[Secondo Accesso] West Gate of Sound

[Free GdR] [Macro GdR]

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    Un po’ di nostalgia del passato, quando il sostituire assieme a Kayle i guardiani scomparsi era diventata una routine, dividendosi tra i gate e i suoi doveri di amministratrice e ninja medico, forse era solo quello il motivo per cui si trovava lì anche se ora non era più il suo compito, sopra le mura del gate occidentale.
    Presto quel cancello avrebbe accolto un nuovo guardiano, molto presto...
    Una notizia che aveva risollevato il morale delle sentinelle di guardia alle mura.
    La creatura protettrice dormiva all’interno.
    Nessuno poteva risvegliarla se non colui che avrebbe ricevuto il sigillo di Behemouth.

    Era pomeriggio inoltrato, quando un viaggiatore la cui identità era celata dal cappuccio che indossava, si fermò ad una ventina di metri dal gate.
    Restò immobile, senza parlare, in attesa.

    image
    Shinodari lo notò ancor prima che una guardia si rivolgesse a lei con espressione interrogativa, come se si aspettasse degli ordini.
    In effetti l’ultima visita materna aveva stravolto la tranquilla routine di quel gate.
    La kunoichi si prese il tempo per scrutare il misterioso ospite.
    Un solitario dal volto celato, non prometteva nulla di buono, o era semplice paranoia?
    Un folle o qualcuno di molto potente?
    Una persona comune oppure uno shinobi?
    Lasciò da parte gli indugi, palesando la sua presenza sopra gli spalti: una giovane ragazza dai capelli castani tagliati a caschetto e le iridi dello stesso colore dell’ametista, rivolse lo sguardo verso lo sconosciuto.


    -Porsi davanti ai cancelli di Oto celando le proprie sembianze non è un buon biglietto da visita. Chi sei? Palesa la tua identità, o devo supporre che le tue intenzioni non siano delle più pacifiche?-

    Esordì la kunoichi alzando il tono di voce per farsi udire da lui.
     
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  2. Oto no Sakon
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    Avevo ragione. La mia presenza era stata rilevata ben prima che io arrivassi qui... Beh, almeno mi rassicura il fatto che Oto non è abitata da smidollati.

    Una voce si leva nell'aria. Una voce femminile. Ma comunque sicura di se. Mi ricorda Tayuya...


    CITAZIONE
    -Porsi davanti ai cancelli di Oto celando le proprie sembianze non è un buon biglietto da visita. Chi sei? Palesa la tua identità, o devo supporre che le tue intenzioni non siano delle più pacifiche?-

    Pochi secondi passano dalla domanda della Shinobi, mentre un ghigno si forma sul mio volto.

    « Oh oh oh... Ma come si parla bene ora... »

    Con la mano destra, deciso, mi strappo la mantella di dosso, facendola volare qualche metro più in là. Capelli argentei, quasi bianchi. Coprono buona parte del mio volto. Un volto che sembra quello di un Ventenne, ma che ha visto molto più di quello che c'è da vedere. Una particolarità che può balzare subito all'occhio? Una testa addormentata che sbuca dalla mia schiena. Quindi mi preparo a proferir parola.

    « Pacifiche!? Muhahaha, certo che no. Come potrei? ... Sakon, piacere. Eheh »

    Quindi mi mostro in un inchino molto ironico.

    « Ma credo che il mio nome non suoni nuovo qui... »

    Quindi, mantenendo la posizione, alzo la testa verso la porta.

     
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    Shinodari non avrebbe mai potuto scordare quella fisionomia, quei due volti che sembravano condividere quell’unico corpo.

    Sakon...

    La prima volta che l’aveva visto era stato al Mc Cat, prima che lei stessa partecipasse al torneo che le aveva cambiato la vita.
    Lo conosceva di fama a quel tempo, ora come amministratrice conosceva il suo nome in quanto uno dei traditori di Oto.
    Poteva percepire distintamente l’atmosfera carica di tensione che avvolgeva il gate e gli uomini stessi disposti a difesa di quella via d’accesso al villaggio.

    Riportò rapidamente alla mente le informazioni che aveva su di lui.
    Non era un semplice traditore, ma risultava essere un nukenin. Un jonin per giunta. L’ultima locazione conosciuta era Kiri.

    Aveva l’auricolare, l’attivò sulla frequenza usata da Kayle.
    Era loro dovere proteggere il villaggio da un possibile attacco, lo sapeva bene e il suo compagno doveva essere messo al corrente di quanto stava avvenendo.


    -Sakon, potrei dirti che ti conosco di fama. Eri uno shinobi di Oto, un guardiano di Orochimaru, che però ha preferito lasciare il proprio villaggio, tradendolo. Dammi un solo motivo per cui non dovrei farti attaccare a vista al minimo segno di ostilità.-

    Considerò mantenendo lo sguardo fisso su di lui, guardinga, ma senza palesare nessuna emozione.

    -Dimenticavo... Shinodari Jaku, amministratrice di Oto.-

    Si presentò poi, senza accompagnare quelle parole ne’ da un cenno del capo, ne’ da un inchino.
    Non intendeva perderlo di vista neanche per un solo istante.
     
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  4. Oto no Sakon
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    Da buona ninja, la ragazza non si lascia intimorire da me, anzi, sembra avere persino un'atteggiamento ostile verso di me. Beh, siamo sempre a Oto. Ma la fortuna era dalla mia. L'amministratrice in persona...

    Mi rimetto in posizione eretta e quindi, comincio a esporle la mia proposta.


    « Attaccarmi? E perchè bisognerebbe sporcare questo magnifico posto? Dopo tutto, è sempre casa mia. Stammi a sentire, Miss Shinodari. Ho una piccola proposta. Io non ho un posto dove andare. Mi resta solo questo posto. Quindi. Se tu, che sei l'amministratrice, levassi la taglia su di me... E io tornassi a vivere qui? Ovviamente niente più fughe. Penso che vi farebbe comodo un ninja della mia esperienza qui. Ho visto molte cose. Che ne dici? »

    E mentre dico le ultime tre parole, all'argo le braccia, ghignando.



    OT Ho provato a usare la prima persona per questi Post. Da ora in poi, mai più XD Mi fa schifo. /OT

    EDIT: Ortografia
     
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    Stupore?
    Si, si potrebbe definire così.
    Era l’emozione che più si avvicinava a quello che provò in un primo istante Shinodari sentendo la proposta del jonin.

    Un trucco?
    C’era solo un modo per scoprirlo, farlo parlare quel tanto che bastava per capire le sue vere intenzioni.
    Era stata addestrata a scoprire gli inganni che si celavano dietro le persone, un utile strumento per chi ricopriva la sua carica.


    -La tua proposta possiamo definirla interessante, ma capirai tu stesso che potrebbe essere un modo per entrare indisturbato ed attaccare il villaggio quando me ce l’aspettiamo. E’ vero nel nostro mondo non possiamo avere garanzie, ma compromessi si.-

    Esordì seria.

    -Levare la taglia su di te ha un suo prezzo. Ci offri la tua esperienza, ma cosa ne diresti di condividere con noi tutte le conoscenze acquisite nel corso dei tuoi “viaggi”?-

    Gli propose.


    OT

    Sto usando la seguente abilità:

    SPOILER (click to view)
    Interpretazione
    Grazie ad un accurato studio sulle abitudini, gli usi, gli accenti, deri vari paesi, oltre che ad un allenamento sulla recitazione il Ninja in possesso di questa abilità è in grado di copiare perfettamente una qualsiasi persona che abbia prima osservato o studiato da informazioni questa riguardanti riuscendo a copiare perfettamente la mimica e raggiungere un tono di voce molto simile.
    Oppure può imitare una persona da lui inventata da usare come copertura, grazie alle conoscenze sulle varie classi e mestieri delle regioni.
    Inoltre può mentire o recitare con poche probabilità di venire scperto, e potrebbe anche ingannare l'interpretazione psicologica degli Hyuga (II) se parigrado.
    Potranno inoltre smascherare, grazie ad una analisi molto approfondita, le persone che cercano di raggirare il prossimo con una abiltà inferiore alla propria, oppure con un abilità al suo pari, ma di grado inferiore.
     
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  6. Oto no Sakon
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    Sentendo la risposta della ninja, Sakon scoppiò in una gigantesca risata. Che svanì però, dopo pochi secondi.

    « Attaccarvi!? Uh uh... Se avessi voluto attaccarvi le tue graziose sentinelle non sarebbero lì a guardarci.. Ne tanto meno sarei arrivato qui facendomi individuare di proposito. E per quanto riguarda le mia conoscienze.. beh, mi sembra un prezzo ragionevole. Conosco delle tecniche molto interessanti... Ma non ne voglio parlare qui. Quindi, se non ti dispiace, vorrei parlarne in privato. Capisci, quando sei braccato da due villaggi, nessun posto è totalmente sicuro... »

    Fece un passo avanti, verso il portone. Aspettando una risposta della amministratrice.

     
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    Il comunicatore era rimasto sempre acceso per tutto quel tempo, l’altro amministratore era informato di quella proposta, proposta che si stava trasformando in un accordo.
    Nukenin...
    Levare una taglia del genere era una grande responsabilità.
    Un traditore che aveva tradito più di una volta...
    Non aveva nessuna garanzia.
    Ma alla fine in quel periodo ad Oto nulla era immutabile.
    Vivevano in tempi interessanti, maledizione o benedizione che fosse.
    Aggiungere un pizzico di “interesse” in più non avrebbe fatto la differenza.


    -Si posso intuire cosa significhi essere braccato da due villaggi. Una scelta di vita alquanto movimentata, ma alla fine siamo ninja con un destino di sangue.-

    Disse, mentre faceva segno alla sentinelle di aprire il cancello.
    Non che fossero propriamente d’accordo, ma non potevano esimersi dal rispettare un ordine di un loro superiore.


    Utilizzando le proprietà adesive del chakra, la ragazza si mosse lungo le mura per scendere fino al livello del terreno.

    Si avvicinò di qualche metro a Sakon.


    -Per il prezzo da pagare per la rimozione della taglia incontreremo anche l’altro amministratore, Yami Kabane. Sono argomenti privati, ma credo che li troverà interessanti anche lui.-


    Disse invitando il jonin ad entrare.

    -Prego, puoi far ritorno come shinobi di Oto. Dopo di te.-

    Aggiunse.

    OT

    SPOILER (click to view)
    Pensavo di aprire un topic al Castello della Vipera per continuare lì la giocata.
     
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  8. Oto no Sakon
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    Finalmente l'amministratrice si decise ad aprire i cancelli. Stare allo scoperto in quel momento non era sicuro.

    CITAZIONE
    -Si posso intuire cosa significhi essere braccato da due villaggi. Una scelta di vita alquanto movimentata, ma alla fine siamo ninja con un destino di sangue.-

    La risposta di Sakon, venne quando la Ninja cominciò a scendere dalle mura.

    « Quando si comprendono le situazioni fila tutto più liscio. Eheh. E per quanto rigurda il sangue... Non sai quanto.. »

    Quindi Shinodari invitò Sakon ad entrare a discutere del "Prezzo". Il jonin non disse nulla, e allora si avviò all'entrata. Ma quando fù in prossimità.

    § Oto... Eccomi a casa. §

    « Due amministratori? Interessante... Disse girandosi verso di lei. Portami pure dove vuoi. »

    Il Ninja si fermò, aspettando che Shinodari gli indicasse la direzione.



    SPOILER (click to view)
    Per me va bene. Procedi pure.
     
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    Il cancello si richiuse alle loro spalle.
    Mentre le sentinelle osservavano andare via l'amministratrice in compagnia di quello che per loro era ancora un nukenin, una di loro attivò il ricevitore.


    Ammistratore Kabane, chiamo dal West Gate. Non so se sia al corrente di...


    OT
    SPOILER (click to view)
    Continua Qui
     
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    Era notte fonda.
    Mi piaceva viaggiare di notte, era tutto più silenzioso.
    Nessun viandante a disturbarti per chiederti se ti eri perso, se non avessi paura a viaggiare da solo.
    Si improvvisavano fratelloni adottivi o zii premurosi.
    Quando non c’erano secondi fini, ma lì la mia wakizashi era un ottimo deterrente.
    All’inizio avevo preferito non indossare il coprifronte.
    Era così divertente immedesimarmi nel bambino indifeso.
    Soprattutto quando le innerblade si tingevano di rosso.
    Non avevo rimorsi.
    In fondo se l’erano cercati loro, mica erano povere vittime innocenti.
    Erano criminali della peggior specie.
    Non mi ero diretto subito ad Oto, prima volevo testare le mie capacità fuori da Castelvania.
    Era stato piacevole.
    In fondo nessuno sente la mancanza delle persone malvagie.
    Ne parlavo con molta leggerezza.
    Già...
    In fondo quello che leggevo in alcuni dei loro sguardi, potevo vederlo riflesso in Midori, la mia sensei.
    Stavo seguendo il suo cammino.
    La mia vita non era fatta per essere luminosa.
    Non sapevo neanche che tipo di vita avessi vissuto nei miei primi dieci anni, i miei ricordi si fermavano a qualche mese fa.
    Lo strusciare di Ys sul mio polpaccio mi distolse dalle mie riflessioni.
    Ero quasi arrivato.
    Da quella distanza potevo scorgere il gate.
    Chissà se c’era lui di guardia.
    Sarebbe stato “interessante”.
    Volevo conoscerlo.
    Avrebbe creduto al motivo per cui ero lì?
    Non risultavo in nessun registro di Oto.
    Avevo solo un coprifronte di quel villaggio.
    Se non fosse stato per Midori a quest’ora potevo essere un bambino mai esistito per quello che potevano sapere gli altri.
    Mi incamminai.
    Non corsi.
    Non avevo poi tutta questa fretta.
    Ero incuriosito da Oto.
    Non capivo come lei fosse riuscita a vivere lì fino a qualche tempo fa.
    Perché restare in un luogo che ti fa soffrire?
    Perché non si era vendicata?
    Perché continuava a volergli bene?
    Non lo comprendevo.
    Poteva restare a Kiri con quello che era un suo fratello acquisito.
    Ma aveva scelto di tornare in quel villaggio maledetto.
    Non che alla fine mi interessasse della sua sorte, però non riuscivo a dimenticare il suo sorriso in quella foto.
    Un album di fotografie, nascosto in un cassetto sotto vestiti che non indossava più, nella suia stanza a Castelvania.
    Sembrava un’altra persona, mi stonava.
    Io che l’avevo vista priva di sentimenti, se non quando litigava con me.
    Per qualche motivo la mia presenza la irritava, altre volte dal suo sguardo traspariva una profonda tristezza.
    Come se gli ricordassi qualcuno o qualcosa che non riusciva a dimenticare.
    Io un’ipotesi l’avevo.
    In fondo non era così complicato arrivare a tale conclusione.
    Ys mi saltò in braccio acciambellandosi tra le mie braccia.
    Mi fermai.
    Pochi metri mi separavano dal cancello.
    La sua architettura non mi diceva molto.
    Non mi interessavo d’arte.
    Sollevai lo sguardo, fissando l’oscurità oltre la sommità delle mura.
    Attesi.
    Midori mi aveva raccontato il suo primo incontro con lui.
    Chissà che impressione avrebbe fatto a me.
     
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  11. Yami Kaguya
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    Tempo...
    Questa misura che per alcuni uomini era tutto, e che per me non significava poi molto. Solo lo scandire di turni in ospedale, giorni che passavano, o notti che finivano. Sempre in un palazzo dimenticato da tutti, e quindi perfetto per chi non ha interessi nella vita sociale. E ora, ai turni si era aggiunto il compito di guardiano del gate. La compagnia di Behemouth non era certo piena di parole, ma in qualche modo mi aiutava sentire la sua presenza permeare il cancello. Patetica illusione che ci fosse qualcuno a cui importava di me in quel villaggio.
    Comunque, percepii il demone agitarsi, così mi alzai dalla mia posizione sul cornicione, da cui fissavo le stelle di quella sera. Fissai la strada, cercando di cogliere segni di vita. Unica presenza, una figura piccola con affianco un'altra. Strizzai gli occhi per trafiggere il buio con la vista notturna, e rimasi di sasso.
    Eravamo rimasti insieme un anno, spesso mi grattavo la spalla come sentendo la mancanza del suo peso su di essa. Fu come rivedere un fantasma. Fece male.

    Behemouth...

    Una zampa uscì dal ferro del gate, felina ed enorme quanto me e più. La usai come appoggio per salirci sopra, e da lì scendere a terra. Il gatto si ritirò, mentre fissavo il nuovo venuto. Ys gli era in braccio, quasi sproporzionato in dimensioni rispetto a quello che doveva essere un bambino a giudicare dalla corporatura. Fu osservando quella, che notai il simbolo sul ventre, seminascosto dalla coda di Ys. Il mio sguardo si fece freddo fissandolo, mentre un sibilo nella testa mi segnalava che qualcuno aveva acceso lo schermo del suo intrattenimento principale.
    Mi inginocchiai a terra, fissando il gatto e per il momento ignorando il bambino. Attesi alcuni secondi, poi se Ys non si fose mosso avrei parlato io per primo, fissando gli occhi di quel visitatore. Credevo quel colore non lo avrei rivisto così presto. Sentii una fitta al cuore, ma non cambiai espressione. Erano passati mesi da quando se ne era andata. Ormai avevo rinunciato tornasse. E ora mi spuntava quel ragazzino con Ys e il simbolo di Shin. Rimasi a fissare quegli occhi, mentre parlavo ancora in ginocchio così da essere circa pari livello.

    Porti un simbolo interessante sul ventre. Posso chiedere chi sei, e che ci fà con te quel gatto?

    Immaginarmi le risposte? Nemmeno ci riuscivo. Si accavallavano nella mia mente tanti di quei pensieri, che non riuscivo a capirli. Ma forse quel bambino era una traccia. Solo una cosa mi rendeva nervoso. Le somigliava. Molto. Quindi chi diamine era?
     
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    Era come nel mio sogno, quel volto riflesso allo specchio.
    Yami Kabane.
    Era incredibile come lui avesse così tanti nomi.
    Uno shinobi perfetto.

    Una zampa felina di dimensioni gigantesche fuoriuscì dal gate davanti a me.
    Lui la sfruttò per scendere a terra.
    Interessante metodo per utilizzare una delle protezioni di Oto.


    Avevo attirato la sua attenzione attraverso Ys, che tenevo tra le braccia.
    Lo aveva riconosciuto.
    Eppure poteva essere un gatto che gli somigliava.
    Lo lasciai fare.
    Mi stavo divertendo, ma forse lei non avrebbe approvato.
    Non importa, il male si ripaga con altro male.
    Ci sono cicatrici così profonde che non si possono rimarginare.
    Chissà se lui ne era a conoscenza.
    Ys si mosse annusando lo shinobi davanti a me.
    Il suo sguardo era freddo.
    Non mi aspettavo nulla di meno.
    Probabilmente aveva visto un fantasma.
    Uno scherzo del destino.
    Non ci credevo neanche io, ma lui era simile a me eppure non sembrava essersene accorto.
    Forse era per questo motivo che Midori mi aveva salvato, perché ero l’arma perfetta contro di lui.
    Era in ginocchio davanti a me, potevo incrociare il suo sguardo, vedere l’altro lui.
    Poi si decise a parlare.


    CITAZIONE
    Porti un simbolo interessante sul ventre. Posso chiedere chi sei, e che ci fa con te quel gatto?

    Domanda legittima, più complicata era la risposta, ma in fondo perché mentirgli.
    A volte la verità aveva un sapore più amaro, un dolore tutto suo.


    -Le somiglio così tanto, non è vero? Porto anche il tao e il drago, il suo simbolo. E ti stai chiedendo chi io sia. Perché Ys mi accompagna. In realtà non lo so neanche io.-

    Pronunciai le prime parole senza distogliere lo sguardo da lui.

    -Yamata no Orochi, il demone ad otto code. Non pensavo fossi di poche parole. Ero curioso di sentire la tua voce. Beh, sono un bambino dopotutto ed è normale che sia affascinato da tutto ciò che è potenzialmente pericoloso, mortale.-

    Considerai, con un tono di voce tranquillo.

    No, non li stavo sottovalutando, sapevo quanto potesse essere letale l’unione umano/demone.

    Porsi Ys verso di lui, lentamente.


    -Gli sei mancato, anche se non lo ammetterà mai. Non so perché si sia legato così tanto a me, è come se fossimo spiriti affini. Da quando ci siamo conosciuti, ha sempre vegliato su di me, però so che un tempo eravate compagni inseparabili.-

    Lo so, stavo giocando con il fuoco.
    Ys non oppose resistenza e si lanciò in braccio allo shinobi, stava a lui decidere se prenderlo al volo.

    In ogni caso non mi fermai dal parlare.


    -Mi chiamo Ryutsuki Kazekumo. In un certo senso sono il vostro specchio. Io le ricordo te, mentre a te ricordo lei.-

    Socchiusi gli occhi.

    -Eppure io non ho memoria del mio passato. Sono solo un bambino adottato, lei non è veramente la mia sorellina, né Midori mia madre. Divertente, vero? Ma in questi mesi a Castelvania sono diventati la mia famiglia. Uhm che strano concetto... Non mi piacciono i legami. Spezzano il cuore delle persone, le rendono diverse da quelle che ricordiamo. Beh, io l’ho solo vista in una foto com’era un tempo. Ti invidio, sai? Tu hai visto di persona il suo sorriso in grado di illuminare lo spirito. Ys conosce il mio animo, eppure continua a seguirmi. Buffo vero? Forse lui è il mio solo vero affetto. E a te, piacciono i legami, Yami Kabane, quando il tuo stesso nome è un inganno, proprio come il mio?-

    Conclusi, assumendo un’espressione angelica.
     
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  13. Yami Kaguya
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    CITAZIONE
    -Le somiglio così tanto, non è vero? Porto anche il tao e il drago, il suo simbolo. E ti stai chiedendo chi io sia. Perché Ys mi accompagna. In realtà non lo so neanche io.
    Yamata no Orochi, il demone ad otto code. Non pensavo fossi di poche parole. Ero curioso di sentire la tua voce. Beh, sono un bambino dopotutto ed è normale che sia affascinato da tutto ciò che è potenzialmente pericoloso, mortale.-

    Parole, parole. Era chiacchierone tanto da essere snervante, quando volevo solo risposte. Che non solo non mi aveva dato, ma che mi negava dicendo che non lo sapeva nemmeno lui. Ci fu solo un attimo di sorpresa sul mio volto quando mi chiamò come il mio compagno, ma passò subito rimpiazzata dalla freddezza dell'irritazione. D'altronde che lo sapesse per merito Suo, se la conosceva, era anche ovvio.

    Ti ho fatto una domanda, e sinceramente non mi và bene la tua risposta. Ti invito a riprovare.

    Risposta, fu il porgermi Ys, senza smettere di parlare di altro. Il gatto si lanciò verso di me, e quasi senza nemmeno pensarci stesi il braccio. Ci atterrò sopra con l'equilibrio della sua specie, e di nuovo i nostri sguardi si incrociarono. Freddezza in entrambi. Abbassai la testa sospirando, prima di dargli un colpetto mentre tornava sulla mia spalla. Per un attimo sorrisi. Poi tornai sul bambino, che finalmente si presentò. Aggiungendo una parte strana al discorso. Non era difficile capire di chi parlava, solo non vedevo come potesse ricordargli me. Non aveva ancora finito di parlare, così attesi ancora.

    Non lo trovo nè buffo nè divertente, mi spiace.

    Tornai in piedi, fissandolo meglio mentre parlavo. Mi chiesi cosa vedeva di me in quel ragazzino. I capelli al massimo, ma chissà quanti albini c'erano al mondo, quando poi anche lei si tingeva.
    Poi fece una cosa piuttosto irritante. Il suo ultimo commento, così come il tono. Lo sguardo assunse una freddezza diversa dalla calma, mentre le dita correvano al porta spiedi sulla gamba, estraendone due normali. Il chakra allo stesso modo venne inviato ai muscoli, potenziando forza e velocità ciascuno, con la quantità minima possibile.[1/2 Basso]
    Bersagli erano la spalla destra e il lato del collo. Un lancio semplice, per testare le sue capacità, e toglierli quella faccia. Nonchè controllare una cosa.

    Tu. Non sai. Proprio. Niente, di cos'è il mio nome. Ripeti che è un inganno con quell'aria saccente, e la conversazione si chiude qui, e per quanto mi riguarda potrai tornare a Castlevania.

    Ritirai la mano, bloccando ys se avesse cercato di graffiarmi per quell'azione. Era andata a raccontare proprio tutto a quel tipo. Che parlava in modo piuttosto inquietante per un bambino di 10 anni.

    ..Però hai degli occhi particolari, per essere solo stato adottato.

    Ripresi, il tono di nuovo calmo come se non fosse successo nulla.

    I legami sono ciò mi danno la voglia di vivere, quindi sì, mi piacciono. Quelli passati...se non tornano non possono distruggere nulla, se rimangono possono cambiare il presente. Come ogni cosa i legami hanno il loro prezzo da pagare, e i loro inconvenienti se resi inspezzabili. Ma sinceramente, trovo che vivere senza non sia da strafighi. Solo da vigliacchi. Quindi sebbene li abbia odiati una volta in passato, sò cosa comporta non averne. Prima di dire che non ti piacciono, prova a vivere sul serio senza nessuno.

    Distolsi lo sguardo un attimo, fissandolo dietro di me, prima di riprendere.

    ...ok, visto che stò finendo a farti la paternale e non mi interessa farlo, posso sapere perchè sei qui allora? Se hai abbandonato la tua famiglia ti consiglio di tornare indietro.

    Finii lì il discorso, tornando nel silenzio e inginocchiandomi di nuovo.
    Ora che lo guardavo bene, aveva qualcosa di strano. Era simile a lei, ma non solo, c'era qualcos'altro. Non era il figlio di Midori, nè il fratellino di Shin? E allora quegli occhi come li aveva? Le sue parole continuavano a girarmi in testa, creando solo più confusione. E quel ragazzino sembrava non avere ricordi con sè, per cui paradossalmente sembrava che alcune delle mie domande, potessero essere anche le sue.
     
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    Forgotten Memories

    Status
    Anonymous
    Gli adulti sono gente strana.
    Se gli fornisci spiegazioni si irritano, se stai zitto si irritano lo stesso.
    Per non parlare della verità.
    Chissà perché nessuno crede per principio a noi bambini.
    Riprovare?
    Ma cosa voleva che gli dicessi?
    Non gli piacque neanche la mia buona volontà nel “prestargli” Ys per un po’.
    Si alzò in piedi con il gatto sulla spalla.
    Poi il suo sguardo si fece ancora più freddo, quando lo colpii sui legami, sul suo vivere nell’inganno.
    Decisamente non lo gradì affatto.
    Era uno sguardo glaciale quello che mi rivolse.
    D’accordo ero pronto, non mi sarei tirato indietro.
    Yami era rapido nei movimenti.
    La mano si mosse verso il contenitore porta-armi e tra le sue dita erano apparsi una coppia di spiedi.
    Li lanciò contro di me.
    Agii d’istinto.
    Rapidamente composi i seal.
    Posizionai i palmi delle mani in modo che l’onda sonora investisse i due spiedi deviandone la direzione.
    Sentii il metallo impattare contro il terreno.
    Non distolsi lo sguardo da lui, pronto a passare all’attacco.
    Ma a quanto sembrava aveva deciso di riprendere il dialogo.


    CITAZIONE
    Tu. Non sai. Proprio. Niente, di cos'è il mio nome. Ripeti che è un inganno con quell'aria saccente, e la conversazione si chiude qui, e per quanto mi riguarda potrai tornare a Castlevania.

    Perché non accettava la verità?
    Per ora non avevo la minima intenzione di tornare a Castelvania, quindi non replicai.


    CITAZIONE
    ..Però hai degli occhi particolari, per essere solo stato adottato.

    Davvero?
    Ma se ancora non aveva visto quanto potessero essere particolari.
    Lo lasciai parlare.
    Gli adulti hanno bisogno di parlare e di farti la paternale.

    Sospirai una o due volte ascoltando il suo discorso.

    Si interruppe per un istante per rivolgere lo sguardo dietro di sé.
    Inclinai la testa per guardare nella sua stessa direzione.
    Poi tornai a fissarlo, quando ricominciò con il suo bla bla.

    Ascoltai.
    Si poteva imparare molto da qualcuno semplicemente ascoltandolo.
    Quando finalmente smise di farmi la paternale, si inginocchiò nuovamente.
    A quanto sembrava non avevo poi perso tutto il suo interesse se continuava a fissarmi in quel modo.


    -Non è leale attaccare un bambino indifeso. Cosa volevi dimostrare Yami Kabane? Io non sono lei. Ti ho detto semplicemente la verità, ma tu non mi credi.-

    Esordii, intrecciando le dita dietro la nuca.

    Lo fissai imbronciato.


    -In effetti non hai l’età per farmi la paternale, non sei così vecchio. Comunque non sapevo che bisognasse avere un colore particolare di iridi per essere adottati, ma in effetti ne sei andato così lontano... Vuoi vedere degli occhi particolari?-

    Gli chiesi, ma non cercavo in lui una risposta.

    L’avevo scoperto quasi per caso, se mi concentravo ero in grado di variare la pigmentazione delle mie iridi.
    Il mio sguardo divenne freddo, come il mio cuore.


    -Sono qui perché volevo conoscere il posto dove vive Shinodari, sono qui per conoscere te, Yami Kabane... Ora comprendi il motivo perché io le ricordo te?-

    Dissi.

    Ormai le mie iridi dovevano essere virate nell’argenteo.


    Off GdR

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Tecnica usata:

    Raffica di Suono
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 2
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione:

    Con entrambe le mani rivolte verso una direzione, il ninja genera un cono di energia sonora di 12 metri che è in grado di deviare quasi tutte le armi da lancio presenti nell’area verso l’alto (escluse armi più grandi di uno Shuriken Gigante). Inoltre, se si rivolge questo jutsu verso una superficie, si possono effettuare “salti” di sei o sette metri a gran velocità (+5 tacche), evitando così tecniche lente come la palla di fuoco suprema, o altre tecniche simili. Può anche disperdere Katon o Fuuton il cui consumo non sia superiore a Medio.

    Livello: 6
    Consumo: Medio-Alto

    Abilità usata:

    CITAZIONE
    Interpretazione
    Costo: 2
    Descrizione:
    Grazie ad un accurato studio sulle abitudini, gli usi, gli accenti, deri vari paesi, oltre che ad un allenamento sulla recitazione il Ninja in possesso di questa abilità è in grado di copiare perfettamente una qualsiasi persona che abbia prima osservato o studiato da informazioni questa riguardanti riuscendo a copiare perfettamente la mimica e raggiungere un tono di voce molto simile.
    Oppure può imitare una persona da lui inventata da usare come copertura, grazie alle conoscenze sulle varie classi e mestieri delle regioni.
    Inoltre può mentire o recitare con poche probabilità di venire scperto, e potrebbe anche ingannare l'interpretazione psicologica degli Hyuga (II) se parigrado.
    Potranno inoltre smascherare, grazie ad una analisi molto approfondita, le persone che cercano di raggirare il prossimo con una abiltà inferiore alla propria, oppure con un abilità al suo pari, ma di grado inferiore.
     
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  15. Yami Kaguya
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    Con tutto il rispetto, non mi hai mai visto, quindi non credere che i racconti dicano la verità su qualcuno in modo assoluto. Sinceramente credo che nessuna delle due donne che ti hanno parlato di me sappiano perchè ho scelto il mio nome.
    Ma ovviamente ne sai più tu di me sulla mia vita. Ti credi onniscente?


    L'ultima frase era detta in modo ironico, fissando prima lui, poi gli spiedi.

    Da quando i bambini indifesi sanno usare la Raffica di Suono?

    Chiusi gli occhi in un aria angelico/sarcastica, mentre continuava con le sue repliche.

    In effetti non occorre avere occhi particolari per essere adottati. Ma diciamo che essere uno degli uniche due persone che conosco ad averli ti rende particolare.

    Rimasi però zitto subito dopo. Scattai in piedi, tanto che Ys dovette aggrapparsi alla spalla con le unghie per non cadere. Ma il dolore mi fece quasi piacere. Che significava? Occhi argentati? Era impossibile, erano una peculiarità unica del mio clan. Che diamine significava??
    Feci un passo in silenzio, poi un altro. Non dissi nulla, solo mi avvicinai sino a essergli davanti, poi mi inginocchiai dinanzi a lui. Non seppi perchè lo feci, ma anche se avesse potuto essere solo un effetto ottico, non c'erano dubbi a corta distanza. Occhi d'argento. Occhi ametista.

    Immagino che chiederti come hai quegli occhi, sia inutile. Sai almeno la loro storia?

    Attesi risposta, per poi continuare.

    Mpf..ripeto che hai due paia d'occhi particolari, per essere adottato. Diciamo pure che hai due occhi impossibili, per essere adottato. Non ricordi proprio nulla del tuo passato? E cosa intendevi quando il tuo nome è un inganno?

    Mi fermai là con le domande, confuso. Due paia d'occhi che erano unici su quelle terre. Non avevo mai incontrato occhi ametista, e solo i Kabane avevano la peculiarità dell'argento. Di nuovo, le domande su chi fosse quel bambino mi tornarono in mente. Le ipotesi si susseguivano, e il fatto che di mezzo ci fosse castlevania non migliorava le cose. Non sapevo cosa aspettarmi, da una terra dove dicevano di sentire voci di demoni, e dove le convenzioni umane non esistono.
     
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209 replies since 12/9/2005, 18:09   6874 views
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