del Kazekage in persona, doveva essere molto di più di quello che appariva.*

    *Chinò impercettibilmente il capo, senza interrompere il contatto con gli occhi della persona che aveva davanti, mentre un lieve sorriso si dipingeva solo sulle sue labbra, senza modificare il resto della sua espressione.*

    Piacere mio, Haruka-san. La ringrazio per essersi presa cura di Deidara. Spero che non vi abbia causato problemi...temo che la ragazza sia un po'...irrequieta.

    *Le disse con il massimo della cortesia possibile.*

    Edited by Shaina Otori - 20/3/2009, 02:53
     
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  12. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    -Naaa... non credo faremo gite in piena notte nel cuore del deserto. Tu piuttosto Yami, hai paura di qualche improvvisa tempesta di sabbia dentro il villaggio? Interessante look con quegli occhiali.-

    Mai dire mai.
    Grazie. Più che temerle mi preparo solo al peggio.


    "Peggio" che includeva molte cose. Non tutte naturali. Dopo che Shin fu uscita dal bagno, mi superò senza altri preamboli, anzi si mise pure a mettermi fretta mentre mi mettevo le scarpe. Yami-kun...

    Sembra quasi sia nostra la squadra che andiamo a festeggiare. Contenta eh?

    Ad ogni modo, non ci furono altri problemi sino all'arrivo. Poi da là l'unico fu il saluto di Seira, e una conseguente reazione ilare da parte di Shin. Non che ci trovassi da ridere in tutto ciò, quindi provai a staccarmi in fretta, mentre i commenti si sprecavano, e la gradazione di rosso sul mio volto aumentava ancora.
    CITAZIONE
    -Ah ha, ora capisco i motivi delle tue frequenti visite a Suna, altro che andare a far visita a Tatsu.-

    Ehh?! Se, come no!

    Eeeh...magari. Visto che non le rompe? Perchè non segui il consiglio, idiota.

    Cuccia, te.

    Cuccia un corno. E poi staccati, così la pianta.

    Il cambio di bersaglio da parte di Seira mi aiutò ad accontentare il demone, e mentre mi riprendevo Shin fece conoscenza con i modi tanto allegri di Seira. In seguito ci fu l'arrivo di Hoshi, e le conseguenti reazioni di Shin. Non fece un fiato quando si accorse di cosa aveva attirato l'attenzione del ragazzino, ma per il resto mi sentii addosso due sguardi piuttosto roventi quando prima commentai, e poi osservai direttamente le grazie della ragazza.
    Alla fine comunque smisi di scherzare, tornando alle cose serie. Tipo capire che stava succedendo con quella storia delle pulizie. Posta la domanda però, le cose si misero male sin da subito.
    CITAZIONE
    « La let...
    Cioè, la stanz...
    »

    Ovviamente mi immaginavo una sorta di fraintendimento, la lettera non parlava di pulizie pre-festa, e Seira non era certo il tipo da poter fare la finta tonta di fronte a gente presa in mezzo a qualcosa di cui loro non sapevano di c'entrare. Però metterla in difficoltà con due parole, mi fece rendere conto che la fregatura era stata proprio grossa.
    La donna prima gesticolò verso l'edificio, poi ci fissò. Infine prese un respiro profondo, probabilmente sicura che il mio commento non fosse ciò che intendevo. Ma al pari di lei, la situazione in cui mi trovavo aveva un trucchetto in mezzo, e tale trucco iniziava a essere più palese ogni secondo che passava.
    CITAZIONE
    « Cioè... Ai... aveva detto che... nella lettera di invito vi avrebbe detto che... vi spiegava chiaramente che... il luogo è abbandonato da oltre un anno e che quindi c'è da pulire un pochino. Cioè... no? »

    Probabilmente la mia espressione formata da un sorriso accennato e uno sguardo dubbioso, chiariva la risposta. No. E il tono di voce della ragazza, iniziava a ispirare solo che uno strano senso di solidarietà, visto che stava facendo una figura che di sicuro si sarebbe evitata.
    La ragazzina col cappello ruppe il silenzio che seguì le parole della danzatrice, ridacchiando e commentando in maniera altezzosa come Seira si fosse, alla fine, fatta fregare. Seguì lo spettacolo impietoso di Madoka che senza risparmiarsi metteva in evidenza la natura piuttosto ingenua che Seira aveva già mostrato al nostro unico incontro. Al che ringraziai di non essermi portato dietro le armi. Sentivo un fastidioso impulso di farle volare via quel cappellino. Temevo di aver appena trovato una ragazzina che avrebbe fatto vedere i sorci verdi peggio della biondina, col suo carattere prevenuto ma che almeno non trasudava altezzosità a quel modo.
    Alla fine però, ero più concentrato su chi aveva mandato quella lettera a Seira. Al che non era stata la biondina a fare quel casino, ma l'altra, che era in effetti quella che Haruka stava massacrando la volta in palestra. Iniziavo a capire il probabile perchè, se faceva quei tiri di frequente. Così sospirai, capendo che eravamo caduti nella trappola di Ai, o qualsiasi cosa fosse quella situazione. Seira però stava ancora negando l'evidenza a parole, dandosi da fare per aprire la porta. Probabilmente immaginando che i suoi aiuti, in realtà non lo erano.

    Seira-san...

    Ero un attimo indeciso su cosa dire, anche perchè la danzatrice sembrava impegnata ad aprire la porta senza voler sentire altro che la chiave che girava nella toppa. Peccato che non accadde però il fatto fondamentale, ovvero l'apertura. La porta rimaneva ancora ferma al suo posto, nonostante gli evidenti sforzi di Seira, che iniziò a tirare e spingere la porta, evidentemente bloccata. La situazione si sbloccò con un crash di origini sospette quando fin troppo chiare, e un leggero urlo di sorpresa della donna. Dieci a uno che una bottiglia era andata.
    Quasi a confermare, Seira si sporse all'interno, e quando si voltò era sbiancata. Rimasi quindi in silenzio, capendo che era meglio lasciarla fare sino a che non si fosse calmata o ci avesse permesso di fare qualcosa. Riuscì con notevole destrezza a far passare il suo corpo in mezzo alla fessura della porta, dopodichè potemmo solo attendere che i rumori inquietanti che seguirono quell'azione, cessassero. Pochi minuti, e la porta si aprì senza incidenti, mentre Seira aveva recuperato un sorriso meno tirato, invitandoci ad entrare.

    Il primo impatto, fu una zaffata di birra da farmi storcere il naso, e fortuna che non avevo un olfatto come un tempo a forza di aver interrotto la caccia. L'aria fresca offerta dalla porta comunque aiutò a mitigare, ma era innegabile.

    Il posto della festa puzza di birra, alè..

    L'ambiente comunque era spazioso, c'erano solo quintali di polvere, tavoli coperti, una finestra rotta, e una moltitudine di casse. Avvicinatomi per vedere cosa fossero, vidi parecchie bottiglie, che emanavano lo stesso odore del luogo. C'erano dei simboli sopra, che avevano un che di familiare, ma non provai nemmeno a ricordare qualcosa che avesse a che fare con della birra. E comunque, ok ex locale, ma...

    Ma qualche alcolico serio, mai. Fatti un giro, ti prego, non ci posso credere.

    Ignorai le aspettative deluse di Yamata, tornando su Seira, che nel frattempo stava dandosi da fare per pulire ciò che evidentemente restava di una cassa che era caduta nell'impedire a chiunque di entrare in casa. Pure gli sforzi per entrare a fare i piaceri, dovevamo fare. Strano, Deidara stava perdendo sempre più posizioni nella classifica delle persone da trattare con attenzione. Il che era un bel dire. Rimandai però i rancori di fronte allo stoicismo di Seira, che gentilmente ci diceva di metterci comodi, quando era evidente che da sola ci sarebbe voluto un giorno, altro che due ore, per rendere presentabile il posto.
    CITAZIONE
    Ehm, salve a tutti.

    Prima che rispondessi però, si presentò un ulteriore vittima invitato, fissandoci uno alla volta con un atteggiamento un pò incerto. E d'altronde, come biasimarlo, il mio sguardo doveva mostrare solo che una quieta irritazione.

    Hola.

    Che causò un saluto piuttosto secco verso lo sconosciuto, che intanto si stava avvicinando a Seira. Fissai di nuovo il soffitto e poi i tavoli, chiarendomi un attimo cosa fosse alla mia portata, visto come fossi poco pratico di pulizie serie.
    CITAZIONE
    Qualcun'altro che voglia essere d'aiuto?

    Mi voltai verso il nuovo arrivato, che stava maneggiando la situazione senza troppi problemi, per ritrovarsi a preparare la festa agli altri. Sarà stato uno alla mano.

    Seira, ci sono degli stracci nel magazzino?

    Ottenuta risposta o meno, mi diressi verso il luogo appena citato, cercando un secchio, un qualsiasi panno, e magari un qualche deodorante. Tornato di là, controllai che le cose per pulire non fossero sporche a loro volta, altrimenti avrei cercato un lavandino, alla peggio usando quello della cucina. Una volta sistemato quindi secchio e panno, riempii il primo buttandoci poi dentro il secondo, e tornando nella sala principale.

    Le tovaglie le mettiamo nel retro?

    Nel bene o nel male, considerai Seira il "capo-cantiere" per l'operazione, chissà poteva pure risollevarle un pò di morale, avere un "equipe" da gestire.
    Tolta la prima tovaglia, osservai lo stato del tavolo sottostante, ma sebbene la copertura fosse sporca, almeno ciò che stava sotto si era salvato. Polvere a chili a parte. E qui ci stava una bella scommessa. L'allergia alla polvere era la più diffusa, e non mi andava di scoprire quel giorno se reagivo o meno.
    Tanto per precauzione mi cercai un fazzoletto da mettere sul naso, dopodichè presi lo straccio, e una volta strizzato iniziai a percorrere la circonferenza dei tavoli, pulendo l'esterno per primo, così da potermi occupare poi della parte interna. Prima volta che facevo seriamente le pulizie di primavera...
    Restava da vedere cosa volevano fare gli altri, a quel punto. Da parte mia, almeno un elenco me l'ero fatto. A quel punto sperai gli altri ci mettessero un pò ad arrivare.


    Edited by Yami Kaguya - 22/3/2009, 14:37
     
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  13. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -Festone Sand Scorpion-
    ..Abilità Soprannaturali..
    1° Post Attivo



    Era davvero bello rivedere sensei Yami e Shinodari-chan dopo così tanto tempo, soprattutto la konouchi che come al solito era riuscita a far arrossire di brutto il giovane ragazzino con i suoi modi di fare cordiali e simpatici, per la prima volta qualcuno aveva osato definirlo più adulto, una grande conquista per il rosso. Sembrava che nemmeno le amiche di Deidi fossero a conoscenza delle ultime scorribande della ragazzina, doveva mancare da Suna da parecchio tempo ormai e il giovane riuscì a malapena nascondere con un sorrisetto smorto l’allusione alla riuscita della missione al fianco dell’amica. Il tempo trascorreva e le cose sembravano pian piano prendere una brutta piega, sembrava infatti che nessuno avesse usufruito dei locali adibiti per la festa durante tutto quel tempo, un rumore di vetri rotti si scatenò non appena la maggiorata tentò di entrare nel locale, brutto segno che stava solo ad indicare che tutto era stato lasciato a se stesso in balia del terribile deserto. I minuti passarono inesorabili fino a quando la porta non venne finalmente aperta lasciando ai ragazzi la possibilità di entrare.

    -Permesso.. Bleah.. che tanfo di..-

    Gli occhi del ragazzino esplosero non appena l’olezzo raggiunse le sue narici, non tanto per il cattivo odore, più che altro per il tipo di odore che aveva percepito. Lui lo conosceva bene quel tanfo nauseabondo, era ciò che di peggio potessero sentire le sue piccole narici, non aveva alcun dubbio di li poteva essere passata soltanto una persona. Dato uno sguardo in giro Hoshi si rese subito conto della sporcizia che governava quel così piccolo mondo, la polvere la faceva da padrona mentre una miriade di casse contornavano l’ambiente rendendo difficile il ben che minimo movimento. Il suo sguardo si oscurò vedendo l’effige raffigurata nelle casse, era stato lui a portare la tutto quel macello, il dannato ed inimitabile Gin Tatsumaki Chikuma, Kazegake di Suna e distilleria volante ufficiale del villaggio. Una vena carica di sangue prese a pulsare sulla fronte del ragazzino che tornato fuori per qualche istante non riuscì a trattenere un urlo di sfogo verso il parente che tanto ammirava e per questo non sopportava affatto.

    -DANNATA DISTILLERIA AMBULANTE!!!!-

    Sfogata la rabbia il ragazzino scoprì piacevolmente che chi più chi meno si era messo a ripulire il locale, senza fare tanti complimenti gli ospiti si erano messi a ripulire tutto sgobbando come veri servi, la cosa sembrava piuttosto divertente. Stava per unirsi al gruppo il ragazzino quando a fare la sua comparsa fu un vecchio amico compagno ormai di mille avventure. Hoshi non trattene la gioia e un saluto degno da stadio per il compagno dagli occhi impenetrabili.

    -HAMA HAMA FINALMENTE SEI ARRIVATO!!!-

    Il compagno senza fare tante moine subito si mise all’opera per ripulire il locale, tutti spazzavano raccoglievano polvere pulivano lavavano, Hoshi proprio non capiva. Lasciò che tutti lavorassero un po’ prima di entrare in scena per dar sfoggia delle sue rare abilità, nessuno nel mondo ninja infatti era abile come lui nel fare le pulizie di casa. Ogni giorno infatti il dannato Kazekage lo costringeva a ripulire la piazza del tempio Chikuma, un lavoraccio ingrato che tuttavia lo rendeva ogni giorno più abile. Gin ripeteva sempre al rosso che se fosse fallito come ninja avrebbe sicuramente sfondato come spazzino del villaggio. Era dunque giunto il momento di mettersi all’opera, raggiunto il centro della stanza il rosso avrebbe raccolto l’attenzione di tutti lanciando un grido di sfida, non sapeva proprio parlare a tono il bastardo.

    -FERMI TUTTI!!!.. LASCIATE A ME LE PULIZIE DEL LOCALE.. voi magari aprite le finestre.. non vorrei intossicare tutti..-

    Detto questo il rosso avrebbe assunto una strana posizione, le mani congiunte nella posizione della tigre mentre le gambe flesse lasciavano sporgere il deretano come se la tecniche dovesse uscire proprio da quel punto, e in effetti così era. Non aveva mai provato a fare una cosa del genere, ma come diceva sempre il nonno c’è sempre una prima volta. Trovata la concentrazione giusta il ragazzino avrebbe come prima cosa attivato i geni speciali del suo corpo per prendere avidamente possesso di tutta l’aria contenuta all’interno del locale, quindi pronto all’azione avrebbe liberato tre tornado dal deretano invocando a gran voce il supremo nome della sua tecnica.

    -TECNICA SEGRETA!!!.. TRIPLE DEVIL DUSTER 3000!!!-

    Tre tornado avrebbero preso vita attorno a lui cominciando a volteggiare a grande velocità risucchiando tutta la polvere presente nella stanza. Volteggiando in ogni punto le tre evocazioni avrebbero provveduto a risucchiare polvere e sabbia lasciando intatto tutto il resto, l’intensità dei mulinelli era infatti appena sufficiente a raccogliere le microparticelle lasciando il resto degli oggetti e dei presenti illesi. Nel giro dei pochi minuti tutta la stanza si sarebbe ritrovata più pulita che mai.

     
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    " Appunto!!!
    I patti sono patti, dannata truffatrice!...
    Non mi avevi detto che mi avrebbe picchiato, se avessi fatto finta di non riconoscerla...
    ...
    Mi hai pagato troppo poco per venire anche percosso: mi devi dare di più!... "


    In tutta risposta piovvero occhiate penetranti come se fossero frecce al cuore.

    « Sta dicendo la verità? »
    Deidara inarcò un sopracciglio scettica, fissando Guardone Uno come se avesse di fronte un mentecatto.
    « Naah, spara palle per fuorviare la discussione dall'argomento circa la sua nuova fiamma, ma tanto so io come cavargli fuori il nome... »
    Alzò un braccio al cielo imitando i gesti di un capo comitiva alla testa di un gruppo di turisti.
    « Forza, gente, seguite l'affascinante danzatrice mora! Rotta verso casa Yagi, andiamo ad annunciare alla folla giubilante che il nostro amministratore maschio preferito -nonché unico amministratore maschio di suna- si è trovato la ragazza!!! »
    Poi si voltò con sguardo terribilmente malizioso in netto contrasto con il faccino meditabondo di Deidara che rendeva chiaro per chiunque che l'unica ad aver abboccato veramente alla storia del "sono già fidanzato" era la stessa Deidara.
    « Chissà che non l'abbia addirittura invitata, neh? »

    Ridacchiò allegra prendendo posto in testa al gruppo, con Deidara che la seguì mentre la sua testolina era ancora concentrata altrove.

    « Senti un po', Ai, non è che hai barato sul serio? »
    Era fortemente scettica.
    « Il porco qui è tipo da dire cavolate per non ammettere di aver perso, però è anche vero che tu sei tipa da fare questi tiri mancini e... »
    Si paralizzò con il ditino indice accusatore rivolto verso l'amica, sbattendo le palpebre una, due, tre volte.
    Dopodiché scattò su come una sirena.
    « EEEEEEEEEEEH????? ASPETTA UN ATTIMO, QUALE FESTA????? »


    CITAZIONE

    Ehm, salve a tutti.


    « Salve!!! Sei anche tu qui per la festa?? »
    Seira accolse festosa il nuovo arrivato, guardandosi intorno come cercando qualcosa nel rendersi conto che Madoka era sparita
    CITAZIONE

    Ciao, scusa il disturbo, ma non sarebbe meglio se qualcuno ti aiutasse? Se vuoi pulire tutto da sola la vedo parecchio dura no? Lascia che ti dia una mano.
    Qualcun'altro che voglia essere d'aiuto?


    « Ma, ma... ma voi siete gli ospiti, non è giusto costringervi a pulire! »
    Non le era granché passato per la testa che pure lei a livello prettamente teorico era un ospite e non la titolare di un'impresa di pulizie, tuttavia si era fatta una certa idea piuttosto ingenua di festa che prevedeva un ritrovare pronta, pulita e linda la totalità del luogo della festa come se un esercito di folletti si fosse dato da fare per pulire, apparecchiare, aggiungere festoni e cucinare per una fantastica cena.
    CITAZIONE

    Seira, ci sono degli stracci nel magazzino?


    « Ah, ma certo Yami-san, dovrebbe esserci tutto il necessario per... senti, ma hai visto Madoka? »
    Tornò a guardarsi intorno vagamente preoccupata, sperando che fosse fuori nel cortile a giocare e non fosse scappata chissà dove.
    « Beh, comunque dovrebbe esserci ogni cosa per pulire, ecco. »
    Condusse l'Amministratore di Oto verso la porta al centro del locale, aprendola e rivelando una scala in penombra che dava verso l'alto ed un piccolo spiazzo nel sottoscala con un armadietto privo di ante rifornito di diversi tipi di detersivi impolverati, con al fianco tre paia di secchi e una mezza dozzina di ramazze e cenci di vario genere. Frattanto la vocetta allegra di Hoshizuku salutava quello che Seira scoprì chiamarsi Hama-Hama, proprio mentre assegnava quanto richiesto a Yami.
    CITAZIONE

    Le tovaglie le mettiamo nel retro?


    « Si, sarebbe magnifico! »
    Proprio mentre rispondeva con un sorriso radioso, la vociona squillante di Hoshi risuonò nella stanza attirando l'attenzione di tutti. Seira si voltò guardandolo con aria curiosa come se fosse un venditore ambulante intento ad esporre la sua merce
    CITAZIONE

    -FERMI TUTTI!!!.. LASCIATE A ME LE PULIZIE DEL LOCALE.. voi magari aprite le finestre.. non vorrei intossicare tutti..-
    -TECNICA SEGRETA!!!.. TRIPLE DEVIL DUSTER 3000!!!-


    « Kyaaah!!!!! »
    Dovette lasciare i secchielli e le ramazze per tenersi i capelli ramati mentre quelli volteggiavano ovunque. Un trio di tornado si formarono ruggendo sollevando una quantità inaspettata di polvere e scatenando un attacco di tosse nei presenti qualora non fossero riusciti a ripararsi in tempo da quella tempesta di polvere.
    Proprio allora qualcuno scese di corsa le scale, saltando le ultime tre ed arrivando nel sottoscala adibito a sgabuzzino richiamando l'attenzione con voce allegra.

    « Seicchan, guarda cos'ha trovato la piccola Madok... »
    Proprio allora la ventata scatenata dal diabolico rosso provocò un sollevarsi inaspettato della larga gonna della ragazzina, costringendola a mollare in tutta fretta i festoni colorati che stringeva in mano. L'inaspettato luccichio di un acciaio affilato e letale brillò per un istante assieme ad un bianco candido assai più usuale, prima che la giovanissima nipotina di Haruka riuscisse a placare quello svolazzio.
    Il resto fu solo uno sguardo di puro odio verso lo stesso Kabane, non a caso "Guardone Due".
    « LE HAI VISTE!!! »
    Che si riferisse alle lame che probabilmente portava nascoste dal vestito o a qualcos'altro non era dato saperlo, anche se dal rossore delle guance della ragazza si poteva chiaramente intuire qualcosa.
    Fortuna che Seira intervenne involontariamente avendo visto i festoni caduti a terra e gettandosi su di essi come un bambino sui regali a natale.

    « WAAAH!! Madoka-chan, bravissima!! Dove li hai trovati? »
    Ci fu un istante di pausa.
    « Uff. »
    Tale fu la risposta che ottenne, prima che la ragazzina offesa a morte per qualche motivo uscì come un uragano dalla stanzetta per poi sbattere la porta sul retro, lasciando Seira di stucco.
    « Ma che le è preso? »
    Domandò a tutti ed a nessuno sbattendo le palpebre mentre raccoglieva da terra le carte colorate in motivi allegri. Fece spallucce e tornò a guardare quelle meraviglie di carta colorata.
    « Oh, beh, lei è fatta così. WAAAH, ora si che è tutto perfetto!!!! »
    Dopo l'uragano Hoshi i lavori di pulizia e restauro del locale procedettero spediti; Seira dimostrò una certa pratica nel dare il cencio e riuscì a passarlo ovunque nel giro di un quarto d'ora scarso laddove una persona normale impiegherebbe almeno il doppio. Altri sistemarono i tavoli, dettero una pulita ai vetri, sistemarono i festoni e fecero altri mille lavoretti di minore importanza facendo si che all'arrivo dei successivi ospiti il tutto fosse perfetto!

    « Ah, benissimo. »
    Il volto dai lineamenti perfetti di Haruka sbucò oltre la porta, seguito con pochi istanti di ritardo da quello di Shaina Otori.
    « A quanto pare mi sono preoccupata per niente, io che temevo chissà quale imbroglio visto che la lettera di invito praticamente parlava per enigmi. »


    ~ Qualche minuto prima

    CITAZIONE

    Piacere mio, Haruka-san. La ringrazio per essersi presa cura di Deidara. Spero che non vi abbia causato problemi...temo che la ragazza sia un po'...irrequieta.


    « "Irrequieta", dice? »
    Sorrise enigmatica riprendendo la marcia senza perdere altro tempo, invitando l'amministratrice di suna a seguirla con un gesto della mano.
    « Non ha dato troppi problemi, per adesso. Non più della media delle ragazze che si allenano nella mia proprietà. D'altronde credo che abbia trovato un ambiente che le si addice. Vede... »
    Volle guardare in viso la sua interlocutrice per osservare al meglio le sue reazioni. In un certo senso la stava studiando. Forse era semplice interesse professionale, visto che era la prima volta che aveva la possibilità di vedere da vicino l'amministratrice del suo villaggio, o forse era intenzionata a capire se le sue parole sorprendessero o meno la donna al suo fianco. In caso affermativo, il comportamento della giovane Yagi probabilmente era diverso quando stava con la sua sensei rispetto a quando si allenava con Ai e Seira in palestra, e quello era un genere di informazione che secondo il parere di Haruka andava compresa, e non domandata.
    « Io al contrario di molti altri proprietari di un dojo non ho allievi, non nel senso stretto del termine. Ci sono delle ragazze che si allenano nella mia palestra, ma nulla di più. Non insegno loro niente, sono loro che devono apprendere quanto devono. In pratica... le danzatrici sono tutte autodidatte, come lo sono stata io. In questo senso Deidara non può che trovarsi bene vista la sua completa mancanza di autodisciplina. Però... »
    La sua voce sfumò improvvisamente sul cupo.
    « L'avverto che questo le ha anche creato un danno. Più di ogni altra persona che io abbia conosciuto, Deidara ha bisogno di essere seguita da vicino da qualcuno di autorevole, e quella persona non posso essere certamente io, non ho né il tempo materiale né il carattere adatto a farlo. Quella ragazzina è pericolosa, per se stessa come per gli altri. »
    Svoltarono l'angolo arrivando praticamente in vista del luogo della festa. C'erano le luci accese e si sentivano diverse voci. Haruka inarcò un sopracciglio abbastanza preoccupata visto che la festa si preannunciava abbastanza movimentata.
    « Vorrei sapere che cos'è venuto in mente a quelle due... »




    image

    « Ehi, ma che ca...? MA CHE CAVOLO STA SUCCEDENDO QUI???? »
    Tre minuti netti dopo l'ingresso in sala di Haruka e Shaina, ecco fare il suo ingresso trionfale in sala la padrona di casa, nonché l'unica persona fra tutti i presenti ad essere del tutto all'oscuro del fatto che quella sera si sarebbe tenuta una festa in casa propria.
    Nell'attimo di sconcerto generale in cui probabilmente tutti i presenti si stavano domandando che problema c'era (tutti tranne Seira, che da parte sua era convinta che Deidara fosse semplicemente rimasta stupita di quanto erano stati bravi e veloci nel pulire e addobbare la stanza) intervenne prontamente l'organizzatrice di tutto quell'ambaradam, ovvero Ai, che superando l'esterrefatta padrona di casa abbracciò tutta la stanza tirata a festa con un ampio gesto delle mani.
    « TA-DAAAAAAAN!!! Festa per augurarti un bentornato a casa dopo quasi un mese di assenza ed ovviamente per augurare a tutti i nuovi power-sand scorpions un felice inizio carriera nella squadra speciale di Suna!!!! »
    Ai cinguettò allegra quella trafila di parole che però Deidara comprese a stento.
    « Ma-ma-ma, ma che significa? Come avete fatto ad entrare? Ma... »
    CITAZIONE

    “ Buona sera a tutti!
    Ciao Hoshi, sei qui da molto?Spero di non aver fatto ritardo ma son appena tornato da un lungo viaggio!Allora che c’è da mangiare che sto morendo di fame?”



    Venne bruscamente interrotta dall'ingresso di Honeheim che la distrasse per un attimo, costringendola a voltarsi verso l'entrata che si era aperta per l'ennesima volta. Ai ne approfittò immediatamente e le cinse la vita e le gambe, tirandola su come si fa con le bambine, per poi rivolgersi a tutti i presenti con un sorriso allegro e la voce squillante, dando il via alla festa vera e propria.
    « Giusto! Presto inizieremo con la cena »
    Disse allegra rivolgendosi al novello capo dei guardiani delle mura.
    « Forrrrrza, gente, la festa inizia sul serio!! Spero che a tutti piaccia il pesce perché stasera si mangia oden, ovviamente offro io!!!! »
    E Seira ed Haruka rabbrividirono cercando di immaginare come si sarebbe procurata quel ben di dio, giacché l'oden è un piatto a base di pesce e Dio solo sa che significa mangiare pesce nel bel mezzo del deserto! Deidara, dal canto suo, lanciò un mezzo strillo di sorpresa quando venne tirata su in quel modo e si aggrappò al collo di Ai temendo di finire per terra da un momento all'altro.
    CITAZIONE

    “Grazi per l’invito Deidara!Chi è il ragazzo di Oto?”


    « MA CHE NE SO??? SARA' IL PORCO AMICO DI GUARDONE UNO. PIUTTOSTO AIUTAMI!!!! TIRAMI GIU' DA QUI!!!! »
    Ai rise e fece l'occhiolino a Hoheneim, avviandosi con calma verso il lato opposto della sala.
    « Le ragazze con me, andiamo a metterci in tiro! I ragazzi ci facciano il piacere di non scolarsi le riserve di alcolici, o quanto meno di lasciarne un po' anche per noi! Anche perché fra le presenti c'è una persona che per una scommessa dovrà scolarsi tutto l'alcool che le passerò! »
    « NON CI PROVARE NEMMENO!!! »
    « Ma infatti, io non ci provo. Io faccio. »
    Sempre tenendola in braccio per evitare fughe moleste da parte sua, Ai aprì la porta del sottoscala da cui Ai e Yami avevano tirato fuori scope e stracci, sparendo su per le scale che davano al piano di sopra, seguite da Haruka -che era tanto abituata a quelle situazioni da non sorprendersi più di tanto- e da Seira che di suo era abbastanza allegra, nonché idealmente da Shaina e Shinodari qualora avessero deciso di cambiarsi d'abito. Chi non si sarebbe sicuramente mossa dal piano di sotto sarebbe stata Madoka, che sarebbe rimasta in quegli abiti stile ottocento in cui era apparsa.
     
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  15. Hanzo Hattori
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    SPOILER (click to view)
    Legenda:
    ... = Narrato in terza persona
    "..." = Parlato
    °...° = Pensato
    [Flashback]...[/Flashback] = Flashback


    Appurato che Tatsu non era sveglio ma anzi tutto l'opposto, anche la Yagi, per quanto si dovesse considerare un'aquila, in realtà non lo era affatto. Non ci voleva un genio per rendersi conto che la moretta fosse un baro e questo a prescindere dal fatto che Tatsumaru si era inventato tutto e di sana pianta. Poteva sembrare di no, ma anche in quel frangente Ai aveva barato e, nella fattispecie, la truffa consisteva proprio nell'aver portato come individuo un demente come l'Azuma, che di per sè equivaleva ad aver utilizzato dei dadi truccati. Ma cosa aveva capito, Tatsumaru? Nulla in particolare, ma, fosse stato anche solo istinto, mai si sarebbe arrischiato ad accettare una scommessa con la mora. Cagasotto? Forse, ma oggettivamente risultava realista! La pulce nell'orecchio era stata messa, ma la Yagi pareva troppo tarda per coglierla al volo e in effetti neanche ci si impegnava più di tanto. Tatsu non lo poteva sapere, ma Deidara sì: quante scommesse aveva perso contro Ai? Probabilmente: tutte! Era umanamente possibile? Difficile, molto difficile... a meno che...
    Quando la biondina chiese spiegazioni all'amica, lo fece con poca convinzione, e la moretta rispose anche con sincerità, ma stava un po' sottovalutando alcune cose.

    CITAZIONE
    «... spara palle per fuorviare la discussione dall'argomento circa la sua nuova fiamma, ma tanto so io come cavargli fuori il nome...

    Forza, gente, seguite l'affascinante danzatrice mora! Rotta verso casa Yagi, andiamo ad annunciare alla folla giubilante che il nostro amministratore maschio preferito -nonché unico amministratore maschio di suna- si è trovato la ragazza!!!

    Chissà che non l'abbia addirittura invitata, neh?
    »

    " Veramente, quella della ragazza è la palla che abbiamo concordato per farti vincere... anzi: per dirla tutta, l'idea è tua...! "


    Fino a quando avrebbe continuato con quella commedia? Ma fino a quando le due non si fossero prese a botte, ovvio!

    CITAZIONE
    «Senti un po', Ai, non è che hai barato sul serio?

    Il porco qui è tipo da dire cavolate per non ammettere di aver perso, però è anche vero che tu sei tipa da fare questi tiri mancini e...
    »

    " Per come te la tiri sempre -Yagi- ti facevo più sveglia...!
    ...
    Normalmente ti fidi di scommettere con lei?!
    Uh uh uh... che coraggio...! "


    La stava rivalutando nella gerarchia degli impavidi... anzi, ma anche no: la stava ri-svalutando nella gerarchia dei fessi! L'attimo dopo la piattola saltò su, per come non fosse al corrente della festa per i nuovi Sand Scorpions, ma non è che la cosa potesse interessare Tatsu più di molto... quanto invece...

    " Otonashi Ai...
    ...
    Archiviando i documenti del tuo passaggio a chunin, mi è caduto l'occhio su un qualcosa di particolare... "


    Fissò indistintamente le due fanciulle.

    " La tua firma sulla liberatoria per l'esame chunin...
    ... E'... come dire...
    ...
    Strana...! "


    In effetti, della cosa si era accorto quasi per caso tempo prima e non ne aveva fatto parola con nessuno. Recita un vecchio adagio: non stuzzicare il can che dorme e il detto, in quel caso, si adattava benissimo. Chissà cosa c'era sotto, con quella truffatrice maneggiona... d'altronde, Tatsumaru era un tipo accomodante, ma una reazione di nonchalance non avrebbe fatto altro che dargli il pretesto, per iniziare a pescare nel torbido. Per le cose che gli interessavano non era poi del tutto scemo e, se la moretta voleva tanto fare la cool, adesso ne aveva la possibilità di dimostrarlo coi fatti.

    [...]


    Tralasciando il tragitto, arrivarono sul luogo della festa probabilmente per ultimi. Tatsumaru diede un'occhiata di sfuggita all'interno del locale e vi notò proprio tutti, ma in particolar modo le persone che gli interessavano, ovvero: Yami e Shin, Shaina e anche la signorina Haruka. Aveva il ragazzo un conto in sospeso con lei, ma avvertiva come la sensazione che prima o poi lo avrebbero saldato, con sua grandissima soddisfazione. A quanto pareva, era quasi più una festa per il ritorno della mocciosa da non-si-sapeva-bene-dove, invece che una celebrazione vera e propria per i Sand... ma tanto, alla fine, Hoshi avrebbe mai colto la differenza?
    Mentre la mora faceva il riassunto della serata e le donzelle si spostavano al piano di sopra per mettersi in tiro, Tatsu si portò dove stava Yami, salutando con cenni della mano tutti gli invitati di cui incrociava lo sguardo. In particolare, si soffermò sullo zazzerone rosso che campeggiava in mezzo alla stanza e il suo cervello iniziò a muoversi -come sempre in maniera farraginosa- per lavorare su un'idea malsana che lo stava stuzzicando... intanto, si rivolse al fratello.

    " La festa è già un mortorio...!
    Rianimiamo prima ancora che inizi? "
     
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28 replies since 7/3/2009, 23:26   1376 views
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