Ospedale della Foglia

[Gestionale]

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  1. KiHawke
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    Femmine!

    Quella ragazza fu simpatica con me. Ma era una femmina. E, come tutte le femmine, non riusciva a non fare la mamma: PRIMA le raccomandazioni, poi il solito, amorevole gesto con cui mi rimboccava le coperte, ed infine le presentazioni. Sbuffai un po', costretto com'ero a subire tutto ciò. Alla fine, la vita da schiavo era fredda e senza affetti, ma almeno era divertente! Cioè, lo era fino a quando non sbagliavo qualcosa e mi frustavano. Comunque, alla fine delle raccomandazioni , feci la linguaccia e risposi con unSi, si, farò il bravo...spero di uscire presto da qui, mi annoio! Poi la ragazza si presentò. Lasciai trascorrere un secondo in cui l'unico suono che si udì fu quello dell'ultima caramella rimasta frantumata dai miei denti. Poi, le feci una "domanda", sperando che rispondesse. Il nome non mi piace un gran chè. Ma sei una femmina vero? Dopo che mi avesse risposto, avrei posto un altra domanda, un po' più seria: Senti, Shay...potresti dirmi dove siamo? Sai, mi sento un po' confuso...

     
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  2. S h a y
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    Amnesie

    La cosa che più mi incuriosiva era la spontaneità con cui Morai pareva essere un fanciullo. Qualsiasi cosa avesse preso, in testa, doveva essere stata realmente molto forte. Provai un poco di compassione nei suoi confronti, se fossi stata al suo posto non so come mi sarei sentita.. probabilmente più felice, aver dimenticato non cancella il passato ma, sicuramente, lo rende sopportabile.. - Uscirai a tempo Debito, non vorrai mica farti di nuovo male.. - dissi, ridacchiando. - Se ti annoi posso portarti qualcosa da fare.. rompicapo, enigmistica.. scegli tu. - Inutile dire che le reazioni di Morai mi lasciarono perplessa, mi sentivo particolarmente a disagio con quel ragazzone che mi parlava grossomodo come un figlio fa con la madre. Era incredibilmente disturbante.. - Che.. Che vuol dire che non ti piace il mio nome? - Dissi un poco indispettita dal quella mancanza, apparente, di cortesia. - E.. è ovvio che sono una femmina.. no? - Arrossì violentemente. Non ero certamente la più sviluppata del mondo, non mi chiamavo Fujiko, però accidenti, si .. capiva che ero una ragazza! Sospirai.

    D'un tratto di fece lievemente serio, non ricordava dove fosse ne il perché.. ed in quel momento mi passò via tutta l'irritazione, per lieve che fosse, nei suoi confronti - Sei in ospedale, A Konoha, sei arrivato qua circa una settimana addietro, avevi riportato delle brutte ferite e alcune fratture molto serie.. ma adesso dovresti stare bene, non ricordi nulla di quanto ti è accaduto? la tua cartella non cita nulla a riguardo, sembra che tu sia stato semplicemente portato qua, nient'altro.. - Lo guardai seria, non sapevo bene cosa fare ma era il primo caso di Amnesia che avessi mai affrontato.. e la cosa suonava estremamente strana, anche per un Ninja.
     
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  3. KiHawke
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    Ricordi...

    Shay si esibì in un altra piccola raccomandazione, come al solito per una femmina, prima di offrirsi di portarmi qualche rompicapo o qualcosa di...qualcosa, insomma. Un po' seccato per la mia difficoltà del pronunciare la parola (ed ignorandone il significato) chiesi spiegazion E-enigche? e poi, cos'è un rompicapo? è divertente?insomma, non è che fossi proprio una cima, ma avevo sei anni, non potevo mica essere una persona colta e sapiente! Ma poi Shay cambiò comportamento; sembrava come...a disagio? Ma non è che gli avessi fatto gran chè...perchè si sarebbe dovuta sentire a disagio? Bho! Poi, non so perchè, fece domande a dir poco insensate. Bhe, vuol dire che non mi piace molto...ma è tanto meglio di molti altri! Cioè, è meno bello del mio (ed è da femmine) ma non ti offendere eh!dissi. Non volevo certo urtare la sensibilità di qualcuno! Ma dopo venne quel momento. Si, quello che tutti si pentono di aver vissuto. Quello in cui, da piccoli, si dice qualcosa di imbarazzante senza esserne consapevoli. Dopo che ebbi ricevuto la certificazione che davanti a me c'era una femmina, sospirai. Immaginavo. Bhe, d'altronde, quelle... iniziai a dire, indicando il petto della donna, ..le hanno solo le ragazze. O i maschi ciccioni. Ma non mi sembri un maschio ciccione, anche perché in genere i ciccioni le hanno più grandi. e terminai con un altro sospiro. poi, ricordandomi di poco prima, aggiunsi un Senza offesa eh! e mi misi a ridere, buttandolo sullo scherzo. Non credevo che si potesse offendere una femmina così, ma meglio non rischiare: per quello che ne sapevo, il genere femminile era strano e pericoloso.

    poi venne il momento di diventare un po' più seri. Shay disse che ero all'ospedale di Konoha. Konoha. Ko-no-ha. L'avevo già sentito. Ne ero sicuro. Cercando di fare mente locale, ripassai tutti i luoghi in cui ero stato negli ultimi anni. paese del Ferro, Oto, Suna, Kiri, di nuovo ad oto..Konoha! Era dove ero nato! e Dove avevo vissuto i miei primi anni di vita. Dove avevo imparato a parlare, camminare, corre, prendere il sole e a far dispetti alle femmine. La mia terra!

    ma, ehi, io non ne ero lontano qualche migliaio di Kilometri?

    ci avevo messo due anni di viaggio, marciando dall'alba al crepuscolo, per arrivare in quella grande città. Poi, d'improvviso, ero tornato qui. Qualcosa non quadrava. Ok, sembrava che qualcuno lo avesse portato lì. Ma chi? E soprattutto, come aveva fatto? Subito gli venne in mente il tipo che gli faceva "compagnia" spesso e volentieri. Però, rimanevano molte domande...un'altra domanda però,mi venne in mente. Shay, te sei un dottore, vero? VOlevo dire, una dottoressa,si. è possibile perdere la memoria? Come? Ma sopratutto, come faccio a recuperarla?

     
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  4. S h a y
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    Ricordi..

    Sicuramente doveva avere seri problemi a ricordare il passato ed il recente... visto che pareva credere fermamente di essere una ragazzino o qualcosa del genere. Non sapevo come comportarmi in quella situazione, era tutto stranamente occulto e difficile da spiegare.. forse qualcuno in grado di interrogare mentalmente sarebbe riuscito a fare breccia nei ricordi e farlo tornare normale, ma volevo davvero farlo soffrire così tanto e risvegliare una coscienza che pareva immacolata? Forse non dovevo decidere io, le sue sorti ed il suo futuro.. dovevo solo accudirlo e badare che tornasse come nuovo.

    - Non conosci le riviste di Enigmi? dai.. quelle dove ci sono barzellette, specchietti umoristici e cose che fanno ridere e mettono di buon umore.. - Era seriamente messo male. Aveva perso non sò quanti anni della propria vita, con essi anche le esperienze fatte, pareva avere subito un re settaggio delle proprie capacità mentali.. e questo era indubbiamente un grosso male, per un adulto. Non era capace di riconoscere il sesso di una persona senza fare domande inopportune che, ovviamente, a lui sembravano del tutto ovvie e normali, almeno a giudicare dalla sua espressione. - Non sono sicuramente un .. bambino ciccione, se può esserti d'aiuto. E comunque non preoccuparti di come sono. - Aggiunsi vagamente indispettita, seppure mitigando il tono a causa della consapevolezza del male del mio interlocutore.

    Se non altro scoppiò a ridere, ed era un fatto positivo. La presenza di senso dell'umorismo è sempre positiva quando si deve accertare la guarigione di una persona! - Sono solo un'infermiera per adesso, non sono una Dottoressa, non ancora.. ma forse so come poterti aiutare a recuperare la memoria.. esistono dei Ninja, come alcuni miei amici mi hanno detto, in grado di cercare dentro i pensieri delle persone, è una pratica molto dolorosa, ma forse potrebbe aiutarti a ritrovare quello che hai perduto.. ne dovrò parlare con qualcuno, io non possiedo tali capacità.. - Sospirai. - Ma credo che tu abbia davvero bisogno di ritrovare parte della tua coscienza.. sei un uomo maturo e non ti stai comportando esattamente.. in modo normale.. - Presi dalla tasca una piccola scatolina. - Guardati.. su prendilo è una cosa da femmine, ma voglio che tu ti guardi allo specchio.. Aprilo!. -
     
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  5. KiHawke
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    Tabula Rasa
    Shay mi parlò della possibilità di recuperare la memoria con l'aiuto di alcuni Ninja. Ma sarebbe stato doloroso. Ero sicuro di volerlo fare? Tanto ero sicuro di non aver perso niente di importante. Feci un cenno con la testa, pensieroso. Ero quasi deciso a ricominciare daccapo, , ma poi mi porse una scatolina, dicendomi di aprirla e di guardarmi allo specchio. Era una cosa da femmine, è vero, e fui un po' riluttante a fare ciò che mi era stato detto, ma dopo poco la curiosità prese il sopravvento. Così, trascorso qualche secondo di indecisione, afferrai il "coso" e lo aprii, delicatamente però, in fondo era una cosa da femmine (quindi era dannatamente fragile...). L'oggetto, aperto, rivelò un piccolo specchietto. Immediatamente non mostrò niente di che, solo uno dei miei occhi. Lo allontanai un po' dal mio volto, e ciò che riuscii a vedere fu a dir poco...strano? Non saprei dirlo, nemmeno ora. Sono solo sicuro che dopo aver visto il mio volto, i miei capelli, ma soprattutto la mia barba rimasi per una decina di secondi, imbambolato. Sembravo un adulto. Ero, un adulto. Secondo i miei ricordi sarei dovuto essere un bimbetto. Lentamente, come per paura di rompere un illusione, portai una mano a grattare leggermente il mio mento. Lo feci come fosse un vizietto, un piccolo gesto che ripetevo spesso. Ovviamente non ricordavo di averlo mai fatto, ma già il sentirmi affine a tale gesto poteva significare qualcosa. O forse no? Ero così confuso...abbandonai un momento il capo sul cuscino. Ora però avevo capito una cosa: il mio passato non poteva rimanere oscuro.

    Shay...mi faresti un grande favore se riuscissi a farmi conoscere qualcuno in grado di farmi recuperare tutto ciò che ho perso. Non importa quanto potrei soffrire o aver sofferto, voglio solo sapere chi sono. Giusto per essere sicuro, puoi dirmi quanti hanno ho?

    Ero davvero shoccato. Cosa avrei potuto, o dovuto fare? Ero un bimbo di sei anni, nel corpo di un adulto in un posto che non conosceva. Il mondo intorno a me iniziava a girare, ed io continuavo a non capire...

     
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  6. Akimaru Tokugawa
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    Konoha, il villaggio della Foglia - L'ospedale

    Il trasporto in ospedale fu breve, non perché fossero veloci ma semplicemente perché la mia testa era impegnata ad elaborare la "crisi" mentale avuta alle mura. Non capivo cosa fosse successo, la voce di quel ninja mi sembrava fottutamente familiare, tanto da farmi pensare di conoscerlo. Forse era solo una mia impressione.

    Entrati in ospedale mi trasportarono in una stanza e subito dopo avermi adagiato sul letto, sparirono nei corridoi. La stanza doveva essere singola e non molto grande, sulla parete situata al lato del letto, ma a più o meno un metro di distanza ci doveva essere una finestra socchiusa, lo intuivo dalla lieve brezza che vi passava attraverso, sibilando lievemente.
    Fischiai lievemente e, subito dopo udii un picchiettio sulla finestra seguito da un rumore stridente. Sorridendo lievemente tesi il braccio al mio Taka che, senza fatica aveva aperto la finestra e si era introdotto nella stanza.

    « Ora non ci resta che aspettare Taka... »

     
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  7. S h a y
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    Amnesie II

    Ero così tranquilla e beata nella mia piccola clinica all'ospedale che quasi speravo di non dover tornare a casa. Mi ero rimessa a riposa sopra il lettino dove posizionavo i bimbi in pediatria per le visite di routine (il fatto che io entrassi in quel lettino mi faceva sentire molto poco a mio agio, ma tanto era comodo che sopperiva alla grande il disagio). Uno dei miei amici infermieri, aprendo la porta, mi avvisò che qualcuno era stato ricoverato con una certa urgenza nelle stanze del pronto soccorso e Drake-San aveva chiesto in modo preciso che fossi io a fare le prime cure sul paziente che, da quanto avevo sentito in fretta e furia, era l'ennesima vittima di un qualche tipo di Amnesia. Il terzo nel giro di poche settimane. - Grazie Ishigo, vado subito a vedere che problemi ci sono, fai sapere a Drake dove può trovarmi. - Detto fatto arrivai davanti alla porta dove giaceva il mio paziente.

    Il ragazzo che avevo davanti, tralasciando i vestiti del tutto consunti, pareva avere svariate ferite, alcune delle quali molto poco salubri. - Buongiorno! Io sono Shay Hyuga, vedrò di fare il possibile per sistemare le tue condizioni fisiche. - Nel mentre iniziai a togliere i vestiti più danneggiati in modo da vedere meglio quali fossero le ferite sul corpo dell'uomo. - Questa creaturina è tua? .. - Dissi osservando per la prima volta quel piccolo volatile. - E tu sei ferito piccolino? Non preoccuparti, vedrai che risolveremo tutti i problemi del tuo amico in brevissimo tempo! - Quindi sorrisi al piccolo e tornai a concentrarmi sul padrone, attivando il Byakugan per osservare in modo non invasivo le ferite interne o quelle meno visibili a causa degli abiti.

    In primo luogo presi una bacinella di acqua tiepida ed una garza sterile, pulendo accuratamente la più evidente delle ferite che pareva aver ricevuto un qualche tipo di medicazione basilare. - Allora.. soffri di amnesia?.. non ricordi proprio nulla di come ti sei procurato queste lesioni?.. Non sono un'anatomopatologa ma a giudicare da quel che vedo sembri reduce da uno scontro.. - Nel mentre mi ero messa a sistemare con calma metodica le ferite minori, disinfettandole e sistemandole al meglio mediante l'uso delle Mani Curative. - Tu ricordi qualcosa piccolino? - Anche se agli occhi di qualcuno potevo sembrare una pazza scatenata, la mia affinità col pensiero empatico degli animali si era andata affinando e magari quel pennuto avrebbe potuto disperdere parte dei dubbi ed aiutarmi a ricostruire la memoria di quel poveretto.

    - Comunque non preoccuparti di nulla.. Se non ci sono problemi ti aiuterò a recuperare la memoria, sei il mio terzo caso di amnesia e ho avuto buoni risultati in passato. Ah e ti prenderò dei vestiti puliti dal deposito delle donazioni all'ospedale, così potrai toglierti questi stracci!... - Era qualche giorno che non mi esercitavo a medicare qualcuno e l'idea di farlo mi aveva incredibilmente resa felice.

    • Percezione Emozionale
    Abile: L'utilizzatore riesce a percepire sensazioni e necessità degli animali entro una certe distanza in maniera chiara. Vengono percepite sensazioni specifiche come dolore ad una zampa o malattia, necessità più complesse come un giaciglio adeguato o del cibo specifico, emozioni profonde e sfumate come tristezza o rabbia. L'area d'effetto è pari a 3 metri per credito competenza speso. L'abilità ha effetto solamente con Mammiferi ed Uccelli.
    [Da Chunin in su]


     
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  8. Akimaru Tokugawa
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    Konoha, il villaggio della Foglia - L'ospedale

    Nel giro di pochi secondi la porta si spalancò facendo largo ad una nuova persona, nuova per modo di dire. A giudicare dal passo costei doveva essere il medico. Passo deciso ma leggero, respiro delicato, senza contare il rumore dei capelli che strisciano sul camice. L'esattezza della mia analisi venne confermata quando iniziò a parlare. Mi saluta in tono rassicurante, presentandosi come Shay Hyuga. Nome famigliare ma...un attimo! Il titolo! Non si presenta con un titolo, non può essere un dottore. I dottori hanno la presunzione di presentarsi con il titolo di Dottore, vai a vedere alla fine se è vero.

    « Salve, infermiera. »


    Inizia a spogliarmi delicatamente delle vesti, ormai logore. Non feci caso a lei, la mia mente era troppo occupata a pensare dove avessi già sentito il suo nome. Ad un tratto la mia attenzione viene catturata da una strana scena. Non vedo cosa sta accadendo, sono bendato, ma comunque riesco ad immaginare il teatrino, per lo più comico, che è in scena nella stanza.
    L'infermiera, perché di questo si tratta, inizia a parlare con Taka. Nulla di strano, le menti inferiori amano discorrere con gli animali, ma non è quello che mi lascia stupito. Taka è un falco pellegrino e non bisogna essere un ornitologo per saperlo: i falchi pellegrini sono animali dediti alla caccia, con un forte senso di rivalità. Il loro istinto li fa scattare se si trovano dinanzi ad un loro rivale. Ecco perché non è consigliato avvicinare troppo il volto a questi, magnifici, predatori. Potrebbero vedere il loro riflesso nel bulbo oculare e, di conseguenza, attaccare provocando una parziale, o totale cecità. Questo non succede: perché?
    La donna sembra avere una certa affinità materna con gli animali. Deve avere degli animali, posso percepire debolmente un odore acre di pelo di gatto bagnato. Deve esserle rimasto qualche pelo impigliato sotto il camice.

    Finalmente mi rivolge di nuovo l'attenzione.
    Mi pone delle domande. Amnesia, ferite, non sono un anatomopatologa, e questo si era capito, insomma tutte domande poco interessanti.

    « Si, alla prima e....no, queste le ricordo benissimo: Ursus arctos yesoensis, orso bruno, imponente. Femmina, sui secento chili, un esemplare straordinario ma...non più in buone condizioni credo. Ahimè, sopravvivenza. E' in prima che non ricordo, o almeno prima di 4 mesi a questa parte. »


    Parole sprecate al vento. A metà del mio discorso mi accorgo che l'infermiera è ancora più attratta dall'uccello che dalle mie condizioni. Ah...ecco.
    Ritorna a parlare. Mi aiuterà. Vedremo.

    « Tre casi d'amnesia eh? Interessante. Ha detto vestiti? Si, l'ha detto. Immagino che a breve arriverà il suo superiore, quello delle mura che ha richiesto il suo parere medico. Deve essere una persona di cui si fida. Un'amica di lunga data, magari un'amante? No, poco probabile...una discepola si. Perché non si manda a fare il lavoro di dottore ad un infermiera. Tuttavia, lei ha iniziato a curare le mie ferite senza controllarle a fondo, questo può significare due cose: o è incompetente oppure sa il fatto suo. Opterei per la seconda, la prima andrebbe in conflitto con la deduzione precedente. E' brava quindi, ma non si può essere così bravi da capire la profondità di una ferita solo guardandola. Deve possedere qualcosa, qualcosa che la rende unica nel suo genere...»


    Le rotelle iniziano a girare, la mente scalpita e io inizio ad avere un altro crollo. La mente si oscura e mi ritrovo in un corridoio, pieno di scaffali occupati da libri. Il mio corpo si muove, senza che io possa fermarlo. Si dirige verso un libro, lo prende, lo apre e questo inizia a brillare accecandomi. Mi ritrovo in una stanza piena di gente che credo di conoscere. C'è una ragazzina di fronte a me, continua a criticare le mie parole. Ha un nome si...Shay Hyuga. E' lei ne ero certo. D'un tratto, come in un Re-wind, vengo respinto nel mondo reale.

    « ...il Byakugan. Tecnica speciale del clan Hyuga. L'ingenua, ma sicura di se, pensi di poter risolvere tutto con le parole. Mi ricordo di te. »




     
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  9. S h a y
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    Amnesie e Vecchi Incontri II

    Le parole di quel giovane risultarono un pò vaghe, come se non fosse propriamente connesso al mondo reale che lo avvolgeva. Tralasciando il termine infermiera, che a ben dire poteva benissimo stare nella mia persona, la sua pacatezza e mancanza assoluta di espressività mi dava da riflettere. Si era davvero battuto con un'orsa di seicento chilogrammi uscendone praticamente illeso? Dalla mia esperienza direi che era stato ben fortunato o incredibilmente abile visto che non avevo da ricucirne le due metà ma solo suturare qualche lacerazione profonda.

    - Sei stato molto fortunato in ogni caso, una bestia di quelle dimensioni è in grado di sviluppare quasi una tonnellata con un colpo d'artiglio, il che significa che può serenamente distruggere e fare a pezzi anche il più figo dei Jonin.. - Dissi sorridendo, non senza un filo di speranza negli occhi. - Per fortuna tu non hai subito la sorte truce e a giudicare da quel che devo in un paio di settimane di riposo potrai dimenticarti del tutto questa brutta esperienza. A patto che tu sia favorevole a restartene tranquillo, Suturare la ferita ne accelererà la guarigione ma devi comunque stare buono. - Completai di pulire le ferite, applicandovi garze cicatrizzanti per evitare infezioni.

    Non sapevo bene se fosse l'amnesia o qualche delirio strano a farlo parlare, tant'era che qui ragionamenti parevano totalmente campati per aria (per quanto in parte giusti). Al che mi decisi a interromperlo per il solo gusto di volergli spiegare le cose come stavano realmente. - Non per essere scortese, ma nelle tue condizioni risparmierei volentieri energie per guarire, anziché andare a fare congetture assurde sulle mie eventuali capacità di medica, infermiera o amica che siano.. no?. - Sorrisi. Poi, con voce tranquilla, risposi alla seguente affermazione. - Ora vediamo gli occhi.. e poi scoprirai con semplicità quanto poco sia segreto l'uso del Byakugan per una Hyuga.. - Scoppiai in una piccola risatina. Iniziai a sistemare gli occhi di quel giovane, se non altro per capire come mai aveva tenuto una benda, nello stesso momento mi parò in un modo abbastanza netto, come se mi conoscesse molto bene.. eppure io non ricordavo nemmeno dovevo lo avevo visto la prima volta.. ne se lo avevo visto prima d'allora. - Sei sicuro di rivolgerti alla persona giusta? Di Hyuga boriosi ne esistono tantissimi, ma mi sono sempre fatta fregio di non essere tra coloro che mettono il nome innanzi a tutto.. Davvero, non so quando io sia stata ingenua e non ricordo davvero il giorno in cui ci dovremmo essere conosciuti.. - Tentennai un poco, cercando di ricordare dove avevo visto quel volto, in che situazione, ma i ricordi si erano fatti confusi, vedere migliaia di pazienti diversi non faceva bene al riconoscimento dei singoli.. specie su lunghe date.

    - hmm.. Se ricordi dove mi hai conosciuta.. forse posso ricordarti chi sei, magari ricorderò io per te, però devi fare lo sforzo di aiutarmi, è passata troppa acqua sotto i ponti perchè io ricordi così distintamente un piccolo evento.. -
     
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  10. Akimaru Tokugawa
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    Konoha, il villaggio della Foglia - L'ospedale

    La piccola Hyuga non ha il dono dell'ascolto. Se avesse ascoltato bene le mie congetture si sarebbe accorta che avevo ragione, non sbaglio mai. Non lo fa e, mio malgrado, continua a curarmi le ferite passando al punto più delicato: gli occhi. Usando il Byakugan si sarebbe subito accorta dei danni. Nonostante la mia cecità riesco a capire se mi manca qualcosa. Il danno è concentrato sull'occhio destro poiché il sinistro, manca da molto tempo. Non ricordo come o per quale motivo ma ormai quella parte del mio corpo era bella che andata. Quel particolare forse sarebbe stato d'aiuto? Mah, ne subito.

    « Le mie supposizioni sono esatte vero? O almeno in parte. Ovvio che lo sono...Certo che son sicuro di rivolgermi alla persona giusta! »


    Poi lei fa una proposta: cercare di ricordare dove ci siam conosciuti.

    « Mhmm...potrei ma...Amnesia ricordi? E' stato già complicato ricordarmi di te...ma credo di potermi aiutare con qualcosa...Ha per caso della formaldeide? Certo che ce l'ha! E' un ospedale molto grande a giudicare da quanto ci ho messo ad arrivare in questa stanza. Posso ricordare...»



    Mi alzo, facendo attenzione a scendere dall'altra parte del lettino, per evitare che la tizia mi fermi. In mutande, porgo il braccio a Taka e lui arriva. Mi dirigo verso la porta e la apro. Sono nel corridoio, c'è un grande via vai di gente, ma non è importante.

    « Taka, armadietto medicinali. Ora! »


    Comando recepito all'istante dal pennuto che spicca il volo tenendosi alto sul soffitto. Posso seguire i suoi segnali. Arrivo finalmente all'armadietto, prendo qualche boccetta, ne annuso il contenuto per riconoscere quella esatta. Ce ne sono tre di formaldeide pura ed una di formalina, di sicuro un vaccino. Prendo la prima di formaldeide e la calo giù per l'esofago. Il sapore è nauseabondo ma almeno so che funzionerà.
    La mia mente si disconnette del tutto, i rumori si fanno più ovattati, la pelle inizia a formicolare, la salivazione diminuisce. Solo l'olfatto rimane intatto, impregnato del disgustoso odore della formaldeide. Il trip ha inizio.

    Eccomi di nuovo nel corridoio con gli scaffali pieni di libri.
    Anche adesso il corpo si muove senza alcuna possibilità di essere fermato.La mia figura si muove, cercando con l'indice il libro giusto. Si ferma. Questa volta riesco a leggere il titolo del libro. E Guerra sia, strano titolo per un libro penso, ma se non fosse un libro qualunque? Anche prima mi son trovato nella stessa situazione e aperto il libro ho ricordato lei, Shay Hyuga. Questo non può essere un trip mentale casuale, questi sono i miei ricordi. Il libro si apre, risplendendo di luce propria. Mi ritrovo nella stessa stanza del libro precedente, ma stavolta sono bloccato. Non posso muovermi ma i miei occhi si muovono studiando la stanza. C'è un ragazzo alla scrivania, da sotto la scrivania parte una lingua d'ombra che si congiunge alla mia: una tecnica di controllo dell'ombra. Al suo fianco c'è un uomo, alto e pallido. Lo conosco, fin troppo bene, lui ha a che fare con me in modo molto personale. Si avvicina e mi porge l'orecchio, devo dirgli qualcosa...ma cosa?

    Vengo ricatapultato nella libreria. Un attimo...la libreria?
    Chiudo il libro e lo appoggio sullo scaffale. La libreria trema, iniziando a far cadere i libri uno ad uno. Disorientato il mi guardo intorno, o almeno la mia immagine incontrollabile, fino a focalizzare l'attenzione lontano, in fondo al corridoio. Cosa sono? Le stesse lingue nere delle mura. SCAPPA MALEDETTO CORPO SCAPPA! Il corpo si gira ed inizia a correre dall'altra parte del corridoio mentre i libri cadono e le ombre son più vicine. Gli scaffali esplodono, da essi scaturiscono altre lingue d'ombra. Avrò fatto una cazzata?No! Infondo al corridoio riesco a scorgere una luce, la mia immagine aumenta il passo e salta verso la luce. In volo si volta, come me vuole capire cosa la sta attaccando. Mi ritrovo a fissare un enorme drago nero, non d'ombra, ma inchiostro. La luce mi ingloba.


    Stordito mi metto in piedi. Sono nel corridoio dell'ospedale. Ora ricordo un pò più di prima. Aspetto solo che Shay faccia capolino per parlarle.

    « Shay! Ho solo qualche ricordo confuso ma di sicuro tu puoi aiutarmi. »


    Le afferro le spalle con entrambe le mani cercando di trasmetterle quanto sia importante che lei ricordi.

    « Pensa Shay, quando ti sei trovata in una stanza piena di ninja, con un tipo che può bloccarti con la sua ombra ed un altro tipo alto e albino? Ricorda! Tutto ha a che fare con una guerra...o una conquista non lo so... »




     
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  11. ¬Chris
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    Link Inizia e continua lì. :zxc:


    No Danzou, No party



    Il ragazzo in cui mi imbattei stava girando per i corridoi, con i vestiti da paziente, stava bevendo da una strana boccetta che un tossico come me avrebbe subito riconosciuto essere formaldeide, l'odore era forte e inzozzava l'aria. La cosa che mi lasciò perplesso fu vedere che il ragazzo veniva guidato da un piccolo falco, che gli girava attorno. Che cosa interessante... Sorrisi avere un compagno di missione mi sarebbe stato più che utile!
    Finse di non vederlo, gli passai affianco e poi cercai di placcarlo, la spalla avrebbe sbattuto contro il suo torace e la spinta lo avrebbe portato all'interno di una stanza vuota. Se ci fossi riuscito l'avrei lasciato cadere a terra, quindi avrei chiuso la porta a chiave.
    « Buongiorno ragazzo, mi chiamo Danzou, scusa se non mi mostro sotto le mie vere spoglie ma non è questo il luogo adatto. - Sorrisi leggermente - Da quello che ci risulta, sei arrivato da poco in questo villaggio, la tua cartella clinica dice che soffri di amnesia... - Avevo appena visitato una stanza vuota, ne avevo letto la cartella clinica, per pura fortuna si trattava di lui. Feci una pausa, passandomi la mano sulla veste, sentendo le forme della donna in cui mi ero trasformato - Penso che avere un villaggio in cui andare e vivere possa esserti comodo: da molti vantaggi essere un ninja della foglia... Attesi un cenno di assenso -Ci fa solo che piacere avere un nuovo ninja, tra le nostre file. Però dobbiamo fidarci, per questo sei stato selezionato per una missione di altissimo grado di segretezza. Perché tu?- Sorrisi, abbassando le tende della stanza vuota, lasciando la stanza nella semi oscurità -Bhè, sei appena arrivato, nel caso il mandante sapesse che konoha sta mettendo lo zampino nei suoi affari, konoha dovrebbe tagliarci fuori. Allora, ci stai o meno? »
    Dovevo lavorare un po' di più sulle trasformazioni: mi era difficile impersonare una donna, avrei dovuto imparare a muovermi ed atteggiarmi come una donna, altrimenti sarebbe stato inutile trasformarmi, chiunque avrebbe potuto vedere che sotto il velo di chakra c'è un uomo, sopratutto in quel momento che non stavo nemmeno cercando di impersonare il gentil sesso. Se il ragazzo avesse accettato la missione mi sarei buttato sulla sedia, divaricando le gambe e grattandomi l'inguine. Altrimenti, sarei uscito dalla stanza.
    Nel caso che avesse accettato, avrei sorriso e parlato.
    « Benissimo, mi fa molto piacere, come ti posso chiamare, ragazzo? Mi alzai allungando la mano verso di lui - Per prima cosa, dobbiamo procurarti delle armi, non preoccuparti c'è una sede, nelle vicinanze dove potremo prenderle. Sei capace di trasformarti? »
    Avrei aspettato che si alzasse dal letto e mi si avvicinasse, avremo utilizzato la tecnica della trasformazione, ci saremo ritrasformati nella stessa ragazza in cui mi ero trasformato prima, tutti in un unico corpo. Era la prima volta che facevo una cosa del genere. Sorrisi.
    Quindi saremmo usciti tranquilli, dalla porta principale del ospedale: un infermiera avrà diritto ad una pausa! Saremo giunti a casa mia, aprii la porta (la chiave era sotto lo zerbino) poi, dopo aver acceso la luce avrei sciolto la tecnica, la porta era già chiusa quando lo accompagnai nella cantina. Lì sotto un considerevole numero di armi, di tutti i tipi, ma nulla di esotico c'erano le classiche armi ninja.
    Poi gli avrei allungato un tonico dal colore caratteristico arancione, dicendogli che il tonico potrebbe servirgli: è un tonico, fatto da me, che gli permetterà di essere più veloce e agile di quanto lo fosse normalmente mentre questo gli farà riprendere del chakra. Sul mio volto si dipinse un sorriso, poi ci saremo spostati in salotto, mi sarei versato il super alcoolico all'interno del bicchiere, senza ghiaccio, e avrei fatto all'altrettanto per il mio ospite. E dopo essermi acceso la sigaretta e aver iniziato a sorseggiare avrei iniziato a spiegargli quello che era accaduto.


    Post per far entrare Akimaru nella missione, a lui la mossa.
     
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  12. The_Drake
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    Una folata di vento e il guardiano comparì davanti al vialetto, lungo la strada principale di Konoha, che portava verso l'entrata dell'ospedale: c'aveva ragionato, aveva controllato i fascicoli, quel ragazzo non c'era, non esisteva; Ma allora perchè quelle parole? Cos'era quel senso di "non sò che" che aveva da quando l'aveva visto la prima volta? Perchè gli ricordava qualcuno?
    Entrò a passi tranquilli, forse perchè era troppo assorto nei suoi pensieri per accorgersi di quello che stava succedendo.
    Qualche medico lo salutava, considerando che parecchia gente, compreso lui, era finita su quei lettini per colpa sua, dei suoi addestramenti alla morte, delle sue missioni, delle sue punizioni: ma lui non c'era, puntava solamente verso la stanza che sapeva esser usata di solito dalla sua allieva.
    Sentì il falco emettere degli stridii, capì d'essere nella zona giusta del complesso, continuando così la sua camminata verso la ragazza, che oramai aveva intravisto: ne sentiva l'odore, anche dentro una zona che di profumi non poteva vantarsi.
    Si fermò difronte al duo, si avvicinò a passi lenti, scrutando il ragazzo con faccia completamente stupida, non tanto per le ferite, non tanto per ciò che andava dicendo, ma perchè era qualcuno che non vedeva da molto tempo; Possibile che fosse successo qualcosa? Perchè tornare a Konoha e non a Kiri? Apparte i capelli, lo riconosceva perfettamente.


    Akimaru Tokugawa...


    Cosa cavolo ci faceva uno dei suoi primissimi allievi, una persona che era perfino venuta fino a Konoha per addestrarsi con il suo Sensei, anche in tempo cupo tra i due villaggi, cosa ci faceva un assassino dentro un ospedale, senza una memoria propria; Il ragazzo si fece davanti al giovane e afferrandogli le spalle, strinse forte, dandogli un piccolo scossone, cercando di capire se fosse in sè o se fosse solamente un miraggio.
    Non si sbagliava, era lui. Akimaru! Ascoltami, ti ricordi di me? Sono Drake! Ti ricordi di qualche mese fà, ti ricordi del bosco dei Nara? La rane, Akimaru! Osservava affannoso i suoi occhi, sperando che finisse l'effetto di quelle pillole, sperando che fosse in grado di riconoscerlo, sperando che quello scossone bastasse; Un suo allievo era stato ridotto in quello stato da qualcosa, da qualcuno, doveva fare qualcosa per aiutarlo o non se lo sarebbe mai perdonato. Shay-san, come sta!? Hai capito cosa lo ha ridotto così!? Io voglio sapere chi cazzo è stato a ridurlo così... Si accorse d'esser rabbioso, cosa che metteva agitazione lui, sapeva anche la Hyuga e non era nulla di buono.
    Si staccò dalle spalle del giovane della Nebbia e fece qualche passo indietro, riprendendo il controllo respirando a pieni polmoni: doveva riaccendere il cervello; Spinse i due dentro la stanza da dove erano usciti, chiuse la porta dietro di sè e si mise difronte a questa come a sbarrarla.


    Mi spiace, non volevo.
    Questo è un mio allievo, forse ex considerando che non lo vedevo più da tempo...saranno parecchi mesi: quando lo vidi l'ultima volta era un Genin di Kiri.
    Era venuto a far visita il villaggio, era venuto a trovarmi chiedendomi d'allenarlo prima di una missione importante.
    Non capisco, non capisco...cosa cavolo ci fà qui? Cosa è venuto a cercare?
    Shay-san, non sono una persona che chiede favori, dovrei essere io a farli per voi miei allievi, ma stavolta vorrei capirci qualcosa: scopri tutto ciò che ricorda, scopri cosa è successo prima di diventare così.


    Era un pericolo e lo sapeva bene come Guardiano.
    Il clima di tensione tra Kiri e Konoha non era ancora stato spiegato, non si era ancora calmato dall'ultima visita del Mizukage, quindi avere uno shinobi della Nebbia, in uno stato pessimo, dentro un villaggio non suo, non preannunciava nulla di buono; Se anche una sola informazione fosse sfuggita da quella stanza, non si poteva sapere cosa sarebbe successo da lì a giorni.
    Già una volta un ninja si era rifugiato alla Foglia, già una volta ci fù un'esecuzione, già una volta un Kage arrabbiato aveva millantato di distruggere il villaggio.
    Perchè quella situazione? Perchè venire a cercare proprio lui?


     
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  13. S h a y
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    Ma questo è un Ospedale!

    Il mio giovane paziente, per quanto apparentemente un pò spigliato e poco desideroso di instaurare un legame "normale" aveva perduto un occhio chissà come e l'altro era mal ridotto al punto tale da farmi dubitare della sua effettiva capacità di tornare a vedere. Ma queste piccolezze non sembravano fermare quel tizio che, di tutta risposta, si alzò come se niente fosse dopo aver blaterato qualcosa a proposito della formaldeide. - Formaldeide? Ma sei impazzito? Quella è roba che si trova unicamente nei livelli dell'Obitorio, non puoi berlo o rischi di andare in coma se non di morire, Hey! Non puoi mandare il tuo animale per l'Ospedale, questo è un luogo che deve restare pulito non sono ammessi animali all'interno delle zone interne! - Mi lanciai rapidamente all'inseguimento di quel pazzo scatenato. Uscendo dalla stanza, direttamente nel corridoio, non era per nulla difficile seguire quella specie di zombie in mutande che tampinava il suo falco pellegrino e, ovviamente, attirava non poche attenzioni da parte del personale e degli stessi pazienti.

    - Fermati accidenti, sei pazzo? Non posso farti bere quella roba è pericoloso! - Col Byakugan era ancora più semplice individuare il clandestino, sebbene alcune persone si fossero gettate inopportunamente sulla mia strada, permettendogli di raggiungere l'armadietto dei medicinali d'emergenza posto all'estremità opposta del corridoio. Quello che seguì fu l'esempio più completo di follia umana. Il Folle si gettò a capofitto su una boccetta di formaldeide. Quel maniaco si sarebbe ammazzato da solo se non lo avessi fermato.. per quanto desiderassi sapere la verità non era certamente facendolo morire o mettendolo nelle condizioni di suicidarsi che sarei riuscita nel mio intento..

    In quei pochi passi che mi separavano dal paziente, tuttavia, una figura totalmente sconosciuta lo colpì bruscamente e in modo del tutto intenzionale per farlo finire dentro una delle stanze laterali in disuso. Ebbene quella figura era di mia conoscenza: Era l'unica persona che non avrei mai fatto avvicinare ad un bancone di medicinali nemmeno per errore, e se non avessi avuto il Byakugan attivo non mi sarei nemmeno accorta di chi era realmente visto il suo travestimento. Per fortuna, avendo avuto la possibilità di vederne il chakra in passato la cosa fu abbastanza rapida. Con un calcio sfondai la porta della stanza [Forza En Blu] disintegrando felicemente quella misera serratura che mi separava dal mio obiettivo.

    - CHE CAZZO FAI!? - Dato che avevo iniziato a vedere rosso per quella specie di delirio che si era creato nell'ospedale, aggredì nel modo più violento e letale possibile quel mio commilitone tanto sciocco da creare casino e aggredire un membro di un altro villaggio attualmente in cura all'ospedale.

    Tentai di colpirlo in primo luogo al torace, con la mano sinistra, dopo aver preso lo slancio dalla distruzione della porta. Ovviamente caricai al massimo le mie energie e sfruttai appieno il Juuken perché provasse il dolore con ogni fibra del suo corpo. [ Azione I, Vel. 550 For. 425 ] Seguendo immediatamente un secondo colpo portato con la gamba destra, a girare, in modo da formare una mezzaluna diretta sul ginocchio sinistro di Danzou [ Azione II, Vel. 550 For. 425 ]. Non mi interessava granché della salute di quel balordo, tanto meno delle motivazioni che lo spingevano ad irrompere nel luogo ove tutti dovrebbero riposare, inclusi i membri degli altri villaggi, senza essere scaraventati a destra e manca. E poi che diavolo ci faceva travestito da infermiera? Se avessi potuto, dopo i nostri trascorsi, avrei volentieri fatto di lui una polpettina sanguinante.

    - FUORI DA QUI! - Il terzo colpo fu leggermente ritardato quel tanto che bastava per permettermi di caricare un nuovo colpo di Juuken diretto sempre al busto del giovinastro, precisamente poco sopra al tantien. [ Azione III, Vel. 550 For. 425 ] Evitai di proposito di mirare a zone vitali, dato che sapevo in qualche modo che quel tizio serviva alla causa di Konoha e, sicuro come l'oro,qualcuno sarebbe venuto a distruggermi la serenità se l'avessi paralizzato o ferito in modo permanente.

    - FUORI! - L'ultimo colpo, portato col palmo della mano destra, cercò di impattare prepotentemente nello sterno del travestito, per spostarlo brutalmente di lato o comunque per tentare di farlo vacillare. [ Azione IV, Vel. 550, For. 425 ]

    Nello stesso momento in cui scaricavo la mia furia distruttiva sul giovane, avvertii la presenza di Jo che proveniva direttamente dalle mie spalle, probabilmente alla ricerca di quel suo strampalato e moribondo Shinobi inviatomi direttamente dalle mura. - Drake-Sensei! Porti via di qui questo mentecatto travestito prima che lo prenda a calci negli zigomi! Ha aggredito il nostro Ospite e ha cercato di rinchiuderlo in questo stanzino senza motivo!.. Inoltre si è camuffato per superare il servizio di sicurezza dell'Ospedale, è un vero schifoso!.. - Ancora ansimavo per lo scatto adrenalinico, ma non potevo fare altrimenti. La mia testa era lievemente frastornata da quel genere di azioni folli e prive di significato, l'unica cosa buona era stata l'arrivo di Drake... almeno lui avrebbe potuto fermare le follie di quei due pazzi scatenati.

    - E tu smettila di bere formaldeide razza di idiota, questa roba non aiuta a ricordare, serve solo per preservare organismi viventi dalla decomposizione! -
    Strillai al Kiriano, mentre Drake dava le prime direttive e sembrava riconoscere il malcapitato. - Farò tutto quello che posso, Drake-Sensei, credo di ricordare qualcosa Su quel nome.. ma lei deve portare via e incarcerare per qualche ora quel simpatico travestito.. non voglio che si aggiri ancorai n ospedale senza un permesso scritto della direzione di Konoha.. è un pericolo pubblico, Cavolo! - Scossi vivacemente la testa, portandomi verso Akimaru per aiutarlo a rimettersi nelle condizioni minime per tornare nella sua stanza. - Non scappartene mai più dal tuo medico.. è controproducente.. - Sospirai.

    Attacco I: Colpo di Juuken al torace
    Attacco II: Calcio al ginocchio Sx
    Attacco III: Colpo di Juuken sopra il tantien
    Attacco IV: Colpo di Palmo allo sterno

    I consumi eventuali al prossimo post.
     
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  14. ¬Chris
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    No Danzou, No party
    Hyuga 1 - Uchiha 0


    La porta venne sfondata dal Shay, brutta cretina, i colpi che ricevetti mi fecero stramazzare a terra e si mostrò la mia vera forma. Poi iniziai a sentirla sbraitare, era una voce squillante e insopportabile, dentro di me volavano tante, troppe, bestemmie. Quella stupida Hyuga stava per rovinare la missione, idiota di una donna che non è altro. Strinsi i denti, mentre, annaspando mi alzai, il mio volto adirato non mostrava buone intenzioni e con voce ghiacciale e carica di odio parlai.
    « Stupida di una Hyuga, non sai che stai mettendo a rischio una missione di altissimo livello? Bestemmiai senza curare di poter toccare la ragazza, o la sua credenza in qualche dio inventato da chissà chi. - Ora vedete di lasciarci in pace, se non siete stati avvisati di tale missione significa che non siete ritenuti idonei, se anche solo proverete a prendermi con la forza e portarmi da Shika e chiedergli se mi è stata affidata una missione rifiuterà tutto. Quindi, vi prego credetemi, dovete andarvene e lasciarmi fare il mio lavoro, la missione è più che segreta e konoha, ufficialmente, non ci deve entrare. Per questo mi è stato chiesto di valutare le capacità di questo ninja nella missione, essendo lui l'ultimo arrivato, insieme a me, sarà molto più facile per konoha tagliarci fuori. Andatevene, e tu...» Attesi un attimo, riprendendo fiato, l'ira montava e rendermi conto di quanto ero inferiore a quella specie di chunin mi faceva solo che incazzare. Mi girai verso il ragazzo Ti senti in grado di sostenere una missione per conto di konoha si o no?
    Avevo sentito parlare Drake, si trattava, quindi di un ninja di kiri, se avesse accettato la missione sarebbe stato un foglioso, a tutti gli effetti. Niente più nebbia e brutto tempo, solo bel sole e tanta fica per lui. Sorrisi, mentre passavo le mani lungo i punti in cui mi aveva colpito la ragazzina, un dolore assurdo, mi dovetti sedere per riprendere fiato, sperando nel buon senso di quei due ninja.


    Shay, non ho nulla contro di te, solo contro il tuo pg. :zxc:
     
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  15. Akimaru Tokugawa
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    Konoha, il villaggio della Foglia - L'ospedale

    A chi piacerebbe essere placcato? A me no di certo! Tant'è che mi ritrovo in una di quelle scene comiche dai risvolti tragici: l'intruso, la violenta il tizio sull'orlo di una crisi di nervi, il solito insomma. Ma andiamo con ordine: appena riprendo conoscenza, dallo strano trip mentale, mi ritrovo steso a terra dolorante e infreddolito, sono ancora un po' rintontito tuttavia, nonostante l'udito ovattato, riesco a percepire una minima parte di ciò che sta accadendo.
    Una porta si infrange, le schegge si propagano per tutta la stanza, seguono imprecazioni e rumori di colpi molto potenti che si infrangevano sulle ossa del placcatore anonimo. Ma il teatrino non è ancora finito: non ho il tempo neanche di provare ad alzarmi che mi sento tirato su per le spalle ed una bella scrollata mi riporta, quasi, nel mondo reale. Qualcuno mi sta parlando, è il guardiano delle mura, il tipo sicuro di se che mi ha accolto, se così si può dire. Continua a chiamarmi Akimaru, Akimaru Tokugawa...Tokugawa...Interessante: la mia testa si appesantisce e tutto inizia a girare, questo vuol dire solo una cosa: il viaggio continua.

    Nessun corridoio. Nessuna libreria. Sono legato in cima ad una montagna ghiacciata, in pigiama. In pigiama?! Ma dai stiamo scherzando? Che razza di ricordo è?
    A parte questo...non so perché ma mi ritrovo appeso in pigiama in un luogo particolarmente ostile; c'è un uomo alla base della montagna, da questa altezza sembra poco più che un'ombra a dire il vero...
    Il mio corpo si muove. Sento uno strano formicolio sulla gamba che si assottiglia diventando una vera e propria lama, un colpo netto taglia la corda e atterro morbidamente sulla neve. La figura sembra seccata della mia liberazione istantanea; non sento cosa mi dice ma ci incamminiamo. Il vento tagliente e gelido mi attanaglia ma comunque arrivo a destinazione: un lago ghiacciato. Dopo aver infranto la superficie mi dice di andare in fondo...aspetta no, non vorrai davvero tuffarti? Maledizione!
    Le gelide acque del lago mi avvolgono bruciando la mia pelle, non vedo nulla solo oscurità intorno a me. Tocco il fondo e risalgo col fiatone ma qualcosa va storto. Il mio collo viene avvolto da una corda nera, essa è legata ad un masso che viene calciato nel dalla strana figura ammantata. Mi sento trascinato sul fondo, sto per morire?
    Una volta toccato il fondo sembra venirmi una buona idea: le mie mani si uniscono in una strana posizione, una nuvoletta di fumo occulta ancor più la visuale, poi mi ritrovo a nuotare nel lago. Strano non mi sento più le gambe ma solo una lunga e larga estremità. Oddio, sono diventato uno squalo! Sbalorditivo, non pensavo di poterlo fare.
    Nuoto veloce e spicco il volo una volta superata la superficie dell'acqua. La trasformazione cessa e afferro il masso con le mani ce l'ho fatta! O forse no...
    La strana figura sembra essere stanca dei miei giochetti, ma quello che sta per accadere ha dell'inspiegabile. Lui si avvicina, il suo dito si trasforma in una lama molto appuntita, sono pietrificato dal terrore quando il mio occhio sinistro si disintegra...ho capito...ora so chi ho davanti...Hayato Tokugawa!

    Tutto si oscura intorno a me. Sembra che io mi trovi in un limbo.
    Mi muovo cautamente, stavolta sono io a comandare il mio corpo; non sembra esserci nulla di strano o di pericoloso. Sento solo una voce, quella del guardiano, che continua ad urlare. Ad un tratto a mezz'aria compare un enorme nome bianco: Drake. Dovrebbe ricordarmi qualcosa? A giudicare dalla sua grandezza si. Mi avvicino e premo sul nome producendo un click alquanto inquietante. Vengo catapultato in un vortice di luce nel quale si sovrappongono varie immagini: una statua, un bosco, due enormi rane, una sauna e in tutte c'è sempre uno strano ragazzo dai capelli di un colore improbabile. Lo conosco di certo, siamo amici, grandi amici...lui è il guardiano delle mura, lui è Drake!


    La rivelazione mi riporta indietro nel casino della stanza ospedaliera.
    Pensavo fosse passato molto più tempo, invece ho ritrovato la stessa situazione in cui li avevo lasciati. Troppo rumore, troppo casino, non riesco a pensare...

    « SILENZIO! »


    Odio alzare la voce, ma stavolta era necessario.
    Aspetto che tutti facciano silenzio, poi respiro profondamente prima di iniziare a parlare.

    « In ordine: Drake Jo Ryouji, chunin di Konoha, salvatore dell'accademia...possiede un evocazione: i Rospi. Ex sensei, grande amico, sempre disponibile ad aiutare chi ne ha bisogno...amico mio è bello rivedert...ehm volevo dire risentirti.

    Poi: Shay Hyuga, quando ti ho conosciuta eri un genin della foglia, presumo che ora tu sia chunin data la potenza dei colpi che sferri. Animo buono e gentile, forse troppo, conoscenza delle arti mediche e, attualmente, mia "protettrice". Grazie per aver curato le mie ferite. Ma per favore cerca di ricordare, abbiamo partecipato ad una missione insieme di recente? C'erano un tipo capace di bloccare la gente con l'ombra e un altro tipo albino dai capelli lunghi...pensaci.

    Ultimo ma non per importanza: il placcatore, a giudicare dalla tua forza nel placcaggio e nell'incapacità di rispondere ai colpi di Shay non sei un chunin. Di sicuro sei un genin, uno studente sarebbe di sicuro svenuto dopo esser stato pestato. Emani un acre odore di fumo, misto ad un infelice aroma di alcol. POSSO SAPERE PERCHÉ DIAVOLO MI HAI PLACCATO? Potevi chiederlo con gentilezza!

    A parte questo, torniamo nella mia stanza per favore, vorrei parlare con tutti e tre...»



    Con un debole fischio richiamo l'attenzione di Taka che mi risponde stridendo, sa già cosa fare; vola attraverso la porta rotta ritornando nella mia stanza, lo seguo attento a rimanere con una mano poggiata sul muro per evitare strani cambiamenti di direzione dovuti al poco orientamento. Una volta nella stanza mi siedo, aspettando che i miei colleghi ritornino.

    Arrivano tutti, mi siedo sul letto con calma, incrocio le gambe poggiando le mani sulle ginocchia. Penso, penso a quanti altri ricordi mancano per riacquistare tutta la mia memoria; a prescindere da quello che riuscirò a ricordare ci sarà sempre qualche pezzo mancante.

    « Shay per favore, potresti...? »


    Le dico puntando l'occhio destro, ferito ma ancora al suo posto.

    « Allora, cerchiamo di fare il punto della situazione:
    Drake: tu dicevi a Shay che io sono un tuo ex allievo, nonostante abbia qualcosa da ridire sul tuo "ex", questo lo ricordo...però meglio non nominare il Bosco dei Nara, ricordo il macello che abbiamo fatto. Mi hai detto che sono un genin di Kiri...so cos'è Kiri, il villaggio quasi inespugnabile, è su un isola vero? Si lo è. Non ricordo di far parte di loro però...è una questione che va approfondita, ne parleremo dopo però...se quello che dici è vero, per ora, è meglio non far sapere a nessuno che sono qui...eccetto voi tre naturalmente. Dammi comunque tutte le informazioni che hai su di me ti prego...magari riesco a capirci qualcosa...
    Shay: di te ricordo molto poco. Devo averti incontrato di vista o aver scambiato poche parole. Se tu riuscissi a ricordare qualcosa di quello che ti ho chiesto prima mi saresti di enorme aiuto...
    Tu: sappi che me la pagherai tuttavia le tua storia, seppur un po' claudicante, mi sembra molto interessante...Fammi un favore, la prossima volta presentati con gentilezza da quanto mi ricordo venire alle mani con me non è per niente piacevole...
    Comunque ora che la calma è ristabilita, in ordine e con un minimo di logica parlate e cercate di essere d'aiuto... »


    Devo mantenere la calma e usare la logica, forse riesco a capirci qualcosa...




    Edited by Akimaru Tokugawa - 13/1/2012, 22:35
     
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292 replies since 20/11/2005, 15:40   6843 views
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