Distruzione dell'avamposto di Hiroguchi

Livello C; QM: Shu

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  1. Shu
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    La distruzione dell'avamposto di Hiroguchi



    Una sfera di fuoco colpì uno shinobi, che cadde a terra, morto. Un gruppo di una decina di persone stava scappando da quell'avamposto mentre tre loschi figuri ridevano come pazzi. Quello che aveva lanciato la palla si avvicinò agli altri due, e disse:

    Che ne dite? Li ho fatti proprio scappare come i polli accademici che sono! AHAHAHAHAHAH

    Bravissimo capo!

    Tu si che sai come si fanno certe cose!

    E avete visto come ho arrostito quell'ultimo li? Ah, è in momenti come questo che mi convinco che abbandonare quella stupida accademia è stata un'ottima scelta. Adoro la vita da nukenin!!! AAAHAHAHAHAHAAHAH



    Tre nukenin, da soli, erano riusciti a far fuggire e a catturare un avamposto che si trovava in una posizione strategica, infliggendo molte perdite tra i loro precedenti abitanti. Il loro nuovo leader, Hiramonosuke Kakita, decise di chiedere l'aiuto dell'accademia. Che decise di inviare loro tre shinobi, ritenendoli abbastanza per riprendere quell'avamposto.

    Se proprio dovete mandare tre miseri genin, almeno che uno di loro sia un Kakita, così so che il lavoro sarà portato a termine.



    Scrisse il kiriano nella lettera.

    [I tre partecipanti riceveranno una lettera che chiederà loro di presentarsi di fronte al gate di Konoha il giorno dopo aver ricevuto la lettera. Dei trasporti per il paese del fuoco erano già pronti. Una volta giunti al gate di konoha un chunin della foglia avrebbe detto loro di proseguire verso Amegakure e di fermarsi nel villaggio di Sukawaga dove sarebbero stati contattati dal loro leader]
     
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    Ancora sfiorava le bende quanto un pennuto giunse a lui, tese una mano per accarezzarlo, forse per distoglierla dalle bende, stavano ormai diventando una presenza assillante per lui, doveva cambiarle.
    A passi lenti e misurati Raizen si diresse verso la sua casa, al contrario di ciò che si poteva pensare non era per lui piacevole afferrare quella maniglia, ma doveva, ogni singola volta era un torrente di ricordi, e questa volta non era diversa dalle altre, sospirò e si chiuse la porta alle spalle, non appese nulla nell‘ingresso, era solo, la casa era deserta, buttò ciò che doveva nell’ingresso.
    Si distese sul divano per cadere tra le braccia di un bastardissimo Morpheo, lo attendeva un sonno travagliato e febbricitante, una ferita aperta di quel entità non era cosa da poco.
    Si svegliò più stanco di quando si era coricato, ma l’estrema sudata pareva aver eliminato tutte le tossine.
    Si diresse al bagno, lentamente svolse il bendaggio, ogni tanto si attaccava sulla carne e non era piacevole la sensazione che dava.
    Già perché ora era quello.
    Entrò nella doccia conscio che la giornata sarebbe iniziata male, il primo spruzzo di acqua calda gli fece ricordare le torture di Jotaro, riuscì a non urlare seppure l’ennesima mattonella venne distrutta da un ennesimo cazzotto, una doccia veloce, una rapida tortura.
    Ancora era sgradevole la sua immagine allo specchio, la parte destra ancora piangeva e si pentiva in silenzio, nascosta da un atona impressione, la sinistra lei rideva, rideva sempre.
    Prese un rotolo di bende e, quasi compiendo un rito avvolse e coprì la parte sinistra del volto, di due facce solo una, del cavaliere dimezzato solo una metà.
    Uscì di casa con il bendaggio candido, le ferite al di sotto gli dolevano, ma ormai erano asciutte, il movimento non gli procurava ulteriore dolore.
    Si diresse lentamente al grande portone di konoha sicuro di essere il primo.
    Trovò un chunin della foglia a cui presentò la lettera che lo identificava come candidato alla missione, gli venne detto di aspettare i suoi compagni per poi proseguire il viaggio verso Amegakure, si scrisse il nome del villaggio in cui si sarebbe dovuto fermare prima di arrivare al covo dei nukenin.

    Ah! Compagno, procurami un po’ divertimento, di al resto del gruppo che un partecipante non ha preso parte alla missione, ovviamente li aspetterò a...

    Come volevasi dimostrare: aveva dimenticato il nome del villaggio.
    Prese il foglietto e lesse.

    ....Si, li aspetterò a Sukawaga, perdonami se ti chiedo un simile favore, ma non rischio la pellaccia.

    Si incamminò salutando con la mano.
    Ancora nessuno dei compagni in vista.
    Per strade sconosciute, per sentieri mai battuti, ogni passo un pensiero, ogni sasso un immagine, Castlevania è vicina, è sempre vicina.
    Giunse a Sukawaga in dodici ore, aveva quasi dimezzato il tempo necessario a raggiungerla.
    Ancora non si vedeva nessuno, ovviamente, rimase li in attesa, appena avrebbe visto i ninja giungere avrebbe detto loro di essere il capogruppo mandato dal leader, senza ne complimenti ne particolari cortesie.

    Sono stato mandato qui dal leader, e in quanto più stretto collaboratore qua in mezzo sono il vostro capogruppo.
    Siete stati mandati qui dall’accademia giusto?


    Attese la risposta squadrandoli.
     
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    { Distruzione
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    Un'altra giornata di routine nella vita di un ninja, anche oggi avevo visitato l'accademia alla ricerca di proposte interessanti per duelli o missioni, ma, come al solito, non ero riuscito a trovare niente.

    "Continuando così diventerò un vecchio ciccione."

    Pensai lasciandomi cadere sul divano.
    Cercai il telecomando tra i cuscini e lo trovai.

    -Niente niente, niente.-

    Dissi cambiando i vari canali.

    "Ma che palle cazzo."

    Sembrava non essere la giornata adatta per un qualsivglia tipo di svago, sarei stato condannato a vagare per la casa con niente da fare per tutto il giorno, fortunatamente la fortuna gira, e, a volte, ti viene anche a cercare.
    Sentii bussare alla porta mentre mi dirigevo in camera da letto per farmi un sonnellino.

    -Evvai, magari c'è qualcosa di interessante!-

    Corsi alla porta e la aprii, guardai, a destra e a sinistra, ma non c'era nessuno, stavo per richiudere quando sentii una voce.

    -Scusi signore comprerebbe una tavoletta di cioccolato? Per un progetto scolastico.-

    Abbassai lo sguardo e vidi un bambino con una grossa scatola, sbuffai e portai la mano al portafogli, chiedendo:

    -Quanto costa una tavoletta?-

    -120 Ryu-

    Rispose lui.
    Sgranai gli occhi e guardai fisso il moccioso.

    -Che tu possa bruciare tra le fiamme dell'inferno brutto ladro!-

    Richiusi la porta.

    "Ma guarda te, questi bambini di oggi ti spennano vivo, con qui loro occhietti dolci, ti fanno pena, e tu compri. Ma fottetevi!"

    Bussarono di nuovo alla porta, corsi veloce verso di essa la spalancai velocemente e dissi:

    -Non te la compro la cioccolata stupido bam...-

    Ma non c'era nessuno, al posto del bambino vi era una lettera con il sigillo dell'accademia.

    "Grazie signore"

    Avidamente lessi della missione che mi era stata assegnata, presi velocemente l'armamento ed uscii.

    [...]



    Dopo un giorno di viaggio giunsi nel luogo stabilito, ma non vi era nessuno, fui informato da un chunin che uno dei partecipante aveva dato buca per la missione.

    " E ti pareva?"

    Avrei quindi aspettato l'unico mio compagno arrivasse prima di dirigermi a Sugawaka dove avremmo incontrato il capo gruppo.

    -Piacere, sono Sho, si, sono stato mandato qui dall'accademia, ma tu non dovevui non esserci?-

     
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  4. Squall Uchiha
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    Distruzione dell'avamposto Hiroguchi
    Nuova Missione
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    Solitudine, silenzio, concentrazione: così il Kakita era solito spendere il suo tempo libero.
    Seduto al centro del dojo, adibito ormai a sua stanza personale, Kanda manteneva immobile la posizione di rilassamento tipica di ogni guerriero giapponese: in ginocchio con la schiena dritta che scarica il peso sui piedi, mentre le mani trovano la propria posizione sulle coscie, e la katana oscilla appesa alla cintura della lunga veste.
    Un uomo interruppe l'atmosfera bussando leggermente alla porta di legno, Kanda sapeva che quello era il segnale per consegnare una lettera e dunque si alzò e si portò verso la porta per riceverla.
    La compostezza dei suoi movimenti non lasciava trasalire la curiosità che in realtà lo spingeva ad aprire al più presto questa lettera per scoprirne il contenuto, la mano sospinse delicatamente la porta e gli occhi si portarono verso la figura dell'uomo, profuso in un profondo inchino, e successivamente verso la lettera che recava al ninja.


    Grazie.

    Era il suo lavoro, dunque non sarebbe doveroso ringraziarlo, ma la cortesia del Kakita superò il suo senso di superiorità in quanto aristocratico.
    Tornato nella solitudine del dojo aprì la lettera, e apprese che la sua destinazione era Konoha: doveva arrivarci entro un giorno, ma per fortuna avevano già predisposto dei trasporti.

    Kanda si preparò ed indossò la sua classica veste nera, lunga, con qualche finitura in argento, e, finalmente portò con se la sua katana che ora poteva usare per la prima volta.
    La sua lama gridava per essere sguainata e Kanda non vedeva l'ora di esaudire il suo desiderio.

    Giunto a Konoha gli occhi del Kakita fecero una gradevole scoperta: uno dei suoi compagni gli era familiare, aveva condiviso con lui le fatiche del ritrovamento del tesoro nella sua precedente missione, l'altro, apprese successivamente, non si sarebbe presentato.
    Salutò dunque Sho con tutti gli usuali convenevoli che, nonostante i formalismi, provenivano veramente dal freddo cuore del kiriano, ed insieme si diressero verso Sukawaga.

    Arrivati trovarono il terzo membro, quello che doveva mancare, ma che evidentemente c'era; Kanda decise di non fare troppe domande, cosa che per altro fece il suo compagno, e rispose scrutando anch'egli il suo interlocutore, per poi rispondere alla sua domanda.


    Si, sono stato mandato dall'accademia.
    Piacere, sono Kanda Kakita... il tuo nome?

     
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    Attese i suoi compagni per ore, si dilettò a giocherellare con un kunai per non perdere quella sua così stupefacente manualità.
    Appena arrivarono storse il naso.
    Non era tanto convinto delle loro capacità con un sopracciglio alzato continuò ad osservarli, pochi istanti prima che giungesse la sua risposta.

    Mi chiamo Raizen, e un po’ di suspance non fa mai male.
    Com'anche un pò di buone maniere col proprio capogruppo.
    Credevo che qualche stranezza vi avrebbe messo sull’attenti.
    Non avete notato nulla nel viaggio per giungere sino a qui?


    Ancora non si rivelò, disse solo un'altra bugia per cercare di deviarli ancora.

    Ora andiamo, dobbiamo incontrare un informatore.

    Così disse, ma i tre si stavano muovendo verso il loro capogruppo, sarebbe venuto ai due qualche sospetto prima o poi? Eppure un errore l’aveva fatto e di proposito. Evidentemente non era abbastanza evidente, chissà.
     
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  6. Shu
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    La distruzione dell'avamposto di Hiroguchi



    Mentre i ninja discutevano più o meno amabilmente vennero raggiunti da un uomo che indossava un kimono e portava una katana al fianco. Kanda avrebbe potuto notare che era un suo lontano cugino anche se non lo conosceva molto bene (si saranno visti all'incirca un paio di volte nella vita) ma non c'era dubbio che fosse un Kakita di sangue.
    L'uomo si avvicinò e si presentò a tutti, con sicurezza e calma.

    Io sono Hiramonosuke Kakita, piacere di conoscervi. Voi dovete essere gli shinobi mandati dall'accademia. Sareste pregati di presentarvi e di descrivermi in breve le vostre capacità.



    Una presentazione rispettosa ma che non ammetteva repliche. Lui era il capo di quel gruppo e loro avrebbero dovuto sottostare ai suoi ordini. La disubbidienza non era tollerata. Sarebbero rimasti a parlare per una buona mezz'ora della missione, indisturbati dato che nessuno passava dalle porte di quel villaggio.

    Una volta ricevute le presentazioni e completato il briefing il Kakita si sarebbe diretto verso una vicina locanda. Una volta entrato di sarebbe diretto verso l'oste e gli avrebbe richiesto delle bevande adatte a dei viaggiatori assetati. L'oste era un tipo molto strano, totalmente coperto da una specie di mantella marrone, che lo nascondeva completamente. Hiramonosuke non fece nemmeno in tempo a completare la frase che due lame uscirono da sotto la mantella. Una tentava di tranciare il collo del kakita, l'altra tentava di infilzarlo al cuore. Due colpi letali. Il ninja tentò di estrarre la spada ma riucii solo a bloccare la seconda lama, che però si dissolse nell'aria mentre l'altra gli tranciava la gola. Gli shinobi non poterono neppure agire, tale era la rapidità dell'azione. L'uomo cadde a terra, morto, e si trasformò in un essere orrendo: un omuncolo basso e obeso, quasi deforme. L'oste si tolse la mantella e un'altro Hiramonosuke fuoriuscì da sotto di essa.

    Vi siete fatti gabbare da questo Nukenin. Dovreste vergognarvi. Sopratutto tu, Kanda-kun. Certi errori non possono essere ammessi, da parte di un Kakita. Purtroppo non sono riuscito ad arrivare in tempo per presentarmi ma sono riuscito ad anticipare i piani di quel nukenin.



    Il ninja aprì una botola che si trovava dietro il bancone e vi fece entrare i ninja. Si ritrovarono quindi in un tunnel sotteraneo che si dirigeva verso destra (est). Il Tunnel usciva dal villaggio e il Kakita approfittò dell'ora di viaggio per chiedere agli shinobi di presentarsi e di spiegare le loro capacità con la massima accuratezza possibile. Una volta terminate le presentazioni lui avrebbe continuato il discorso.

    Recentemente dei Nukenin sono riusciti ad occupare un importante avamposto, quello di Hiroguchi, fondamentale per le schermaglie che stiamo avendo con i nukenin di questa zona. Sappiamo che l'avamposto, difeso da circa una decina di shinobi accademici, è stato conquistato da tre nukenin. La cosa mi pare molto strana e, non avendo a disposizione altri ninja, ho chiesto dei rinforzi all'accademia. Sarò sincero: mi aspettavo almeno un chunin. Ma poco importa. La nostra missione è semplice: riconquistare l'avamposto eliminando i tre nukenin.

    Questa sera ci riposeremo al campo base, domattina elaboreremo un piano d'attacco e domani pomeriggio attaccheremo.

    Ci sono domande?

     
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    Arrivarono presto dal nuovo capogruppo, un tipo normale, forse troppo rigido, ricevette una risposta avente lo stesso tono della domanda posta.

    Raizen, konohaniano, qualche taijutsu, nessuna particolare abilità.
    Dimmi, non è poca una sola lama per un kakita?


    Si rivolse poi ai suoi compagni con una faccia sorridente messa faccia sorridente per ciò che stava per dire.

    No, non sono io il capogruppo.

    Spostò il ciuffo da sopra il coprifronte di Konoha che non aveva rimosso e parlò.

    Konohaniano come vedete, potevate farvi venire qualche dubbio no?


    Il nuovo capogruppo non aveva certo carenza di vocali e consonanti, parlò per un bel po’ della missione prima di portarli in una locanda.
    Fece in tempo a voltarsi per vedere comparire un altro kakita mentre il primo moriva rivelandosi un impostore, sorrise quando il ninja cercò di rimproverarli.

    Kiriano, li a destra c’è uno specchio, osservati bene e poi ricorda la faccia che quello shinobi aveva prima di morire.
    Identità, ruolo ed informazioni sul tuo clan e forse sulla tua innata visto quanto il tuo cognome è celebre.


    Parlava al tavolo, solo per pronunciare le ultime parole si voltò verso il kiriano per poi avvicinarsi a lui e parlargli sottovoce.

    Attento pure tu a quello che vai a dire ai quattro venti, quel tappo cicciottello sapeva anche della missione, ce ne ha parlato e se ciò che ha detto ha un vago fondamento di verità...beh, non so chi abbia fatto i più grandi errori per ora.


    Stava di fianco al ninja quanto il suo piede destro scattò rapido verso la gamba del capogruppo, cercando una spazzata non tanto raffinata, contemporaneamente la mano destra partì verso il volto, aperta, spalancata: cercava di afferrargli il volto.
    Che l’avesse preso o meno avrebbe alzato le mani all’altezza del viso, sembrava volesse scusarsi, ma al contempo alzava la difesa.

    Scusa scusa, sai, dopo il primo errore si cerca di non farne di nuovi.

    Alzò l’unico sopracciglio rimastogli e scese nella botola dopo aver, con un plateale gesto, ceduto agli altri la precedenza.
    Ascoltò il capogruppo parlare.

    No, niente domande, tutto chiaro direi: un po’ di sane botte.


    Guardò gli altri cercando approvazione, anche se viste le recenti azioni non ne avrebbe avuta tanta.
     
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    { Distruzione
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    -Ehy Kanda!-

    Esclamai vedendo che uno dei miei compagni di missione era un ninja che già conoscevo.

    -Come ti va? Sai sono diventato molto più forte dall'ultima volta che ci siamo visti.-

    Mentre parlavo arrivò un ninja con un lungo Kimono che, da quanto potei intendere, era il vero capo della nostra missione.

    "Ok. Abbiamo appena iniziato ed io già non ci capisco più nulla."

    Il foglioso prese la parola e disse quello che aveva da dire, poi fu il mio turno:

    -Beh, io sono di Suna, prediligo il taijutsu, fine.-

    Dopo che Kanda ebbe risposto continuammo a parlare per circa mezz'ora, informazioni vane, non vermente influenti; in seguito ci dirigemmo ad una squallida locanda lì vicino per ordinare qualcosa da bere, ma, proprio mentre il capitano parlava l'oste gli tranciò la gola di netto, mi alzaì di scatto smuovendo il tavolo e facendo cadere la sedia, mentre con un fluido movimento della mano destra estrassi la spada della terra dal suo bianco fodero.

    -Cazzo l'hanno ammazzato!-

    Dissi.
    Dopo poco mi resi conto però, che, quello che doveva essere il nostro capitano non era altri che un nikenin sotto l'effetto della trasformazione, il nostro vero capitano era il misterioso oste.

    "Oh ma certo, l'oste, come potevo pensare che uno che sapeva tutto della missione non fosse il nostro capitano ma un misero mostriciattolo che scemo che sono !"

    Pensai MOLTO sarcasticamente.

    "Certo che qui si a di bene in meglio"

    Il nuovo capitano aprì una botola dietro il bancone dellla locanda e ci disse di seguirlo, mossi un passo verso di lui, ma poi mi fermai.

    -Aspetta.-

    Dissi portando di nuovo la mano destra al manico della spada della terra che avevo appena riposto.

    -Chi ci garantisce che tu sei davvero il nostro capitano? cioè, abbiamo appena avuto una fregatura e dovremmo fidarci immediatamente di te?-

    Dalle azioni e le parole che Raizen aveva effettuato potevo capire bene che anche lui condividesse il mio sospetto o quantomeno la mia perplessità.

    [Una volta ricevuta una risposta convincente]



    Seguii i miei compagni ed il capitano nella botola e rivolto verso quest'utlimo dissi:

    -Scusa sai, ma come ha detto lui...-

    Indicai il foglioso.

    -Ho sbagliato una volta e non volevo ripetere una gaff del genere. Comunque mi chiamo Sho, ninja della sabbia, prediligo il corpo a corpo rispetto al combattimento a distanza.-

    Terminate le presentazioni l'oramai accertato capogruppo ci diede alcuni ulteriori dettagli sulla missione.

    -Andare.Conquistare.Tornare. Il concetto mi pare semplice.-

    Dissi brevemente.

    "Ma quanto ancora dovremo camminare sotto terra?"
     
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  9. Squall Uchiha
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    Distruzione dell'avamposto Hiroguchi
    Orgoglio Kakita
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    Un sopracciglio alzato in segno di incomprensione fu l'unica reazione del Kakita alle parole di quello che si prospettava essere un compagno di squadra davvero enigmatico e problematico.
    Sho ricevette invece una risposta più "socievole", ma non troppo oltre le possibilità di un saldo e freddo Kakita.
    Mentre si svolgeva la breve conversazione il gruppo fu raggiunto da quello che, stando a ciò che aveva detto Raizen, doveva essere un informatore, anche se non fu difficile vedere dal suo comportamento che egli era ben altro.
    Il suo aspetto risultava in qualche modo familiare a Kanda, era evidentemente un suo parente dato il glorioso cognome che portava fieramente, ma non riusciva a ricordarsi bene chi effettivamene fosse quella maestosa figura che li aveva interrotti.

    Kanda si presentò rispettosamente, anticipando il tutto con un leggero inchino: un segno di rispetto che un Kakita dava solo ai meritevoli.


    Io mi chiamo Kanda Kakita, e come il mio cognome suggerisce sono in grado di occuparmi di tutto.

    Breve e concisa descrizione che avrebbe probabilmente lasciato insoddisfatto chiunque tranne gli appartenenti allo stesso clan che non avevano bisogno di illustrarsi a vicenda le loro abilità che ben conoscevano.

    Terminata la discussione il gruppo fu accompagnato in una locanda: l'utilità di quella mossa sfuggì al sesto senso del Kakita, era infatti inutile secondo lui fermarsi ulteriormente dopo la lunga pausa di briefing, ma evidentemente quella pausa fece la fortuna del gruppo.
    La mente occupata del Kakita non scattò abbastanza velocemente e l'oste, che non aveva attirato la sua attenzione nonostante un vestiario a dir poco vistoso, uccise in pochi istanti quello che si palesò essere successivamente un nukenin.


    Sono spiacente, non accadrà più.

    Deluse e rabbiose, le parole uscirono con difficoltà dall'orgogliosa bocca del Kakita che riconobbe il suo errore: ora il suo compito era raddoppiare la normale efficacia delle sue abilità per riguadagnare la fiducia di quell'uomo che lo aveva sorpreso dimostrandosi abile nello stanare quella spia, e ce l'avrebbe fatta nel corso della missione.

    I suoi compagni manifestarono comprensibili segni di sfiducia con sfide fisiche e verbali, ma Kanda ormai non aveva bisogno di queste prove: il rimprovero che gli era stato rivolto proveniva ovviamente da uno che si aspettava un certo livello di abilità da un membro del suo clan, e dalle sue parole risplendeva tutta la sua identità di Kakita; per Kanda ormai non c'erano dubbi.
    Osservò quindi i gesti dei suoi compagni e lo seguì nella botola, ascoltando poi il discorso.


    Nessuna domanda. Sconfiggeremo il nemico e porteremo a termine la missione.

     
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  10. Shu
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    La distruzione dell'avamposto di Hiroguchi



    Uno degli shinobi cercò di insegnargli quello che lui doveva fare ed eventuali errori che aveva commesso. Oltre a tentare di attaccarlo. Il kakita sorrise, ridicolo.
    Eseguì una capriola evitando la spazzata ed arrivando sopra il foglioso per poi arrivargli alle spalle e, mentre era in volo, lo colpì leggermente alla nuca, un semplice tocco con il piede ma più che sufficiente per farlo sbilanciare e crollare addosso al tavolo.

    Primo: discutere gli ordini del capogruppo, specie se Kakita, è un crimine punibile con la morte.
    Secondo: attaccare il capogruppo, specie se Kakita, è un crimine punibile con la morte.
    Terzo: era ovvio che i Nukenin potessero immaginare che avremmo chiamato dei rinforzi dall'accademia perché vogliamo riprendere subito possesso dell'avamposto.
    Quarto: i suddetti Nukenin hanno utilizzato una strana creatura per rallentarmi per questo non sono riuscito ad unirmi a voi.
    Quinto: è ovvio che se combatti contro una persona dovresti cercare di avere le maggiori informazioni su di essa, specie se hai degli infiltrati all'interno dell'accademia.
    Sesto: l'unico motivo per cui sei ancora vivo è che ho bisogno di te. Trattieni la tua forza per quando dovrai combattere contro i nukenin.
    Chi ha ancora dei dubbi può chiedere al vostro collega kakita. Quella che ho utilizzato è una tecnica del mio clan, siate onorati di averla vista e di essere ancora vivi.



    Delle parole dure, ma che avrebbero fatto capire al foglioso e agli altri che il kakita non scherzava.

    [...]



    Dopo il viaggio nel tunnel gli shinobi uscirono. Era buio. Dopo pochi minuti avrebbero raggiunto una sorta di radura. Il kakita avrebbe unito le mani eseguendo un semplice sigillo e una tecnica che i più esperti tra loro, se non tutti, avrebbero riconosciuto: il rilascio.

    Subito dopo che il kakita ebbe eseguito la tecnica i ninja avrebbero potuto vedere un insieme di una decina di tende e qualche torcia sparsa qua e la. Il kakita si sarebbe diretto verso una delle tende più vicine, salutando un paio di persone. All'interno della tenda si trovava un tavolino e 5 sacchi a pelo. Sul tavolino si trovava una mappa che rappresentava una sorta di forte.

    Questo è l'avamposto. Come potete notare è un quadrato racchiuso da da una palizzata in legno alta 4 metri che termina con delle punte circondata da un fossato profondo 3 metri al cui interno di trovano varie punte di legno. La palizzata e il fossato si interrompono solo a livello del portone, ampio 3 metri che è stato distrutto dai Nukenin. Ad ogni angolo si trova una torre di legno alta 10 metri, sempre all'interno del quadrato. Il lato di un quadrato è di circa 30 metri e al centro si trova una casupola di legno che funge da dormitorio, sala di guerra e armeria. Ci sono domande?


    In caso negativo avrebbe proseguito

    Ora voglio sapere quale, secondo voi, è la migliore strategia per penetrare nel forte e sconfiggere i Nukenin. Sappiamo che sono 3 e che forse ci saranno una o più bestie mostruose al suo interno. Sentiamo un po' cosa vi ha insegnato l'accademia in quanto riguarda una semplice tattica militare.

    I più attenti [abilità interpretazione] avrebbero potuto notare un tono divertito nelle parole del Kakita. Che volesse semplicemente metterli alla prova? O che si stesse semplicemente annoiando?
     
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    Seguì l’intera azione del Kakita con lo sguardo: riusciva a stargli dietro, ed era sufficiente.
    Aiutò i suoi riflessi impastando un basso in modo da riuscire a frapporre la mano al calcio del Kakita, si lasciò poi trasportare dalla forza del colpo mettendo una mano dietro la schiena per attutire il corpo con il tavolo, a vedere la scena dall’esterno sembrava che Raizen si fosse gettato anima e corpo in dei passi di danza che finirono con la morte del cigno, una presa in giro fatta di gesti.

    Ooooh capogruppo mio capogruppo, non siate così violento.

    Un colosso di due metri che si esprimeva a quel modo, quantomeno divertente.

    capoGRUPPO.

    Sottolineò l’ultima parte della parola.

    Hai dimenticato il settimo punto, ogni morte di un elemento del gruppo grava sulla tua testa come una spada di damocle.
    Non discuterò i tuoi ordini ne le tue scelte, finchè saranno assennate.


    Taque.

    [...]

    Il tunnel li portò nuovamente all’esterno, al buio, era giunta la sera.
    Il loro cammino terminò in una radura non troppo grande, apparentemente vuota, solo la tecnica che il kakita eseguì davanti a loro gli rivelò ciò che veramente c’era davanti ai loro occhi: un intero accampamento.
    Prese posto nella tenda ficcandosi dentro il sacco a pelo, era un tipo freddoloso, non lo infilò però del tutto, lasciò il busto scoperto.

    Oh merda, un sensei fallito, che palle, ne ho già fatti troppi di corsi.

    Sbuffò e si preparò a rispondere.

    Beh entrare è la cosa più semplice che ci sia, con un po’ di buona rincorsa si elimina il problema del fossato di soli tre metri, e con il controllo del chakra anche le pareti sono degli accorgimenti inutili, saremo dei bersagli mobili, quindi complessi da colpire, ma volendo si possono usare delle bushin per confondere il nemico.
    Si potrebbe usare anche una bushin per distrarre le difese avversarie facendola passare per il cancello e creando un po’ di baccano, parlo ovviamente di una kagebushin se qualcuno qui intorno sa farla.
    Durante la scalata delle mura saremmo protetti dalle mura stesse dagli attacchi dall’interno e saremmo scomodi bersagli per coloro presenti nelle torrette se ci muoviamo con un po’ di destrezza.
    E questo sarebbe abbastanza per giungere sino al limitare della palizzata, non avendo informazioni su nukenin o sulle bestie non posso azzardare altro.
    Si potrebbe anche cercare di assalire le torri, ma il rischio è più alto se non siamo protetti da dei jutsu di difesa, se fosse possibile si potrebbero prendere le sembianze delle guardie per poi attaccare sfruttando per un po’ l’effetto sorpresa.


    Aspettò un giudizio, nonostante lo ritenesse inutile.
     
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  12. Squall Uchiha
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    Distruzione dell'avamposto Hiroguchi
    Orgoglio Kakita (part two)
    3/?



    Kanda osservò la scena unita al rimprovero del capogruppo sentendosi totalmente libero da responsabilità, e con un po' di soddisfazione nascosta nel vedere un membro del suo clan superare facilmente un altro shinobi.
    Probabilmente non avrebbe dovuto essere contento di questo piccolo fallimento del suo compagno, ma il carattere di quest'ultimo era decisamente discutibile ed irritava non poco il giovane kiriano.
    Si spostarono dunque fino a raggiungere il luogo che il Kakita rivelò utilizzando la tecnica del rilascio, poi si diressero verso la tenda dove iniziarono a discutere la missione.

    I membri del gruppo ricevettero qualche dettaglio, decisamente poche informazioni per elaborare una strategia efficace, sembrava strano inoltre, che avessero aspettato tre genin per pensare una qualsiasi strategia.
    Kanda ascoltò l'opinione del compagno: egli non possedeva ancora l'abilità del chakra adesivo, nè conosceva la tecnica che aveva menzionato, anche se poteva creare copie nella variante kiriana, si curò quindi di non menzionare le opzioni che non poteva attuare, anche se era sicuro che alla fine il capogruppo Kakita avrebbe dato la sua, sicuramente migliore, opinione.


    Il problema principale è comunque entrare, superato il fossato la palizzata di legno offre una debole resistenza a qualsiasi tentativo di breccia, se decidessimo di utilizzare un approccio brutale.
    In alternativa potremmo sfruttare i punti ciechi sotto le torrette, una volta avvicinati sufficentemente, per attuare strategie più sottili come quella della sostituzione con le sentinelle che lui ha appena suggerito.


    Non si aspettava di aver fatto un commento decisivo, anzi, pensava probabilmente di non aver apportato nessun cambiamento al piano generale con la sua opinione.
    Aspettò comunque che la situazione si evolvesse, sicuro che una buona strategia sarebbe venuta fuori.



    SPOILER (click to view)
    Corretto il conteggio dei post col permesso del QM


    Edited by Squall Uchiha - 17/2/2010, 15:32
     
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    In neanche un secondol'attacco del foglioso era stato sventato e , come se non bastasse, rincarò la dose con una bella sgridata da vero capogruppo.

    "Che figura del cazzo, menomale che non è toccato a me."

    Pensai un pò divertito.
    Camminammo a lungo nel sottosuolo prima di vedere di nuovo la luce del sole, o meglio, della luna; dopo essere usciti all'aria aperta camminammo fino a giungere in una radura, il capo Kakita allora compose dei sigilli per eseguire una tecnica a me nota: Il rilascio.
    In mane che non si dica mi apparve davanti agli occhi l'avamposto usato dai ninja, vi erano molte tende illuminate, segno che non eravamo soli, molto meglio.
    Ci dirigemmo così in quella che , supponevo, sarebbe stata la nostra sistemazione per la notte ed il capo si mise ad illustrarci dettagliatamente la sistuazione in cui ci trovavamo e chiederci cosa pensassimo di fare.

    "Perchè diavolo è divertito?"
    [Interpretazione]

    Ascoltai i miei compagni parlare mentre appoggiavo i gomiti sul tavolino così da poter posare il mento sulle mani, dopodichè, presi la parola.

    -Fondamentalmente la mia idea segue le linee base tracciate dai miei compagni: il fossato non è un vero problema, un bel salto, magari anche con l'ausilio del chakra ed è risolto.
    Dato che i nemici all'interno dell'avamposto sono solo tre potremmo attrarli da una parte opposta con un diversivo, magari facendo esplodere una carta bomba da un'altra parte della palizzata, ha detto che vi sono delle bestie all'interno, sarebbero attirate dall'esplodere della bomba, un pò come un cane che si avventa contro la porta quando bussano insomma.
    Con tutto il baccano potremmo così passare inosservati da un'altra parte usando il chakra adesivo per superare la barriera dell'avamposto.
    Comunque il tono con cui ha posto la domanda mi fa pensare che lei già sa cosa fare, giusto?
    -
     
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  14. Shu
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    Il Kakita ascoltò con calma le tattiche dei suoi subordinati, annuendo.

    Molto bene. Vedo che avete un po' di cervello sotto quelle teste di marmo. Ma noi non faremo niente del genere. Loro sono solo 3, più eventualmente gli animali ma non saranno un problema per me. Non riusciranno a difendere adeguatamente il forte, sono troppo pochi. In questi casi occorre attaccare subito, con impeto e spazzare via il nemico. Domattina supereremo il fossato saltando e poi penetreremo all'interno del forte, con il metodo che ciascuno di voi preferirà. Una volta all'interno voi vi occuperete degli idioti nukenin mentre io penserò alle bestie. Inoltre, trappole, bombe ed espedienti simili non mi sono mai piaciuti. E ora su, a dormire.




    [...]

    Il mattino dopo si incamminarono di buona lena verso l'avamposto. Un ora di corsa, sufficiente a riscaldare gli shinobi, ed arrivarono in vista dell'avamposto. Superare il fossato non fu un problema, sopratutto se i giovani ninja avessero usato il chakra per aiutarsi. Ora restava il problema di entrare nel forte. Il portone era aperto e il kakita si diresse verso di esso, penetrando senza incontrare resistenza all'interno del forte. Una volta che fosse stato raggiunto dagli shinobi la porta centrale della caserma del forte, giusto davanti a loro, si sarebbe aperta e una creatura, enorme e molto veloce, facilmente percepibile ma difficilmente identificabile si sarebbe diretta verso di loro.

    E' tutto inutile!



    Urlò il Kakita. Quando la creatura fu vicino a lui essa cadde a terra, ferita a morte, mentre Hiramonosuke rinfoderava la spada. Poterono notare che aveva dei tratti umani anche se le vertebre uscivano dal dorso, gli occhi erano totalmente rivolti all'indietro e la creatura era alta circa 3m e larga quasi altrettanti. Una volta uccisa tornò alla stazza di una normale persona.

    Uffa, a quanto pare anche questo è un fallimento... E si che ci abbiamo impiegato tanto a rubare i segreti dei tonici Akimichi...



    Una fiammata si diresse verso di loro.

    Disperdetevi!



    Ordinò il capogruppo.

    Nessuno venne ferito.

    Non male i vostri riflessi. Ma vediamo come ve la caverete contro qualche altro esemplare.



    La voce proveniva da un uomo in cima alla caserma. Era affiancato da altri due suoi "colleghi". Però non avevano tempo. Altri tre mostri uscirono dalla caserma caricando i giovani.

    Pensateci voi, io mi occupo dei Nukenin.



    Hiramonosuke raggiunse la cima della caserma e si mise a combattere contro tutti e tre i nukenin insieme. Ora stava ai ragazzi affrontare le tre bestie che li stavano affrontando...


    CITAZIONE
    Ciascuno dei tre colossi carica uno di voi con una velocità pari a quella della vostra energia incrementata di due tacche. Dovete difendervi e contrattaccare, preferibilmente per uccidere anche se non vi sono stati ordini precisi.

     
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    “e ora SU, a dormire”

    Il konohaniano era inebetito da quel modo di parlare, pareva che avesse a che fare con un lagnoso bambino troppo cresciuto, si tirò il sacco a pelo sin sopra la testa e si addormentò, ghignando divertito al sol pensiero del kakita che giocava con oggetti troppo pericolosi per lui.

    Povero babbeo.

    Tsk.

    [...]

    Il mattino dopo l’alba salì tranquilla, se non fosse stato per il tintinnio di troppe armi quello pareva essere solamente un tranquillo campeggio in cui qualche guardia sorvegliava il perimetro per non fare entrare le bestie selvatiche.
    Si svegliò per primo al mattino e attese il resto della squadra con gli occhi socchiusi all’esterno della tenda, aveva ancora qualche filo di sonno, ma pur rimanendo disteso non riusciva a farlo bastare per riaddormentarsi, si sedette per poi poggiare le spalle alla tenda e mangiare qualche morso di pane che aveva nello zaino.
    Un sorriso nacque sulle sue labbra quasi senza che Raizen lo volesse.

    “e ora su, a dormire”
    Maledizione nemmeno fossimo bambini.


    Si alzò per poi stiracchiarsi attendendo di venir raggiunto dai suoi compagni e dal capogruppo.
    Giunsero in poco tempo al forte di cui l’accademia era stata privata, non pareva per nulla una struttura creata per resistere all’attacco dei ninja, anzi, le dimensioni del fossato e delle pareti erano facilmente aggirabili anche per un normale umano.
    L’unico commento di Raizen fu una smorfia, anche se la cosa più incredibile era che l’accesso era libero, e che loro ci passavano senza il minimo problema ignorando trappole e quant’altro.
    La prima bestia venne abbattuta dal ninja kiriano, era evidentemente un esperimento mal riuscito lento e goffo.
    Al propagarsi di un enorme fiammata che avrebbe colpito tutti i ninja il kiriano diede l’ordine di disperdersi.
    Mentre Raizen compiva un buon salto verso dietro che lo portò ad aderire alla palizzata una nuova bestia si diresse verso di lui, enorme come la prima ma visibilmente sformata, le braccia, ed in particolar modo gli avambracci, erano più grandi rispetto al resto del corpo.
    Galoppava comunque veloce la bestia, ma ci mise del tempo a percorrere i metri che lo separavano da Raizen, quella corsa però rese il suo attacco oltremodo prevedibile, e in ogni caso per arrivare da Raizen avrebbe dovuto saltare anche se poco.
    Il konohaniano attese serafico e concentrato la belva, estrasse velocemente il filo di nailon e ne svolse 6 metri che fece penzolare dalle mani mentre lui ne teneva saldamente i capi.
    Appena la bestia stacco i piedi da terra Raizen non attese, prendendo in contropiede la maggior velocità del gigante saltò schivando così l’attacco avversario, avrebbe avuto un piccolo punto d’ombra durante la schivata e per essere sicuro di non finire nelle mani del mostro utilizzò il chakra repulsivo per saltare via dal muro, mentre lo faceva cercò di far passare il filo sotto il mento avversario, per una belva di simili dimensioni sarebbe stato difficile evitare il filo soprattutto ora che era nel bel mezzo di un salto.
    L’intento del konohaniano era quello di soffocare la bestia, in caso il suo peso non fosse stato sufficiente a rompere la trachea dell’avversario oppure non fosse riuscito a posizionare bene il filo sarebbe atterrato per attendere una mossa del colosso, dedicando qualche rapida occhiata a possibili attacchi apportati da altri avversari.
    In caso vi fosse riuscito avrebbe guardato verso il capogruppo per decidere se aveva o meno bisogno d'aiuto.




    SPOILER (click to view)
    Shuriken [AaD]x8
    Kunai [AaD]x8
    Filo di Nylon Rinforzato (4 metri) [Vario]
    Kusari Fundo [AdCC]x1
    Uchiha Shuriken [AaD]x4
    speroni [PpCC] x2
    Muschio di Recupero Minore [Tonico]
    Cartabomba

    Chakra:
    190/200

    ferite://
     
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30 replies since 2/10/2009, 21:04   795 views
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