Sede dell'Amministrazione[Amministrativo]

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    Una missione a tutti i costi

    IV



    Il monaco sembrò non dare alcuna importanza alle parole del kiriano. L'amministratore gli rispose negativamente e con freddezza tirando in ballo varie questioni: documenti già compilati ed archiviati a cui sembrava tenere particolarmente dal tono usato, squadra adeguata, troppo coinvolto per lo scopo. Tutte frasi e parole che per il Kenkichi non avevano nessuna rilevanza ne alcun senso, come potevamo delle inutili scartoffie essere tanto importanti?
    Mentre il tipo in rosso aggiungeva
    Ora, se non ha altro da aggiungere, io vorrei tornare alla mia precedente occupazione.
    No non ti lascio andare. Chiunque mandiate avrete perdite ingenti, senza sapere contro cosa andrete. Io so di cosa è capace...Ma se ami le scartoffie più dei tuoi ninja allora avrai molto lavoro. Poi è una questione di onore, orgoglio e soprattutto dovere, il dovere di un ninja va altre moduli e carte. Se non lo capisci sei davvero cieco. Da qui non mi muovo e la spedizione la seguirò anche a distanza non lascerò morire nessuno! Puoi pure non registrarmi nei tuoi moduli...
    disse con una determinazione quasi tangibile, digrignando i denti e ponendosi difronte al sunense. Era evidente che non avrebbe ceduto il passo tanto facilmente.


    Status Kitori Kuro Kenkichi
    Studente - Energia Gialla
    Chakra: 20 bassi;
    Vitalità : 10 leggere;



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    Oltre ciò che possiamo vedere

    Masayoshi e Haruki - IV



    Per portare a termine il rituale, Haruki aveva fatto appositamente allestire una stanza del Palazzo del Kazekage. Si trattava di una sala circolare di circa venti metri di diametro, priva di qualsiasi arredo. Era illuminata soltanto da alcune torce poste ad intervalli regolari lungo le pareti. La luce prodotta dalle fiamme blu, unita all'intenso odore di incenso emanato dal grosso braciere al centro della struttura, contribuiva a creare un'atmosfera particolarmente inquietante. Sul pavimento di nuda pietra erano stati tracciati i sigilli necessari a contenere gli effetti dell'antico rituale a cui il monaco rosso aveva intenzione di dar vita quel giorno. Complesse formule nere andavano a delimitare una zona circolare dal diametro di 20 metri il cui centro corrispondeva a quello della stanza. Altre linee convergevano verso il braciere, creando un circolo anche attorno a quest'ultimo. Tutti quegli arabeschi disegnati con precisione maniacale dall'Amministratore avrebbero agito come barriera, in caso qualcosa fosse andato storto. Il monaco rosso voleva scongiurare a tutti i costi la possibilità che uno spirito malissimo usasse quel processo come porta per penetrare nel loro mondo. Infine, Haruki dovette completare l'intruglio che gli avrebbe permesso di amplificare le sue percezioni. Aggiunse qualche goccia di veleno di Kitsune Cremisi, importato direttamente dal Paese del Fuoco, polvere di corno della Lucertola Mangia-Uomini di Kumo e pochi millilitri di inchiostro verde del calamaro a tre teste del Mare Kaizoku. Mischiò tutto e versò la sostanza densa e nera in un becher di dimensioni paragonabili a quelle di un bicchiere. Occupatosi di queste faccende, sarebbe ritornato nel suo ufficio, attendendo il ritorno di Masayoshi.



    Una volta che il Genin gli avesse portato ciò che gli aveva chiesto, Haruki gli avrebbe detto di seguirlo nella stanza precedentemente allestita. Chiusa a chiave la porta, avrebbe iniziato i preparativi finali prima di entrare nel vivo dell'esperimento. Non entri all'interno del sigillo. Per nessun motivo. Avrebbe detto, mentre si posizionava difronte al braciere. Soltanto nel caso estremo in cui lei inizi a temere per la mia vita, le sarà permesso di disobbedire a quanto le ho appena detto. Aggiunse, prima di lanciare al ragazzo due tonici di forma sferica. Uno era nero, il secondo rosso. In caso di grande pericolo, prenda la pillola rossa, impedirà agli spiriti di prendere possesso del suo corpo, e mi dia l'altra. Tutto chiaro? Se il Genin non avesse fatto qualche domanda, Haruki sarebbe andato avanti senza dirgli altro. Bene, ora possiamo cominciare. Sentenziò con tono solenne, buttando il ciondolo del nonno di Masayoshi all'interno del contenitore della pozione. Poi, in un solo sorso, ingollò tutto quell'intruglio nero. Attese una decina di secondi prima di estrarre un coltello cerimoniale appositamente preparato per l'occasione. Colpita dalla luce delle torce, la lama sottile risplendeva tenebrosa. L'elsa, invece, era elegantemente istoriata. Anche se Masayoshi non poteva saperlo, quelle che sembravano semplici decorazioni erano in verità antichi fuuinjutsu. Il mio sangue come sacrificio. Il monaco si tagliò le vene del polso destro e poi del sinistro, lasciando che il suo sangue gocciolasse all'interno della fiamma. La sostanza che aveva ingerito, venendo assorbita dal suo corpo, si era mischiata al suo sangue, generando il medium necessario ad attivare il rituale. Appoggiato a terra il coltello, aveva preso a cantilenare in un'antica lingua, componendo una preghiera rivolta a Colui-Che-Arde-In-Eterno.


    Il monaco aveva iniziato a salmodiare da circa un minuto, quando Masayoshi poté finalmente vedere gli effetti del rituale. La temperatura all'interno della stanza calò sensibilmente, mentre la fiamma del braciere cominciò a bruciare molto più intensamente. Il corpo dell'Amministratore venne scosso da forti convulsioni, ma, invece di crollare a terra, avrebbe prese a levitare a mezz'aria. Con le braccia e le gambe a penzoloni, pareva adagiato su un piano invisibile. Nonostante tutto, la sua voce continuava a ripetere parole del tutto incomprensibili e ormai sembrava che avesse completamente perso contatto con il mondo esterno. Mentre l'intensità delle contrazioni muscolari calava progressivamente, dalla bocca e dal naso iniziarono ad uscire ampie volute di fumo bianco. La nube nastriforme generata da quelle emissioni si mosse sinuosamente, attraversando l'aria fino a raggiungere i limiti del sigillo, in corrispondenza di Masayoshi. Col passare del tempo, si sarebbe addensata in quel punto, fino a raggiungere dimensioni umane. In quella massa evanescente, il genin vi avrebbe intravisto le forme di una persona a lui molto cara. Sei cresciuto molto in questi anni, nipote. La voce dello spettro benché fosse chiaro, sembrava provenire da un posto molto lontano. Se non gli fosse stato già chiaro, il giovane membro del clan Shokuto in quel momento avrebbe capito che Haruki era davvero riuscito a metterlo in contatto con il suo defunto nonno.


    Nel frattempo il sangue del monaco continuava a gocciolare sul pavimento e, se il ragazzo l'avesse guardato, avrebbe sicuramente visto che Haruki stava diventando sempre più pallido. Quello non era di certo un buon segno.



    Vitalità: 10/16 Leggere

    Allora, Haruki ha perso 6 leggere di vitalità per le ferite ai polsi. Ad ogni turno di rituale oltre a questo, ne perderà altre 5. Arrivato a 0, sverrà e succederà qualcosa di molto brutto anche per Masayoshi. :guru: Hai a disposizione 3 domande ogni round, quindi giocati bene il tempo. Per le risposte legate al bg del tuo personaggio, direi che possiamo coordinarci su discord.
     
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    Un Patto col Santo?

    Haruki e Kitori - IV



    Haruki non credeva nelle coincidenze. Secondo lui, tutto accadeva per una ragione precisa. Pertanto, ogni evento nella sua vita rappresentava necessariamente una manifestazione più o meno evidente della volontà di Dio. Anche se all'inizio aveva bollato Kitori come un banale scocciatore, ora sembrava interessato a quanto aveva da dire. Infatti, il monaco rosso stava iniziando a sospettare che quel ragazzo non fosse venuto fino a Suna per puro caso, ma per una ragione precisa che probabilmente lui non conosceva nemmeno. O che probabilmente era totalmente diversa da quella che l'aveva davvero spinto ad attraversare il Deserto. D'altronde, la Fiamma agiva in modi oscuri anche per i suoi adoratori più devoti.


    Spinto da quel nuovo sospetto, Haruki avrebbe finalmente deciso di dare udienza al giovane Kiriano. Se proprio vuole insistere, mi segua nel mio ufficio. A differenza del suo interlocutore che sembrava parecchio agitato, il monaco era rimasto del tutto impassibile anche difronte alle insinuazioni di Kitori. Se il genin avesse accettato di venire con lui, Haruki l'avrebbe condotto fino alla stanza che gli era stata assegnata quando era diventato Consigliere. Si trattava di un ufficio arredato in maniera piuttosto spartana, in cui due grossi bracieri, posti contro le pareti laterali emanavano un pungente odore d'incenso.

    L'Amministratore si sedette dietro alla scrivania e invitò Kitori a fare lo stesso, indicandogli l'unica sedia disponibile. Una volta che anche lui si fosse accomodato, avrebbe immediatamente iniziato le trattative. Devo avvisarla che tutto quello di cui parleremo è strettamente confidenziale. Per assicurarmi che non riveli a nessuno quanto le dirò, alla fine della nostra conversazione le apporrò un sigillo che le impedirà di parlare dell'argomento. Queste condizioni non sono negoziabili. Può accettare, oppure andarsene. Si interruppe per un istante, lasciando che il ragazzo metabolizzasse quanto gli aveva appena detto, poi aggiunse: Non è mia intenzione minacciarla, ma spero abbia chiaro che accettare, per poi rifiutare di rispettare gli accordi avrà conseguenze piuttosto spiacevoli.


    Simbolo del Silenzio
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (6)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può imporre un argomento vietato, ovvero che il possessore non può trattare in alcun modo.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso )
    [Da genin in su]
     
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    Faccia a faccia...dopo due anni

    Villaggio della Sabbia - pt. V





    Si spostarono in un ampio salone circolare.
    Priva di mobili e finestre, la stanza era completamente vuota.
    Numerose candele erano state posizionate vicino alle pareti, equi-distanziate l’una dall’altra. Tutte quelle fiamme bluastre creavano un’atmosfera alquanto sinistra. Sul pavimento di pietra erano state tracciati simboli, linee e scritte in una lingua a lui ignota.
    Masayoshi dovette abituarsi alla svelta al forte odore di incenso proveniente dal grande braciere centrale.

    Haruki-sama chiuse la porta a chiave.

    CITAZIONE
    Non entri all'interno del sigillo. Per nessun motivo.

    Lo studente annuì. Lo spazio dove gli era concesso muoversi era alquanto esiguo.

    CITAZIONE
    Soltanto nel caso estremo in cui lei inizi a temere per la mia vita, le sarà permesso di disobbedire a quanto le ho appena detto. In caso di grande pericolo, prenda la pillola rossa, impedirà agli spiriti di prendere possesso del suo corpo, e mi dia l'altra. Tutto chiaro?

    Tutto chiaro. Rispose, osservando le due pillole sul palmo della sua mano. Cercò di restare calmo e concentrato.
    L’ansia iniziava a farsi sentire.

    Grazie ancora. Sussurrò.
    Vide il ciondolo sprofondare all’interno dell’ampolla contenente la pozione. Senza nessuna esitazione, il monaco ingerì tutto il liquido nero.
    La sua espressione non subì mutamenti.
    Dall'aspetto sembrava orrido.
    Freddo come una statua, egli estrasse un lungo coltello, molto diverso da quelli dati in dotazione dall’accademia.
    L’elsa era finemente lavorata. Sotto la luce bluastra delle candele e del braciere, il filo della lama mostrava sfumature violacee.
    Oddio. Sgranò le palpebre quando vide Haruki aprirsi entrambi i polsi, per poi posizionare le braccia sopra alla fiamma, così da dirigere il sangue su di essa.
    Masayoshi era rimasto a bocca aperta. Il compimento del rito richiedeva un prezzo troppo alto.
    Sperò in cuor suo di ricevere qualche risposta.

    Il monaco si accasciò a terra, appoggiando il coltello al suo fianco. Pregava in una lingua a lui sconosciuta.
    Dopo circa un minuto, il suo corpo venne alzato da una forza misteriosa. Iniziò ad fluttuare, in preda alle convulsioni, fino a posizionarsi parallelo al terreno, con le gambe e le braccia verso il basso, prive di forza.
    Le fiamme presero a bruciare più intensamente, come se qualcuno avesse gettato dentro di essa qualche goccia di liquido incendiario.
    Iniziò a tremare come una foglia. La temperatura era crollata.

    Si guardò intorno, monitorando con attenzione le condizioni di salute del monaco.
    Adagiato su un piano orizzontale invisibile, quest’ultimo era quasi immobile.
    Una nuvola di fumo bianco fuoriuscì improvvisamente dalla sua bocca e dalle sue narici.
    Con enorme stupore, vide la nube muoversi con lentezza verso di lui. Masayoshi rimase fermo.
    La pillola era sulla sua mano destra, pronta ad essere ingerita se fosse stato necessario.
    Il fumo arrestò la sua avanzata a pochi passi dal Genin.
    In perenne moto, il gas diventò man mano sempre più denso, muovendosi come se una coscienza in essa contenuta stesse cercando di assumere una forma adeguata.

    Provò una gioia indescrivibile quando intravide nel fumo quello che era stato il volto di suo nonno.

    CITAZIONE
    Sei cresciuto molto in questi anni, nipote.

    Non riuscì a credere alle sue orecchia.
    Dopo due anni udiva nuovamente la sua voce.
    Cercò di non cedere all’emozione, ma non ci riuscì. Gli occhi si riempirono di lacrime. Avrebbe voluto così tanto stringerlo tra le sue braccia, scusarsi per non essere riuscito a proteggerlo, per non essere lì con lui nell’aldilà, per esser fuggito lasciando tutti i suoi cari nelle grinfie dei nemici.
    Sei tu… Balbettò, asciugandosi le guance e gli occhi con le mani.
    Dietro alla massa evanescente, il corpo di Haruki era immobile, a mezz’aria, con i polsi grondanti di sangue.
    Con enorme sforzo, perché molte erano le domande che desiderava rivolgere al suo caro nonno, il neo Genin si concentrò sulle motivazioni che lo avevano spinto a chiedere l’aiuto del monaco.

    Devi scusarmi nonnetto, ma temo che la nostra conversazione sia destinata a durare poco. I suoi occhi di fumo sembravano vivi.
    I contorni del viso riproducevano fedelmente quello che un tempo era stato il volto del suo amato nonno.
    La tua casa originaria è diventato oggi il mio villaggio. Sono un Genin della Sabbia. Mi raccontavi che eri stato un ninja, anche abile, ma negli archivi non vi è traccia del tuo passato e io ho bisogno di sapere se il nostro sangue è legato a qualche clan. Abbassò lo sguardo.
    Affinché ciò che è accaduto da noi non capiti qui e in nessuna parte del mondo. Non si sarebbe limitato a giustiziare e respingere i Kijin colpevoli dei massacri, ma sarebbe intervenuto in ogni luogo a protezione degli indifesi.
    Desidero sapere qualsiasi cosa mi possa aiutare a crescere e a proteggere i più deboli. I tuoi consigli sono stati sempre preziosi. Concluse, sorridendo.

    Avuta risposta, se il tempo e le condizioni di Haruki avessero permesso di continuare il dialogo, Masayoshi avrebbe chiesto a suo nonno come si trovasse nell’aldilà. Aveva rinviato troppo a lungo quella domanda.


    I segreti di suo nonno stavano per essere svelati.


     
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    Una missione a tutti i costi

    V



    Se proprio vuole insistere, mi segua nel mio ufficio
    disse il monaco con apparente calma e tranquillità. Il Kuro cercando di ritrovare un po' di autocontrollo fece alcuni profondi respiri, per poi rispondere
    Va bene!
    con tono di voce ora più quieto e controllato. Seguendo subito il sunense verso l'ufficio, una stanza spartana con due grossi bracieri che rendevano la temperatura poco affine per un kiriano, senza contare l'odore d'incenso che appestava letteralmente l'ambiente
    Che caldo qui dentro e che orribile fetore di cammello sudato!
    Haruki si accomodò alla scrivania invitando il suo ospite a fare altrettanto, Kitori seguito il suggerimento si sedette sull'unica sedia disponibile proprio davanti la scrivania. L'amministratore pose le sue condizioni: un vero e proprio out out, seguito dopo qualche istante da un avvertimento minaccioso; Che infastidì abbastanza il giovane ma non avendo molta scelta...
    Bastardo ma non ho molta scelta.
    D'accordo accetto ma non ho intenzione di rivelare segreti del mio clan, vi potrò dare indicazioni e informazioni su come affrontare al meglio il nukenin senza essere fatti a pezzi ma solo se potrò partecipare alla missione e prendere la sua spada! In ultimo solo tu monaco avrai le informazioni e non dovrai registrarle in nessun rapporto! Ne parlarne a nessuno! Dovrai prometterlo su ciò a cui tieni di più! Queste le mie condizioni.
    rispose il giovane con tono serio...


    Status Kitori Kuro Kenkichi
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    Non scherzare col Fuoco

    Haruki e Kitori - V



    Se Haruki avesse avuto un briciolo di senso dell'umorismo, si sarebbe messo a ridere difronte alle affermazioni di Kitori. La punizione per chi rivela i segreti di un clan ad uno straniero è la morte. Se avesse fatto una cosa simile, avrei immediatamente convocato il Mizukage per discutere i dettagli della sua esecuzione. Il consigliere era tremendamente serio. Quelle non erano per nulla minacce infondate: non avrebbe esitato un solo istante a sbatterlo in una delle prigioni di Suna se si fosse macchiato di un simile peccato. Poi, con la sua solita voce lenta e inespressiva, avrebbe continuato a ribadire concetti che sarebbero dovuti essere ben chiari al Kiriano. Ad ogni modo, lei non è nella posizione di dettare condizioni. Qualsiasi cosa di rilevante all'obiettivo della Missione verrà archiviata e comunicata altri membri del team. Può accettarlo o andarsene. Non ho intenzione di contrattare. Sperava di essere stato chiaro, ma probabilmente non avrebbe fatto male a nessuno ripetere nuovamente il concetto. Ciò che mi interessa non sono i segreti del suo clan, ma quelli del nostro comune nemico. Qual è la sua storia? Cosa lo lega alla sua famiglia? Qual era il rapporto con suo padre? Cosa l'ha portato a tradire la sua patria? In sostanza, tutto ciò che riguarda la sua persona e che non può essere trovato negli archivi di Kiri. Fece una breve pausa, lasciando qualche secondo a Kitori per pensare, poi avrebbe ripreso a parlare. Questo è il genere di informazioni che la potrebbero rendere un aiuto durante la missione, invece che un peso. Anche se non avrebbe cavato niente di utile da Kitori, Haruki aveva già in mente un altro modo per approfittarsi della situazione una volta che si sarebbero trovati a dover affrontare il criminale. Ammesso che il ragazzo si fosse rivelato abbastanza forte da partecipare, senza morire alla prima schermarglia.


    Edited by Bartok. - 26/3/2017, 11:24
     
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    I Segreti del Passato

    Haruki & Masayoshi - V



    Nel grembo buoi dell'Amministrazione, le labbra di Haruki continuavano a comporre una nenia lenta e indecifrabile, accompagnata dal lento gocciolare del suo sangue. Come sottolineato da Masayoshi, il rituale non sarebbe durato ancora a lungo. Anche Kotutso lo sapeva bene. Sentiva chiaramente la propria anima venir inesorabilmente trascinata nel luogo in cui aveva trovato riposo. Prima di rispondere al tipo, si voltò leggermente a fissare il ragazzo che l'aveva evocato. Non aveva idea di quale jutsu stesse usando per tenere aperto il passaggio, ma osservando le sue condizioni doveva essere sicuramente qualcosa di oscuro e terribilmente pericoloso. Qualcosa che puzzava di rotoli proibiti e maledizioni. Decise di non indagare oltre, preferendo non sapere come e cosa il ragazzo avesse usato per trascinarlo nuovamente nel regno dei vivi. Vedere ancora una volta il tuo volto mi riempie il cuore di gioia, Masayoshi. È un enorme sollievo sapere che stai bene e che sei sulla buona strada per diventare un grande ninja. Non riuscì a resistere alla tentazione di impiegare un po' del poco tempo che gli era rimasto per congratularsi con lui. D'altronde, quanti potevano permettersi di rivedere una persona amata dopo la morte? Non poteva sprecare quell'occasione non ricordando al nipote tutto l'amore e l'affetto che provava per lui. Sfortunatamente la nostra famiglia non ha segreti da tramandare e il nostro sangue non è impreziosito da un qualche dono innato. Non posso indicarti alcun clan da cui imparare ciò che ti serve Anche se Masayoshi non avrebbe ottenuto la risposta che cercava, Kotutso non l'avrebbe deluso. Non preoccuparti, nipote. C'è qualcosa che posso tramandarti e che ti aiuterà a diventare più forte. Molti anni fa, firmai un contratto con i Suricati dell'Anauroch. Sono stati loro a insegnarmi tutto ciò che so e a permettermi di diventare un grande ninja. Dopo la mia morte, nessuno ha più onorato il nostro accordo ed è tempo che tu lo faccia. Si interruppe brevemente, richiamando alla memoria la localizzazione dell'eremo. Va' ad Ovest, vicino al confine con la Zanna. Cerca Mushuu e digli che sono stato io a mandarti. Lui ti guiderà. Con il suo aiuto, troverai quello che stai cercando.
     
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    Una missione a tutti i costi

    VI




    Il biondo ascoltò le parole del suo interlocutore guardandolo fisso nel volto. Nel volto del kiriano qualunque emozione era sparita, dopo un momento di debolezza era tornato in se. Ritornando distante quasi distaccato, era tornato un ninja...
    Davanti aveva trovato qualcuno che proprio non gli piaceva, infatti mal sopporta le regole ed ecco li davanti un burocrate cieco in ogni senso ma aveva bisogno di lui, di convincerlo in qualche modo. Il Kuro strinse più volte i pugni e digrignò i denti. Quando il monaco finì di parlare attese qualche attimo in silenzio facendo alcuni profondi respiri profondi, organizzando i suoi pensieri per articolare una risposta con parole ben misurate. Con tono sicuro e voce determinata quasi senza mostrare sentimenti ed emozioni rispose:
    Non avrei mai detto niente, nessun segreto del clan comunque...Tutto chiaro... Hirohito era un orfano, ha assistito all'omicidio della madre per mano del padre e al suo suicidio, restando a vegliare i loro corpi per giorni. E' stato adottato dalla famiglia di mio padre, sono cresciuti insieme come fratelli praticamente. Lo hanno addestrato come killer...Lui ha sempre mostrato la tendenza all'essere sadico, violento e patologicamente assetato di sangue ma grazie a mio padre era riuscito a controllarsi, usare i suoi "doni" a servizio del clan e del villaggio. Ma quando aveva circa 26 anni, durante una missione di assassinio è impazzito: ha sterminato un intero villaggio e la sua intera intera squadra. Nei modi più sadici crudeli e sanguinari...un vero mattatoio nemmeno una bestia poteva tanto. Ha perfino mandato una lettera a mio padre con allegato la mano di una persona, nella lettera spiegava che finalmente era felice, finalmente era se stesso aveva abbracciato la sua sete di sangue; amava vedere soffrire le proprie vittime nel sangue. Invitava mio padre ad unirsi a lui ad abbracciare il proprio lato oscuro, a divenire un demone senza paura. Mio padre è andato a cercarlo con una squadra, tornado indietro dopo più di un mese solo e totalmente cambiato e dopo poco ha lasciato il villaggio...Hirohito è un killer spietato, sadico, amante del sangue adora torturare le sue vittime, è un abile spadaccino è non ha paura di ferirsi...
    Rimanendo poi in silenzio...


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    Edited by -RexDraco- - 7/5/2017, 15:50
     
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    Siglare il Patto

    Haruki & Kitori - VI



    Haruki notò con sollievo che finalmente il ragazzo aveva ceduto alle sue condizioni. Continuare ad insistere su qualcosa che gli appariva del tutto ovvio e basilare stava iniziando a irritarlo. Essere un ninja non poteva essere ridotto soltanto ad una mera serie di combattimenti, omicidi e infiltrazioni. Affinché il villaggio continuasse a reggersi sulle proprie fondamenta, era necessario che l'amministrazione tenesse traccia di tutte le missioni e le attività svolte dagli shinobi sotto forma di documenti reperibili negli Archivi segreti. Se i funzionari civili si occupavano della maggior parte di quel lavoro, al monaco rosso non pareva che richiedere un minimo di precisione e puntualità fosse un onore troppo gravoso per un ninja. In cuor suo, sperava che anche il Kiriano l'avesse capito.
    Ascoltò con attenzione quanto il Kenchiki aveva da raccontare e riportò fedelmente ogni parola su un piccolo rotolo che aveva aperto difronte a sé. Le notizie su Hirohito che Kiri aveva condiviso con loro non lasciavano presagire niente di buono e il racconto di Kitori aveva confermato i suoi timori. Quel nukenin era pericoloso e andava eliminato il prima possibile. Haruki non poteva permettere ad un individuo simile di scorrazzare liberamente nel deserto.

    La ringrazio per la sua collaborazione. Si limitò a dire, una volta che il genin ebbe finito di condividere con lui le informazioni relative al suo temibile parente. Mi premurerò personalmente che lei venga convocato insieme agli altri ninja scelti per la missione. Si alzò dalla sedia, avvicinandosi al ragazzo. Si posizionò alle sue spalle e si preparò a tracciare il sigillo. Ora, come pattuito, traccerò sul suo corpo un marchio che le impedirà di parlare del nostro incontro. Come le ho già detto, si tratta di una prassi comune. Non ho motivi per dubitare della sua lealtà. Questo era vero, ma Haruki non aveva nemmeno intenzione di fidarsi ciecamente di qualcuno che aveva appena incontrato. Ricevuto un segno di assenso dal ragazzo, avrebbe appoggiato la mano destra sul capo del ragazzo, cosicché il sigillo venisse nascosto dai capelli. Terminata quell'operazione, il monaco si sarebbe congedato dal suo inatteso ospite. Bene, ora se non le dispiace, avrei altre questioni di cui occuparmi. Lo accompagnò alla porta, si piegò in un breve inchino e gli rivolse un ultimo saluto. A presto Kitori Kuro Kenkichi. Avrà presto notizie da Suna.


    Simbolo del Silenzio
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    Posizioni Magiche: Tocco (6)
    Tracciando un sigillo sul corpo della vittima, l'utilizzatore può imporre un argomento vietato, ovvero che il possessore non può trattare in alcun modo.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da genin in su]
    (Azione Rapida)
     
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    Suricati...parecchio tempo dopo

    Villaggio della Sabbia - pt. VI





    Non si era mai sbagliato riguardo suo nonno: era stato un grande ninja, al servizio della Sabbia.
    Scoprire di non far parte di alcun clan lo rattristò solo il tempo necessario a suo nonno di comunicargli che lo aspettava un antico patto da onorare.
    Contratto?!
    Sapeva cosa fosse. Lo aveva letto nei testi dell'Accademia.
    Da abitante del deserto, conosceva bene i suricati.
    Quando viveva ancora nel villaggio distrutto dai Kijin, era solito avvistarli nelle dune del deserto, dalla cima delle piccole mura cittadine.
    Non aveva mai stretto amicizia con loro.

    CITAZIONE
    Va' ad Ovest, vicino al confine con la Zanna. Cerca Mushuu e digli che sono stato io a mandarti. Lui ti guiderà. Con il suo aiuto, troverai quello che stai cercando.

    Sarà fatto. Esclamò, felice come non lo era mai stato in vita sua.
    Partirò verso Ovest il prima possibile. Onorerò il patto in tua memoria. Promesso.

    Ora che era stata fatta un po' di luce sull'oscuro passato di suo nonno, il Genin si sentiva rinato.
    Con enorme rammarico, egli fu costretto a salutare subito il suo vecchio.
    Grazie nonno! Ti porterò sempre nel mio cuore. Stai sempre al mio fianco ti prego. Si morse il labbro. Sperava con tutto il suo cuore che con quelle parole singhiozzate suo nonno capisse che era giunto il momento di porre fine all'incontro.
    Non era per cattiveria o perché aveva ottenuto ciò che stava cercando, ma solo perché Haruki non doveva soffrire più del necessario.

    Ciao. Sussurrò, stringendo forte il suo labbro inferiore tra i denti.

    Appena Haruki fosse tornato in sé, Masayoshi avrebbe offerto a lui tutti i tonici a sua disposizione. Aveva un debito enorme da saldare con quell'uomo.

     
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    Ritorno al Presente

    Haruki & Masayoshi - VI



    Il nonno ebbe soltanto il tempo di sorridere un'ultima volta prima che le sue forme si dissolvessero nell'aria e il fumo tornasse ad essere semplice e comunissimo incenso bruciato. Il rituale era concluso e con esso gli strani effetti della sostanza nera sul corpo del monaco rosso. Con un tonfo sordo, Haruki piombò a terra, finendo nella pozza formata dal sua stesso sangue. Umido, appiccicaticcio, dolore e un sapore terribile in bocca: queste furono le prime sensazioni che riaffiorarono alla sua mente non appena riprese possesso del suo corpo. Si sentiva come se fosse appena stato calpestato da una mandria di gnu. Tossì forte per almeno quattro volte prima di riuscire a sputare il ciondolo di Masayoshi, che rimbalzò a terra per quasi mezzo metro, ricoperto di sangue e muco. Si sarebbe premurato di farlo pulire prima di riconsegnarglielo. Ormai era sufficientemente cosciente anche per realizzare che le sue ferite non erano ancora state chiuse e che sarebbe svenuto in poco tempo, se non avesse fatto qualcosa per arrestare l'emorragia. Fortunatamente i tonici che aveva consegnato al ragazzo non gli sarebbero serviti, ma Haruki avrebbe comunque dovuto ingerire una bella dose di medicinali. Racimolò le ultime forze che gli erano rimaste per portare la mano destra ad una delle tasche presenti nei suoi abiti, estrasse un tonico e se lo infilò imbocca. Era così stanco che masticare gli sembrò un'impresa titanica. Rapidamente il principio attivo contenuto in quella sferretta entrò in circolo nel suo organismo e, aiutato dal chakra del demone, riuscì a a chiudere completamente le ferite sui suoi polsi, impedendogli di perdere altro sangue.


    Con la poca voce che gli era rimasta, il consigliere chiamò il genin di Suna. Masayoshi, per favore, aiutami ad alzarmi. Aveva provato a farlo da solo, ma era troppo stanco anche per fare una cosa simile o camminare. Facendosi reggere da Masayoshi, Haruki gli avrebbe chiesto di accompagnarlo nella sua stanza, così che potesse riposare. Raggiunta la zona dell'amministrazione in cui risiedeva, il genin gli avrebbe riconsegnato i tonici di cui non avevano avuto bisogno, mentre il Jinchuuriki, prima di cadere in un profondo sonno, gli promise che avrebbe continuato ad aiutarlo nell'esaudire la volontà di suo nonno. Partiremo appena mi sarò svegliato, se vuoi che ti sostenga nella tua ricerca.
     
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    La Nuova Vedova


    Daishin & Hohenheim

    Quando Daishin mise piede nell'Ufficio del Consigliere - nel suo nuovo ufficio - si trovò sopraffatto da una marea di fiori, scatole di dolci, bottiglie di alcolici e molti altri di quei regali che si fanno alle persone quando ottengono una promozione. Ora che il potere era passato nelle sue mani, tutti stavano facendo del proprio meglio per ingraziarselo. Sopratutto perché davano per scontato che si sarebbero trovati difronte una persona ben più ragionevole del Monaco Rosso. La ringrazio, Shizue. Ora credo di poter continuare da solo. La donna sorrise, si piegò in un lieve inchino e si allontanò senza aggiungere altro. Congedata la sua nuova segretaria, si liberò immediatamente del pesante copricapo che indossava, attaccandolo all'appendiabiti posto vicino all'ingresso. Per quell'occasione gli era toccato vestirsi in maniera estremamente formale. Sfortunatamente, quando aveva accettato di assumere la carica di Consigliere, aveva anche abbandonato alcune piccole, ma preziose libertà. Tra queste c'era sicuramente la possibilità di poter sempre indossare abiti comodi e adatti al combattimento. La cosa non lo turbava più di tanto. Ciò che avrebbe ottenuto in cambio valeva ognuno di quei minuscoli sacrifici. Inoltre, ora che era finalmente rimasto solo in quell'ufficio, poteva dare sfogo alla sua curiosità.

    Per prima cosa portò la sua attenzione verso il piccolo scrigno di legno poggiato al centro della scrivania. A guardarlo non sembrava niente di speciale, ma Daishin sapeva benissimo che non doveva fidarsi delle apparenze. In quel semplice cofanetto di legno erano contenuti i Kiseki, le armi sacre che venivano affidate ai ninja più valorosi del villaggio. Daishin lo aprì, così da poterle ammirare con i suoi stessi occhi. Era la prima volta che aveva l'occasione di vederle da così vicino. Sembravano semplici gemme, ma contenevano un potere enorme. Gli era bastato sfiorarne una con le dita per capirlo. Il Nero era appartenuto al suo predecessore ed ora anche lui avrebbe dovuto farsi carico dell'onore e dell'onore di custodirne uno. Istintivamente, la sua scelta ricadde sul giallo. Per ragioni a lui sconosciute, sentiva di avere una certa affinità per quel particolare Kiseki. Lo raccolse e lo portò al petto, appoggiandolo direttamente sulla pelle. La pietra si fuse con il suo corpo, diventandone parte, senza tuttavia perdere la propria unicità. Anche se desiderava provare immediatamente i poteri di quell'arma, avrebbe dovuto aspettare. C'era un'altra questione più importante a cui doveva decidere la sua attenzione.

    Si accomodò alla scrivania e aprì il rotolo che avevano ricevuto quella mattina. Veniva da Kiri ed il mittente era il Mizukage in persona. Nessuno sapeva che cosa contenesse, poiché il messo che l'aveva consegnato si era limitato a dire che doveva essere consegnato all'Amministrazione del Villaggio, senza aggiungere ulteriori spiegazioni. Questo, ovviamente, non aveva fatto altro che ingigantire le aspettative di Daishin. Non volendo sprecare un secondo di più, si immerse immediatamente nella lettura.
     
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    Sì... ma Haruki?


    I



    Camminando a passo svelto per i corridoi dell'amministrazione, Hohenheim non riusciva a togliersi dalla mente il contenuto della missiva che aveva ricevuto pochi minuti prima. Sarebbe stato lecito pensare che un veterano dei Sand Scorpions come lui avrebbe ricevuto qualcosa di un po' più articolato dello scarno promemoria che aveva trovato alla Loggia sulla sua scrivania quella mattina. Invece, quattro righe gli avevano comunicato in tono asettico - come se si fosse trattato della più grande tra le banalità - che l'Amministratore Haruki avrebbe cessato il suo mandato ed un nuovo amministratore era stato eletto al suo posto. Come una cosa del genere fosse possibile, Hohenehiem davvero non avrebbe saputo dirlo. Haruki letteralmente mandava avanti quel villaggio, come avrebbero fatto senza di lui? Inoltre avevano appena stretto un accordo estremamente importante con il Mizukage, che li impegnava in una lotta interna all' Accademia, che sarebbe stata estremamente pericolosa. Haruki era la persona con le capacità diplomatiche più raffinate che il jonin della Sabbia conoscesse! Senza contare che ci aveva messo la faccia in prima persona. Soprattutto: quel pazzo e petulante Monaco amava quella dannata faccenda! Quell'intreccio di accordi che alimentavano così perfettamente la sua innata paranoia. Hohenheim davvero non avrebbe potuto immaginare da dove venisse la decisione di abbandonare quella carica.

    Per questo, Hohenheim si era diretto di gran carriera verso l'ufficio del Monaco della Fiamma. Anche se Haruki aveva deciso di dimettersi, sicuramente lo avrebbe trovato ancora in ufficio a sistemare faccende burocratiche. Le ultime scartoffie prima di passare il testimone. Hohenheim voleva solo chiedergli il perchè di quella decisione e, se possibile, dissuaderlo dal dimettersi in un momento così delicato per Suna e per l'Accademia tutta. Il jonin era così immerso nei suoi pensiero che, differentemente da come avrebbe fatto di solito, nemmeno bussò e spalancò di getto la porta dell'ufficio dove credeva di trovare il monaco. Sorpresa! Davanti a lui non c'era Haruki, ma un ragazzo dai capelli biondi ed il viso gentile, intento a leggere un rapporto che aveva le insegne di Kiri marchiate su un sigillo. Hohenheim perse la sua compostezza, mostrando uno sguardo di sorpresa non dissimile da quello che probabilmente anche l'abitante della stanza aveva....mmmm salve.... si voltò un attimo verso la porta che aveva appena passato: possibile che avesse sbagliato stanza? ...scusatemi...credevo che questo fosse l'ufficio di Haruki...ma chiaramente mi sono sbagliato...Eppure non si era sbagliato affatto, perchè quello era l'ufficio del Monaco. Davvero quel dannato se ne era andato senza dire una parola nè lasciare indicazioni!

    Quando Hohenheim avesse capito il disguido, si sarebbe affrettato per fare ammenda: ...mi scusi ancora per l'intrusione! Io sono Hohenheim Kakita delle squadre speciali. Ho lavorato a lungo con Haruki ed oggi ho ricevuto una notifica delle sue dimissioni...è solo che...mi sembra piuttosto assurdo! Non mi fraintenda...sono certo che lei farà un lavoro eccezionale...ma non mi saprebbe dire cosa diavolo sia successo ad Haruki!?!? Perfetto: Haruki se ne era andato ed Hoshi era sparito. In cambio aveva ricevuto un perfetto sconosciuto a capo di Suna. Per lo meno era un Iga. Di quelli lì ci si poteva fidare, di solito.

     
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    Un ottimo inizio


    Daishin & Hohenheim II


    Si lasciò andare sulla sedia con un sospiro carico di preoccupazione. E io che credevo mi sarei annoiato... Cercando di schiarirsi le idee, così da poter iniziare a ragionare sulla marea di problemi che affliggevano Suna, Daishin fece un breve resoconto di quanto aveva appena appreso. Ricapitolando: lo Yonbi è ancora libero nel deserto, Diogenes Mikawa, uno dei ninja più potenti del continente, ha fondato un'organizzazione con lo scopo di rovesciare l'ordine Accademico e Hoshikuzu, l'uomo più vicino ad essere Kazekage, è stato una sua marionetta fino a pochi mesi prima. Inizio a capire perché il monaco abbia deciso di abbandonare l'incarico. Non aveva mai creduto che quello del Consigliere fosse un lavoro facile, ma gli sembrava chiaro che il destino si fosse impegnato per mettergli difronte degli ostacoli di enorme grandezza. Per assicurarsi di non essersi lasciato sfuggire nulla, l'Iga decise di rileggere nuovamente la missiva del Mizukage. Fu in quel momento che un ragazzino comparve difronte alla porta dell'ufficio, distraendolo dai suoi doveri. Per essere poco più che un bambino, Daishin dovette ammettere che sembrava molto potente. Più potente di lui. Salve. No, non hai sbagliato. Questo era l'ufficio del Consigliere Miyazawa. Io sono il suo successore, Daishin Iga. A differenza del suo predecessore, aveva perso in fretta l'abitudine di parlare e agire in maniera formale. Pur essendo del clan Iga, non aveva mai avuto molto amore per quel genere di consuetudini e, ora che era lontano dalla sua famiglia, non si sarebbe lasciato scappare l'occasione di fare a modo suo. Oh, è un piacere conoscerti, Hohenheim. Ho sentito molto parlare di te. Era vero: a soli tredici anni il Kakita era uno dei ninja più forti di tutta Suna. Non c'era nessuno in tutto il villaggio che non avesse sentito raccontare le sue imprese e i suoi molti successi. Purtroppo non ne so molto più di te. Haruki ha improvvisamente deciso di abbandonare il Villaggio per dedicarsi completamente alla preghiera. Non ha lasciato altre spiegazioni. Tagliò corto sul monaco. In quel momento non potevano permettersi di perdere altro tempo discutendo del passato. Il futuro incombeva minaccioso su di loro e se non fossero stati pronti, sarebbero stati travolti e spazzati via. Visto che era stato così fortunato da aver ricevuto nel suo ufficio un membro delle forze speciali senza averlo nemmeno convocarlo, colse al balzo l'opportunità. Visto che sei già qui, c'è altro di cui dovremmo parlare. Gli lanciò il rotolo che aveva tra le mani e aggiunse: È arrivato oggi da Kiri.
     
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    Daishin


    II


    Daishin Iga, sicuramente una persona molto diversa da Haruki. Il suo semplice modi di fare e di parlare lasciavanmo chiaramente intendere l'abisso che divideva il precedente amministratore dal nuovo. Inoltre, il clan di cui portava il nome era tra quelli con la reputazione più alta a Suna, il che lasciava ben sperare. Nonostante questo, l'espressione di stupore non accennò a diminuire dal volto del jonin bambino, anche una volta ascoltata la risposta del ragazzo. Che Haruki avesse lasciato tutto per dedicarsi alla preghiera era possibile, ma davvero inverosimile. C'erano troppe cose in cui era invischiato. Troppe. Ad ogni modo, Hohenheim si accomodò sulla sedia che gli venne offerta: ...wow...essere abbandonati in questa maniera da Haruki è... un duro colpo. Non voglio mancare di rispetto...sono sicuro che farai un ottimo lavoro...ma mi serve un attimo per abituarmi all'idea. Disse, facendo cadere a sua volta il tono formale che, a quanto pareva, non era necessario con Daishin. Il ragazzo sembrava davvero un tipo a posto, e molto concentrato sul nuovo incarico. Infatti, una volta seduto, non aspettò a mostrargli la lettera che aveva ricevuto da Kiri. Hohenheim prese il foglio di carta tra le mani e lo lesse rapidamente: Il testo, abbastanza lungo, sostanzialmente era un sunto delle principali questioni che attanagliavano Suna in quel momento: lo fece sesso furioso Yonbi, la delicata questione di Diogenes, la manipolazione ai danni di Hoshi, e la recente rinnovata alleanza con Kiri. Posando il documento sulla scrivania, Hohenheim non sapeva nemmeno da dove iniziare. Del resto non era facile parlare di quegli argomenti con un estraneo, di fatti, sebbene fosse un ninja del suo steso villaggio. Tuttavia, il ragazzo pensò che quello poteva essere un nuovo punto di partenza, per iniziare una collaborazione più diretta tra squadre speciali ed amministrazione che non si era mai venuta a creare con il Monaco. Bhè vedo che sei stato messo al corrente più o meno di tutto. Un primo giorno intenso, direi...Tralasciando la questione dello Yonbi, con la quale non ho avuto a che fare direttamente, posso darti la mia opinione su la questione di Diogene. Il volto del bambino si fece serio...bhè in realtà non c'è molto da dire. Penso che Diogenes sia un pericolo per la stabilità dell'Accademia. Le azioni riprovevoli di cui si è macchiato sono innumerevoli: con la scusa di un combattimento ha attacco le mura di Suna, ha manipolato Hoshi e chissà quanti altri tra le schiere accademiche e non. Era ora che ci si decidesse a fare qualcosa per fermarlo... Hohenheim era a conoscenza di altro, ma preferì non dire di più, essendo la faccenda estremamente personale. Prima o poi avrebbe dovuto farlo, ma non tanto con l'amministrazione di Suna, bensì con il Mizukage in persona. Ora lo so che è presto, ma tu che idea ti sei fatto della faccenda? Questa cosa è necessaria, ma sento che l'allenza è molto fragile in questo momento. Se Suna, Kiri e Konoha si dovessero alleare contro un ninja otese, tra l'altro forte di una grande influenza nel suo villaggio, temo che questo possa essere percepito nel modo sbagliato. Come amministratore, quali credi che dovrebbero essere le nostre prossime mosse? Trovò quasi liberatorio poter parlare in maniera così diretta di quelle cose con Daishin. Il bello era che c'erano ancora così tante cose di cui parlare, che avevano appena iniziato. Tuttavia, ora l'Iga si sarebbe dovuto dimostrare di essere qualcosa di più che un semplice interlocutore. Perché essere l'amministratore di un villaggio era molto più che riempire scartoffie e, dati i tempi che correvano, Daishin avrebbe dovuto dare prova di ciò senza probabilmente avere nemmeno il tempo di ambientarsi.

     
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