L'Arcipelago delle 4 Bestie

Shiltar & Hoshi

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    La Quest d'Addestramento serve a sbloccare le seguenti capacità:

    CITAZIONE
    Shiltar Kaguya:
    Abilità Convenzionali (Sigilli ad una Mano, Arte della Terra, Conoscenza Tsubo Base, Esecuzione Migliorata, 50x50) & Talenti (Impronta IV & V acqua + Chakra V che però ho già nel 3.0 e semplicemente slitta ai crediti da Jonin C) & se Febh convalida in tempo ci scappano anche le tecniche da evocatore jonin.

    CITAZIONE
    Hoshikuzu Chikuma
    arte dei cloni, mercanteggiare ,confinamento elementare, movimento migliorato, Specializzazione Avventuriero, Scarica d'Adrenalina, Tecniche Personali da Esperto Ninjutsu (già approvate), Impronta Chakra Vento IV e V.



    L'ARCIPELAGO DELLE 4 BESTIE



    Quest d'Addestramento
    ..Gin sei un Infame!!!..
    Presentazione


    Erano passati solo un paio di giorni dalla conclusione della missione che aveva visto Shiltar ed Hoshi come protagonisti. La missione si era dimostrata essere molto più pericolosa e difficile di quanto forse i due si potessero mai immaginare, nonostante questo entrambi erano riusciti ad ottenere l’onorificenza da parte dei Daymho di passare di grado, segno che entrambi avevano dimostrato di essere ninja di grande livello. La missione li aveva visti protagonisti di una battaglia furibonda nel mezzo del Deserto Dipinto, battaglia che aveva lasciato il segno sul corpo di entrambi e per questo era stato concesso loro un breve periodo di riposo prima di ritornare ai rispettivi villaggi. Hoshi aveva trascorso la maggior parte del tempo a letto completamente bendato sotto l’effetto di potenti medicinali, aveva subito ferite su tutto il corpo alcune delle quali anche gravi, nulla tuttavia di così impossibile da guarire. Non sapeva che stesse facendo Shiltar a meno che questi non fosse andato a trovarlo nella sua stanza, il rosso sembrava una specie di mummia da come era stato bendato. Altri due giorni furono sufficienti al rosso per riprendersi completamente, ora che poteva muoversi era pronto a salutare Shiltar e tornare a Suna per fare rapporto, doveva a Gin metà dei rifornimenti di alcool del villaggio e ciò lo spaventava a morte.



    [...]



    Si era deciso di salutarsi alle porte del villaggio in cui erano stati ospiti, Hoshi aveva ancora qualche benda attorno al corpo anche se la maggior parte era nascosta dalla maglietta che indossava, il rosso era sereno nonostante tutto, era felice della promozione ottenuta e sinceramente non ne capiva nulla di sistemi di potere e che cosa realmente quella missione avesse significato per il suo villaggio. Una volta avvistato Shiltar il rosso gli avrebbe stretto la mano mostrando un gran sorriso, era fortunato ad avere un amico come.

    -Beh credo sia arrivato il momento di salutarsi!.. almeno per il momento.. ti devo la vita come al solito Shiltar.. mi raccomando segnati anche questa.. un giorno riuscirò in un modo o nell’altro a saldare il debito!!eheheh.. beh fa buon viaggio e salutami i tuoi coccodrilli e fenici e ringraziali da parte mia!..-


    Il rosso si sarebbe quindi mosso per partire alla volta del proprio villaggio quando venne bloccato da una forte esplosione di fumo. Spaventato il Chikuma sarebbe caduto a terra di culo cominciando a tossire dopo aver inalato la polvere, mentre si diradava due piccole figure si erano fatte avanti, figure che il rosso conosceva bene, un urlo squarciò il cielo.

    -FRATELLONE HOSHIII!!!-


    -Eh?.. eh voi che diavolo ci fate qua?!!-


    Erano Kigeki e Kyouzoku che dall’alto della loro bassezza si erano materializzati davanti agli occhi del sunese e del kiriano. Sembra che il più basso tra i due, nonché il più vecchio portasse con se un messaggio con impresso il sigillo del Kazekage stesso, il rosso non capiva come diavolo facesse Gin a conoscere quei due dato che solo lui e Shiltar conoscevano l’ubicazione del monte dal nome impronunciabile. Kyo prese a parlare mentre Hoshi veniva letteralmente assalito da un Kigeki esagitato che tentava in tutti i modi di arrampicarsi sulla testa del neo jonin.

    -Tappo.. il Kazekage ci ha mandato per consegnarti questo!.. ci ha detto inoltre che ti sarà vietato l’accesso al villaggio fino a quando non avrai fatto tutto ciò che c’è scritto qui dentro.. ah.. Gin vuole che tu ti porta appresso Kigeki durante il tuo pellegrinaggi!.. nobile Mizukage è stato un onore rivederla.. in bocca al lupo tappo.. ti saluto!-


    -EHI ASPET…ta..-


    Detto ciò sarebbe scomparso in una nuvola di fumo lasciando Hoshi a bocca aperta, in un millesimo di secondo era stato travolto dagli eventi che come al solito Gin gli aveva letteralmente catapultato addosso. Attonito non capiva che stesse succedendo, solo il messaggio che teneva tra le mani forse poteva schiarirgli le idee. Lanciato uno sguardo sconfortato verso Shiltar il rosso avrebbe aperto il messaggio scoprendo che su di esso il bastardo della distilleria ambulante aveva inscritto un sigillo che rilasciava uno dei sui micidiali sbuffi di vento. Tornato da Shiltar imprecando e dopo un volo di diversi metri con un Kigeki scosso e semi svenuto sulla sua testa Hoshi avrebbe preso a leggere ormai rassegnato.

    CITAZIONE
    Caro Tappo,

    ho ricevuto il rapporto della missione che hai appena portato a termine, scoprendo a mio malincuore che grazie a te il commercio di alcolici nelle nostre terre verrà praticamente dimezzato. Devo ammettere che la notizia mi ha scosso nel profondo e per questo ho deciso di mandarti per qualche tempo a risolvere una rogna pazzesca nell’angolo più remoto del continente ninja.

    Sia chiaro, il mio è un premio che ti faccio dal profondo del mio cuore.

    La missione che ti affido è classificata con il RANGO A, dovrai recarti all’arcipelago delle quattro bestie, una serie di isolotti a sud del paese del The, li riceverai ulteriori informazioni. Naturalmente a causa del tuo insuccesso mi trovo costretto a risparmiare e a bloccare il finanziamento per la tua missione, pertanto dovrai recuperare da solo il materiale o i semplici Ryo per mangiare.

    Beh che dire, complimenti per la promozione.

    Con affetto, Gin Tatsumaki Chikuma.


    P.S. Salutami il Mizukage Shiltar Kaguya e digli che lo aspetto qui per sorseggiare una fresca birra insieme.

    Il rosso sarebbe rimasto in silenzio per un bel paio di minuti assorto nei suoi pensieri con lo sguardo basso e la lettera tra le mani per poi esplodere in un tremendo grido di sfogo e rabbia, le sue parole erano cariche di sincerità pura, mai sulla terra si era vista tanta trasparenza nei pensieri di un uomo.

    -DANNATA DISTILLERIA AMBULANTEEEE!!!-


    Il rosso era stato incastrato dal bastardo, non riusciva a credere che Gin gli avesse tirato un colpo così gobbo anche se in realtà lo sentiva che l’avrebbe pagata cara. Hoshi era sfinito ed in mutande, tutto il suo equipaggiamento era andato durante la missione ed ora non aveva certo le finanze per ripristinarlo, inoltre doveva raggiungere l’arcipelago in qualche modo. Tirarsi indietro significava darla vinta a Gin e questo non lo avrebbe mai fatto. Guardato Shiltar il ragazzino avrebbe mostrato un sorriso un po’ forzato, si vedeva che i suoi occhi cercavano con un grido disperato aiuto. Voltatosi avrebbe cominciato a camminare in direzione del villaggio per cercare un modo di muoversi alzando un mano sconfortata al cielo.

    -Beh Shiltar.. mi sa che dovrò fermarmi ancora un po’ qui e trovare un modo per raggiungere il paese del The e poi l’arcipelago.. grazie ancora per tutto!.. fai buon viaggio..-


    Quale sarebbe stata la reazione di Shiltar a tutto quel trambusto e soprattutto cosa aspettava ora al povero ragazzino dalla chioma rossa.


    Edited by - HOSHI - - 10/2/2011, 21:43
     
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    Falce dei Kaguya


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    Chiudere le questioni, per così dire, con Jin Kazama non era stato propriamente piacevole: avevano fallito sotto molto aspetti e quello che più pesava al Kaguya era la perdita di tutte quelle persone senza un dovuto "tributo" da parte degli uomini della Zanna.
    Sentire le lagne dei Daimyo, che avevano pensato bene di promuoverli di grado malgrado i risultati che si erano dilungati a descrivere come negativi, era stato piacevole come quando il Chuda gli mangiò un braccio; unico aspetto positivo (oltre la promozione) di tutto quel discorso fu l'accenno ad una nuova missione che avrebbe attaccato il luogo dove si trovava quel misterioso Rotolo Spezzato.

    In ogni caso, dopo tutti quei viaggi, c'era ancora da prendersi cura di Hoshikuzu, che aveva subito delle pesanti ferite in quella missione, al contrario del Kaguya, che aveva giusto finito parecchio del suo chakra, problema comunque non da poco.
    I due ninja, ormai entrambi jonin, ebbero modo di riposare in un villaggio al di fuori dei loro confini patri, o meglio, Hoshi ebbe modo di essere fasciato e costretto in un letto, il Mizukage passò in modo diverso quel tempo: facendo piccole sperimentazioni su se stesso.
    Per lo più avrebbe evocato le sue creature e studiato modi sempre più fantasiosi di usarli, qualche volta avrebbe provato ad aumentare le dose di tonici che prendeva fra un'evocazione e l'altra, ed altre avrebbe cercato di migliorarsi nell'uso persino della sua innata, o dei jutsu in suo possesso.

    Certo, la prima volta che il Kaguya andò a trovare Hoshi la frase migliore che gli riuscì di dire, senza ridere della situazione fu un "Ti trovo... bene.", ma lo stesso ci tornò altre volte in quei pochi giorni di riposo.

    [...]

    Dopo due giorni ancora, i due ninja si stavano per lasciare alle porte di quel villaggio, ognuno pronto a prendere la strada verso la propria casa, dove, fra le altre cose, Shiltar aveva giusto mandato un messaggio mediante Sobek (cosa non di poco complicata, considerato il carattere pessimo del Re dei Coccodrilli dopo le ferite riportate da Niloticus ed il modo in cui era stato usato Karma), messaggio principalmente per Taeko, non tanto per l'amministrazione del villaggio.

    "Non ci pensare nemmeno, non tengo il conto delle volte che ti salvo, principalmente perché è sempre un piacere viaggiare in tua compagnia, meglio che trovarmi certi shinobi di mia conoscenza in missione.
    E' un piacere che faccio ad entrambi, in un certo senso."
    , avrebbe detto di risposta alle parole di Hoshi, stringendogli anche lui la mano, "Salutami anche tu i tuoi Fennec.", avrebbe aggiunto alla fine, prima di allontanarsi a sua volta.

    Stava per evocare Muggen, uno dei suoi Coccodrilli, per fare un tratto di strada sul suo dorso, prima di passare a mezzi di trasporto più "versatili", in zone con meno occhi presenti, quando sentì uno sbuffo rinomato alle sue spalle: a quanto pareva, pensò, anche Hoshi avrebbe viaggiato a dorso di evocazione.
    Peccato che le parole che sentì partire dal Chikuma non confermarono questa teoria, tanto che Shiltar si voltò ad osservare i due piccoli canidi (o almeno ipotizzava che i fennec fossero canidi) parlare con il Rosso.
    Il Kaguya ascoltò il discorso: sembrava che il Kazekage avesse una missione per il suo consanguineo, senza nemmeno dargli tempo, o modo, di tornare a Suna per riposare, o rifornirsi.
    Shiltar ebbe appena il tempo di salutare il più "minuto" dei due Fennec, che poco dopo Hoshi aprì il rotolo ricevuto, scatenando una sorta di violenta corrente di vento, che sbalzò via Chikuma e Fennec.

    Il tempo di riprendersi ed il Rosso lesse la missiva a Shiltar: il kazekage, molto gentilmente, stava ordinando al Rosso di viaggiare, da solo e senza rifornimenti, verso una missione di Grado A nel Paese del Thé, un atto di estremo affetto verso il neo jonin.
    In effetti pure il Mizukage avrebbe dovuto ragionare con qualcuno in quel del Paese dell'Acqua per i problemi economici che i risultati della missione appena conclusa avrebbero portato allo stesso.
    Quello il pensiero del Kaguya mentre sentiva le urla, giustificate, di Hoshi verso il suo Kage.

    Quando però il Rosso accennò un sorriso triste e stava per allontanarsi, Shiltar scosse il capo: i suoi problemi potevano aspettare, in fondo lasciare Hoshi nei guai non sarebbe per lui stato possibile, gli stava troppo simpatico quel piccoletto Rosso.
    "Aspetta Hoshi, per raggiungere il paese del Thé abbiamo un mezzo, ed anche piuttosto veloce, quindi non serve che chiedi passaggi ad altri, quando vuoi, possiamo partire.", avrebbe detto, fermandolo ed avvicinandosi, per poi fargli cenno di seguirlo ed allontanarsi di qualche decina di metri dalle mura del villaggio, sia perché sperava lo notassero di meno così, sia perché era necessario come spazio per chi stava per chiamare.

    "Ricordi Bennu? Ecco, questa è la sorella, per così dire, molto più tranquilla come carattere.", spiegò Shiltar, una volta che l'altro fosse stato vicino a lui sullo spiazzo, prima di compiere i pochi sigilli necessari per il Richiamo, con il dovuto tributo di sangue, evocando Suzaku
    La Femmina di Fenice guardò dall'alto delle proprie dimensioni i due ninja, "Shiltar-san, piacere di rivederla è da molto che non mi richiama, ho saputo da Bennu del scontro a cui avete partecipato, si lamentava del non aver potuto vedere la conclusione della battaglia, o finire un qualche pipistrello di cui parlava.", affermò con tono pacato l'esemplare femminile.
    "Sì, bé, il pipistrello potremmo ritrovarlo, o cercarlo più in là, per ora ho altri luoghi in cui andare con questo mio amico, vorrei chiederti un veloce, e soprattutto discreto, passaggio, Suzaku-san.", avrebbe chiesto di rimando il Kaguya.
    La Fenice avrebbe allungato l'ala destra, "Prego, accomodatevi pure sul mio dorso.", fu la cordiale risposta della stessa.
    Quando i due si fossero posizionati sulla schiena del Mitologico Rapace, le piume sulla stessa si sarebbero mosse, formando quasi dei comodi sedili attorno ai due, "Hoshi, tranquillo è un modo più facile di viaggiare, poi credimi, quando Suzaku partirà non vorrai essere privo di un appiglio sicuro.", avrebbe rassicurato il Kaguya, prima che la Fenice s'alzasse in volo, scattando rapida e silenziosa.
     
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    Quest d’Addestramento
    ..Shopping Selvaggio..
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    Il ragazzino trattenne a stento le lacrime quando udì la proposta dell’amico di fare il viaggio fino al paese del Thè insieme. Non sapeva che dire, l’unica cosa che riuscì a fare fu un cenno con la testa in segno di conferma e ringraziamento, Shiltar era davvero un grande amico ed una grande persona. Il rosso avrebbe seguito l’amico fino a quando questi prese a comporre i sigilli della tecnica del richiamo, ciò che si materializzò subito dopo lasciò il ragazzino ed il suo fidato amico a bocca aperta, mai aveva visto un animale così fantastico e regale in vita sua, le esclamazioni dei due sarebbero scattate all’unisono.

    -WOOOW!!! UN PAPPAGALLO GIGANTE!!!-


    -WOOOW!!! UNA NUOVA SUPER FENICE!!!.. è una fenice Kigeki.. non un pappagallo!.. chiedi scusa..-


    Shiltar aveva evocato un'altra delle sue evocazioni, era straordinario come il Mizukage fosse abile in tale arte, non aveva mai visto nulla del genere, il legame e l’abilità che mostrava nel richiamo e le sue creature andava contro l’umana comprensione, almeno per il Chikuma che già trovava difficile gestirne una. Shiltar era diverso era ad un livello totalmente superiore, si vedeva lontano un miglio che sarebbe riuscito se solo ne avesse avuto la possibilità di gestire un intero esercito di creature. Ciò che aveva imparato Hoshi sul legame a creature era che tutto si basava su un patto e sul rispetto che il ninja aveva con esso, e Shiltar era di certo un ninja che si sapeva far rispettare.

    Il ragazzino salì sul dorso della creature senza fare complimenti ed un po’ incespicò quando sentì che sotto di lui le piume si stavano ridisponendo per rendere il viaggio più comodo, Kigeki era euforico sopra la testa di Hoshi, volare era una cosa che aveva sempre desiderato fare ed ora ne aveva la possibilità. Quando la creatura spiccò il volo il piccolo fennec non si trattenne dal gridare divertito per l’emozione, già immaginava il rosso alla seccatura di doverselo portarselo dietro per tutto il viaggio. Volare era davvero fantastico, il solo rumore del vento ed il paesaggio rendevano il viaggio mozzafiato, dato che tutto era tranquillo Hoshi prese a parlare, era da un po’ che ci pensava e doveva ammettere che conosceva Shiltar da parecchio ormai, ma solo sul campo di battaglia, di lui in realtà sapeva poco o niente. Fu così che il ragazzino prese a raccontare della sua storia, delle mille avventure vissute al villaggio con Deidara ed Hamano, del terribile caratteraccio del Kazekage e della sua famiglia raccontando di come fosse sempre spinto a superare suo fratello maggiore. Era curioso di sapere che aveva da raccontare Shiltar, conoscerlo meglio e sapere di più della sua vita privata.

    -Ehi Shiltar!.. e tu ce l’hai una famiglia?.. si cioè.. insomma.. qualcuno che ti aspetta a casa ogni volta che torni da una missione!!.. ahahah.. considerando che hai la carica di Mizukage avrai ogni volta l’intero villaggio di Kiri ad aspettarti!!!..-


    Il viaggio sarebbe passato rapidamente in groppa a Suzaku, in pochissimo tempo il gruppo avrebbe visto all’orizzonte le luci del paese del The, uno dei più grandi poli commerciali dell’intero continente ninja, il luogo ideale dal quale partire per una missione e fare rifornimenti. I ninja sarebbero atterrati dove più congeniale a Shiltar, dopotutto era lui il cocchiere di quella carrozza volante e a lui spettava condurla. L’alba aveva lasciato spazio al mattino ormai da un bel pezzo, era giunto il momento di entrare a fare shopping selvaggio.

    -Suzaku grazie mille per il passaggio!.. è stato un onore conoscerti!..-




    [...]



    Non era la prima volta che Hoshi visitava il paese del The, molto delle missioni a cui aveva partecipato erano cominciate li, anche se non poteva dire di conoscere la città a menadito, sapeva dove dirigersi per trovare il mercato ed il porto. Due erano le priorità fondamentali, rifornirsi a dovere e trovare un passaggio fino all’arcipelago delle quattro bestie, le isole infatti distavano troppo dalla costa perché una delle evocazioni di Shiltar potesse raggiungerle senza fare almeno una sosta, e di li alle isole non vi erano appoggi sui quali potersi fermare a riposare, l’unica via possibile era quella del mare.

    -Wooow!.. il paese del The è sempre magnifico!!!..-


    Era incredibile in caos e la quantità di gente che viveva in quel posto, tutti sembravano darsi da fare e fin dall’entrata del villaggio un sacco di negozi e mercanti sembravano darsi da fare per vendere le più svariate tipologie di merci, tessuti, spezie animali di ogni genere, ma anche equipaggiamenti ed armi, qualunque cosa si cercasse li la si poteva trovare. I due si sarebbero inoltrati in mezzo a quel caos in cerca di ciò che stavano cercando per il viaggio, fu Hoshi a proporre un piano d’azione per rendere la loro partenza più semplice.

    -OK!.. Shiltar direi di dividerci per il resto della mattinata!io andrò a visitare la zona orientale mentre tu ti occuperai di quella occidentale.. io devo recuperare un paio di cose.. immagino che anche tu ne voglia approfittare per recuperare del nuovo equipaggiamento!.. allora facciamo così.. mmh.. ci troviamo al porto per l’ora di pranzo.. anzi facciamo all’una.. la conosco un posto dove fanno dell’ottimo ramen con del pesce squisito!!!.. poi da li cercheremo un modo per raggiungere l’arcipelago.. ok abbiamo circa tre ore.. ci vediamo al porto!!!..-


    Il quindi sarebbe partito alla volta della zona orientale del mercato quella dove sperava di trovare il materiale di cui aveva bisogno, di certo senza soldi sarebbe stato difficile rifornirsi ma qualcosa gli sarebbe venuta in mente strada facendo, forse Kigeki poteva rendersi utile per un losco piano che già gli era balenato in mente.



    [Shiltar]

    Ora che shiltar era solo poteva visitare la parte occidentale del mercato senza fretta. Aveva tutta la mattinata per rifornirsi e rinnovare l’equipaggiamento che anche lui aveva sperperato durante la missione nelle terre di Iwa, era buffo come scortare dei mercanti pieni di merci rendeva così poveri delle stesse. Le bancarelle e i negozi che avrebbe visitato dopo poco si sarebbero rivelati più o meno tutti uguali, la gente che vi lavorava era tutta cortese e ben disposta ad accontentare ogni suo desiderio, sotto giusto compenso. Shiltar avrebbe trovato di tutto, ogni genere di arma o armatura o oggetto utile alle sua missioni, tutto si stava svolgendo con estrema tranquillità quando una voce più forte delle altre si intrufolò nelle sue orecchie.

    image


    -OOOOOH!!! MA E’ MAGNIFICA!!!!..-


    Uno strano individuo gli si era parato davanti, era un anziano signore non più alto del metro e settanta data la postura non più eretta, i suoi piccoli occhi sembravano brillare mentre ammirava la gigantesca arma che il kaguya teneva legata dietro le spalle, di sicuro il nonnetto se ne intendeva di armi. Prima che Shiltar potesse fare alcun che questi si sarebbe messo a girargli attorno osservandolo da cima a fondo, sembrava fosse davvero affascinato dal Mizukage e dal suo portamento.

    -Voi dovete essere un abile e potente guerriero nobile signore!!!.. lasciate che mi presenti!.. mi chiamo Momoture Ichiki e sono il più grande mercante dell’intero paese del The!!!.. qualsiasi cosa stiate cercando nel mio negozio la potete trovare.. armi.. equipaggiamento esotico.. tutto il mondo viene a rifornirsi da Ichiki il mercante leggendario!!!..-


    La gente attorno a quel luogo per un istante rimase totalmente in silenzio a guardare il vecchio prima di riprendere la normale routine di ogni giorno, di certo dovevano aver sentito quella presentazione innumerevoli volte dato che nessuno aveva dato replica della cosa. Il vecchio mercante sembrava aver trovato la persona giusta per smerciare un po’ di roba e non sembrava disposta a farselo scappare.

    -Nobile guerriero!.. sono sicuro che stiate cercando del nuovo equipaggiamento per una pericolosa missione segreta!.. WAHAHAH.. come faccio a saperlo penserete?!.. mio nipote è un ninja come voi e anche lui viene spesso a rifornirsi da Momoture Ichiki il mercante leggendario!.. ma prego venite a dare un occhiata al mio negozio!-


    Se Shiltar fosse entrato nel negozio si sarebbe ritrovato dentro ad un piccolo locale pieno di ogni genere di roba, non era poi tanto diverso da quelli che aveva visitato in precedenza anche se una strana aria girava all’interno di quel posto, in effetti qualcosa era differente anche se non si poteva dire con certezza. Il mercante avrebbe mostrato a Shiltar ogni cosa o arma se ne fosse stato interessato mostarndo come una fosse stata comprata dal famoso pinco pallo ninja e l’altra da caio ninja due, tutti nomi forse inventati per mettersi in mostra. La tiritera sarebbe andata avanti fino a quando il vecchio non avrebbe mostrato a Shiltar un cofanetto contenente moltissime carte bomba di alto livello, un ordine che doveva consegnare ad un acquirente piuttosto importante proveniente da Oto.

    -Guardi qua che bellezza!!!.. queste sono bombe di alta qualità ad alto potenziale esplosivo.. roba pericolosa!.. sono state ordinate da un importante ninja di oto.. dovrebbe venire a prenderle domani.. purtroppo non posso dargliele queste!.. non al giusto prezzo..-


    Le bombe che il mercante aveva mostrato a Shiltar erano davvero una bellezza e di certo il Mizukage non poteva lasciarsi scappare un occasione come quella, non a quel prezzo, peccato fossero davvero tante e che fossero già prenotate, anche se la voce dell’uomo sembrava voler fare trapelare qualcosa, era giunto il momento di scendere a patti.



    CITAZIONE
    YO!!:riot: Impara a rinunciare a qualcosa per ottenerne un'altra!!! Non sarà facile convincere Il Mercante Leggendario.

     
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    Al commento del Fennec sul fatto che Suzaku fosse un "pappagallo", il Kaguya fu ben lieto che la Fenice non lo avesse sentito, o che almeno non avesse replicato in alcun modo: probabilmente Bennu, o un qualsiasi suo coccodrillo, sarebbero stati meno compiacenti verso un simile errore nel qualificarli.
    Shiltar dal canto suo accennò un mezzo sorriso, prima di iniziare la breve chiacchierata con Suzaku, al fine di spiegarle che non c'erano pipistrelli e che in altri luoghi si sarebbero dovuti dirigere.

    Dopo le prime spiegazioni ed accompagnati dall'euforia del piccolo Fennec sul Chikuma, il gruppo partì in volo e Hoshikuzu approfittò di quella traversata per raccontare al Mizukage un pò della sua vita da shinobi: in effetti, per quanto si conoscessero da un pò di tempo e, in generale, Shiltar si fidasse di Hoshi come di poca altra gente in tutti e quattro i villaggi accademici, non sapeva quasi niente di lui, a livello personale.
    Fu piacevole sentirgli raccontare dei suoi compagni di villaggio, oltre che divertente sentire il suo punto di vista sul Kazekage; quando poi Hoshi parlò della rivalità con il fratello ed argomenti del genere, al Kaguya venne in mente un pò l'amico d'infanzia Rikiimaru, la cosa che più, immaginava, si potesse paragonare ad un fratello.
    "Tutto il villaggio proprio no, cerco di non fare troppo clamore quando esco da Kiri, specialmente perché l'ultima volta che s'é venuto a sapere non è stata una buona cosa, comunque sì, qualcuno c'é che mi aspetta a casa.
    Non una famiglia nel senso di fratelli o parenti vari, non ne ho mai conosciuti, in vero non so nemmeno se siano vivi o morti, o se abbia mai avuto fratelli o sorelle... diciamo che il passato di Kiri con i Kaguya non è esattamente roseo, però, ho recuperato, facendomi una famiglia mia, con figli annessi."
    , rispose con un sorriso lieto al pensiero di Taeko e dei tre piccoli Kaguya.
    Poi, dopo quella prima rivelazione, Shiltar avrebbe raccontato qualche altro particolare, non troppo intimo, sulla "famiglia" che stava creando.

    Il viaggio sarebbe continuato così, con il Kaguya che ora raccontava un pò della sua vita: Taeko ed a ritroso verso gli amici a lui più cari, Kisugy e Rikiimaru per primi, finché non arrivarono in vista del paese del Thé e Shiltar, senza nemmeno bisogno di molte parole, semplicemente indicando una zona a qualche chilometro dal grosso nucleo urbano, uno spiazzo nella boscaglia, avrebbe fatto cenno a Suzaku di farli atterrare lì.
    La Fenice, concluso il viaggio, avrebbe ascoltato le parole del Chikuma, "Prego, giovane Hoshikuzu, è stato un piacere per me esservi d'aiuto. E tu, Shiltar-san, quando avrai bisogno di me, chiamami pure.", avrebbe poi risposto, concludendo poi verso il proprio Evocatore.
    "Il piacere è stato mio ed anche il debito per il favore, ti ringrazio, Suzaku-san.", avrebbe detto di rimando, chinando il capo in cenno di saluto, prima di sciogliere il richiamo.

    [...]

    Così i due ninja si ritrovarono in quella cittadina portuale nel Paese del Thé.
    Shiltar, personalmente, era stato due volte in quella regione: la prima per una piccola missione con alcuni suoi allievi aspiranti chunin, poi, qualche mese dopo, quando si era "incontrato" con Yami l'ultima volta. Non uno dei suoi ricordi preferiti.
    In nessuna delle due volte s'era avventurato in veri e propri centri del commercio cittadino, al contrario Hoshi sembrò essere più che pronto a quella stessa eventualità, tant'é che, appena i due furono in mezzo a quel caos, il Rosso propose di dividersi, per recuperare entrambi del nuovo equipaggiamento, ed in effetti il Kaguya aveva bisogno di un pò tutto, dai tonici alle cartebomba, passando per spiedi e kunai.

    "Ok, allora, ci vediamo fra tre ore al porto, Hoshi, buone compere.", avrebbe detto il Mizukage con un sorriso, dirigendosi verso il Versante Occidentale del Mercato.

    [Hoshi]

    Il Mercato Orientale si sarebbe presentato al giovane Chikuma come un agglomerato caotico, come tutto il resto del mercato in fondo, ricco di ogni tipo di compravendita.
    C'era chi vendeva abiti, chi cibo, chi utensili per la casa, chi armi o equipaggimenti da shinobi, chi equipaggiamenti sportivi, chi animali e così via, fino a quelli che vendevano spettacolo.

    Hoshikuzu, infatti, guardandosi intorno avrebbe potuto notare diverse "situazioni" interessanti: c'erano infatti un gruppo di circensi, tre in totale, che offrivano un buffo spettacolo.
    C'era infatti uno di loro che faceva dei giochi con l'acqua in un bicchiere, sollevandola e facendola uscire dal bicchiere senza nemmeno toccarla; un secondo che faceva che sembrava avere con se delle scimmie giocolieri ed un terzo che faceva trucchi con le carte.
    Poi, probabilmente, l'occhio attento di Hoshi avrebbe notato un quarto, vestito in modo meno stravagante, che si spostava da una persona all'altra, secondo le indicazioni di quello che faceva i giochi con le carti, borseggiando i più distratti.
    Certo, il Chikuma avrebbe anche notato che pure con i normali lavori di saltimbanco e giocolieri offrivano una certa remunerazione e, oltre quello, a guardarsi intorno il Rosso avrebbe potuto optare per diverse idee su come recuperare del denaro, dall'esibirsi anche lui, al furto magari, a metodi più onesti, come l'aiutare alcuni commercianti che stavano risistemando le loro merci sui propri banconi con non poca difficoltà, data l'età di alcuni di loro.

    Era "all'avventura" come si suol dire, ma, alla fine dei conti, era proprio in questo contesto che il ninja doveva riuscire a recuperare denaro per comprarsi equipaggiamenti e quanto altro in quelle 3 ore di tempo.

    [Shiltar]

    Il Mizukage, dal canto suo, nella zona Occidentale del Mercato, non ebbe molti problemi, grazie ai suoi discreti averi in denaro, a comprare la maggioranza della roba che gli serviva: qualche tonico e molti spiedi da lancio, così tanti che gli diedero in regalo anche un piccolo rotolo da richiamo dove inserirli.
    Stava guardandosi intorno, Shiltar, in cerca di qualche bancarellla che vendesse anche altri tonici, per ogni eventualità, cartebomba e magari degli antidoti per veleni, o chissà che altro; questo quando, d'improvviso, non sentì una voce rimbombare alle sue spalle: uno strano individuo iniziò a lodare prima la sua Falce di Luna e poi a supporre che lui fosse un ninja in una missione segretissima.
    Certo, il Kaguya non aveva una precisa idea di cosa stesse succedendo lì nel paese del Thé, ma da lì alla descrizione che quel vecchio commerciante stava facendo dei fatti, in modo improvvisata, un pò ce ne passava.
    L'uomo si presentò come Momoture Ichiki, il Mercante Leggendario, e considerando come tutti fossero poco attenti a quella esuberante presentazione, il Mizukage non poté che sorridere ai modi di fare del commerciante, "Piacere di conoscerla, io mi chiamo Shiltar.", replicò decidendo di seguirlo, più per curiosità che per altro, chissà che non avesse qualcosa di veramente interessante.

    Entrato nel negozio dell'anziano, il Kaguya si guardò intorno ed ascoltò le diverse storie del vecchio mercante, finché quello non gli propose qualcosa di veramente interessante: cartebomba, d'ottima qualità e per di più dirette a qualcuno ad Oto (oltre al guadagno, anche la piccola soddisfazione personale di fregare qualcuno di Oto), peccato che doveva vedere come ottenere tali equipaggiamenti.
    "Bé, al giusto prezzo magari no, però, se vuole, posso darle qualcosa in più, oltre al loro prezzo base.", ipotizzò il Mizukage, accarezzandosi il mento, mentre due idee gli balenavano per la testa, una prima più funzionale ed una seconda meno piacevole, ma considerando la qualità e quantità dell'equipaggiamento, ben superiore alla sua media la seconda, era pronto anche a quel sacrificio personale.

    In ogni caso, Shiltar iniziò estraendo il piccolo rotolo che aveva ricevuto in omaggio ed evocando dallo stesso una serie di 25 spiedi da lancio: "Sono nuovi, li ho appena comprati e penso che possano ben valere se non tutto il costo extra, almeno una sostanziosa parte dello stesso, non crede anche lei?", suggerì con tono cortese, prima di prendere un altro oggetto che portava con se.
    Avvolto dentro ciò che restava del mantello usato ad Iwa, c'erano i cinque pezzi in cui s'era frantumata "Brum", il suo butler, dopo l'esplosione.
    "Questo scudo, se trova come farlo riparare, potrebbe essere certamente un oggetto da rivendere ad un prezzo molto alto.
    E' fatta con la carapace di una tartaruga gigante cannibale ed è stata lavorata in un luogo parecchio lontano da qui... purtroppo è stata danneggiata di recente, ma direi che, se conosce chi gliela può riparare, sarà di certo un utile oggetto in più nel suo negozio."
    , spiegò.
    Certo gli dispiaceva abbandonare Brum, molto di più che separarsi da 25 spiedi appena acquistati, ma non per questo si sarebbe tirato indietro: lo scudo era distrutto.

    Ora stava al "Mercante Leggendario" dire la sua relativamente all'offerta propostagli dal Mizukage di Kiri.
     
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    Mentre passeggiava per il mercato del paese del The Hoshi pensava alla piacevole chiacchierata fatta con Shiltar, era rimasto sorpreso nel sapere che anche un tipo tosto come il Mizukage aveva una famiglia propria, la cosa gli scaldava il cuore ed ora non vedeva l’ora di sistemare quella missione per poterlo andare a trovare a Kiri. Era già stato al villaggio della nebbia agli inizi della sua carriera ninja, ma solo di passaggio e per prepararsi per una missione, di certo prima o poi ci sarebbe andato a fare un giro.



    [Shiltar]

    Il mercante divino sarebbe rimasto in silenzio per qualche minuto a scrutare le rami e lo scudo rotto che il Mizukage gli aveva proposto come merce di scambio oltre al costo delle bombe. Scrutò e soppesò tutto con perizia chirurgica, difficile dire se realmente ne capisse qualcosa di equipaggiamento ninja, sta di fatto che solo dopo dieci lunghi minuti sbottò con fare gioioso.

    -MMH!!!.. AFFARE FATTO!!!.. queste armi sono di ottima qualità e fattura.. inoltre questo tuo scudo rotto sembra valere molto.. conosco un abile artigiano che potrebbe ripararlo.. mmh.. magari potresti venirlo a ricomprare una volta che avrà finito il lavoro.. naturalmente al giusto prezzo!!!AHAHHAHA!!!..-


    Il mercante avrebbe preso gli spiedi ed i pezzi di bucale per poi appoggiarli dietro al bancone. Quindi concluse l’affare con il Kiriano consegnando le carte bomba destinate all’otese ed incassando il resto dei soldi. Gli occhi del vecchio sembravano brillare mentre osservava i ryo sganciati da Shiltar, certo non poteva sapere delle grosse entrate di cui il Mizukage era in possesso mensilmente.

    -Nobile guerriero oggi entrambi abbiamo concluso un grande affare!!!.. le auguro ogni bene e mi raccomando torni presto a trovarmi!!!.. la bottega del Mercante Leggendario è aperta ventiquattro ore su ventiquattro!!!-


    Detto ciò avrebbe salutato con un inchino e si sarebbe dileguato all’interno del negozio, l’affare era concluso al Kizukage non restava che continuare la sua visita fino al momento dell’incontro con il giovane Chikuma.



    [Hoshi]

    Ora però aveva ben altri problemi da risolvere, si trovava nel bel mezzo di una missione completamente sprovvisto di ogni genere di equipaggiamento, al rosso sembrava quasi strano essere riuscito a tenersi quei quattro stracci che l’ospedale gli aveva passato. Il mercato era pieno di gente, non aveva mai visto tanta gente agglomerata in un unico posto, di certo li non mancavano le occasioni per racimolare in fretta qualche soldo, ma come poteva riuscire a finanziarsi in così poco tempo. Il rosso rimase ad osservare i dintorni prima di decidere come agire, il suo sguardo attento riuscì a percepire diverse occasioni da sfruttare. Da una parte sembrava che diversi commercianti fossero in difficoltà con la gestione della merce, una mano sicuramente gli avrebbe fatto comodo. Da un'altra parte invece una banda di saltimbanco dava mostra delle proprie abilità per dare spettacolo e racimolare qualche spicciolo, mentre un altro ripuliva i portafogli dei poveri spettatori. Le scelte erano molte e tutte valide, ma come poteva dar conto di tutte quelle possibilità. Il Chikuma non ci pensò su due volte prima di agire, quasi di istinto la soluzione gli venne in mente, rapide le sue mani si posizionarono in un unico sigillo per dare modo al rosso di diventare molti.

    -Tajuu Kagebushin no Jutsu!!!..-


    Ben quattro Hoshi si materializzarono davanti all’originale sorridendogli vispamente, vedere se stessi era sempre una strana sensazione, l’originale era facile da individuare era infatti l’unico che portava sulla testa un fastidiosissimo volpino. Hoshi era pronto a dimostrare a Gin che ormai non era più un ragazzino, sarebbe ritornato al villaggio da vincitore e con la sua bella missione completate.

    -Ok ragazzi!.. la situazione è questa.. siamo senza un soldo e dobbiamo recarci a questo dannato arcipelago per prendere a calci un paio di cattivi!.. dividiamoci e cerchiamo di racimolare più denaro ed equipaggiamento possibile..allora.. voi due andate tra le bancarelle ad aiutare i mercanti in difficoltà!.. tu andrai a dare una lezione a quel delinquente che roba alla gente.. mmh.. tu invece.. mmh.. ah ci sono!!!.. perlustra la zona.. durante questi mercati la gente perde un sacco di roba.. potresti trovare qualcosa di interessante!.. io e Kigeki invece metteremo su un teatrino.. forza in azione!!!..-


    La squadra di Hoshi si sarebbe così divisa per cercare di racimolare più denaro possibile, era bello sapere di potere contare su più se stessi possibile per aiutarsi a vicenda, se voleva diventare più forte sapeva che doveva portare quella sua abilità di moltiplicazione al massimo livello, in diverse occasioni lo aveva tirato fuori dai guai, inoltre ormai ogni suo combattimento lo vedeva attaccare con moltitudini di copie per sopperire alla sua prestanza fisica. Diventare un maestro della moltiplicazione, e pensare che fino a poco prima di diventare chunin il rosso non era mai riuscito ad utilizzarla.


    -Hoshi dai Mercanti-



    I due Hoshi si sarebbero diretti verso le bancarelle dei mercanti, si poteva trovare davvero di tutto in quel posto. I due in un primo momento si mossero per tentare di rubare qualche oggetto, tuttavia la coscienza non glielo avrebbe mai permesso, rubare era sbagliato ed il Chikuma non si sarebbe mai abbassato a questo, inoltre sua madre lo avrebbe ucciso se mai ne fosse venuto a conoscenza. Le due copie del rosso dopo aver osservato una folla di gente ammassata su una bancarella si avvicinarono per vedere cosa stesse accadendo, sembrava quasi che quel mercante vendesse soldi a metà prezzo da quanta calca si era formata. Avvicinarsi non fu affatto semplice per i due Hoshi che a forza di spintoni riuscirono a farsi strada, li videro che stava succedendo, un uomo paffutello e dotato di due grandi baffi sbraitava urlando in preda a rapidi attacchi di asma ed ira, era strano come i suoi modi fossero in grado di ammaliare la gente. Il rosso rimase li ad osservare e si rese conto che da solo non sarebbe mai riuscito a gestire tutta la clientela, per questo si fece avanti per proporsi come aiutante.

    -PRENDA SIGNORA!!! UN OCCASIONE UNICA!!!..UN OCCASIONE IRRIPETIBILE!!!..-


    -Ehm signore.. Signore!!!.. ehm.. mi scusi.. serve una mano?.. posso aiutarla con i clienti!..-


    -E TU CHI SEI?!!.. AAAH CHE MI IMPORTA!!!.. PRENDI LA MERCE DAL MAGAZZINO E PORTALA FUORI!!! E VENDI!!! VENDI!!!.. ecco a lei signora!!!..-


    -Ehm.. Ok..-


    Il rosso un po’ interdetto dalle facilità della cosa si sarebbe messo subito all’opera lavorando di fatto per due, uno sarebbe andato a prendere la merce mentre il secondo sarebbe rimasto al bancone per vendere più merce possibile, chiunque fosse quel mercante doveva utilizzare una qualche genjutsu per riuscire a richiamare così tanta folla. I due Hoshi erano scatenati sembravano riuscire a smuovere una quantità di merci spaventosa tanto che il mercante fu costretto a liquidare uno dei due dato che un solo Hoshi bastava ed avanzava a fare il lavoro. Rimasto senza lavoro quindi uno dei due si mise davanti alla bancarella preparandosi a far aumentare ulteriormente la clientela. I prodotti venduti erano per la maggiore utili ad un pubblico maschile per questo il ragazzino avrebbe cominciato ad utilizzare la tecnica dell’erotismo per richiamare la clientela, in un batter d’occhio la bancarella era stata completamente svuotata di ogni bene.



    -Hoshi dal Delinquente-



    La copia del ragazzino era riuscita ad individuare con facilità il complice di quella banda di saltimbanco che era addetto a ripulire le tasche degli spettatori meno attenti. Il rosso si sarebbe mischiato tra la folla aspettando che il bandito si avvicinasse per tentare di rubargli qualcosa, peccato che le sue tasche erano piene solo di alcuni sassi che aveva raccolto da terra. Quando il malcapitato fu a portata la mano del ragazzino guizzò per bloccare quella dell’uomo prendendolo per il polso, tutto avvenne troppo rapidamente perché la gente si accorgesse di che cosa era successo. Il rosso infatti sfruttando la sua superiore forza ed abilità era saltato a tutta potenza sopra ad un tetto poco distante trascinandosi con se il povero malcapitato, in lui era visibile la paura dell’ignoto.

    -MA.. MA COSA SUCCEDE?!!!.. eh tu CHI DIAVOLO SEI?!!!-


    -Tsk..Tsk.. la mamma non ti ha detto che non si ruba alla gente.. avanti restituisci i ryo che hai rubato!!!-


    -No.. non so di cosa stai parlando!..-


    L’uomo in pochi istanti si sarebbe ritrovato a testa in giù con un Hoshi scocciato che lo scuoteva per fare uscire tutti i ryo che il farabutto aveva rubato. Il suo corpo irrorato di chakra non avrebbe avuto problemi a compiere un operazione del genere, dopotutto il ragazzino era pur sempre un ninja, inoltre dopo la missione appena vissuta il ragazzo si sentiva più forte e prestante, rischiare la vita lo aveva fortificato. Recuperato tutto il rosso avrebbe quindi lasciato andare l’uomo che se la sarebbe filata a gambe levate, a questo punto per Hoshi sarebbe stata una bazzecola restituire tutto, certo non poteva sapere in che quantità i ryo erano stati rubati, ma la cosa non importava presto sarebbero tornati tra le sue mani, o meglio tra le mani del vero Hoshi.



    -Hoshi & Kigeki Show-



    Hoshi e Kigeki intanto si erano spostati nella zona vicina a quella degli artisti di strada gli stessi che intrattenevano la gente per il farabutto di prima. Il rosso rimase ad osservare per qualche minuto la loro esibizione per capire come funzionava la cosa, era palese che uno di loro possedeva abilità ninja anche se il ragazzino non aveva mai visto tale abilità, in qualche modo uno di loro manipolava l’acqua allo stesso modo in cui lui manipolava il vento, le vie dei ninja erano davvero infinite. Kigeki sembrava emozionato nel vedere le prodezze dei tre, il suo carattere infantile emergeva in toto quando assisteva a spettacoli del genere.

    -Hei Kigeki ti va di provare a mettere su uno spettacolo tutto nostro?!..-


    -WAAAAAH!!!.. DICI DAVVERO?!!!-


    -Certo.. con le mie abilità e la tua pucchosità possiamo fare soldi a palate!...-


    Il rosso si sarebbe quindi messo a circa una decina di metri dagli altri saltinbanco, doveva sfruttare l’ammasso di gente che si era formato e portarlo dalla sua parte. Il piano era semplice, avrebbe presentato Kigeki come una volpe magica figlia del grande demone a nove code e lo avrebbe fatto volare mimando un combattimento far lui ed Hoshi, qualcosa di imperdibile che avrebbe fatto infiammare donne e bambini. La voce del rosso esplose tra il mercato al momento dell’apertura dello show, aveva utilizzato la tecnica della trasformazione per vestirsi da samurai e nascondere il volto, nessuno doveva accorgersi del trucchetto del vento.

    -SIGNORI E SIGNORE!!! AMMIRATE L’INCREDIBILI STORIA DEL DEMONE KIGEKI!!!..-


    Il rosso avrebbe scatenato fin da subito attorno all’animale posato a terra un turbine d’aria che lo avrebbe sospinto in aria facendolo levitare, l’effetto sarebbe stato magnifico e di effetto. Subito la gente sembrò spostare l’attenzione sui due che ora avevano preso a muoversi quasi volessero sfidarsi. Mentre Hoshi si muoveva e mimava attacchi pericolosi, Kigeki ruggiva con la sua vocina e menava artigliate volanti per mettere il ragazzo fuori gioco. Era impressionante vedere le evoluzioni proposte dai due, saper manipolare il vento aveva di certo i suoi vantaggi. In men che non si dica i due avevano davanti a loro tutta le gente della piazza, molti ridevano divertiti dalla scenetta mentre altri sganciavano a terra i ryo che la copia di Hoshi aveva recuperato, in poco tempo avevano racimolato una piccola fortuna. Di certo se Hoshi avesse fallito con la carriera ninja per lui ci sarebbe sempre stata una porta aperta nel mondo dello spettacolo.

    Tutti gli Hoshi infine si riunirono nel luogo designando portando con se tutto quello che avevano trovato. In meno di tre ore il rosso aveva racimolato abbastanza denaro per recuperare il suo equipaggiamento e finanziare la quasi totalità della missione. Era davvero fiero del risultato, aveva avanzato anche dei soldi per comprarsi una nuova tuta da combattimento, di certo più adatta di quei quattro stracci che si portava appresso, il turbine rosso della sabbia era tornato in tutto il suo splendore. L’ora dell’appuntamento con Shiltar era ormai alle porte, era giunto il tempo di ritrovarsi.




    [Porto]

    Il rosso avrebbe atteso Shiltar o lo avrebbe raggiunto al porto dove si erano dati appuntamento. Dall’espressione che mostrava sembrava parecchio fiero di ciò che era riuscito a fare, inoltre ora che ci pensava un po’ gli sembrava strano che le sue copie non fossero esplose allontanandosi da lui per più di trenta metri, molto probabilmente la missione jonin lo aveva temprato molto più di quello che pensava. Al rosso e al Mizukage non restava altro da fare che imbarcarsi, ma non prima di rifocillarsi a dovere.

    -Ehi Shiltar com’è andata al mercato?!!.. eheheh guarda qua che roba!!!.. oggi offre Hoshi!!!-


    Il rosso avrebbe mostrato un sacchetto pieno zeppo di ryo suonanti, con quello che aveva racimolato ai due non sarebbero sicuramente mancati i viveri. Il rosso avrebbe proposto di andare a mangiare ramen, lui lo adorava, ma se Shiltar avesse avuto qualche altra idea lo avrebbe seguito senza fare tante storie, alla fin fine quel che importava era riempire la pancia prima del lungo viaggio.


    image



    Il porto era immenso, ma ai due bastarono seguire le informazioni scritte sugli appositi tabelloni per trovare il molo e la nave diretta all’arcipelago. Quando giunsero al molo tredici i due avrebbero visto parecchia gente ammassata, sembravano versare tutti in pessime condizioni di salute e soprattutto di malnutrizione, il rosso non capiva quale potesse essere la causa di così tanto disagio. I ninja se fossero stati attenti si sarebbero accorti che la maggior parte delle persone li presenti erano bambini ed anziani, sembrava fossero quasi scappati. Se volevano porre domande ai presenti forse quello era il momento opportuno dato che si stavano spostando verso la parte interna del villaggio.

    I due avrebbero infine fatto presto a trovare il capitano della nave, bastava seguire la voce sbraitante che dava ordini a destra e a sinistra. Era un uomo possente dal volto barbuto, non sembrava poi così vecchio anche se sia che barba e capelli erano completamente bianchi, di certo mostrava un fisico invidiabile, molto probabilmente l’uomo doveva aver fatto altro prima di diventare un capitano. Fu il rosso il primo a parlare, la prima cosa da fare era di certo accertarsi che quella fosse la nave giusta, senza tante moine il Chikuma si sarebbe avvicinato richiamando l’attenzione dell’uomo con un ampio gesto delle mani, anche se era cresciuto ancora non riusciva a puntare gli occhi su uomini di così elevata statura.

    image



    -EHI!!! EHI!!!.. mi scusi è questa la nave diretta all’arcipelago delle quattro bestie?!!..-


    -MMH?!!.. SISI.. E’ QUESTA!!!.. ORA SONO IMPEGNATO NON VEDI RAGAZZINO?!!.. salite sulla barca e mostrate i vostri biglietti parleremo dopo se vorrete!..-


    Il rosso si trattene a stento, non era di certo ben disposto ad essere trattato a quel modo, ma si era ripromesso di crescere e cambiare atteggiamento davanti a situazioni del genere pensando bene due volte prima di immischiarsi in cose più grandi di lui quindi sarebbe semplicemente andato avanti, mandando giù lo smacco.


    [...]


    Presto la nave sarebbe salpata lasciandosi alle spalle il Paese del The, da li all’arcipelago ci sarebbero voluti non più di un paio di giorni, davvero poco tempo considerando il tratto di mare da attraversare. Tutto sarebbe filato liscio come l’olio, con il vento in poppa la nave sembrava volare tra i flutti del mare, ai due ninja sarebbe quasi sembrato di essere in vacanza. Durante il viaggio avrebbe potuto interagire con chiunque avessero voluto, marinai o capitano, tutti si sarebbero dimostrati ben disposti a fare quattro chiacchere, non era cattiva gente in fondo.

    Le uniche cose strane che caratterizzavano la nave era la totale assenza di passeggeri, i due ninja infatti erano gli unici che non facessero parte della ciurma e la quantità stratosferica di casse con viveri che la nave portava, sembrava quasi che il traghetto fosse partite per una qualche specie di missione umanitaria. Tutto sarebbe filato liscio fino a qualche ora prima di giungere all’arcipelago, scure nuvole nere si facevano minacciosamente avanti in cielo, qualcosa stava per succedere.



    CITAZIONE
    Nel prossimo post si fa un pò di free GDR in preparazione del prossimo evento!!!:riot:

     
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    Falce dei Kaguya


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    [Hoshi]

    I cinque Hoshi si divisero lungo la piazza: due presso un mercante di "merce per soli uomini", uno ad occuparsi di un piccolo ladruncolo che collaborava con i saltimbanco, uno a gironzolare per il mercato e l'originale, assieme a Kigeki, ad offrire uno spettacolo che valse ai due, sommato a quanto preso da quelli che collaboravano con il mercante, un bel quantitativo di denaro, quasi quanto aveva a disposizione Shiltar stesso in quel momento.

    Con quel gruzzolo, il Rosso si sarebbe potuto muovere ad incontrarsi con il Kaguya.

    [Shiltar]

    Il Mizukage, dal canto suo, attese i lunghi minuti necessari al "Mercante Leggendario" per valutare ciò che lui gli offriva, finché non decise di accettare la proposta di Shiltar, prendendo gli spiedi e ciò che restava di "Brum" e dandogli in cambio le 9 cartebomba, di certo un numero sufficiente per ottenere dei risultati decisamente esplosivi.
    "Vedrò sicuramente di ritornare qui a comprare qualcosa da lei, la prossima volta che passerò dal paese del Thé, ne stia certo. Chissà che non mi ricompri anche lo scudo quel giorno; fino ad allora, mi stia bene.", avrebbe tranquillamente detto Shiltar, allontanandosi poi dal negozio, dopo che l'altro si fosse diretto verso il retrobottega.

    Avendo ancora un pò di tempo, il Kaguya si occupò delle ultime cose mancanti: un mantello, qualche abito di ricambio, considerando che i suoi cominciavano ad essere un pò logori fra viaggio ad Iwa, ritorno e nuovo viaggio, senza prima passar da Kiri per un cambio d'abiti.

    Così, con una nuova casacca senza maniche ed annessi pantaloni, il Mizukage si diresse verso il porto, celando, per quanto possibile, con un mantello la Falce di Luna.

    [Porto]

    Quando Shiltar si ritrovò con Hoshikuzu, il Rosso era vestito con abiti anch'essi nuovi e non si poteva non notare una certa soddisfazione nel suo volto, specie quando fece partecipe al Kaguya del suo successo e gli offrì il pranzo.
    "Accetto con piacere, Hoshi, in fondo offri tu, sarebbe da maleducati rifiutare.", scherzò cordialmente il Mizukage, seguendo l'amico fino ad un chiosco di ramen e, considerando che il Kaguya, a forza di stare in mezzo ai coccodrilli, aveva trovato una certa predisposizione verso la carne, finché c'era carne nella ciotola, tutto il resto andava anche bene, quindi non ebbe niente da ridire sulla scelta del Chikuma.

    Meno allegro del pranzo fu, invece, il dirigersi verso la nave che li avrebbe portati all'Arcipelago, per un semplice motivo: sembrava uno sbarco di profughi da qualche luogo di guerra, "Non ti sembra strano, Hoshi? Vecchi, bambini, tutti decisamente mal ridotti...", commentò Shiltar, mentre attraversavano quel molo, fermandosi poi vicino ad un anziano che potesse avere un aspetto un pò più "in forze", almeno rispetto alla media dei presenti: "Mi scusi, ma cos'é successo? Venite dall'Arcipelago delle Quattro Bestie, vero? Cosa è successo da quelle parti?", avrebbe domandato il Kaguya, in cerca di qualche prima informazioni, per farsi giusto un'idea dei fatti.

    Poi, dopo si spera qualche prima notizia, i due Jonin si sarebbero diretti, guidati da Hoshi, in fondo era lui a capo di quella missione, verso la nave che li avrebbe portato all'arcipelago e lì incontrarono il capitano della suddetta, che parve, in quel momento, fin troppo occupato per dare attenzione al Chikuma, "Il brutto del comando, a dover dare ordini, non c'é tempo per il resto...", scherzò il Mizukage verso l'amico, prima di seguirlo sulla nave.

    [...]

    Durante il viaggio, che sarebbe stato relativamente calmo, il Kaguya avrebbe proposto a Hoshi di provare a chiedere qualche informazione in più al capitano della nave, così, una volta trovatolo, avrebbe domandato: "Mi scusi, capitano, ma, giacché siamo diretti all'Arcipelago delle Quattro Bestie, avrei delle curiosità su quel che succede lì..."

    "Prima di tutto: come mai questo nome pittoresco, le Quattro Bestie? Ha a che fare con la forma delle Isole o cos'altro? Poi, volevo capire, come mai, se c'era così tanta gente, apparentemente affamata e mal ridotta, al molo, state portando così tante scorte all'Arcipelago? E' rimasta molta più gente ancora peggio ridotta? E soprattutto, cosa li ha ridotti così?", avrebbe chiesto.

    Per il resto, lungo il viaggio, Shiltar avrebbe avuto modo di preoccuparsi ancora di elaborare le proprie idee su modi di combattere con le proprie creature, e da solo, oltre che passare del tempo a chiacchierare con Hoshikuzu.
    All'ultimo giorno, a poche ore dall'arrivo, a quel che sembrava, il tempo andò veramente peggiorando, il che, agli occhi di Shiltar, non prometteva affatto bene.
     
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    [Porto]


    Al porto la situazione sembrava peggiore di quello che sembrava dalla lettera del Kazekage, qualsiasi cosa stesse succedendo in quella zona del mondo doveva essere qualcosa di terribile date le condizioni in cui erano ridotte quelle persone. Mentre Hoshi era intento a cercare il capitano della nave Shiltar aveva trovato un povero anziano in grado di rispondere alla sua domanda, il vecchio sembrava stanco e nei suoi occhi si poteva vedere il desiderio di voler mangiare al più presto qualcosa.

    -E’ terribile!!!.. una sciagura si è abbattuta sul nostro villaggio!.. siamo stati costretti ad abbandonare le nostre case .. le nostre terre.. e le nostre famiglie.. una piaga si è riversata.. una piaga portatrice di morte e distruzione!.. vi prego fate scappare più gente possibile.. vi prego..-


    Il vecchio trascinato da quella che doveva essere sua moglie quindi di dileguò senza dire altro. Di certo quel vecchio doveva averne viste di cotte e di crude da come parlava della sua terra natale. I due si imbarcarono, la loro missione consisteva proprio nel risolvere la brutta situazione di quel luogo dimenticato dagli dei, di certo ben presto le cose si sarebbero fatte estremamente interessanti.




    [Sulla Nave]


    Il viaggio sulla nave fu piuttosto tranquillo, i due ninja ebbero modo di fare più o meno quel che volevano, tutto procedeva piacevolmente e la nave sospinta dal vento volava tra i flutti del mare. La compagnia era davvero ottima, i marinai ed il capitano sembravano di ottimo umore anche se la missione che si accingevano a compiere non era affatto una delle più facili, quegli uomini dovevano averne viste di tutti i colori durante i loro viaggi. Il capitano infine fu ben felice di rispondere alle domande del Mizukage, non sembrava è poi così burbero come aveva dato a vedere al porto, al contrario i suoi modi seppur bruschi si potevano definire quasi cordiali.

    -WAHAAH!!!Quante domande ragazzo.. prendi fiato e bevi in nostra compagnia!!!.. sarò lieto di rispondere a tanta curiosità.. dopotutto sono un esperto di questa parte del mondo!!!..-


    Il capitano avrebbe quindi bevuto un gran sorso di rum da una fiaschetta che teneva legata alla cintura prima di riprendere a parlare.

    -L’arcipelago delle quattro bestie!.. un giorno un vecchietto che abita li mi ha raccontato che esiste una leggenda sulla storia della nascita di quelle isole.. si dice che nelle profondità degli abissi di quel luogo.. proprio nel mezzo abiti una creatura mostruosa!.. un mostro con quattro teste!!!.. ecco perché si chiama così!.. WAHAHAH.. naturalmente sono solo un sacco di storie per bambini.. in mezzo alle isole è presente un grande gorgo.. molto pericoloso per chi intende navigarci.. un sacco di navi sono sparite risucchiate.. ecco perché la gente dice che li vi abiti un mostro!!!..-


    Il capitano prese un altro sorso prima di riprendere a parlare, non sembrava ubriaco anche se il suo alito sembrava voler dire tutt’altro. Hoshi guardava la scena a debita distanza, tutto quell’alcool per aria gli ricordava la brutta faccia di Gin e il colpo basso che gli aveva giocato mandandolo li in missione.

    -Devi sapere amico mio.. che l’arcipelago è stato colpito da una brutta sciagura.. una piaga!!!.. soprattutto il villaggio di Robusuta dove siamo diretti!.. sembra che qualcosa o qualcuno abbia distrutto tutti i raccolti e i villaggi di contadini li presenti.. Robusuta è il villaggio più grande e ricco dell’arcipelago e l’unico che intrattenga degli scambi commerciali con il continente.. davvero una brutta storia..-


    Un altro sorso e poi subito un altro ancora, l’alcool sembrava non dargli problemi dato che lo beveva quasi fosse acqua minerale.

    -..tutta quella povera gente che hai visto.. sono scappati dal villaggio per non morire di fame.. quelle che portiamo qui sulla nave sono delle scorte per quelli che sono rimasti a risolvere il problema!.. inoltre come se non bastasse.. da qualche mese a questa parte l’intero arcipelago e stato colpito da forti scosse che hanno provocato ingenti danni!.. se le cose continueranno così credo che molto presto tutte le isole verranno abbandonate!..-


    Lo sguardo del capitano si incupì dicendo quelle ultime parole, sembrava che la questione gli stesse molto a cuore, molto probabilmente lui stesso era originario di quelle terre altrimenti non si poteva spiegare cosa lo spingesse ad intraprendere un viaggio come quello, non esisteva nulla di peggiore che vedere le proprie terre e cari decadere.




    [...]




    Il viaggio proseguì senza intoppi fino alla sera dell’ultimo giorno di viaggio, ormai le luci accese di Robusuta si potevano scorgere all’orizzonte. L’oscurità della notte rendeva quei magri bagliori una visione rincuorante, solo poche ore di navigazione e finalmente avrebbero messo i piedi a terra. Tutto fu tranquillo fino a quando in lontananza uno strano fenomeno temporalesco si avviò in direzione della nave, era strano perché il vento che li sospingeva era in direzione opposta a quella serie di scariche elettriche e nuvole che vedevano in lontananza, qualcosa non andava e ben presto la situazione si sarebbe fatta elettrica.

    -Capitano!!!.. Capitano!!!.. qualcosa si sta avvicinando a grande velocità da ovest.. sembra un temporale ma.. è strano!.. non ho mai visto un temporale di dimensioni così ridotte!!!-


    -Mmh.. MARINAI AI POSTI DI COMBATTIMENTO!!!.. so io cosa sono quei fulmini e lampi.. maledetti.. non pensavo che si sarebbero spinti fino a qua!.. PRENDETE GLI ARPIONI E PROTEGGETTE LE CASSE!!!.. voi due.. avremo bisogno anche del vostro aiuto.. state attenti e tenete la testa bassa!..-


    -Eh?.. hei ma che sta succedendo?.. che vuol dire la testa bassa?!.. Shiltar te hai capito che succede?!..-


    Lo strano temporale si era ormai posizionato sopra l’imbarcazione prendendo a volteggiare mentre scariche elettriche lo percorrevano, uno spettacolo magnifico che illuminava tutta la zona circostante quasi a giorno. Guardando verso l’alto i ninja non sarebbero riusciti a scorgere nulla di strano se non la luce dei fulmini, qualsiasi cosa fosse quella cosa non doveva essere naturale, niente in natura si muoveva a quel modo scatenando fulmini. Per un istante il silenzio più totale si fece udire lasciando spazio solo all’acqua che si frangeva sulla chiglia della nave, la quiete prima della tempesta.

    -ARRIVANOOOOO!!!!..-


    La voce del capitano spaccò di netto il silenzio sancendo l’inizio di una battaglia contro degli esseri invisibili. Dalla perturbazione infatti una serie rombi esplose scaraventando proiettili di luce elettrica contro la nave che ne venne investita in toto, qualunque cosa li stesse attaccando era potente e sapeva volare. Una serie si scariche elettriche avrebbe preso a correre per tutta la nave colpendo i poveri marinai a bordo e lasciandoli semi intorpiditi a terra. I ninja ed i presenti poteva sentire solo lo sbattere di potenti ali tra un passaggio e l’altro e delle strane figure muoversi a grande velocità tra l’oscurità, chiunque sarebbe rimasto pietrificato dal terrore da tanta bellezza e potenza, ma non il capitano della nave che con un arpione in mano aveva subito preso a dar ordini ai presenti.

    -AAAARGH!!!.. DANNATE BESTIACCE!!!.. DIFENDETE LE CASSE!!!.. VOGLIONO LE CASSE CON LE SCORTE!!!..-


    Il più vicino alle casse in quel momento era Hoshi, non sapeva bene che stesse succedendo, ma se le casse erano così importanti allora le avrebbe difese con tutte le sue forze.

    Shiltar invece sarebbe stato raggiunto da una serie di scariche elettriche che lo avrebbero fatto capitare se colpito o meno in prossimità dell’albero maestro della nave. Quei così che volavano attorno alla nave erano grossi e veloci ma non abbastanza per impensierire uno come Shiltar, peccato che questi non fossero intenzionati a colpire il Mizukage. I loro movimenti non erano casuali, quei cosi sapevano bene cosa fare e come muoversi per impedire ai marinai di difendere la merce trasportata, in un istante infatti una lucente e potente folgore piombò sulla nave andando a colpire la base dell’albero maestro della nave, il legno esplose facendo saltare tutte le funi che tenevano il grosso pezzo di legno in verticale, se quel coso cadeva era tutto finito per loro. La voce del capitano esplose nel mezzo della battaglia rivolgendosi a Shiltar che stava proprio sotto all’albero che stava per cadere.

    -FERMA L’ALBERO!!!.. SE CADE SIAMO SPACCIATI!!!..-


    Il Mizukage sarebbe stato in quello stesso momento raggiunto da un paio di cime che dal parapetto della nave si erano staccate trascinate dal legno in caduta, con quelle in Kaguya sarebbe sicuramente riuscito ad evitare che tutto venisse perso per sempre in mare. Nonostante fosse grande quell’albero Shiltar poteva tenerlo benissimo in bilico con un braccio solo considerando inoltre che un paio di marinai ora lo stavano anche aiutando tenendolo dalla base. Non poteva mollare la presa e doveva trovare un modo per scacciare via quel nemico così ostico, Hoshi purtroppo sembrava troppo impegnato a difendere le casse per poter passare al contrattacco, doveva arrangiarsi. Qualsiasi cosa avesse in mente il Mizukage era meglio se ci riusciva in fretta, la nave non sarebbe resistita a lungo ad un arrembaggio aereo.



    CITAZIONE
    We are Under Attack!!! :argh:
    Libero di interagire come vuoi con i pennuti elettrici e di scacciarli naturalmente!:riot:

     
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    [Porto]

    Le poche notizie che il Kaguya ottenne dall'anziano a cui si rivolse furono decisamente poco rassicuranti, ma, più di questo, preoccupanti: una piaga aveva colpito quelle terre? Shiltar si chiese che tipo di piega poteva aver ridotto così quella gente che vedava sciamare via, di certo qualche forma di carestia, o di malattia, il che si dipingeva bene come "piaga", c'era però da capire da dove venisse e, soprattutto, come dei ninja potevano batterla, seppur conoscitori di arti mediche.

    [Nave]

    Il capitano della nave, ed il suo equipaggio, si dimostrarono, alla fin fine, decisamente affabili e sopratutto l'anziano a capo dell'imbarcazione, che beveva più di quanto mangiassero i coccodrilli stessi del Kaguya, risultò una fonte di buone informazioni, tra un sorso e l'altro, mentre i due shinobi stavano a sentire.
    La storia del gorgo generato da una bestia con quattro teste lasciò spuntare un mezzo sorriso sul volto del Kaguya, che poi ascoltò più attentamente il resto delle informazioni, decisamente più rilevanti, su come il villaggio di Robusuta fosse stato pesantemente danneggiato, assieme alle zone circostanti, il che lasciava sì pensare ad una carestia, ma in qualche modo indotta da qualcuno o qualcosa.
    Una storia triste per il capitano, che parve prenderla anche un pò sul personale, forse, il che, in fondo, poteva essere anche la ragione che lo motivava a fare quei viaggi per cercare di supportare l'Arcipelago.

    [...]

    Quando l'ultimo giorno di viaggio un innaturale temporale si avvicinò alla nave, il capitano ed i suoi marinai iniziarono ad agitarsi e, alla domanda di Hoshi, Shiltar gli indicò le nubi in avvicinamento: "Ricordi nel deserto, quando ho scatenato la grandinata? Ecco, quelle nubi sono altrettanto innaturali, l'ammasso è troppo piccolo per tutto quel set di fulmini e saette che si vedono all'interno, ma, soprattutto, non sembra curarsi del vento o di altre cose così e punta dritto su di noi.", spiegò il Kaguya che, dati i suoi ninjutsu temporaleschi, qualcosa ne capiva, "Sul perché ci dicano di tenere la testa bassa, onestamente, non saprei... ma credo che lo scopriremo...", concluse.

    Poi ci fu solo un caos di fulmini e pesante batter d'ali, che lasciò sospettare qualcosa a Shiltar, principalmente considerando che lui stesso, con le Fenici, aveva visto le sue gigantesche evocazioni volanti diventare invisibili, se illuminate dalla luce del sole o della luna.
    In ogni caso, la situazione portò il Mizukage ed il Chikuma a doversi dividere.

    [Hoshi]

    Il Rosso si sarebbe trovato vicino alle casse con la merce, assieme a qualche altro marinaio, "Dobbiamo difendere le casse!", avrebbe sentito urlare, come a sottolineare gli ordini già dati dal capitano, peccato che, in pochi minuti la situazione sarebbe diventata anche peggiore: alcune scariche elettriche sarebbero esplose dall'ammasso di nubi, in cui le figure distanti si celavano per lo più, prima che, con un fischio solo a presaggirlo, una grossa sagoma, spaventosamente veloce, che Hoshi probabilmente avrebbe potuto classificare solo come un "grosso volatile", ben diverso dalle Fenici di Shiltar, si gettasse in picchiata, liberando dal proprio tronco corpo tozzo una serie di scariche elettriche, per poi risalire verso il cielo.

    Forse quella situazione avrebbe potuto riportare alla mente del Chikuma un altro ambiente in cui aveva avuto di ché fronteggiare le furie degli elementi: il Polmone del deserto, lì il Kazekage lo aveva inizialmente protetto dalla furia dei venti, qui non aveva a che fare con il vento, ma con dei fulmini il che, forse, sarebbe stato per lui un vantaggio, considerando che, come tutti i ninja sanno, i Fuuton battono i Raiton, ma doveva trovare come usare il proprio controllo sul vento non solo per proteggere se stesso, ma anche le casse di merci.

    [Shiltar]

    Il Mizukage, dal canto suo, non era esattamente senza problemi da affrontare: una scarica elettrica lo aveva, infatti, quasi colpito, solo una veloce protezione ossea aveva evitato che la stessa lo stordisse com'era successo ai marinai, ma malgrado ciò, quando una folgore prese in pieno l'albero maestro, Shiltar si ritrovò a dover reggere per alcune cime lo stesso, sfruttando il chakra adesivo ed una mano per bloccarsi in quella posizione che lo isolava, però, dalla battaglia sulla nave e questo probabilmente non avrebbe fatto bene all'imbarcazione.
    Hoshikuzu stava, infatti, proteggendo le merci, e quindi di questo il Kaguya non si preoccupava, ma se quelle saette avessero abbattuto la nave, il problema ci sarebbe stato lo stesso, quindi, l'unica opzione era trovare un modo per tornare in battaglia senza lasciare le funi, il che implicava tre possibilità: armi a distanza, non esattamente il meglio di Shiltar, evocazioni, e ninjutsu.
    L'uso delle ultime due cose, però, richiedeva lo sfruttamento di sigilli e quindi il Kaguya doveva fare i sigilli, ma aveva una sola mano libera.
    Il Mizukage, in effetti, aveva sentito parlare della possibilità di fare sigilli con una sola mano e, teoricamente, non era poi così impossibile: i sigilli, o posizioni magiche, non sono altro che combinazioni di distribuzioni del chakra, cioé energia fisica e psichica del ninja, che servono per ottenere risultati differenti, quindi, teoricamente, basterebbe distribuire l'intera quantità su una sola mano, anziché distribuirla fra due, per avere gli stessi risultati, o almeno questo pensava il Kaguya.

    Fu proprio partendo da questa idea che Shiltar partì, mordendosi un dito e partendo nell'esecuzione dei pochi sigilli per quella tecnica che ormai, poteva ben dire, utilizzava molto spesso, una tecnica che, decisamente, era sicuro di non sbagliare: il Richiamo (era abbastanza sicuro di se da pensare di poterlo usare pure senza sigilli).
    Bennu apparve, in tutta la sua possenza, alzandosi in aria, dopo un secondo di sorpresa, in cui l'imbarcazione boccheggiò un attimo.
    "Kaguya, che succede?", esclamò la maestosa Fenice Nera, "C'é qualcosa che vola fra le nuvole e scaglia dei fulmini contro di noi... vedi di farli smettere, o almeno di dargli dei problemi.", fu la semplice richiesta di Shiltar, a cui il Rapace Mitologico replicò con un urlo, prima d'alzarsi verso le nuvole, in una serie di fiammate che si scatenarono contro le creature lì nascoste.

    Al Mizukage, fra le fiamme, parve di riconoscere delle sagome nascoste dalle nuvole, sagome alate con corpi vagamente cilindrici, sagome che davano alla mente di Shiltar l'idea di uno specifico animale, anche se non poté assicurarsene in quel momento, perché troppo preso a ragionare su cosa fare: non poteva far fare tutto al solo Bennu ed un'altra evocazione avrebbe potuto lasciarlo con poche forze, quindi c'era un'unica possibilità, riprovare a comporre dei sigilli usando una sola mano per eseguire un ninjutsu e, con tutta quell'acqua intorno, aveva in mente il suiton adatto.

    Ripassò mentalmente i sigilli necessari, erano tre, li rivide per ricordarne le forme, poi, quando si sentì sicuro, il Kaguya urlò: "Bennu, falli scendere qui vicino!", compiendo i sigilli e richiamando il chakra necessario, il tutto con una mano sola.
    Se tutto fosse andato per il meglio, non appena la Fenice Nera si fosse avvicinato, con i nemici attorno, 4 fruste d'acqua sarebbero sorte per colpire lì dove Shiltar sentiva provenire il rumore del battito d'ali e, possibilmente, avrebbero allontanato quei misteriosi ed invisibili nemici dall'imbarcazione.

    C'era da vedere se la tecnica "Fruste del Drago d'Acqua" sarebbe riuscita.

    --------

    OT: Ho lasciato la mia parte alla tua libera scelta se funziona o meno alla fine, per te, sviluppa la tecnica a partire da ciò che avevi appreso con Gin :sisi: /OT
     
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    Quest d’Addestramento
    ..Fame e Carestia..
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    [Hoshi]

    La situazione non era certo delle migliori, la nave era sotto assedio e mentre Shiltar sembrava impegnato a sostenere l’albero maestro della nave che era stato danneggiato al rosso era stato chiesto di fare di tutto pur di proteggere il prezioso carico. Hoshi era confuso, non riusciva a capire cosa diavolo li stesse attaccando, sentiva lo sbattere di potenti ali e l’aria mossa da queste, ma tutto ciò non aveva senso visto che quello che li stava attaccando era una specie di temporale. Fulmini e saette volavano mirando alla struttura della nave mentre quei strani esseri, se così si potevano definire si muovevano avvicinandosi sempre di più ai rifornimenti per il villaggio di Robusuta.

    -Maledizione!.. ora ci penso io a voi!!!-


    Il rosso avrebbe quindi inspirato profondamente per poi cominciare a sparare come una mitragliatrice dei proiettili d’aria tagliente, sembrava quasi di vedere una cannone antiaerea tentare di colpire il nemico intento a bombardare le linee nemiche. Nonostante la potenza dei colpi sembrava che questi non riuscissero a raggiungere il nemico, quei cosi erano troppo veloci e agili per i suoi attacchi e sembravano in grado di schivare ogni tentativo di fermare la loro discesa.

    -Accidenti sono troppo veloci!.. che faccio.. che faccio?!.. ma si certo!!!..-


    Composti i sigilli Hoshi avrebbe scatenato attorno alla sua figura un tornado di vento simile a quello che aveva imparato a creare durante l’addestramento nel Polmone del Deserto. Una specie di seconda pelle che gli avrebbe di sicuro garantito un ottima difesa contro quei cosi data la loro natura elettrica, come ben sapeva il ragazzino infatti il suo vento era in vantaggio contro la furia imprevedibile del fulmine. Subito Hoshi si sarebbe quindi gettato contro uno di quei fulmini volanti cercando di fermarlo prima che raggiungesse una delle cassa, fu in quel momento che tra la luce bluastra del fulmine scorse due giganteschi occhi gialli che lo fissavano con aria agguerrita, sospinto dal colpo il rosso venne gettato a terra restando tuttavia illeso grazie alla sua difesa.

    -AAARGH!!.. accidenti che volo!.. ma cosa diavolo era quella cosa.. sembrava una specie de..-


    Il rosso non ebbe nemmeno il tempo di terminare la frase che quel coso dopo una cabrata era già tornato all’attacco puntando nuovamente alle casse, era strano ma sembrava interessato solo a quello e non a cercare di ferire o uccidere il Chikuma. Il Neo-Jonin ancora a terra avrebbe composto nuovamente i sigilli per ricreare l’armatura dato che era svanita dopo il primo colpo, quindi si sarebbe rapidamente gettato nuovamente a difesa delle casse intercettando il fulmine appena in tempo, venendo tuttavia gettato contro di esse. Oltre a forte rumore creato dall’impatto e alle schegge lanciate ovunque il rosso si ritrovò sguazzare in mezzo a quelli che dovevano essere dei sacchi di cibo. Ora le cose si che si mettevano male, aveva sfondato le casse, nulla poteva più fermare quel fulmine volante.

    -Ahio.. se continua così l’avrà vinta lui.. devo trovare un modo.. per proteggere questa roba mentre lo tengo a debita distanza..mmh.. ma certo!!!-


    Al rosso subito venne in mente un particolare a cui non aveva fatto caso durante l’addestramento al Polmone del deserto. La distilleria ambulante infatti aveva usato quella sua stessa tecnica sul rosso prima che imparasse a farlo da solo, aveva lanciato la tecnica su di un'altra persona per proteggerla e creare una difesa impenetrabile. Non gli restava che tentare dopotutto bastava applicare lo stesso principio, ma attorno a qualcosa di diverso da se stessi. Composti i sigilli il rosso avrebbe concentrato nei polmoni più chakra ed aria possibile, la sua concentrazione era al massimo, quindi avrebbe scatenato attorno alle casse un tornado composti da potenti raffiche d’aria, era incredibile quanto a volte le cose si potevano fare semplici in situazioni così critiche. Al successivo passaggio l’animale infatti non riuscì ad avvicinarsi al costrutto venendo respinto via come una foglia lasciata alla forza del vento. Al rosso non restava che controllare quel costrutto difensivo fino a quando la situazione non si sarebbe risolta.



    [Shiltar]

    La tecnica di Shiltar e l’apparizione di Bennu furono più che sufficienti per far desistere le strane creature nel continuare quell’arrembaggio. Presto un grido si sarebbe levato al cielo, un grido piuttosto gutturale e scandito da due versi identici e rapida successione, sembrava proprio il verso di un animale. I fulmini si sarebbero dileguati tornando da dove erano venuti, sembrava che il peggio fosse passato.

    Riparare la nave avrebbe impiegato non più di un paio di ore il tempo di lasciare al sole di farsi vedere dietro l’orizzonte. Il viaggio fino a Robusuta quindi continuò senza intoppi, già dal porto e durante l’attracco i ninja avrebbero potuto notare quale fosse la situazione al villaggio, le cose dovevano essere davvero più gravi di quel che si potevano aspettare.



    [...]


    [Robusuta]

    Arrivati al porto i ninja avrebbero visto una moltitudine di persone ferme sulla banchina, sembravano fremere dalla voglia di salire a bordo e di scaricare quello che erano riusciti a trasportare, molti erano vecchi e bambini come avevano visto quando erano partiti dal paese del the, molti altri invece erano adulti dal volto scarnificato e dalle movenze stanche. Il capitano avrebbe dato ordine di attraccare e di scaricare le merci mentre la gente si accalcava per tentare di arraffare quante più cose che potevano, un comportamento che solo la disperazione poteva portare a compiere. Erano finalmente giunti all’arcipelago delle quattro bestie, quello che li avrebbe attesi da li in poi solo il destino poteva raccontarlo. Salutato il capitano ed il resto della ciurma e dopo aver ricevuto numerosi ringraziamenti ed elogi per il fortunato salvataggio ai due non restava che muoversi per capire cosa stesse succedendo da quelle parti, erano li per risolvere il problema dopotutto.

    -Ok Shiltar che facciamo?.. mmh.. qui Gin non dice niente sulla lettera.. solo di venire qui a risolvere il problema.. mmh accidenti ogni volta è la stessa storia!!!..-


    Mentre il rosso imprecava verso il beneamato Kazekage, Shiltar sarebbe stato avvicinato da uno strano individuo, un uomo di mezza età ma ancora nel pieno delle sue forze, nella mano destra sembrava tenere una bottiglia di birra mentre in testa un cappello di paglia piuttosto ampio e dalla forma strana lo proteggeva dai raggi del sole. L’odore che emanava era inconfondibile, era lo stesso olezzo che si poteva percepire stando a poca distanza da Gin Tatsumaki Chikuma, un profumo per i veri intenditori, ma uno schifoso olezzo per uno come il rosso.

    image



    -Mi scusi buon uomo?!.. sono il signor Takezo Nin.. è lei il signor Hoshikuzu Tappo Chikuma?!..-


    Il rosso si zittì mentre sentiva tali parole provenire da dietro di lui, chi osava rivolgersi a quel modo ad un rispettoso ninja. Il rosso stava per sbottare come al suo solito quando gli venne in mente che ora era un Jonin e aveva promesso di crescere un po’ dal punto di vista morale, cosa difficile quando sembravano fare apposta tartassarlo a quel modo.

    -Ehm.. no sono io HOSHIKUZU CHIKUMA!!! E NON C’E’ IL TAPPO!!!.. chi è lei?.. e come fa a conoscere il mio nome?..-


    -Oooh!!!.. mi sembrava strano!.. Gin mi aveva detto che avrebbe mandato uno dei suoi ninja e che lo avrei riconosciuto dai capelli rossi.. pensavo fosse questo forte signore.. ma effettivamente i suoi capelli non sono rossi!!! BUAHAHAHA!!!..-


    L’uomo prima di ricominciare a parlare avrebbe bevuto un altro sorso di birra rinfrescandosi la gola, di certo doveva essere un qualche amico di Gin non c’era alcuna ombra di dubbio, almeno per il rosso.

    -Sono felice che siate arrivati!.. sapete ultimamente l’arcipelago non se la sta passando affatto bene.. non sapendo a chi rivolgermi ho chiesto al mio vecchio amico di bevute Gin se poteva darci una mano e lui ha detto che avrebbe mandato te!.. Gin è il nostro cliente numero uno.. sapete l’arcipelago è famoso per la produzione di birra.. ma ora che abbiamo questa magagna delle locuste siamo stati costretti a chiudere la produzione.. Gin sembrava terrorizzato dall’idea..-


    -Dannato Gin!.. mi ha mandato qui solo perché era rimasto senza alcool.. ora che hanno chiuse le rotte commerciali con le terre di Iwa questa era la sua unica fonte per recuperare della birra!!!..-


    -Mmh?!.. beh non so che cosa ti abbia detto Gin ma l’accordo era questo.. sistema le locuste e noi raddoppieremo il traffico di alcoolici con il paese del vento..-


    Sembrava che la situazione si stesse facendo più chiara ora che avevano raggiunto l’arcipelago. Una piaga si era abbattuta sull’isola distruggendo con molta probabilità i raccolti e quindi l’unica fonte di sostentamento del villaggio. Ecco perché tutti scappavano e perché con la nave erano giunte anche tante provviste, Gin aveva mandato il rosso ed indirettamente anche Shiltar a sistemare in primo luogo un problema di insetti voraci e in secondo luogo un problema di mancanza d’alcool, una situazione davvero triste, almeno per il Chikuma che aveva sempre odiato la cattiva abitudine della distilleria. Il rosso stava per rispondere all’uomo che intanto aveva ripreso a bere quando un grido carico di terrore squarciò il cielo cogliendo l’attenzione di tutti i presenti.

    -KYAAAAAAAAAAA!!! STANNO ARRIVANDO!!!.. LE LOCUSTE STANNO ARRIVANDO AL VILLAGGIO!!!-


    Erano appena arrivati e la situazione sembrava stesse già precipitando, uno sciame di locuste sembrava infatti che stesse per attaccare direttamente il paese ormai stremato ed indifeso da qualsiasi genere di rappresaglia. Se si erano spinte a tanto voleva solo significare che ormai non era più rimasto nulla da divorare sull’isola. Lo sguardo di Takezo subito assunse quello di un uomo terrorizzato e preoccupato per la sua salute, strano a dirsi per un alcolizzato, gettando via la bottiglia ormai vuota si sarebbe messo a correre mentre urlava ai due ninja di trovare una soluzione alla cosa.

    -WAAAARGH!!!.. E’ UN VOSTRO PROBLEMA!!!.. SCACCIATE VIA QUEI MOSTRI!!!-


    Hoshi e Shiltar si sarebbero così ritrovati da soli in mezzo al villaggio, in pochi istanti tutti si erano dileguati trovando riparo dentro casa o in appositi luoghi adibiti a casi estremi come quelli, di certo nessuno aveva intenzione di affrontare quelle bestie, dovevano essere davvero più terrificanti di quanto ci si potesse aspettare da delle semplici cavallette. Hoshi rimase in silenzio in una posa di sconforto, un po’ gli dispiaceva di aver trascinato Shiltar in una situazione del genere, se sapeva come sarebbe andata a finire non lo avrebbe di certo coinvolto.

    -Accidenti!!!.. giuro che quando torno a Suna gliene dico quattro a quel bastardo di Gin.. bah.. che dici andiamo a dare un occhiata a queste locuste divoratrici?!.. accidenti ma non basata un po’ di pesticida?.. che ne so della citronella.. oppure della salvia.. è la salvia o il rosmarino che tiene lontani gli insetti?..-


    Mentre il rosso parlava il Mizukage tutto d’un tratto avrebbe visto la casa alle spalle del rosso venire letteralmente disintegrata da un violentissimo tornado che ne avrebbe scagliato i pezzi in tutto il paese, una scena apocalittica che sarebbe stata seguita da un ronzio piuttosto strano. Il rosso si sarebbe gettato a terra al sentire il forte fracasso lanciando un urlo di sfogò per la paura presa. Dietro le macerie ed allo spazzare del vento delle strane figure stavano ferme in attesa di entrare in azione. Una voce profonda e calma avrebbe parlato una voce che sembrava provenire proprio da un grosso insetto, una voce che non sembrava promettere nulla di buono.

    -Venite figli miei.. è arrivato il tempo di purificare anche questo luogo..-




    CITAZIONE
    Le Locuste!!! :argh:
    Post per fare conoscenza con gli insettini della morte.. gestisci come preferisci la cosa.. magari intanto pensiamo a scacciarli via c'è tempo per farseli amici!cmq LIBERTA' TOTALE!!! :riot:

     
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    [Hoshi]

    L'idea del Rosso aveva avuto successo: i fulmini erano stati scacciati dalla sua protezione di vento e, alla lunga, vedendo la protezione che s'ergeva attorno al carico, anche quelle creature che attaccavano la zona da lui protetta dovettero fuggire, come le altre alla vista di Bennu che si frapponeva a loro nel cielo.

    [...]

    La Fenice Nera, dopo lo scontro, non avrebbe potuto dare specifiche descrizione di ciò che c'era fra le nuvole, a suo dire erano delle figure intermittenti, come soggette a qualche jutsu, al pari di ciò che alcuni della sua specie potevano usare, per rendersi invisibili entro certe distanze.
    In ogni caso, Bennu avrebbe confermato che erano dei volatili ciò che li aveva attaccati.

    [Robusuta]

    Arrivati nella cittadina di Robusuta la gente che si palesò loro non era molto diversa da quella che avevano visto nel Paese del Thé, intenta a fuggire: individui stanchi ed affamati.
    Salutato il capitano della nave, poi, i due ninja sarebbero scesi a terra e lì, mentre si guardavano intorno, cercando di capire da dove sarebbero dovuti partire, un anziano, anch'esso bevitore tanto quanto il capitano della nave appena lasciata, sembrava, si presentò loro, ipotizzando che il Kaguya fosse Hoshi, scoprendo poi che era il Rosso ad essere il Chikuma di cui, guarda caso, il Kazekage aveva informato l'uomo dell'arrivo.
    L'uomo, per l'appunto, si chiamava Takezo Nin e, da ciò che spiegò in un breve, e sotto certi aspetti divertente, dialogo con Hoshikuzu, era un amico e commerciante del Kazekage, che sembrava prendere da lì molte delle sue scorte, ma, cosa ancora più importante, descrisse i fautori dei problemi di Robusuta come "Locuste", il che, in effetti, aveva un ché di logico, considerando che quel tipo di animali erano soliti attaccare le coltivazioni, ma da questo a chiedere il supporto di ninja per un problema di voraci insetti.
    La cosa parve a Shiltar un pò esagerata, finché una voce non si mise ad urlare che le Locuste erano arrivate in città e la gente non iniziò a fuggire, persino l'anziano che aveva con loro parlato scappò via, lasciandoli da soli a sistemare il problema.

    Hoshi stava suggerendo di usare dell'insetticida, o delle erbe profumate, un piano niente male, non fosse stato per il trascurabile aspetto che, mentre il Rosso parlava, il palazzo alle sue spalle fu distrutto da qualcosa che non sembrava essere il risultato del passaggio di una semplice cavalletta ed un piccolo esercito di locuste, di cui almeno due grandi quanto delle persone, si palesò nel caos, mentre una di queste parlava.
    "L'idea della salvia, o quel che è, non è brutta, ma penso che non ne avremo a sufficienza per creature così grosse...", commentò il Kaguya, a cui comunque non sfuggì che quelle creature erano decisamente diverse da ciò che Bennu aveva vagamente descritto.

    I pensieri del Mizukage, però, furono catturati da un altro palazzo che veniva sradicato da una specie di tornado e spedito a frantumarsi e disperdersi sulla città.
    "Hoshi, se qui non facciamo qualcosa, prima o poi beccheranno un'abitazione con dentro qualcuno. Siccome qui si parla di vento: a te la parte di difesa, io mi occupo di distrarre queste Locuste.", avrebbe affermato Shiltar, prima di spostarsi verso il più grosso di quegli esseri.
    Se Sobek gli aveva fatto capire qualcosa era che il capo era sempre il più grosso di tutti, difficilmente si andava contro questa regola.

    [Hoshi]

    Il Chikuma si sarebbe trovato a dover coprire più punti contemporaneamente in breve tempo, il che, con la sua conoscenza della Tecnica della Moltiplicazione del corpo, non era poi così difficile, ben più difficile sarebbe stato spostarsi in tempo per raggiungere sempre tutte le esplosioni di vento.
    Certo, la tecnica da poco perfezionata sulla nave gli sarebbe stata d'aiuto, perché gli avrebbe permesso di proteggere gli altri palazzi con il suo vento, ma ogni esplosione lanciava in tutte le direzione lapilli e lui si doveva muovere velocemente, doveva migliorare i suoi tempi di spostamento, per raggiungere ed evitare che i diversi palazzi fossero travolti.

    [Shiltar]

    Il Mizukage, dal canto suo, si sarebbe spostato verso il più grosso delle Locuste, lanciando contro lo stesso con le ossa a protezione del corpo, prima che un più piccolo essere, grande a malapena quanto una mano di Shiltar, generasse una specie di sciame di suoi simili, che investirono il Kaguya, senza, però, riuscire a fermarlo del tutto.
    Aspetta, Buadza, questo non è un normale umano, forse potrebbe darci una sfida da combattere., avrebbe esordito il più grosso fra le Locuste.
    Io sono Acouran, Portatore di Carestia, se sei qui per combattermi, presentati, umano, se no, fatti da parte, ed accetta di essere purificato con questo luogo., si presentò quello che era di poco più grosso del Mizukage.

    "Sono Shiltar Kaguya e non sono qui per combattervi, almeno che non sia l'unico modo per farvi desistere dal distruggere questo luogo.", affermò il kiriano.
    Invece lo è, umano, quindi combattici, o soccombi come il resto di questa gente!, esclamò una locusta, svolazzando attorno a Shiltar, con modi poco socievoli.
    Buadza, aspetta che sia il sommo Acouran ad affrontarlo, va a dare supporto a Deng nella distruzione della città., esordì un'altra di quelle piccole creature.
    Il Kaguya era un pò sorpreso che esseri così minuscoli facessero tutta quella devastazione, paragonabile persino a quella di alcuni suoi coccodrilli, che in quel momento era decisamente tentato di evocare, mentre quattro di quelle locuste gli saltellavano attorno.

    Pensi di farmi desistere con le parole, umano? Ho distrutto intere città, campi coltivati, ho lasciato dietro di me la desolazione per intere generazioni! Io, Acouran il Portatore di Carestia! Cosa credi di fare contro di me? Come pensi di convincermi con le parole?, domandò la Locusta grande quanto Shiltar.
    Il Kaguya si guardò un pò intorno, prendendo con la sinistra la Falce di Luna, mentre una leggera goccia di sangue scivolava dal dito indice della mano destra, tenuta un pò più indietro.
    "Potremmo ragionare, capire se c'é qualcosa che vi possa interessare più di distruggere questo arcipelago, si può sempre trovare un accordo.
    Oppure, possiamo andare avanti con le minacce e l'incomunicabilità e puntare su una soluzione più drastica, giacché sono sicuro che il mio amico stia tenendo a bada i vostri attacchi e nel frattempo io e qualche altro mio alleato, potremmo sistemare i fatti qui!"
    , avrebbe affermato deciso, prima di evocare, facendo i sigilli con una sola mano, Tiamat, la Regina dei Coccodrilli, che si sarebbe presentata come un massiccio coccodrillo, proprio sotto a Shiltar ed alla locusta di nome Acouran, superando di molto le dimensioni di ogni altro animale lì presente.

    "Possessore del contratto, che razza di luogo è questo?", avrebbe lamentato la Regina dei Coccodrilli, mentre il Kaguya manteneva lo sguardo sulla Locusta, rivolgendosi alla stessa: "Allora, ragioniamo, o combattiamo?", le sue uniche parole, nel frattempo che una delle più piccole creature avanzava un suggerimento... Mio signore, siamo in inferiorità, come potenza offensiva, temo...

    ------

    OT: Ok, a te come concludere questa prima interazione, per come ho pensato le Locuste, dovrebbero gradire un atto di forza di questo tipo ^^'
    Per il tuo pg, in pratica, punto all'apprendimento di Movimento Migliorato. :riot: /OT
     
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    Quest d’Addestramento
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    [Hoshi]

    Le locuste si erano fatte vive, esseri insetto idi di grandi dimensioni capaci di portare morte e distruzione con una potenza e freddezza tale da lasciare senza parole. Il rosso non aveva mai visto nulla del genere, quelle cose avevano una capacità distruttiva che andava contro ogni logica inoltre utilizzavano il vento per perpetrarla. Hoshi rimase concentrato e attento mentre Shiltar si proponeva di fare da esca per convincere le locuste a desistere dal distruggere ogni cosa, certo nel frattempo qualcuno doveva pur tenerle a bada.

    -Ok Shiltar.. ma fa in fretta.. questi insettoni sembrano davvero forti!!!-


    Il rosso si sarebbe quindi mosso raggiungendo le locuste che intanto si erano interessate ad abbattere la città, erano troppe per essere affrontate singolarmente, doveva trovare un modo per coprire ogni attacco con la sua tecnica di difesa e allo stesso tempo anticipare le loro mosse. Poste le mani a croce il rosso si moltiplicò quindi in quattro Hoshi, ogni uno si sarebbe occupato di una locusta. I quattro sarebbero partiti rapidi peccato che le bastarde riuscissero ad effettuare spostamenti molto più ampi del ragazzino, era inutile quanto veloce fosse, quelle riuscivano sempre a spostarsi molto più in la a volte riuscendo a colpire case al di fuori della portata della sua tecnica. Il rosso correva e saltava come una cavalletta senza nemmeno accorgersi che ancora una volta le sue copie erano uscite dal raggio d’azione sotto il suo controllo, segno che ormai quella tecnica non aveva più segreti per lui. Gli scudi d’aria funzionavano, ma non sempre raggiungevano l’obbiettivo.

    -Dannazione!!!.. devo riuscire a coprire più spazio con un solo movimento o questi demoliscono la città!!!-


    Il rosso e le sue copie quindi si sarebbero messe a guardare l’ambiente, non poteva di certo migliorare le sue prestazioni fisiche così d’un solo tratto, tuttavia poteva sfruttare l’ambiente a suo favore per migliorare i suoi movimenti al massimo. Ogni oggetto o barriera architettonica sarebbe velocemente diventata un trampolino di lancio per i suoi spostamenti, sembrava che muoversi non fosse mai stato così facile, in fondo bastava poco a fermarsi qualche istante ad analizzare il territorio. Le locuste ben presto si sarebbero ritrovate una squadra di Hoshi agguerriti alle calcagna, fermare loro attacchi non era poi così impossibile anche se a lungo andare si stava dimostrando estremamente faticoso.

    Shiltar sembrava essere già entrato in azione evocando uno dei suoi giganteschi coccodrilli, uno che Hoshi non aveva mai visto, doveva ammettere che la sua stazza era notevole. Acouran nonostante la prestazione del Kaguya non sembrava tuttavia impaurito, altre due locuste si affiancarono a lui mostrandosi per nulla impaurite, loro portavano morte e distruzione, non importa quanto il nemico fosse stato grande, lo avrebbero semplicemente spazzato via senza fare complimenti. Sembrava che al Mizukage non restasse che ingaggiare battaglia con quelle creature quando qualcosa di inaspettato si verificò, qualcosa che le locuste avvertirono prima che giungesse dato che all’unisono presero a volare verso l’alto.

    -EHI MA DOVE DIAVOLO STATE ANDANDO?!!!.. eh?.. WOOARGH MA COSA?!!-


    La terra tutta d’un tratto avrebbe preso a tremare con violenza inaudita, una scossa devastante sarebbe passata in mezzo alla città danneggiando le case che già non erano state demolite, una folla di gente impaurita sarebbe sgusciata fuori dalle case mentre molti urlavano in preda al panico. La terribile scossa non sarebbe durata più di una decina di secondi, un tempo infinito considerando la potenza dell’evento. Shiltar da sopra la sua cavalcatura l’avrebbe sicuramente percepita ed anche Hoshi dato che fu sbalzato giù da un tetto fino a cadere su di una pila di rifiuti.

    Robusuta era stata sconvolta dal terremoto, non solo le locuste la minacciavano, ora la terra stessa sembrava essersi messa contro quella povera gente. Acouran dall’alto della sua posizione sarebbe rimasto a guardare Shiltar, attorno a lui i suoi figli lo accerchiavano emettendo un potente ronzio, sembrava intenzionato a parlare con il kiriano, dopo qualche minuto di silenzio proferì parola.

    -Ormai è tardi umano.. per te e la tua razza è finita.. nemmeno la tua potenza potrà fermarlo.. il tempo è scaduto.. andiamocene figli miei!!!-


    La locusta sembrava intenzionata a continuare a parlare anche se non proferì altra parola verso il Mizukage, sembrava quasi provasse enorme rispetto verso di lui anche se effettivamente lo aveva conosciuto da non più di una decina di minuti. Che voleva dire il re delle locuste con quelle parole, cosa non si poteva evitare. La grossa locusta si sarebbe voltata, quindi fatto un cenno ai suoi figli sarebbe partita in direzione da dove era venuta, sembrava che la terribile piaga delle locuste per il momento fosse stata sventata da un semplice terremoto.

    La gente del villaggio rimase in silenzio per qualche minuto sconvolta da ciò che era successo prima di esplodere in un boato a favore del Mizukage che aveva saputo allontanare quella terribile piaga. La gente anche se un po’ intimorita dal grosso coccodrillo lo accerchiò ringraziandolo per quanto aveva fatto, anche il giovane Hoshi fu portato a spalla vicino al Kiriano, sembrava fossero diventati nel giro di poco i nuovi eroi del paese, davvero un bel colpo per i due. Il clima festoso continuò per qualche minuto fino a quando un vecchio non si fece avanti tra la folla richiamando l’attenzione con il suo sbiascicare pronunciato, portava una tunica ed un cappello di paglia, un bastone gli dava modo di spostarsi con difficoltà mentre la sua pelle non aveva certo un bell’aspetto.

    image


    -Noooon ssshiate coooshi felici?!!.. il tempoooo è ooormai giunto!!!.. dooobiamo andarcene da qui.. prima che ssshia troooppo tardi!!!..-


    -Ehi vecchiaccio che stai dicendo?.. non vedi che le locuste se ne sono andate.. ormai siamo salvi!!!-


    -Nooon è vero!!!.. è soooolo appena cominciata.. la rooovina.. dell’arcipelago!!.. dooobiamo scappare via e pregare gli dei!!!-


    -Ma che stai dicendo vecchio.. tu sei completamente pazzo!!!-


    -NON E’ PAZZO!!!-


    La voce di una ragazza piuttosto giovane salì al cielo sovrastando tutte le altre, tra la folla una ragazzina della stessa età di Hoshi si stava facendo strada avvicinandosi alla carcassa umana, sembrava che la ragazza conoscesse bene il vecchio pazzo, molto probabilmente lo aveva in custodia ed era riuscito a fuggire dal suo giaciglio.

    -Nonno dobbiamo imbarcarci lo sai!!!.. mio nonno non è pazzo.. se non ce ne andiamo subito per noi è finita!!!..-


    -Che vuol dire.. è finita?!!-


    Il rosso si sarebbe avvicinato alla ragazza mostrando un gran sorriso, era davvero carina e di certo il Chikuma non voleva perdere l’occasione di mettersi in mostra come al suo solito, ogni preda era buona per lui, non importava quanto lontano o strana potesse essere, l’importante era rinvigorire con continuità il suo ventaglio di scelta.

    -Mi chiamo Hoshikuzu Chikuma e lui è Shiltar Kaguya.. siamo ninja dell’accademia.. ci hanno mandato qui per risolvere i problemi che stanno destabilizzando l’arcipelago!!!..-


    -Dei ninja dell’accademia?!..-


    -Voi ssshiete qui per aiutarci?!.. mmh.. sembrate fooorti.. soprattutto il tuooo amico sul cooooccodrillo gigante.. fooorse c’è ancora speeranza.. venite con me!..-


    -Oh.. ehm.. ok!..-


    Il rosso avrebbe seguito il vecchio e la ragazzina fino a raggiungere una vecchia casa rimasta in piedi nonostante le varie sciagure accorse, il coccodrillo gigante di Shiltar sarebbe potuto rimanere fuori dall’abitazione ed ascoltare le varie conversazioni da una finestra lasciata aperta. La casa era semplice e ben curata, si vedeva che c’era un tocco femminile esperto, Hoshi entrò senza fare complimenti seguendo il vecchio, era dannatamente lento nei movimenti e la cosa lo irritava anche se non poteva darlo a vedere. Una volta invitati a sedersi i ninja avrebbero trovato del cibo da mangiare, offerto gentilmente dalla ragazza, finalmente potevano recuperare le forze e le energie spese dopo innumerevoli battaglie e situazioni al limite del ragionevole. L’uomo dopo qualche colpo di tosse prese a parlare rivolgendosi a Shiltar, sembrava fosse il Mizukage ad attrarre i suoi interessi.

    -Mi presshento!.. sshoono Omori Hato.. e lei è la mia nipotina.. Ika..-


    La ragazza avrebbe fatto un cenno con il capo della testa per poi tornare a sbrigare le faccende di casa come già si era impegnata a cominciare.

    -Doovete sapere.. che quello che ssstà sssuccedendo in quessstha regione.. è cooolegato ad una vecchia leggenda!.. una leggenda.. che sshooolo poochi coonoscono!.. Ika.. perché noon raccoonti looro la stoooria!..-


    -Si nonno!.. ehm.. la leggenda a cui si riferisce mio nonno è molto antica e risale ai tempi durante i quali ancora non esistevano i villaggi come li conosciamo ora.. si dice che un tempo l’arcipelago delle quattro bestie fosse unito in un unico regno.. un regno potente che all’epoca era conosciuto come il più avanzato del continente.. il regno prosperava come la sua gente fino alla comparsa di Yamatonoorochi!..-


    Lo sguardo della ragazza tremò per qualche istante subito dopo aver pronunciato quel nome.

    -..Il re del paese praticava le arti oscure.. durante uno dei suoi esperimenti di evocazione riuscì a richiamare la bestia immonda.. un demone così potente che riuscì a spazzare via il regno in una sola notte.. la sua potenza devastante scappò al controllo del re che perì assieme alla sua gente quella notte..-


    -Fuuu a quel punto che apparve il ssshalvatore!!!.. colui che sssconfisse il mooostro segregandolo negli abissi del vooortice del kraken!!!..-


    -Mmh.. e tutta questa storia che cosa c’entra con i problemi che avete in questa regione?!..-


    -Ma non capisci?!.. Yamato.. Yamatonoorochi si sta risvegliando!!!-


    Il ragazzino per poco non si soffocò con il pezzo di pane che stava mangiando dalla sorpresa, sembrava che nonnetto e nipote fossero convinti che un qualche super mostro stesse per risvegliarsi dal suo sonno millenario per tornare a far danni sulla terra. Se anche solo metà di quella storia era vera allora le cose stavano davvero prendendo una brutta piega. Hoshi dopo qualche colpo di tosse e un sorso d’acqua si voltò verso Shiltar e i presenti dicendo il suo sporco parere.

    -Ma è assurdo?!!.. mi stai dicendo che un gigantesco è il responsabile di tutta questa confusione?!!.. e comunque.. mettiamo caso che la storia sia vera.. come possiamo fermare una bestia del genere?!!..-


    I due rimasero in silenzio per qualche istante con fare sommesso e preoccupato, sembrava non conoscessero come fermare un abominio del genere. Il vecchio teneva gli occhi chiusi mentre sua nipote si stringeva il petto, nessuno dei due aveva la risposta alla domanda del Chikuma. Il silenzio infine venne spezzato dalle parole del vecchio, forse un modo per conoscere la risposta c’era, se la storia era vera doveva esserci un archivio o qualche monumento che indicasse l’avvenuto.

    -Fooorshe c’è una shoooluzione!!!.. i mooonaci del tempio di Kani.. looro cooonoscono la vera sshtoooria!.. dooovete raggiungerli sshe vooolete rissholvere quesstha sshiituazione!!!-


    -Un tempio?!.. accidenti.. ehi Shiltar che ne dici?.. credo che a questo punto non abbiamo nulla da perdere.. inoltre se la storia è vera dobbiamo fare qualcosa per aiutare questa gente!..-


    -Ika verrà coon voi.. mia nipote coonoshe bene le isole.. vi farà da guida!!!..-


    -Va bene nonno!!!..-


    -Ok allora.. andiamo a dare un occhiata a questo tempio di Kani.. forse li potremmo schiarirci le idee!..-


    Il gruppo quindi si sarebbe congedato dal vecchio uscendo dalla casa. Ora non restava che muoversi e raggiungere il tempio di Kani posizionato alle pendici del picco del drago, un luogo piuttosto lontano da li e che di sicuro richiedeva un mezzo di trasporto adeguato. Se Shiltar fosse stato d’accordo poteva anche andare benissimo l’alligatore che aveva evocato prima, anche se navigare quelle acque era pericoloso Ika sembrava conoscere bene le rotte da seguire per non rischiare brutte sorprese, se non fosse stato d’accordo o avesse optato per altri mezzi di trasporto il gruppo si sarebbe semplicemente messo in cammino fino a raggiungere una piccola imbarcazione, da li sarebbero partiti alla volta del tempio.




    [...]



    [Isola di Koni]

    Shiltar avrebbe avuto modo di recuperare le forze e magari porre alcune domande ad Ika se mai ne avesse avuto voglia. Hoshi durante il viaggio invece non avrebbe fatto altro che bisticciare con Kigeki che aveva impunemente arraffato dei preziosi durante il trambusto con le locuste al villaggio di Robosuta. L’isola a cui si stavano avvicinando era diversa nella conformazione rispetto a quella di prima, una roccia nera e liscia la faceva da padrona non lasciando crescere molta vegetazione, il posto sembrava tranquillo e disabitato, o almeno cos’ sembrava dopo essersi inoltrati per qualche centinaio di metri nell’entroterra. Era palese che quell’isola era nata in seguito ad un eruzione vulcanica data la conformazione e soprattutto l’altissima montagna che si poteva scorgere praticamente da qualsiasi posizione dell’isola. Ika sembrava sicura mentre procedeva stando davanti ai due ninja, doveva conoscere bene quelle terre e molto probabilmente non era la prima volta che faceva quella strada che pian piano si faceva sempre più tortuosa. Il paesaggio dopo un po’ mutò nuovamente, diverse guglie rocciose avevano preso a scagliarsi verso l’alto come una specie di difesa naturale contro chiunque volesse anche solo tentare di attraversarle. Era tutto molto tranquillo e la cosa sembrava non essere un buon presagio vista la reazione della ragazza.

    -C’è qualcosa che non va!.. di solito a questo punto si possono già incontrare i primi monaci illuminati.. strano che non ci sia nessuno.. dobbiamo sbrigarci a raggiungere il tempio!..-


    La ragazza sarebbe quindi scattata rapidamente verso quello che pian piano si stava definendo come un gigantesco tempio di roccia nera. Più si avvicinavano più potevano sentire che qualcosa stava succedendo al tempio, un gran vociare si levava al cielo mentre uomini pelati si passavano rapidamente sacchi pieni di sabbia e secchi d’acqua. Entrati nel tempio senza alcuna difficoltà il gruppo avrebbe visto per quale motivo vi era tutta quell’agitazione, un fiume di lava incandescente sembrava essere diretto verso il tempio, di quel passo nel giro di pochi minuti tutto sarebbe finito inesorabilmente sommerso dalla sostanza incandescente. I ninja ancora una volta dovevano trovare il modo di aiutare quella povera gente, nei loro sguardi era ormai evidente la rassegnazione, dovevano assolutamente trovare il modo di spegnere quel calderone in corsa.



    CITAZIONE
    Scusa il ritardo!!!:riot:
    Allora.. ci siamo spostati sull'isola di Koni per chiarire la faccenda e scoprire che sta succedendo!.. un fiume di lava sta per sommergere il tempio e solo tu e le tue arti ninja potete fermarlo!!! Prova per impronta chakra V

     
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    Falce dei Kaguya


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    Le locuste ad un tratto si fermarono: sia Acouran, che non pareva eccessivamente impressionato dall'arrivo di Tiamat, sia quelle che Hoshi era riuscito abbastanza bene a fermare con i suoi spostamenti; tutte quante si alzarono in volo poco dopo quel veloce scambio di prime schermaglie e battute, prima che un terremoto scuotesse l'intera isola di Robusuta.
    Il grande Signore delle Locuste accennò poche parole al Kaguya, parlando di qualcosa che nessuno poteva fermare, nemmeno Shiltar, che rimase un pò perplesso ed incuriosito da quelle parole, al contrario di Tiamat che, banalmente, sottolineò la ritirata delle locuste con poche parole: "Insetti fastidiosi, niente di più... non sarebbero stati nemmeno uno spuntino."

    Ed ecco che, fuggite le Locuste, riapparvero gli abitanti dell'Isola, tutti euforici per i risultati ottenuti dai due ninja, anche se non erano stati propriamente loro, dal punto di vista dello stesso Shiltar, ad ottenere quei risultati.
    I cittadini portarono Hoshi in festa vicino al Kaguya, o almeno relativamente vicino, dato che Tiamat era ancora lì, che guardava i bipedi nei dintorni come si può guardare una bistecca ben cotta dopo un mese di digiuno.
    "Non è ora di mangiare, Tiamat.", avvisò il Mizukage alla Regina dei Coccodrilli, che non compì alcun movimento verso tutti gli uomini che aveva intorno, che, nel frattempo, continuavano la loro poca composta esultanza, finché un vecchio non la interruppe con discorsi relativamente simili a quelli di Acoran.
    Così, mentre Hoshi si faceva avanti per presentarsi alla nipote dell'anziano, come scoprì poi anche Shiltar, l'uomo accennò a come fossero tutti condannati e, se non fosse stato per le parole della Locusta, probabilmente, il Mizukage non gli avrebbe dato peso, ma, considerando quanto detto poc'anzi da Acouran, il Kaguya li seguì, facendosi strada con Tiamat, fino alla sua casa.

    Lì la Regina dei Coccodrilli rimase fuori dall'abitazione, prefendo non mutare il proprio aspetto, mentre i due ninja entrarono dentro con l'anziano e la nipote.
    Shiltar rifiutò eventuale cibo, semplicemente accennò: "Se hai della carne cruda e puoi buttarla al mio rettile lì fuori, penso sarebbe un bene per gli abitanti del villaggio.", chiese con quanta più gentilezza possibile, prima di ascoltare il racconto che i due avevano da offrire su Yamata No Orochi, richiamato alla vita da chi un tempo comandava su quei luoghi ed ora prossimo a risvegliarsi per distruggere di nuovo tutto.
    "Bé, sì, la storia sembra quanto meno strana, anche se devo ammettere che, in fondo, Yamata No Orochi, è forse un pizzico troppo da immaginare, comunque qualcosa di strano da queste parti sta succedendo, tralasciando Locuste giganti parlanti e nuvole da cui escono animali feroci...", osservò il Kaguya, rispondendo al Rosso, prima di riprendere ad ascoltare i discorsi con l'anziano, che propose ai due di raggiungere un'altra delle isole, guidati da sua nipote.
    "Va benissimo anche per me, siamo qui per aiutarli e qualsiasi parere è ben accettato, considerando che siamo ancora al buio su cosa sta succedendo qui.", concordò poi Shiltar, congedandosi dal vecchio e dirigendosi con gli altri due, oltre a Tiamat che faceva da cavalcatura, prima verso il mare e poi verso l'isola di Kani.

    [...]

    Lungo il viaggio, il Kaguya preferì non fare domande alla ragazza di nome Ika, principalmente perché sospettava che le idee della giovane fossero un pò falsate dai racconti del nonno della stessa e dalle leggende popolari, il che poteva non aiutare molto a farsi una completa idea dei fatti.
    Viaggiarono sul dorso di Tiamat ed arrivarono sulla stessa fino alla nuova isola dell'arcipelago da visitare, un'isola che sembrava, decisamente, di origine vulcanica, il che era un fattore che non tardò ad andare a sommarsi al terremoto su Robusuta, nella mente di Shiltar, che vivendo su un'isola ne sapeva qualcosa di terremoti e vulcani.

    Arrivati a Kani, Tiamat mutò di forma, mediante una delle tecniche dei coccodrilli, prendendo l'aspetto di una creatura metà donna metà coccodrillo e seguendo i due ninja e la loro guida nel tragitto fino al tempio; in fondo, con tutto il chakra che era stato necessario per richiamarla, sarebbe stato uno spreco farla andar via così presto.
    Il viaggio non durò molto che già Ika osservò come l'assenza di "uomini illuminati" in quei luoghi fosse strana, prima che un urlare molto acuto, proveniente dal loro tempio, facesse muovere il gruppetto verso lo stesso, solo per scoprire che era a rischio di un'eruzione, ormai in atto, che avrebbe potuto investire il tempio sotto forma di un fiume di lava.

    Shiltar guardò per alcuni secondi la scena di uomini che agitavano sabbia ed acqua e gli venne in mente un'idea, seppur un bel pò folle, per calmare quel fiume di lava ed aveva giusto i due aiuti necessari per risolvere la questione.
    Per prima cosa, il Kaguya si voltò verso i presenti: "Ika, resta qui con i monaci. Hoshi, Tiamat, seguitemi, dovremo bloccare questo fiume di lava.", suggerì il Mizukage uscendo dal lato opposto del tempio con i due.
    La prima cosa che Shiltar fece fu sollevare la Barriera d'Ossa alle loro spalle, così da difendere con la stessa il tempio, qualora loro non ce l'avessero fatta.

    "Hoshikuzu, ho bisogno che tu utilizzi quella tua tecnica di vento con cui hai protetto le casse sulla nave.
    Dovresti cercare di stringere il letto di questo fiume di lava, contenerlo così da farlo dirigere esattamente dove voglio io, cioé nella fossa che creerò e dove poi Tiamat getterà la Corrente del Coccodrillo.
    Mi serve che tu ce la faccia e mi dia qualche minuto per ciò che devo fare."
    , suggerì il Mizukage all'amico di Suna, prima di fare un cenno alla Regina dei Coccodrilli di spostarsi sulla sinistra della parete d'ossa e lasciargli spazio per ciò che lui doveva fare.

    Shiltar aveva infatti pensato che, riuscendo a creare un fosso abbastanza grande dove far finire tutta quella lava, avrebbero potuto farla raffreddare da Tiamat, ora, l'unico problema era riuscire nella creazione di un fosso del genere.
    Con l'uso di molte delle sue cartebomba forse ci sarebbe riuscito, ma la detonazione sarebbe stata poco controllabile e non aveva jutsu appositi per questo tipo di lavoro, quindi l'unica possibilità era far uso del chakra alla vecchia maniera: lasciandolo detonare dal corpo, c'erano infatti dei metodi di controllo del chakra che permettevano, anche ad un'arma priva d'armi, di riuscire a fare danni a dir poco devastanti, così il Kaguya pensò di provare a fare qualcosa del genere.
    Concentrò il chakra lungo il braccio, una quantità media, ma ben superiore a quanto mai aveva usato su un suo arto privo d'armi per potenziarne la forza ed ottenere allo stesso tempo il risultato desiderato e non lo fece solo sul braccio sinistro, no, pochi secondi ed altrettanto chakra caricò anche sul destro, sollevando ambo le braccia fino a portare i gomiti in parallelo con il capo.
    Potenziare la forza del proprio colpo era una cosa che sapeva fare, ma aumentarne la potenza, quando non armato, era un altro discorso, un discorso che richiedeva una certa conoscenza del chakra adesivo ed una qualche fantasia nell'usarlo.

    Shiltar infatti pensò bene che se il chakra adesivo poteva stringere un oggetto con forza maggiore del normale e rilasciarlo con altrettanta velocità dettata dalla stessa forza, allora se rilasciato il chakra di quel tipo dalla mano nel momento in cui era priva di un qualsiasi oggetto, la potenza dell'attacco effettuato poteva essere aumentata.
    Era una cosa che, seppur in modo minore, sapeva già fare, anche se non ne faceva particolarmente uso, in quel momento si trattava di provare ad utilizzarlo con un basso quantitativo di chakra, in fondo aveva esperienza nell'uso del chakra e doveva solo coordinare al meglio i suoi movimenti con l'uso di quella particolare manipolazione e così fece, liberando all'ultimo i due colpi all'unisono contro il terreno.

    Se tutto fosse andato per il meglio, dinanzi al Kaguya si sarebbe dovuta creare una buca lunga almeno 8 metri e profonda almeno 4, oltre che, possibilmente, altrettanto larga.
    Così che, non appena il fiume di Lava avesse trovato quel primo ostacolo, si sarebbe fermato, lasciando a Tiamat, ritornata nella sua forma originaria, il tempo di emettere la Corrente del Coccodrillo.
    Tutto a quel punto dipendeva dal Chikuma.

    Hoshi, dal canto suo, doveva riuscire a controllare la tecnica che già aveva saputo usare diverse ore prima, ma, come avrebbe ben presto scoperto, quella lava era così calda che la potenza del suo vento non bastava, doveva in qualche modo intensificare il controllo sulla sua impronta naturale, doveva migliore le virtù difensive del suo vento.

    --------

    OT: Ok, ho messo praticamente insieme gli ultimi due punti del talento per cercare di usarlo al meglio nella situazione con inventiva.
    Per ciò che ti riguarda, invece, a te l'apprendimento dei livelli IV e V dell'Impronta Vento :riot: /OT
     
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    ..Il Tempio dalle Rocce Nere..
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    Avevano appena messo piede in quel posto e già una calamità naturale era intenta a distruggere il luogo che il gruppo doveva raggiungere. Il tempio di roccia nera era infatti minacciato da una incandescente colata di lava fusa proveniente dalla sommità del grande vulcano che si poteva intravedere all’orizzonte, coperto da una densa coltre di cenere. La gente del posto sembrava terrorizzata e incapace di reagire a tale potenza, gli unici che potevano sperare di avere una possibilità con quel genere di cose erano Shiltar ed Hoshi, non che la cosa rincuorasse il giovane Chikuma. Il Mizukage capita la situazione preparò rapido un piano d’azione, sembrava avesse intenzione di scavare un profondo crepaccio nel quale far convogliare tutta la lava, a quel punto il grosso rettile che li aveva trasportati fino a li avrebbe pensato a raffreddare il magma incandescente ponendo fine alla sua corsa. Hoshi non sapeva come Shiltar avesse intenzione di scavare un crepaccio abbastanza grande, tuttavia sembrava toccasse a lui prendere tempo per poi convogliare tutto dentro di esso.

    -Accidenti.. adesso ci si mette pure la lava!.. ok Shiltar vedrò di prendere tempo.. Ika trovati un posto sicuro dove stare..-


    -Va bene!.. laggiù c’è della gente ferita.. vado a soccorrerli!!!..-


    -EH?!.. hei sta attenta!.. ooh.. accidenti ci mancava anche questa.. ok cominciamo!..-



    Non c’era più tempo, ormai la lava era in prossimità del tempio, tutto ciò che sfiorava prendeva fuoco senza riuscire ad opporsi a così tanta potenza, il rosso trovata una posizione sopraelevata avrebbe fatto un gran respiro per poi scatenare tutta la sua potenza. Un vero e proprio tifone prese a soffiare dalle sue fauci schiantandosi con potenza inaudita contro la lava che per qualche istante sembrò bloccarsi, stava già esultando il rosso quando vide le sue correnti d’aria esplodere venendo travolte dalla massa incandescente. La sua tecnica era adatta allo scopo, ciò che mancava tuttavia era la potenza, il suo vento non era abbastanza potente per contrastare un nemico come quello, era giunto il momento di superare se stessi. Concentratosi al massimo il ragazzino avrebbe richiamato a se tutta l’esperienza fatta da quando aveva lanciato il suo primo Fuuton, ne aveva soffiati molti da quando era entrato a far parte di quel mondo ormai era diventata una cosa naturale.


    Il rosso doveva entrare in perfetta sintonia con il suo chakra e l’elemento naturale dominante che lo componeva, il vento. Composti nuovamente i sigilli il rosso avrebbe impastato un quantità esorbitante di chakra mentre attorno a lui un potente tifone aveva preso a roteare spazzando via tutti i detriti che gli stavano attorno, chiunque avrebbe notato che il moccioso stava facendo sul serio, i suoi polmoni carichi d’aria pompavano chakra mischiando il tutto in una miscela esplosiva, il suo chakra mai come in quel momento era stato tanto affine all’elemento che stava alla base di quasi tutte le sue abilità.


    La furia del rosso si scatenò contro quella della lava bloccandola per qualche minuto fino a dove era arrivata, quando spostò lo sguardo Hoshi vide che Shiltar aveva completato la sua opera di demolizione e che era giunto il momento di fare defluire il magma dentro al pozzo, di certo se i due fossero falliti come ninja potevano darsi alla costruzione di piscine giganti con grande successo. Spostare la lava a quel modo aveva lasciato il rosso completamente privo di forze, ansimante ora stava a guardare il gigantesco rettile che vomitando acqua metteva la parola fine a quell’incubo. In qualche modo i ninja erano riusciti a fermare la catastrofe.




    [...]




    L’impresa dei due Academici aveva gettato una coltre di silenzio sul tempio, le grida ed il tumulto all’improvviso si erano zittiti lasciando come sottofondo solo lo scrosciare di altre colate di lava che lentamente si stavano dirigendo verso al mare. Qualche istante di silenzio prima di sentire un boato partire dalle bocche dei monaci, molti saltavano dalla gioia, altri piangevano, altri ancora sembravano svenuti dallo spavento preso. Certo era che Shiltar ben presto come il suo coccodrillo si sarebbero ritrovati circondati dai monaci riconoscenti per ciò che avevano fatto. Sembravano tutti euforici, molti si erano gettati a terra per pregare il loro salvatore, la festa continuò per una decina di minuti mentre Hoshi si avvicinava al Mizukage per riformare il gruppo, ciò che gridavano non aveva molto senso.

    -FINALMENTE E’ ARRIVATO!!!-


    -SIAMO SALVI!!!.. IL DOMINATORE E’ TRA NOI!!!..-


    -Lo sapevo!.. Lo sapevo!.. GRAZIE AGLI DEI!!!-


    -BASTA COSI’!!!-



    Una voce profonda esplose in mezzo a tutte le altre riportando il silenzio tra la fola. Dalla massa di gente che attorniava il gruppo un uomo più grosso tra tutti si fece avanti, era un monaco come tutti i presenti dati gli abiti che indossava, tuttavia era evidente che non era al livello di un comune essere umano. Il suo fisico sembrava più quello di un guerriero abituato a sfidare la morte ogni giorno, la testa pelata mostrava uno strano tatuaggio su di essa rappresentate svariati occhi aperti, per quanto buffo potesse sembrare era come se la testa dell’uomo stesse guardando in ogni direzione. Avvicinatosi a Shiltar con sguardo fiero avrebbe posto le mani palmo a palmo per poi compiere un inchino solenne, per quanto minaccioso potesse sembrare doveva ammettere che i suoi modi erano rispettabilissimi.

    -Mi chiamo Danzou e sono il monaco maestro di questo tempio.. vi ringraziamo stranieri per il vostro prezioso aiuto!..-


    -Eheheh.. non c’è di che.. è stata una bazzecola per noi!..-


    -Ditemi.. chi siete?.. cosa vi porta nel nostro umile tempio?!..-



    Il rosso stava per esibirsi in una delle sue presentazioni super sceniche quando venne interrotto bruscamente dalla voce squillante di Ika, sembrava che la ragazza conoscesse bene quel posto e soprattutto il monaco che li aveva accolti, il rosso rimasto baldo si fece da parte lasciando che a spiegare il tutto fosse la ragazza.

    -Ika che ci fai tu qui?!..-


    -Danzou-sama mi manda il nonno!.. immaginavamo che anche qui avreste risentito del risveglio.. ma non pensavamo fosse così grave la situazione.. ah!.. questi sono Shiltar-sama e Hoshi-kun due ninja dell’accademia!.. sono molto forti come hai potuto notare e sono qui per darci una mano..-


    -Mmh.. l’accademia eh!.. capisco.. beh se tuo nonno li ha mandati qui significa che ha visto qualche debole luce di speranza in questi due ninja.. va bene seguitemi.. credo di sapere perché tuo nonno li ha fatti venire qui..-



    Il rosso avrebbe guardato Shiltar perplesso prima di fare spallucce e seguire il monaco e la ragazza. Più rimanevano invischiati in quella storia così assurda più non ci capiva niente, l’unica cosa che poteva fare lui e il compagno di viaggi era di fidarsi delle persone che incontravano, in fondo sembrava tutta brava gente. Ora che avevano tempo di guardarsi attorno i ninja avrebbero potuto ammirare la maestosità di quel tempio dedicato apparentemente ad una strana specie di lucertole. La pietra con cui era stato costruito era nera e levigata artificialmente, era evidente che chiunque avesse eretto quel monumento avesse usato la pietra lavica presente nel territorio.


    Superata una prima zona coperta i ninja si sarebbero ritrovati all’interno di un piazzale gigantesco, tutto attorno il tempio compariva e scompariva incastrandosi con la parete rocciosa della montagna che da li saliva fino a scomparire sopra ad una spessa coltre di fumo e cenere. Al centro della piazza un gigantesco obelisco nero faceva capolinea mostrandosi in tutta la sua grandezza, non doveva essere più basso di una trentina di metri, ogni suo lato sembrava finemente intarsiato. Le figure rappresentate su di esso sembravano raccontare la storia di una creatura bestiale capace di distruggere il mondo intero. Hoshi guardava perplesso la grande stele quando sentì qualcosa muoversi dentro la sua sacca, al suo interno Kigeki aveva trovato rifugio durante tutti i vari scontri che il rosso era stato costretto a sostenere.

    -Ehi Kigeki che ci facevi qui dentro?!..-


    -Uff.. sono salvo per un pelo.. si può sapere dove mi hai portato.. qui tutti ci vogliono fare la pellaccia!!!..-


    -Bah!.. sta sopra la mia testa e cerca di fare silenzio.. e soprattutto evita le tue solite battutacce.. siamo all’interno di un tempio.. e..-


    -EHI GUARDA QUELLO CHE MEGA PELATA CHE HA!!!-



    La voce della volpe riecheggio per tutta la piazza cogliendo ogni sguardo su di se. Inutile dire che la carnagione del Chikuma era per qualche istante diventata dello stesso colore di quella dei capelli. Dopo una lunga camminata il gruppo sarebbe arrivato nei pressi di una grotta, l’entrata sembrava rappresentare la testa di una di quelle lucertole raffigurate prima, l’entrata per quanto grande non era abbastanza ampia per lasciare passare anche Tiamat, il monaco del tempio senza scoraggiarsi si avvicinò a Shiltar porgendogli un sorriso, era strano ma quei monaci erano estremamente cortesi con le evocazioni dei due ragazzi.

    -Nobile shinobi!.. voglio presentarle il mio maestro.. purtroppo vive dentro a questa grotta.. mentre sarà la con lui penseremo noi a sfamare la sua cavalcatura.. dopotutto è anche grazie a lei se siamo tutti vivi!..-



    Il monaco quindi lo avrebbe invitato ad entrare. Hoshi dal canto suo si sarebbe fatto avanti seguendo Shiltar quando una mano si sarebbe frapposta tra lui ed il Mizukage invitandolo a fermarsi, sembrava che l’invito fosse stato rivolto solo ed esclusivamente al Kaguya, il fantomatico maestro voleva incontrare solo lui. Il rosso stizzito stava per esplodere contro il monaco con fare rabbioso quando le mani di Ika gli tapparono la bocca facendolo quasi soffocare.

    -EHI CHE VUOL.. OUFF!!!-


    -Eheheh.. Shiltar.. vai pure avanti.. io e Hoshi ti aspetteremo fuori.. garantisco io per il maestro.. puoi fidarti di lui!.. e tu sta buono un attimo accidenti..-



    Mentre il rosso continuava a dimenarsi tra la stretta della ragazza a Shiltar non sarebbe rimasto che procedere all’interno di quella grotta. L’ambiente mentre si addentrava si sarebbe fatto sempre più scuro, presto la luce dell’esterno avrebbe lasciato spazio all’oscurità. Era strano ma Shiltar oltre ad uno strano ronzio appena percettibile non avrebbe percepito alcuna minaccia o avvertito vibrazioni negative rivolte verso di lui.

    Procedendo il Mizukage ad un certo punto senza nemmeno accorgersene si sarebbe ritrovato nel bel mezzo di una florida e rigogliosa foresta, un luogo più adatto all’ambientazione di un libro di fiabe che ad un antro di una grotta. Dietro di lui la grotta tornava sul percorso che aveva appena intrapreso, solo davanti a se la foresta cresceva rigogliosa. Piante, alberi ed animali di ogni genere, sembrava quasi essere finiti nel bel mezzo del paradiso terrestre, tutto sarebbe stato perfetto e silenzioso fino a quando una voce non si sarebbe intrufolata direttamente nella sua testa.

    -E così alla fine.. sei venuto!..-



    Anche guardandosi attorno il Mizukage non avrebbe visto ne percepito nessuno, chiunque gli stava parlando lo stava facendo attraverso la sola mente, una cosa straordinaria che solo chi possedeva una mente superiore ed aperta poteva sperare di riuscire a dominare. La voce dopo una breve pausa avrebbe ripreso a parlare con fare severo ma allo stesso tempo confortante, era difficile da spiegare, sembrava quasi stesse parlando un entità ultraterrena.

    -Dimostrami di saper controllare la tua mente shinobi.. rispondi alla mia domanda senza muovere un solo muscolo od emettere un singolo rumore.. dimostrami di essere veramente tu colui che aspettavamo..-



    Ancora qualche secondo di profondo silenzio e poi una semplice domanda, tanto semplice quanto dannatamente impossibile in una situazione come quella.

    -.. qual è il tuo nome.. shinobi?..-



    Spettava al Mizukage sviluppare la sensibilità adatta a rispondere in maniera adeguata a quella domanda. Le esperienze ed il legame che aveva stretto con centinaia di persone e creature nel mondo lo aveva di sicuro forgiato per sviluppare quella straordinaria quanto particolare abilità.



    CITAZIONE
    SHILTAR SCUSA ANCORA PER I 2 MESI DI RITARDO!!! :argh:
    sono pure riuscito a recuperare il post che credevo perduto.. era a lavoro!!!

    Ok impara a comunicare con la tua mente.. gestisci tu come scopri di esserne capace.. io per questo post volevo fare un pò di Free GDR con Ika perchè volevo portarmela a casa come gregaria se ci riesco! :riot:

     
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    Falce dei Kaguya


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    Alla fine c'erano riusciti: avevano contenuto la lava con un buon lavoro di squadra.
    La gente del tempio ben presto li circondò esultante, "Possessore del Contratto, queste folle stanno diventando fastidiose...", osservò Tiamat, intenta ad osservare la gente che urlava al Dominatore fra loro, cosa che aveva non poco incuriosito il Kaguya, per quanto non capisse di cosa stessero parlando, che di suo disse solo, rivolto alla Regina dei Coccodrilli: "Calma, non è il caso di mangiarsi le persone che abbiamo appena salvato.", suggerimento forse banale, ma sempre necessario con i suoi rettili da combattimento.

    Arrivò poi quello che si presentò come il maestro guerriero del tempio, tale Danzou, un uomo con un tatuaggio davvero originale sulla pelata, non si poteva negare; fu la loro giovane guida, Ika, a fare le presentazioni per loro, cosa che forse Hoshikuzu non gradì del tutto, impedendole una sua presentazione delle più fantasiose, ma questo portò a qualcosa di più curioso, giacché quel Danzou sembrava sapere qualcosa di ciò che sapeva il nonno di Ika e di cui i due ninja non erano al 100% a conoscenza, anche se sembravano essere parte integrante del discorso.
    Il monaco tatuato, comunque, li invitò a seguirlo, e così fecero, entrambi apparentemente perplessi ed entrambi con le loro evocazioni a seguito: Kigeki sulla testa del Rosso, uscito dalla sacca dello stesso, e Tiamat, che seguiva alle spalle del Mizukage, occupando anche parecchia strada.
    Durante il viaggio fu interessante per il Kaguya notare delle decorazioni a forma di lucertole sul tempio e, usciti su un piazzale, come il tempio fosse costruito nella montagna stessa, cosa non forse sicura quando si parlava di un vulcano, e come ci fosse una specie di nero obelisco con delle decorazioni poco rassicuranti.
    Shiltar stava per fare qualche commento sulla stessa quando la riapparizione del piccolo Fennec portò tutta la concentrazione dei presenti verso i capelli di Hoshi da cui era nato un commento sull'assenza di capelli di Danzou. Il Kaguya stesso dovette trattenere una mezza risata, accennando giusto un sorriso per la situazione.

    Ad ogni modo, arrivati ad una specie di grotta il monaco invitò Shiltar ad entrare ed incontrare il suo sensei e solo Shiltar, a quanto pareva dal gesto che non passò del tutto inosservato con cui aveva accennato al Rosso di restare fuori, peccato che la definizione usata per Tiamat fu più "pressante" da contenere.
    "Io sarei una cavalcatura? Vedi degli zoccoli, mammifero?", fu l'osservazione dell'esemplare femmina di coccodrillo, a cui prontamente il Kaguya corresse il tiro: "Tiamat non è una cavalcatura, un'alleata piuttosto, che tende a diventare irrascibile se affamata, quindi sì, meglio che gli diate qualcosa da mangiare.", osservò.
    "Così va meglio.", replicò la rettilessa, riprendendo forme umanoidi, mentre attendeva di essere condotta verso qualcosa da mangiare, Shiltar evitò, di suo, di sottolineare come preferisse cibo ancora vivo.
    Il Chikuma, intanto, sarebbe rimasto con Ika e, da solo, il Kaguya sarebbe entrato nella grotta.

    La grotta di per se non aveva granché di strano: Shiltar non avvertiva niente di più che qualche sottile vibrazione e poi tutto il resto era oscurità, finché non arrivo la luce, assieme ad una specie di bel giardino che era decisamente fuori luogo in quella grotta.
    L'essere sopravvissuto solo qualche settimana prima ad una missione contro un tipo che usava illusioni oltremodo potenti fece avere qualche dubbio al Mizukage, che iniziò a guardarsi intorno con fare sospetto, finché una voce giunse direttamente alla sua mente, senza passare per le orecchie.
    Pareva starlo aspettando, ma anche richiedere che il Kaguya gli rispondesse allo stesso modo, il che non è che fosse facilissimo.

    Shiltar ripensò all'unica altra volta in cui gli era successo qualcosa di simile: quando aveva risvegliato, attraverso il proprio corpo, Feng Huang, il Signore delle Fenici.
    Allora non ci aveva riflettuto più di tanto, d'altronde aveva patito giusto fino a qualche secondo prima un inferno all'interno del proprio corpo che poi aveva pensato bene di sputare fuori dalla gola, ma adesso la cosa, analizzandola meglio, era una forma di connessione fra due menti, ma com'era possibile? Quando lo aveva fatto Feng Huang con lui era stato più che altro frutto del fatto che si fosse da lui rigenerato, o c'era dell'altro?
    Shiltar sapeva di ninja che usavano il chakra per la comunicazione a distanza, ma questo sembrava essere un modo per comunicare telepaticamente, un vero e proprio legame, per così dire, quasi come delle ricetrasmittenti connesse sulla stessa linea d'onda.
    Fu proprio quello specifico esempio a far venire in mente una possibile soluzione a quella situazione: le linee d'onda delle ricetrasmittenti erano frequenze elettromagnetiche, qualcosa di non particolarmente diverso da pura e semplice manipolazione dell'elettricità, la stessa in cui lui era relativamente bravo grazie al suo Raicho ed altre tecniche simili, in fondo il cervello stesso era una massa che rilasciava scariche elettriche per emettere comandi.
    Il tutto, però, in questo caso, doveva essere, ovviamente, condito, per così dire, da un uso del chakra per rendere tale comunicazione possibile.

    Il Kaguya si concentrò sulla propria emanazione di chakra, iniziando a rilasciarlo attorno a se e, nel frattempo, variandone la frequenza, come fosse, effettivamente, un segnale elettromagnetico; probabilmente, conoscendo il chakra con cui voleva comunicare, non avrebbe nemmeno avuto bisogno di fare questi tentativi, ma così, sul momento, era la possibilità migliore che gli veniva in mente.
    Così, modulando di volta in volta la frequenza del chakra, il Mizukage iniziò a trasmettere il seguente messaggio: "Io sono Shiltar Kaguya, con chi sto parlando? E soprattutto, dove ti trovi?", avrebbe comunicato.
    Ora c'era da vedere se era riuscito nel suo intento.

    -----

    OT: Ok, ci ho provato in un modo che mi permettesse poi di giustificare perché risulta facile solo con le evocazioni e tra l'altro m'é venuta un'idea per una competenza, ma questo è un altro discorso.
    Ti ho lasciato libero, per la tua parte di fare free-gdr con Ika. :riot: /OT
     
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    [Hoshi / Ika / Kigeki / Tiamat]

    Il monaco pelato sorrise alla battuta del volpino mentre si imbarazzò quando Tiamat gli fece notare che non era una cavalcatura, ma un rettile grande quando un palazzo adagiato sulla strada. Il monaco si grattò la testa mostrando un sorriso imbarazzato per poi scusarsi con la creatura con una serie di inchini, non era una cattiva persona, aveva solo scelto forse le parole sbagliate da dire alla creatura sbagliata.

    -Eheh.. chiedo scusa Tiamat non era mia intenzione offendervi!.. sono sicuro che avrà modo di apprezzare lo spuntino che le abbiamo preparato mentre Shiltar-Sama è impegnato con il maestro del tempio.. ah Ika.. sono sicuro che anche tu e il tuo amico siate affamati.. prego c’è da mangiare anche per voi..-


    -Woow!.. accidenti da quando siamo arrivati in queste isole non abbiamo fatto altro che combattere e mangiare.. mi ci potrei quasi abituare!..-


    Hoshi ed il resto del gruppo quindi si sarebbe congedato seguendo il monaco. Dopo qualche minuto si sarebbero ritrovati all’interno di un ampia sala molto probabilmente la sala che i monaci del tempio utilizzavano come mensa, su di un tavolo erano state preparate diverse vivande, semplici ma dal sapore eccezionale. Sembrava che il monaco fosse inoltre stato di parola, aveva fatto preparare anche una tavola con della selvaggina fresca, di certo non poteva immaginare che la rettile preferiva gli stuzzichini vivi, per questa volta doveva accontentarsi.

    Hoshi intanto in compagnia di Kigeki ed Ika ne avrebbe approfittato per farsi una scorpacciata come al suo solito, quei monaci avevano pure i calamari al vapore che amava tanto e che a Suna costavano come oro colato, era difficile in quei momenti stabilire chi tra il rosso e Tiamat facesse più paura nel mangiare. Anche Kigeki ci stava dando dentro con le fauci, l’unica che sembrava non avere fame era Ika che incredula osservava la scena a distanza di sicurezza.

    -EHI IKA!.. GNAM.. GNAM.. GLUMP!!.. NON MANGI?!!.. GNAM.. GNAM..-


    -Ehm.. no non ho fame grazie.. eheheh..-


    -Questa roba.. GLUM.. è fantastica.. CHOMP.. CHOMP.. dovrebbero aprire un ristorante questi.. GLUM.. monaci!.. ah.. prima durante l’eruzione sei scappata via.. dove sei andata?-


    -OH.. ehm.. vedi.. anche se non sono una Konouchi dell’accademia.. mia nonno mi ha insegnato a controllare il chakra e ad utilizzare le arti mediche.. avevo visto della gente ferita.. così sono corsa ad aiutarla..-


    -WOW!!!.. anche tu sai usare l’arte medica?.. ahahah.. io ho fatto esplodere una ventina di pesci e animali morti vari prima di imparare a controllare il chakra curativo.. non ho un gran controllo inoltre il mio chakra sembra per natura più consono a distruggere che a guarire.. eheheh..-


    La ragazza non sembrava per niente felice della confessione del moccioso, come diavolo facesse a vantarsi di una cosa del genere proprio non riusciva a capirlo, aveva appena confessato di fare esplodere degli animali, certo animali morti, ma sempre animali. Nonostante questo gli occhi della ragazza sembravano fissarlo quasi gelosamente, c’era qualcosa in Hoshi che creava invidia nella ragazza.

    -Sai Hoshikuzu.. sono invidiosa.. tu e Shiltar sembrate così forti.. viaggiate per il mondo ed aiutate la gente in difficoltà senza fare domande.. o chiedere qualcosa in cambio.. piacerebbe tanto anche a me vivere questa vita così!..-


    Una confessione piuttosto schietta che lasciò il rosso in silenzio mentre deglutiva l’ultimo calamaro dello spiedo, ora che la guardava bene Ika era davvero molto carina inoltre quella sua dolcezza inaspettata lo aveva colpito, se la ragazza voleva fare la konouchi forse il rosso aveva una soluzione tuttavia era ancora troppo presto per farle delle avance, per ora si sarebbe limitato ad ascoltarla mentre gli raccontava dei suoi sogni e della sua vita tra un calamaro ed un altro.

    [...]




    [Shiltar]

    Dopo la risposta del Kiriano il silenzio sarebbe piombato nel giardino in fiori, un silenzio innaturale che non poteva essere il prodotto di una situazione ambientale come quella di un giardino. Tutto sarebbe rimasto in silenzio fino a quando nella mente del Mizukage non sarebbe esplosa una risata sincera e di buon cuore, una di quelle risate che riescono a metterti di buon umore tanto è sincera, la voce del suo interlocutore sarebbe riapparsa, era finalmente giunto il tempo di chiarire una volte per tutte la situazione.

    -Ohohohoh.. finalmente.. finalmente è giunto qualcuno.. abbastanza abile intellettualmente da riuscire a sostenere una conversazione con me.. sono davvero felice!..-


    Mentre ascoltava, per modo di dire, il Kaguya avrebbe visto il giardino scomparire attorno a lui per lasciare spazio a qualcosa di estremamente diverso. Il ninja si sarebbe ritrovato immerso in una foresta morta ed appassita, sembrava come se l’ambiente si fosse trasformato e liberato dall’illusione che lo stava imprigionando. Un vero peccato dato che l’illusione era sicuramente molto più piacevole della realtà. Shiltar ora si sarebbe accorto che tra gli alberi ed il terreno numerose creature stavano nascoste ai suoi sensi, seppur in penombra il kiriano avrebbe subito notato che si trattava di lucertole o comunque rettili simili per modo di dire. Davanti a lui il più grande e regale tra tutti si sarebbe fatto avanti mostrando un espressione estremamente serena e rassicurante, doveva essere la creatura che lo aveva contattato telepaticamente.

    -Shiltar Kaguya.. benvenuto nella nostra dimora.. la foresta dell’illuminazione!.. ohohoh.. devi scusarci se è tutto così appassito.. ma gli eventi degli ultimi mesi hanno messo a dura prova queste terre e questo ahimè.. è la conseguenza della cosa..-


    Il possente Geko avrebbe sospirato mentre tutti gli altri si muovevano per disporsi al suo fianco in segno di rispetto nei confronti del nuovo ospite. Sembrava che il grande maestro del tempio altri non fosse che una lucertolona, cosa un po’ strana forse, ma che aveva un suo senso logico.

    -Mi chiamo Adurba e sono il Signore degli Ascesi.. il destino ti ha condotto qui.. nobile Shiltar Kaguya.. da tempo aspettavamo il tuo arrivo.. e finalmente quel momento è giunto.. dimmi chi ti ha detto di venire qua?!..-


    Il Geco sarebbe rimasto ad ascoltare la storia di Shiltar e del vecchio Omori Hato, nonno di Ika. Il Geco avrebbe ascoltato con occhi socchiusi quasi in stato di meditazione, forse Shiltar avrebbe pensato che l’animale stesse dormendo ma così non era. Quando ebbe ascoltato tutta la storia sarebbe rimasto in silenzio per qualche istante prima di scoppiare nuovamente a ridere di gusto, sembrava simpatico nonostante tutta quella sacralità che si portava addosso.

    -Ohohoh.. il vecchio Omori è sempre piuttosto colorito nelle sue storie e credenze.. tuttavia su una cosa ha ragione.. l’arcipelago e tutti noi siamo in pericolo.. una grave minaccia incombe e va fermata prima che sia troppo tardi!..-


    Il Geco avrebbe guardato i suoi fedeli al fianco cercando un segno di comprensione, sembrava che non fosse l’unico ad avere parola, tutti loro erano una grande famiglia e come tale sembravano prendere le decisioni tutti insieme anche se Adurba si faceva carico della voce di tutti.

    -Shiltar Kaguya.. noi Ascesi chiediamo il tuo aiuto per fermare la grave minaccia che incombe sulle nostre terre.. tu solo hai la forza e l’abilità per compiere questo gesto e portare finalmente la pace su queste terre!..-


    A questo punto il secondo Geco più grande in ordine di grandezza si sarebbe fatto avanti raggiungendo Shiltar per poi stendere davanti al ninja un grande rotolo da richiamo, di quelli usati per stringere i più comuni patti animali. Sembravano decisi ad andare fino in fondo quelle lucertole, nel kiriano avevano visto forse la luce che poteva sistemare le cose, che poteva sconfiggere la minaccia che stava attentando alle loro vite.

    -Io Adurba.. Signore degli Ascesi.. ti chiedo di accettare e stringere un patto di collaborazione.. i nostri poteri e le nostre arti sono a tua disposizione per sconfiggere il potente male che affligge le nostre terre.. ti prego Shiltar Kaguya.. accetta la nostra offerta e salvaci dall’oscurità..-


    Una proposta allettante per il kiriano certo, ma che chiedeva esattamente in cambio il Geco. Sembrava che ancora non avesse intenzione di sputare tutta la vera storia che stava dietro a quel luogo, al Mizukage non restava che decidere se approfittare della situazione o meno, un nuovo e a quanto pare potente alleato si era proposto per stringere un patto di collaborazione, il nuovo Dominatore sarebbe presto tornato a fare tornare la terra dell’arcipelago delle quattro bestie.




    CITAZIONE
    Adurba chiede il tuo aiuto per porre fine al diabolico male che affligge l'arcipelago delle 4 bestie.. MA COSA VUOLE VERAMENTE?!! :argh:

    Nella prossima puntata ti racconterà la vera storia dell'arcipelago e il motico per cui sei stato scelto per diventare il nuovo DOMINATORE!!! :goro:

     
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