Ospedale della Foglia

[Gestionale]

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  1. D.Ace
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    Prima di rispondere al gentile medico, Ace non potè resistere a controbbatere qualcosa all'altro tizio...
    Le sue parole l'avevano leggermente scosso, ma con decisione riprese un tono più sicuro, riferendogli fredde parole prima che uscisse del tutto dalla struttura...

    « Lo sai sì, che l'unica cosa non concessa a Dio è modificare il passato?
    Il mio futuro è nel mio passato, e il mio passato è il mio presente. Ora devo rendere il presente il mio futuro... »


    E aspettando di veder uscito Demetrius, potè finalmente dedicarsi al Ninja Medico. Era un tipo gentile, dalla risposta che diede Ace capì come amasse il suo lavoro.
    Non era lì per la retribuzione, ma per aiutare la gente...

    « Grazie... Ti sono già grato per il tempo che mi hai concesso...
    In effetti a me questo posto piace poco... molto poco...
    Quando avrai un po' di tempo potremmo prenderci un thè insieme, mi sembra la soluzione migliore... »

     
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  2. Yamimaru Nara De Jarre
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    - Anche subito se vuoi, non sono l'unico medico dell'ospedale. Vogliamo andare? -

    In caso di risposta affermativa, avrei avvisato della mia uscita e avrei seguito il ragazzo fuori dalla sede.

    SPOILER (click to view)
    OT Naturalmente sfrutterò il dono dell'ubiquità che è stato donato a noi ninja XDOT
     
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    Mentre oltrepassava la soglia dell'ospedale e usciva all'esterno sentì le parole del giovane senza degnarlo però di un qualche altro commento

    " tsk... "

    § Ci rivedremo... §

    La strada ognuno se la sceglieca da se, e nessuno era obbligato a seguire consigli...
    La cosa aveva comunque poca importanza per Demetrius
     
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  4. Keita Kitase
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    Ero soddisfatto delle azioni precedentemente svolte. Lasciai la stanza mentre notavo come Yamimaru-san stesse per uscire dall'ospedale. Accanto a lui un ragazzo, mentre il paziente della cicatrice, stava uscendo precedendoli.
    °Beh...e adesso?...che faccio?°
    Sentivo una qualche sensazione di disagio. Avevo ormai ottenuto ciò che volevo. Un primo obiettivo era stato raggiunto. Tuttavia, ero ancora estraneo a quel mondo, non mi muovevo, non potevo muovermi ancora con sicurezza. C'era tanto ancora da imparare...
    °Cos'è quello...°
    Pensai mentre addocchiavo la bacheca in cui notai un foglio, apparentemente recente, affisso contro di essa
    image
    CITAZIONE
    “In questi giorni d’inverno le nuvole sono foriere di novità.
    Il 16 Febbraio del corrente anno, si terrà a Castelvania un convegno intervillaggio riservato ai ninja medici.
    E’ una riunione sponsorizzata dall’Accademia su richiesta del relatore Daisuke Mikoto, ninja medico del villaggio della Gru Grigia dell’Impero di Smeraldo, che si è offerto di ospitarli nella sua dimora per tutta la durata del convegno.
    Potranno partecipare, inoltre, alla riunione in qualità di spettatori tutti i ninja che stiano seriamente valutando di diventare ninja medici.”

    Non capii il motivo di quella convocazione. Non aveva le caratteristiche di qualcosa relativo a prassi.
    -Riunione dei medici...Senza coprifronte...-
    °Sembra una cosa seria...Beh! Ormai sono medico. Ebbene prendersi le proprie responsabilità°
     
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  5. x.Aarondil.x
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    "Pensato"
    -Parlato-

    [/Flashback\]



    Arrivai ansimante alle porte dell'ospedale.
    Le spalle mi dolevano per il peso.
    "Non me la ricordavo così lunga la strada dal prato all'ospedale..."
    Il combattimento con Reno era appena finito, e il mio avversario giaceva privo di sensi sulle mie spalle, con gli arti penzolanti.
    L'infermiera alla reception mi vide e si allarmò.
    <i>-Chiamate... Un medico... Reno è messo maluccio...-</>
    Solo allora mi accorsi che nemmeno io stavo benissimo, sentii tutte le ripercussioni dei colpi del combattimento e non riuscii più a reggermi in piedi.
    Caddi in ginocchio e non riuscii più a reggere il peso di Reno, che mi cadde addosso spingendomi a terra...
    Rimasi lì sul pavimento, con la guancia schiacciata sulle piastrelle bianche e gelide... Poi la mia vista si offuscò e persi i sensi...
    "Un... Medico..."


    SPOILER (click to view)
    Ferite di Aarondil:
    Ferita media alla coscia sinistra, leggero taglio al fianco sinistro, leggero taglio alla spalla destra, leggero urto al petto, leggero urto sull'avambraccio destro, lieve urto sul mento.

    Ferite di Reno:
    graffio sulla fronte, taglio profondo sul braccio destro, ferita medio-lieve all'avambraccio destro; ferita media alla gamba sinsitra, ustioni medio-gravi alla gamba e all'anca sinistra, ustioni lievi al braccio sinistro e alla guancia sinistra; lieve taglio all'addome; ferita medio-lieve al bracio sinistro; ferita medio lieve al fianco destro; contusione media al braccio sinistro e lieve al capo, graffi sparsi per il corpo.
     
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  6. x.Aarondil.x
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    "Pensato"
    -Parlato-

    [/Flashback\]



    "Dove sono?"
    Aprii gli occhi e vidi un soffitto bianco illuminato dal sole...
    Mi girai verso destra e vidi una finestra da cui entrava la luce, e sotto alla finestra c'era un letto: sotto alle coperte vidi un volto noto.
    -Re... Reno?-
    Ero anch'io su un letto e mi sentivo tutto indolenzito.
    "Le mie ferite..."
    Le ferite non mi facevano più male, ma dovevo essere steso là sopra da un bel po' visto che i muscoli erano tutti formicolanti e "addormentati".
    Mi tirai giù le coperte fin sotto l'ombelico e vidi che addosso avevo una vestaglia azzurra.
    Mi spinsi con le braccia e mi misi seduto con la schiena appoggiata alla spalliera del letto.
    Alla mia sinistra c'era un piccolo tavolino: appoggiato su di esso c'era un vassoio con della frutta e una ciotola di riso.
    Sentii il mio stomaco brontolare, presi le bacchette che erano vicino alla ciotola, le divisi e presi il riso.
    -Itadakimasu...- Sussurrai e cominciai a mangiare.
    Dopo un paio di minuti appoggiai la ciotola mezza vuota e sollevai la manica destra: vidi una benda attorno alla mia spalla.
    "Mi hanno medicato... Chissà quando potrò tornare a casa"
    Mangiai ancora un po' di riso.
    "E poi chissà come sta Reno"
    Guarda il ragazzo: dormiva.
    "È messo peggio di me... Poverino, gliele ho date di santa ragione"
    Finii il riso e mangiai la frutta che restava nel vassoio; c'erano una mela e dell'uva.
    Appena appoggiai il torsolo della mela nella ciotola la porta scorrevole della stanza si aprii e fece il suo ingresso un'infermiera: era una ragazza di circa diciott'anni, poco più alta di me e con i capelli corti.
    -Konnichiwa- Le dissi sorridendo.
    -Konnichiwa, Aarondil-kun- Mi rispose -Va tutto bene?.
    Annuii stancamente e le chiesi:
    -Le ferite di Reno sono gravi?-
    -Niente che non si potesse pulire o cucire. Solo le ustioni hanno dato qualche problema-
    Abbassai il capo.
    -Quando potremo tornare a casa?-
    -Forse un paio di giorni di riposo potrebbero farvi comodo, soprattutto a lui. Dovrei cambiarti i bendaggi-
    Feci un cenno d'assenso e lei si avvicinò per fare il suo lavoro.
    Quando finì la ringraziai, poi lei andò da Reno e cambiò anche le sue bende: vidi le ustioni che aveva sulla parte sinistra del corpo e mi morsi un labbro.
    "Forse ho esagerato"
    All'improvviso la porta si spalancò e vidi entrare un ragazzo di vent'anni, molto più alto di me, con capelli neri corti e un corpetto di cuoio nero sotto a una giacca da Chunin aperta.
    -Amano-nii-san??- Dissi un po' sorpreso.
    Mio fratello mi fulminò con lo sguardo e si avvicinò al mio letto. Guardò per un attimo l'infermiera e ammiccò. poi si concentrò di nuovo su di me.
    -Come ci sei finito qua tutto ricoperto di bende?- Mi chiese con tono severo.
    -Ehm... Beh mi sono pestato con quel ragazzo- Indicai Reno con il pollice.
    -Bravo! Sto spendendo il mio giorno libero qui... Credi ne valga la pena??-
    -Tu cosa ci fai qui?- Gli chiesi, ma il nostro discorso venne interrotto dall'infermiera:
    -Sshhh, abbassate la voce! Lo sveglierete!- Sibilò sorridendo.
    Mio fratello replicò quasi sussurrando:
    -Sai com'è, te ne sei andato di casa alle 10 e sono le 16... Papà mi ha detto del tuo combattimento, ma eravam... era preoccupato per te, di solito i combattimenti non durano tanto! Ti ho cercato al luogo da combattimento, che era mezzo disintegrato, e poi sono venuto qui!-
    -Sono le 16? Accipicchia...--
    Amano si rivolse alla ragazza: -Posso portarlo via?-
    -No- Gli rispose seccamente l'infermiera -Domani a... Quest'ora, magari sì, ma il medico vuole fare degli accertamenti prima di farlo uscire...
    -Aaah che peccato- Disse sghignazzando mio fratello -Dovrò lasciarti qui-
    Poi mi guardò sorridendo e aggiunse: -Vedi di guarire in fretta... Ti vengo a prendere domani!-
    Si avviò verso la porta e io gli dissi: -Sayonara!-
    -See, see...-
    Sospirai dopo che la porta si chiuse e unii le mani dietro alla mia testa.
    -Posso farmi un giretto in cortile?-
    La ragazza scosse il capo e disse: -Vai pure, ma cammina con calma e usa questa...-
    Fissò l'ultima benda di Reno, gli risistemò la vestaglia e prese una stampella da sotto il mio letto. Me la porse e io la presi e la usai per alzarmi.
    Feci una smorfia quando sentii una fitta di dolore dalla coscia sinistra.
    Mi avviai barcollante verso la porta, da lì andai in corridoio e arrivai fino alla porta che dava al cortile. Uscii e respirai l'aria fresca, poi gironzolai un po'...
     
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  7. Femho Uchiha
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    LA GIOIA DI UN NINJA



    "Allora è vero che sei proprio un lagnone!"


    Femho arrivò nel corridoio nel quale Aarondil stava passeggiando attaccato ad una stampella:

    Quante storie! E questa a cosa ti dovrebbe servire? Puoi lanciare palle di fuoco, creare cloni illusori e non riesci a camminare? Ma fammi il piacere..."


    E sequestrò la stampella al malcapitato cugino di clan.
    Aarondil sembrò felice di rivedere Femho, e si diressero insieme verso l'esterno facendo appoggiare il ferito alla spalla dell'altro shinobi....
    Le scale furono scese con una certa difficoltà da Aarondil, quansi da far sentire in colpa Femho

    °Spero di non aver esagerato°


    Arrivarono al cortile e trovata una panchina di fronte ad una statua raffigurante Tsunade, una delle più grandi ninja medico della storia.

    "Allora, vedo che non sei ridotto così male!"


    Mentì spudoratamente

    "Allora ti voglio dire subito una cosa che mi frulla per la testa da un bel pò di tempo.
    Ho pensato che poteva essere forte fare uno scontro 2 contro 2, ed ogni combattente è un Uchiha.
    Oltre a me e te ci sono anche Crystal e Sasuke che potrebbero partecipare, devo andare a chiedere a loro, ma credo che accettino.
    Visto che in verità volevo essere io a ridurti così, magari potremmo stare in squadre diverse e poi gli altri due decidono da soli dove vogliono stare.
    Questo oltre ad essere un incontro stupendo potrebbe anche essere un ottimo modo di iniziare a fare gruppo tra noi giovani Uchiha.
    Il prima possibile organizzeremo un incontro tra noi 4 per decidere le squadre, il luogo, la data ecc.
    Forza! COsa aspetti a saltare di gioia?!?



    Poi entrambi guardarono le gambe mel ridotte di Aarondil che faticavano già solo per camminare.
    Scoppiarono in una sonora risata, e Femho attese la risposta dell'amico.


    Quel giorno mi sentii eramente bene con me stesso,
    lontano da ogni preoccupazione e
    fatica degli allenamenti.
    Ogni tanto un ninja deve pur concedersi
    del tempo per godere della propria vita||


     
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  8. x.Aarondil.x
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    "Pensato"
    -Parlato-

    [/FlashBack\]



    "Muoviti, dannato fratello"
    Stavo seduto sulla finestra con la schiena all'esterno e l'aria che mi rinfrescava la nuca.
    "Quattro Uchiha..."
    Rievocai gli avvenimenti del giorno prima...


    [/Femho mi intercettò nel corridoio mentre andavo in cortile.
    -Quante storie! E questa a cosa ti dovrebbe servire? Puoi lanciare palle di fuoco, creare cloni illusori e non riesci a camminare? Ma fammi il piacere...- Sentii la sua voce provenire dalle mie spalle e poi la stampella mi sparì da sotto il braccio.
    Stavo per cadere a terra, ma Femho sgusciò sotto la mia ascella sinistra e mi tirò su, poi mi portò in cortile.
    -Ma che diavolo... Femho! Non fare mai più queste cose, non sono messo benissimo...-
    Lo guardai corrucciati, ma lui mi sorrise.
    -Devo parlarti di una cosa- Mi disse. Ci sedemmo su una panchina, di fronte a noi c'era una statua raffigurante Tsunade.
    Stavo per chiedergli che cosa ci facesse lì, ma cominciò a parlare a macchinetta:
    -Allora ti voglio dire subito una cosa che mi frulla per la testa da un bel pò di tempo.
    Ho pensato che poteva essere forte fare uno scontro 2 contro 2, ed ogni combattente è un Uchiha.
    Oltre a me e te ci sono anche Crystal e Sasuke che potrebbero partecipare, devo andare a chiedere a loro, ma credo che accettino.
    Visto che in verità volevo essere io a ridurti così, magari potremmo stare in squadre diverse e poi gli altri due decidono da soli dove vogliono stare.
    Questo oltre ad essere un incontro stupendo potrebbe anche essere un ottimo modo di iniziare a fare gruppo tra noi giovani Uchiha.
    Il prima possibile organizzeremo un incontro tra noi 4 per decidere le squadre, il luogo, la data ecc.
    Forza! Cosa aspetti a saltare di gioia?!?-

    Rimasi un po' con la bocca semiaperta con le parole sospese in gola, poi ci guardammo e scoppiammo a ridere.
    -Un combattimento tra Uchiha eh? Beh, ora come ora non posso fare molto, ma domani pomeriggio potrò uscire di qui e farò un salto da te, magari mi spiegherai meglio questa storia e mi presenterai questi... Crystal e Sasuke...-
    Quel nome era di certo famoso, il proprietario doveva vantarsene.
    -Aaah, allora ti lascio, ti aspetto domani... Vedi di guarire! Beh, ti riporto dentro-
    Fece per tirarmi su, ma lo fermai con un gesto della mano.
    -Voglio stare ancora un po' qui fuori- Gli sorrisi e lui mi lasciò la stampella; poi ci salutammo e lui se ne andò.\]



    "Sono già le 16... Amano non si muove!"
    Guardai Reno sul letto di fronte a me... Non aveva ancora ripreso i sensi.
    -Sbrigati a svegliarti...-
    Fremevo dalla voglia di conoscere quel ragazzo, così strano e curioso...
    Ma avrei dovuto aspettare.
    Rispetto al giorno prima le mie ferite erano migliorate molto, riuscivo a camminare senza che la gamba mi facesse male, ma sicuramente non potevo correre. Le altre ferite non si sentivano più, quindi ero pronto per tornare a casa.
    -Era ora!- Dissi quando vidi la porta che si apriva e la figura di mio fratello apparire.
    Mi lanciò dei vestiti puliti e mi disse:
    -Sbrigati, la mia pausa finisce tra poco e devo accompagnarti a casa in fretta-
    Presi gli abiti al volo e andai dietro alla tendina nell'angolo della stanza per mettermeli.
    Erano una maglietta nera a maniche corte e dei pantaloncini neri corti.
    -Non ti ho portato gli stivali che ti piacciono tanto, per una volta mettiti delle scarpe normali-
    Sbuffai e mi misi le scarpe ninja che aveva in mano.
    -Aspetta, fratellone, devo fare una cosa...-
    Presi un foglio di carta e una penna da un cassetto nel tavolino vicino al mio ex letto e lasciai un messaggio a Reno che recitava questo:

    "Mi spiace di non aver potuto parlare, ma a quanto pare ho un po' esagerato.
    Appena guarisci fatti vedere, ti offrirò una ciotola di ramen!"


    Firmai il foglietto e lo lasciai sul tavolino di Reno, sotto a un vaso bislungo con dentro un fiore rosa.
    Mi allacciai il coprifronte lasciando i capelli sciolti e uscii dietro a mio fratello con in mano lo zaino con dentro le mie cose.
    Ci fermammo alla reception per firmare le carte che mi permettevano di uscire, poi Amano mi accompagnò a casa.
    -Forza, entra e saluta tuo padre, è in pensiero per te. Ci vediamo stasera, finirò tardi il turno. Ciao, tappo-
    -Cia'- Lo guardai andarsene e entrai in casa.
     
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  9. Reno Albarn
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    SPOILER (click to view)
    §Pensato§
    "Parlato"
    *Azione/Narrazione*
    [Flashback]


    *Aarondil e Reno si fronteggiavano, ansanti. Il mezzo Uchiha dagli occhi verdi era però conciato nettamente peggio del suo avversario.
    Aarondil partì in avanti, correndo contro Reno e lo colpì con un calcio assai potente e malamente smorzato dal sedicenne. Reno cadde a terra, lottava per non svenire, aggrappandosi a ogni ricordo, a ogni immagine sfuggevole che si sovrapponeva nella sua mente. Si rialzò, disse qualcosa al suo avversario. Poi si allontanò di qualche metro, si appoggiò a una roccia e infine si addormentò.*
    "Ho perso", *disse un secondo Reno, che osservava impotente il combattimento. La sua era a metà tra una affermazione e una domanda. La donna che gli era di fianco gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla.* "Forse", *rispose.*
    "Mi sei di grande consolazione, sai?", *rispose ironicamente il ragazzo.*
    "Reno, hai combattuto rischiando la tua vita per rimanere coerente a se stesso. E' stata una grande vittoria contro te stesso, indipendentemente dall'esito concreto dello scontro."
    "Sei orgogliosa di me?"
    "Ogni giorno di più, figlio mio."


    *Reno si svegliò, dolcemente e naturalmente, immemore di quanto appena sognato.*
    §Sono vivo?§
    *Mosse un braccio. Un male cane. Beh, se non altro era vivio.*
    §Dove sono?§, * fu il secondo pensiero. Reno si alzò e si mise a sedere sul letto. Sì, ovvio, era una camera di ospedale.
    Un'infermiera passò di fronte alla sua camera, lo vide ed entrò.*
    "Ti sei svegliato, finalmente!"
    "Ho il sonno pesante... quanto sono stato qui dentro?"
    "Tre giorni"
    *Reno gemette. Poi gli venne un dubbio.*
    "Chi... chi mi ha portato qui?"
    "Il tuo avversario... un Uchiha... un certo Rodinil..."
    "Aarondil", *disse meccanicamente Reno, più a se stesso che alla ragazza.*
    "Sì! E' tuo amico?"
    *L'impulso di Reno fu quello di urlare NO!, ma qualcosa lo fermò. Se lasciato a sè stesso Reno avrebbe fatto sicuramente una brutta fine... e sebbene gli costasse ammetterlo, doveva essergli riconoscente.*
    §Un giorno... ti restituirò il favore...§
    *Reno stentava a credere che il suo salvatore fosse stato un Uchiha. Forse, avrebbe dovuto smetterla di generalizzare e capire che ogni persona è una cosa a sè stante... certo, il primo errore l'avevano fatto loro, disprezzandolo per quello che era.*
    "Ah,dimenticavo, ti ha lasciato un messaggio, lì", *aggiunse l'infermiera, non badando alla mancata risposta da parte di Reno e indicando un foglietto sul comodino del letto ospedaliero. Il ragazzo lo prese e lesse:*

    CITAZIONE
    Mi spiace di non aver potuto parlare, ma a quanto pare ho un po' esagerato.
    Appena guarisci fatti vedere, ti offrirò una ciotola di ramen!

    *Reno osservò spaesato il messaggio. Avrebbe accettato l'invito? Chissà. Forse era ancora troppo orgoglioso, per farsi amico un Uchiha. Però ci avrebbe pensato...*
    "Mi scusi", *chiese*, "quanto potrò andarmene?"
    "Anche stasera, direi, con tutto il tempo che sei stato qui...", *disse la ragazza*. "Le ferite si sono quasi tutte rimarginate, dovrai solo applicare una pomata che poi il medico ti prescriverà, per le ustioni..."
    [...]

    *Reno si voltò verso l'ospedale, mentre si trascinava lontano con la sua stampella. Non gli piacevano particolarmente gli ospedali. Sperava di non doverci tornare più, se non strettamente necessario.
    Si voltò, guardando davanti a sè. Cosa gli avrebbe motivato il futuro? Non ne aveva idea. Beh, nessuno d'altro canto ce l'ha.
    Zoppicando si diresse verso casa...*
     
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  10. Keita Kitase
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    Sebbene il tragitto non fosse particolarmente lungo dal monumento ai caduti fino all'ospedale, il corpo pesante di quel ragazzo aveva reso il tutto molto complicato.
    -Pesi troppo...-
    °Le ferite non sembrano aver subito importanti contraccolpi...Sono stato attento nel muoverlo...°
    Pensai preoccupato che quella posizione potesse in qualche modo peggiorare il suo stato.


    [...]


    -Ecco...Siamo Arrivati!-
    Nel mentre continuavo il lento e appesantito cammino verso l'entrata attraversando il vialetto erboso, finalmente mi notò una collega infermiera.
    -Oh meno male...Non è grave ma porti una barella che lo sto trascinando dal Monumento ai Caduti-


    [...]


    Venne adagiato all'interno di una delle stanze adibite al pronto soccorso.
    -Può andare se vuole, già che ci sono finisco il lavoro! La ringrazio-
    Dissi accennando il sorriso di un bambino...


    [...]


    image


    -Sempai...Mi senti?-
    Mi rivolsi al ragazzo mentre avvicinavo alle sue narici una boccetta di sali perchè si riprendesse. Aldilà delle contusioni più o meno importanti, non c'era nulla che potesse far pensare a qualcosa di più serio. La ferita al busto che appariva la più pericolosa, a confronto con le altre, era stata già curata grazie alla tecnica delle mani curative che avevo applicatogli direttamente sul posto in cui lo trovai.
    -Sei all'ospedale...Ricordi qualcosa? Devi aver usato troppo chakra. E se posso permettermi senpai non dovrebbe sottovalutare lo stato fisico a seguito di un combattimento....-
    Dopodiché prosegui nel descrivere l'entità del suo stato di salute.
    -La ferita al busto è stata completamente curata, ti restano solo medie contusioni in varie zone del corpo. Non presentano alcun pericolo in quanto hanno colpito solo i muscoli. Occorre però qualche giorno di riposo e intanto ti applicherò contro alcune borse di ghiaccio perché si mantengano fredde...non senti formicolii vero?-
    Presi, dunque, il necessario e lo adagiai con la delicatezza possibile contro le contusioni stesse. Probabilmente al contatto avrebbe potuto sentire qualche fastidio, a volte gridavano per quelle semplici applicazioni...Se lo avesse fatto avrei sicuramente riso...
    -Allora posso conoscere il tuo nome?-

     
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  11. Ratty
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    Quel infermiere gentile lo aveva accompagnato per molto tempo in spalle. Sentiva dondolarsi in modo costante, ed era una situazione piuttosto piacevole, sebbene il corpo martoriato. Un amaro sapore era ospitato nella cavità orale del ninja, probabilmente causato da un tonico o qualcosa del genere. Suoni e rumori venivano confusi nella mente del Nara, inebetita da quel forte odore che era agitato proprio sotto il suo naso. Frasi lunghe complesse, che il mal di testa non permetteva di recepire. Solo un vago ricordo fu rimembrato.



    " Io non peso tanto! "


    image



    Shika aveva una strana aria rintronata attorno. Non capiva molto di quello che gli succedeva attorno, e non riusciva a reagire normalmente. Spaesato e disorientato si guardò attorno per capire dove si trovava in quel momento.
    Letti ordinati in fila, cortiletti rigorosamente bianchi, barelle, tendine, flebo. Di sicuro non lo avevano portato in un locale per maggiorenni.
    Continuando a parlare il ragazzino applicò del ghiaccio nelle varie contusioni, facendo sobbalzare il Nara: l'improvviso contatto con il gelo lo avevano spaventato e ravvivato, il necessario per continuare una conversazione perlomeno umana.



    " Il mio nome? ... Shika, perchè? "


    Capì solo dopo aver pronunciato la domanda, quanto questa fosse completamente inutile. Lo voleva solo conoscere, o capire chi era per lo meno. Cercò, invano, di accavallare una seconda domanda, per cercare di non far notare la prima.



    " Si... cioè e il tuo nome? "


    [ . . . ]


    Shika si ricordò di colpo del ninja che aveva raccattato poche ore prima, si guardò attorno con aria attenta, per ricercarlo con lo sguardo. Ma nessuna figura gli era famigliare. Per questo chiese all'infermiere, che lo aveva trasportato fino all'ospedale, indicazioni.



    " Per caso è ancora vivo il tizio che vi ho portato oggi? E' un caso disperato, pieno di ferite in tutto il corpo.
    E'... qui? "

     
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  12. Shadow-5471
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    Ohh...



    Buio. Dolore. Nero dappertutto. E sangue. Horimaci sentiva che c'era, sentiva che il sangue lo soffocava. Cercò di dibattersi ma non riuscì a muoversi. Di nuovo si fece buio. Passi strascicati. Un ronzio, che poi si trasformò in un vociare lento, quindi in un vociare sempre più forte. Aprì gli occhi. Una luce pervase il suo campo vicino, e si accorse di essere sdraiato su un lettino, una brandina. Un'infermiera era accanto a lui, con erbe medicinali in mano, e libri.

    - Dove... dove sono? -



    L'infermiera si girò di scatto, e fece cadere tutto quello che aveva in mano. Poi chiamò a grandi passi un dottore. Arrivò subito, somministrò al ragazzo cure, quindi gli raccontò.
    Horimaci era stato profondamente ferito da Mataza, contro il quale aveva combattuto. Un ragazzo, l'aveva raccattato da terra, in stato di incoscienza, con gravi perdite di sangue e una febbbre altissima. Aveva dormito per ore, e ormai l'Ospedale della Foglia, dove seppe poi di trovarsi, lo dava per spacciato.

    CITAZIONE

    - Hai subito ferite profonde e gravi, ragazzo mio! E sei fortunato che quel ragazzo ti abbia salvato. Comunque hai la pelle dura. Fra pochi giorni sarai completamente riabilitato! -


    Horimaci ascoltò tutto a capo chino.

    - Benissimo, dottore, grazie... Una cosa! Il ragazzo che mi ha salvato, è quì? -



    Il dottore si passò una mano nei capelli, quindi rispose.

    CITAZIONE

    - Sai, non lo so. Era leggermente accacciato anche lui, quindi è stato quì per un po'. Non so se ci sia ancora. -


    Detto questo, se ne andò verso un altro paziente.
    Horimaci sospirò brevemente. Si sentiva incredibilmente stanco, e sopraffatto da emozioni che non lo avevano mai pervaso prima. Volse lo sguardo di lato. Su una sedia c'erano tutti i suoi vestiti, macchiati di liquido scuro e secco. Da una tasca, sgusciava fuori un bigliettino di carta.

    Chissà cos'è...



    Cercando di resistere al dolore, Horimaci allungò il braccio, e prese con un grande sforzo il biglietto. Lo dispieghò, e lesse.

    CITAZIONE
    Se sopravviverai la tua vita mi apparterrà e un giorno verrò a riscuotere il tuo debito........

    Sembrava scritto a sangue. Horimaci non ebbe dubbi: era un biglietto di Mataza.

    Verrà a riscuotere...



    Una specie di gioia selvaggia lo travolse, senza un apparente perchè. Di nuovo faticando, nascose il biglietto nella tasca, appena in tempo per sentir dire da lontano, nel trambusto:

    CITAZIONE
    Per caso è ancora vivo il tizio che vi ho portato oggi? E' un caso disperato, pieno di ferite in tutto il corpo.
    E'... qui?

    Horimaci si abbandonò al cuscino, e voltò il viso verso la voce.

    Sarà lui?...

     
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  13. Keita Kitase
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    Come volevasi dimostrare, anche quel ragazzo sobbalzò a contatto con il ghiaccio che cercai di adagiare con delicatezza contro le contusioni che aveva riportato.
    Che nessuno mi chieda mai il motivo, ma la cosa mi faceva sorridere...


    CITAZIONE
    " Il mio nome? ... Shika, perchè? "

    Pareva confuso ancora. Del resto era normale, la testa ci metteva un pò prima di riprendere la solita lucidità quotidiana dopo aver subito parecchi sobbalzi al corpo che era chiamata a muovere.
    Shika, era il nome di quel ragazzo...


    CITAZIONE
    " Si... cioè e il tuo nome? "

    -Solo Shika? Non hai cognome...Comunque io mi chiamo Keita Kitase-
    Chiesi con l'insistenza di un ragazzino curioso che intendeva sapere di più della storia di un tipo che aveva conosciuto in una situazione fuori dal normale e che dunque suscitava implicito interesse.
    -Shika c'è una domanda che ti ho posto e che è importante tu risponda...Non senti formicolii alle zone delle contusioni vero?-


    [...]


    -Allora posso sapere cosa ti è successo Senpai? Anzi contro chi hai combattuto?-
    Domandai mentre Shika sembrava ridestarsi da un sogno, quasi come a fare mente locale verso un qualcosa che poi mi chiese...


    CITAZIONE

    " Per caso è ancora vivo il tizio che vi ho portato oggi? E' un caso disperato, pieno di ferite in tutto il corpo.
    E'... qui? "

    image

    Non capii a chi si riferiva...
    -Non so probabilmente non ero presente quando lo hanno ricoverato...Ma l'ospedale è piccolo aspetta che chiedo! Tu intanto sdraiati e riposati...-
    Suppongo fosse inusuale vedere un ragazzino tra le fila di infermieri all'interno di un edificio la cui abituale visione era quella di assoluta professionalità. Non avevo idea di chi fosse il tizio di cui aveva parlato Shika e, incuriosito, uscii dalla stanza quasi correndo fino alla reception...
    -Ciau!-
    Dissi all'infermiera mentre, in punta di piedi cercavo di sporgermi dalla scrivania e giocando con la penna posta per la firma dei pazienti continuavo...
    -Oggi per caso avete ricoverato qualcuno messo maluccio? Mi dicono sia un caso disperato pieno di ferite!-


    [...]


    Come se avessi compiuto una missione tornai in camera dal Senpai, vittorioso di un'informazione ricevuta che potesse soddisfarlo...
    -Senpai! So chi è e dove è ricoverato!! Si chiama Horimaci Kanai...Ti ci porto?-


     
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  14. =D4nT3=
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    Dopo lo scontro con Lored Voldemort, Dante aveva riportato numerevoli ferite...Si era procurato una contusione leggera alla mandibola, un trauma leggero alla nuca, una ferita media-leggera alla spalla sinistra e una ferita quasi media sulla spalla destra...il sangue colava su tutti i vestiti, il dolore era lancinante e il tragitto da fare fino all'ospedale era abbatanza lungo...

    § Fa malissimo, faccio fatica a muovermi...ma devo perforza arrivare all'ospedale o queste ferite peggioreranno! §


    [...]


    Dante cammino' per moltissimi minuti e finalmente si trovava davanti all'ospedale...stremato, dolorante e il busto quasi interamente ricoperto di sangue...ormai il suo passo era lento e sembrava che si trascinasse, le braccia erano immobili parallelle al corpo...ogni minimo movimento gli avrebbo causato fortissimi dolori...

    § Che dolore...ma finalmente sono arrivato, sono senza forze, non riesco più a stare in piedi!§


    Lo hyuga improvvisamente cadde a terra stremato...aveva perso conoscenza, forse meglio cosi', almeno non avrebbe sentito più i dolori!!
     
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  15. Keita Kitase
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    -Keita, sbrigati...abbiamo poco personale oggi!
    Fu una voce, emanata indubbiamente in velocità, che dettava su di me quell'imperativo.
    -Ma oggi non c'è pace...Scusa Shika torno subito! Comunque la stanza del ragazzo è la 16...Se vuoi andare a trovarlo, intanto che torno, sta tre porte a destra del corridoio di questo piano...-
    Terminate le spedite spiegazioni, mi fiondai di scatto per raggiungere la ragazza che ancora stava correndo verso quella che era l'entrata dell'ospedale.


    image


    -Ma che succede?-
    -Un ragazzo ferito davanti la porta...-


    [...]


    -Dante?-
    -Lo conosci?-
    -Si. Sbrighiamoci!-

    [...]


    La barella si muoveva spinta a gran velocità quando raggiungemmo una delle stanze libere per il pronto soccorso.
    Dante, l'allievo che mi fu affidato dall'accademia tempo addietro, presentava alcune ferite apparentemente serie soprattutto lungo la linea orizzontale delle spalle.

    -Denudategli il petto!-
    Dissi con fermezza...
    Le ferite erano di entità media. Erano aperte e la perdita di sangue appariva preoccupante. Di lì a poco sarebbero potute degenerare.
    Mi avvicinai al corpo verso il danno che sembrava essere più rilevante, quello alla spalla destra. Adagiai le mani contro la stessa e applicai la Chiyute no jutsu.


    SPOILER (click to view)

    Tecnica delle Mani Curative (Chiyute no Jutsu - Healing Hands Technique)
    Tipo: Ninjutsu Medica
    Villaggio: N/A


    image

    Convogliando il Chakra nella mano si crea un'aura di energia capace di curare le ferite. Il consumo di Chakra dipende dalla gravità della ferita e l'abilità del ninja medico, ma se il danno è elevato, come un organo interno disintegrato, la Tecnica non ha alcuna utilità.
    (Livello Genin / Consumo: Variabile)
    [ Ferita Leggera: Consumo Medio - 2 turni per guarirsi / Ferita Media: Consumo Medio-Alto - 3 turni per guarirsi / Ferita grave: Consumo Alto - 4 turni per guarirsi ]
    (Livello Chunin / Consumo: Variabile)
    [ Ferita Leggera: Consumo Medio - 1 turno per guarirsi / Ferita Media: Consumo Medio-Alto - 2 turni per guarirsi / Ferita grave: Consumo Alto - 3 turni per guarirsi / Ferita Critica: Consumo Elevato - 4 Turni per guarirsi ]
    (Livello Jonin / Consumo: Variabile)
    [ Ferita Leggera: Consumo Medio-Basso - 1 turno per guarirsi / Ferita Media: Consumo Medio - 2 turni per guarirsi / Ferita grave: Consumo Medio-Alto - 3 turni per guarirsi / Ferita Critica: Consumo Alto - 4 Turni per guarirsi ]
    (Livello Kage,Sannin / Consumo: Variabile)
    [ Ferita Leggera: Consumo Basso - guarigione istantaneo / Ferita Media: Consumo Medio-Basso - 1 turno per guarirsi / Ferita grave: Consumo Medio - 2 turni per guarirsi / Ferita Critica: Consumo Medio-Alto - 3 Turni per guarirsi ]
    [Richiede l'Abilità Conoscenze Mediche]


    °E' la seconda volta che la uso in poche ore...°
    image

    Chakra puro comincio a sgorgare dalle mani fino ad aderire all'epidermide dello Hyuga e a penetrare all'interno della stessa affinché sanasse la ferita.
    -Fuori una! La ferita alla spalla sinistra è altrettanto importante. Se ne occupi lei per favore, c'è ancora il leggero trauma cranico di cui bisogna occuparsi.-
    La collega inizio le pratiche di disinfestazione e sutura della ferita mentre cominciai a visionare la ferita alla testa.
    -Dante mi senti? Sei all'ospedale e ti stiamo medicando, sentirai un leggero dolore alla testa, ma non preoccuparti è tutto normale.-
    In quel momento passai un pò di acqua ossigenata per lavare la ferita e rendermi conto dell'entità della stessa...nulla di grave...


    [...]


    -Adesso lasciamolo riposare. Una volta in piedi mandatemi a chiamare che voglio accertarmi dell'entità del trauma cranico nei suoi riflessi.-
    Dante era ormai adagiato nel letto di una stanza libera e lontana dal pronto soccorso in cui gli vennero curate le ferite.
    Decisi di tornare da Shika e supponendo avesse raggiunto il ragazzo per cui ero interessato andai alla stanza precedentemente indicatagli.

     
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