[Quarto Accesso] East Gate Of Sound

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    È colpa tua. Ratty

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    [Un arrivo movimentato II]

    Appena atterrato il misterioso aggressore diede un pesante calcio al moribondo, troppo debole persino per gridare ma i suoi spasmi erano più che sufficienti per descrivere il dolore che provava. A vederlo meglio l'aggressore era un uomo ben piazzato sul metro e settanta con un giubbotto chunin ed il coprifronte a mò di cintura. Impugnò un kunai pieno di simboli con un movimento decisamente elaborato e poco funzionale, prima di posizionarsi in piedi a gambe divaricate sopra l'uomo che aveva ferito. Avanti, vai via ti ho detto...o forse vuoi guardare?

    E solo a quel punto le rispose Ammazzarlo? Oh, no ragazza, io sto liberando il mondo ninja da uno di mostri più terrificanti: il DEMONE DALLE OTTO CODE! Lo sospettavo ma è stato il litigio di poco fa a darmi la certezza...oh, tu non puoi saperlo ma questo bastardo ha venduto la sua anima ed il suo corpo a un mostro! Il Bijuu...un ammasso di chakra senziente che cerca solo ed esclusivamente la distruzione! Si abbassò afferrando i capelli di Jyazu e sollevandogli il capo pronto a tagliare la gola. Ora non fai più tanto lo stronzo, eh? Solevò lo sguardo su Ren. I villaggi li usano come armi da secoli, senza realizzare che sono i demoni ad aizzare la guerra e la distruzione. Per questo ho fatto tutto ciò che potevo per capire come sigillarlo per sempre in modo che non possa essere più usato.

    Il rituale è semplicissimo, basta usare il sangue della Forza Portante per tracciare un simbolo di contenimento e poi bisogna spezzare il vincolo tra i due chakra con un kunai preparato appositamente.
    Aveva gli occhi sgranati, spiritati. Io assorbirò in me il chakra del demone, e subito dopo traccerò il sigillo che distruggerà completamente la volontà del demone, trasformandolo in semplice energia a disposizione di tutta Oto. Avrò sconfitto uno dei mostri che ci controllano dalle ombre e al contempo donerò tutta la sua forza al villaggio! Sarò un eroe come la mamma ha sempre desiderato! E magari potremmo festeggiare assieme, non credi?

    Fu in quel momento che Ren lanciò il suo Kunai col chiaro intento di distrarre l'uomo, che venne raggiunto al polpaccio. Un danno superficiale ma sufficiente a distrarlo e lasciar cadere la testa del moribondo. Gli occhi spiritati si fissarono su di lei. TU! Perchè mi ostacoli? Sei in combutta con lui, vero? Vero? O forse anche tu hai un Demone dentro? Si sollevò lasciandosi alle spalle l'agonizzante Guardiano mentre faceva pochi passi in direzione della nuova arrivata. Aveva ancora la sua arma. O magari vuoi offrirti al demone, non è così? Una sgualdrina pronta a dare tutto il suo corpo per il potere...SEMPRE COSI' SEMPRE COSI' CON VOI DONNE! Iniziò a gridare, con un violento tic al labbro inferiore. Lo sapevo che non potevo fidarmi! E io che volevo offrirti da bere dopo essere diventato un eroe ma tu no...NO! TU NON VOLEVI! TU SEI UNA SGUALDRINA CHE SI VENDE AI DEMONI, E' COSI? EH? EEEEH? E scattò in avanti cercando di tagliarle la gola con un netto movimento orizzontale [Energia Verde+3 tacche]

    Intanto l'energia crepitante attorno al moribondo si stava facendo più densa e pulsante con tanto di fumo che emergeva dalle ferite come se venissero cauterizzate...ma qualcosa era furoi controllo, pareva quasi una pentola a pressione pronta a scoppiare! E solo in quel momento una o due guardie riuscivano finalmente ad affacciarsi, ma erano lontane per intervenire in maniera efficace.
     
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  2. The Retribution
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    What a wonderfull day..

    Le corde si tendono
    gli archi fremono
    le mura sono silenziose.


    - No.. nono non hai capito un cazzo! - Mi affrettai a fare un secondo passo indietro, giusto perché non sapevo bene che diavolo stesse sproloquiando quel tizio. L'unica cosa che mi era chiara da quel discorso da mezzo pazzo che aveva fatto, era che non fosse per niente sostenuto dal villaggio e che quello che stava facendo altro non era che un modo per danneggiare irreparabilmente una colonna portante del villaggio stesso. Che cosa mi doveva importare a me se c'era un demone a otto, nove, centomila code che proteggeva Oto? Io volevo solo entrare e andare a dormire per una settimana in un letto che non fosse duro come il sasso e pulcioso come il dorso di un cane randagio. Non chiedevo maledettamente tanto, almeno pensavo.

    - Non puoi uccidere un demone trasformandolo in una pila alcalina, ma dove hai il cervello! E poi che diavolo vuoi da me! Io sono appena arrivata e.. - Ma quel tizio non pareva troppo interessato a dialogare con me anzi, pareva già aver scelto la linea di azione che io volevo intraprendere ovvero appropriarmi del potere del demone. Molto interessante, solamente io trovavo i pezzi schizofrenici assassini di demoni alle porte dei villaggi o era un qualcosa di ricorrente di cui non mi era mai giunta voce? Ma più di ogni altra cosa in quel posto mi stava preoccupando esponenzialmente le protuberanze energetiche attorno al corpo del guardiano morente: se avesse continuato in quel modo, ben presto, sarebbe successo qualcosa di palesemente molto poco piacevole per tutti quanti ma soprattutto per me, che ero a meno di venti passi da quell'ammasso di sangue e carne rantolante. La parola sgualdrina mi fece tornare concentrata di nuovo sul tizio completamente andato col cervello, tesi la corda tra le mani preparandomi ad usarla mentre questo caricava come un toro nella mia direzione. Era maledettamente veloce anche per qualcuno che aveva sviluppato l'arte della schivata evitando le cacciavitate all'altezza nei glutei in carcere, e non era facile come cosa.

    Feci appena in tempo ad abbassarmi sulle gambe e tirare un poco più a sinistra la testa prima che quella strana arma runica mi falciasse via la testa. Arrivò a colpirmi sopra la guancia a prendo un piccolo taglio decisamente fastidioso ma non certo mortale. [Lieve] Immediatamente provai a passare al contrattacco: abbassai ulteriormente il mio bacino con estrema rapidità per poi compiere una rotazione completa con la gamba destra tesa protratta verso il mio aggressore, col preciso scopo di farlo inciampare a bocconi tra la sua carica furiosa ed il mio rapido movimento. [TA: Spazzata Perfetta. Vel. 400] Non volevo uccidere quel tizio, non ancora almeno, se era davvero uno squilibrato come poteva sembrare ad Oto avrebbero voluto riceverlo vivo così da sapere se la sua era la pazzia di un solitario o un movimento ben più grande ed organizzato. Queste stronzate sull'uccidere i demoni non erano cosa che veniva certo dalla mente sparuta del singolo individuo.

    Se la spazzata avesse avuto successo, senza perdere troppo tempo in pensieri controproducenti mi sarei buttata addosso a quel disgraziato, cercando di passargli la corda d'acciaio attorno al collo, nel caso in cui fosse caduto prono, ed attorno al braccio armato nel caso in cui fosse riuscito a girarsi cadendo supino sulla schiena. In entrambi i casi avrei adoperato tutte le mie forze per cercare di impedirgli di muoversi poggiandogli il ginocchio sopra la gola o il collo, sempre in base alla sua posizione, per impedirgli di reagire rapidamente. [Azione I&II. Vel. 300, For. 375] Del resto era lui che voleva uscire con me e, se conoscevo bene il desiderio primordiale maschile, il suo scopo ultimo era di ritrovarsi in una posizione molto simile, con me, alla fine della nostra romantica uscita. Sfortunatamente per lui io non ero dello stesso parere.

    Se disgraziatamente fosse riuscito a tenersi in piede o ad evitare la spazzata sarei stata costretta ad abbandonare il cavo d'acciaio ed agire più aggressivamente. Per prima cosa con una rapida finta della mancina all'altezza del viso gli avrei fatto credere di star per agire con un gancio diretto ma, in realtà, poco prima di andare a segno avrei tentato un affondo al centro del petto svelando la lama interna presente nella mano destra e nell'avambraccio in modo, speravo, da coglierlo di sorpresa. [Fintare][Azione I. Vel. 350, For. 300, Pot. +15] Poi, di nuovo senza aspettare, un secondo colpo dall'alto verso il basso di sgualembro portato con la mancina dopo aver lasciato fuoriuscire anche da essa la lama interna, mirando all'altezza della clavicola. [Azione II. Vel. 300, For. 300, Pot. +15]. Per concludere, giusto perché non ero ancora dell'intenzione di ucciderlo, avrei tentato di rifilargli un poderoso calcio nei testicoli dopo aver fatto una nuova finta, stavolta facendo il gesto di una possibile testata quasi contemporaneo al calcio. [Fintare][Azione III. Vel. 350, For. 300]

    Indipendentemente da tutto non era ancora lui il mio primo pensiero. - Fermati razza di ebete, quello che hai quasi ammazzato sta combinando qualcosa laggiù, arrenditi e risolvi il cazzo di casino che hai combinato! - Non mi veniva in mente altro da dire, ma le mie gambe erano prontissime a fuggire nel caso la questione del demone avesse preso una piega estremamente negativa per me. Ed io che volevo solo arruolarmi ad Oto.


    Chakra caso I: 27.25/30
    Chakra caso II: 27/30
    Energia Vitale: 29.50/30 Leggere
    Vitalità: 11.50/12 Leggere
    Slot Azione caso I:
    Azione I&II: Presa e tentativo di strangolamento.
    Azione III: ///
    Slot Azione caso II:
    Azione I: Finta + Affondo all'addome
    Azione II: Colpo dall'alto al basso
    Azione III: Finta + Calcio nei testicoli
    Slot Difesa:
    Difesa I: Schivata [Danno Lieve]
    Tecniche Avanzate Usate:
    Spazzata Perfetta
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (Veloce)
    L'utilizzatore può effettuare una spazzata con potenzialità superiori. Tutta l'azione, composta da un veloce abbassamento verso terra e rotazione sul proprio asse con una gamba tesa mira a danneggiare le gambe. La Velocità è incrementata di 4 tacche. Se colpito l'avversario, questo potrebbe perdere l'equilibrio, se basato solo sulle gambe.
    Sarà necessario avere un Controllo del Chakra (Adesivo) per sventare tale azione, subendone però i danni incrementati.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso )
    [Da genin in su]
    Equipaggiamento in Uso:
    Lama Interna [AdCC]
    Si tratta si un innesto metallico nel corpo del ninja che può essere applicato negli arti superiori od inferiori. Una vera e propria lama d'acciaio che viene applicata direttamente sulle ossa ed i muscoli. La direzione della lama e la forma della stessa può essere scelta fra molte, rimanendo entro i limiti di 35cm. Grazie alle abilità tecniche di chi esegue l'intervento la lama può essere resa retrattile o fissa a seconda dei gusti del ninja.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 2
    (Potenza: 15 | Durezza: 2 | Usura: 30 | Crediti: 25)
    [Può causare Sanguinamento Leggero per 1 round]

    Filo in Acciaio [10m] [Vario]
    Filo in acciaio dalla grande resistenza, anche se di facile individuazione.
    Tipo: Supporto-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 4 | Usura: 5 | Crediti: 15)
     
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    [Un arrivo movimentato III]

    La ragazza si ritrovò con un taglietto superficiale al volto ma non sembrava il tipo che si lasciava mettere i piedi in testa dal primo maniaco omicida di passaggio, e difatti trasformò il suo tentativo di difesa in un rapido attacco basso che fece crollare il pazzoide gambe all'aria, tanto che gli sfuggì persino il kunai dalla mano. STUPIDA DONNA! Cos.. Ma non riuscì a terminare la frase per il cavo in acciaio stretto sulla gola della abili mani della ragazza, montatagli sopra mentre era supino, in quel breve lasso di tempo in cui si era distratto. AAgh... Ggahh... L'unica cosa che riusciva ad emettere erano dei versi gutturali, quasi animaleschi, mentre roteava le mani senza un vero fine, cercando di spingere la sua avversaria lontano da sè ma senza avere grande successo.

    Nel mentre un gruppo di quattro guardie era atterrato ai piedi del gate e mentre due di loro cercavano di soccorrere il Guardiano, le altre finirono per puntare le loro lance alla gola del loro compagno steso a terra. FERMO! NON MUOVERTI! Non avevano puntato le armi direttamente contro Ren ma sembravano sospettose. Ragazza...cosa è successo? Noi abbiamo visto solo Yasao attaccare il Guardiano. Cosa è accaduto? Tu centri qualcosa?

    Ci sarebbe stato il tempo di rispondere prima che un colpo di scena inaspettato. Oltre le due guardie che erano venute in suo "supporto" si levò un grido mostruoso, mentre tutti loro venivano travolti da un palpabile spostamento d'aria...subito seguito dai corpi delle altre due guardie che travolsero i loro colleghi, con le braccia spezzate in pi punti. Due proiettili umani scagliati con forza tale da mettere fuori gioco i due armati di lancia...e a gettarli era stato il Guardiano Jyazu Yama...o perlomeno qualcosa che gli somigliava parecchio, dato che era una maschera di sangue, con gli arti storti e lunghi denti affilati nella bocca spalancata. Pareva proprio quel mostro di cui parlava il maniaco omicida...

    UUUUUOOOOOOOOHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!

    Il chakra gli si era avvolto attorno come un'impalcatura, costruendo una figura umanoide non molto definita, con tre lunghe code che vibravano di rabbia. Era stata una di queste a scagliare via il malcapitato, e ora, in quella furia cieca su cui il moribondo non aveva alcun controllo, il mostro indicibile si sarebbe gettato addosso alla ragazza, con lunghi artigli di chakra che ardevano sulle sue mani mentre urla belluine si gettavano al cielo.

    Era forza. Pura e semplice forza. Energia illimitata. E mostruosa.

    Non sarebbe stato un vero attacco elaborato il suo, quanto piuttosto un body-blow portato con violenza indicibile [Forza e Velocità Blu], specie nei confronti della nuova arriata che, pur essendo molto più dura della media,a ncora non aveva certo realizzato il suo potenziale, o visto il peggio che il mondo ninja poteva offrire. Forse aveva visto molte cose orribili nel mondo delle persone comuni, ma quello dei ninja era qualcosa di estremamente diverso...e lei stava per scoprirlo nel modo peggiore!
     
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  4. The Retribution
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    The animal i have become..

    Al lupo, al lupo, disse il pastorello.
    Ma la madre non gli dava più ascolto,
    mentre la bestia lo divorava.


    - Sta fermo coglione. Altrimenti ti spezzo il collo. - Nel mentre qualcuno si era degnato di intervenire, con fare flemmatico quasi almeno a giudicare dalla lentezza con cui stavano ponderando la situazione. Forse non si erano resi conto di quello che era successo e non avevano la minima idea del perché stessi immobilizzando un ninja di Oto con un cavo d'acciaio. - Io volevo entrare ad Oto.. il guardiano, quello la mezzo morto, mi ha fatto delle avance e questo qua, approfittando della distrazione, gli ha dato una coltellata o qualcosa del genere. Ha blaterato qualcosa in proposito ad demone, a sigillarlo, ma non gli ho creduto e l'ho bloccato. - Nel mentre allentai un poco la presa giusto perché non crepasse come uno stronzo mentre dialogavo con le guardie del cancello. E poi successe.

    Le due guardie che si erano messe a controllare il guardiano morente vennero scaraventate in aria come burattini durante il circo, nemmeno fossero fatte di cartapesta, mentre le loro urla si perdevano in un boato inquietante ed i loro corpi falciavano a mo di ariete quelli dei loro compagni al mio fianco. Nel giro di mezzo secondo ero da sola a fronteggiare una massa di energia oscura terrificante, come riuscii a non farmela addosso in quell'istante rimane ancora un mistero. Istintivamente il mio primo pensiero fu quello di fuggire a gambe levate ma nel momento in cui alzai il ginocchio da quel disgraziato bestemmiai mentalmente: avevo perso la chitarra in quel caos ed il tempo per ritrovarlo con lo sguardo giocò a mio sfavore lasciandomi inerme ad un qualcosa che, già di per se, mi avrebbe probabilmente fracassato le ossa. L'unica cosa che potevo fare era portare le braccia davanti al viso e abbassami il più possibile, ma fu tutto maledettamente inutile. Come se il mio corpo non esistesse nemmeno: la botta fu così forte e schiacciante che mi piegò l'avambraccio facendo stridere l'osso e obbligando i muscoli ad uno sforzo impressionante per non mandare in mille pezzi ogni fibra esistente. Volai addietro di svariati metri, le braccia mi facevano talmente male che a stento riuscii ad evitare di colpire con il viso la strada. [3 Leggere]

    La mia chitarra era stata spedita chissà dove lungo la strada, per fortuna era bassa ed aveva strusciato sulla terra allontanandosi di diversi metri senza venire disintegrata. Di dove fossero piovuti i guardiani, invece, non mi importava praticamente niente visto che avevo le braccia a pezzi ed era solo un miracolo se non ci avevo rimesso l'osso del collo a primo impatto. - Fermati! - Strillai senza nemmeno rendermi conto dello stato pietoso in cui mi potevo trovare. - Io non ti stavo facendo niente, ti ho salvato! Quello voleva ucciderti .. qualsiasi cosa tu sia. LO HAI VISTO! - Indicai istericamente il punto dove avevo visto per l'ultima volta il pugnale. - Io non c'entro niente! Lasciami andare! - Contro una potenza del genere non potevo fare la sbruffona. Non si trattava della classica ragazzina in carcere che si bulla di avere il piercing sui capezzoli, e nemmeno di qualche ubriacone cliente di mamma che mi scambia per una donnina facile. Quelle erano stronzate da risolvere ridendo, quell'essere mi aveva praticamente distrutta senza nemmeno darmi modo di vedere cosa stesse facendo. Iniziai a sudare drammaticamente freddo.

    Chakra caso II: 27/30
    Energia Vitale: 26.50/30 Leggere
    Vitalità: 8.50/12 Leggere
     
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    [Un arrivo movimentato IV]

    La ragazza era stata travolta dal mostro senza controllo finendo sbalzata via, praticamente senza difese contro una creatura tanto potente. I corpi delle guardie (o erano ancora vivi?) erano finiti parecchio lontano, anche se non avevano danneggiato la chitarra. Non che la chitarra potesse servire a qualcosa per qualcuno che stava per essere ridotto a brandelli da un ammasso di chakra e violenza che poteva solo essere stato partorito da un incubo. Mentre quel rivestimento di chakra si faceva più cupo, dell'umano Jyazu sotto ad esso iniziavano a notarsi sempre meno caratteristiche, anche se un barlume di speranza ci fu quando alle grida della ragazza gli occhi dei due si incontrarono.

    E poi un verso basso, lontano, come se le parole riuscissero a fatica ad emergere sotto strati di furia. Questo...corpo...rotto. Tu...non...rotto. Tu....io...vuole... Le code scattarono rapidissime cercando di catturare al ragazza [Energia Blu] stringendole i polsi e le caviglie e tentando l'azione una seconda volta se per caso avessero fallito.
    In caso di cattura lei avrebbe potuto sentire la pelle che bruciava al contatto, mentre "qualcosa" di indefinibile iniziava a risalire per i suoi arti come un sordo formicolio. Io...vuole...io...prende...

    In caso contrario la creatura avrebbe gridato la sua rabbia, cercando di approssimarsi con movimenti scoordinati, quasi fosse una marionetta mossa malamente da un ubriacio con fili di diversa misura.

    Ma comunque andasse, quell'empio contatto o il minaccioso movimento sarebbero stati bloccati da una salva di kunai che trafisero il mostro dall'alto, interrompendo le sue azioni e causandogli un attimo di tentennamento. Ehi bestiaccia! Che credi di fare? La voce proveniva dall'alto, la stessa direzione dalla quale una sagoma stava arrivando in caduta libera, forse dopo aver saltato dalle mura!

    febh3



    Era un tizio sui venticinque anni, capelli neri senza una particolare acconciatura, non altissimo e con addosso un paio di semplici pantaloni e una felpa con ricamata la nota musicale di Oto sul petto. Atterò proprio tra i due supertisti di fronte al gate, rivolto verso la ragazza. Non c'è bisogno di allarmarsi. Piccoli problemi interni, capitano tutti i giorni, ora risolvo. Il demone, per quanto furioso, dopo un breve smarrimento per l'arrivo del nuovo arrivato e i kunai che lo avevo ferito, si gettò addosso al ragazzo solo per ritrovarsi un piede davanti alla faccia e venire respinto, con un movimento a frusta del collo, come se avesse impattato su un muro...anche se di fatto la suola del nuovo arrivato non lo aveva realmente toccato. A quel punto il tizio in felpa si voltò. Tre code, quindi di certo non è il Niibi ad essere scappato di nuovo. Suppongo che tu sia l'amichetto di Yami, eh? Piegò appena la testa, facendo schioccare le articolazioni del collo.

    Bene, bene, bene. Ecco dove era andato a finire il nostro piccolo disperso. Quindi era questo il motivo per cui Jyazu ultimamente era un pòpiù strano del solito. Beh, un vero peccato, avrei investito volentieri su di te. Disse al demone con aria rattristata. Non vedevo l'ora di mollarti l'incarico di amministratore e tornare a farmi i fattacci miei, ma a quanto pare il mondo se la è presa con me oggi. Aggiunse, seccato. Quindi permettimi di essere un poco brutale, si?

    In tutta risposta la creatura demoniaca gettò un grido mostruoso, gettandosi addosso al nuovo arrivato che con estrema semplicità le mollò un singolo pugno sul muso, scaraventandola lontano contro la porta del Gate e lasciando un bel segno umanoide sul metallo incavatosi per il pesantissimo impatto, mentre una sonora vibrazione rimbombava tutto intorno, quasi fosse un gigantesco gong. Ecco fatto, non dovrebbe alzarsi per un pò di tempo. Mormorò lo strano tizio facendo schioccare le dita mentre si voltava verso la ragazza. Adesso veniamo alle cose serie...tu da dove sei uscita? Guardò la chitarra per qualche lungo secondo e sul suo viso era chiaro come stesse partendo un qualche assurdo film mentale.

    Uhm...credo di capire. Sei una musicista e sei venuta a cercare fortuna qui. Beh, devo dirti che non è il massimo stare a mendicare per strada suonando. Alla peggio conosco qualche locale dove potresti esibirti, sempre che tu sia brava. Annuì e poi sembrò realizzare che qualche dettaglio non quadrava. Certo che per una musicista sei parecchio solida...non molti sarebbero sopravvissuti all'impatto diretto di un Jinchuuriki senza controllo, anche se solo parzialmente rilasciato. Poi sgranò gli occhi. No, un attimo, con solida non intendo che sei grassa, eh! Dico solo che sei bella robusta! E poi una mano schiaffata sulla fronte. Robusta in senso di ben piazzata, cioè, non sto dicendo che sei obesa ma solo che incassi bene...cioè, non sto nemmeno dicendo che tu sia un gracile fuscello filiforme però...cioè... Si stava palesemente incartando e la sua espressione, unita ad un fitto gesticolare, palesava questo suo caos interiore.

    febh8



    Insomma, cancella tutto. Io sono Febh Yakushi, e tu a parte essere un'artista di strada girovaga con un passato difficile ed in cerca di guadagni hai anche un nome? Ecco, alla fine si era presentato, indicando sè stesso col pollice, dando le spalle al polverone che ancora avvolgeva il punto di impatto del demone col Gate. Uhm...e magari potresti dirmi esattamente chi ha attaccato cosa in questo posto? Non ho avuto molto tempo per analizzare la situazione ad essere onesto...
     
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  6. The Retribution
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    Kill it, kill it with the fire!

    Ombre nell'oscurità.
    Sento i passi muoversi
    oscuri presagi prima dell'alba.


    Non sapevo cosa fare, era oltremodo probabile che un colpo del genere in pieno mi avrebbe frantumato le braccia se non il collo. Ma nonostante tutte le suppliche la cosa non sembrava avere ragione d'essere e quel mostro informe mi stava fissando, bramando come se fossi una sua proprietà o peggio ancora un vestito nuovo da indossare ora che il suo, quel guardiano disgraziato, era praticamente morto in una pozza del suo stesso sangue. - Io.. ho.. una malattia! Non uccidermi per favore! - Mi guardai attorno con l'espressione piuttosto preoccupata, ma che dico, terrorizzata senza sapere bene a quale santo votarmi per uscire illesa o almeno viva da quel disastro in cui mi ero cacciata. Le code della bestia sibilarono raggiungendomi prima che potessi anche solo provare a fuggire, avvinghiandomi polsi e caviglie in una stretta solida e dolente. - AIUTO! QUALCUNO MI AIUTI! - Strillai con tutta la voce che avevo in corpo quando una fitta, non di dolore vero e proprio ma come una diffusa sensazione di formicolio inaspettato, mi penetrò nelle ossa. La pelle scoperta a contatto con quelle emanazioni bruciava come se fosse esposta a pochi millimetri da una fonte di calore esageratamente intensa: mi costrinsi a stringere i denti per non urlare come una pazza rendendo ancora più selvaggia quella bestia, non volevo certo che vedendomi urlare e contorcermi come una mosca invischiata nella tela di un ragno gli venisse l'insana idea di spezzarmi la spina dorsale o soffocarmi preso dalla furia. Decisamente non volevo che avvenisse.

    La sequela di Kunai che arrivarono dal cielo, seguiti dalla figura del ninja Otese e della sua parlantina sciolta, impedirono al demone di fare di me un simpatico aperitivo. Mi lasciò andare ed io rotolai verso il bordo della strada assistendo alla scena nella maniera più sicura possibile, per quanto il livello di energie in gioco mi facesse presagire che, anche mi fossi chiusa dentro la roccia, il risultato non sarebbe stato a mio vantaggio. Alla fine, con quello che pareva il pugno del secolo, il demone cadde svenuto dopo aver deformato il portone in cui il nuovo ninja lo aveva spedito, una scena che aveva dell'incredibile. Quando mi fu chiaro che la bestia non si sarebbe rialzata per qualche tempo presi coraggio tirandomi in piedi per constatare i danni: tagli, abrasioni, sbucciature da contatto, polsi arrossati ed polvere ovunque. Ma per il resto stavo dignitosamente bene e non sarei certo morta per lo spavento o la brutta esperienza, anzi, mi faceva sentire incredibilmente viva la cosa e dalla mia espressione particolarmente allegra lo si poteva intuire anche senza essere laureati in scienze del comportamento umano. - Che volo.. quello si che era un pugno Febh-sama. Il migliore che ho visto sino a questo momento direi. - Quel balbettio confusionario nell'esprimersi poteva significare o una scarsa dimestichezza con le ragazze o un pochino di confusione pregressa nella mente: entrambe le cose, però, non meritavano certo di essere prese e schernite, quindi mi limitai a fare un sorriso di circostanza e a rassicurarlo con qualche parola. - No, tranquillo, ho capito ed è una fortuna che abbia usato solo una coda, altrimenti.. - Lasciai cadere la frase rendendomi conto solo in quel momento che la mia chitarra era a poca distanza da me. La recuperai pulendola dalla sporcizia raccolta a terra.

    Che coincidenza quel cognome. Sapevo che mia madre era originaria di Oto e che il cognome lo avevo preso da lei per un motivo ben chiaro, visto che mio padre poteva essere chiunque frequentasse bordelli. - Non sei andato molto lontano dalla verità: sono una musicista dilettante, ho scontato due anni di carcere per aver rotto i denti ad una prostituta e sono ad Oto in cerca di fortuna, ma non come musicista bensì come Ninja. - A sostegno della mia testi fece scivolare fuori dai polsi le due lame interne per poi riportare subito all'interno. - Io sono Ren Yakushi e devo ringraziarti per avermi salvato la vita suppongo. - Sorrisi appena da sotto i lunghi capelli neri oramai arruffati e pieni di polvere. - Mia madre lavora qui ad Oto da qualche mese, è una prostituta e so già cosa pensi e no, non sono qui per fare la prostituta, come ho già detto vorrei arruolarmi volontariamente. - E con quello per me potevano chiudersi le questioni puramente personali. Parlando di mia madre diventai più scura in volto e la mia espressione mutò da quella di una divertita ragazzaccia che si è divertita a vedere una scena di lotta a quella di una tenebrosa musicista con un passato tutt'altro che felice da nascondere. Il tornare al problema del guardiano mi fece uscire un minimo da quella brutta espressione crucciata dandomi modi di esprimere con calma quello che era accaduto in si poco tempo.

    - Il guardiano, quello laggiù alla porta, stava sulle mura quando sono arrivata. Mi ha fatto apprezzamenti un pochino volgari e, mentre stavo per esprimergli le motivazioni del mio ingresso ad Oto, una seconda guardia... credo che i suoi compagni lo abbiano chiamato Yasao o una roba del genere, lo ha aggredito alle spalle facendolo volare di sotto. - Nel mente indicavo le zone dove erano avvenuti i misfatti con l'indice della destra. - Poi quello è sceso ed aveva tra le mani un kunai ricoperto di rune, simboli e farneticando stronzate sull'usare l'energia del demone intrappolandolo per sempre e rendendo Oto un posto migliore. Dal canto mio mi puzzava di cazzata, gli ho tirato un kunai nello stinco prima che potesse sgozzare il guardiano morente, che per inciso aveva già iniziato a trasformarsi, cosi me lo sono attirata addosso e l'ho atterrato immobilizzandolo. Poi sono arrivate altre guardie confermando la mia versione.. le stesse che sono ancora in giro e presumo abbiano metà ossa del corpo triturate. Poi il demone mi ha aggredita e sei arrivato tu a salvare la giornata. - Cercai di scorgere il corpo di Yasao tra la strada e la zona circostante. - Per inciso, quel discorso sull'uccidere i demoni mi pareva troppo strampalato perché venisse dalla testa di quel tipo. L'avevo preso vivo per farvelo interrogare ma non so dove sia finito. -
     
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    È colpa tua. Ratty

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    [Un arrivo movimentato - Ending]

    Oh? Ehm..no, non è niente di che... Arrossì di fronte a quel complimento diretto, solitamente i complimenti se li faceva da solo mentre tutti gli davano dell'idiota o lo maledicevano ...cioè..ehm...ho solo impastato molto chakra ed era già ferito o non lo avrei mai steso così facilmente. Poi vabbè, basta modulare bene il flusso per far volare via il bersaglio così...non era niente di che. Distolse lo sguardo con le guance imporporate in una scena poco dignitosa per uno del suo rango.

    Poi la ragazza spiegò qualcosa su chi era e come era arrivata qui, ed il ragazzo arrivò alle lacrime, anche se non esattamente per compassione. Ci ho azzeccato...per una volta ci ho azzeccato! Sollevò le braccia come in preghiera. Tipicamente nessuno dei suoi film mentali corrispondeva alla verità o comunque ci si avvicinava anche solo lontanamente. In genere la mente del ragazzo lo proteggeva dal trauma dell'errore con un velo di assoluta certezza che lo rendeva cieco alla verià, ma l'emozione di aver finalmente capito una situazione aveva sopraffatto i suoi meccanismi di difesa! Asciugando un rivolo di lacrime avrebbe provato a poggiare la mano sulla spalla di lei. Non c'è motivo di essere imbarazzati, prigione e prostitute, più o meno ad Oto siamo messi tutti così. Io sono stato trovato in mezzo ai cadaveri e poi addestrato da un vecchio pazzo violento. Spiegò, nonostante la ragazza fosse tutt'altro che imbarazzata nel narrare la sua storia.

    Ren Yakushi. Ripetè lui. ... Poi restò un poco in silenzio. YAKUSHI? Sgranò gli occhi. Cioè..cioè siamo cugini o roba del genere? Tecnicamente lui non era NATO nel clan Yakushi ma poco cambiava, e poi c'erano talmente tante branche e diramazioni della famiglia principale che praticamente tutta la malavita del continente poteva contare un poco di sangue Yakushi, e qualcuno pure un cognome, magari di una casata più povera o cadetta. Ma anche con questi presupposti era strana come coincidenza l'arrivo di una Yakushi figlia di una prostituta Yakushi! Beh..sè è una prostituta probabilmente sta al Neko Senzai nel quartiere dei piaceri. Spiegò, con una mano davanti alla bocca come se stesse ragionando intensamente, per nulla disturbato dalla professione della madre che nel villaggio era pienamente legalizzata.

    Quindi la discussione passò a cosa era successo al Gate...e al fatto che l'uomo chiamato Yasao sembrava sparito Beh, al momento direi che sei l'unica testimone...a parte il nostro Jyazu qua dietro, se mai si riprenderà. Indicò col pollice dietro le sue spalle, cercando di fare mente locale. Alla fine si morse il dito e poggiando una mano a terra evocò un trio di piccole lucertole. Cercate informazioni in archivio su un certo Yasao, guardia qui al Gate. Come avete la foto dividetevi: uno deve cercare ogni altra possibile informazione e gli altri due devono battere il villaggio finchè non lo trovate. E' un criminale ricercato adesso! Una soluzione rapida ed elegante, con gli animali che dopo aver risposto affermativamente scattarono verso le mura secongo gli ordini. Poi magari coinvolgerò qualche guardia... Annuì, per essere poi interrotto da un notevole intento micida che arrivò dal portone, dove era precipitato poco prima il Demone!

    Un ruggito improvviso rivelò che la creatura era ancora in sè! Ed in effetti il mostro con due code ritte per aria, cercò qualche passo barcollante verso l'amministrazione e la chitarrista, solo per crollare a terra senza forze, mentre il chakra demoniaco tornava a dormire all'interno di ciò che restava del corpo. Che strano...non erano tre le code prima? Borbottò lo Yakushi, sovrappensiero. Quindi fece spallucce. Vabbè, non importa. Si voltò facendo cenno alla ragazza di proseguire verso l'ingresso che cominciava ad aprirsi. Ren Yakushi...benvenuta ad Oto...più o meno. Se vieni in amministrazione potrai registrare i tuoi documenti...quanto al tuo cognome...beh, suppongo che la capoclan vorrà vederti, credo. O preferisci prima cercare tua madre e poi andare entrambe dalla vecchia Ogen?
     
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  8. The Retribution
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    Under my Skin.

    C'è qualcosa sotto pelle
    non sono squame ne frattaglie
    è l'odio che stringe l'anima.


    - Non so se siamo cugini.. non conosco mio padre come potrai intuire. Ma nel caso sarebbe bello avere un qualcuno qui ad Oto. - Alla fine non era andata malissimo come primo impatto. Tranne il demone che aveva cercato di abusare di me e poche altre sottigliezze tipo la morte di svariate guardie ed un tentativo di omicidio. - Si probabilmente lavora li, mi ha detto che era abbastanza ricercata e che il lavoro la aiutava a mantenersi dignitosamente. Proverò a questo Neko appena avrò tempo. - La vista delle lucertole mi sciolse il cuore: sembravano animali così adorabili ed intelligenti, magari un giorno anche io avrei potuto ambire ad una simile conoscenza, sempre che avessi avuto la stoffa corretta per fare la Kunoichi, è naturale. - Creature adorabili.. -

    In quel momento il demone si tirò di nuovo in piedi con un ruggito lasciandomi di ghiaccio, impietrita dall'idea che non fosse bastato nemmeno infilarlo dentro una porta di ghisa per metterlo fuori gioco.. ma dopo tre passi stramazzò al suolo, facendomi tirare un lungo sospiro di sollievo. Non avevo nemmeno notato che gli mancasse una coda a dire il vero, preoccupata come ero dall'idea di dovermici confrontare di nuovo, pensai giustamente che si fosse indebolito a tal punto da non riuscire più a tenere fuori tutte le code o qualcosa del genere: non avevo mai visto un demone in vita mia e potevo fare solo supposizione logiche dagli scarsi connotati realistici!

    - Grazie del benvenuto.. Io penso di essere un pò troppo provata per incontrare Ogen-sama, credo di avere qualche lussazione da tenere sott'occhio per almeno qualche ora con del ghiaccio. - Non era un dolore così forte, eppure una sensazione di formicolio lungo la schiena sembrava continuare a tormentarmi da qualche minuto. Colpa della tensione, della paura e della frenesia del combattimento. O, magari, del volo di quattro metri a parabola che avevo compiuto atterrando sul grugno. - Se mi fate strada verrò in amministrazione, del resto devo arruolarmi prima di girare in città per i cavoli miei.. mia madre ha aspettato due anni, due ore in più non cambieranno la mia e la sua vita. - Feci spallucce preparandomi a seguire il Jonin otese.
     
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  9. Shuh
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    Arrivo ad Oto

    { Post Primo
    Paese del riso }


    C'era voluto qualche giorno di viaggio e di passaggi rubati, scroccati o pagati lavorando ed ero giunto ad oto, con calma e tranquillità. Avevo scelto di venire ad Oto perché almeno avevo una scusa valida per andarci. Il vero motivo della mia visita era quello di visitare il mondo, vedere posti nuovi, godermi un'attimo di libertà. Ma, come mi aveva detto il mio amico all'amministrazione di Suna, una tale motivazione difficilmente sarebbe stata accettata. Allora mi inventai di andare a visitare la sensei del mio corso genin, Ren Yakushi di Oto.

    Una motivazione come un'altra. E, da quello che mi avevano detto, moltissimi neo genin si mettevano a viaggiare per i quattro villaggi ninja a cercare i loro ex-sensei ed ex-compagni di corso. Cosa che sinceramente non capivo. Come se un pezzetto di metallo attaccato ad una striscia di stoffa ti rendesse un ninja migliore. O un uomo migliore.

    Secondo me l'unica cosa che ti rendeva era una cosa a metà tra un clown ed un bersaglio. Ma mi guardavo bene dall'esprimere quei commenti ad alta voce. Forse un pizzico di buonsenso (perché non poteva essere altro, data la mia memoria bucata) era quello che mancava a questa accademia. Quello, e molta meno burocrazia.

    Mi avvicinai comunque all'ingresso del villaggio e salutai la prima guardia che avessi visto.

    - Salve! Sono Kensuke, un ninja del villaggio della sabbia venuto qui con regolare permesso. Sono venuto per vedere Ren Yakushi, ed ovviamente per fare un giro per il vostro bel villaggio, posso entrare? -



    Ok, forse ero un po' troppo ingenuo, ma non sapevo come funzionavano queste cose. Sperai che un bel sorriso e un po' di onestà potessero aiutare dove il sotterfugio, la manipolazione e le menzogne chiaramente deficitavano.

     
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  10. The Retribution
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    Arrivals
    Departure


    La chitarra nuova funzionava molto meglio di quella distrutta da Sukura qualche giorno prima, specialmente perchè la sua famiglia aveva scucito tutti i soldini richiesti ed avevo avuto accesso ad uno dei migliori strumenti sul mercato. In cambio di quel piccolo favore avevo messo una buona parola per la figlia, che era diventata Genin assieme all'altro Sunese, da quello che avevo sentito. E proprio parlando del sunese la sua voce mi risuonò nelle orecchie cosi vividamente che credette sinceramente di essermela immaginata in qualche sorta di sogno lucido dai risvolti inquietanti.

    Il movimento del guardiano in seconda mi fece capire che, invece, quel disgraziato palestrato si trovava proprio sotto le mura e chiedeva di entrare nella latrina del mondo: Oto. Sulle prime il guardiano fu titubante e, vedendomi palesemente ignorare la questione suonando beatamente a basso regime in un angolo, mi raggiunse con uno scappellotto intimandomi di fare il mio dovere. Che seccatura, non ero nemmeno un guardiano ufficiale ma solo una scavezzacollo a tradimento che si guadagnava da mangiare con quel poco che prendeva di stipendio.. avrebbero anche potuto lasciarmi suonare in santa pace.

    Mi recai fuori dalle mura salutando con un braccio il nuovo giunto. Lo trovavo bene, dopo tutto. - Ciao.. benvenuto a Oto.. - La voce era quella di un robot stanco di vivere, ma almeno c'era. - Ad Oto sono tutti benvenuti, non farti scrupoli.. è un piacere rivederti. - Gli tesi la mano in segno di amicizia, cercando di evitare quel fastidioso stallo che si crea puntualmente tra due persone che non si vedono da qualche tempo. - Ho saputo del Genin, le mie congratulazioni, io come vedi lavoro qua come guardia, ma visto che cercavi me hanno pensato di spedirmi quaggiù.. allora. - Mi passai una mano tra le ciocche di capelli corvini buttandole indietro e liberando il viso. - .. Se hai qualche arma devi consegnarla, per il resto sentiti libero di fare quello che meglio credi in Città. - Poche parole, per un villaggio che non valeva, attualmente, il disturbo di soffrirne il degrado.

    Non per me.
     
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  11. Shuh
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    Arrivo ad Oto

    { Post Secondo
    Paese del riso }


    Aspettai qualche minuto, prima che una familiare figura uscisse dalle mura di oto, salutandomi.

    - Ciao Ren, tutto bene? Mi pari un po' stanca, ti fan fare chissà che lavoraccio vero? -



    Le dissi stringendole la mano e poi posandole il braccio sulla schiena, abbracciandola. Si trattava però più dell'abbraccio tra due camerati, od amici, che non si vedevano da tempo e non era per nulla quello che poteva essere un abbraccio tra innamorati o qualcosa di simili, emozioni che non provavo per la kunoichi di oto e che, anzi, non provavo per nessuna donna anche se avevo goduto qualche volta delle gioie che solo una donna poteva dare.

    - Grazie mille delle congratulazioni! Anche se quell'esame era molto facile... quasi come se avessi già fatto qualcosa di simile in passato. -



    In effetti qualche volta ci avevo riflettuto. Forse ero già stato un ninja, prima della perdita di memoria, e forse era quello il motivo per cui ero più preparato di un comune aspirante ninja.

    - .. Se hai qualche arma devi consegnarla, per il resto sentiti libero di fare quello che meglio credi in Città. -


    - Ah, certo. Vi lascio giù tutto... -

    dissi, per poi aggiungere sussurrando

    - Non è che devo lasciarvi giù anche le mani vero? Perché sarebbero quelle le mie armi migliori, ahahahaah -



    Ovviamente stavo scherzando, ero sempre stato una persona di buonumore, sempre pronta a sdrammatizzare.

    - Ah... comunque volevo chiederti anche un'altro paio di cosette... ecco... non è che mi potresti aiutare a visitare il villaggio? Non sono un granché ad orientarmi in un posto nuovo e poi vorrei sapere se conosci un posto dove alloggiare a pochi spicci... non ho molti soldi, ecco. Ahahah -



    Dissi, con un po' di vergogna. Non era una cosa bella da ammettere ma l'ultima cosa che volevo era trovarmi da solo in un luogo sconosciuto. Anche perché ero abituato a dormire per strada a Suna e non sapevo come potesse essere Oto, di notte.
     
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  12. The Retribution
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    Arrivals
    Departure


    - Tranquillo.. fa conto che ad Oto sarai fortunato a non riportare ustioni di quindicesimo grado solo camminando a casaccio per le strade. Non so chi tel'ha fatto fare di venire qua, ma ultimamente conviene girare a largo. A meno che tu non stia cercando una puttana a basso costo ed un letto pieno di sementi incrostati, in quel caso il Neko Senzai offrirà sicuramente i suoi piaceri migliori. - Ed il dramma, a differenza di Ken, era che le mie parole arrivarono senza nemmeno l'ombra di un sorriso. Era la pura e semplice, brutale, verità. Meglio metterla subito in chiaro ed evitare dei drammi dopo. Avevo apprezzato quell'effusione affettiva, da qualche tempo a quella parte Oto non offriva molte aspettative d'amicizia, anzi, ogni secondo che restavo viva mi sentivo il peso di qualche nuovo nemico spuntare sulle spalle. Allucinante.

    - Immagino che nessuno sentirà la mia mancanza, se scorto un Sunese, per motivi di sicurezza, in giro per il villaggio. - Gli strizzai l'occhio. In quel momento, udendo tali parole, il guardiano iniziò a bestemmiare mia madre e quant'altro ci potesse essere di offensivo ma invitai il giovane sunese a procedere ignorando le lamentele. - Non che io sia ricca, anzi, muoio sul serio di fame quasi.. però potrei accompagnarti a mangiare un boccone, se vuoi. Penso che ci sia un locale molto grazioso che rispecchia un pò la calma del deserto .. il Sumire, la nostra sala del Tè. - Onestamente non sapevo se il deserto fosse sul serio calmo e tranquillo ma dalle immagini che si vedevano in giro quell'enorme massa di sabbia non pareva troppo mobile o agitata. Non sempre almeno.

    E poi mi avrebbe fatto bene staccare un po' dalla monotonia della guardia: mi feci lanciare la chitarra dalla sommità delle mura prima di aprire la strada al mio ex allievo. Ironia della sorte, un gioco mi aveva portata a diventare una sensei e lo stesso gioco, infine, ad avere un ricordo. Forse un'amicizia.
     
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  13. The Retribution
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    Continua Qui

     
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  14. Resilient™
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  15. Scrivilo Sulla Pelle

    Fara' Male e Lascera' Il Segno.


  16. La vista dell'imponente cancello che si stagliava davanti ai miei occhi dava quasi il capogiro: Oto, coi suoi quattro gate sorvegliati dagli Antichi Guardiani, era senza dubbio il villaggio più protetto di tutti. A niente valevano le posizioni strategiche di Kiri, incorniciata dal mare, e Suna, persa nel deserto dell'Anauroch. Non avevo mai visto niente di simile: il freddo acciaio incarnava le fattezze di un Demone dalle fauci spalancate il cui nome, aveva detto un passante che mi aveva indicato la via, era Totetsu. Era vero quel che si diceva su Oto? Il cancello appariva senza dubbio sinistro almeno quanto solito, e la sola idea che a guardia di esso vi fosse anche un guardiano - un ninja esperto - incuteva ancor più timore. Ma se tutto questo era vero, se per davvero le mura di Oto erano impenetrabili, a che servivano le torrette di avvistamento? Mi ripromisi di dar una risposta al mio dubbio quanto prima. Adesso era il momento di entrare.


    Tutto era cominciato qualche giorno addietro, in Accademia. Strani volantini recanti l'immagine di una fenice stilizzata erano incollati ovunque. Il risultato? Noioso, ma efficace, perché se è vero che si arrivava ad odiare chi li aveva incollati, allo stesso tempo si finiva per restare incuriositi al punto da chiedersi «che diamine ha da dire così insistentemente questo qui? Leggiamo un po', va...». Lo stesso era capitato a me. Ero lì, ad aspettare che l'inserviente protocollasse dei documenti che ero andato a consegnare, quando notai che uno di quei volantini era attaccato anche sulla parte frontale del banchetto oltre il quale l'inserviente timbrava, tagliava, incollava, spillava. Così, tra una firma e l'altra, mi soffermati a leggere.


    Sconti. Sconti per un tatuaggio. E non un tatuaggio qualunque, ma uno di quei tatuaggi che solo ad Oto sono in grado di fare. Erano più che semplici disegni sulla carne, quella era arte ninja incarnata, e tutti lo sapevano. Così, quando l'inserviente mi comunicò di aver finito con le scartoffie presi, andando via, quel volantino.


    Era da tempo che specchiarsi nudo dopo la doccia era una esperienza sgradevole. Per quanto il Sigillo del Sanbi coprisse parte delle cicatrici che avevo rimediato nelle mie scorribande precedenti alla mia iscrizione al corso Genin, molte altre restavano ben in vista. Una serie di avvenimenti, come dire, coinvolgenti (ritrovarsi un demone nello stomaco solo perché eri l'unico nel raggio di mille miglia in grado di ospitarlo o alzare la mano contro la propria madre solo perché lo stesso demone aveva deciso così, giusto per citarne due) avevano spostato la mia attenzione su altre questioni, ma ora che le acque erano tornate calme, le normali paranoie di un adolescente erano tornate a fare capolino. Non mi piacevano quegli sfregi sul viso, sul corpo. Dovevo coprirle con dei tatuaggi, prima o poi, mi ero sempre detto. Non appena sarà il momento giusto, mi ero sempre detto.


    Quel volantino era il modo in cui il destino mi stava dicendo che era il momento giusto. L'idea era semplice: perché invece di coprire le cicatrici con dei freddi ed immobili tatuaggi, non le ricoprivo con i mitologici tatuaggi di Oto? Dovevo approfittare dello sconto!


    Proprio per questo motivo, dispiegato il volantino che avevo conservato nella tasca, mi avvicinai al gate, parlando in maniera che chiunque fosse all'ascolto comprendesse le mie intenzioni:

    Sono uno Shinobi in visita al Villaggio di Oto! Cerco una tatuatrice di nome...ehm...Ren, Ren se non erro!

     
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  17. The Retribution
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    Clienti!


    - Ren?.. Ren?.. DOVE CAZZO SEI? - La voce tonate e brutale del guardiano riecheggiò dalle mura mentre lo shinobi Kiriano attendeva il suo destino ai piedi delle stesse. Sembrava esserci fermento lassù, svariate persone cercavano a destra e manca la mia persona, ma sfortunatamente per loro no nero in un luogo troppo visibile. Mi ero rintanata in cima ad un albero poco distante dalle mura a leggere un libro di tatuaggi per trovare ispirazione per qualche nuovo disegno ed ero così assorta da non avere la minima idea di essere cercata da metà guardie del Suono.

    Ad un certo punto il guardiano mi intravide, complice la mia maglietta a righe bianca e nera, attraverso le fronte e pensò bene di lanciarmi uno Shuriken grosso come un braccio dritto in faccia: per poco non mi decapitò, facendomi ruzzolare giù dall'albero impattando in maniera non gentile col suolo, a pochi metri dal nuovo arrivato. Alzai un braccio per indicare che stavo bene. - Sto bene.. Sto bene, tutto a posto. - Mi tirai su spolverandomi da erbette e terriccio vario, avvicinandomi allo shinobi con aria professionale. Nel medesimo istante il guardiano mi intimò, con una mano, di adempiere alle formalità del caso visto che mi stava preparando ad essere una guardiana, forse, ed un giorno non mi sarei potuta permettere una lettura sul posto di lavoro.

    - Salve, benvenuto ad Oto, io sono Ren, dovrai sbrigare alcune faccende burocratiche prima di poter entrare nel villaggio. - Lo portai più vicino alle mura dove un'altra guardia attendeva. - E' necessario lasciare qui il tuo equipaggiamento offensivo, ti sarà riconsegnato all'uscita del villaggio, in seguito sarai libero di visitare il suono. - Era davvero un cliente quello? Cioè, era davvero il mio primo cliente? Accidente l'idea dei volantini non era affatto stata un'idiozia, anzi, si stava rivelando un vero e proprio colpo di genio. Per tutto il tempo, con questo pensiero a frullarmi in testa, mi si era stampato un sorriso in faccia di quelli inquietanti scontornato un pò alla belle e meglio dai capelli corvini. Chissà cosa voleva tatuarsi.. magari un dragone, forse un sigillo particolare, o magari un semplice nome.. non stavo più nella, guarda caso, pelle.
     
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260 replies since 12/9/2005, 17:45   8022 views
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