Casa di Atasuke Uchiha

Quartiere Uchiha

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    L'arrivo a Konoha ~ Riparazioni



    ~Riparazioni - Si comincia!~


    Atasuke era ormai giunto alla nuova casa di Konoha quando tornarono alla sua mente gli ormai tristi ricordi della sua gioventù, della sua prima casa e di tutto quello che era successo ormai pochi giorni prima. La sua mente vagava tra il triste ed il gioioso in una mescolanza di sentimenti legati al vecchio ed al nuovo. Ora Davanti a lui si presentava più una sorta di baracca avvolta da una fitta giungla sviluppatasi senza controllo negli ultimi 18 anni.

    °Bene, eccoci arrivati alla nuova casa, promettente come inizio!°


    Scherzò con se stesso varcando un cigolante cancelletto di legno ormai marcio e logorato dal tempo e dalle piante infestanti che erano cresciute a dismisura. Per raggiungere la casa dovette persino aprirsi la via con il suo tanto nella speranza di non perdersi in quella coltre informe di vegetazione.
    Alla fine giunse stanco ed affamato dal viaggio e da quella traversata ad un uscio, o piuttosto ad un portone aperto il quale Atasuke potè entrare nella casa.
    Gli ci vollero pochi minuti per scovare le varie stanze ed insediarsi ufficialmente nell'edificio, mentre necessitò di molto meno per accorgersi del devasto e dell'invivibilità di quella casa salvo rapide riparazioni.

    «Ok, ora iniziamo a ripulire le stanze principali, una bella dormita per riprendermi dal viaggio e opi sotto con le riparazioni.»


    Disse Atasuke spolverando una parte della stanza in cui si trovava per poi ripensarci e piazzare nella zona pulita alla bell'e meglio il suo sacco a pelo e mettendosi a dormire.

    °Forse è meglio che mi riposo prima...°

    [...]

    ~Riparazioni - Ricordi mai Avuti~


    Svegliatosi alcune ore dopo e ristorato dopo i diversi giorni di marcia, Atasuke iniziò seriamente la rimessa a nuovo della casa. C'era molto lavoro da fare e di sicuro la cosa gli avrebbe preso almeno un paio di giorni se non anche una settimana.
    Iniziò facendo un nuovo giro della casa appuntando su di un foglio tutti i lavori che c'erano da fare dividendoli piano per piano e giardino per giardino. Valutata l'entità dei lavori e le possibili interferenze decise in primo luogo di rimettere in sesto il piano superiore la cucina ed il salotto iniziando con la pulizia delle stesse per poi ritagliarsi del tempo per le eventuali riparazioni rapide.
    Trovando delle puntine appuntò quindi il foglietto alla porta principale della casa deciso a non toglierlo finchè i lavori non fossero terminati, in parte come monito per ricordarsi del suo lavoro, in parte come riepilogo in modo da "scusarsi" con gli eventuali ospiti del disordine.

    «Al piano di sopra!»


    Esclamò come forma di autoincitamento impugnando una scopa ed un po di attrezzi per pulire trovati in cucina oltre che un secchio pieno d'acqua ed una spugna.
    Pieno di energia si piazzò quindi nella stanza più ampia del piano superiore dove si diede da fare aprendo tutti gli armadi e stendendo dal balconcino tutte le coperte e gli abiti trovati in modo da arieggiarle e da sbattere via già una vuona fetta di polvere. Smontò quindi il letto stendendo lenzuola e coperte per poi darsi alla pulizia completa della stanza iniziando dalla rimozione delle ragnatele dalle pareti e dai mobili. Mentre la pulizia avanzava, Atasuke scoprì meravigliosi dipinti posti sulle porte scorrevoli rimasti nascosti dalla coltre di polvere che si era depositata. In particolare rimase molto colpito dalla rappresentazione dello stemma degli Uchiha proprio al di sopra del letto sotto cui si dipanavano due rami di ciliegio come se stessero salendo in una sorta di abbraccio verso lo stemma Uchiha.

    °Che cos'è quel simbolo? Perchè lo stemma Uchiha è attorniato da quei fiori? E se fosse qualcosa legato a mia madre? O meglio alla mia vera madre?°


    Gli sorse un leggero dubbio e senza che se ne accorgesse gli sgusciò una leggera lacrima dagli occhi, una lacrima che non si sarebbe mai aspettato di versare. Rimase nei suoi pensieri come imbambolato per alcuni minuti, per poi riprendere la pulizia con il desiderio in parte represso di trovare in quella casa altri segni del suo passato.

    [...]


    Ormai la stanza era pulita e ci erano volute quasi due ore per rimetterla bene in sesto, quando decise di controllare i panni stesi poco prima. Tra i vestiti trovò una vasta gamma di abiti femminili in seta ben curati e di ottima fattura, i quali parevano non essere quasi mai stati indossati e non presentavano alcun segno del tempo. Notando che erano ancora in perfetto stato ed ormai liberi da polvere Atasuke decise di "stivarli" nei ripiani bassi dell'armadio appendendo i vestiti più lunghi nella sezione destra dell'armadio, mentre si riservò la sezione centrale unita alla sezione destra dove stivò principalmente gli abiti maschili che aveva trovato, i quali, per sua fortuna risultarono della sua taglia oltre che di ottima fattura come gli altri. Dopo aver riposto quindi i propri abiti e quelli ritrovati passò alla cassettiera dentro la quale anche l'intimo ed i piccoli oggetti personali riservando l'ultimo cassetto in fondo per l'intimo femminile che aveva trovato ed occupando i restanti tre per il proprio e quello che aveva ritrovato lasciando un portagioie posato sul ripiano ricolmo di fini e ben decorati gioielli da donna.

    °Tutta quella roba non viene toccata da 18 anni e non presenta alcun segno di usura o del tempo, come se tutto qui si fosse fermato per tutti questi anni... Fa effetto maneggiare così gli abiti di mio padre e di mia madre, ma ancora di più mi spaventa il fatto che io abbia la stessa taglia di mio padre, poichè potrei sembrare a lui anche in altro... Forse anche io optrei fuggire alsciandomi tutto alle spalle, oppure... può darsi che lui sia come me e non sia fuggito, anzi... magari lo ha fatto per salvarmi, oppure... Ma perchè nessuno mi ha mai saputo dire nulla di mia madre... [...]°


    I pensieri lo attorniavano, lo lasciavano anche senza respiro in una situazione triste e malinconica per alcuni minuti, finchè con un profondo respiro non si riebbe e non fu pronto per proseguire.

    «Ok, andiamo nella stanzetta qui a fianco, poi passiamo al salone al fondo del corridoio e finiamo con il corridoio, entro l'ora di cena non sarebbe male aver almeno finito il piando di sopra!»

    °E poi se anche la cucina non dovesse essere a posto per l'ora di cena, mi adatterò usando ancora l'attrezzatura da campo che mi sono portato dietro°


    Si incitò prima di proseguire nella scoperta dei suoi ricordi e della sua storia. Entrò quindi in quella piccola stanzetta piena di giochi per neonati con una piccola culla al centro contornata da fiori ormai secchi che probabilmente all'epoca profumavano lasciando un inebriante e fresco profumo nella stanzetta. Nell'angolo Atasuke potè notare un piccolo box in legno intagliato a mano ancora perfettamente mantenuto su cuoi potè notare una scritta:

    -Atasuke Uchiha, il mio piccolo fiore di Fuoco-

    °Ma che diavolo vorrà dire "Il mio piccolo fiore di fuoco"? Che sia qualcosa legato alla mia natura? a qualcosa che è successo? Non riesco a capire, di certo è una sorta di dedica, come se questo box mi fosse stato donato da qualcuno, ma da chi e perchè non ho proprio la più pallida idea°


    Riprese con la pulizia ripulendo dalla polvere dapprima il box dentro il quale ripose amorevolmente tutti i giochi uno ad uno tentando di ricordarli in un vano sforzo per ritrovare se stesso ripulendoli dalla polvere. Si diede poi alla pulizia della culla sulla quale rivide lo stesso simbolo sopra alla testata del letto nell'altra stanza ed infine terminò ripulendo pareti e pavimento.
    Pensando e ridendo tra se la pulizia delle stanze proseguì fino a tardi quando decise di mangiare cena anche se alquanto fuori orario. Non aveva ancora terminato completamente la pulizia del piano, dato che le finestre necessitavano ancora di una pulizia accurata, tuttavia gli bastò tenerle aperte per poter cenare in tranquillità nella terrazza panoramica da cui osservò il cielo stellato pieno di ricordi che non aveva potuto avere ma che in un cetro senso aveva acquisito...

     
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26 replies since 11/7/2011, 16:55   318 views
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