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Midori Kazekumo.
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Era felice. Da tempo non assaporava di nuovo quella sensazione. Quel brivido che ti scorreva sulla schiena, quando speravi quasi, che tutto filasse liscio. Non ne aveva certo bisogno, si disse, mentre fissava le mura di Konoha. Ma non aveva resistito, a voler fare un pò di pratica, prima di presentarsi a lei. A lei...accidenti, le sembrava di essere tornata una ragazzina, al solo pensiero si sentiva lo stomaco sottosopra. Poi però i ricordi tornarono. Il motivo per cui non era là, così come il motivo per cui la stava raggiungendo. Un moto d'ira colse la sua mano, mentre le iridi venivano invase dal nero, in modo così violento da coinvolgere l'intero occhio. Poi però si calmò, rimandando nel limbo, il nome di quel mostro che le aveva provocato quella reazione. Non c'era tempo per il rimpianto o l'odio. Aveva deciso che ormai aveva atteso troppo. Lei, non sarebbe tornata. Quindi nessuna delle due, sarebbe tornata sui fatti che avevano portato Midori a quela scelta. Si incamminò, ricoprendosi di un mantello di tenebra, e sparendo nelle tenebre della notte. [...]
Era arrivata. Di fronte alle mura di quel villaggio che....
No, no. Basta. Non era là per quello, non avevano tempo ora. Si tolse il mantello a qualche centinaia di metri dal cancello, camminando di nuovo alla luce della luna, coperta comunque da un altro mantello, sopra il vestito che si era messa. Anche quello, in qualche modo era per Lei. Non riusciva, a non festeggiare in qualche modo, per quell'incontro che aveva tanto atteso, sebbene le leggi gli imponessero di lasciare a Lei, la prima mossa. Ovviamente, non era mai avvenuta.
Durante l'avanzamento, fissò quel cancello dalle fogge tanto violente. Animale interessante, quello raffigurato su quella superficie. Sebbene non si soffermò a osservarlo. Diresse il suo sguardo subito sui guardiani, senza indugi. Attendendo una risposta. Sebbene non fosse proprio dell'umore, di contrattare.. -
Yami Kaguya.
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Se qualcuno si ponesse la domanda, che chiedeva se ci fosse un periodo del turno che i guardiani potevano odiare... beh, probabilmente nessuno di loro avrebbe dubbi nel rispondere. Quello di notte.
Le fiaccole bruciavano accanto alle torrette, tentando di lottare contro quel buio che inesorabilmente scendeva su quelle terre, nel periodo chiamato sera, e notte. Il buio favoriva gli shinobi, per quello le guardie erano più restie a parlare, a far baccano. E di certo, non avevano molte esitazioni ad attivare le trappole. Ma per il resto, non avevano grandi problemi.
Certo, i problemi non avvisano, prima di arrivare.
La guardia di ronda, la notò solo dopo un pò. Una figura stava avanzando verso di loro, incappucciata. E già lì, era un problema. Ma purtroppo per loro, tutti i ninja solevano girare così. Quindi, non potevano innescare le trappole, ancora. Diplomazia...che facessero il loro lavoro, prima di parlarne.
Attenti, attesero che si avvicinasse sino ai portoni, prima di parlare.
Benvenuto a Oto. Saresti così cortese da presentarti?
Dopo quelle parole, attesero. Con il dito pronto, a far scattare le trappole.. -
Midori Kazekumo.
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Eccole, le domande. Beh, non si poteva dire non se le aspettasse. "Ma quello è il lavoro dei guardiani", così ripeteva a suo marito, quando controllavano minuziosamente i cervi prima del rientro nel villaggio, e in ogni occasione in cui i guardiani erano particolarmente solerti nel loro lavoro. Lo stesso però, nello stato d'animo in cui era, non poteva permettersi di sottostare alla burocrazia. Ci pensò un pò su, riguardo alla risposta. Probabilmente non gli sarebbe piaciuta. Ma farsi conoscere a Oto...non poteva certo permettere che accaddesse. Ci mancava solo quello. Aveva faticato tanto, per seppellire il suo nome con il suo passato. E anche se stava spolverando il secondo, il primo, così come quello che portava con sè, non avrebbe mai permesso tornasse a vivere. Solo lei, avrebbe saputo che era lì. Non l'avrebbe concesso a nessun altro.
Vorrei presentarmi solo all'Amminitratrice in persona, se fosse possibile.
Sperò il tono chiarisse, come quella risposta non ammettesse repliche contrarie. Certo, capiva come dovessero proteggere i loro superiori, gli era grata, sotto quel punto di vista. Ma sotto il punto che stava mantenendo al momento, le sue risposte non avrebbero avuto vene accondiscendenti. Per nulla.
E vorrei capiste, che non posso tornare sulla mia idea, nè sui miei passi. Non vorrei dover ripetere di nuovo, il concetto che ho espresso prima.. -
Yami Kaguya.
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La voce che rispose, fu femminile. Avevano a che fare con una ospite, quindi. Il tono dei guardiani si rilassò leggermente come aggressività, sebbene l'attenzione fosse rimasta immutata. Voleva parlare con l'amministratrice...però, senza presentarsi non potevano farla entrare al villaggio.
Mi dispiace, ma non è consenti-
La figura parlò di nuovo, interrompendo il guardiano. Come, non voleva ripetere...
Stammi a sentire. Nessuno entra di qui, senza essersi presentato. Quindi, o lo fai, o te la vedrai con noi. Donna.
Rimase quindi in attesa, ma il silenzio non fu rotto di nuovo. Così, il guardiano sogghignò, prima di fare un gesto di invito.
Ancora non cedi? Bene, avvicinati pure allora, così che ne parliamo faccia a faccia.
Rimase quindi zitto. A godersi lo spettacolo, della trappola che si sarebbe attivata, appena la figura fosse avanzata sufficientemente da rientrare nel perimetro difensivo del Gate.. -
Midori Kazekumo.
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Do...nna...???
Ma come si permetteva?? L'aveva detto con uno sprezzo tale, che non poteva certo dire fosse non intenzionale!
Midori rimase ferma, e zitta. In una lotta per mantenere il controllo sul resto del corpo, quando gli occhi ormai stavano già assumendo un contorno nero.
No, no. Non doveva farsi prendere dallo stress. Era comunque un modo per farsi conoscere, quello. Doveva restare calma, senza farsi prendere dalla fretta. Una lama, doveva essere proprio come una lama...
Si calmò, il nero tornò indietro. Ma la guardia prese il suo silenzio, per un no alla risposta. Cosa che era, in effetti.
Senta, mi rendo conto che dovete-
Non ebbe il tempo di dire altro. Prima che potesse terminare, venne afferrata da quella che sembrava una mano. Fissò quell'arto con sgomento dopo alcuni secondi, prima che un'altra moltitudine si gettasse su di lei. Non emise un suono. Solo gli occhi divennero color delle tenebre, pria che le mani la circondassero, stringedo poi. Nessun suono di Crack, però, venne emesso.
Midori infatti, osservava la scena da più in là, con disinteresse. Fissava la scena con un sorriso, mentre le mani si separavano, mostrando come il vuoto. Se non una. Era come affondata nel terreno, in un buco nero. E in effetti, era la prima e unica che avesse raggiunto la kunoichi. Midori la fissò, ancora attaccata al kimono che portava. Appiccicose, qualsiasi cosa fossero.
E infatti le altre, si erano subito spostate per inseguirla di nuovo. Uff....
Certo che questo cancello ragiona proprio come voi uomini...
Formò tre sigilli, finendo con il topo, e impastando il chakra nelle ombre che le stavano accanto. Il secondo successivo, una decina di lame simili a stalagmiti inclinate, si innalzarono tutto intorno a lei, tranciando le basi di quelle mani, che caddero a terra come mele. Midori si staccò con calma quella del braccio, che ormai era solo un moncherino.
..non sa che le donne non si toccano nemmeno con un fiore?
Il sorriso, però, sparì nell'istante successivo. Fissò i guardiani, come non faceva da molto tempo.L'avevano decisamente irritata, con quel trucchetto da quattro soldi.SPOILER (click to view)Intento Assassino (Shikumi no Jutsu - Death Viewing Technique)
Villaggio: N/A
Posizioni Magiche: N/A
Richiede: Assassino - Chunin
Tecnica illusoria attivata tramite il contatto visivo. Dopo aver incontrato lo sguardo dell'utilizzatore, questo riversa tutta la propria furia omicida nella la mente del bersaglio la quale verrà invasa da delle intensissime visioni della propria brutale morte. Il risultato è un estremo shock e una incapacità di muoversi a causa del trauma subito; se la vittima è almeno di grado Jonin D allora avrà solamente una pesante spossatezza che rallenterà riflessi e velocità di 4 tacche per due round. La tecnica terminerà dopo due round; può essere sciolta se il bersaglio riesce, con un superbo autocontrollo, ad infliggersi una ferita almeno leggera. In questo caso avrà, per un solo round, un malus in riflessi e velocità pari a 2 tacche.
Tipo: Genjutsu
(Livello: 4 / Consumo: Medio per vittima)
[Ha effetto solo su bersagli almeno due gradi inferiori a quello dell'utilizzatore]
Non voglio creare più problemi di quanti ne siano necessari. Voglio parlare con l'amministratrice, non è necessario che mi facciate entrare. Ora, non ho tempo di insegnarvi come si respira, quindi, che ne dite di chiamarla qui?
Midori poi attese, che quei due facessero qualcosa. Ovviamente interruppe la tecnica quando avessero fatto capire che erano più "mansueti". Certo gli effetti sarebbero rimasti per un pò.. -
Yami Kaguya.
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Non ci furono molti avvisi. Sentii solo il contatto del link che scattava, a indicare una comunicazione in arrivo.
Kabane, che c'è?
A tutti i gate! Qui il West, emergenza, siamo sotto atta-Aaahhhh!
...caz..
Spalancai gli occhi, alzandomi dal tetto dell'amministrazione. Corsi in basso, saltando nel vuoto appena al limite. Purtroppo, non avevo tempo di fare le scale.
Trovate l'amministratrice e ditele di venire al Gate!
Urlai solo quello, quando passai davanti alla finestra degli uffici. Non sapevo se anche Shinodari era collegata quando avevano inviato l'emergenza. Sperai di sì.
Appena a contatto con il muro, attivai il chakra adesivo, correndo su di esso, e usando quel metodo per rallentare vicino a terra. Al livello del suolo, mi misi a correre, diretto al Gate. Che stava succedendo?[...]
Non era una scena proprio entusiasmante. Le due sentinelle erano piegate in due, mentre le altre puntavano le armi verso il basso. Arrivato, mi guardarono con un misto di sollievo. Ma la preoccupazione nei loro occhi, era evidentemente molto maggiore. Scesi dalle mura, camminandoci con il chakra come prima, fino ad atterrare. E fissare quella figura, in guardia. Non dissi nulla, mi limitai a fissarla, la mano sulla Katana. Pronto a qualunque mossa facesse, Yamata che fissava lo spettacolo. Stranamente, visto come dormisse di solito.
Chi sei?
Silenzio. Di certo l'atteggiamento che teneva, non era molto amichevole.
Preferisci parlare con la spada?
Tirai fuori in parte la katana, pronta per un'estrazione rapida. Dovevo ammettere che sapeva far innervosire l'avversario.. -
Midori Kazekumo.
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Dalle parole che aveva sentito, immaginò che avessero dato l'allarme. Probabilmente si era arrugginita, in quei tempi di pace. Forse aveva creato dei problemi. Ma ormai, la frittata era fatta. Certo le venne un pò da vergognarsi per quell'epilogo. Ma tant'è...ora poteva solo sperare che arrivasse Lei, e non un contingente che voleva la sua testa.
Vide gli uomini sulle mura voltarsi, segno che forse qualcuno era giunto in loro "soccorso". Fortuna che Ryukage non era là...beh certo, che non provasse a mettere il naso nelle sue decisioni, ma quella volta avrebbe avuto ragione a rimproverarla. Tuttavia, il gesto delle guardie la distrasse da quei pensieri, rinnovando le sue aspettative. Che ancora, però, vennero disilluse.
Certo, non così tanto. Vide una figura scendere il cancello, e avanzare verso di lei. Alzò di nuovo la guardia, ricnoscendo una figura maschile, e non femminile come voleva. Un ninja otese che si metteva di nuovo fra lei e Shinodari...stava iniziando a perdere la pazienza.
Però, quando si avvicinò, Midori ebbe un attimo di gradevole stupore, mentre le chiedeva chi era.
Già, in effetti non si era nemmeno presentata, al loro incontro precedente. Nè aveva intenzione di farlo ora. Alzò semplicemente un dito, facendo segno di no, come se rimproverasse un bambino cattivo.
Alchè, il ragazzo fece scattare la lama sulla schiena. Brutta mossa.
Midori formò un sigillo, rapidamente, mentre dalle ombre sotto i piedi del ragazzo, fuoriuscì una lama nera, che puntò alla gola del ragazzo, molto più rapida di quanto potesse muoversi lui. Anche se forse, l'aveva già vista, contando come fosse il ragazzo che Shinodari aveva scelto per sè.
Lieta di rivederti , Neko-san. Così come di vedere che stai bene. Mah, scegli tu quale via di comunicazione preferisci, come vedi, mi vanno bene entrambe.
Rimase quindi ad osservare la probabile sopresa sul volto del ragazzo, prima di continuare. Ma anche se avesse ritirato la mano dalla spada, la lama sarebbe rimasta dov'era.. -
Yami Kaguya.
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Finii appena di parlare. Prima di vederla comporre dei sigilli, e ritrovarmi un secondo dopo, con una pressione sul collo. Leggera, certo. Ma la punta si sentiva eccome.
Cosa...?
Abbassai il volto un attimo, vedendo come avessi una specie di lama nera puntata addosso. E come quella lama provenisse dal terreno. Una lama d'ombra..?
Poi, lei parlò. Facendomi alzare di scatto lo sguardo. Si tirò indietro quanto bastava il cappuccio, facendosi riconoscere. Dire che rimasi di sasso, non rendeva abbastanza la faccia che feci. Che ci faceva lei lì?
...Mi va bene il mezzo vocale.
Ritirai la mano dalla spada, ma la lama d'ombra rimase ferma, a tenermi sotto tiro. Alzai lo sguardo, un pò contrariato, ma non dissi nulla a riguardo.
Lieto di rivederla, anche se preferirei non sempre in occasioni in cui mi punti qualcosa addosso.
Feci dell'ironico, per prendere tempo. Il chakra del demone si stava spingendo al braccio destro, ricoprendolo dall'avambraccio in giù, e così il sinistro.
...Mi scusi però, se il fatto di vederla qui, non mi rende proprio allegro. Posso chiederle cosa la porta a Oto?
Colpì la lama d'ombra con il braccio, coperto dalle scaglie di Yamata. Poi la afferrai con il sinistro, tenendola stretta. Gli occhi si erano fatti color sangue.
Spero non sia qui per ciò che penso. Altrimenti potrei riprendere il linguaggio delle lame.
..come no...
Ero di fronte alla ninja che un anno prima mi aveva ridotto all'impotenza con lo sguardo. Non credevo certo di avere qualche possibilità, senza attivare Yamata. Ma non volevo arrivare a quel punto. Meglio non farle vedere, accanto a cosa era finita Shinodari.. -
Midori Kazekumo.
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Vide due sguardi sorpresi, quando la lama comparve. Inclinò la testa di lato, sorridendo un pò di più. Da come la guardava, non l'aveva mai vista. Da una parte bene, non avevano mai litigato sul serio. Dall'altra, un pò le dispiacque, senza sapere bene perchè. Forse perchè voleva che fosse la Sua, la prima che avrebbe visto. Forse era stato solo un caso, allora.
Certo, la faccia che fece quando si scoprì il cappuccio un secondo, era impagabile, tanto da strapparle una mezza risata.
Dalla tua faccia, mi pare di capire che quella sia la prima volta, che vedi una Zankuro. Mi dispiace di averti rovinato la sorpresa.
Poi proseguì, rivolgendole un paio di sguardi contrariati, quando la lama non si abbassò. Ma tanto, aveva iniziato lui a parlare di lame, lei era rimasta pacifica di fronte a lui.
Mmm...diciamo che sono qui in parte per ciò che pensi.
A quelle parole, però, ricevette una reazione interessante. La sua lama, venne respinta a mani nude. Anzi....no, non proprio a mani nude. Quel ragazzo aveva la pelle di un colore diverso dai gomiti in giù. E a giudicare da come teneva ferma la lama, erano pure resistenti. Sorrise di più, fissandolo.
Tranquillo...
Lo fece di nuovo. Entrò nel terreno, uscendo dietro la schiena dello Shinobi. E puntandogli un kunai, altrettanto nero, alla gola.
...non sono qui per togliertela, neko-san. Dovresti essere un pò meno possessivo, lo sai?
Si poteva vedere come un velato rimprovero, anche se essere possessivi, a volte andava bene. Con noncuranza, spostò i capelli del giovane, vedendo che quel simbolo sul collo era rimasto. Il sorriso si allargò di nuovo, prima di lasciar andare la capigliatura albina del ragazzo.
...Lieta di vedere anche, che alcune cose non sono cambiate.
Girò intorno allo shinobi, portandosi nuovamente faccia a faccia.
..così come vedo che se ne sono aggiunte altre. Avevi uno sguardo migliore la volta scorsa, Shinobi. Da quando hai quegli occhi?
Quel rosso non le piaceva. Lo ricordava in qualche modo, anche se vagamente. Ma sapeva da sè, che quello sguardo non poteva portare nulla di buono. Anche se forse, quelle che ora poteva riconoscere come scaglie nere, derivavano da ciò che gli dava quello sguardo.. -
Yami Kaguya.
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..Zankuro? Sorpresa?
Non capivo, cosa stava dicendo quella donna. Ero più preoccupato, di quello che stava dicendo. Cosa voleva da Shinodari?
Non rispose. La vidi sparire, letteralmente. Un momento prima era davanti a me, un momento dopo la sua voce veniva da dietro le mie spalle. Sentii il contatto di una lama sul collo, mentre parlava. Non avevo sentito nemmeno lo spostamento d'aria. Non si era solo mossa.
...Cosa diavolo è...
Sentii la lama spostarmi i capelli, in una scena come già vista. Rimasi fermo, mentre continuava a parlare, girandomi intorno. Fino a che mi chiese, del colore dei miei occhi. Me ne coprii uno, fissandola.
...Da quando ho capito che la forza che volevo, era tanto grande quanto pesante da portare.
Non dissi altro, limitandomi a rispondere. Non capivo cosa voleva. Sembrava a volte mi elogiasse,a volte no. Cambiava umore come una nuvola, quasi.
Può dirmi cosa è venuta a fare, qui, allora?. -
Midori Kazekumo.
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Lo fissò. A lungo. Era peggiorato. Dalla prima volta che l'aveva visto, sembrava fosse maturato, certo. Ma lo stesso, sembrava portarsi dietro qualcosa,maggiore di un semplice "potere". Ma non indagò oltre. Non erano affari suoi, a quel punto. E inoltre, stava chiedendo spiegazioni.
Midori sospirò. Ma decise che almeno un accenno, poteva farlo.
...Sono qui per lei, questo immagino sia chiaro. Voglio solo parlarle, e farle dono di una cosa. Se ne avrà i requisiti. La pace, è fatta per finire. La guerra, per cessare. Il ciclo riprenderà prima o poi. Se ora siamo in pace, ti lascio immaginare cosa verrà dopo. Sono qui per questo.
Appoggiò una mano sulla spalla dello Shinobi, sorridendo.
Voglio parlare da sola. Vorrei la facessi venire qui, neko-san.
Detto ciò, rimase zitta. Aveva detto tutto, ora era stanca di parlare. Voleva solo vederla in faccia.. -
.
Il fischio della teiera.
Shinodari emise un sospiro rassegnato ed uscì dalla doccia.
Erano rari i momenti in cui poteva restare sotto la doccia lasciando che l’acqua calda le facesse scivolare dal corpo tutta la stanchezza accumulata in quelle ore.
Afferrò l’asciugamano poggiato sopra il basso mobiletto e si avvolse in esso, infilando un lembo del tessuto spugnoso dentro l’altro sopra i seni per non farlo scivolare a terra.
Con il vestito improvvisato si diresse in cucina per prepararsi una tazza di the.
Quella sera aveva bisogno di farsi coccolare dall’aroma dolce di quel particolare tipo di fragranza che proveniva dal Paese del The.
Si diresse in veranda con il vassoio, con la tazza e il comunicatore poggiati sopra.
I capelli erano ancora bagnati...
Non si era data pena di asciugarli.
La sera era accompagnata da una piacevole brezza calda.Si sedette su una delle sedie abbassando lo sguardo verso il seme che stava sbocciando in fiore.
Lasciò che i suoni della natura facessero da sottofondo musicale.
Prese la tazza tra le mani.
Non si era mai pentita di aver scelto quella villetta isolata nel verde, sebbene con qualche lavoro di ristrutturazione ancora da fare.
Sulle sue labbra affiorò un sorriso.Ricordava ancora, quando Luis le aveva offerto una lista di abitazioni tra le più belle di Oto, e lei si era imbattuta per caso nella casa da the abbandonata.
Sorseggiò lentamente la bevanda ambrata.
Presto Kayle sarebbe tornato dall’Amministrazione.
Era una delle rare serate che avrebbero potuto passare insieme senza fugaci saluti di corsa.
Socchiuse gli occhi.
Quasi quasi l’avrebbe aspettato vestita così.
Un suono ovattato, qualcosa di morbido si strusciò sulle gambe.
Saki si era accucciato ai suoi piedi.
In casa era rimasto Ko, che stava riposando acciambellato sul tetto.
Ys, invece, quasi sicuramente aveva accompagnato Kayle, non l’aveva visto in giro quando era rientrata a casa... a meno che non si fosse rintanato in uno dei suoi nascondigli segreti.
Ma la pace non può durare a lungo, soprattutto per gli amministratori di un villaggio ninja.
Il familiare ronzio del comunicatore mise in allerta la ragazza.
Poggiò la tazza sul tavolo e si mise l’auricolare.CITAZIONEA tutti i gate! Qui il West, emergenza, siamo sotto atta-Aaahhhh!
-Cosa?-
Scattò in piedi.
Saki si scostò dalla ragazza sollevando lo sguardo verso di lei.
Non aveva tempo per vestirsi, afferrò la katana allacciandosi la cinta alla vita e il mantello, e si diresse a tutta velocità fuori dalla villetta.
Ko risvegliato dal rumore, aprì un occhio.
Ragazza ninja che succede?
Non ottenendo risposta decise di seguirla in volo.
Mentre correva verso il gate arrivò un’altra comunicazione.
Amministratrice Jaku, perdoni se la disturbo, ma c’è un’emergenza al gate occidentale. Da quanto abbiamo capito le guardie sono sotto attacco. L’amministratore Kabane sta correndo sul posto.
-Si sono stata avvisata. Sto raggiungendo il luogo dell’attacco. Mantenete lo stato di allerta in tutto il villaggio. Non sappiamo se è una singola minaccia o un tentativo di attacco su tutti i gate!-
Considerò la kunoichi saltando da un palazzo all’altro per fare prima.
La scena che le si parò davanti alle mura del gate, non le piacque affatto.
Le guardie non avevano una bella cera. Non sembravano avere delle ferite, per cui... Genjutsu? Probabile.
-Sono l’amministratrice. Inviate una squadra di rimpiazzo e un’unita medica al gate occidentale.-
Le spiaceva, ma non poteva occuparsi di loro, non in quel momento delicato.
Kayle doveva essere arrivato prima di lei.
Non si sentivano rumori di uno scontro.
Un bene?
O un male?
Raggiunse la sommità delle mura e vide una scena che le gelò il sangue.
Una figura, la cui identità era nascosta dal mantello, stava minacciando Kayle con una lama d’ombra.
Le innerblade erano scattate all’interno del mantello.
Ma c’era qualcosa che non tornava...
Perché stavano parlando?
Smisero proprio in quell’istante.
Era assurdo, ma le era sembrato di udire una voce femminile che non sentiva da tanto...
Perché Kayle non stava attaccando il misterioso assalitore?
-Shinobi, chi sei? Svela la tua identità. Minacciare uno degli amministratori del villaggio può portare a spiacevoli conseguenze.-
La voce era gelida.
Le iridi dall’ametista stavano virando al nero.
Si morse l’indice lasciando fluire il sangue, mentre attivava il sigillo per richiamare Ryukage.SPOILER (click to view)CITAZIONETecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
Villaggio: Tutti
Posizioni Magiche: 1
Attraverso questa antica arte magica, il ninja è in grado di richiamare una o più creature attraverso un varco spazio temporale. E' necessario che lo shinobi abbia stretto un patto di sangue con la razza, normalmente selezionata tra quelle viventi. Richiamare in battaglia le creature è necessario utilizzare il proprio chakra assieme ad una goccia di sangue. E' possibile invocare solo esseri di pari o inferiore energia.
Tipo: Ninjutsu
(Livello: 3 / Consumo: Variabile)
[Da Best Genin in su]
-Se vuoi giocare con le ombre ti presento un mio amico...-
Commentò con uno strano sorriso sulle labbra.
Accanto alla ragazza era comparso un drago ammantato d’ombra.
Nascosto a poca distanza da loro, Ko osservava preoccupato l’evolversi della situazione.
. -
Yami Kaguya.
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La lama mi stava ancora premendo il collo, mentre la kunoichi parlava.
...D'accordo. Ma non si preoccupi. Dovrebbe già essere stata avvisata.
Difatti, poco dopo avvertii altri rumori provenienti da sopra il cancello, prima che la voce di Shin risuonasse verso di noi. Cautamente, mi voltai verso le mura. Fissando con un misto di stupore, come Shin fosse in compagnia di Ryukage. Però, era partita in quarta. Mi voltai di nuovo verso la donna, fissandola.
Detto fatto.
Fu quello l'unico commento, mentre le scaglie sulle mani cadevano a terra, in segno di tregua.
Shin, puoi scendere? Vuole parlarti.. -
Midori Kazekumo.
User deleted
Il ragazzo le assicurò, che Shinodari era in arrivo. E in effetti, per la terza volta vide del movimento sopra le mura. E quando alzò il volto, la vide. Avvolta in un mantello nero, le intimava di presentarsi.
In un primo momento, le vennero quasi le lacrime agli occhi. Le sembrava stesse bene, a una prima occhiata. Certo, aveva cambiato colore dei capelli, sebbene le stesse tanto bene il castano. E probabilmente era anche cresciuta, sebbene con la prospettiva che aveva da quella posizione, non poteva definirlo in modo preciso. La colpì però, le parole sul minacciare amministratori di villaggio. Cosa...?
Solo allora, si rese conto che stava ancora tenendo il kunai sul collo del ragazzo. E che a quanto pareva, lo stesso era un amministratore di villaggio.
Amministratore di villaggio..?
La lama scomparve in mille pezzi neri, mentre la mano che la reggeva tornava a lato del corpo. Il tono, si poteva riconoscere come impaziente.
Vedo che hai fatto progressi, dall'ultima volta che ci siamo visti. Nel fisico soprattutto. Comunque, falla scendere, per favore.
Il suo volto rimase fisso sulla kunoichi, e sul drago che l'accompagnava. Era riuscita persino ad allearsi con simili creature...solo allora, si rese davvero conto di quanto era passato. Di quanti giorni fossero trascorsi, da quella lettera, e dalla comunicazione dell'Hokage. Midori abbassò lo sguardo, mentre il ragazzo chiamava giù Shinodari. L'umore della kunoichi stava cambiando, persa nei ricordi. Lo stesso però, si contrinse a sorridere, quando sua figlia le fosse stata davanti.
Ciao, Shinny.. -
.
Kayle si era voltato nella sua direzione, cautamente sempre sotto la minaccia del kunai.
Sembrava essere sorpreso.
Sorpreso?
No quella che doveva esserlo era Shinodari, che ancora stava analizzando l’intera situazione.
Un quadro alquanto stonato.
I tasselli non ne volevano sapere di mettersi al giusto posto.
Evvai era pure una Nara, il senjutsu doveva avercelo nel sangue, ma nulla.
Le guardie erano state messe k.o., il suo compagno poco più di un ostaggio nelle mani di quello shinobi misterioso.
Cosa c’era che non andava in quello che sembrava a prima vista un attacco in piena regola al villaggio?
Kayle era fin troppo tranquillo.
Era tornato a fissare il ninja, la lama che sfiorava la sua pelle.
Non solo il compagno aveva cessato l’utilizzo di una qualche tecnica.
Vide delle scaglie nere scivolare dal braccio fin sul terreno.
Li senti parlare e non le piacque affatto.
Non era stata una sua impressione prima, lei quella voce la conosceva fin troppo bene.
La lama d’ombra dello shinobi si dissolse in tanti minuscoli frammenti.
§No, non può essere...§
Ebbe un tuffo al cuore, ma si costrinse a restare calma, a rimanere lucida.
-Nobile Ryukage il vostro aiuto mi sarà prezioso nelle ombre...-
Mormorò a bassa voce.
Il drago fluì nell’oscurità come se fosse una polla d’acqua scura, scomparendo alla vista di tutti.
Il ninja voleva parlarle...
No, non poteva essere lei...
Shinodari attivò il chakra adesivo per scendere lungo le mura.
Passo dopo passo...
Ricordo dopo ricordo...
Da quanto tempo non la vedeva...
Tre anni...
Un’eternità...
Il piede toccò il terreno.
Il cappuccio le scivolò sulla schiena, liberando una cascata di capelli nivei.
Le iridi ancora contaminate dall’oscurità...
Una distanza che racchiude l’infinito, eppure solo pochi passi le separavano.
Poi lentamente quella distanza fu colmata, inesorabilmente.
L’aveva vista sorridere quando era a Konoha, quando ancora la sua scelta non le aveva separate, ma non riconosceva quel sorriso.CITAZIONECiao, Shinny.
La voce era la sua...
E il volto che si intravedeva attraverso il cappuccio ero lo stesso che aveva lasciato a Konoha...
Però...
-Non puoi essere tu... La persona che ricordo insegnava ikebana, mi rimproverava quando saltavo le lezioni sulla cerimonia del the... Non sapevo che fossi capace di questo... come puoi essere tu... mamma?-
Commentò con un tono di voce indecifrabile, come lo era il suo viso.
Le iridi stavano riassumendo quella tonalità di viola che Kayle conosceva bene.
Però le innerblade non erano ancora tornate nel loro alloggiamento, e Ryukage attendeva nell’ombra.
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