[Secondo Accesso] West Gate of Sound

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  1. Ryose
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    Da Kiri sarei dovuto tornare a Suna.
    In teoria...
    Difatti, quel villaggio non aveva più attrattiva per me, non mi aveva mai valorizzato ne aiutato e per trovare degli addestramenti ero sempre finito in altri villaggi sconosciuti.

    Pensai che sinceramente era il momento di darci un taglio, passando in uno dei deserti, seguendo le strade di solito seguite dai mercanti incontrai un eremita, non consideratelo come un Sennin, era un uomo che aveva circa la mia corporatura e pochi vestiti addosso, mi dispiaceva che la sua vita finisse così prematuramente.
    Io che in molte occasioni ero stato contrario all'omicidio gli tagliai il collo a sangue freddo con un abile gesto, senza toccare alcun osso.
    Lo deposi a terra, svestendolo e poi rivestendolo con i miei vestiti.
    Gli diedi i miei copri-fronti, io ne possedevo una copia fatta da me, che avrei presentato a Oto.
    Infine utilizzando delle sostanze altamente infiammabili gli diedi fuoco.
    Bruciò per un po', quelle sostanze erano portentose.
    Quando ebbe finito di bruciare erano rimaste solo le ossa, inutile prelevare il DNA, unici resti erano i copri-fronte di Suna e Iwa e qualche brandello di vestito.
    Gli strappai tutti i denti, un calco dentale avrebbe potuto incastrarmi, li misi in tasca di un paio di vestiti larghi e blu, simili a quelli dei tuareg, che mi ero portato di ricambio.
    Sapevo che eravamo in pochi a Suna a portare anche il copri-fronte di Iwa quindi se io fossi scomparso se ne sarebbero rapidamente accorti, inoltre il cadavere era sulle rotte delle carovane di mercanti, a meno che di lì a poco non vi fossero state tempeste di sabbia qualcuno le avrebbe trovate ed in lontananza vidi arrivare una carovana.
    § Perfetto §
    Lasciai il cadavere lì con i miei vestiti ormai bruciati e portai via solo il borsello ed un kunai, lasciando il mio equip e l'attrezzatura per forgiare lì, avrebbero creduto che si trattasse della solita banda di predoni forse, comunque in ogni caso io per Suna forse, sarei stato considerato morto.

    [...]

    Lungo il viaggio per giungere ad Oto, costeggiai Ame e passai per Iwa, mio paese natale, che adesso abbandonavo.
    Viaggiavo trasformato, l'aspetto era quello di un uomo sulla quarantina vestito di ampi vestiti blu e di turbante, un mercante.
    Quando non riuscivo a mangiare per diversi giorni, poiché non trovavo niente da cacciare, mi rifugiavo nella città, il limite di tempo per mangiare, per poi uscirne di nuovo.
    Dormivo nelle foreste, nascosto tra i cespugli, al freddo, ma dopotutto ero e sono un ninja.

    [...]

    Quando giunsi davanti alla porta di Oto, al West gate, sciolsi la trasformazione.
    Prima di presentarmi presi un Kunai, unico oggetto del mio equipaggiamento che mi ero portato dietro, il resto era tutto nella tasca del cadavere, e mi tagliai i capelli, alla bene e meglio come si suol dire.
    Ottenuto un risultato accettabile mi accarezzai il mento, non più liscio, ma coperto di una barba di circa 2 settimane, i vestiti strappati e sudici, ora che non ero più sotto trasformazione mi davano un area un po' trasandata, come se la barba non bastasse.
    Poco mi importava, non mi ero mai curato del mio aspetto ed il taglio dei capelli era una cosa che programmavo da tempo, senza mai trovarne il tempo.

    Mi presentai al guardiano.
    -Sono Ryose Ki-Tsuki.-
    Sono un ex-Shinobi della sabbia, vengo qui come un traditore di Suna, che chiede umilmente di diventare un ninja importante di Oto.-

    mostrai i copri-fronti ed attesi.
     
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    Y Danone
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    Il giovane che si presentò alle mura occidentali quel giorno, aveva l’aspetto di chi avesse visto l’inferno.
    Abiti trasandati, barba incolta, a prima vista non dava l’aria di uno shinobi.


    Una delle sentinelle di guardia si affacciò oltre il parapetto, osservando per alcuni istanti il ninja mentre si presentava.

    CITAZIONE
    -Sono Ryose Ki-Tsuki.-
    Sono un ex-Shinobi della sabbia, vengo qui come un traditore di Suna, che chiede umilmente di diventare un ninja importante di Oto.-


    Sulle labbra della sentinella affiorò uno strano sorriso.


    Ryose Ki-Tsuki, le tue richieste dovrai farle a chi di dovere. Ma qui l’umiltà e il diventare qualcuno di importante non vanno esattamente d’accordo. Per ora entrerai nel villaggio come visitatore. Sarà l’amministrazione a decidere se potrai essere considerato uno di noi. Buona fortuna.

    Commentò facendo segno al collega di aprire.

    Se Ryose si fosse soffermato ad osservare, si sarebbe probabilmente accorto come fosse tenuto sotto controllo.
    Non solo al gate, ma anche per tutto il tragitto fino all’amministrazione.

    Come lo shinobi fosse scomparso alla loro vista, nel frattempo una delle sentinelle del gate avrebbe avvisato l’amministrazione dell’arrivo dello shinobi.

     
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  3. noi.
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    Un gruppetto d'individui, facile scorgerlo anche a decine di metri, non si nascondevano. Chiassosi. Le loro voci riecheggiavano quasi si sforzassero di gridare, ma non era così, si divertivano.
    Quattro persone, quattro ragazzi, due molto più bassi ed uno nella media, un gigante.
    Seguivano spediti la strada, avendo scorto in lontananza le alte mura di Otogakure affrettarono il passo esultanti come gli scolaretti al parco giochi. Uno tra tutti, quello in testa al manipolo di uomini, tese il braccio al cielo intonando una canzone di festa e gli altri, galvanizzati dall'euforia di quello che era evidentemente il leader, l'accompagnarono cercando in tre di sovrastarne voce, senza riuscirvi. Il Campione di Kuma ancora una volta mostrava gli artigli.
     
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  4. ~Shiro
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    La giornata era piuttosto tranquilla. Il sole era alto nel cielo, rendendo l'ambiente intorno alle mura quasi piacevole, se non fosse stato proprio per la presenza del West Gate, che minaccioso si ergeva di fronte alla strada. Era chiuso, come sempre, e il volto del demone, da cui prendeva la forma, guardava minaccioso chiunque volesse entrare. Un semplice monito a chiunque volesse entrare, Oto non è un luogo per tutti.
    Le guardie si trovavano tutte nella guardiola a giocare a carte, eccetto una che doveva stare fuori ad osservare chiunque si fosse avvicinato. Fu quasi contento di vedere un gruppo di ragazzi che stavano venendo proprio verso il Gate. Sembravano avere un'aria tranquilla, ma dopo la morte di alcune guardie nell'East Gate si doveva mantenere l'attenzione sempre vigile, anche se con l'assenza del vero Guardiano non era un compito sempre facile.
    Non appena quei ragazzi furono abbastanza vicini, la guardia si palesò e si rivolse a loro con tono autoritario.


    - Fermatevi là e dichiarate la vostra identità e lo scopo del vostro arrivo. -

    Un ordine secco, mentre la guardia già portava la mano alla tasca dei Kunai, nascosta dal mantello che lo avvolgeva completamente.



    SPOILER (click to view)
    Ot: Ovviamente posto con Png, non so se posso farlo, ma visto che già avevo questo compito nell'East Gate e mi sembra una situazione piuttosto semplice, non credo di sbagliare. /Ot
     
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  5. noi.
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    Sbraitavano come ossessi, incuranti del fatto che la testa di un mostro colossale li fissasse con cipiglio, proseguendo la loro marcia di "conquista" alle mura del villaggio. Si sentivano forti ed invincibili, poveri idioti.
    Kaku, il ragazzotto vestito in tonalità di beige, conduceva il gruppo, distratto dalle sue stesse urla però non s'accorse della guardia e della richiesta, il resto dei ragazzi invece s'arrestò, divenendo statue di sale incapaci quasi di proferir parola.
    Seichiro abbozzò un richiamo, troppo flebile perchè il Campione potesse udirlo, ma nonostante la stazza era pur sempre il più timido ed incapace della banda, certo un gran simpaticone. Le zecche invece ammutolirono impaurite.
    D'un tratto, per un motivo futile come l'incontro con una sentinella, tutte le loro sicurezze svanirono, spazzate come carta straccia da quella che poteva paragonarsi a semplice brezza primaverile. Kaku invece proseguiva ormai intontito dalla felicità, fin quando, accostando la mancina all'orecchio non si volse verso i compagni.

    «FORZA! FORZA! Non vi s...»

    Le parole gli morirono in bocca quando posò gli occhi sui tre, rigidi come pezzi di legno.

    «Ma che caz... che succede ragazzi?»

    Nessuna parola, solo le gracili zampette di Zedd e Riff diedero un segno di vita in quel quadretto immobile, andando ad indicare le mura. Incredulo, il giovane tornò a piroettare di mezzo giro sul posto, riportando lo sguardo sul portone.

    «In effetti fa proprio schifo, ma vi pare il caso di comportarsi come tre deficienti per questo? Andiamo, non vedo l'ora di completare l'iscrizione»

    Fece ancora un passo, prima di rendersi conto della sagoma che si stagliava alta sulla merlatura. Sorrise, mostrando per intero la bianca dentatura, pacato e banale come qualsiasi altra persona che potesse incontrarsi nelle campagne del paese del Suono, giusto quel secondo di concentrazione necessario al suo piccolo cervello per elaborare il miglior modo di presentarsi alle porte della sua nuova casa, la quiete che precede la tempesta. Inspirò profondamente per esplodere poi in un poderoso urlo.

    «OOOII!!! APRITE QUESTO SCHIFO DI CANCELLO, IL CAMPIONE DI KUMA E' QUIII!»

    Dire che ci ha pure pensato.
     
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  6. ~Shiro
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    Le parole della guardia non sortirono affatto l'effetto da lei sperato. Infatti, mentre tre ragazzi di quel gruppo si erano fermati pieni di paura, quello di media statura non mostrò l'adeguato rispetto al luogo dove si trovava.
    Infatti prima continuò a fare l'idiota continuando a camminare, poi quando vide la causa del terrore dei suoi compagni, ordinò alla guardia di aprire quello "schifo di cancello" a gran voce.
    La guardia non prese molto bene quella mancanza di rispetto e, pur rimanendo impassibile, estrasse velocemente due Kunai e li tirò contro il ragazzo sprovveduto. Il primo si sarebbe diretto a pochi millimetri dal piede destro del ragazzo, il secondo invece avrebbe cercato di sfiorare la sua guancia per provocargli un graffio, comunque nonostante gli obiettivi diversi avrebbero avuto entrambi una velocità notevole rispetto a quella del ragazzo [Velocità e Forza pari a 300].
    Dopo quell'attacco dimostrativo, la guardia parlò di nuovo con tono duro.


    - Risposta sbagliata. Vi ripeto, dichiarate la vostra identità e il motivo della vostra presenza qui. -

    Fortunatamente per i ragazzi quella guardia si sentiva di buon umore. Una volta ad un ragazzo che aveva risposto male alle guardie gli avevano tirato uno Shuriken Gigante nella schiena mentre quello si allontanava. Chissà se quel gruppetto avrebbe sfruttato la loro fortuna rispondendo bene, di sicuro ad un'altra risposta sbagliata la punizione sarebbe stata ben maggiore che un graffietto sulla guancia.

     
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  7. noi.
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    I kunai sibilarono, la ferita alla guancia cominciò a stillare sangue mentre le Zecche strillarono come signorine, nascondendosi dietro l'immensa sagoma di Seichiro, il quale, preso da uno strano moto di rabbia per quel gesto fece due grandi passi, portandosi al fianco dell'amico. Kaku dal canto suo rimase in silenzio.
    Posò le mani ai fianchi, strette a pugno, risollevando lo sguardo verso il viso del compagno accanto.

    «Tranquillo Sei, non serve agitarsi»

    Sorrise, completamente rilassato.

    «OOOII!! Vecchia guardia. Forse non ci sente bene. SONO IL CAMPIONE DI KUMA! Questa è la mia identità e sono qui per diventare il TUO SUPERIORE!»

    Concluse puntando la dritta in direzione del ninja, fissandolo con l'indice come a voler ricalcare il destinatario della sua sfrontatezza. Probabilmente l'avrebbero preso per un folle, uno di quei ragazzi cresciuto nei paesini di periferie un pò toccati, ma innocui. C'è da dire che Kaku, forse qualche problema l'aveva davvero, oltre le apparenze fallaci.
    Però sorrideva, imperterrito quel solco tra le guance non l'abbandonava mostrando una sicurezza incrollabile.
     
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  8. ~Shiro
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    Un'altra risposta sbagliata, serviva evidentemente una punizione maggiore per far capire al ragazzo come funzionava Oto. Un ennesimo Kunai sibilò nell'aria, diretto stavolta al centro del piede del ragazzo così sfrontato [Velocità e Forza pari a 300]. Se il colpo fosse andato a segno, cosa che la guardia reputava quasi certa, il Kunai probabilmente gli avrebbe trapassato il piede destro, impedendogli di muoversi. Quindi avrebbe utilizzato il suo Chakra Adesivo per scendere lungo il Gate fino a terra con estrema calma. Una volta di fronte al ragazzo lo avrebbe preso per il collo con la mano destra, facendo attenzione ad eventuali reazioni dei quattro ragazzi, e lo avrebbe costretto a guardarlo in faccia. Kaku avrebbe visto il viso di un uomo slla trentina con un sorriso pieno di cattiveria che gli donava un'aria decisamente spaventosa.

    - E tu ragazzino vorresti diventare il mio superiore? -

    Fece una piccola pausa durante la quale la mano strinse leggermente il collo del ragazzo, ma senza impedirgli di respirare, quindi riprese a parlare.

    - Per fare questo dovresti essere molto più forte di me, ma soprattutto dovresti essere un Ninja di Oto. Ed un Ninja di Oto non si comporta come un moccioso. Ora dimmi, come ti chiami? E per quale motivo sei venuto qui? -

    Rimase quindi in quella posizione, tenendolo per la gola mentre probabilmente il ragazzo aveva ancora il piede fissato a terra dal suo Kunai.
     
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  9. noi.
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    Troppo prevedibile. Nonostante l'evidente differenza di potenziale tra i due, il gesto era troppo scontato per cogliere impreparato il Campione che con un piccolo salto arretrò di qualche decina di centimetri, ma non scollò gli occhi bordati dalle profonde occhiaie dalla guardia.
    Riff e Zedd si fecero sotto l'ombra del gigante, mentre la sentinella discendeva le mura camminandoci sopra come nulla fosse e li, Kaku, dimostrò tutta la sua ammirazione per quelle dannate capacità da ninja che sognava di fare sue. In un moto d'innocenza quasi commovente mosse passo, avanzando verso quell'uomo dall'aria sinistra, ma senza guardarlo in viso, no, era più interessato ad osservargli i calzari quasi fosse capace di carpirne i segreti con il semplice sguardo.
    Venne quindi preso per la gola senza troppi sforzi, portando istintivamente le mani sul braccio dell'altro che ora, finalmente, poteva contare sulla sua piena attenzione.
    Ora non vi sarebbero stati più dubbi, perchè dopo qualche attimo di smarrimento dovuto all'ennesima aggressione, il sorriso si riaffacciò, ancora più ampio.

    «E' se-semplicemente quello c-che accadrà, signora guardia»

    Tossì un paio di volte per via della stretta che si serrava, impedendogli di respirare come voleva.

    «C-comunque... sono il Campione di Kuma, Ka-Kaku, e sono qui perr div-entare un ninja... mi può lassare orha?!»

    I tre amici lo fissavano, ora quasi esaltati dalla tenacia del capo, seppur sarebbe bastato uno sguardo accigliato per farli tremare come foglie e si guardavano bene dall'attirare l'attenzione, standosene fissi, come stecchi, senza emettere un fiato. Solo Seichiro mugolava qualcosa d'incomprensibile vedendo il trattamento riservato a Kaku.
     
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  10. ~Shiro
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    Tenace il ragazzo. Certo, gli mancava totalmente il rispetto per l'autorità e sembrava un pò troppo allegro per i canoni Otesi, però avrebbe potuto farcela, forse. Lasciò la gola del ragazzo dopo la sua risposta, poi si girò verso gli altri.

    - Voi invece chi siete? Volente entrare anche voi ad Oto per intraprendere la carriera Ninja? -

    Lasciò loro il tempo di rispondere, quindi riprese a parlare.

    - Comunque non posso farvi entrare così facilmente, siamo un Villaggio di Ninja, non il paese delle favole. Vi farò scortare fino all'Amministrazione, poi lì se la vedranno loro e decideranno se accettarvi come Ninja del nostro magnifico paese. -

    La guardia poi tornò di nuovo a rivolgersi a Kaku e gli rivolse uno sguardo duro.

    - Comunque è meglio per te che tu riesca a diventare forte come dici, perchè se disonorerai Oto ne pagherai le conseguenze, capito? -

    Infine, se quelli che volevano entrare ad Oto avessero acconsentito ad avere qualcuno che li scortasse fino all'amministrazione, la guardia avrebbe fatto chiamare un'altro Ninja che li avrebbe accompagnati subito.

    SPOILER (click to view)
    Ot: Benvenuto ad Oto, spero di non esser stato troppo noioso in questo tuo ingresso. Ora devi postare qua. Fai tutto te, narrando che ti scorta una guardia e che chiama un impiegato. Mi raccomando però, fai finta che sia un giorno dalla giocata già in corso, così almeno non si crea ulteriore confusione. /Ot
     
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  11. noi.
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    Quando l'ossigeno tornò a riempire completamente i polmoni emise uno sbuffo, massaggiandosi il collo arrossato, fissando con sguardo di sfida la guardia mentre i tre compagni di viaggio, arretrati come conigli nella tana, non seppero dire una sola parola.

    «Non si preoccupi vecchio, quelli ora se ne tornano a casa. Quindi dov'è la scorta del Campione?»

    Salutò gli amici, cercando di ridargli un pò del coraggio che non avevano mai posseduto intonando nuovamente la canzoncina lasciata a metà, mentre un secondo ninja del Suono gli si apprestò, incitandogli d'entrare con una certa fretta.
    Poche pacche sulle spalle, un abbraccio al gigante coccoloso e così Kaku fece finalmente il suo ingresso, pronto a dimostrare a tutti quanto valessero gli uomini di Kuma.


    NotePerfetto, m'appresto a giungere in amministrazione allora. Grazie per il supporto ^^.

     
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  12. Jyazu
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    West Gate
    Punizioni



    Erano passati diversi giorni dalla missione con Febh, dopo il ritorno ad Oto Jyazu era stato rinchiuso all'ospedale dove si era fatto dare una ripulita. La ferita al ventre lo aveva quasi ammazzato, così come il veleno. Era stata una dura convalescenza ma perlomeno ad oto non ci si poteva lamentare della sanità. Più o meno.


    A guardarlo, a guardare Jyazu Yama sembrava di vedere un reduce di guerra; il volto era quasi una maschera di bende così come lo erano le mani ed il ventre, da sotto la canottiera bianca si poteva intravedere il folto bendaggio che proteggeva ancora i punti allo stomaco assicurandone una rapida guarigione; a parte questo però non sembrava aver perso il suo modo di fare, e nonostante tutte quelle ferite procedeva con il solito passo fiero, pancia in dentro e petto in fuori, mani chiuse a pugno e testa alta. Ok, non era esattamente come al solito, ma perlomeno ci provava.

    Diavolo se facevano male quelle ferite.

    "West Gate. Quel cancello nel buco di culo del mondo, vorrei capire perché diavolo vuole che vada lì.
    Dannato di uno Yakushi.
    "

    I cancelli di Oto avevano di certo il loro fascino, erano imponenti e davano un certo sentore di potenza. Jyazu lì aveva visti di passaggio diverse volte, ma a dirla tutta non aveva mai pensato di soffermarcisi per più del necessario. S'avvicinò lungo la muraglia camminando a raso tra una vecchia abitazione e le spesse mura del villaggio, sino a raggiungere la porta "di servizi", o comunque la porta che gli avrebbe permesso di entrarci. Però a dirla tutta non fece l'ingresso nella cancellata e si limitò a sporgersi verso una delle guardie. « Hey tu. » l'apostrofò con un cenno del testone « Hai visto l'amministratore da queste parti? »



     
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    Il soldato di guardia guardò a lungo il ninja che gli si era presentato di fronte, soffermandosi soprattutto sulle ferite e i bendaggi. Sembrava indeciso se rispondere o meno, e visibilmente indispettito per il tono con cui Jyazu gli si era rivolto. Chi lo cerca? Rispose, socchiudendo gli occhi. Aveva la tipica faccia da schiaffi di chi complica le cose per il puro piacere di farlo, ma quella volta aveva ricevuto ordini precisi. Comunque, se sei Jyazu Yama, l'amministratore aspetta in cima al Gate. Ci sono delle scalette di servizio che passano all'interno delle mura. Indicò una porticina segreta poco distante. Ti suggerirei di muoverti, sembrava parecchio irritato.

    La guardia sorrise tra sè, immaginandosi che l'amministratore volesse dare il benservito a quel ninja maleducato che gli si era rivolto a quel modo. Le strette scalette per raggiungere la cima non erano certo spaziose, ma sorprendentemente rapide da percorrere (dopotutto servivano a raggiungere in fretta le postazioni di difesa senza essere visti) e dopo un minuto scarso lo Yama si sarebbe trovato a ammirare il panorama da sopra una piccola area di osservazione non fortificata, proprio al lato del gate. Qui un Febh Yakushi in abiti civili lo attendeva, con una lucertola sulla spalla e le mani in tasca.

    febh2



    Era ora che arrivassi. Disse con tono duro, sprezzante. Non sei nemmeno guarito del tutto e già ti presenti qui. Ancora una volta non stai seguendo i miei ordini. Si voltò lentamente, fissandolo con aria di sfida. Ti dico di fuggire e tu combatti, mettendo a rischio un'intera missione, oltre che la tua vita. Se Teppei non ti avesse salvato cosa avresti fatto, eh? Ora saresti solo un cadavere. Con un cenno del capo gli indicò di avvicinarsi, mentre faceva alcuni passi avanti, fino al parapetto.

    Una volta mi avevi chiesto potere, o sbaglio? E pensi davvero di meritartelo? Pensi davvero che dovrei lasciarti stare a Oto? Al momento mi sembri più un ostacolo e un fastidio.


    Lasciò passare qualche secondo, assieme all'eventuale risposta dell'altro, cui non avrebbe prestato particolare attenzione.

    Il West Gate. Hai idea di che utilità abbia, quando gli altri villaggi si affacciano a Est e a Sud?

    La strada oltre il cancello si continuava con una foresta ai lati, e in lontananza, verso nord-ovest si intravedeva il mare. Alte montagne invece si ergevano all'orizzonte occidentale.
     
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  14. Jyazu
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    West Gate
    Il Cancello del Male



    Gli occhi dello Yama s'incrociarono in modo quasi impertinente con quelli della guardia in un espressione completamente priva d'emozioni. Tirò su con il naso, e adocchio oltre il proprio lato l'ingresso del gate, quello indicatogli dalla guardia. Certo, poteva ringraziarlo ma Non lo fece. Si limitò ad un rapido, quanto neutrale cenno del capo che tra "veri" poteva vagamente significare un grazie. Così s'apprestò a salire.


    Era da un pò che non faceva moto, non che fosse fuori allenamento ma camminare in quelle condizioni non era assolutamente facile. Ancora peggio era fare quelle fottute scale, ripide e faticose. Gli ci volle forse poco più di un minuto per raggiungerne la cima delle mura, e quando finalmente raggiunse la cima iniziò ad accusare un lieve fastidio, misto ad un intenso bruciore all'altezza dello stomaco. Una volta in cima gli occhi gialli di Jyazu s'incrociavano con quelli dell'amministratore: divenne immediatamente serio e dal volto coperto di bende e cerotti sembrò sparire a tempo record la smorfia di dolore.

    Si fece dritto sulla schiena e poi s'accostò a febh, vicino al parapetto. Entrambe le mani s'appoggiarono su di esso aiutando lo Yama a sorreggere il peso del proprio corpo, quell'appoggio era quasi una manna dal cielo visto che finalmente, dopo circa mezz'ora riusciva a rilassare il ventre in modo adeguato. Le parole dello Yakushin erano affilate, molto affilate e per Jyazu fu una vera prova di resistenza restare zitto, accennò ad un basso ringhio, uno strano verso più accumunabile ad una bestia che ad un essere umano, un verso di disapprovazione. Intanto, lo sguardo vagò lungo l'orizzonte per poi focalizzarsi sul profilo di Febh, e sollevò il mento di poco per guardarlo meglio da sotto l'occhio gonfio. « Probabilmente quella di incutere timore nei loro cuori. E' il cancello di Togotsu, se non sbaglio. » spiegò, con voce del tutto atona. Sapeva quelle cose grazie alla formazione scolastico/otese che gli era stata data all'orfanotrofio; nel bene e nel male lì dentro gli era stato insegnato davvero qualcosa.


    Le dita presero a scivolare sulla ringhiera nera del cancello, quasi a cercare di riconoscere il potere. Ne aveva sentite di storie su quel luogo, storie. Leggende. Ma mai Jyazu Yama aveva dato peso a certe sciocchezze.



     
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    È colpa tua. Ratty

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    Risposta banale. Sbuffò lo Yakushi, voltando le spalle al panorama e appoggiandosi di schiena al parapetto. Lasciò che scorresse il silenzio ancora per qualche minuto, prima di decidersi a spiegarsi meglio. Anni fa ci fu una guerra. E come risultato abbiamo l'accademia. Spero che almeno questo ti sia noto. Beh, a quel tempo la maggior parte delle forze di invasione giunse da occidente, e quindi il cancello che si ritrovarono a sfidare per primo era proprio questo: il West Gate. In questi tempi di relativa pace non succede granchè da queste parti...ma è noto che il nemico di quei tempi è stato solo scacciato ma non sconfitto.

    Casomai tornassero, questo Gate sarà il primo a ostacolarli.

    E' un simbolo, più che altro, visto che da quando non ci sono Guardiani Ufficiali, è stato un pò mollato a sè stesso...e questo lo rende l'ideale per quello che ho in mente.
    Poi fissò nuovamente il ferito negli occhi. Immagino però che tu ti stia chiedendo come mai ti ho mandato a chiamare, giusto?

    Salì in piedi sul parapetto, reggendosi in perfetto equilibrio. La risposta è molto semplice. Vedere te in azione mi ha ricordato quanto sia dannatamente disgustoso questo villaggio. E sono veramente stufo di stare qui a dannarmi perchè degli inetti come te siano al sicuro. Lo fissò con un accenno di follia nello sguardo. basta con queste ipocrisie, il villaggio di Oto lo ricordavo è morto. Quello attuale non è all'altezza...e io intendo riformarlo dalle fondamenta.

    Stava forse per proporre a Jyazu di unirsi a lui in quella crociata di rinascita?? Ma per riuscirci devo prima distruggere l'ordine precostituito...è la regola. E per questo motivo devo distruggere Oto completamente, e non un'azione dall'interno non mostrerebbe nulla. Devo demolirlo pezzo a pezzo, dimostrando che è un villaggio debole e patetico Salverò solo i pochi meritevoli, mentre tutti gli altri, a partire da TE, verranno sterminati! Ed a queste parole due grosse lucertole emersero dal terreno oltre le mura, aggrappandosi alle mura e cominciando una rapida scalata.

    Una era di un verde acceso, con zanne verdi grondanti veleno, mentre l'altra, di un roso acceso, sembrava quasi esere composta da magma incandescente avvolto da una sottile copertura di squame. Entrambe erano ben più alte di un edificio [15 SD ognuna] e sembravano pronte a distruggere tutto. Al conempo febh avrebbe cercato di colpire Jyazu al petto con una manata, cercando di spingerlo lontano con tutte le sue forze [Velocità Viola - Forza Viola+3 tacche] in modo che strisciasse su quel parapetto fin quasi a cadere all'interno del villaggio, senza contare la botta. E di fronte a quell'inaspettato assalto le guardie andarono nel panico. Erano solo un pugno di uomini, nemmeno particolamente forti, e la loro disorganizzazione fu subito evidente, con due che restarono là impalati, puntando delle lance ma senza camibare posizione o dir nulla. Altri salivano, cercando di raggiungere il parapetto. Uno si gettò all'interno del villaggio in caduta libera 8sarebbe atterrato senza danni) ma aveva tutta l'intenzione di voler fuggire, piuttosto che chiamare aiuto.

    E in generale gridavano, muovendosi a caso e senza grandi risultati.

    Il cambiamento ha inizio oggi.

    febh3


     
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