Casa di Atasuke Uchiha

Quartiere Uchiha

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  1. Asgharel
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    Casa di Atasuke Uchiha


    Di come ora la casa di Atasuke è tornata a splendere dopo quasi 18 anni di abbandono e desolazione



    La casa di Atasuke si trova all'incirca al fondo del quartiere di Konoha dedicato agli Uchiha. Come ogni altra casa appartenente a quel complesso di edifici, la casa ha un solo ingresso principale dal quale si accede al giardino frontale su cui si affaccia l'immensa casa, probabilmente studiata per ben più di una persona e probabilmente in passato anche molto sfruttata, soprattutto dai membri della sua famiglia e dagli ospiti diplomatici.

    ~Giardino Anteriore~


    Entrando nelle proprietà del giovane Uchiha la prima parte della casa in cui ci si imbatte è il giardino frontale. Questo giardino si sviluppa dinnanzi all'edificio estendendosi in un rilassante prato verde curato nei minimi dettagli in cui svettano soltanto tre ciliegi i quali aggiungono, specie in primavera, uno splendido tocco colorato rosa all'incantevole panorama. Entrando e seguendo i piccoli viottoli che si snodano nel prato composti unicamente da piccole rocce piatte, si può raggiungere un piccolo capanno per gli attrezzi celato alla vista e posto sulle rive di un piccolo laghetto popolato da alcuni pesci che di tanto in tanto danno segno della propria presenza saltando al di fuori dell'acqua compiendo acrobazie che spesso Atasuke resta a guardare nei rari momenti di tranquillità e relax.

    ~Giardino Posteriore~


    Dall'altra parte della casa invece si sviluppa l'altrettanto ampio giardino posteriore. Questo giardino è studiato come giardino di rocce, infatti al posto della candida erba questo ha un'intricato disegno fatto con un particolare rastrello passato sullo strato di sabbia e sassolini che lo compongono. In questo giardino è presente un solo albero, di dimensioni ben maggiori dei ciliegi presenti nel giardino frontale ed un unico lago, molto più grande e profondo. Su di questo lago, tra i cespugli tati sulle rive dello stesso, svetta un vecchio pontile in legno, il quale raggiunge all'incirca il centro del lago. Sul pontile spesso si può trovare Atasuke immerso nei suoi pensieri, seduto ad osservare il riflesso della luna o a godersi la brezza mattutina; oppure è facile trovarlo intento a scatenare una delle sue Katon in tutta sicurezza, in modo da poter mantanere sempre un allenamento preciso e costante senza rischiare di provocare gravi incendi o altri danni.

    ~Piano Terra~


    Il piano terra della casa è rialzato rispetto all'altezza dei giardini di pochi centimenti, a causa di ciò davanti alle due grandi porte scorrevoli dell'ingresso anteriore e di quello posteriore, vi sono due piccole scalette composte da appena 2 gradini.

    Il Salotto della casa
    Entrando nell'edificio sulla destra vi è l'enorme salotto, spesso utilizzato in passato per riunioni e grandi cene con gli amici ma che ora non è altro che un ampia stanza arredata tutto punto con quadri e librerie sulle pareti e reso comodo da 2 divani e 5 poltrone disposte ordinatamente nella stanza vicino alle pareti, lasciando al centro un'ampio spazio coperto da un enorme tappeto dettagliatamente decorato e intessuto a mano che rappresenta un albero di ciliegio in fiore che pare unirsi ad una luna rossa, rappresentando, in un certo senso l'unione della madre Yamanaka di Atasuke e di suo padre arutobi Uchiha. Su di esso è presente un grande tavolo in legno lavorato a mano ed estendibile, facilmente utilizzabile in qualsivoglia evento.

    La cucina
    L'ampia cucina è dotata di due ingressi posti nel corridoio principale attraverso il quale si possono raggiungere tutte le stanze del piano e le scale per il piano superiore. L'immensita delle cucine è estrema, tanto quanto la ricerca del dettaglio nelle decorazioni e della funzionalità su cui questa è stata progettata cercando di uhnire al massimo comfort ed efficenza nell'uso, specialmente per l'uso da parte di più cuochi, cosa probabilmente usuale in passato quando erano i suoi genitori a sfruttare la casa, probabilmente con la servitù adibita ai vari compiti casalinghi.
    Dotata di 2 frigoriferi e 2 congelatori la cucina offre anche un elevata possibilità per immagazzinare cibarie oltre alla cantina del piano interrato. Sono poi presenti 4 postazioni di lavoro fornite di ogni attrezzo e elettrodomestico utile all'opera del cuoco, dove è possibile cucinare e preparare di tutto, oltre che un sistema a 5 fuochi professionale per ciascuna postazione. Infine, al fondo della cucina vi è una coppia di lavastoviglie unitamente a due immensi set di stoviglie, uno più classico ed uno più moderno, in grado ciascuno di servire fino a 25 persone.


    La camera Singola
    Al fondo del corridoio, subito prima delle scale che conducono al piano superiore vi è una "piccola" stanza singola, arredata di tutto punto con un letto, un comodino posto a fianco della testiera del letto, una scrivania ed un armadio a 4 ante. L'intera stanza è basata sul colore blu, infatti questa è affrescata all'interno con degli splendidi dipinti raffiguranti il mare (probabilmente di kiri). La stanza in passato fungeva probabilmente come stanza per gli ospiti e lo stile su cui essa si basa lascerebbe facilmente intendere l'ospitalità studiata appositamente per un kiriano.

    La camera Doppia
    In fronte alla camera singola vi è poi anche una camera doppia, questa volta studiata su un panorama desertico e su di uno stile che ricorda particolarmente suna e le sue distese sabbiose. Nella stanza vi sono 2 letti singoli separati da un comò, utilizzabile anche come scrivania, e con due altri comodini posti dall'altra parte della testiera. La camera è poi spoglia da quadri ed altri oggetti, salvo che per due armadi separati a 3 ante ciascuno.

    La camera Matrimoniale Inferiore
    LA prima camera che si incontra entrando è la camera matrimoniale inferiore. Questa camera è arredata in maniera particolarmente semplice, tuttavia d'effetto. La stanza conta al suo interno due ampi armadi posti sul muro di fronte al letto che separa la stanza dall'altra camera doppia.
    Il letto, matrimoniale, è attorniato dai due comodini posti ai lati della testiera e da un bauletto posto invece davanti al letto sopra un elaborato tappeto che arreda il pavimento della stanza con i suoi disegni intricati. In aggiunta all'arredo vi è poi un'ampio scrittoio posto proprio al di sotto della finestra da cui è possibile ammirare il giardino posteriore della casa senza mai venir disturbati dal sole poichè la finestra è rivolta verso nord, direzione da cui il sole non giunge mai direttamente.

    ~Piano Primo~


    Il primo piano rpirende nelle forme il piano terreno ed è completamente composto in legno ad eccezione della terrazza panoramica, posta al di sopra del salotto del piano inferiore, le cui pareti sono composte principalemnte da vetrate spesse che garantiscono rigidità alla struttura oltre che un'ottima vista sull'intero quartiere. L'accesso a questo piano si ha attraverso una rampa di scale, la quale sfocia così nel corridoio centrale che divide sulla destra la camera da letto di Atasuke (quella che fu probabilmente dei suoi genitori) ed un piccolo stanziono dei giochi, mentre sulla sinistra oltre al muro si estende una piccola passeggiata collegata al balconcino che divide il blocco dalla terrazza panoramica. Sia la passeggiata che il balconcino sono coperti ed ombreggiati dal tetto, oltre che delimitati da una semplice quanto elegante staccionata in legno finemente restaurata durante i lavori di riparazione.

    La Terrazza Panoramica
    La terrazza panoramica riprende alla perfezione le forme e le dimensioni del salotto del piano terra. A differenza del resto della casa, questa stanza non presenta un parquet come pavimento, bensì una moquette rossa. Le pareti della terrazza sono composte da vetrate spesse, strutturate in doppi vetri in modo da poter garantire di giorno la privacy di chi vi risiede senza però limitarne le possibilità. Chi si trova in questa stanza infatti ha una vista panoramica su pressochè l'intero quartiere Uchiha, ma soprattutto ha un ottima vista del paesaggio della zona, per qaunto questo venga limitato dagli edifici più alti degli altri quartieri e dagli alberi. L'arredamento è tanto semplice quanto ricercato. Una piccola biblioteca, composta da circa 4 mobili alti fino al soffitto e lunghi poco più di un paio di metri posti a croce all'incirca nel centro della stanza a formare una sorta di pilastro centrale. In ogniuno dei settori vi è poi una poltrona rivestita in pelle scura sul cui fianco è posto un piccolo mobiletto su cui è presente una semplice lampada, utile per godersi la lettura serale. Vicino all'ingresso vi è infine un semplice tavolino, decorato con qualche fiorne in un vaso di vetro elegante che Atasuke usa di tanto in tanto per delle cene più importanti ed intime o quando vuole pasteggiare godendosi il panorama con un po di sano relax.

    Il Balcone
    Il semplice balcone che collega la struttura abitabile con la terrazza panoramica si estende ald i sopra dell'ingresso e costeggia l'intera parte abitata con una semplice passeggiata. Il pavimento è interamente costituito da assi di legno finemente lavorate e di ottima fattura.

    La camera Matrimoniale Superiore (la stanza del proprietario)
    LA camera matrimoniale del piano superiore, riprende nello stile la camera matrimoniale del piano inferiore, riproponendo però la stanza in dimensioni molto più elevate. Entrando dall'unica porta dal corridoio, ci si trova dinnandi un enorme cassettiera in legno finemente lavorato e lucida su cui sono posti di tanto in tanto alcuni "accessori" di Atasuke come il coprifronte, i gemelli d'oro della camicia e quant'altro. Nei cassetti sono riposti generalmente tutti i suoi indumenti intimi mentre negli ultimi cassetti in basso restano ancora gli indumenti intimi femminili appartenuti alla madre che Atasuke conserva come unico ricordo della donna che mai ebbe la possibilità di conoscere.
    Sulla destra invece si trova l'enorme armadio a 4 ante, anch'esso in legno scuro finemente lavorato, dentro il quale si trovano tutti i suoi abiti divise nelle due ante di sinistra mentre nelle altre due ante di destra vi sono gli abiti del padre e della madre, nella sperana che un giorno almeno suo padre possa fare ritorno riutilizzandoli. Nel centro della stanza, con la testiera rivolta al muro vi è infine l'ampio letto matrimoniale, anch'esso finemente lavorato in maniera da dare continuità al disegno sul muro, posto in corrispondenza con la testiera, su cui è raffigurato lo stemma degli uchiha avvinghiato da due rami ricolmi di fiori di ciliegio. Un ricordo dell'unione tra suo padre Uchiha e della madre Yamanaka.


    La stanza dei giochi
    La piccola stanzetta dei giochi si trova a lato della camera matrimoniale ed è studiata nei dettagli per l'uso da parte di uno o più bambini. Nulla nell'arredamento è lasciato al caso in modo che l'ambiente sia sicuro per un uqlunque bambino di qualsivoglia età, dal neonato al quasi adolescente. Nella stanza attualmente ci sono ancora tutti i giochi con cui Atasuke giocava nei suoi primissimi giorni, prima di venire abbandonato in un'altra durante la fuga dei genitori.

    ~Piano Interrato~


    Scendendo dalle scale si giunge quindi nel piano interrato, composto semplicemente da 4 ambienti. Un'armeria, accessibile solo attraversando la palestra, una cantina, connessa direttamente con la stanza delle scale, la palestra in cui Atasuke svogle i suoi allenamenti quotidiani ed infine lo stanzino di ingresso, ultima zona in cui si mantiene lo stile di tutta la casa. Al di fuori di questo punto da cui si accede alla palestra e alla cantina, infatti, le mura divengono tutte completamente in pietra e l'illuminazione è resa possibile da numerose lampade lunghe al neon lungo gli angoli tra le pareti ed il soffitto e di tanto in tanto sul soffitto stesso.

    La Palestra
    La palestra è uno degli ambienti più utilizzati di questo piano da Atasuke. Il pavimento della stanza è in legno mentre dei semplici termosifoni arredano i muri in fredda pietra atti a riscaldare il fresco ambiente nei periori più freddi. In totale sono presenti due aree, una in cui è presente un ring su cui Atasuke spesso si allena anche contro dei manichini nei combattimenti, mentre invece l'altra area, più ampia, è formata da diversi attrezzi di svariata natura per mantenere il tono muscolare e l'allenamento, oltre che attrezzature avrie automatiche come dei lancia kunai e simili utilizzati per il miglioramento dei riflessi e che spesso monta sul ring per un allenamento più intensivo.

    La Cantina
    L'altra stanza è la cantina, all'interno della quale sono conservate le "enormi" scorte di vini di Atasuke, i quali spaziano dai bianchi ai rossi, dai classici agli spumanti e così via. Nella cantina vi sono poi anche alcune scorte di cibo di Atasuke, in gran parte tenute all'interno di un freezer a parete. L'intera stanza è in pietra, ad eccezione del soffitto, inoltre in questa stanza raramente si superano i 10 gradi.

    L'armeria
    Attraversando completamente la palestra sotterranea, si raggiunge l'ultima porta che cà l'accesso all'armeria della casa di Atasuke. Nell'armeria sono presenti diverse teche, bauli e rastrelliere dove sono risposte ordinatamente tutte le armi di Atasuke, oltre che gli attrezzi per la manutenzione delle stesse. Oltre alle armi di sua proprietà vi sono poi anche alcune armi appartenute in passato ai suoi genitori, come anche i loro abiti da missione e le loro protezioni, riposte su due manichini quasi a riprodurre due statue dei suoi genitori pronte alla battaglia. Gli abiti e le protezioni di Atasuke sono invece riposti nell'angolo opposto su di un terzo manichino, maggiormente vicino all'ingresso della piccola stanza.
    Sui muri dell'armeria invece, quasi come se fossero quadri da rimirare sono inchiodati dei "piccoli trofei" che Atasuke si è portato dietro dalle missioni e dai compiti più ardui incontrati sino a quel momento. Attualmente sono esposti:
    • Le tre maschere di ceramica sottratte ai cadaveri del trio di nukenin di suna.
    • La maschera del nukenin di konoha ucciso mentre dava la caccia a suo padre.



    Arrivo alla nuova Casa


    La casa di Atasuke si trova all'interno del quartiere uciha, molto distante dall'ingresso al quartiere. Al suo primo arrivo, la casa risultava abbandonata e gravemente logorata dopo circa 18 anni di abbandono, in cui nessuno si era più preso cura dell'edificio. In origine, ciò comprovava sempre più la teoria della morte del padre (unico genitore di cui si sapesse ancora qualcosa) o comunque della fuga dal villaggio.
    Con un cauto movimento in avanti spinse il cigolante cancelletto d'ingresso il quale pareva stare ancora abbastanza bene, anche se necessitava certamente di una rimessa a nuovo, o perlomeno necessitava di qualche veloce riparazione. Appena entrato dovette farsi largo tra la giungla d'erba e piante infestanti cresciute a dismisura e senza freno durante l'abbandono. Ancora una volta il suo tanto divenne utile per uno scopo non suo.
    Si fece quindi largo con l'improvvisato machete nella speranza di trovare almeno un edificio ancora intatto.
    Per sua fortuna, poco più avanti trovò una struttura in legno ampia e solida nonostante l'effetto devastante del tempo. Armato di coraggio entrò ed esplorò l'edificio. Si sviluppava su tre piani, uno sotterraneo, il piano terra ed un piano superiore. Con ordine esplorò il sotterraneo, il quale era diviso in due sale, divise da un corridoio. La prima chiusa da una porta a scorrimento celava al suo interno una palestrina armata di ogni attrezzo per l'esercizio fisico ed adornata di alcuni armadi e rastrelliere per armi ed equipaggiamenti, sfortunatamente vuote (eccezion fatta per l'elevato livello di polvere). L'altra stanza invece era chiusa da una pesante porta in legno ed apparentemente risultava una cantina, in cui tutto ciò che si trovava era ormai marcio e puzzolente oltre ogni dire. L'unica cosa che si salvava da quel putridume era uno scaffale per i vini in cui erano stivate diverse bottiglie di vino e qualche bottiglia di liquore.
    Tornando al piano terra si potevano trovare diverse stanze, un salotto ampio e polveroso, ma con ancora tutto l'arredamento, una cucina alquanto ben rifinita nei dettagli, spaziosa e rifornita di tutti gli attrezzi dai set di posate ai coltelli da cucina, dai servizi di piatti e bicchieri alle pentole e le padelle. Tutto era ordinato e preciso, come se nessuno avesse mai toccato nulla da 18 anni.
    Proseguendo per il corridoio centrale si potevano notare tre stanze da letto ancora perfettamente arredate, anche se infestate dalle ragnatele e dalla polvere, probabilmente adibite agli ospiti. Nella prima c'era un letto matrimoniale un leggio ed un ampio armadio, nella seconda due letti singoli contornati da due armadi e due leggii, mentre l'ultima, più piccola conteneva solo un letto singolo un armadio ed un leggio.
    Ognuna delle stanze aveva un bagno privato a cui si poteva accedere direttamente senza dover uscire dalla stanza. Al fondo del corridoio vi erano poi le scale per salire al secondo piano, dove si potevano trovare una camera da letto, probabilmente dei proprietari, una piccola stanza dei giochi, probabilmente la sua (o perlomeno per i suoi primi mesi di vita) ed infine era presente un salotto panoramico, da cui si potevano vedere i due giardini, quello erboso frontale nel quale c'era un piccolo laghetto ormai da bonificare, ed il giardino sul retro, probabilmente un giardino originariamente roccioso anche se i 18 anni trascorsi lo hanno reso un inguardabile giardino pieno di sterpaglie, anch'esso contenente un laghetto più grande del primo e contornato da un piccolo pontile in legno lavorato.


    Ora sulla porta principale della casa è presente un foglietto inchiodato allo stipite in legno dove sono elencati i lavori ancora da compiere e dove sono cancellati i lavori conclusi

    Lista Lavori:
    ~Seminterrato~
    -pulire cantina
    -aggiustare scaffali cantina
    -pulire palestra

    ~Piano terra~
    -pulire cucina
    -pulire salotto
    -pulire stanza matrimoniale
    -pulire stanza doppia
    -pulire stanza singola

    ~Primo Piano~
    -pulire camera da letto
    -pulire stanzetta dei giochi
    -pulire salotto con vista

    ~Giardino roccioso~
    -pulire laghetto
    -riparare pontile
    -ripulire il pontile
    -estirpare le erbacce
    -potare le piante
    -ritracciare il giardino roccioso

    ~Giardino frontale~
    -tagliare l'erba
    -potare le piante
    -aggiustare il cancelletto d'entrata
    -rifare il vialetto in pietra
    -aggiustare capanno degli attrezzi


    in aggiornamento per la ristrutturazione, al termine della quale l'arrivo passerà in spoiler lasciando la descrizione della casa aggiustata

    Edited by Asgharel - 30/10/2012, 12:11
     
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    L'indomani dell'incontro al chiosco il giovane Near si apprestò a recarsi, come promesso dal nuovo amico. Dopo essersi svegliato al sorgere del sole aveva oziato per l'intera durata della mattina, e dopo pranzo si era finalmente deciso ad alzarsi ed uscire di casa.

    E proprio vero, noi Nara siamo pigri per definizione... Anche se l'idea di andare a fare una partita a scacchi con Atasuke mi ispira abbastanza rimango dell'idea che sia eccessivo dover camminare cosi tanto... Potrei giocare con i soliti vecchietti...
    Rifletteva il giovane mentre camminava ed usciva dal quartiere Nara. Portava la solita veste nera e verde, lunga fino alle caviglie ma con le maniche corte. La giornata era abbastanza fresca, c'era si il sole ma anche una piacevole brezza che allietava i cittadini del paese della foglia...

    Arrivato al centro di Konoha si avviò poi verso il quartiere degli Uchiha, e una volta giunto li prese tra le mani il foglio datogli il giorno precedente dal ragazzo sul quale era annotata la strada da percorrere. Seguì le indicazioni ed arrivò davanti ad una casa in fase di ristrutturazione. Il giardino si presentava con l'erba alta, mentre la casa sembrava ormai rimessa in buono stato. Ecco a cosa gli servivano i chiodi... Intuì il giovane mentre, dopo aver aperto il cancelletto, si apprestava ad avanzare verso la porta.


    Quindi casa tua si trova verso la fine del quartiere Uchiha... E abbastanza distante dall'ingresso del quartiere. E nonostante sia un visitatore inusuale nessuno mi ha fermato...


    La solita voce fastidiosa che balenava nella mente del biondo per qualche secondo, il solito senso di inquietudine, la paura di non poterlo controllare. L'ultima volta non è successo nulla, sembra che stia imparando a domarla... Anche oggi dovrebbe andare tutto bene..
    Mentre sperava con tutto se stesso che quella presenza inquietante rimanesse al suo posto busso tre volte sulla porta principale, stando attendo a non far cadere il foglietto fissato sulla porta.

    Ciao Atasuke! Avrebbe detto esibendosi in un gran sorriso quando l'amico avrebbe aperto la porta.


     
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    ~Preparazione all'esame - Visite~


    Come da accordi il giorno successivo il giovane Nara si presentò alla porta di Atasuke, il quale stava in quel momento finendo di ripulire il salotto panoramico del piano superiore. Mentre spolverava l'ultimo vaso decorato udì tre colpi provenire dalla porta principale, quindi si diresse al piano di sotto per andare ad aprire.

    °Chi sarà a quest'ora? Speriamo non sia qualche altro scocciatore venuto a propormi un lavoro di restauro della casa per soli 10.000 Ryo... Se è un altro di quelli o qualcuno che cerca di vendermi qualcosa, giuro che lo accoppo davanti alla porta°


    Giunse quindi davanti alla porta e rimase quasi sorpreso di vedere l'amico conosciuto il giorno precedente.

    "Ciao Atasuke! "

    «Ciao Near, ho giusto finito di ripulire il salone panoramico... ma vieni pure dentro, fa come se fossi a casa tua»


    Disse Atasuke con un sorriso facendo cenno con la mano di entrare.

    «Ti va qualcosa da bere? Un sorso d'acqua? Un bicchiere di vino?»


    Disse all'amico mentre psaasvano davanti alla porta della cucina. Dopo essersi preso un bicchiere di vino ed aver servito l'amico Atasuke fece quindi segno di seguirlo e si diresse con tutta calma al piano di sopra verso la terrazza panoramica, dove poi si sarebbero seduti al tavolo rotondo posto nel centro con già la scacchiera pronta e pulita.

    «Hai avuto problemi a trovare questa casa? Ti hanno fatto storie all'ingresso del quartiere?»


    Domandò Atasuke al suo ospite prima di sedersi e mettersi comodo davanti alla scacchiera i cui pezzi rappresentavano due armate orientali, nel particolare rapprsentavano due eserciti di samurai al tempo degli stati belligeranti.

    «Hai preferenze sui pessi o preferisci che sia il caso a decidere?»


    Come suo solito Atasuke fece la domanda di rito per iniziare la partita, se il Nara avesse scelto i Bianchi Atasuke avrebbe ruotato la scacchiera per portare i bianchi verso l'amico, altrimenti avrebbe preso un pedone bianco e uno nero e li avrebbe mischiati per poi mostrare i pungi chiusi contenenti i due pezzi [bianco nella sinistra], scegliendo la mano l'amico avrebbe scelto il pezzo contenuto in essa e il relativo esercito.

    «A te la prima mossa quindi»


    Avrebbe esordito Atasuke nel caso in cui il nara avesse avuto i bianchi.
    Fatta poi la prima mossa avrebbe quindi esclamato:

    «Buona partita allora e buona fortuna»


     
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    Il biondo dovette attendere qualche secondo, ma poi la porta si aprì e Atasuke ricambiò il saluto.

    Mi spiace, se avessi saputo che stavi pulendo casa non avrei disturbato...

    Disse immediatamente il Nara cadetto sentendo l'amico dire di aver appena finito di pulire il salone.

    Cazzata... Sarei venuto ugualmente a farmi un giretto in questo quartiere di inetti... Solo perchè vi fidate dei vostri famosi occhi pensate di poter abbassare la guardia...


    Quella dannata voce continuava a farsi sentire, non erano pensieri condivisi dall'animo mite di Near, ma tempestavano nella sua mente sempre più spesso.

    Comunque è una gran bella casa, ed è anche parecchio grossa per te...
    Prese poi una pausa prima di continuare: Che da quanto ho capito vivi da solo... Concluse cercando di usare un tono di voce tale da non riesumare nei pensieri dell'amico qualche brutto ricordo.

    Dovresti trovarti una ragazza, perlomeno non devi più essere tu a pulire la casa!
    Scherzò infine mentre arrivavano davanti al tavolo con la scacchiera. Era una bella scacchiera, non era una di quelle tradizionali, sembrava fatta a mano, i pezzi rappresentavano guerrieri orientali.

    Interessante... Da notare che tra i vari misteri di questo tizio c'è anche una scacchiera particolare... Come l'hai avuta?

    Prese poi tra le mani un pezzo di quella scacchiera, per l'esattezza il re e lo osservò con attenzione mentre le parole dell'amico, che lo invitavano a scegliere un pezzo tra le sue mani per decidere che "armata" usare gli passavano nella mente senza lasciare traccia.

    La voce ha ragione, è una scacchiera particolare, ed i pezzi sono fatti con incredibile cura... Continuò ad ammirare il pezzo per qualche secondo, poi uscì da quello stato di meditazione e scelse la mano sinistra di atasuke.

    Bene, quindi io ho i bianchi... Iniziamo pure! Disse mentre si sedeva ed eseguiva la mossa d'apertura.

    Che vinca il migliore!
    Concluse infine rivolgendosi con un sorriso al ragazzo, in attesa della sua mossa.



     
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    ~Preparazione all'esame - Preludio ad una Partita~


    Mentre salivano il giovane Nara pose qualche constatazione ad Atasuke, ed in particolare si mise a scherzare su un eventuale relazione sentimentale con una ragazza a cui Atasuke rispose più che prontamente con un altra battuta.

    «Beh, per certi versi hai anche ragione, ma sai come sono le donne di oggi... non sono più come una volta quando l'uomo andava a lavorare e la donna restava a casa a rammendare vestiti e a pulire la casa... Oggigiorno se mi portassi una donna in casa mi troverei a doverla sopportare e servire oltre che pulire casa»


    Terminata la frase Atasuke non potè trattenere una lieve risata ironica, sapeva bene di aver detto una frase assolutamente senza senso, ma in fondo lo divertiva citare le frasi dei suoi vecchi genitori, soprattutto quando citava le frasi a sfondo sessista del padre...


    ~Preparazione all'esame - Chess~


    La partita a scacchi era dunque cominciata e a Near spettò la prima mossa. a cui Atasuke con tutta calma rispose senza scoprire troppo i suoi pezzi ne la sua strategia d'attacco.

    «Credo che questa partita sarà molto interessante, comunque... tornando a prima in efeftti forse hai ragione, dovrei cercare di trovarmi una ragazza, in fondo una camera matrimoniale da usare da solo è un pò uno spreco, non trovi? Però prima devo trovare quella giusta e devo mettere a posto questa casa, sai che figura ci faccio a portare una ragazza qui con tutte le sterpaglie che ci sono ancora?»


    Concluse scherzando Atasuke sorseggiando un altro po del vino che si era portato dietro. In fondo Adorava sorseggiare un po di vino gustandosi bene il sapore, soprattutto adorava gustare vini alla sera osservando il tramonto da quella terrazza stando seduto sul divanetto magari leggendo anche un buon libro.
    La partita procedeva abbastanza fluida e Atasuke si stava divertendo a sfidare finalmente un avevrsario degno della sua abilità. Fino a quel momento i sui avversari erano stati di livello abbastanza scarno, dato che comunque nel villaggio dove aveva vissuto sino a quel momento non era mai capitato nulla di particolare e dato che quel villaggio non era un villaggio di ninja, di guerrieri o altro, ma un semplice villaggio come ce ne sono tanti con un fabbro un falegname, un paio di negozietti e qualche campo arato, abitato per lo più da lavoratori, artigiani e contadini, il classico luogo dove le strategie militari non si sviluppavano più di tanto come anche i giochi strategici.
    Passarono alcune mosse ed Atasuke riprese a parlare con il suo ospite/avversario

    «Sei un amante della letteratura? Io personalmente adoro anche leggere un buon libro alla sera mentre mi godo il tramonto con un sorso di vino... L'ultima delle mie letture è stato "I 36 stratagemmi", deduco che un esperto di strategia come te abbia già letto questo libro, ho ragione?»


    Disse mentre faceva un altra mossa in risposta all'avversario...

     
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    La partita, dopo essere iniziata con la mossa di Near, proseguiva mossa dopo mossa. Anche se sembravano affrettate, dato che già dopo poco tempo i due ragazzi avevano fatto parecchie mosse, queste erano studiate e premeditate con precisione.
    Mentre giocavano l'amico del biondo aveva ripreso l'argomento tirato in ballo nella battuta di Near, l'avere una ragazza.


    Sarò sincero, io non ne sento affatto il bisogno. Mi spiace per il tuo letto matrimoniale che non riesci a riempire, ma se dovesse capitare a me, non mi butterei certo nella ricerca dell'amore, e nemmeno di una storia banale.


    Fece una pausa per riflettere cautamente sulla mossa da fare, e dopo averla eseguita riprese il discorso.


    Non solo vivo benissimo da solo, ma ancor di più cercherei di buttarmi volontariamente in distrazioni che potrebbero compromettermi e distrarmi dal mio vero obbiettivo, che, al momento è la mia carriera!


    Terminò il discorso e studiò la disposizione delle pedine sulla scacchiera, era una partita alla pari, strano. Fatta la mossa, Atasuke parlò quindi della letteratura, e non gli sfuggi di elogiare il biondo per la sua ipotetica bravura di stratega.


    Hey, piano... Non esageriamo, in fondo non sai nulla di me, chi ti dice che sia un abile stratega e non un ingenuo da prima linea ? Azzardi troppo, cerchi informazioni e speri che elogiandomi mi ammorbidisca... Certo che ho letto quel libro, ne ho letti anche molti altri, ma forse non è il caso che tu lo sappia... In fondo, cosa so io di te ?


    Quella dannata voce era tornata ancora, ormai il biondo si stava abituando a queste interruzioni, anche perchè, riflettendoci, spesso aveva ragione e lo invitava a riflettere su alcune cose che solitamente non avrebbe notato.



    In realtà, quel libro non l'ho ancora letto, nonostante sia un Nara al momento non so se sono un poi così grande stratega, non ho ancora avuto possibilità di scoprirlo in un vero combattimento, ne tanto meno ho letto molti libri...

    Aveva mentito il giovane Nara, ma tutto sommato la voce l'aveva convinto, forse era il caso di prestare più attenzione a ciò che rivelava.

    Tu invece ? sei appassionato dai libri di strategia ? Io non ne ho letti, preferisco alcuni romanzi storici, ma potrei sempre avventurarmi in questo nuovo genere letterario...

    Bene, iniziamo a scoprire qualcosa di te..



    Fu della voce inquietante l'ultimo pensiero di Near, prima che svuotasse momentaneamente la mente per concentrarsi sulla mossa da fare. Per riprendere poi ad ascoltare l'amico.

     
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    ~Preparazione all'esame - Il Re avanza~


    Mentre la partita proseguiva incessante con un ritmo regolare e per certi versi incalzante, la situazione restava ferma in uno stato irreale di parità. Il Nara pareva essere portato più per la vita solitaria che per una tranquilla vita di coppia, ma in fondo ogniuno aveva diritto di avere le proprie idee, corrette o sbagliate che fossero. Atasuke rimase tuttavia sorpreso dal fatto che il nara si definisse appena un mediocre stratega, cosa tuttavia logica per chi risulta modesto, tuttavia, la cosa che lo sorprese maggiormente fù la risposta del Nara riguardo la letteratura. Gli pareva molto strano che un Nara non avesse mai letto un libro sulle strategie militari o simili e la cosa lo lasciò perplesso.

    °Non mi sta dicendo qualcosa, nelle ultime mosse mi è parso più incupito, aggressivo, come se qualcosa dentro gli stesse dicendo di non fidarsi e stesse cercando a sua volta di sapere tutto di me, devo stare attento, ma nel frattempo vediamo se lo metto in crisi con questa°


    Atasuke senza motivo quindi mosse il re in avanti mettendolo in una posizione per certi versi rischiosa. Sapeva bene cosa stava facendo ed allo stesso modo sapeva che generalmente tra i giocatori esperti una mossa simile genera sgomento, esattamente quello che voleva provocare nel Nara per scoprire quello che stava succedendo. Se il Nara fosse rimasto sorpreso dalla mossa Atasuke avrebbe quindi esclamato.

    «Beh, se il re non si muove, di sicuro i suoi sudditi non lo faranno per lui»


    Quella frase, come anche la mossa avevano uno scopo psicologico, volevano far innervosire quel qualcosa che stava controllando Near o perlomeno volevano stanare quella strana sensazione di chiusura e di autodifesa che il Nara stava tirando su poco alla volta.
    Poco alla volta le mosse proseguivano e qua e la qualche pezzo abbandonava la scacchiera ma ancora non c'era qualcosa di risolto, nulla aveva ancora compromesso la vittoria per uno dei due o aveva segnato la sconfitat per l'altro.

    «Bene, di questo passo temo che arriveremo presto ad una patta o ad una condizione di stallo, comunque tornando al discorso di prima in efeftti anche io sono un appassionato di romanzi storici, anche se preferisco letture più avventurose e fantastiche, oltre come già detto svariati libri di strategia. Senza ofefsa, ma in effetti mi stupisce molto che tu, un Nara non sia appassionato di libri di strategia, anche se in effetti, la mia può essere presa come una deduzione basata su preconcetti...»


    Atasuke sorseggiò quindi un altro sorso di vino dal bicchiere e si concentrò nuovamente sulla partita. Per certi versi aveva la sensazione che sarebbe terminata a breve in un modo o nell'altro, ma non era certo di poter prevedere chi avrebbe vinto o perso.

    «Comunque, tanto per cambiare discorso, credo che questa partita ci sarà molto utile per l'esame genin, in fondo la vita di un ninja è basata sulle strategie e sul combattimento e credo non ci sia nulla di meglio degli scacchi per analizzare una strategia ed allenarsi sulle stesse, non credi?»


    Concluse sorridendo Atasuke facendo un altra mossa...
     
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    Guardava il suo nuovo amico mentre attendeva che facesse la sua mossa, era normale che fosse concentrato, ma in quel momento non stava pensando alla partita alla scacchi. Poco dopo che il biondo ebbe avuto quest'impressione i fatti confermarono la sua teoria. Atasuke mosse il re in avanti, una mossa azzardata sapendo la bravura del suo avversario, e la frase che seguì poco dopo fu interpretata dal biondo per quello che era, una pura provocazione. Rispose lanciando un occhiataccia verso l'amico, mentre si esibiva in uno strano sorriso, quasi un ghigno.


    Sei un insolente... Però, d'altro canto hai capito che ti sto nascondendo qualcosa... Non mi dispiaci, hai qualcosa in più della media, ma non sai ancora con chi hai a che fare...

    Era quella voce a parlare, ormai possedeva buona parte delle volontà del giovane Nara, e probabilmente era positivo in quella situazione.

    Sbagli...

    Esordì il Nara subito dopo la provocazione dell'amico.

    Un re si deve muovere solo quando non è sufficientemente virtuoso da riuscire a mobilitare il suo popolo con il solo uso della dialettica.

    Era uno scambio di provocazioni, ma non era stato Near a volerlo, e certo non avrebbe incrinato il rapporto in nessun modo, i due erano abbastanza intelligenti da potersi permettere frecciatine come queste senza poi portare rancore.
    La partita stava ovviamente continuando, e il biondo non aveva ancora sfruttato l'errore dell'altro ragazzo, muovere il re, anzi, era abilmente stato al gioco facendola risultare una mossa utile al gioco dell'avversario. Intanto, Atasuke parlò nuovamente, mentre faceva la sua mossa, bevve del vino e riprese il suo discorso. Aveva nuovamente parlato dello stupore provato nel sapere che il Nara non fosse un appassionato di strategie e libri a riguardo. Ormai la farsa era scoperta, l'occhiataccia che aveva mandato poco prima aveva certamente confermato i sospetti dell'altro ragazzo.



    No, la partita a scacchi non ci servirà a niente per l'esame Genin, non sarà questo che ci verrà richiesto.
    Però questo incontro tra noi due certamente sarà utile, è ormai chiaro che mi hai scoperto...



    Disse il biondo fingendo un velo di rammarico...


    Ovviamente quello che hai citato, "I 36 stratagemmi" e solo uno della lunga lista di libri di strategia che ho letto... Avevi visto giusto, eppure, nonostante tutte queste letture non sono riuscito a nascondere i miei pensieri da te...

    Sembrava un elogio quello che il biondo aveva appena detto all'altro ragazzo, ma era un semplice parlare, infondo nessuno dei due aveva ottenuto dei risultati importanti che potessero portare vantaggi sull'altri...
    Prese in mano la pedina orientale che rappresentava l'alfiere e le fece percorrere una lunga diagonale sulla scacchiera...


    Uno dei libri che più mi appassiona, dice che se fai notare all'avversario il suo errore, subito dopo che l'ha commesso, ha tempo di riparare all'errore e di imparare e non commetterlo più... Se invece aspetti il momento più giusto, lui ne commetterà altri, magari meno gravi, ma si dimenticherà di quello grave, e gli sarà impossibile rimediare.

    Concluse infine in biondo, la frase sembrava quasi fuori luogo in quel frangente, ma non lo era. Prese il bicchiere che fino a quel momento era rimasto vuoto e si versò del vino, che poi bevve con gusto...

    In altre parole, Scacco al re!

    La partita non era ancora conclusa, non era ancora uno scacco matto, ma l'altro avrebbe dovuto cercare un buon modo per uscire dalla situazione, salvare il re e non perdere pedine importanti, senza le quali, non sarebbe sopravvissuto a lungo.

     
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    ~Preparazione all'esame - Trappola innescata~


    Near era chiaramente un abile giocatore, ma poco alla volta si era lsciato andare ad un andamento più aggressivo, in alcuni momenti anche molto tattico, tuttavia quella sua personalità che stava emergendo, poco alla volta parve prendere sempre più il sopravvento ed Atasuke potè chiaramente accorgersene quando il suo avversario espose le sue opinioni sull'esame e sulla partita, sostenendo che quella partita non sarebbe servita a nulla per passare l'esame.

    °Perfetto, questo era il ragionamento borioso che volevo sentire, questa è la prova che ti stai lasciando andare abbassando le difese in favore di un imponente attacco, a breve ci sarà la mia mossa°


    Atasuke osservava la scacchiera concentrato sulle mosse quand'ecco che il suo avversario mosse l'alfiere per portare lo scacco al re. Quella mossa Atasuke l'aveva già prevista, solo sperava che il suo avversario la facesse un po prima, ma nulla di male, aveva solo avuto il tempo necessario per piazzare altri pezzi al loro posto. La difesa del re fu semplice, poichè lo fece arretrare per riportarlo in una zona sicura. Passarono un paio di mosse e poi fu il turno di Atasuke di attaccare sul fianco, mosse quindi la regina sulla destra della scacchiera. Con la sua mossa del re aveva lo scopo di far uscire quell'alfiere o ancor meglio la regina in modo da distrarre l'avversario dalla vera zona su cui voleva impattare

    «Lieto di sapere che in realtà tu sia appassionato della strategia, ricordarai quindi una delle principali delle frasi dei 36 stratagemmi: Conosci te stesso ed il tuo avversario e vincerai, conosci il tuo avversario, ongi tanto vincerai, ongi tanto perderai, non conosci te stesso e perderai, bene io credo di aver capito come sei, sono esattamente certo di chi sono e di come sono, ma tu non sai minimamente chi sei, questa tua seconda natura aggressiva oltre al fatto che non ti si addice, mi lascia liberamente credere che cerchi di dominarti dandoti ogni tanto anche qualche consiglio utile, ma mi pare chiaro che pecchi abbastanza di boriosità. Non è superiore quanto crede di essere e quindi...»


    Disse Atasuke impugnando la torre tenendola alzata per circa un secondo prima di farla atterrare pericolosamente all'attacco del re avversario.

    «Scacco al re!»


    Da quella situazione il nara poteva fare ben poco, al massimo poteva far fuggire il suo reper proteggerlo, dato che la torre era inattaccabile e la regina, di scarsa pericolosità costituiva solo un supporto all'attacco, oltre che essere ben protetta da attacchi imprevisti.

    «Bene, ora se vuoi uscire da questa trappola puoi fare solo una cosa... recuperare l'umiltà e la gentilezza che avevi prima, quandos ei arrivato, riprendi il controllo di te stesso o perderai. Certamente è molto abile questa tua seconda faccia, ma mi pare abbastanza chiaro che la sua natura sia troppo aggressiva e tende a sottovalutare gli altri o almeno a sopravvalutare se stessa»


    Atasuke sorseggiò quindi un altro sorso di vino dal bicchiere svuotandolo mantenendo la concentrazione sull'amico. Da un pezzo aveva ormai capito che il giovane Near era come "posseduto" da una seconda personalità molto aggressiva avversa e violenta ed ebbe la sufficente tranquillità per tracciare una trappola per farla cadere dimostrandole di non esser4e così potente come si elogiava di essere. Voleva aiutarlo a liberarsene o perlomento per far riprendere il controllo al vero Near dandogli un utile base su cui riuscire a mantenere completamente il controllo accettando solo gli eventuali consigli validi dalla stessa.

    °Credimi, se riesco ad aiutarti a mantenere la concentrazione ed il controllo questo ti servirà molto sia per l'esame che per quello che ci attenderà dopo essere diventati genin°


     
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    Fu incredibile come Atasuke riuscì a ribaltare in poco tempo la situazione. Ed era sorprendente anche come avesse capito pienamente ciò che accadeva all'interno di Near. L'udire di quelle parole portò nel giovane un turbinio di sensazioni, sapeva che l'altro aveva ragione, ma non aveva mai fatto nulla per placare la sua seconda personalità.

    Ha ragione... Se non riesco a controllarmi perderò, e non solo questa partita a scacchi, ma rischierò molto spesso di perdere in controllo, rischio di perdere qualcosa di ben più importante...


    Hai ragione, anche se non mi piaci, sei troppo gentile e ingenuo, dovrei essere io a controllare questo corpo; ma questa volta siamo davanti ad un dato di fatto, forse insieme possiamo fare anche di meglio... Non pensi sia giunto il momento di far abbassare la cresta a questo Uchiha ?

    Hai ragione voce... Impariamo a convivere...

    Era in uno stato confusionale, e non sapeva come le sue emozioni si stessero manifestando all'esterno. Immaginava di essere fermo, di non avere nessun espressione particolare sul viso, però non poteva certo confermarlo! Quello che stava succedendo al suo interno era fenomenale, le sue due personalità ragionavano assieme, sembravano aver smesso di combattersi. Non sapeva come comportarsi e rimaneva pensieroso sulla scacchiera.


    Starà pensando che la partita è ormai finita... Non è così vero ?

    La partita si conclude quando lo diciamo noi!

    Lo stupore per quella situazione stava man mano svanendo, sostituito da un incredibile senso di determinazione e di onnipotenza ora che era padrone di se stesso. Fece la sua mossa e si liberò dello scacco. Nonostante tutte le parole dell'altro ragazzo Near non aveva ancora risposto, per quanto ne sapeva con tutto quello che succedeva dentro di lui sarebbe potuta essergli anche cambiata la voce, inoltre non sapeva che dire. Era totalmente concentrato sulle partite, perchè al momento ne stava giocando due, una era una semplice partita a scacchi, l'altra era una sfida all'ultimo sangue con se stesso. Nessuna delle due personalità avrebbe mai distrutto l'altra, ma dovevano trovare il modo di coesistere, per non distruggere Near.


    Hai ragione sai... Ci hai visto benissimo, e non è da tutti, non se n'era mai accorto nessuno prima d'ora. Ma è anche vero che da quando ti ho incontrato questo fenomeno si è verificato sempre più spesso. Forse era destino che dovesse andare così...

    Forse un impressione, forse era vero, ma sentiva nel suo tono di voce una nota di determinazione nuova ed un senso di sicurezza lo pervadeva dalla testa ai piedi.

    Concordo con tutto quello che hai detto, conoscere se stessi è importante, tu ti conosci, io mi sono conosciuto adesso.

    Era un modo di parlare particolare quello del biondo, sembrava nascondere qualcosa, sembrava avere un doppio fine.
    Mentre parlavano e quello strano incontro continuava anche la partita si stava avviando verso la fine, entrambi erano sfuggiti dalle trappole avversarie, erano abili non solo nel gioco, ma anche nel dirigere quella commedia tra i due ragazzi.


    Riflettiamo, quelli scoperti adesso siamo noi, lui sembra conoscerci meglio di noi stessi, e questo non va bene. Ha provocato una crisi, anche se, in fin dei conti ci ha aiutato a diventare qualcosa di completo ora. Però, nonostante tutto, l'armatura dietro la quale si è nascosto ha delle crepe parecchio profonde... Se il problema fossi io, non avrebbe sottolineato quel "io mi conosco", che ne pensi ?

    Il tuo ragionamento non fa una piega, l'ha sottolineato perchè è vero, ma c'è comunque qualcosa di strano nel suo comportarsi. Perchè dover far luce su questa faccenda ?

    Bingo! L'unione della due forze all'interno del biondo dava i suoi frutti, aveva trovato il punto della situazione. L'altro si comportava in quel modo perchè aveva bisogno di chiarezze, certo, non era molto importante per lui sapere tutto su Near, ma era un sintomo. Ed analizzando le conoscenze che aveva acquisito sull'altro ragazzo non impiegò molto a fare il punto della situazione.
    Un sorriso apparve sul suo volto mentre prendeva in mano una pedina della scacchiera. Forse per l'ultima volta quel giorno...

    Certo è fondamentale conoscersi, come abbiamo già detto, ma in questo turbinio di emozioni che mi ha visibilmente scosso, come avrai notato, io sono appena riuscito ad accettarmi.

    Guardò poi verso il ragazzo, dritto negli occhi. Cosa centrava questa frase con il discorso ?

    Ed ho accettato anche il mio passato... Ho smesso di provare rancore... Ora posso dire che conosco me stesso, ma anche il mio avversario.

    posò la pedina mantenendo lo sguardo verso Atasuke. Chissà se quella frase avrebbe suscitato qualcosa nell'altro ragazzo, il biondo ci sperava.

    Scacco matto.
    Disse infine come un sussurrò, per poi finire il bicchiere di vino. Infine, il suo sguardo abbandonò l'altro ragazzo, e torno sulla scacchiera.

     
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    ~Preparazione all'esame - L'equilibrio~


    Atasuke era riuscito nel suo intento, aveva portato il suo avversario a combattere due guerre, una sulla scacchiera, l'altra per la sua stessa vita, per decidere chi era e chi sarebbe stato. Poche mosse vennero ancora fatte ed il giovane amico nara pareva finalmente aver trovato il vero se stesso. e sue mosse divennero aggressive e ponderate, proprio come se le sue due personalità stessero convivendo alla perfezione.

    °Molto bene, ora si che è in equilibrio e conosce se stesso, mi spiace solo di aver dovuto sacrificare questa partita°


    Atasuke osservava la scacchiera concentrato e conscio della propria sconfitta imminente. Poche mosse ed il suo avversario esclamò lo scacco matto.

    «Bene, sono contento di vedere che alla fine "avete" collaborato. Come hai appena potuto constatare questa partita è servita ad entrambi per l'esame genin, a te per mettere pace e armonia tra le tue due personalità, a me per imparare a comprendere meglio gli altri e ad aumentare le mie conoscenze strategiche... Il mio unico rammarico è di aver sacrificato la partita per aiutarti, ma a questo si può rimediare... Un altra partita? Però questa volta giocheremo seriamente entrambi da subito!»


    Disse Atasuke versando un altro po di vino nel suo bicchiere ed in quello dell'amico; ed accennando ad un brindisi si levò prima di dare il via alla rivincita

    «Alla nostra amicizia al tuo equilibrio ritrovato e all'esame Genin!»


    Esclamò brindando con il giovane Near...

    ~The End~


     
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    L'arrivo a Konoha ~ Riparazioni



    ~Riparazioni - Si comincia!~


    Atasuke era ormai giunto alla nuova casa di Konoha quando tornarono alla sua mente gli ormai tristi ricordi della sua gioventù, della sua prima casa e di tutto quello che era successo ormai pochi giorni prima. La sua mente vagava tra il triste ed il gioioso in una mescolanza di sentimenti legati al vecchio ed al nuovo. Ora Davanti a lui si presentava più una sorta di baracca avvolta da una fitta giungla sviluppatasi senza controllo negli ultimi 18 anni.

    °Bene, eccoci arrivati alla nuova casa, promettente come inizio!°


    Scherzò con se stesso varcando un cigolante cancelletto di legno ormai marcio e logorato dal tempo e dalle piante infestanti che erano cresciute a dismisura. Per raggiungere la casa dovette persino aprirsi la via con il suo tanto nella speranza di non perdersi in quella coltre informe di vegetazione.
    Alla fine giunse stanco ed affamato dal viaggio e da quella traversata ad un uscio, o piuttosto ad un portone aperto il quale Atasuke potè entrare nella casa.
    Gli ci vollero pochi minuti per scovare le varie stanze ed insediarsi ufficialmente nell'edificio, mentre necessitò di molto meno per accorgersi del devasto e dell'invivibilità di quella casa salvo rapide riparazioni.

    «Ok, ora iniziamo a ripulire le stanze principali, una bella dormita per riprendermi dal viaggio e opi sotto con le riparazioni.»


    Disse Atasuke spolverando una parte della stanza in cui si trovava per poi ripensarci e piazzare nella zona pulita alla bell'e meglio il suo sacco a pelo e mettendosi a dormire.

    °Forse è meglio che mi riposo prima...°

    [...]

    ~Riparazioni - Ricordi mai Avuti~


    Svegliatosi alcune ore dopo e ristorato dopo i diversi giorni di marcia, Atasuke iniziò seriamente la rimessa a nuovo della casa. C'era molto lavoro da fare e di sicuro la cosa gli avrebbe preso almeno un paio di giorni se non anche una settimana.
    Iniziò facendo un nuovo giro della casa appuntando su di un foglio tutti i lavori che c'erano da fare dividendoli piano per piano e giardino per giardino. Valutata l'entità dei lavori e le possibili interferenze decise in primo luogo di rimettere in sesto il piano superiore la cucina ed il salotto iniziando con la pulizia delle stesse per poi ritagliarsi del tempo per le eventuali riparazioni rapide.
    Trovando delle puntine appuntò quindi il foglietto alla porta principale della casa deciso a non toglierlo finchè i lavori non fossero terminati, in parte come monito per ricordarsi del suo lavoro, in parte come riepilogo in modo da "scusarsi" con gli eventuali ospiti del disordine.

    «Al piano di sopra!»


    Esclamò come forma di autoincitamento impugnando una scopa ed un po di attrezzi per pulire trovati in cucina oltre che un secchio pieno d'acqua ed una spugna.
    Pieno di energia si piazzò quindi nella stanza più ampia del piano superiore dove si diede da fare aprendo tutti gli armadi e stendendo dal balconcino tutte le coperte e gli abiti trovati in modo da arieggiarle e da sbattere via già una vuona fetta di polvere. Smontò quindi il letto stendendo lenzuola e coperte per poi darsi alla pulizia completa della stanza iniziando dalla rimozione delle ragnatele dalle pareti e dai mobili. Mentre la pulizia avanzava, Atasuke scoprì meravigliosi dipinti posti sulle porte scorrevoli rimasti nascosti dalla coltre di polvere che si era depositata. In particolare rimase molto colpito dalla rappresentazione dello stemma degli Uchiha proprio al di sopra del letto sotto cui si dipanavano due rami di ciliegio come se stessero salendo in una sorta di abbraccio verso lo stemma Uchiha.

    °Che cos'è quel simbolo? Perchè lo stemma Uchiha è attorniato da quei fiori? E se fosse qualcosa legato a mia madre? O meglio alla mia vera madre?°


    Gli sorse un leggero dubbio e senza che se ne accorgesse gli sgusciò una leggera lacrima dagli occhi, una lacrima che non si sarebbe mai aspettato di versare. Rimase nei suoi pensieri come imbambolato per alcuni minuti, per poi riprendere la pulizia con il desiderio in parte represso di trovare in quella casa altri segni del suo passato.

    [...]


    Ormai la stanza era pulita e ci erano volute quasi due ore per rimetterla bene in sesto, quando decise di controllare i panni stesi poco prima. Tra i vestiti trovò una vasta gamma di abiti femminili in seta ben curati e di ottima fattura, i quali parevano non essere quasi mai stati indossati e non presentavano alcun segno del tempo. Notando che erano ancora in perfetto stato ed ormai liberi da polvere Atasuke decise di "stivarli" nei ripiani bassi dell'armadio appendendo i vestiti più lunghi nella sezione destra dell'armadio, mentre si riservò la sezione centrale unita alla sezione destra dove stivò principalmente gli abiti maschili che aveva trovato, i quali, per sua fortuna risultarono della sua taglia oltre che di ottima fattura come gli altri. Dopo aver riposto quindi i propri abiti e quelli ritrovati passò alla cassettiera dentro la quale anche l'intimo ed i piccoli oggetti personali riservando l'ultimo cassetto in fondo per l'intimo femminile che aveva trovato ed occupando i restanti tre per il proprio e quello che aveva ritrovato lasciando un portagioie posato sul ripiano ricolmo di fini e ben decorati gioielli da donna.

    °Tutta quella roba non viene toccata da 18 anni e non presenta alcun segno di usura o del tempo, come se tutto qui si fosse fermato per tutti questi anni... Fa effetto maneggiare così gli abiti di mio padre e di mia madre, ma ancora di più mi spaventa il fatto che io abbia la stessa taglia di mio padre, poichè potrei sembrare a lui anche in altro... Forse anche io optrei fuggire alsciandomi tutto alle spalle, oppure... può darsi che lui sia come me e non sia fuggito, anzi... magari lo ha fatto per salvarmi, oppure... Ma perchè nessuno mi ha mai saputo dire nulla di mia madre... [...]°


    I pensieri lo attorniavano, lo lasciavano anche senza respiro in una situazione triste e malinconica per alcuni minuti, finchè con un profondo respiro non si riebbe e non fu pronto per proseguire.

    «Ok, andiamo nella stanzetta qui a fianco, poi passiamo al salone al fondo del corridoio e finiamo con il corridoio, entro l'ora di cena non sarebbe male aver almeno finito il piando di sopra!»

    °E poi se anche la cucina non dovesse essere a posto per l'ora di cena, mi adatterò usando ancora l'attrezzatura da campo che mi sono portato dietro°


    Si incitò prima di proseguire nella scoperta dei suoi ricordi e della sua storia. Entrò quindi in quella piccola stanzetta piena di giochi per neonati con una piccola culla al centro contornata da fiori ormai secchi che probabilmente all'epoca profumavano lasciando un inebriante e fresco profumo nella stanzetta. Nell'angolo Atasuke potè notare un piccolo box in legno intagliato a mano ancora perfettamente mantenuto su cuoi potè notare una scritta:

    -Atasuke Uchiha, il mio piccolo fiore di Fuoco-

    °Ma che diavolo vorrà dire "Il mio piccolo fiore di fuoco"? Che sia qualcosa legato alla mia natura? a qualcosa che è successo? Non riesco a capire, di certo è una sorta di dedica, come se questo box mi fosse stato donato da qualcuno, ma da chi e perchè non ho proprio la più pallida idea°


    Riprese con la pulizia ripulendo dalla polvere dapprima il box dentro il quale ripose amorevolmente tutti i giochi uno ad uno tentando di ricordarli in un vano sforzo per ritrovare se stesso ripulendoli dalla polvere. Si diede poi alla pulizia della culla sulla quale rivide lo stesso simbolo sopra alla testata del letto nell'altra stanza ed infine terminò ripulendo pareti e pavimento.
    Pensando e ridendo tra se la pulizia delle stanze proseguì fino a tardi quando decise di mangiare cena anche se alquanto fuori orario. Non aveva ancora terminato completamente la pulizia del piano, dato che le finestre necessitavano ancora di una pulizia accurata, tuttavia gli bastò tenerle aperte per poter cenare in tranquillità nella terrazza panoramica da cui osservò il cielo stellato pieno di ricordi che non aveva potuto avere ma che in un cetro senso aveva acquisito...

     
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    ~Riparazioni - Pulizie mattutine~


    Il sole iniziò a filtrate dalle finestre con un colore rossiccio/marrone dovuto allo sporco ancora incrostato sulle stesse quando Atasuke con scarna voglia si alzò dal letto matrimoniale della stanza superiore. Aveva dormito divinamente, come non aveva fatto da diverso tempo ed in un certo senso anche come non aveva mai potuto fare, tuttavia un pensiero gli sorse nella testa, un pensiero di solitudine.

    °Buon giorno... Cavolo, è già mattina! Per quanto è comodo questo materasso odio dovermi alzare! comunque è veramente triste che sia solo io ad utilizzare questo letto, forse dovrei trovarmi qualcuna con cui condividerlo... Ma intanto alziamoci che oggi ci toccano le finestre e la cucina, poi vediamo come va la giornata!°


    Si alzò quindi strofinandosi gli occhi e dirigendosi al bagno del piano superiore si diede una sciacquata alla faccia prima di andare di sotto a vedere se c'era ancora qualcosa da mangiare tra le sue scorte di cibo lasciate momentaneamente nella cucina.

    [...]


    Terminata la colazione Atasuke si rese bene conto della sporcizia di quella cucina, seppure questa si trovava ancora in perfetto stato e soprattutto ordinatissima.

    «Ok, direi che le finestre possono aspettare, prima è meglio pulire la cucina, poi stoviglie e compagnia bella ed infine svuotare il frigo dalla roba marcia, pulirlo ed infine sbrinare il freezer.»


    Si disse ad alta voce per incitarsi ed anche per mantenere una traccia mentale più forte di cosa stava facendo, si diresse quindi dalla porta principale dove smarcò dalla lista i lavori che aveva compiuto il pomeriggio precedente ed iniziò a smarcare anche quello che si apprestava a fare.
    Tornò quindi in cucina e si mise dapprima a spazzare con calma e precisione il pavimento, rimosse le ragnatele da mobili e pareti ed infine iniziò la pulitura a fondo dei mobili e dei ripiani. In se non fù molto ostico, poichè non c'era nulla di incrostato o di sporco, quanto piuttosto era tutto completamente pieno di polvere.
    Appena un paio d'ore e la cucina era completamente pulita e lucidata a dovere, restavano quindi solo più tutte le finestre del piano superiore. Prese forza e coraggio si incamminò quindi sulle scale per poi dirigersi nelle varie stanze ripulendo el finestre impolverate. Ogni colpo di straccio che dava sulle finestre sembrava apirsi un nuovo mondo alla sua vista, ogni colpo portava la nasciat di nuovi raggi di sole che entravano nelle stanze illuminandole come se fossero state all'aperto e senza un tetto ad oscurarle. Poco alla volta iniziavano a vedersi anche i due giardini anche se ancora abbastanza smessi, tuttavia di impatto.

    °Chissà come era guardare da qui i giardini 18 anni fa... Beh... Vediamo di rimettere tutto come era prima per scoprirlo... anzi... facciamolo meglio!°


    Terminata la pulizia delle finestre aveva quindi terminato la pulizia totale del piano superiore. Ora era arrivato a terminare circa un quarto del lavoro previsto, ma sapeva bene che gli altri lavori che gli restavano sarebbero stati anche più lunghi e difficoltosi, nonostante tutto, si rimboccò le maniche ancora una volta e si diresse in cerca di un capanno degli attrezzi in quella giungla smessa. La ricerca non durò al lungo nonostante lo stato selvaggio in cui versava il giardino anteriore. Trovato il capanno prese quindi gli attrezzi necessari e si diresse al giardino sabbioso posteriore. Voleva rimetterlo in sesto per poi goderselo dalla terrazza panoramica, tuttavia durante l'estirpazione delle erbacce quando ormai si era vicini all'ora di pranzo, Atasuke venne interrotto da un postino il quale gli consegnò una lettera dall'accademia, con la quale veniva convocato a suna per il corso genin...

    [...]


     
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    ~Riparazioni - Ritorno dal Corso~


    Erano passati ormai diversi giorni da quando Atasuke era partito abbandonando i lavori in corso per partecipare al corso Genin, ma ora era potuto finalmente tornare per terminare quello che aveva iniziato, o almeno così sperava. Durante gli svariati giorni di assenza la casa non pareva essere peggiorata di molto, anche se il lavoro incompleto nel giardino roccioso era rimasto come annullato data l'imperfezione dell'opera incompiuta.

    °Cavolo, dannato corso genin, non solo mi ha fatto perdere tempo che avrei potuto impiegare per finire il lavoro, ma anzi, ha fatto peggiorare quel poco che avevo fatto!°


    Stanco ed annoiato dalla cosa tuttavia si diresse in camera dove si sdraiò un paio d'ore per riposarsi prima di mangiare pranzo e riprendere i lavori. Rinvigorito dalla riposata, Atasuke si alzò dal letto e si diresse nuovamente dal capanno degli attrezzi in cerca di chiodi per rimettere in sesto la struttura del cancelletto e per le eventuali riparazioni aggiuntive, anche se aveva deciso di non rimettere in sesto la parte anteriore della casa fino alla fine data la mole di lavoro e il brobabile utilizzo ripetuto del cancelletto decise di ripararlo prima del previsto.
    Non gli ci volle molto per rimuovere i chiodi arrugginiti che componevano quella cigolante struttura in modo da smontarla interamente per controllarne le assi da sostituire e per controllare i cardini in ferro battuto per dare loro almeno un oliata. Lo smontaggio fù alquanto rapido come anche la riverniciatura delle assi e la sostituzione di quelle rotte, tuttavia mentre stava rimontando la struttura Atasuke venne colpito dalla sfortuna, aveva finito i chiodi e doveva andarli a comprare. Si diede quindi una rapida sistemata per poi andare a comprare i chiodi, durante il viaggio fece conoscenza con il giovane Near Nara con il quale si sarebbe dovuto trovare il giorno successivo.

    [...]


    Era ormai pomeriggio inoltrato quando Atasuke fece ritorno a casa per terminare la riparazione del cancelletto, la quale prese appena qualche minuto.

    °Ci è voluto un bel po di tempo ma il risultato è fantastico! Non ricordavo di essere così bravo come falegname°


    Pensò contemplando l'ottimo lavoro che aveva portato a termine. Tuttavia quello non era che uno dei passi compiuti verso l'ultimazione della casa, uno dei tanti che ancora doveva fare. data la scorta di chiodi si diresse quindi verso il capanno degli attrezzi per riordinarlo una volta per tutte in modo da poter eseguire i lavori di riparazione e nei giardini più rapidamente guadagnando tempo sulla ricerca di materiale nel caos. Rimase li fino a sera tra scaffali rotti, ripiani marci e roba varia buttata a caso in quella spece di casetta di legno con le pareti indebolite ed il tetto bucato, tuttavia anche qui il risultato per Atasuke fù eccellente, mancava solo una buona mano di vernice per rifinire il tutto, ma sapeva bene che per verniciarlo con un colore adeguato doveva prima vedere come era il resto del giardino in modo che si intonasse bene. Decise quindi di posticipare la riverniciatura dedicandosi prima alle pulizie della casa, del giardino posteriore ed alla cena, la quale gli sembrava una fase alquanto impellente.

    [...]


    ~Riparazioni - Lavoro Serale~


    Dopo la cena prese la scopa che aveva ancora lasciato li nella cucina e si decise a proseguire con la pulizia interna sfruttando il fresco e la tranquillità della sera per pulire l'ingresso e il salotto inferiore i quali presentavano ancora un elevato grado di sporcizia. Nonostante la fatica del giorno e l'ormai netto avanzare della notte Atasuke rimase sveglio fino a tardi per spolverare facendosi luce con il lampadario di vetro che aveva scoperto poco prima rimuovendo i vari kili di polvere depositatisi sopra. Con il buoi che clava la luce fatat da quel lampadario si mischiava ai mille riflessi coorati che si spargevano nella stanza generati dalle piccole gocce di vetro e dai prismi che componevano la splendida struttura del lampadario fatto con una base in ferro battuto. Con quella luce anche un lavoro ben poco piacevole come pulire era divenuto un piacevole passatempo, quasi al pari di una passeggiata solitaria al chiaro di luna.
    Ogni momento che passava in quella casa gli sembrava di far riaffiorare una storia, un passato, un qualcosa che non aveva mai scordato anche se sapeva di non averlo potuto vivere.

    °Cavolo... e pensare che avrei potuto vivere qui negli ultimi 18 anni, se solo le cose fossero andate diversamente...°


    E fu con questo pensiero fisso in testa che a notte tarda spense le luci andando a dormire in vista dei lavori e delle visite che avrebbe ricevuto il giorno successivo.
     
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    ~Riparazioni - Risveglio prima di una partita~


    Il sole era già sorto quando Atasuke si svegliò come accarezzato da una leggera brezza proveniente dalla finestra che aveva lasciato socchiusa la sera precedente. Un timido ma potente raggio di sole stava penetrando nella stanza colpendolo dritto in faccia costringendolo ad un risveglio rapido, seppur tenero.

    °Aaahh, oggi si che il sole è forte, ma che diavolo di ora è? non sarà mica tardi!°


    Rapido fu quindi il suo risveglio, soprattutto nel temere che fosse ormai troppo tardi per rimettersi al lavoro e proseguire prima dell'arrivo di near non propriamente ben definito.
    Una rapidissima e frugale colazione prima di fiondarsi giù dalle scale per finire di risistemare il piano inferiore ed il giardino roccioso. Non sapeva a che ora i suo ospite sarebbe arrivato, ma sapeva bene che non avrebbe avuto molto tempo per terminare tutto. In fretta e furia prese gli attrezzi e si mise chinato sul giardino roccioso ad estirpare tutte le erbacce che stavano ucendo dalla ghiaietta che lo componeva. Non si curò minimamente dei disegni tracciati poichè sapeva bene di doverli poi ritracciare completamente in seguito. Nonostante l'ora mattutina, il sole era cocente e lo stava facendo sudare non poco chino su quella sabbia, finchè ad un tratto non uscì un lieve venticello fresco che spirava tra gli alberi portando un odore acre come se li vicino ci fosse una palude.

    °Cos'è questo odore? Qui attorno non ci sono paludi, tanto più che siamo nel pieno della città... che provenga da quell'erbaccia alta laggiù?°


    Si chiese sospendendo momentaneamente il lavoro di ripulitura della ghiaia dirigendosi verso quell'ammassamento incolto in cerca di informazioni. Giunto li vide un pontile ormai marcio e logoro attorniati da piante acquatiche cresciute a dismisura e varie sterpaglie che attorniavano quello specchio d'acqua divenuto ormai verde e putrido. Dovetet aguzzare non poco la vista per vedere un piccolo sbocco da cui arrivava lieve l'acqua, probabilmente intasato dal lungo periodo di inutilizzo. Decise quindi di cambiare per un attimo la base del lavoro per iniziare a ripulire con una rete quel laghetto ripescando parte di quel marciume. Raspò sulla superfice con il retino trovato finchè non si rese conto che non poteva raggiungere lo sporco posto nel centro del laghetto. Meditò un attimo, poi si accorse che il pontile portava quasi al centro e quindi poteva, salvo brutti scherzi dirigersi verso il centro per ripulire tutto o quasi.
    Gli ci vollero ben 3 ore per finire di ripulire tutto quel marciume, ma alla fine ne valeva la pena. Ora quello specchio d'acqua era tornato azzurro e limpido. Delle piante infestanti nulla restava a parte qualche foglia di ninfea qua e la. Ora che l'acqua sgorgava più fluida dalla piccola fonte l'acqua poco alla volta andava ripulendosi da sola recuperando una sorta di lieve equilibrio pulito e naturale. Estremamente lieto del risultato Atasuke si diresse quindi al capanno per posare il retino prima di ritornare all'estirpazione delle erbacce.
    Ridendo e scherzando non si rese conto dell'ora che si era fatta ed ignorò di aver saltato il pranzo, tuttavia dopo aver terminato il lavoro di estirpazione, corse a prendere il rastrello che aveva visto poco prima, o almeno così credeva, anche perchè in realtà erano già passate diverse ore ma l'eccitazione del lavoro finito e il divertimento che ogni giorno provava nello scoprire quella parte di lui che non aveva potuto ancora ne vivere ne conoscere lo stimolava a non fermarsi. Tracciò quindi in modo delicato i solchi nella ghiaia creando cerchi e linee tra loro armoniose tra le varie rocce disegnando senza accorgersene le onde di un piccolo mare, come se quel giardino fosse stato un tratto marino. Terminò il lavoro e decise di osservarlo dall'alto della sua terrazza panoramica nella speranza di poter contemplare nel pieno quell'opera, o perlomeno assaporarne un gusto speciale.
    Sapeva di aver fatto un buon lavoro, ma mai avrebbe creduto di poter vedere una così piacevole vista. Davanti a lui si sprigionava un giardino perfetto, intonso, come se fosse stato appena architettato e creato da un esperto giardiniere. Per quell'opera non si era affidato propriamente alle conoscenze che avesse o al suo gusto estetico, dato che non aveva in alcun modo la possibilità di vedere ciò che stava facendo, si era lasciato guidare dall'istinto e dalle emozioni e senza accorgersene le aveva impresse in quel giardino lasciando una sorta di dualismo, un miscuglio tra l'amore che provava per quel posto e chi lo abitava e l'odio represso che scaturiva dal suo abbandono fino a quel momento ingiustificato.
    Passarono diversi minuti prima che riuscisse a distogliere uno sguardo pieno di lacrime che non volevano uscire, per tornare al suo lavoro in attesa che arrivasse il suo ospite.
    Dato che si trovava nella terrazza, decise che li si sarebbe svolta la partita a scacchi con il suo amico, quindi predispose un tavolo e due sedie che pose al centro della stanza in modo da poter avere un ottima vista panoramica ignorando per quanto possibile il giardino anteriore ancora in pessime condizioni. Mentre finiva di ripulire la stanza e la scacchiera recuperata in qualche armadio della casa, giunse il suo amico e li giocarono diverse partite a scacchi occupando gran parte del pomeriggio sorseggiando del buon vino tra una mossa e l'altra.

    [...]


    Salutò quindi il suo amico Near, il quale stava tornando a casa sua prima di prepararsi ad una nuova manche di lavori "forzati".
    Data l'ora e l'affaticamento provato nel risistemare il giardino, Atasuke decise di dedicarsi a qualcosa di più tranquillo quella sera, per così dire e si diresse al piano inferiore nella palestra sotterranea, dove ancora non aveva quasi messo piede, salvo al suo arrivo durante l'eslporazione. Rimosse quindi le ragnatele e lo sporco che si era accumulato anche se in maniera minore rispetto alle altre stanze data la relativa inaccessibilità di quella zona della casa. Non gli ci volel infatti molto tempo per pulire, tuttavia qua e la scorgeva particolari che non si aspettava, come dei piccoli fiori in vaso ormai appassiti, che tuttavia erano posti anche nelle vicinanze delle attrezzature per l'allenamento, più adatti forse a decorare una camera felice, piuttosto che una palestra con relativa armeria interna. Dopo aver terminato le pulizie si diede quindi alla manutenzione delle armi che aveva portato con se tempo addietro e di quelle stivate nella piccola armeria, probabilmente appartenenti a suo padre. Con deizione e precisione osservò ognuna di quelle armi ed una ad una le provò notando che di tutte riusciva ad utlizzarne solo alcune, mentre molte altre le trovava più complesse e difficili da manovrare con efficacia.

    °Queste me le lascerò per dopo, quando sarò abbastanza abile da usarle°


    Si disse prima di chiudere l'armadio delle armi per andare a farsi una doccia ristoratrice prima di una buona dormita.
    Si sdraiò sul letto e chiudendo gli occhi sviluppò una nuova serie di pensieri.

    °Cavolo, oggi posso dire di aver fatto interessanti conoscenze, tuttavia, non riesco proprio a capire come mai mio padre possa essere fuggito da qui lasciandosi tutto questo alle spalle, ma soprattutto... Chi è mia madre?, Che fine ha fatto? Com'è possibile che nessuno sappia nulla di tutto quello che è successo qui attorno, perchè mio padre ha abbandonato Konoha se la gente che la abita è così interessante e meravigliosa?°


    Il sonno ristoratore prese presto il sopravvento su di lui e su quelle domande che si stava ponendo senza poter ancora trovare risposta alcuna...
     
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