Ospedale della Foglia

[Gestionale]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Drake

    Certo, quello avuto con Drake non era un vero e proprio intervento tempestivo per riparare all'eventuale scazzottata, era stato più il gesto disperato di una Genin che si preoccupa per qualcuno. Eppure Drake sembrava averlo apprezzato, a suo modo, dimostrandosi una persona di gran lunga superiore a quelle che avevo conosciuto in tutta la mia vita.. tranne Ashura, ma non mi andava di rivangare di nuovo quella storia, sarebbe stato tempo e momento sbagliato per farsi problemi sul passato. Quello che mi interessava erano le parole di Drake, dal dono tranquillo, che esprimeva a noi quelle che sembravano delle giustificazioni tutto sommato plausibili alle sue azioni, senza giustificarle.

    Era davvero positivo trovare uno del suo calibro mostrare tanto apertamente le proprie idee, quasi mi ero dispiaciuta di averlo assimilato ad elementi di spicco della Foglia, crogiolati nella boria più completa. - Beh, Drake.. io posso accettare queste scuse, non è un problema, la reazione che ho visto è stata spaventosa e mi risulta difficile giustificartela, in ogni caso. - Sospirai, appoggiandomi le mani sulle ginocchia. - D'altro canto sei una brava persona, almeno per quanto hai appena detto, quindi.. appena Hiei riprenderà conoscenza, se vi và, possiamo andare a sentire lui e sistemare questo casino una volta per tutte. - Non volevo concludere in quel modo l'intervento, la domanda sulla mia Sensei mi lasciò un pò perplessa, quindi scegli di andarci giù con la più sincera delle strade. - La mia Sensei è la donna che fa da "primario" alla baracca qua, è una grandissima esperta di medicina, le mancano tutte le nozioni di Etica professionale, è un'omicida a sangue freddo, credo, e soprattutto gira con una cricca di individui poco ispiranti per i miei gusti. Sono stata felice di aver imparato da Iron Inuzuka le basi della medicina.. ma adesso devo camminare con le mie gambe.. senza nulla togliere alle sue, s'intende. - Poi la buttai sul sorriso.

    Mi piaceva l'idea di essere indipendente, per una volta dire la verità a qualcuno senza il timore di vedermi ritorte contro minacce. Quello si che era un bel momento.
     
    .
  2. Raccoon
        Like  
     
    .

    User deleted


    Boston Tea Party
    Parte 5

    Avevo appena smesso di parlare che Drake intervenne. Non mi ero quasi reso conto della sua presenza.
    Si scusò con noi per il comportamento tenuto poco prima, e per il pessimo esempio che ci aveva dato. In effetti, per quanto stimassi la sua forza e la sua irruenza, ero costretto ad ammettere che quella reazione era stata magari un pochino - ma proprio un pochino - esagerata. Non che fossi particolarmente affezionato a Hiei, o che mi curassi eccessivamente delle sue condizioni fisiche, ma quello, a mente fredda, era stato troppo.
    Mi venne da pensare alla povera Ame Warashi di Suna. Anche lei, aveva sofferto per colpa di qualcun altro (e quel qualcuno ero io). Certo, magari io non l'avevo malmenata direttamente come Drake, però il concetto era lo stesso. Senza contare che le motivazioni di Drake erano decisamente migliori delle mie: io avevo messo Ame nei casini solo per vendicarmi del suo tentativo di scroccarmi la colazione. Deboluccia come scusa.
    Da allora avevo deciso - può sembrare strano, ma anche io so prendere decisioni ferme - che avrei cercato di impedire ogni tipo di dolore alle persone che avevo intorno. Ovviamente, notai con una punta di amarezza, Non ci sono riuscito neppure stavolta. Anzi, invece di intervenire come Shay mi sono limitato a sbavare guardando Drake.
    Ammetto che mi facevo un po' schifo in quel momento. Guardai Drake con occhi nuovi. Adesso buona parte della sua figaggine era scomparsa, sotterrata dalla brutalità. Però...però sembrava davvero dispiaciuto per l'accaduto. Sembrava aver compreso i suoi errori. Non me la sentii di giudicarlo: che mezzi avevo io, per fare una cosa simile? Ero poi tanto migliore di lui? La rabbia e il disgusto per quel tappetto con i capelli azzurri morì sul nascere, troncata dal brutale infarto della ragionevolezza.

    Drake fece riferimento alla sensei di Shay, complimentandosi con lei per le capacità dimostrate nel curare Hiei. Ci avevo azzeccato: era un'apprendista dottoressa, e a quanto diceva era stata allieva del primario dell'ospedale. Una tipa per niente raccomandabile, aggiunse lei. Non riuscivo a figurarmi una dottoressa poco raccomandabile: come diavolo si fa ad affidare la propria vita ad una persona dall'aspetto losco?!?
    Shay sembrava provare per questa donna una sorta di ammirazione mista a disgusto. Un po' come me e il vecchio Shinichi. Risi mentalmente, chiedendomi che fine avesse fatto? Sarei dovuto andare a trovarlo, magari per fare un salutino anche a Hoshi, Ame e al monaco con quattro braccia e la faccia da idiota. Mi persi nei ricordi. Sembrava tutto così lontano, eppure non era passato neppure un anno...

    Mi riscossi quando mi resi conto che Drake si stava rivolgendo pure a me.

    Drake
    «Aki, prima avevi chiesto di diventare un mio allievo...mmm...interessante proposta, però sei veramente disposto a prendermi come mentore anche dopo avermi visto in quello stato?
    Dammi una motivazione per prenderti...e dammi una tua motivazione per avermi come Sensei e forse potrei anche accettarti, anche se per ora non so nulla di te a parte che possiedi una interessante abilita.
    Non pensare che non abbia gli occhi, sono abituato a campi di battaglia a scontri, quindi sono abile nell'osservare le piccolezze...tu possiedi l'abilità del quarto, oh sbaglio!?
    L'ho già vista e combattuta una volta, rischiando anche la pelle, ed è difficile che mi possa sbagliare.»


    Mi vennero le palpitazioni. Mi stava davvero offrendo di diventare suo allievo?!? Tutti i giudizi iniziati e morti lì che avevo formulato poco prima andarono a braccetto a farsi un giro tra le ortiche. L'ammirazione folle, da groupie, che avevo avuto alla prima impressione ritornò più prepotente di prima, per almeno due buoni motivi: con lui sarei potuto diventare abbastanza potente da proteggere le persone a me care (mi accorsi che, nel pensare questo, inserii tra queste persone anche Hiei, e non so dire se la cosa mi disgustasse o mi affascinasse), ma soprattutto sarei riuscito ad eguagliare Hiei, allenandomi con lo stesso sensei.
    Per rispondere cominciai balbettando, poi mi ripresi e acquistai sicurezza.

    Aki
    «Drake-sama..io..ecco..non avrei alcun problema a diventare suo allievo dopo quello che ho visto...voglio dire, è sbagliato, però ha chiesto scusa, e sono sicuro che ha agito nel bene di Hiei. Poco prima di svenire l'ho visto come cambiato, ma forse era solo per l'emorragia interna, ora che ci penso...Comunque, diceva di volere una motivazione? Beh, ecco, potrei dire che in me troverebbe un allievo decisamente volenteroso e ambizioso, che cerca il potere per un proprio sogno. Quando sono diventato un ninja il mio sogno era quello di riuscire a farmi notare, a emergere dalla massa e riscattare le mie umili origini. Volevo essere la dimostrazione vivente che chiunque può farcela. Ma un solo anno nel mondo dei ninja, e la mia visione è completamente cambiata. La violenza di questo mondo, spesso inutile, mi ha fatto venire voglia di proteggere le persone, invece che far loro del male. Diciamo che sotto questo aspetto sono atipico come ninja. È ovvio che comunque ho anche altri obiettivi, ad esempio riuscire a superare Hiei, ma questo è un altro discorso, che comunque non è in conflitto con l'obiettivo più grande...»

    Presi fiato. La mia proverbiale parlantina si stava risvegliando.

    Aki
    «Questa, in conclusione, credo possa essere considerata una motivazione per la quale mi serve il suo aiuto, Drake-sama. Sono poche le persone in cui ho avvertito un'ambizione e una forza paragonabile alla sua. Diceva delle mie abilità? Sì, effettivamente è quella del Quarto Hokage, insegnatami da un eremita. Non sapevo che anche altri la possedessero...però se dice di averla affrontata vuol dire che in giro c'è almeno un altro utilizzatore. Saprà perciò di cosa sono capace, e non credo le risulti difficile capire le potenzialità di questa tecnica. Ritengo di saperle sfruttare abbastanza bene in combattimento, specialmente combattendo in corpo a corpo. Purtroppo, non sono molto bravo con le arti magiche. Anzi, diciamo pure che faccio proprio schifo con ninjutsu e genjutsu. Però sono molto versatile. Ah, e un'ultima cosa parecchio importante: spero che lei non abbia problemi con le persone di bassissima estrazione sociale. Voglio dire, non è uno di quelli che considerano il popolino come lurida feccia, vero? Perché se così fosse non potrei proprio diventare suo allievo...»

    Conclusi con un piccolo inchino e un sorriso. Non dovevo farmi sfuggire quell'occasione più unica che rara per ottenere il giusto potere. Con l'aiuto di Drake, non ci sarebbero più state torture, guerre, dolori inutili. Dovevo riuscire a farmi addestrare da lui, a tutti i costi!

     
    .
  3. The_Drake
        Like  
     
    .

    User deleted



    Sentì le parole di Aki e rimase piacevolmente sorpreso nel vedere che nel ragazzo risiedeva un Nindo abbastanza simile al suo quando era giovane: era un fenomeno della casata dei Senju, seppur non appartenente alla famiglia riusciva benissimo ad usare la manipolazione lingea, meritandosi la stima di tutti; Ovviamente le cose sono cambiate con il tempo.
    Proteggere le persone a lui care, questo era un'ottima motivazione per ricercare forza e potere nel mondo ninja, almeno per le idee di Drake in quel momento.
    Poi una spiegazione sulle abilità non fecero altro che sottolineare che aveva azzeccato l'uso del teletrasporto mediante armi, almeno era quello che aveva appreso quella volta alla Foglia, quella volta che aveva rischiato di finire diviso in due da un ninja troppo abile per lui, tantopiù che era perfino fuggito lasciando Jo con un palmo di mosche.
    Ma senza rivangare nuovamente il passato, Ryouji, sorrise all'affermazione del biondo, rispondendogli prontamente. Ricchi e poveri? Chissene...quello che conta veramente in una persona è l'onore e la volontà di combattere per le proprie idee: mi piacciono le tue motivazioni, simili alle mie ora come ora, per cui non farò nessuno sforzo nel allenarti un pò, considerando che saprò sempre per cosa lotti ed a cosa miri. Poi si spostò su Shay, che gli aveva risposto dicendogli un nome che da anni non sentiva pronunciare, apparte una volta dalla bocca di LAexander Hyuga, Amministratore di Konoha.
    Quella donna, il primario dell'ospedale, forse compagna della stessa Alexandra Senju, aveva portato per la prima volta un giovane, se non bambino Drake fuori in missione: Prima missione di rango C, portata a termine con sucecsso anche se uno dei membri aveva ricevuto uno strano sigillo debilitante.
    Sapeva che quella donna fosse la fidanzata se non moglie di Alexander e la descrizione gli calzava a pennello: era un Jonin abbastanza forte e combattivo, poi c'era anche da aspettarselo da un Inuzuka, che quella volta era riuscita a stendere più nemici solo in corpo a corpo; La cosa che gli puzzava era che fosse anche medico: suonava nuova nella mente di Jo.
    Comunque, oramai aveva già arruolato ben due persone nelle sue fila alla Foglia e vide per la prima volta il suo piano delinearsi bene come un quadro: era perfetta quella ragazza come medico, sia per quello che aveva dimostrato di fare, solamente al grado Genin e senza arnesi principali, sia per chi gli aveva insegnato; Strappare dalle grinfie di Iron quella giovane Hyuga sarebbe stato un colpaccio unico e poco importava se il primario si fosse incazzato con lui: erano pur sempre gli allievi a decidere chi fosse il miglior Sensei per loro.
    Il problema principale era strappare un si convinto dalla giovane, considerando che dalle sue parole non volesse in questo momento far parte di una squadra, tanto più con dei tipi che quasi sicuramente l'avrebbero fatta lavorare in ospedale il doppio del tempo: ma ecco la risposta.


    Beh, Shay, conoscono Iron...è stata la prima capogruppo della mia prima missione ufficiale qui a Konoha...non sapevo che lavorasse all'ospedale, anche perchè in questo posto non ci ho messo spesso piede per mia persona, ma sempre per portarci qualcuno! Hahaha!
    Fattostà che se veramente questa donna ti ha istruito così bene, vuol dire che Konoha ha davvero un'ottimo primario a lavorare qui.
    Comunque se veramente ti vuoi levare dai suoi insegnamenti, giro la proposta anche a te: sò che può sembrare affrettato e sinceramente avrei dei dubbi anche io a dare la mia fiducia ad una persona che poco prima ha malmenato un amico...ma ascolta ugualmente.
    Io non posso darti grosse nozioni di medicina, non posso insegnarti tecniche che ti permettano di curare bene o meglio...questo sarà un lavoro che dovrai fare te, magari sfruttando ciò che sai e ciò che studierai o proverai nel campo...ma ti posso promettere dei pazienti, io, Aki e Hiei, pronti a farsi curare alla fine degli allenamenti, posso prometterti che in missione, oltre a mantenere cara la vita, potresti imparare molto di più che chiusa in bibblioteca su dei manuali colossali, posso prometterti che oltre a diventare un ottimo medico, tu possa anche diventare un'ottimo ninja, tanto da lasciare alle generazioni di ninja dopo di te qualcosa di buono.
    E' vero, non è poi molto...ma non saprei che altro darti se non l'amicizia e l'unione nella vita e nella morte di un team di shinobi!


    Era vero, non avrebbe potuto dire parole migliori o spendere qualcosa in più su quelle già dette: tutto quello che Shay poteva accettare era la possibilità di avere esperienze dirette su pazianeti veri, di operare sotto pressione in missione e di avere un gruppo di persone che avrebbero rischiato la vita l'un l'altra; Anche perchè alla fine era quest'ultimo concentto il vero significato di Team...


     
    .
  4. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Join.. Not Jonin.

    Restai piuttosto perplessa alle risposte di Aki. Sapevo per scienza infusa che molti Ninja basano le loro preferenza di allenamento in base a come sono i loro sensei, nel senso che vedono in un sensei che tira a se violenza e potenza un maestro migliore. Eppure non mi capacitavo troppo di una cosa del genere. Drake certo aveva un fascino non trascurabile, si comportava in modo distinto anche li, all'ospedale, ed aveva immediatamente ammesso il suo errore ancora prima di iniziare a parlare seriamente con Noi. Erano tutte cose che gli facevano sicuramente onore in tutto quel delirio di eventi che si era susseguito da quando Jinko era scomparso. Già, chissà poi se l'avrei mai rivisto, Jinko, per adesso era solo una faccia come tante altre che stava svanendo nei meandri drammatici delle parole di Aki, che mi riportavano alla realtà di quello che era successo in strada, davanti alla sala del Tè. La differenza sostanziale tra quello che pensavo in quel mentre e ciò che diceva Akira stava nel semplice fatto che, per la sottoscritta, non era importante diventare forte o imparare dal migliore, ma farsi le ossa in modo autonomo. Forse l'avevo capito tardi, forse avevo iniziato a dubitare di chi era al comando di quelle nostre bande Ninja.. ma questo era uno degli argomenti che non erano considerati ottimali per discutere con uno degli alti gradi della foglia. Non ancora, comunque. Mi limitai ad ascoltare attentamente le parole di Aki, trovando anche una certa giustificazione nel suo dire, migliore di tanti altri disperati alla ricerca del solo potere personale. Ovviamente anche Aki aveva le sue piccole ambizioni personali, come io avevo le mie grandi idee che, presto o tardi, avrei dovuto scegliere se e come affrontarle.

    In quel preciso momento avrei voluto essere a casa, accendere lo stereo ad un volume pazzesco, stendermi sul pavimento e dormire per tre giorni, senza pensare a nulla, evitando di ricordare stupide nozioni di brutalismo o altre stronzate da veterani della guerra astrale dei demoni peccatori demoniaci.. o roba simile, e dedicarmi unicamente a me stessa. Dopo essere tornata da Kiri e aver avuto quella brillante ed illuminante esperienza con Fujiko, le cose erano cambiate lievemente, non avevo più voluto sentire i miei vecchi Sensei, nessuno di loro, cercando un modo per andare avanti e trovare qualcosa di migliore, di diverso, che mi aiutasse a crescere ma allo stesso tempo, mi servisse come trampolino di lancio per ogni mia piccola, ma costruttiva, ambizione medica.

    Ascoltai le parole di Drake con fare estremamente interessato: Mi stava offrendo una delle opportunità più uniche che rare, come si sul dire, che potessi aspettarmi di ricevere con la scarsa esperienza che avevo in campo medico e bellico. Anche se mi fossi impegnata all'inverosimile di ammazzare qualcuno non se ne parlava, non a caso almeno, come molti Ninja fanno abitualmente per .. allenamento?. Mi allettava molto l'idea di poter curare Hiei e Aki durante i loro deliri belligeranti, tanto più che con quei caratterini si sarebbero facilmente macellati anche decine di volte al giorno. Avevo bisogno di qualcuno che mi isegnasse ad andare oltre ciò che sapevo, ma prima era meglio consolidare quello che avevo appreso, mio malgrado, durante il mio primo addestramento.

    Restai ancora imbambolata qualche minuto, con aria riflessiva, i capelli ora mi ricadevano sul viso, spettanatisi a causa del mio continuo movimento con la testa per seguire i dialoghi dei presenti. - Drake-San, io non sono una brava combattente, ho qualche lampo di genio, ma niente a che vedere con abilità quali l'arte del legno o simili. Ne tantomeno so usare una Spada tanto bene da ferirci con facilità un nemico. Io so fare una sola bene.. ed è quella che mi ha visto fare poco fa ad Hiei, potare la pace dove altri Ninja portano la guerra.. - Sorrisi, dolcemente. Mi aspettavo l'ennesima recriminazione cacofonica sull'essere un'assassina a sangue freddo addestrata nei modi più brutali. E sognai d'essere Sensei a mia volta, insultando a morte tali concetti. - A me farebbe piacere far parte di.. questa sua idea, è già troppo che non ho uno scopo, che viaggio priva di meta per Konoha e che passo le mie giornate qua.. - indicando il tetto, volendo indicare l'ospedale - ..a praticare iniezioni, fare prelievi, diagnosticare banali influenze o ..quando va bene, ossa rotte e poco altro. Io ho l'ambizione, forse anche egoistica, di diventare una bravissima medica, anche sacrificando il resto delle mie capacità se è necessario.. e non tornerò su questa decisione.. - Presi un solo istante di pausa. - Se lei è davvero deciso a proporci questa.. offerta.. che .. per me è davvero lodevole, voglio che le siano chiari i punti che ho detto prima.. così che non ci siano problemi, errori di valutazione.. scontri ideologici? - Non volevo incappare in un sensei che troncasse il mio istinto, quasi materno, di prendermi cura degli altri. - .. Se per lei quanto ho detto.. ha un senso, un.. qualsiasi senso.. allora io non ho nulla da Obiettare. - E, sebbene la mia voce avesse lievemente tremolato nel dire le ultime frasi, ero convinta di quella grande opportunità. E speravo di non essermela giocata nel modo sbagliato.
     
    .
  5. Raccoon
        Like  
     
    .

    User deleted


    Boston Tea Party
    Parte 6

    Ascoltai silenziosamente quello che Drake-sama e Shay avessero da dire. Il primo non fece storie sulla mia condizione di poveraccio e, quando propose a Shay di diventare sua allieva, quella non si tirò indietro. Oddio, magari aveva risposto titubando un po'. Comprensibile. Quello che aveva visto poco prima sembrava averla scioccata davvero. Mi pareva di capire (non che ci volesse chissà quale intuito) che la ragazza Hyuga non sopportava la violenza, un po' come me. Solo, lei sembrava molto più radicale del sottoscritto. Ho sempre ammesso che a volte la violenza, per quanto non auspicabile, è l'unica soluzione.
    Quando anche lei ebbe finito di parlare, accettando l'idea di diventare allieva di Drake insieme a me e a Hiei in qualità di nostro medico personale, mi resi conto di una cosa. Uno: io. Due: Hiei. Tre: Shay. Drake: sensei. Quattro elementi. Quel numero mi suonava vagamente familiare...ovvio! Quattro persone, come dovrebbero essere - e sono - nelle regolari squadre di ninja dell'Accademia. Quello che viene comunemente definito "team". Non me ne ero reso conto subito, ma accettando di farci allenare tutti e tre da Drake-sama avevamo in pratica dati vita ad un team. Ed anche un signor team, se posso permettermi! Da quel che ero riuscito a capire osservando i miei due (futuri) compagni, sembrava che Hiei fosse bravo laddove io ero negato, e Shay fosse in grado di rimetterci in sesto dopo eventuali scontri! Un team perfetto! Se a questo si somma anche il fatto che avevamo dalla nostra un ninja potente ed esperto (nonchè figo) come Drake-sama, il gioco era fatto.

    Aki
    «Ehi, Shay, Drake-sama! Visto che tanto dobbiamo allenarci tutti insieme, perché non formiamo un team fisso? Insomma, credo che potremmo lavorare bene tutti insieme...e poi pensate un po' che figata: ci verrebbero assegnate missioni speciali, riconoscimenti, fama all'interno del villaggio e dell'Accademia! Ovviamente dopo che saremo riusciti a diventare abbastanza forti, ma non credo ci saranno troppi problemi...Parlando per me, sono parecchio motivato. E credo che anche Hiei e tu, Shay, lo siate. Che ne dite? Ovviamente, se decidiamo di formare un team - e la scelta finale credo dipenda solo da Drake-sama - dovremo anche trovarci un nome..un bel nome, intendo, e magari anche un simbolo per far subito capire chi siamo!»

    Chi mi avesse osservato in quel momento, avrebbe visto nei miei occhi un bagliore del tutto innaturale che poteva far supporre, nel migliore dei casi, ad un'estasi fanatica, nel peggiore a follia pura. Eh, brutta cosa il farsi trascinare così...



     
    .
  6. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Risveglio...






    Mi trovavo in uno spazio infinito e completamente nero, ricordavo di esser stato pestato.
    Picchiava forte quel Drake, molto forte, e sebbene io avessi capacità evidentemente fuori dalla norma, la sua preparazione fisica era a dir poco soverchiante.
    Gli erano bastati pochi colpi per ridurmi all'impotenza, non potevo accettarlo, no per nessun motivo.
    Ero in piedi in mezzo al nulla, non potevo ne parlare ne muovermi, fino a quando un bagliore rosso non accecò i miei occhi, e dall'oscurità, emerse un ampio salone illuminato da una moltitudine di piccoli e deboli torce.
    Di fronte a me si trovava un Trono occupato, occupato da una figura già vista in precedenza, e con la quale ero legato profondamente, quello che fu mio Padre, se così poteva essere chiamato.
    Non ebbi neanche il tempo di fare niente, che la sua mano si era avvinghiata al mio collo, dopo che con un movimento fulmineo, si era letteralmente teletrasportato di fronte a me, mi strinse con una forza perlomeno doppia di quella esercitata da Drake.



    Questa è la seconda volta che vieni annientato...
    Perdente...




    Con tutte le mie forze cerco di sottrarmi alla stretta di mio padre, ma non ci riesco, sembra possedere una forza non concessa a nessun uomo, e subito egli mi scaglia lontano, saranno stati 30 metri di volo, ma li compii in neanche un secondo, schiantandomi sulle pareti del salone.
    Riverso a terra, sollevai la testa verso la figura demoniaca di mio padre, aveva occhi infuocati, ed attorno il fuoco oscuro che anche io dominavo, l'energia che tanto bramavo di ampliare, che tanto volevo imparare a controllare, sembrava che fosse la sue essenza.
    Un unione completa con l'arte principale del Clan.
    Non potevo parlare, non capivo il motivo, ma non riuscivo ad emettere suoni.



    E' quella che hai mostrato la forza di cui ti vanti?
    E' tutto quì quello che riesci a fare? Cadere?
    Non meriti il dono che ti è stato offerto, meriti solamente la morte, umano...



    Scomparve un'altra volta, ma i miei occhi continuavano a vedere al sua figura in lontananza, fino a quando non mi trovai trafitto dalla stessa spada che io possedevo fin dall'infanzia.
    Era coperta di fiamme nere, ed aveva trapassato in maniera impeccabile il mio cuore.
    Ad un tratto, solo gli occhi rossi di mio padre, e quel posto così ultraterreno si dissolse, mentre i miei occhi si aprirono di scatto.
    Trovando di fronte a me un soffitto bianco, illuminato da lampade, ero steso su un letto, ed il costato mi bruciava dal dolore.
    Mossi un braccio, per provare a portarlo sulla ferita che credevo di aver subito, ma non ve n'era alcuna traccia.
    Un sogno? Oppure qualcosa di più...
    Non riuscivo a capire, di nuovo all'ospedale, Shay ed Aki dovevano aver ignorato il mio avvertimento.
    Fanculo, questo posto puzza, e ci sono già stato troppe volte.
    Tentai di alzarmi, ma non ci riuscii, forse ero stato imbottito di farmaci, oltre alla spessa e tirata fasciatura sul costato.
    Sempre intontito, cercai di rimettere la mia benda, che era stata adagiata su una sedia vicino al letto, sopra al mio demoniaco Occhio innaturale.
    Non ero abituato a mostrarlo, e non volevo che fosse visto da ogni singolo infermiere della foglia.
    Un po' alla meno peggio, riuscii a sistemarmi la fascia sulla fronte, anche se l'impresa fu davvero ardua, considerato il dolore.
    Poi l'unica cosa che saltò alla mia mente, fu quella di chiamare il dottore, volevo alzarmi di lì ed andarmene a casa, mi sarei ripreso lì, da solo dove non c'è quell'aria di malato che contraddistingue gli ospedali.



    Ooooooooh! Dottore!? Avanti, venga quì e mi dimetta, voglio andarmene a casa mia!




    Ormai stavo diventando un cliente fisso di quel luogo, e la cosa non mi andava certo a genio.
    La testa mi faceva male, avevo delle cose alle quali pensare, problemi da risolvere, e voglia di starmene qualche giorno in solitudine.
    Se non altro ero ancora vivo, e i coniugi Aburame avevano acquistato per me una grande villa, completa di tutti i confort.
    Appena fosse arrivato il dottore, me ne sarei andato da quel maledetto ospedale.




     
    .
  7. The_Drake
        Like  
     
    .

    User deleted



    Sentì il vociare di Hiei da appena fuori la porta della sua stanza, mentre ancora Aki parlava di dar forma al Team, segno che la cosa l'aveva interessato molto più del dovuto, una cosa sicuramente positiva.
    Però non volendo dare subito una risposta al quesito posto dal biondo, Jo fece cenno ai suoi due giovani amici fuori dalla porta, d'entrare per far visita al corvino: dopo l'accaduto il Sensei doveva dargli delle spiegazioni.
    Fece slittare piano la porta e ci infilò metà testa dentro per dare una sbirciatina, vide il ragazzo che si dimenava per lasciare quel posto, cosa in comune con Ryouji considerando che non era mai finito in un tavolo d'ospedale e non voleva nemmeno iniziare.
    Poi, aprì del tutto e con passo tranquillo si fece strada nella stanza, puntando alla finestra che mostrava il villaggio di Konoha; Punto il viso a guardare fuori ciò che c'era di bello, notando che della scazzottata non se ne parlava più, i bambini aveva già ripreso a giocare e le persone continuavano la loro vita.
    Non staccò lo sguardo dal paesaggio, finchè non sentì richiudersi la porta dietro di sè.
    Si girò verso, Hiei, sincerandosi delle sue condizioni. Direi che ci sono andato giù pesante questa volta...mi spiace, ancora Hiei, ma vedere quelle serpi su di te mi ha dato il sangue alla testa, reazione d'istinto che non voglio più avere con un'amico. Disse sorridendo, cercando d'esser più amichevole possibile.
    Si rigirò sulla finestra e l'aprì, facendo entrare un pò d'aria e sedendosi sul bordo di questa, in modo che metà corpo uscisse sulla tettoia e il resto rimanesse dentro.
    Lasciò parlare i ragazzi se l'avessero voluto, avrebbero avuto delle cose da darsi, delle spiegazioni da darsi e delle felicitazioni sullo stato ottimo di recupero del chunin serpentoso.
    Drake, nel mentre, avrebbe assunto una faccia pensierosa, cercando di riflettere su ciò che aveva davanti, cercando di capire come meglio sfruttare quelle tre giovani menti, cercando di trovare un nome al team, cercando di sfruttare quel poco che aveva imparato con gli anni dd'esperienza per cavarne un ragno dal buco.

    Sapeva bene che i team ufficiali della Foglia erano di solito un gruppo di Genin affidati alle cure di un Jonin, cioè qualcuno che di gavetta ne aveva fatta: loro così disposti erano due Genin, un Chunin e un'altro Chunin come Sensei.
    Ovviamente, il divario di capacità si era notato dalla scazzottata, mettendo al primo posto l'eremita, seguito dal Hiei, che aveva dimostrato una determinazione e forza notevole, e infine Shat e il teleportatore, comunque da far maturare.
    Sapeva pure che il team così formato formava un buon assortimento di forze: un medico, o futuro medico, un ninja di supporto abile negli spostamenti nel campo, due esperti di ninjutsu, abili nella corta come nella lunga distanza: c'era tutto e ancora due dei membri doveva diventare chunin; La cosa promettava bene.
    Il nome del team era una cosa ancora difficile da decidere, dato che di solito si assegnava il nome del Sensei o un numero per far capire di quale squadra appartenesse: ma quello non era un team normale, qualcosa di ufficile, forse lo sarebbe diventato con il conseguimento del grado Jonin da parte di Drake ma era ancora troppo presto.

    L'ultimo punto era difficile da analizzare, ma qualcosa gli rendeva facile la scelta e la cernita tra i nomi: non avrebbe voluto chiamare il suo gruppo con il nome del Sensei, troppo autoritario e qualcosa che si teneva per il grado maggiore.
    Per questo l'unica scelta ricadde su ciò che la squadra aveva dimostrato d'avere, dimostrato di possedere rispetto a tanti altri shinobi che abitavano in quel mondo.


    kesshin...il nome della squadra sarà kesshin!


    Ruppe il suo silenzio con quell'esclamazione, senza mutare dalla sua posa nella finestra, quasi stesse ancora pensando se la scelta fosse giusta. Kesshin, sta per "determinazione"...ed è l'unica cosa che mi è venuta in mente ricordando ciò che abbia appena passato: avete dimostrato quanto forte siano le vostre convinzioni, dandomi delle motivazioni forti, dando l'impressione di possedere un'ardore che può superare anche le più grandi difficoltà! Disse per poi continuare, rivolgendo lo sguardo ai tre. Anche se ero più forte di tutti avete mostrato un forte senso di determinazione nel voler salvare il vostro amico, ora compagno...incuranti della minaccia avete provato a salvarlo da una sua fine...ed è questo che conta, ed è questo lo spirito che sto cercando Poi, si lasciò prendere la vena poetica e alzandosi in piedi rientrando dalla finestra, iniziò ad elogiare, la sua scelta. Ogni persona, ogni ninja di conoscerà come la squadra Kesshin, la squadra della determinazione! La squadra che può superare ogni avversità, la squadran che non teme il futuro...la squadra che combatte per un futuro migliore! Disse , concludendo e accorgendosi che stava urlando.
    Poi allungò il pugno in avanti, ponendo difronte ai tre, in modo che potessero arrivarci tutti.


    Hiei, Shay e Aki...accettate di creare questo Team ninja, accetate me come vostro Sensei, sia nel bene che nel male? Accettate di difendere il buon nome della Foglia, collaborando come una squadra? Accettate di mettere le vostre vita sulle mani dei vostri compagni, qui riuniti nella stanza? Accettate di impenarvi al massimo per rendere veri i vostri obbiettivi?
    Io qui, davanti a voi, prometto di difendervi al costo della mia stessa vita...che mi potessero spezzare, tagliare o mutilare, io continuerò a difendere questo gruppo di persone, perchè voi siete il futuro della Foglia! Perchè voi siete il mio Team!


    Paroli solenni che vennero dette con la massima serietà in viso: un pugno nel centro, come era posizionato Drake, avrebbe voluto unirsi al gruppo...


     
    .
  8. Iron_Malfoy
        Like  
     
    .

    User deleted


    *Il lavoro di primario si sa è sempre noioso, poco stimolante ed Iron preferiva di gran lunga stare all'aperto eppure era stata chiamata a gran voce dal suo studio per dimettere un paziente che lamentava di dover stare chiuso in una stanza troppo sterile per i suoi gusti, disturbando tutto il vicinato. Iron sbuffò, indossò il camice bianco e scese di gran carriera, prima se la sbrigava meglio era.*

    *Bussò alla porta oltre la quale arrivava un gran vociare ed entrò.*

    "Signori scusate l'interruzione ma vorrei ricordarvi che siamo in un ospedale dove c'è gente che soffre e il tono della vostra voce è lievemente sopra il consentito."

    *Sorrise ai presenti. Salutò con uno sguardo e si diresse verso il letto del "malato" come se nulla fosse. Prese dai piedi la cartella clinica, estrasse la sua penna dal taschino sul petto e scrisse due righe.*

    "Stai sdraiato per cortesia, sarò rapida."

    *Lo scrutò per qualche istante con occhio clinico quindi impose le mani sul ragazzo e una luce viola irrorò dalle mani della kunoichi. Pochissimi istanti, appena un battito.*

    "Come nuovo. Prendi le tue cose e va a festeggiare. Sentirai i muscoli leggermente tirati per una giornata. Il resto è storia."

    *Se il ragazzo si fosse guardato avrebbe pensato di non esser mai sceso in combattimento.*

    "Posso invitare anche voi a proseguire in luogo più consono?"

    *Sorrise completamente disinteressata dalla conversazione precedentemente in atto. Tornò quindi a scrivere sulla cartella clinica del giovane sperando liberassero l'ospedale quanto prima dal loro vociare.*
     
    .
  9. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted



    Determinazione!

    Era strano come dopo così poco tempo che frequentavo quel mondo mi trovassi già a pensare seriamente a fondare un gruppetto, un team che dir si voglia, con cui iniziare davvero a lavorare, non solo a studiare e fare missioncine di basso profilo per vecchie boriose incapaci di ritrovare i propri animali domestici. Onestamente non credevo molto in quel tipo di istituzione, sebbene quello fosse il futuro di ogni Ninja fedele all'accademia: Formare un Team, crepare da qualche parte, venire dimenticato come cenere al vento o roba simile. Niente di peggiore per chi, come me, desiderava ardentemente una vita piena d'emozione, di novità, che fosse incentrata su uno scopo preciso, qualcosa da seguire evitando stereotipi e banalità da banco di farmacia scadente. In pratica volevo passare al livello successivo, farmi sentire per chi ero e dare vita a quello che pensavo.

    Che fosse stato Drake ad offrirmi quella possibilità, Aki o chiunque altro poco importava, la cosa principale di tutto quel mio ragionamento auto diegetico era il futuro. Il mio futuro e quello dei miei ideali. Aki espresse a lungo ed in modo particolareggiato il suo punto di vista nei riguardi di questa possibilità concreta e, in tutta onestà, lo trovai molto diverso dallo schema mentale che mi ero proposta di primo impatto. Magari era solo un pazzoide con istinti omicidi che cercava in Drake un sensei da sfrutta e sgozzare a momento debito, Non mi era dato certo saperlo e non avevo motivo per non fidarmi di una persona appena conosciuta. Ascoltai con interesse, annuendo di quando in quando come a voler sottolineare il mio interesse per le sue deduzioni.

    Hiei si svegliò, iniziando sbraitare per le proprie dimissioni. Mi fece lievemente sorridere, avevo ancora i vestiti sporchi del sangue che aveva perso e già si sentiva pronto a compiere chissà quale prodezza impossibile, ero quasi invidiosa di quel suo essere tanto forte.. o forse voleva solo scappare a gambe levate da quel postaccio lurido? Non che fosse realmente lurido, ma in ospedale meno ci stai meglio stai. Che frase degna di un premio letterario, però esprime bene il senso che Hiei doveva aver provato in quel frangente.

    Mi alzai da terra, ero stanca e mi faceva male la schiena a stare rannicchiata contro il muro duro e freddo, giusto in tempo che vedere Drake che, rivolgendosi a Hiei, ammetteva di aver esagerato con quella scarica devastante di botte. Ebbene compresi li la grandezza di quel tipo tanto irruente che s'era offerto di allenare la sua vittima, lui sapeva ammettere i propri errori, le proprie esagerazioni, era forse la persona che stavo cercando per farmi istruire sul mio futuro? Non era un Medico ma.. cosa importava? Era meglio essere un'infermiera amorevole e competente.. che una Neurochirurga boriosa e estraniata dalla metafisica del mondo.. letteralmente una stupida. Sorrisi.

    Appoggiai la mano sopra quella di Drake, coprendo il suo pugno con le mie dita sottili e rosata dal sangue di Hiei, quasi una sorta di strano giuramento di sangue. - Drake-Sensei. - Mi limitai a dire sorridendo, per poi guardare Hiei un istante. - Tu non agitarti troppo. -.

    Era una cosa strana, una sensazione improvvisa, una scelta quantomeno istintiva, che non necessitava di mentalistiche riflessioni, persone come me che cercavamo una semplice unione, un interesse comune e la possibilità di apprendere gli uni dagli altri.. Che altro? Una donna che veniva a disturbare, non richiesta, la nostra piccola grande fortuna. - Appena Hiei starà bene siete tutti invitati a casa mia, nel quartiere Hyuga, a mangiare del buon pollo. Pollo vero, non quello schifo che servono ai locali di qua! - E già iniziavo a gongolarmi. Un futuro tra bisturi e coltelli da cucina.. Era fantastico.







     
    .
  10. [.:RoUgE:.]
        Like  
     
    .

    User deleted




    Guarigione istantanea - Team Keshin






    Avevo chiamato un dottore, e dopo pochi attimi, una donna si era precipitata nella mia stanza, ad esser sincero, era anche molto misteriosa, ed aveva un non sò che di selvaggiamente bello.
    Mi attirava quel genere di persona.
    Intanto nella stanza vidi che entrarono anche Drake, Shay e Aki, le mie teorie erano esatte, mi avevano trascinato quì a forza nonostante gli avessi chiesto di non aiutarmi...
    La dottoressa sgridò tutti noi, ma soprattutto me per il baccano causato, e dopo visionò la mia cartella clinica.



    Senta lei, non mi importa se stò male, mi faccia uscire di quì! Odio gli ospedali...e...




    Non ebbi il tempo di proseguire con la mia animosa lamentela da bullo, perchè la donna pose su di me le sue mani, e non potei far altro che esser eun po' imbarazzato, nel preciso istante del gesto, le mie ferite ed i miei dolori, iniziarono ad affievolirsi rapidamente, chi diavolo era questa, una strega?
    I piccoli tagli ed escoriazioni che mi aveva causato quel Mostyro di Drake stavano scomparendo quasi possedessi una rigenerazione incredibile del corpo.
    Cazzo, mi sento come nuovo... credo che le dirò grazie... si se lo merita.



    Grazie dottoressa, vedo che ha capito i miei pensieri...
    Mi piacerebbe sapere il suo nome, e vorrei dirle il mio...
    Io sono Hiei, un chunin di questo villaggio...
    Si, andrò subito fuori di quì...



    Scesi dal letto, ripresi la mia casacca nera e la indossai sopra il bendaggio, infine indossai il mio mantello e rimisi alla cinta la mia fedele spada, nel frattempo Drake si stava rivolgendo a me, sostenendo con nonchalance, di esserci andato giù pesante, una sorta di scuse non menzionate, si diciamo che mi andava bene.
    La sua reazione era stata un'evidente dimostrazione che nessuno tralascia mai le apparenze, neanche le persone che stimi di più.
    Serio, e scuro in volto, replicai dunque alle parole del Chunin dicendo:



    Non voglio nessuna scusa da parte tua... Drake...
    Non mi è importato niente di ricevere quei tuoi pugni, l'unica cosa è che mi aspettavo tu ti fidassi di un compagno, indipendentemente dalle bestie con le quali ha creato un'affinità...
    Ma sinceramente, al tuo posto, mi sarei picchiato anche io...
    Per me è tutto come prima...



    Continuai ad inserire il resto del mio equipaggiamento nelle apposite sacche, poi mi rivolsi agli altri due ragazzi lì presenti:



    Voi due... mi fate incazzare di brutto, vi avevo detto di lasciarmi in strada...Sarei tornato a casa da solo quando mi fossi svegliato.
    Invece mi son dovuto ritrovare per l'ennesima volta all'ospedale...
    Beh credo di dovervi ringraziare...per avermi disobbedito...




    Pareva che il tempo fosse volato da quando mi avevano portato in quel posto, poichè l'altezza del sole era leggermente variata, ed io sapevo riconoscere gli spostamenti del sole in modo tale da stabilire l'ora.
    Chissà quanto avevano parlato quei tre, mentre io venivo dilaniato in sogno da quel bastardo di un demone.
    Poi ad un trattio dalla bocca dell'eremita spuntò fuori un discorso che francamente non mi sarei mai aspettato, dovevano averne discusso in mia assenza.
    Un nome, quel megalomane voleva fondare una sorta di squadra per proteggere Konoha, una delle squadre più forti e leali akl villaggio, come lo fu quella dei Tre ninja e molte altre.
    Beh, francamente avere al mio fianco un tizio potente come Drake, mi solleticava alquanto, ma lui avrebbe dovuto tollerare i miei rettili, altrimenti non saremmo potuti andare d'accordo.
    Bah...Era proprio un ninja cazzuto...
    Perchè non dargli retta?
    Rimasi ad ascoltare ogni singola parola che quell'uomo aveva da dire, ed aspettai che il suo gesto sincerasse la conclusione del discorso.
    Poi dopo che Shay ne rimase abbagliata completamente, feci un passo avanti, e portai il mio pugno a contatto con quello di Drake e dell'altra.
    Poi sul mio viso si dipinse un ghigno e dissi sarcastico:



    Sei proprio un cazzo di Megalomane....
    Diciamo che ci stò...



    Sul finale, Shay propose il fatto che quando fossi stato bene, avremmo potuto mangiare a casa sua, ma io avevo un'altra idea.
    Tra pochi giorni la casa vicino al bosco comperatami dagli Aburame, sarebbe stata pronta e arredata, quindi volevo che tutti loro, oddio magari se Aki se ne restava a casa sua sarebbe stato meglio, fossero venuti a visitare la mia nuova e a quanto sembrava gigantesca residenza.



    L'idea è meravigliosa Shay San, ma che ne dici di venire a cucinare del pollo nella mia nuova casa?
    C'è una bella cucina, ed inoltre credo che sarà grandissima, sarà pronta tra due giorni.
    Ovviamente anche Drake e il Biondo sono invitati.



    Ecco, l'incazzatura se n'era andata in un lampo, Konoha mi stava proprio cambiando, lentamente ma stavo relamente diventando un'altra persona, ciò che avevo cgiurato di combattere con tutte le mie forze...



     
    .
  11. Iron_Malfoy
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Grazie dottoressa, vedo che ha capito i miei pensieri...
    Mi piacerebbe sapere il suo nome, e vorrei dirle il mio...
    Io sono Hiei, un chunin di questo villaggio...
    Si, andrò subito fuori di quì...

    *Iron sorrise al ragazzo.*

    "Sono Iron Tobi Inuzuka, Jonin e Primario del Konoha Hospital."

    *Guardò il ragazzo rivestirsi velocemente e prestarsi alla scenetta. Iron si girò nuovamente verso il gruppo che si era posizionato in una posa plastica.*

    *Sorrise al suo fondatore ma solo in segno di sollievo, se lui si accollava Shay lei non era costretta ad ammazzarla per infilarle nella testa un pò di buon senso e togliere i fiori che spuntavano dalle orecchie. Ci pensò su per un istante, probabilmente non avrebbe fatto neanche quello, in fin dei conti per Iron la ragazza non aveva alcuna importanza. Non era uno dei suoi ne tanto meno le avrebbe chiesto d'esserlo quindi al di la di un semplice interesse per il fatto che era medico non vi era altro. Era stata solo l'ennesima neo genin che aveva avuto bisogno di un pò d'addestramento.*

    *Firmò ancora qualche pagina.*
     
    .
  12. Raccoon
        Like  
     
    .

    User deleted


    Boston Tea Party
    Parte 7

    Rumoroso e vagamente molesto come sempre, Hiei fece il suo ritorno sulla scena, togliendomi per il momento il piacere di godermi la faccia di Drake alla mia proposta di darci un nome cazzuto. L'attenzione, ovviamente, venne catturata sull'ex-moribondo, che dalla sua camera sbraitava alla dottoressa di farlo uscire di lì. La donna acconsentì, poi ci disse di andare a far casino da un'altra parte. Sensato devo dire. La guardai. Così quella era la famosa Iron Inuzuka? La sensei di cui poco prima stava parlando Shay. Il miglior medico di Konoha, già. Cercai di immaginarmi in una posizione così elevata all'interno del villaggio, cercai di immaginare come ci si dovesse sentire a ricoprire una carica così importante. Decisi che mi sarebbe piaciuto essere così importante. Decisamente. Me ne rimasi zitto, fantasticando su di me a capo dell'intero villaggio. O magari, perché no?, come unico e grande imperatore di tutte le terre ninja, unificatore dei villaggi!

    Drake tirò fuori un nome che più figo non sarei riuscito a trovarlo: Kesshin! Determinazione: la mia, a diventare in grado di proteggere le persone, quella di Shay di rimetterle insieme ed evitar loro la morte, quella di Hiei di, beh, non so di preciso, credo distruggere tutto l'universo con il suo potere. Determinazione che fa rima con ambizione: le due cose vanno a braccetto come una vecchia coppietta sposata da anni, che trascorre le proprie giornate passeggiando per i parchi e disturbando la quiete di ignari volatili.
    Drake parlà di nuovo.

    Drake:
    «Hiei, Shay e Aki...accettate di creare questo Team ninja, accetate me come vostro Sensei, sia nel bene che nel male? Accettate di difendere il buon nome della Foglia, collaborando come una squadra? Accettate di mettere le vostre vita sulle mani dei vostri compagni, qui riuniti nella stanza? Accettate di impegnarvi al massimo per rendere veri i vostri obbiettivi?
    Io qui, davanti a voi, prometto di difendervi al costo della mia stessa vita...che mi potessero spezzare, tagliare o mutilare, io continuerò a difendere questo gruppo di persone, perchè voi siete il futuro della Foglia! Perchè voi siete il mio Team!»


    Risposi immediatamente, com'è ovvio!

    Aki:
    «Drake-sensei, credo di doverti chiamare così ora, accetto, accetto e riaccetto! E a impegnarmi sono abituato...Non avrei fatto quel poco che sono riuscito a fare fino a ora se non impegnandomi al massimo. La vita mi ha fatto dono soltanto di un padre spalamerda, non di un ricco ninja professionista. Se sono qui lo devo solo alla mia determinazione. Spero di non deluderla, sensei!»

    Speravo che il messaggio venisse recepito. Shay e Hiei allo stesso modo accettarono le sue condizioni, ma con minor trasporto. Pazienza, li avrei spronati più tardi, l'importante era che Shay ci fosse. Di Hiei avrei fatto anche a me, ma forse mi avrebbe fatto comodo pure lui.
    Shay propose di andare a finire di parlare a casa sua, dove avrebbe preparato un buon pranzetto a base di pollo. Solo allora mi ricordai di una cosa: la mamma mi aspettava per pranzo! Ci sarebbe stata anche la nonna, e io me lo stavo completamente dimenticando!

    Aki:
    «Oddio Shay-chan! Scusa, scusa e ancora scusa! E anche voi, mi dispiace una cifra! Mi ero dimenticato che mi aspettano a casa per pranzo, sapete, orride tradizioni di famiglia...E se non mi presento mio padre è capacissimo di tirarmi il collo peggio che a un pollo. Ninja o non ninja, conta poco per uno che è abituato a sturare fogne a mani nude...Mi dispiace tantissimo, ragazzi e sensei, ma devo proprio scappare!»

    Non detti loro neppure il tempo di replicare. Come una furia mi precipitai fuori dall'ospedale attirandomi le maledizioni di tutti gli infermieri. Stavolta ero veramente nella merda, ed ero sicuro che Pa' mi stesse aspettando con la mazza delle grandi occasioni. Ogni altra cosa per il momento mi aveva abbandonato il cervello: piazza pulita come dopo uno tsunami...





     
    .
  13. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted




    L'Uchiha Malandato.

    ennesimo giro di Ospedale, ennesima carrellata di elementi fracassati dalle proprie, sciocche, esperienze di addestramenti et similia. Che dire, una giornata come tante altre, il prossimo in lista era un tale Uchiha arrivato da poco. Passai per uno dei lunghi corridoi, c'era un bimbo che stava strillando come un demonio punitore dentro una delle camere, il padre ferito sul letto che tentava di raggiungere uno dei suoi Kunai e la madre che fumava nervosamente con la mano fuori dalla finestra. - Non si può fumare qua dentro signora.. e la prego, lo faccia smettere l'ospedale soffre a sufficienza di urla.. - Detto questo e notando la madre spegnere la sigaretta con lieve reticenza, proseguì sino ad arrivare alla mia destinazione.

    All'interno c'era un ragazzo, avrà avuto sui 20 anni, forse meno, ed era ferito al costato e ad una gamba. Controllai rapidamente le cartelle, risultava essere in via di guarigione e non necessitava di altre cure, se non un controllo ogni sei ore per assicurarsi che procedesse tutto nel modo giusto. - Buongiorno.. Signor.. Morai - Sorrisi affabile. - Sono la sua infermiera, devo controllare che sia tutto apposto. - Detto fatto mi avvicinai, controllando le ferite. Erano in ottimo stato, tutte in via di ricalcificazione, il che era intuibile dal poco gonfiore presente, anche se un'altro paio di giorni di riposo assoluto erano sempre consigliabili. - Che dire, non sembrano essere sorte complicazioni di alcun genere. - Appuntai accanto al nome del ragazzo lo stato dell'infermità. - Allora.. vediamo se ho qualcosa per te.. - Mi infilai una mano nella tasca del camice ed estrassi una specie di incarto in alluminio. - Predi una caramella - Dissi porgendo il sacchettino, pieno di caramelle sfuse. - I Dolci sono la miglior cura che la medicina Possa offrire al Mondo. Oltre al Chakra, e.. al resto.. certo. - Un sorriso, nell'attesa della reazione di Morai.

    SPOILER (click to view)
    Piccola giocata personale tra S h a y & KiHawke!

     
    .
  14. KiHawke
        Like  
     
    .

    User deleted



    La mia prima "amica"

    mi ero svegliato da circa una settimana. Purtroppo per me, avevo un piccolo buco nero in testa. Ero saltato dalla conversazione con un vecchio che sembrava gentile, la mia prima vera conversazione da circa due anni, a un...ehm...ospedale? Si, dev'essere questa la parola. Dicevo, in un ospedale situato non so dove. Ero in un letto, non mi sentivo più la gamba ed il costato mi doleva terribilmente. Niente che non riuscissi a sopportare, ma era fastidioso sussultare ad ogni movimento sbagliato. Svegliandomi, mi ero ritrovato un tipo accanto, alto, con i capelli neri. Mi ricordava qualcuno, anche se non avrei saputo dire chi. Purtroppo, il tipo era sordo, visto che in due giorni non disse una parola, nemmeno rispose a qualunque cosa somigliasse ad una domanda. Sorvolando, stavo dicendo: mi ero svegliato da circa due settimane, non sapevo dov'ero, perchè ero li, come mai mi ero spezzato metà delle ossa del mio corpo, e come mai le mie guance fossero tanto...pungenti. Mi ricordo che un giorno entrò nella "mia stanza" una ragazza. Già. Gran bella ragazza. Non troppo alta, con i capelli rossi legati a coda di cavallo, un bel visino ed un camice bianco tipico dei vari lavoratori dell'ospedale. Me la ricordo bene, sia perchè era una gran bella donna, sia perchè il mio primo pensiero quando la vidi, fu:

    Bleah. Un altra femmina.

    Appena entrata, si rivolse a me come "signor Morai". La tipa non doveva avere tutte le rotelle a posto se dava del signore ad un bimbo di sei anni. Ma sorrise. è bello quando qualcuno ti sorride, quindi gli risposi con un altro sorriso. Poi arrivò la parte meno piacevole: era un infermiera, doveva controllare le mie condizioni. Si avvicinò, e, davvero, provai una frustrazione fuori dall'immaginabile. Mi controllò le ferite, dicendo che non avevo complicazioni. Bhe, prima esco di qui meglio è. mi dissi, seccato. Infine la femmina si mise una mano in tasca e ne tirò fuori delle caramelle. Il che mi mandò dritto dritto in uno stato di euforia: era un bel po' che non vedevo qualcosa di anche solo lontanamente dolce! Mi avventai sul sacchetto con foga e desiderio, cercando di prenderne il più possibile. Tutte quelle che riuscii a prendere me le ficcai in bocca, nello stesso momento. Poi, con la bocca ancora piena di caramelle , le dissi, cercando di fare amicizia (ok, era una ragazza, ma anche l'unica persona che si fosse dimostrata gentile con me! ) Ciao, io Mi chiamo Morai...tu?

     
    .
  15. S h a y
        Like  
     
    .

    User deleted




    L'Irruenza

    L'impeto di quel ragazzo sulle caramelle era a dir poco assurdo. Non avevo mai visto un uomo avventarsi con tanta foga su semplici caramelle, solamente i bambini si comportavano in quella maniera.. ma del resto la cartella clinica riportava qualcosa riguardo ad una certa amnesia, forse dovuta alle ferite riportate. Alla fine non mi dispiaceva neppure troppo per le caramelle, gli altri malati non le volevano quasi mai, tanto valeva le mangiasse qualcuno a cui piacevano veramente. - Vedo che ti sei ripreso piuttosto bene, però devi stare a letto, altrimenti le tue ferite si riapriranno e le ossa si salderanno male - Con tutta premura rimisi a posto Morai e lo coprì con le lenzuola. - Così.. un ragazzo grande e grosso come te non si fa scrupoli ad avventarsi sulle caramelle.. eheh.. Comunque mi chiamo Shay, Molto lieta di fare la tua conoscenza Morai. -

    Magari non era professionalmente etico fare amicizia in ospedale, però avere un rapporto più familiare con i pazienti era sempre stato uno degli argomenti che mi stavano più a cuore e, quel tizio in particolare, sembrava necessitare di aiuto psicologico più che fisico..
     
    .
292 replies since 20/11/2005, 15:40   6843 views
  Share  
.