[Quarto Accesso] East Gate Of Sound

[Free GdR] [Macro GdR]

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    « Bé, come dire... Ci sono state complicazioni. »

    Poche parole, che però nascondevano un significato più profondo di una storia che preferiva non rivelare...
    ...Per il momento...

    Sembrava che Konoha non riuscisse a tenere stretta a sé i suoi shinobi.
    Ma era una questione privata del ragazzo e lei sapeva fin troppo bene cosa comportasse un tradimento.
    Ma lo stupore più forte lo ebbe subito dopo.


    CITAZIONE
    « Il Clan Nara sembrava troppo complicato per me e diciamo che i vecchi del villaggio non mi stavano simpatici. »

    Un tentativo di buttare l’argomento nello scherzoso, ma a Shinodari non sfuggi quel sorriso amaro che si delineò sulle labbra di Itai.

    Impallidì prima ancora di rendersene conto.


    -Sei un Nara anche tu...-

    Balbettò.

    Cercò di riprendersi un istante, regolarizzando la respirazione.


    -Itai, io non potevo immaginare... Tu cosa sai di me?-

    Chiese cambiando discorso all’improvviso, fissando il ragazzo dritto negli occhi.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Quel lieve sorriso che mi era comparso nel rivedere quel volto amico scomparve quasi totalmente quando la vidi impallidire di colpo, come se le avessi detto che era morto qualcuno così, a freddo.
    E non l' avevo fatto. Spalancai gli occhi quando lei mi fece capire, senza mezzi termini, che anche lei era una Nara. Eppure l' avevo sempre conosciuta come Shinodari Jaku.

    « A..anche? Cioè anche tu sei una Nara? »



    Ero confuso, molto. In sei mesi tra gli ombrosi palazzi del clan non avevo mia praticamente conosicuto nessuno che potessi anche solo lontanamente ricollegae a lei.

    « Di te... non so nulla Shinodari.
    Non so nulla nemmeno di me, a dire il vero. »



    L' ultima frase la aggiunsi con un velo di triste ironia. Chi era mio padre? Akarashi Nara, chiamato per quasi vent' anni Akarashi Kara. Costretto a cambiare cognome ed a vivere una vita da normale cittadino per un motivo che non mi aveva mai convinto seriamente.



     
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    Lo stupore della ragazza si trasferì nello sguardo di Itai.

    CITAZIONE
    « A..anche? Cioè anche tu sei una Nara? »

    La kunoichi annuì.

    -Il mio vero nome è Shinodari Nara Kazekumo Jaku, ma il cognome Nara non lo uso più da molto tempo...-

    S’interruppe per un istante come se quel ricordo ancora le facesse male

    §Da quando mi fu tolto...§

    -... da quando vivo qui ad Oto.-

    Ammise.

    CITAZIONE
    « Di te... non so nulla Shinodari.
    Non so nulla nemmeno di me, a dire il vero. »

    Era così paradossale che non sapessero di essere parenti.

    -Ho sempre creduto di conoscere tutti i miei parenti Nara. Da piccola giocavo con Yamimaru, Akarui e qualche volta anche con Shika, eppure se ti avessi conosciuto all’epoca, mi sarei ricordata di te... almeno da una somiglianza di quando eravamo piccoli. Ora scopro di avere davanti a me un interessante mistero, però Itai...-

    Gli poggiò una mano sulla spalla

    -..Se non te la senti di parlamene, per me va bene così. Inoltre credo che tu voglia riposarti dopo il viaggio da Kiri. Naturalmente, sei il benvenuto ad Oto.-

    Sulle sue labbra apparve un sorriso.

    Era ancora turbata di quella scoperta, ma allo stesso tempo era felice di aver ritrovato un parente.

     
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    Lei iniziò ad elencare il suo nome completo ed io rimasi un attimo biasito. Quindi lei era un Nara, tentava forse invano di ricordarmi in un passato che non mi avrebbe mai visto protagonista.
    Io per il Clan Nara ero sempre stato un pugno nell' occhio.
    Sorrisi poi, alle sue parole, quel tentativo di ricordare un passato che non esisteva.

    « Ricordata di me Shinodari? Credo sia un pò impossibile... solo sei mesi fa il caro Clan si è ricordato che è esisto. »



    Mi strinsi nelle spalle appena sentendo poco dopo la mano di mei sulla spalla denstra. Sorrisi appena, di riflesso a quel gesto.

    « Se ti va di ascoltarmi te ne parlerò.
    Ma solo davanti a qualcosa di caldo, credo che stare qui fuori le mura non sia la cosa migliore, no? »



    Il passato era triste, certo. Ma era quasi consolante sapere che al mondo esisteva un altra persona rinnegata dal luogo d' origine.
    Faceva sentire un pò meno soli al mondo.



     
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    « Ricordata di me Shinodari? Credo sia un pò impossibile... solo sei mesi fa il caro Clan si è ricordato che è esisto. »

    Solo qualche anno prima la ragazza non avrebbe neanche ascoltato quelle parole, giudicandole false.
    Ma sapeva che alla fine il suo mondo perfetto, non era poi così perfetto.
    Per lei i Nara un tempo erano una grande famiglia unita, la più speciale di tutta Konoha, ma un tempo era stata troppo ingenua a crederlo.
    Gli errori, anche in buona fede, non venivano perdonati.

    Un sorriso appena accennato si dischiuse sulle labbra di Itai.


    CITAZIONE
    « Se ti va di ascoltarmi te ne parlerò.
    Ma solo davanti a qualcosa di caldo, credo che stare qui fuori le mura non sia la cosa migliore, no? »

    Shinodari arrossì lievemente.

    -Temo di non aver fatto degnamente gli onori di casa.-

    Commentò, mantenendo il sorriso.

    -Uhm... vediamo... Dove preferiresti andare? Chiosco di ramen, la barovia, che è un locale simile a quelli che si possono trovare a Castelvania, la tradizionale sala da the oppure la locanda gestita da Nikaido che fa piatti “caratteristici” di Oto, uhm... a suo dire...?-

    Domandò in tono cortese, mentre con un gesto faceva segno alle guardie di permettere l’accesso al villaggio allo shinobi in sua compagnia.

    -Certo che mi va di ascoltarti, Itai. Aver ritrovato un cugino, suppongo che sia questo il nostro grado di parentela, come non potrebbe rendermi felice?-

    aggiunse prendendolo sottobraccio.
     
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    Già, trovare un cugino faceva sempre piacere. Per un attimo, quando lei mi prese sottobraccio ed entrammo ad Oto, scossi appena la testa, rendendomi conto che ero andato li senza aver preparato nulla, senza sapere chi andare a trovare e cosa aspettarmi da loro.
    Anche se, a dirla tutta, ero abbastanza certo che sarei andata a trovarla in quel mese. Anche se mai avrei immaginato che anche lei fosse una Nara.

    « Ammetto di essere decisamente indeciso, ma anche poco problematico.
    Quindi, lascio a te l' onore della scelta. »


    Dissi con un sorriso furbetto sulle labbra liberandomi così dall' obbligo di scegliere un posto che non avrei saputo scegliere.

    « Mi fido di te. »


    Dissi con un tono angelico ed un pò scherzoso, tampo per alleviare leggermente la leggera tensione del momento abbastanza inaspettato, per entrambi, poco ma sicuro.

     
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Il suo gesto era stato davvero impulsivo e in parte era tornata la piccola Shinny di un tempo.
    CITAZIONE
    « Ammetto di essere decisamente indeciso, ma anche poco problematico.
    Quindi, lascio a te l' onore della scelta. »

    CITAZIONE
    « Mi fido di te. »

    Shinodari lo scrutò per qualche istante, poi socchiuse gli occhi sempre sorridendo.

    -Uhm d’accordo, ma a tuo rischio e pericolo.-

    Sogghignò.

    -Chiosco di ramen. I gestori sono molti gentili e sanno essere discreti. In effetti, mi sono giusto ricordata che ho fame. Stare sulle mura di guardia mi fa scordare che sono umana anche io.-

    Commentò, entrando assieme allo shinobi all’interno del villaggio.
     
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  8. Yashimata
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    Inspirò profondamente l'aria raccapricciante di quel monolito tetro.
    Il suo intercorrere era lento e la flemma con cui incideva i passi sembrava essere stato studiata con fare certosino. Il lembo inferiore dell'impermeabile nero svolazzava lungo le sue ginocchia ogniqualvolta una gelida brezza spazzava su quel luogo oscuro. Il perché si trovasse lì era un mistero a cui erano a conoscenza solo egli stesso e i suoi futuri interlocutori. Un ghigno privo di qualsiasi emozione, come se fosse stato dipinto controvoglia da un mediocre pittore, non prometteva nulla di buono. Era una notte fredda e senza luna, e le ombre coprivano la sua presenza come una sottile manto si seta nero. Il suo passo si arrestò giusto in tempo da non farlo sbattere contro le aberranti mura di Oto. Poteva attraversarle senza problemi, ma desiderava constatare quanto fossero

    vacillanti quelle mura.
    Alzò lo sguardo in cielo, per osservare quanti guardiani ci fossero a quell'ora tarda di notte. Dalle informazioni che gli aveva dato l'Immortale, quello doveva essere il Gate più facile da soverchiare.
    Individuate le prede, il predatore attese un secondo prima di compiere la carneficina.


    OFF GAME: PK → Critico
    Attendo una descrizione del gate e degli uomini da parte del guardiano, prima di agire.
    Ho attivo il Kinjutsu e l'invisibilità. Il resto è inutile ai fini della giocata.
     
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  9. ~Shiro
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    Sfortuna Nera



    - Poker di Donne! Ah ah ah ah ah! -

    Non credevo ai miei occhi. Avevo puntato tutti i miei pochi risparmi guadagnati all'Hungry Bug, sicuro di vincere grazie al mio Poker di Jack. Ero sicuro di vincere, ero sicuro che Genki, l'altra guardia, stesse bluffando. Invece ora mi ritrovavo con un espressione stupita a guardare quel dannato ubriacone prendersi tutti i miei soldi.

    - Dannato, spero proprio che tutto l'alcol che ti comprerai con i miei soldi ti vada di traverso! -

    La mia voce era piena di rancore, ma come unica risposta ottenni una sonora risata dal mio collega. Avevo proprio voglia di dargli un bel pugno in faccia, ma ovviamente non potevo. Decisi quindi di alzarmi e mi diressi verso la porta della torretta.

    - Meglio che vada a dare il cambio a Hisune, stasera non è la mia giornata fortunata... -

    Così, senza aspettare la risposta del mio collega, uscii all'aperto. Una folata di vento freddo mi accolse, insieme ad una profonda oscurità causata dall'assenza di luna. Le uniche luci quella notte provenivano dalle due torrette ai lati delle mura e dall'interno di Oto. Mi diressi verso la ragazza di guardia e con un gesto le dissi di darmi il cambio. Lei mi guardò con aria interrogativa, ma non disobbedì. Grazie alla raccomandazione dell'Amministratore Kabane, nonostante fossi una semplice guardia, avevo un pò più di potere decisionale rispetto agli altri miei colleghi. Diedi un ultimo sguardo alle due torrette al lato del cancello, quindi mi posizionai sopra di esso e, munito di una piccola ricetrasmittente collegata ad entrambe le torrette, cominciai ad osservare attentamente la strada fuori dall'edificio, anche se non mi aspettavo che nessuno venisse, come al solito.



    SPOILER (click to view)
    Allora, ho provato a fare un disegno della situazione alle Mura:

    image


    Non è splendida ma spero sia abbastanza chiara. Le altre cose da sapere sulle mura sono sul Topic iniziale della Discussione, se ti serve poi altro chiedi pure via Pm.
     
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  10. Yashimata
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    Il nero cancello del Sud ottenebrava quella vallata con la sua nefasta presenza; ma quella notte c'era uno Shinobi più oscuro di lui, più oscuro del demone le cui effigi erano rappresentati sul nero portone. Si mosse rapido e cominciò a salire verticalmente le mura del cancello. Un passo calmo, che lo facesse essere ancora invisibile. Lo sarebbe stato ancora per poco, giusto il tempo di uccidere la guardia che, malauguratamente, aveva il compito di sorvegliare il gate dall'esterno, vulnerabile ai colpi della notte. Le torrette erano illuminate, ma nessuno lì in mezzo poteva competere con l'avatar.
    Giunto alle sommità delle mura, si avvicinò al suo primo bersaglio. Difficilmente avrebbe potuto sentirlo attraverso i sensi. Un serie di passi mentre le unghia delle sue mani crescevano, in modo tale da non dover utilizzare armi. Crescevano, crescevano e crescevano. Affilate come un rasoio, mortali come un colpo di spada.
    Se fosse arrivato alle sue spalle senza che questi lo avesse percepito in alcun modo, un rapido colpo mirava a tagliare di netto parte del collo con relative vene e arterie vitali. [Velocità 600] Se giunto nelle sue vicinanze, in qualche modo non preventivato lo avesse percepito, si sarebbe gettato con tutta la velocità su di lui e, impastando una quantità di chakra pari a basso, avrebbe tentato di affondare le unghia nel suo collo. [Velocità:750]
    Uccisa (?) questa stupida preda, si sarebbe trasformato nel ninja per antonomasia che più aveva osato nella riunione di Kiri (Godsan) posizionando il coprifronte Kiriano sulla fronte, ben in vista. Sarebbe poi entrato nella torretta di destra, silenzioso, invisibile finché non avrebbe aperto la porta e la luce lo avrebbe inondato, rendendolo inevitabilmente visibile. Due guardie, deboli, flaccide, la cui vita finiva quella sera per mano dell'assassino. Un movimento rapido, potenziato ancora una volta con il chakra e si sarebbe fiondato sulla prima vittima, tentando di colpirla con le unghia nuovamente al collo con una velocità inaspettata [Velocità: 750] Medesimo attacco per la seconda guardia, che probabilmente non avrebbe neppure avuto il tempo di rendersi conto di ciò che accadeva.
    Se i primi tre bersagli fossero morti, come ragione comanda, si sarebbe apprestato ad entrare nella seconda torretta, sembra trasformato da kiriano, in modo tale che l'accaduto di quella serata sarebbe stato accreditato a Kiri. Le unghie tornarono normali, estrasse la katana e si preparò a continuare il massacro.



    Chakra Utilizzato: Basso3, Bassissimo1, Medio Basso1
    Tecniche utilizzate: Trasformazione, Morsa di Ghiaggio
    Note: Ho fatto più azioni del normale per dimezzare il tempo. Tanto, dopo l'attacco a Shiro il round dele guardie inconsapevoli trascorre e posso disporre di un nuovo round a rigor di logica. Rispetto ad una verde (standard) sono superiore dalle dodici alle quindici tacche.
    Se ci sono problemi basta un pm.
     
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  11. ~Shiro
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    Una Fine Miserabile





    E così era giunta la mia ora. La Morte, che mai avevo temuto, era venuta a reclamarmi, reclamare me, una semplice Guardia di Oto, un dipendente dell'Hungry Bug. E aveva deciso di fare le cose con gran stile, mandando come suo agente un Dio Oscuro potente ed arrogante, tanto arrogante da non mostrarsi nemmeno prima di finirmi.
    E così sentii delle lame fredde ed oscure trafiggermi le carni del mio collo, colpendomi in modo da lasciarmi solo pochi secondi di vita. Caddi a terra lentamente, mentre ripensavo a tutta la mia vita. Al corso con Amanimaru, al termine del quale avevo scoperto chi era il mio vero padre. All'Hungry Bug, dove avevo conosciuto Nikaido, mio cugino Febh e quello strano ragazzo chiamato Ledah, chissà come avrebbero reagito alla perdita del loro schiavo preferito. Ad Hideki, con cui avevo condiviso un'ottima birra ed una mirabolante fuga. Ad Itai e Yui, che mi avevano aiutato a liberarmi dal mio Demone. Chissà, forse se mi fossi lasciato conquistare da lui, non sarei morto in questo modo...
    Comunque ora non potevo tornare indietro, almeno potevo esser contento di aver servito il mio Villaggio fino alla fine, una consolazione ben misera poichè avevo sempre desiderato morire combattendo e non attaccato vigliaccamente alle spalle. Ma alla fine smisi di pensare, mentre l'ultima goccia di vita fuggiva da me e il mio viso toccò terra, facendo scivolare via la ricetrasmittente.
    Fu proprio questo a dare un primo preavviso su cosa stava per succedere alle altre quattro guardie. Infatti sentendo il rumore di qualcosa che sbatteva con le loro ricetrasmittenti si misero subito in guardia dirigendosi con lo sguardo al di fuori delle loro torrette. Ma fu praticamente inutile. Infatti Genki ed Hisune riuscirono soltanto a vedere una persona entrare nella loro torretta prima di venire sgozzate anch'esse. Solo Hisune, che fu uccisa per seconda, riuscì ad emettere un breve gemito di allarme prima di perdere la vita. Così, mentre l'assassino si dirigeva verso l'altra torretta, le guardie all'interno, sentiti gli altri rumori sospetti alle loro ricetrasmittenti, riuscirono ad accendere la radio che le collegava alle altre torrette e all'Amministrazione.


    - Aiuto! Siamo... -

    Ma non riuscirono a dire nient'altro, infatti l'assassino, con le fattezze di un Kiriano, entrò nella torretta e sguainò la sua Katana. Così le guardie non poterono fare nulla se non buttarsi in modo folle con le loro Wakisashi in mano contro colui che aveva osato attaccare il Gate che avevano giurato di proteggere fino alla morte.



    SPOILER (click to view)
    Ot: Lascio a Firsterd l'attacco delle guardie, se vuole descriverlo, tanto non credo che cambierebbe qualcosa.
     
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  12. Yashimata
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    Il dolce effluvio di sangue penetrava nelle sue narici.
    Uscito dalla prima torretta, due guardie si gettarono contro di lui. Non potevano farci nulla. Erano destinate a soccombere. Un colpo di katana in direzione del primo, con l'intenzione di decapitarlo. Una velocità ed una precisione inappellabile, proprio come quella di un Dio.
    Alla seconda fu concesso di vivere per qualche secondo.

    "Ti permetterò di renderti utile un'ultima volta al tuo villaggio.
    Riferisci agli altri guardiani ed agli amministratori questo: per ordine del Sandaime Mizukage Shiltar Kaguya, gli Shinobi di Kiri continueranno ad attaccare gli Shinobi di Oto con la precisa intenzione di ucciderli tutti.
    "
    Attese che riferisse il messaggio, d'altronde non aveva motivo per non farlo, prima di autoproclamarsi suo boa e menare un ultimo attacco con la Katana, sempre diretto al collo con l'intenzione di reciderlo.
    Si gettò giù dalle mura e sparì nella notte dopo l'inevitabile massacro. Era ora di gettare i quattro villaggi in guerra e rendere vano l'apporto dell'accademia.
    La prossima meta: Kiri.

     
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  13. ~Shiro
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    Codardo



    L'ultima guardia rimasta viva guardò il proprio compagno a terra, privo della testa. Era letteralmente terrorizzato, tanto da sentire a malapena l'ordine del Kiriano. Continuava a rimanere immobile, senza sapere che fare, quando all'improvviso preseil sopravvento l'istinto di conservazione e tentò di fuggire verso le scale urlando.

    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH -

    Probabilmente sarebbe stato un gesto inutile, grazie all'enorme divarsio tra la qua velocità e quella dell'assassino, ma lui non lo sapeva.
    Comunque la radio era accesa ed aveva trasmesso tutto quanto, sia le parole del Nukenin sia l'urlo di terrore, agli altri Gate e all'Amministrazione.

     
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  14. Amanimaru
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    Strana notte. Quella, il silenzio regnava sovrano, eppure quando una strana sensazione ti pervade, cè ben poco da fare per un uomo. Lì fermo al Gate Nord in sostituzione del guardiano, attendevo che passasse il mio turno come guardiano delle mura. Non mi piaceva stare lì non succedeva mai nulla. Ma quella sera qualcosa successe, qualcosa che non accadeva da decenni e che aveva fatto impolverare i muscoli dei ninja, un attacco. D'improvviso, uno strano fruscio alla radio comunicativa della guardia accanto a me.

    -Uhm ? Prova, mi ricevete? -

    Mi sarei recato dalla guardia che sembrava avere problemi con la radio, dannati marchingegni, non funzionavano mai a dovere. Gli andai vicino e gli chiesi cosa succedesse.

    << Guardia che cè, ancora problemi con questi aggeggi? >>

    Egli mi rispose prontamente picchiettando sull'auricolare.

    - Mha non so dirle signore, sembrava esserci una comunicazione dal cancello Est, ma era disturbata. Forse uno scherzo. -


    Ci mancava solo questa, che i guardiani si facessero gli scherzi a vicenda. Quel gate era pure senza un vero guardiano, quei sottoposti, privi di disciplina faceva il cavolo che pareva loro. Rassicurai gli uomini.

    << Bha. Per quanto ci riguarda, va tutto bene, nessuno è entrato nel villaggio, la barriera non ha rivelato intrusi, e nessuno attacca nessuno da più di vent'anni ormai. Quei dementi dell'East Gate staranno bevendo come degli idioti, quando finisce il mio turno vado a dirgliene quattro. E tu, vedi di ripristinare quell'affare che questi fruscii mi disturbano. >>

    Mi rimisi a sedere, o meglio, il movimento era quello, ma come un momento a rallentatore, alle mie orecchie, come a quelle dei guardiani, arrivò un suono, un suono che per noi non abituati alla guerra, sembrò sconosciuto, lunghi attimi passarono prima che le nostri menti metabolizzassero quelle parole...


    image

    " Per ordine del Sandaime Mizukage Shiltar Kaguya, gli Shinobi di Kiri continueranno ad attaccare gli Shinobi di Oto con la precisa intenzione di ucciderli tutti."



    << Hey ma che cazzo....? Ora esagerano, vado a requisire gli alcolici, dannati ubriaconi...>>

    " AHHHHHHHHHHHH "



    Ordini alle guardie, subito. Indicai con veemenza. Non potevamo rischiare che le radio non avessero comunicato a chi di dovere il messaggio. Quelle erano grida. Perchè il Mizukage voleva attaccare Oto, per l'incontro che avevamo avuto con loro? probabile, lo avevo quasi ammazzato. Ma l'avrebbe pagata cara. Avrei indicato le prime due guardie.


    << Moriaki e Tenzu! Andate al Gate Sud, riferite che Kiri sotto ordine del Mizukage stesso sta attaccando Oto, convergere al Gate Est e dite ad Alosyus che deve muoversi! Non possiamo rischiare che alle loro radio non sia arrivato il segnale, e occhi aperti, questa notte è vostra! >>

    << Izonami, Temaki! Stessa cosa, al Gate di Kabane. Muovetevi! >>

    << Ok di voi sei rimasti, due in amministrazione, due vadino a chiamare Febh Yakushi che stia di guardia qui, e i due rimasti tengano il forte! >>

    Afferrai il pungiglione e scattai verso il Gate Est. Corsi sulle mura, non avevo tempo per girare tra i vicoli. Impastai molto chakra per scattare verso quella porta, volevo essere il primo ad arrivare, il primo ad uccidere. Ma fui deluso.
    Giungendo al gate notai che non c'era nessun altro. Solo morti. Ispezionai i cadaveri di tutti i presenti, uno per uno. Fino a giungere a quello di Yari.


    <<....Ah. Ecco perchè hanno attaccato qui. >> Non dissi altro, strappai un pezzo della maglietta che portavo sotto la tunica e bloccai la fuoriuscita di sangue. Quindi lo afferrai con un braccio e me lo caricai in spalla. Senza attendere che nemmeno una goccia di pioggia mi toccasse il corpo, scomparvi verso l'ospedale. Saltando di tetto in tetto pensai a quel ragazzo, morto, che mi portavo appresso come una carcassa. Probabilmente erano state le mie azioni ad ucciderlo. Sensi di colpa? No, forse disprezzo. Non era stato in grado di difendersi. Peggio per lui. Non avrei buttato via nulla. Mi serviva un buon corpo per iniziare il mio piano. Lui sarebbe stato il primo, e avrebbe dovuto essere grato di fare parte del mio esperimento. Davanti ad una delle porte segrete dell'ospedale mi fermai. E gli sussurrai all'orecchio.

    << Il mio nome, era Jotaro. Ma tu sei troppo debole. E ora non potrai mai saperlo. >>

    Mi dileguai nell'oscurità. Quella notte, molte cose erano cambiate, e molte altre sarebbero dovute accadere. Tornai verso il gate dopo aver riposto il corpo nelle cripte sotterranee dell'ospedale, e il mio arrivo in quel luogo di morte sarebbe combaciato con la caduta di una fitta pioggia che avrebbe lavato via il sangue dei morti. I cadaveri erano lì. Nessuno avrebbe dubitato diversamente. Ma ora, Kiri avrebbe dovuto assaggiare la nostra vendetta. Danni da taglio, solo mutilazioni rapide e precise, opera di assassini Kaguya!
     
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    " Interessante!"

    Un tuono squarcia il cielo ed inizia a piovere. Il lampo illumina per un istante la zona.
    Appollaiato su Gate osservo quello il luogo del delitto. E' solo grazie alle mie capacità da inseguitore che riesco a vedere a terra dei residui di sangue, ormai quasi del tutto scomparso. Mi faccio un giro anche dentro...

    " Due poker di donne in una serata...brutto segno."

    Quando il secondo tuono romba la luce non rivela più la pressenza di nessuno.

    ::: 3 minuti prima :::

    L'atmosfera di palpabile tensione viene rotta dalle mie urla:

    "POKER DI DONNE!!! Fukuri, Zazu e Moredho sono fuori e spettano loro 4 turni di guardia di fila!!!!"
    "Incredibile...ma come fa! Ha sempre carte buone!"
    " Il poker è un gioco di attenta analisi e studio dei comportamenti rivali!"

    Tutte cazzate...quella sera il punto più basso visto è stato un tris d'assi.

    TZZ....TZZZ

    " Ancora quella stupida ricetrasmittente! Zazu vedi cos'è."

    TZZ...SIGNOR DIOGENE...L'EST GATE E STATO ATTACCATO!!!...SEMBRA CHE...

    Sono già fuori.

    " Ricevuto, Diogenes sta arrivando."

    ::: 5 minuti dopo l'arrivo all'est gate :::

    Arrivo al North gate e, come sospettato, Amanimaru non è lì. Arriva solo dopo qualche minuto, nel caos generale causato dalle guardie in agitazione. Uomini indisciplinati...che schifo.

    "Dove sei stato?"
    ..e perchè hai levato il cadavere?"


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    L'immortale avrebbe dovuto rispondere alla mie domande. Sa qualcosa che io non so ed è palesemente divertito almeno quanto me dall'accaduto.

     
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