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.Hamano Iga avrebbe avuto modo di subodorare guai all'orizzonte già prima che il meccanismo lento ed inesorabile della sfiga si mettesse in moto proiettandolo in una delle situazioni che con tutta probabilità avrebbe potuto definire fra le più catastrofiche della sua carriera di Shinobi anche a distanza di molti, molti anni.
Tutto era iniziato più di quattro settimane prima, con la convocazione presso gli appartamenti di un'anziana e riverita prozia che gli aveva affidato la missione di tenere d'occhio e valutare l'affidabilità di un gruppo di sei ronin (cui lo shinobi scoprì aggiungersi una bambina ed un bue), ed al contempo l'aveva indirizzato verso un nuovo corso di addestramento presso l'eccentrica figura di Kengamine Nagi-sensei, affidandogli al contempo la custodia della giovanissima ed indisponente cugina Ako, più giovane di qualche anno ed a malapena genin, eppure terribilmente irrispettosa per carattere.
Il primo impatto non era stato del tutto negativo. Bene accolto da un gruppo piuttosto aperto e disponibile nei suoi confronti, il sand scorpion aveva potuto entrare in uno stile di apprendimento non tanto ortodosso, secondo i metodi discutibili di Kengamine che erano volti più a costringere l'allievo ad imparare piuttosto che ad inculcargli nozioni e insegnamenti com'è d'uso in Accademia. Così facendo il neo-chunin si era temprato fra un duello di spada improvvisato e fin troppo realistico con la graziosa Saeko, addestramenti fisici massacranti fatti di lavoro e fatica alternati al rafforzamento della propria psiche con giorni di meditazione totale nei luoghi più sperduti accompagnati dal suono delicato di un koto, il tutto sotto lo sguardo decisamente tutt'altro che severo di Kengamine.
Almeno finché quest'ultimo riuscì a rimanere sobrio per la maggior parte del tempo.
Poi arrivò quella missiva e... il maestro sparì sepolto nella sua roulotte, impegnatissimo a prosciugare la pure consistente riserva di saké della comitiva.
Già. La missiva. Ovvero: il motivo per cui il gruppo di ronin aveva cambiato bruscamente rotta, tornando a passo svelto in direzione del Paese del Vento, e più precisamente di Suna. Durante le prime fasi del tragitto Hamano aveva avuto modo di udire da Hishler o da Koi che Kengamine non poteva mettervi piede per via di alcuni debiti. Non era un grosso segreto -e sembrava che in quel gruppo di segreti proprio non ce ne fossero-, il motivo di tanta riluttanza fu presto detto: debiti, e per quel poco che il chunin aveva avuto modo di conoscere Kengamine non c'era niente di cui sorprendersi. Curiosamente, la missiva recava su di se il timbro di Hoshizuku Chikuma, niente meno che intercessore a favore de ronin nonché loro garante del salvacondotto, accettato con grande gioia dai ragazzi che erano certi di guadagnare molto con i nuovi posti dove tenere i loro piccoli concerti durante i rave oppure più semplicemente per fare teatro nelle città più ricche del paese del vento, meta fino ad allora proibita per i guai del loro capo. Proprio Kengamine (strano, ma vero) si era inizialmente tirato fuori, curiosamente apparendo lui stesso il ragazzino facendo apparire Koi l'adulto del gruppo. « State scherzando?? » aveva detto sudando freddo e indicando la firma di Hoshi « Ma io questo neanche lo conosco!! Può essere chiunque, potrebbe essere perfino un cacciatore di taglie!! » (S)fortunatamente quel nome Hamano lo conosceva bene, e ottenuta la riprova dell'affidabilità di quella missiva erano iniziate le pressioni ferme e crescenti di tutto il gruppo, compatto all'idea dei guadagni nonché della prospettiva di una specie di reintegro del loro scalcinato sensei che magari avrebbe portato benefici futuri come un accesso continuato al Paese del Vento.
Risultato: Kengamine aveva ceduto e si era attaccato all'unica sua fonte di conforto: la bottiglia. Per fortuna il giovane Iga a quel punto era più che in grado di proseguire gli addestramenti per conto suo, e nel giro di quelle poche settimane aveva bruciato le tappe ed acquisito nuove capacità al livello del suo nuovo grado che adesso poteva vantare come un dato di fatto e non solo di nome.
A due giorni di marcia da Suna, nuovo cambio di rotta. Prima una missiva che convocava tutto il gruppo in una missione di rank medioalto che consisteva nella cattura di uno sconosciuto nukenin di Suna di pericolosità meno-che-infima ma che aveva fatto il classico passo più lungo della gamba e si era beccato un viaggio di sola andata per le prigioni di Suna, poi una seconda missiva che convoca i Sand Scorpions per la stessa identica missione, infine una terza missiva che complicava ancora di più le cose trasformando una semplice missione di rango "C" risolvibile in poco tempo da tre o quattro buoni shinobi in un'imponente schieramento di forze con qualcosa come quindici shinobi mobilitati, fra i quali si annoveravano almeno tre jonin -Kengamine compreso- visto che alla già nutrita squadriglia si erano aggiunte le Danzatrici di Suna al gran completo guidate dalla loro temibile capopalestra, che probabilmente Hamano ricordava dalla festa per la promozione a Sand Scorpions dell'attuale squadra speciale. In tutto quello sfilare di nomi illustri ed altri gradi c'era decisamente qualcosa che non andava, a meno che in Accademia non ci fosse tale abbondanza di denaro e shinobi da potersi permettere di usare un tale battaglione di gente per catturare un Nukenin disgraziato con le stesse potenzialità di un genin fresco d'accademia, il che era un po' come usare una bomba nucleare per eliminare un moscerino molesto.
Certo... una cosa è sospettare che ci siano dei casini dietro l'angolo.
Ben diverso è averne la certezza e trovarseli di fronte.
Il paese era in festa, anche se non era un festival tanto acceso, e se per questo neanche tanto ben frequentato. L'ambiente era un pochino squallido, non tanto da rovinare del tutto il clima ma abbastanza da deprimerlo un po'. Al generale aspetto brullo del paese e della festa ci si metteva anche l'umidità ancora nell'aria dopo le piogge appena passate, i tendoni zuppi d'acqua che ottenevano un colore spento, le pozzanghere e le gocce d'acqua sporca del pulviscolo urbano che di tanto in tanto cascavano pesantemente sui vestiti inzuppandoli a completare la cornice di disagio e bruttezza. Poco male, dopotutto non erano lì per divertirsi.
In tre erano andati incontro al gruppo proveniente da Suna, sebbene non si capisse assolutamente quale gruppo viste le informazioni frammentate e contraddittorie. Koi -ora a tutti gli effetti leader del gruppo vista l'indisposizione di Kengamine- si era preso Hamano ed Hishler e si era diretto sul luogo dell'incontro. Dopo un po' di attesa, puntuali due figure conosciute svoltarono l'angolo in direzione del terzetto. Entrambe erano apparentemente disarmate e prive di equipaggiamento visibile, per cui si faticava a dire che si trattava di kunoichi; una delle due però era impossibile da confondere, per via della statura minuta, dei capelli biondissimi e dello sguardo perennemente incazzato nero: Deidara Yagi. L'altra era per Hamano una figura molto meno familiare, ma che aveva avuto modo di conoscere a quella famosa festa: Ai Otonashi, Danzatrice.
« Ohilà!! ♫ Ci rivediamo! »
Salutò tutta sorridente la ragazza dai capelli bruni, mentre la biondina accanto a lei non disse una parola, si limitò a passare più volte lo sguardo da Hamano ad Hishler, e viceversa, come se stesse cercando di stabilire qualcosa. Alla fine, dopo un po', si soffermò sul primo, per poi annuire (abbastanza) convinta come a voler dire "ok, è lui... credo".
« Il Rosso dovrebbe arrivare a momenti. Ah! Io sono Ai Otonashi, di Suna. » Indicò la compagna con un gesto della mano allegro ed un'espressione solare che sembrò illuminare quella serata grigia e uggiosa « Lei è Deidarachan, delle squadre speciali di Suna! »
« 'Ao... »
Disse lei, laconica.
Fu allora che Koi guardò Hamano.
« Fai tu le presentazioni? »
Ad una ventina di metri in linea d'aria, nell'UNICO punto della festa dove la folla era densa, c'era un Hoshizuku Chikuma intento a cercare il posto del ritrovo. Bancherelle un po' spoglie, atmosfera che in generale ricordava una funzione religiosa piuttosto che una festa, ben poche facce allegre e un numero ancora minore di ragazze in yutaka, il kimono estivo tradizionale.
« Ehi, bro'! »
Sentì dire una voce, come se alle sue spalle ci fosse qualcuno che stesse sussurrando all'orecchio di un immaginario compagno a pochi centimetri dal Rosso -o a lui stesso. Voltandosi, però, il jonin non avrebbe visto nulla, niente di niente.
« Bro'!! Quaggiù, fratello!! Ehi, Yo! Cioè, ma son qui, ehi!!! Stica... »
Destra: niente. Sinistra: neanche. Alle spalle nulla... in basso un... fennec con il pelo rosso?
No. Una volpe! Impegnata in uno slalom gigante per non finire sotto le scarpe di qualche passante disattento.
« 'Ccaputt... » disse, evitando di un soffio l'incedere di un omone con un girovita tale da sembrare un barile con le gambe « Più attenzione no, eh?? Bro', se ci crepo colpa tua, eh?? Mi avrai sulla coscienza, ti verrò a cercare nel sonno e ti romperò le scatole nei momenti più inopportuni per farti venire i sensi di colpa!! Ti... argh!! » Scartò a lato salvandosi dall'ennesimo attentato alla sua vita « Ti porto dalla Otonashi!! Dai che da un momento all'altro faccio la fine del gatto! »
Correndo qua e là fra la selva di gambe, il volpino si sarebbe lanciato in direzione del posto in cui Ai, Deidara, Hamano e i due Ronin si erano appena incontrati...CITAZIONEOk, grazie per aver accettato di partecipare a questa scena, che servirà anche da completamento della quest di addestramento di Manu!! Il prossimo turno dovrebbe essere di Hoshi, ma nulla vieta al protagonista della serata -cioè il buon Hamano- di intervenire subito se lo desidera! XD
Per qualsiasi cosa, msn!! Spero di farvi divertire!!
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Manu ©.
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Erano un paio di giorni che Hamano dormiva male, o meglio, il suo sonno era accompagnato da uno strano senso di inquietudine che non gli piaceva per niente. A ricordare bene la notte prima dell'inizio di questa sua spedizione in mezzo al gruppo di ronin aveva avuto una notte tormentata ma non sapeva se tradurlo come un segnale di cattivo presagio.
E poi c'era anche un'altra cosa che gli dava a pensare la notte, ovvero quello che gli avevano detto la notte dopo aver conosciuto la personificazione della sua lama: era stato preso come attore per uno dei loro spettacoli. Ora tutti a Suna lo vedono come il ligio Sand Scorpion guardiano delle mura devoto al suo paese, propenso solamente alla difesa di Suna, ma nessuno, praticamente nessuno conosceva il lato oscuro di Hamano, quello che lui aveva represso dentro di sé per tutti quegli anni. Lui ha sempre desiderato recitare!
All'inizio non riusciva ad accettarlo ma poi ha capito che almeno una volta nella vita voleva comparire su un palco ed impersonare un personaggio in un'avventura meravigliosa dove poter lasciare il pubblico a bocca aperta.
Sapeva bene però che se la gente fosse stata messa al corrente di ciò la sua immagine di shinobi patriottico ne sarebbe uscita dolorante, ma non poteva lasciare perdere un'occasione del genere. Non poteva mentire agli altri e tanto meno a sé stesso, voleva recitare.
Non sapeva bene se fosse stata l'opera di un qualche demone celeste o del puro caso, ma a quanto pareva stavano andando nel Paese del Vento, la sua nazione, per di più a Suna, la sua patria. Oltre a riconoscere la strada aveva udito parlare due dei suoi compagni che chiacchieravano sul fatto che il sensei Kengamine a Suna avesse qualche problema, cosa che fece saltare in mente al ragazzo la Pecora Nera, anche lui via da Suna e ben conscio che sarebbe da stupidi tornarci.
Il gruppo di Ronin aveva ricevuto una specie di missiva, comunque un documento che permetteva alla strana combriccola di poter entrare nel villaggio. La cosa buffa era che la firma sul documento era di un certo Hoshikuzu Chikuma, che per Kengamine sembrava essere un completo sconosciuto ma che per Hamano era un nome ben noto. Un'occhiata al timbro e non ci furono più dubbi sulla loro autenticità.
Non so perché e come mai ma il mio amico Hoshi deve aver saputo che mi trovo con voi e con questa missiva penso mi voglia di ritorno al villaggio. Comunque è autentica perciò caro Kengamine-sensei lei dovrà vedersela con la giustizia di Suna riguardo ai suoi debiti.
Detto questo ritornò a riposarsi con un gran bel sorriso sulle labbra felice che la giustizia farà il suo corso anche con il sensei.
Un risultato che però non poteva prevedere era come l'uomo si sarebbe abbandonato alla bottiglia, lasciando Hamano praticamente solo nel suo allenamento, cosa che però non sembrò rallentare il ragazzo, che imparate le basi riuscì a perfezionarsi nell'uso della sua arma ad una velocità che sorprese addirittura sé stesso.
Mentre erano oramai in dirittura di arrivo per il villaggio arrivarono fin troppe missive che diedero un po' di pensieri al giovane Iga. Sembrava che un'innocente missione di cattura di un nukenin di basso livello fosse diventata una ricerca al più efferato criminale su scala mondiale, cosa inspiegabile anche perché l'Accademia richiedeva l'intervento di tutta la squadra speciale sunese più altri numerosi shinobi senza fornire una spiegazione plausibile per un simile dispiego di forze.
La cosa era alquanto preoccupante.
[...]
Hamano non era proprio un gran esperto di feste e celebrazioni ma era sicuro che per festeggiare un minimo di vitalità in più in quel luogo non sarebbe guastata. C'era come la sensazione che alla gene non gliene importasse niente ma i suoi compagni di viaggio non sembravano troppo preoccupati. Forse erano abituati anche a posti peggiori, cosa probabile visto dove li aveva incontrati per la prima volta.
Dato che il sensei Kengamine non voleva avere nulla a che fare con questa storia era Koi a coprire provvisoriamente la carica di capo e portavoce e si era portato dietro Hamano e Hishler per incontrare il gruppo proveniente da Suna. Ancora non capiva come mai c'era da dispiegare un tale numero di forze per un criminale soltanto.
Mentre erano sul luogo dell'appuntamento a fare la muffa in attesa, finalmente sbucarono due figure che per Hamano erano volti be noti.
Una era sicuramente membra delle Danzatrici anche se Hamano non ricordava il nome, l'altra era invece l'inconfondibile e sempre gradita Deidara che Hamano non vedeva da un pezzo.
Il loro arrivo fece comparire un sorriso sornione sul volto del ragazzo che era ben felice di trovare finalmente qualcuno di familiare.
L'amica di Deidara fece le presentazione e così Hamano ricordò che si chiamava Ai Otonashi. Ovviamente il saluto di Deidara fu qualcosa di più simile ad una sillaba che ad una vera parola ma Hamano ci era abituato.
Ora era il suo turno, spinto anche da Koi.
Allora ho il piacere di presentarvi questi due simpatici amici che mi hanno ospitato per un po' di tempo. Sono un grande gruppo di artisti.Sono un gruppo di artisti niente male. Questi due sono Koi e Hishler, vocalist e tastierista quando fanno anche da banda musicale.
Terminate i convenevoli puntò i pugni sui fianchi e guardò Deidara che non vedeva davvero da tanto tempo.
Allora Deidara-san, che mi racconti di tutto questo tempo che non ci siamo visti?. -
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Avventura
..Per Mantenere una Promessa..
Free GDR
Di certo non lo avevano mandato nel posto più gioioso della terra. Il giovane Jonin di Suna era arrivato sul luogo dell’incontro già da un paio d’ore senza però riuscire ad orientarsi. Per tutto il tempo il Chikuma non aveva fatto altro che ingozzarsi di roba da mangiare presa da ogni bancarella che superava e a mettere alla prova le sue abilità di ninja in quel genere di giochi da salti in banco a cui era impossibile vincere. Aveva provato con la cattura del pesce rosso, aveva provato con la piramide di barattoli di latta e anche con la prova del martello, ma niente da fare. Se un ninja del suo calibro non riusciva in quei giochi allora dovevano essere per forza truccati.-Oooh.. accidenti.. dicevano di incontrarsi qui.. ma io proprio non vedo nessuno che conosco!!!..-
Il rosso stava perdendo la pazienza mentre mordeva l’ultimo pezzo di carne che era rimasto sullo spiedo ormai infreddolito. Stava quasi per andarsene quando una voce colse la sua attenzione, chiunque stesse parlando aveva una slang davvero buffo e curioso. Hoshi ci mise la bellezza di tre minuti per capire da dove provenisse quella voce, se fosse stata una bomba parlante l’avrebbe presa in pieno.-WOOW!!!.. ehi.. e tu chi sei?.. ehi aspetta mi sembri familiare..-
La cosa che lo aveva chiamato era un animale e per l’esattezza un volpino dal manto rosso che tentava in tutti i modi di non farsi schiacciare dalle persone che gli camminavano attorno. Il rosso subito mimò il gesto di “Yo! Rispect!!!” dato che anche lui sapeva bene cosa volesse dire essere al di sotto della media nazionale. La volpe dopo qualche schincarola e schivata all’ultimo avrebbe invitato Hoshi a seguirlo tra la folla. Non sapeva bene perché, forse per curiosità, ma il rosso prese a correre senza fare tante domande, era curioso di scoprire dove l’animale avesse intenzione di condurlo. Inghiottito l’ultimo spiedino e utilizzata la manica della tuta per pulirsi la bocca sarebbe partito inseguendo il piccolo batuffolo di pelo rosso.
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Allora Deidara-san, che mi racconti di tutto questo tempo che non ci siamo visti?
« Ho fatto cose, ho visto gente, e sopratutto mi sono fatta i fattacci m-- »
Ai le tappò la bocca urtandola in un abbraccio che sembrava affettuoso ma che in realtà era un tentativo -neanche tanto celato- di zittire la risposta acidissima dell'amica che in quel momento era assolutamente ingiustificata e non contribuì a migliorare l'idea che i due Ronin a fianco di Hamano si erano fatti circa il carattere della biondina. A giudicare dal lungo istante di silenzio imbarazzato che aveva preceduto quella ribattuta scocciata ad una domanda assolutamente innocua ed anzi cortese di Hamano, quel giorno Deidara aveva la luna storta anche più del solito.
« Oh, non fateci caso a lei, fa la parte dell'imbronciata ma in realtà quando vuole è cossìkkariiiina!! »
L'esuberante Danzatrice mora spupazzò Deidara per qualche attimo in modo plateale trattandola per un po' come se fosse una specie di bambolina a dimensioni naturali, stemperando la situazione e strappando sorrisi un po' confusi ad Hishler e Koi, che non poterono far altro che guardare Hamano con uno sguardo eloquente che sembrava chiedergli "ma le tue amiche sono fuori??"
« Comunque: davvero suonate in una band?? Quando torniamo a Suna voglio dare una festa a casa mia, che ne dite di suonare qualcosa?? Ho il giardino, si beve gratis!! ♫ »
La discussione fu abilmente dirottata su altri lidi, e di lì a poco -oltre a guadagnarsi il piccolo extra di una serata dalla kunoichi più festaiola di Suna- saltò fuori l'intenzione del gruppo di mettere in scena la loro opera teatrale e che Hamano avrebbe recitato, cosa che stupì e meravigliò Ai e lasciò prevedibilmente indifferente Deidara.
« A quanto pare hai scoperto che gli attori si guadagnano subito le attenzioni delle ragazze, non è vero Hamano-kun?? »
La voce di Ai era allegra e maliziosa al tempo stesso, e colpendo piano il fianco dell'Iga con il gomito si avvicinò fino a sussurrargli poche parole in modo complice, la bocca coperta da una mano come se non volesse farsi sentire dai due Ronin a neanche mezzo metro di distanza.
« Dì un po', scommetto che quella dell'addestramento era una scusa!
Dì la verità, ti sei trovato la ragazza... »
Aveva parlato a voce sufficientemente alta da permettere a tutti i presenti di sentire, al che Hishler e Koi non poterono non sorridere a quel piccolo scherzo.
Furono interrotti dall'irruzione di una piccola creaturina dal pelo fulvo, appartenente ad una razza solitamente schiva che di certo non è avvezza a saltare in braccio agli esseri umani ed appallottolarsi di sua volontà alle loro spalle, come invece fece l'esserino dalla folta coda con Ai. Un volpino, forse un cucciolo, guadagnata la posizione rialzata attorno al collo della Danzatrice alzò la zampina ai presenti in segno di saluto.
« Oss, raga!! »
E poi, rivolto ad Ai.
« Fatto, Boss!! Missione compiuta, Boss!! T'oh porto l'umano co' capelli rossi!! O che mi dai la ricompensa, deh?? »
Ai rise, come se la kitsune avesse appena fatto una battuta.
« Quale ricompensa, Chizei?? »
Poi, glissando sull'argomento, sventolò il braccio in direzione di un Hoshizuku Chikuma che frattempo emergeva dalla folla rada individuando il capannello di colleghi e volti noti, chiamato allegramente per nome da Ai.
« Ehiii, Hoshiiiii, siamo qui!!! »
« Il famoso Hoshizuku Chikuma, dico bene...? Hamano ha parlato molto bene di voi, dice che siete un grande. »
Un ragazzo piuttosto alto e ben piazzato con i capelli biondicci e l'aria brillante sorrise affabile e porse la mano al jonin di Suna, presentandosi a lui.
Forse il ragazzino dalla folta zazzera rossa avrebbe trovato strano che in mezzo al trio di ragazzi di fronte all'inseparabile coppia composta da Ai e Deidara ci fosse l'amico Hamano Iga, di recente promosso a Chunin. Forse -dato che mancava dal villaggio da due settimane circa- Hoshi aveva avuto modo di scoprire che il ragazzo si era imbarcato in una missione di addestramento, ma non poteva avere certo idea del fatto che per uno scherzo del fato si era unito al gruppo guidato proprio da quel Kengamine Nagi per cui aveva intercesso.
« Ti siamo debitori, visto che hai permesso a Kengamine-sensei di tornare nella sua patria. Anche lui vi è molto grato, e attende di conoscervi al termine della missione. »
Non era proprio così, ma perfino un fissato con il dire la verità come Hamano avrebbe riconosciuto che le frasi di Koi erano circostanziali, e ringraziare un aiuto così inaspettato e presumibilmente gratuito come quello offerto da Hoshi alla loro compagnia con della cortesia era veramente il minimo che lui -in qualità di leader- potesse fare.
« Bene, bene, a dopo i convenevoli!! »
Ai aveva atteso per dare il tempo ad Hoshizuku di rispondere a Koi e presentarsi a loro, poi batté le mani richiamando l'attenzione.
« Abbiamo perso un sacco di tempo ed ora è il momento di muoverci, perché non abbiamo tutta la serata per fare ciò che siamo venuti a fare! Come sapete siamo venuti qui per risolvere una faccenda piuttosto semplice, e siamo pure un po' troppi per una cosa del genere. Trattandosi di una battuta di caccia al traditore, da manuale guida la squadra speciale... »
Annuì in direzione di Hoshi, Hamano e Deidara, cioè il trio di Sand Scorpions
« ... in pratica, Hoshi-kun, devo chiederti un piiiiccolo favoruccio... »
Batté le mani congiungendole insieme in segno di preghiera, e sorrise solare e radiosa al jonin, che per ovvie ragioni essendo capo della squadra speciale nonché membro di rango più alto là in mezzo sarebbe stato quello che avrebbe dovuto guidare l'operazione, stabilire una strategia e fungere da capo.
E lì iniziavano le fregature.
« Vedi, Haruka-san è un pochino-pochino nervosetta, si è alzata male... »
« ... Yakumo?? Haruka Yakumo?? »
Interrotta bruscamente, Ai guardò Koi stupita di sentire il nome completo del burrascoso capo delle Danzatrici.
« La conoscete? »
Koi fece un gesto come a voler dire "nulla", però al contempo lanciò un'occhiata ad Hishler ed a quel punto Hamano avrebbe certamente iniziato a sentire puzzo di bruciato.
« Perdonami se ti ho interrotta, vai pure avanti. »
Ai soppesò per un attimo la questione, nel dubbio se fosse il caso di approfondire la cosa, poi probabilmente ritenne prioritaria la faccenda della missione e tornò a rivolgersi ad Hoshizuku ripromettendosi di riprendere il discorso con più calma.
« Insomma, ecco, non è che potresti per favore permettere ad Haruka di guidare la missione? Ha già formulato un piano... »
Fece una pausa perché in realtà il piano l'aveva formulato lei, facendo in modo che Haruka pensasse che fosse suo, ma si tenne la cosa per se.
« La missione è semplice-semplice, sono già stata in questo locale la scorsa settimana in ricognizione, come confermano le fonti degli informatori dell'Accademia qui ci vengono soltanto pesci piccoli, non credo che troveremo nemmeno nukenin paragonabili per grado ad un Chunin. Sarà una passeggiata, ora ti spiego: »
usò un rossetto di marca di un vivace color mirtillo per tracciare alcune linee sul selciato e mostrare quanto pianificato, in modo da ottenere la necessaria approvazione del Chikuma. Il piano era semplicissimo: c'erano solo tre uscite da cui i nukenin ammassati nel locale potevano uscire: l'ingresso, una porta sul retro, ed un'uscita che almeno in teoria era segreta e che, in pratica, conoscevano praticamente tutti quanti ed Ai aveva subito notato durante il suo giro di ricognizione. L'idea era che le Danzatrici avrebbero fatto irruzione dall'ingresso principale, imperversando fra i nukenin ed occupandosi immediatamente dell'uscita nascosta. Frattempo, Hoshi e Hamano avrebbero presidiato l'uscita sul retro, dove secondo Ai era più probabile che il bersaglio si sarebbe diretto visto che le Danzatrici avrebbero fatto in modo da lasciare solo quell'uscita praticabile. Koi e gli altri Ronin (cui Ai credeva avrebbe fatto parte lo stesso Kengamine non essendo a conoscenza del fatto che quasi certamente in quel momento era attaccato ad una bottiglia di saké) si sarebbero invece disposti in un ampio cordone presidiando inoltre l'uscita del passaggio segreto, visto che il rischio maggiore in quella missione era la possibilità che qualche furbone scappasse fra le maglie della rete composta dalle Danzatrici e dai Sand Scorpions.
« Che ne pensi, capo?? »
Disse, Ai rivolta ad Hoshi, sorridente
« mi faresti questo piccolo favore...? »
« Perdonateci di nuovo... »
Disse ancora Hishler, alzando una mano per richiamare l'attenzione su di se e allontanandosi al contempo di un passo.
« Dovrei conferire in privato con i miei compagni, se la cosa non vi infastidisce. »
Avrebbe dunque fatto cenno ad Hamano e ad Hishler di seguirlo a qualche metro di distanza dal trio composto da Ai, Deidara ed Hoshi, dove avrebbe chiamato un "time-out" alla maniera di un gioco che di tanto in tanto facevano nel gruppo -un po' per passatempo e un po' per tenersi in allenamento- chiamato Football Americano in cui durante le pause ciascun membro della squadra incassa le braccia nel compagno alla sua destra ed alla sua sinistra fino a formare uno stretto circolo dentro la quale si discute...SPOILER (clicca per visualizzare)Ad Hoshi la parola, libero di accettare il piano proposto da Ai o di prendere le redini della missione in qualità di capo dei tre gruppi!
Frattempo invio un MP ad Hamano contenente il discorso fatto in privato da Koi, del cui contenuto Hoshi potrà apprendere a tempo debito dai vari personaggi o dallo stesso Hamano! XD. -
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Avventura
..E questi?!!..
Free GDR
Hoshi si stropicciò gli occhi quando tra la folla vide comparire lo strano gruppetto che lo stava chiamando a gran voce, la sua espressione sorpresa non si sarebbe di certo tolta dalla sua faccia tanto facilmente. Il gruppetto era formato da Ai, Deidara, lo scomparso Hamano e altri due tizi di cui Hoshi non conosceva il nome. La prima cosa che il Chikuma disse una volta arrivato li sarebbe stato quanto mai scontato, come se davanti a lui ci fosse un tizio con un cartellone dei suggerimenti.-Eh?!.. Hamano?!!.. e voi che ci fate da queste parti?!!..-
Prima che i suoi amici potessero dare una risposta uno dei due sconosciuti avanzò una mano verso il ragazzino presentandosi e facendogli un paio di complimenti che stamparono sul volto del rosso un gran sorriso sincero, uno di quelli che solo lui riusciva a fare.-AHAHAH!!!.. Hamano a volte tende un po’ ad esagerare!!!.. AHAHAH!!!..è un piacere conoscervi!!!-
Hoshi quindi sarebbe rimasto ad ascoltare la storia dell’amico scoprendo che la sua scomparsa era dovuta ad un lungo pellegrinaggio di addestramento e che la carovana con la quale aveva viaggiato altri non era che quella del famoso Nukenin per cui il rosso aveva chiesto il permesso all’amministrazione di Suna. Era praticamente impossibile che tutta quella storia fosse un ammasso di assurde coincidenze, qualcuno in cielo li stava per forza manovrando come dei burattini, a penarci bene c’era da avere i brividi. Chiarita la situazione il rosso avrebbe tirato una calorosa pacca sulla spalla dell’amico, era da un pezzo che non lo vedeva e doveva ammettere che gli era mancata la sua presenza al gate ed al villaggio e soprattutto gli scherzi che spesso e volentieri gli rifilava.
Fu Ai a spostare l’attenzione dei ninja su questioni ben più serie, se si trovavano li era infatti perché avevano una missione da completare, una missione all’apparenza semplice, ma che richiedeva un minimo di impegno da parte di tutti. La missione consisteva nel catturare un certo numero di nukenin che si riteneva essere all’interno di un locale che le ragazze della palestra avevano già in precedenza visionato. Ai sembrava conoscere bene la planimetria del luogo ed il ragazzino osservò ed ascoltò tutto quello che aveva da dire la ragazza con estrema perizia. Il piano era perfetto, nessuno sarebbe mai riuscito a scappare da quel luogo di questo si poteva essere certi.-Beh.. direi che il piano va bene.. io ed Hamano penseremo ai furbi che tenteranno di uscire dal retro mentre voi li spingete fuori.. sarà come andare a pesca!..-
Successivamente quando Ai chiese al Chikuma se ad occuparsi dell’operazione poteva essere Haruka questo deglutti vistosamente smuovendosi il colletto della tuta. Alla mente subito giunsero gli ultimi ricordi che aveva della donna e dell’esperienza vissuta all’interno della palestra del loto, di certo non poteva rifiutarsi alla cosa, se voleva rimanere vivo ancora per qualche anno. Il rosso avrebbe annuito senza battere ciglio.-Si per me va bene.. può essere Haruka a capitanare la missione!.. seguirò i sui ordini alla lettera!!!..-
Il rosso era terrorizzato all’idea di ricevere in testa una qualche specie di oggetto metallico, quella era un cecchino ancora migliore di Deidara con le sue scarpette, era meglio assecondare le ragazze se non voleva fare una brutta fine. Il rosso sarebbe rimasto li ad aspettare quindi l’inizio delle operazioni, mandando qualche sguardo truce a Deidara e mantenendo sempre almeno una distanza di cinque metri dalla nana, ultimamente gliene aveva combinate di tutti i colori e ancora non lo aveva ringraziato per la storia delle spade.
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Manu ©.
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Hamano sorrise divertito alla risposta imbronciata e scontrosa dell'amica, sembrava quasi un padre affettuoso che cercava di fare due chiacchiere con la figliola che voleva il gelato e non era riuscita ad ottenerlo, e di certo la loro differenza di altezza rendeva questa scenetta verosimilmente reale.
La reazione dell'amica di Deidara invece era decisamente agli antipodi, cosa che aveva fatto sorgere qualche dubbio sulla sanità mentale delle ragazze sia a Koi che Hishler ma Hamano continuò a sorridere come un ebete per tutta la scenetta.
Dopo quella specie di siparietto Ai cambiò argomento e si interessò sulla attività dei compagni di Hamano tanto che li invitò ad esibirsi a casa sua. Hamano fu felice di aver fatto fare una buona impressione ai suoi amici.
Quando poi venne informata che anche Hamano si sarebbe esibito nello spettacolo a Suna cominciò a dedicare delle attenzioni al ragazzo che lui trovò in un certo senso imbarazzanti, perché diciamocela tutta, Hamano non è molto capace nel relazionarsi con le donne.
Ehm, attenzioni dici tu? Forse... ehm, sì... no...
Sinceramente Hamano non sapeva proprio che dire. Poi quando Ai gli si avvicinò a sussurrargli all'orecchio sul fatto di essersi trovato una ragazza Hamano si allontanò di scatto da Ai scuotendo la testa in maniera energica.
Ma no, che dici, è solo per una questione di allenamento, solo quello e nient'altro.
L'unica ragazza che forse in una remota possibilità avrebbe potuto essere al centro delle sue attenzioni era Saeko ma la sua eccessiva passione nel fare a pezzetti qualsiasi cosa era un bel problema.
Nel frattempo arrivò in mezzo a loro una specie di volpino che si appallottolò su Ai per poi salutare tutti i presenti con un linguaggio che sembrava una slang da strada.
Sembrava che avesse portato con sé una persona e appena vide una chioma rossa in mezzo alla folla subito si sbracciò per salutare l'amico Hoshi. Lo incuriosì però il fatto che l'amico non i aspettava di vedere Hamano lì.
Ma come cosa ci faccio qui? Non sapevi che insieme a Kengamine, l'uomo che hai fatto entrare, c'ero anche io?
La cosa lo sorprendeva ma non ci diede troppo peso, spiegò rapidamente al rosso ciò che aveva fatto in quelle due settimane di assenza con la carovana di ronin.
Dopo il discorso ci pensò Ai a far cambiare argomento di discussione proponendo questioni più serie, ovvero la missione per cui erano finiti tutti insieme a dover lavorare.
Inizialmente doveva essere la squadra dei Sand Scorpions ad occuparsi della faccenda ma la danzatrice aveva un altro piano progettato dalla loro sensei Haruka Yakumo, nome che fece agitare Koi in maniera imprevista. Odiava ammetterlo ma Hamano avvertiva una brutta sensazione dietro quella reazione.
Il piano comunque proposto era piuttosto semplice ed efficacie, dove Hamano e Hoshi si sarebbero messi di guardia all'uscita posteriore per stendere chiunque avesse osato prendere in considerazione l'idea di scappare, soprattutto il loro obiettivo.
Spiegato il tutto però Hamano venne preso in disparte e quasi senza avere capito come si ritrovò in disparte con i due ronin a formare un piccolo cerchio a testa bassa per non essere uditi dagli altri anche se Hamano non capiva bene il perché. C'è da dire che però la sensazione che ci fosse qualcosa di brutto in arrivo era molto forte.. -
.CITAZIONE
-Si per me va bene.. può essere Haruka a capitanare la missione!.. seguirò i sui ordini alla lettera!!!..-
« Evviva!! »
Ai alzò una mano al cielo e fece una piroetta fluida ed elegante come quella di una ballerina, esternando la sua gioia per aver ottenuto con facilità l'assenso di quello che -sulla carta- avrebbe dovuto essere colui che avrebbe diretto le operazioni. Naturalmente questo Hoshi non poteva saperlo, ma per Ai quel "sì" era di importanza quasi vitale. La sua inquietudine derivava dallo strano comportamento di Haruka, la quale non solo si era mossa in prima persona per una missione di importanza insignificante -cosa già di per se incomprensibile data l'innata pigrizia della capopalestra- ma le aveva trascinate tutte quante laggiù senza che ci fosse una motivazione plausibile, arrivando ad irrompere nella sala degli anziani pur di avere tutti i permessi che servivano per intromettersi in una missione di chiara competenza dei Sand Scorpions. Non aveva idea di cosa bollisse in pentola, fino a poche ore prima si era concentrata sul bersaglio della missione certa che fosse lui a provocare una reazione così strana in Haruka. Ora che erano comparsi Hamano e i due giovani attori, però, il suo raffinato intuito femminile aveva virato in tutt'altra direzione, specie perché avevano fatto un nome che rammentava.
"Kengamine"... o chi è costui? Eppure il nome le era familiare! Era sicura di averlo già sentito da qualche parte. Ma da chi? E in che circostanza? Doveva essere stato proprio di sfuggita, e parecchi anni addietro, se l'aveva rimosso. Al contrario di Deidara, infatti, lei aveva una memoria prodigiosa per i dettagli.
« Bene! Dunque... »
Dopo che i due Ronin ed l'Iga terminarono la loro piccola riunione Ai chiamò a se Deidara cingendole la spalla con la mano e sorrise ai presenti.
« Allora siamo d'accordo, sapete tutti cosa fare. Allora noi vi requisiamo la piccola Deidara, che in via straordinaria si unirà alle altre Danzatrici invece di cooperare con i suoi compagni di squadra. »
Le fece l'occhiolino, per poi rivolgere ancora ad Hoshi un sorriso grato e una volta tanto privo di malizia.
Non aveva ancora rinunciato a scoprire cosa mandava in fibrillazione Haruka, ma per il momento doveva lasciar correre perché le circostanze ed il tempo le remavano contro: prima la missione, poi tutto il resto.
« Andiamo all'ora. Irrompiamo in una mezz'ora! »
I tre gruppi formati rispettivamente da Deidara ed Ai, Koi ed Hishler ed infine Hamano ed Hoshizuku si separarono, assumendo i rispettivi ruoli e preparandosi a quella che almeno sulla carta non era esattamente la missione più difficile delle loro carriere.Interludio
Mezz'ora più tardi
Due minuti all'inizio delle operazioni« ... Però questo posto mi piace, ha l'aria di essere divertente. »
Ai Otonashi distese le braccia al cielo e si stiracchiò come fanno i gatti, un sorriso furbetto dipinto in viso ed un'inesauribile aura di buonumore che la circondava, nonostante tutto e tutti. Quella sera c'erano in giro musi così lunghi da far paura, Haruka sembrava sul punto di uccidere qualcuno per passatempo mentre la piccola Deidara aveva un'aria depressa, mentre Kuroko e Seira si sforzavano di capire cosa non andasse quella sera, con ben scarsi risultati. Kuroko era l'ultimo acquisto, una novellina da poco entrata a far parte dei ranghi; Seira era una chunin cui era stata assegnata un'allieva dopo anni e anni che ne aveva fatto richiesta, ed era anche la "grandi tette e scarsa intelligenza" del gruppo, in pratica mancava un po' di capacità di intuizione, campo in cui per fortuna compensava la stessa Ai.
« Allora, ragazze, questa sera ci sarà di che divertirci, dite che i nostri colleghi delle squadre speciali hanno già preso posizione? »
« Sta zitta, Ai. »
A vederle camminare per la città potevano sembrare un gruppo di ragazze da copertina uscite direttamente da una rivista di moda. C'era Seira, ventottenne rossa ed avvenente donna dallo sguardo ingenuo; Haruka che quella sera dimostrava circa ventiquattro anni, pelle scura e capelli platinati nonché quell'aura imperiosa che se non terrorizzava chi aveva attorno sicuramente le conferiva magnetismo; poi naturalmente c'era Ai, che da ventunenne nel fiore dell'età catalizzava più di uno sguardo; e poi Deidara e Kuroko che se non altro avrebbero fatto la gioia di tutti i vecchi maniaci del circondario, Deidara aveva quasi diciassette anni e ne dimostrava quindici, Kuroko dodici e... beh, ne dimostrava dodici, effettivamente.
« Dovrebbero essere appostati sul retro, a questo punto. »
Dichiarò Deidara, che quel giorno era presente non come Danzatrice, ma come Sand Scorpion, membro delle squadre speciali di Suna. C'era voluto un po' di tatto per non creare casini con la sua presenza in mezzo alle sue ex-compagne, ma le necessità della missione richiedevano che si unisse al gruppo che avrebbe assaltato il covo frontalmente e perfino Haruka aveva dovuto ammettere che non c'era altra scelta.
« Una squadra di shinobi è composta da quattro elementi, ragazzina. Non tre. »
Deidara abbassò lo sguardo.
« Noi siamo soltanto in tre. »
« Beh, siete bene amalgamati, direi!! »
Irruppe Ai, con un gran sorriso.
« E poi per questa missione siamo pure troppi!! ♫ Tutti pesci piccoli!! Niente di impegnativo. »
L'Egida dei Traditori era il vero nome di un covo di nukenin a poca distanza dal villaggio di Ame. Giravano brutte facce da quelle parti, e nel piccolo agglomerato urbano dove si celava il locale c'erano tracce ovunque della malavita locale. Non un bel posto per una rimpatriata, ma d'altronde non erano venuti lì per divertirsi. Le Danzatrici, quel giorno, erano di supporto alle squadre speciali per catturare un ex shinobi di Suna che aveva tradito ed ora si era fatto piuttosto attivo. Nel processo avrebbero spurgato un nido di serpi, facendo della caccia grossa al traditore.
« Fermi! »
Due buttafuori all'ingresso dell'edificio dettero chiari segni di nervosismo a vedersi arrivare cinque ragazze agghindate in quel modo. Ai rifletteva che se erano anche solo un poco pratici di ninjutsu, probabilmente stavano pensando che avevano di fronte gente sotto una henge no jutsu di pessimo gusto. Purtroppo per loro sbagliavano.
« Qui non si entra. »
Un colosso nerboruto di più di due metri e largo come un armadio alzò un braccio davanti ad Haruka, intimandole di fermarsi. Lei gli spezzò il gomito di netto e gli premette la trachea con tanta forza da fargli perdere i sensi, e il tutto a velocità tale che l'altro buttafuori nemmeno riuscì a gridare aiuto prima che Seira lo mettesse a dormire.
« Spade. »
La Prima Danzatrice fece irruzione con calma glaciale, e dietro di lei le quattro Danzatrici al suo seguito richiamarono dai rotoli jutsu una collezione di lame corte affilate come rasoi. Fatta eccezione per Seira che stringeva un'elegante katana dal profilo raffinato, erano tutte armate di wakizashi.
« Seira, prenditi la novellina e rimani all'ingresso, nessuno deve passare da lì. Ai, tu e la ragazzina occupatevi del passaggio segreto. Se non hanno compiuto disastri, gli altri della squadra speciale a questo punto dovrebbero aver messo in sicurezza l'uscita sul retro. »
Nelle mani della donna comparve una spada lunga e sottile, di quasi due metri di lunghezza e dal peso improponibile. Poteva decapitarci un Drago con un solo colpo, con quella.
« Tutti quelli che non scappano sono miei. »
Il locale era gremito, un bar ammantato di una luce soffusa pieno di gente di cui almeno la metà erano nukenin impegnati nel reperire informazioni, guadagnare incarichi da gente senza scrupoli, oppure immersi nei traffici illeciti che riguardavano mezzo continente. Pesci piccoli, i più forti dovevano essere catalogati come nukenin D, però erano talmente tanti da far catalogare come pazzia un'azione come quella che voleva intraprendere Haruka, lei da sola contro tutti.
Seira e Kuroko si sistemarono ai loro posti, Deidara ed Ai scivolarono su di un lato, aggirando la folla o almeno provandoci, mentre la Prima Danzatrice si faceva avanti, attirando subito degli sguardi ma senza che fosse veramente notata, nonostante fosse armata e in piena vista.
Almeno finché non tirò fuori dalla cintura un piccolo oggetto metallico legato ad una fascia.
« Signori, un attimo di attenzione, prego. »
Legò l'oggetto alla fronte, stringendo la fascia fra i capelli argentati.
La musica si spense all'improvviso, e decine di facce si girarono esterrefatte verso di lei.
« Stiamo ripulendo le fogne. Per favore, chi non vuole rimanere coinvolto si butti faccia a terra e non faccia niente. Tutti gli altri sono carne morta. »
Il simbolo di Suna spiccava fin troppo bene sul coprifronte che aveva indossato, ma la sua azione era talmente sfrontata che in risposta ci fu un lungo, interminabile istante di silenzio.
« ACCADEMICO!!! »
Gridò infine qualcuno con foga, rovesciando un tavolo e buttandosi su Haruka a corpo morto. Piombò a terra urlante con entrambe le mani mutilate, senza che la donna muovesse un muscolo in apparenza mentre il pavimento si imbrattava di sangue.
Ovunque si scatenò il panico.
« Ehi, Deidara? Scommetto che ne becco più di te. »
Deidara schiuse le labbra in un sorriso, divertita da quella sfida.
« Io dico di no. »
« Scommettiamo? Se vinco io chiedi un appuntamento al Rosso. »
« Ehi!! »
Cercò di protestare, ma non c'era tempo. Poco più avanti avevano aperto una botola e alcuni uomini vi stavano calando. Ai l'aveva fregata!! Non c'era più tempo né modo per trattare i termini della scommessa, tanto più che lei si era già lanciata all'inseguimento.
« Questa me la paghi!! »
Ma lo disse ridendo, così come ridendo si lanciò nel vivo della missione...
« Chi è che si rifiuta?? »
Il coltello a farfalla si schiantò sulla superficie del tavolo, provocando un rumore sordo e terrorizzando tutti i presenti. Poco più in basso, sulla pista da ballo, una donna che sembrava un demonio uscito dall'inferno animato da furia assassina stava letteralmente facendo il vuoto fra le tre dozzine di nukenin che si trovavano nel locale, e ovunque volavano persone contro tavoli e muri, e non sempre con tutti gli arti al loro posto.
Al centro del piccolo capannello di traditori dietro il riparo precario di due tavoli e qualche sedia messi a mo' di barricata, un capobanda con il coprifonte rigato di Oto legato al braccio aveva appena finito di arringare i suoi ragazzi per "spronarli a combattere".
« Avete tre secondi per alzarvi e rispedire quei cani dell'Accademia da dove sono venuti a calci nel culo prima che vi ammazzo tutti quanti. Uno... »
I traditori si alzarono in massa e assaltarono Haruka, salvo finire a decorare le pareti nel giro di pochi secondi.
« Tu no, Kato. »
Afferrò un suo sottoposto per il colletto del maglioncino, prima che saltasse anche lui nella mischia. Il ragazzetto, poco più di un genin fresco d'accademia, si voltò stranito rivelando un coprifonte di Suna rigato posto di traverso sul viso.
« Tu mi servi. »
« Da-davvero?? »
« No, per finta! Muoviti!! »
Si alzò in direzione dell'uscita sul retro, che capeggiava in maniera fin troppo visibile con la scritta "exit" in rosso ben visibile. Il novellino ex suna si guardò intorno, confuso, mentre al centro della scena Haruka era impegnata in uno scontro impari contro cinque avversari ("impari" nel senso che ne sarebbero serviti il doppio perché fosse equo).
« N-n-non usiamo il passaggio segreto?? »
« Idiota! Quello lo conosce perfino mia nonna! »
Indicò col coltello la figura di due ragazze che si stavano fiondando sulla botola.
« Vedi? E scommetto che l'uscita del passaggio è pure sorvegliata. »
Spalancò la porta con un calcio e irruppe fuori, all'aperto, dove trovò ad attenderlo due figure.
« Questo, invece... »
Disse con un sorriso affamato, giostrandosi il coltello a farfalla fra le dita con evoluzioni da vero esperto.
« ... E' sicuramente il passaggio meno difeso. »
Il giovane nukenin che lo accompagnava, però, era decisamente sbiancato.
« Ho... Hoshizuku Chikuma! »
Disse stupito, fissando una delle due figure con occhi spiritati, prima di volgere lo sguardo sull'altro individuo presente nel vicolo.
« E... Ha... Hamano Iga!! Sono i Sand Scorpions! »
« I che?? »
Per nulla impressionato, Habashira si fece avanti, approfittandone per indossare un tekken.
« Io non so bene di cosa diavolo parli, ma una cosa è certa: questi io li spazzo via! »CITAZIONEEccoci qua, catapultati direttamente nell'azione! Da questo momento la scena è tutta vostra, vi si prospetta uno scontro 2vs2 contro Habashira (nukenin E di Oto, Energia Blu) e Kato (nukenin F di Suna, Energia Rossa). Naturalmente, Kato è il vostro bersaglio, cioè il nukenin che siete venuti a catturare. Data l'evidente disparità di forze in campo, però, nulla vi impedisce di darvi alla caccia grossa e assicurare alla giustizia dell'Accademia anche il capo dei nukenin!
Manu è libero di usare tutte le sue abilità da Chunin, ed anzi in questo breve combattimento dovrebbe sfruttarle al meglio per completare la loro acquisizione!
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Avventura
..Scommetto Tutto su Hamano..
Free GDR
L’operazione macella Nukenin ormai era cominciata da qualche minuto e il Chikuma ed Hamano si erano posizionati sul retro del locale. Dentro si potevano sentire benissimo le urla ed il trambusto che le ragazze della palestra del loto bianco stavano causando, Hoshi le conosceva bene e non avrebbe mai voluto per nessuna ragione al mondo essere dentro a quel locale, domani ad Ame avrebbero mangiato polpette fatta con carne macinata di Nukenin, di certo le ragazze sapevano come sfamare il terzo mondo. Hoshi si era appollaiato su di un cestino della spazzatura chiuso mentre aspettava che qualche fesso uscisse dal retro, era da un po’ che non vedeva Hamano ed ora aveva capito il perché.-..mmh.. non sapevo fossi diventato uno zingaro!..-
Secco come una freccia scoccata da RobinHood in persona, di certo beccarsi della zingaro non doveva essere il massimo per uno come Hamano abituato a dare agli altri quella sua solita impressione di gentilezza e regalità. Il rosso sembrava sereno e tranquillo, tanto da permettersi di ispezionare le sue cavità nasali tramite il dito mignolo della mano sinistra, non sembrava per niente agitato.-Ehi.. come hai conosciuto Kengamine?!.. io non l’avevo mai sentito nominare fino a quando Deidara non mi ha costretto a riparare le sue spade!.. accidenti per poco non mi uccideva..per sbaglio gli ho spiattellato in faccia la storia della Sexy no jutsu.. ti ricordi.. WAHAHAHAH!!!..-
Il rosso era esploso in una risata euforica, ripensare a quel momento era sempre piuttosto divertente.-Comunque.. non pensavo fossi in viaggio con un nukenin.. si insomma.. non è stato facile ottenere il permesso per quel tizio anche se da quel che so è un tizio tranquillo!.. beh è strano.. ma è stato l’uomo che ha riparato le spade di Deidi-Chan a chiedermi di farlo entrare al villaggio.. da quel che ho capito da giovani facevano parte della stessa squadra ninja.. boh..-
Il rosso ne aveva passate di tutti i colori per ottenere il lascia passare per quel tizio ed ora era curioso di saperne di più, sapere perché il vecchio fabbro gigante lo voleva nuovamente al villaggio. Tutto era tranquillo mentre le danzatrici eseguivano con perizia la loro danza di morte, troppo tranquillo, possibile che nessuno fosse così furbo da uscire dal retro, la cosa più ovvia da fare in casi come quelli. Presto detto, le aspettative di Hoshi non vennero deluse, dalla porta infatti un brutto ceffo ed un ragazzino con in evidenza il copri fronte rigato di suna fecero la loro comparsa restando stupiti della presenza dei due Sand Scorpion. Quando il piccoletto li riconobbe come tali il rosso arrossì cominciando a ridere per poi grattarsi la testa, era bello essere famosi.-AHAHAHAH!!!.. hai sentito Hamano.. il piccoletto ci ha riconosciuti.. AHHAHAAH!!!.. siamo famosi!!!..-
C’era poco da ridere, quei due non avevano intenzione di mollare proprio ora e anzi, erano intenzionati a passare i due ninja costi quel che costi. Il rosso data una rapida occhiata ai due puntò subito quello che a prima vista sembrava la preda più semplice quindi senza mezzi termini avrebbe detto ad Hamano di occuparsi del tizio con i coltelli, di sicuro il più forte tra i due.-Ok Hamano.. tu pensa a quel brutto ceffo con i coltelli.. a quell’altro ci penso io.. -
Il rosso si sarebbe defilato portandosi a pochi metri dal ragazzino, quindi tolte le mani dalle tasche lo avrebbe fissato con aria piuttosto serena, non aveva intenzione di usare le maniere forti, non se non fosse stato necessario. Hamano aveva il suo bel da fare con quel tizio e l’occasione era ghiotta per divertirsi a spese dell’Iga. Il rosso mostrato un sorriso beffardo avrebbe guardato il ragazzino per poi indicare i due uomini armati fino ai denti pronti a darsi battaglia.-Ehi senti.. non ho nessuna voglia di pestarti a sangue.. quindi arrenditi e fai il buono.. anzi sai che ti dico!.. che ne dici di fare una scommessa?!.. scommetto tutto quello che hai che il mio amico Iga prende a calci nel sedere il tuo amico con lo sguardo da maniaco omicida!.. allora.. ci stai?!..-
Solo ad Hoshi poteva venire in mente una cosa del genere nel bel mezzo di una missione. Certo la situazione era perfetta, il rosso era sicuro delle sue capacità e sapeva bene che li non c’era nessuno in grado di resistere alla sua potenza, quel ragazzino che aveva davanti non doveva essere niente di speciale, inoltre non sembrava un tizio litigioso o aggressivo e il Chikuma non aveva voglia di pestare chiunque solo perché considerato un Nukenin, riportarlo a casa tutto intero sarebbe stato un vero e proprio colpo da maestro. Certo se questi si fosse ribellato il rosso sarebbe partito come un treno massacrandolo di botte come lui sapeva fare. Ora stava ad Hamano dare il meglio di se, di certo non voleva aprire un debito con il Chikuma.
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Manu ©.
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Urla di rabbia e di dolore provenivano dall'interno del locale, segno che le Danzatrici avevano fatto il loro ingresso e stavano imbrattando di sangue le pareti del locale. Hamano non aveva proprio nessuna voglia di vedere come procedeva l'operazione all'interno, non aveva voglia di ritrovarsi un braccio mozzato volante dritto in faccia.
Di conseguenza se ne stava seduto a fianco di Hoshi sui bidoni con la testa appoggiata stancamente sul palmo della mano. Erano un po' di giorni che non dormiva bene a causa di qualche brutto presentimento, e da quando Koi gli aveva raccontato del problemuccio che c'era tra le Danzatrici e Kengamine capì che aveva avuto un buon motivo per temere il peggio da quella missione.
Si stava oramai per appisolare quando senza preavviso alcuno si sentì dare dello zingaro dall'amico. Non la considerava i certo come un'offesa perciò la sua espressione rimase imperturbabile anche dopo la frecciatina, e poi era stanco.
Non è che ho deciso di punto in bianco di darmi alla carriera circense, sono stato affidato a quel gruppo sia per un addestramento che per una missione del mio clan e ti posso dire che ho imparato certi trucchetti con la mia arma che ti stupiresti.
Per ora aveva taciuto all'amico il fatto che lo spirito della sua nodaichi fosse un coniglietto dal soffice pelo. Sarebbe stato brutalmente preso in giro da Hoshi.
Comunque Kengamine l'ho conosciuto solo quando mi sono unito al gruppo. Mi ha fatto un po' da sensei anche se i suoi metodi mi ricordano un po' il Kazekage. E' sempre ubriaco.
Ovviamente anche Hamano rise di gusto quando il rosso gli rivelò che Deidara aveva scoperto ciò che Hoshi aveva fatto durante il loro scontro.
Di certo non deve essere stata felice di saperlo, però mi sorprende che tu sia ancora vivo dopo averglielo detto. Mi sa che quella ragazza ha proprio un debole per te.
E tornò a ridere. La vita da shinobi era decisamente dura e pericolosa, ma se come ricompensa c'erano questi momenti di tranquillità e felicità con un caro amico allora Hamano l'avrebbe sempre percorsa.
Ritornò serio quando Hoshi parlò di un uomo che forse aveva fatto squadra con Kengamine.
Stai per caso parlando di un uomo che si chiama Michael? Perché da quel che so Kengamine faceva squadra con lui e con...
Improvvisamente lampi della discussione con Koi gli vennero in mente e capì che forse era meglio chiudere la bocca.
Bhè, alla fine che importa, ho ragione?
Cercò di simulare una risatina forzata ma si vedeva che Hamano non era uno abituato a mentire così che la sua risata suonò fin troppo finta, quasi una presa in giro.
Fortuna volle che proprio dalla porta che stavano sorvegliando uscirono due tipi, uno era il loro bersaglio che li riconobbe subito, seguito poi da uno che sembrava cresciuto a pane e malvagità.
Dopo un piccolo senso di soddisfazione nel sentire pronunciare il proprio nome con timore Hamano si concentrò sui loro avversari.
Il brutto ceffo sembrava più pericoloso del piccoletto, forse anche un poco più forte di Hamano dal punto di vista fisico, ma la cosa non sembravo preoccuparlo , anzi.
Aveva voglia di mettersi in gioco, di provare a sé stesso e anche ai presenti che era un ninja che poteva migliorare, voleva far sì che la sua crescita personale diventasse motivo d'orgoglio per il suo clan, e cosa c'era di meglio di un avversario da assicurare alla giustizia?
Voleva assolutamente chiedere il favore ad Hoshi di lasciare a lui il brutto ceffo perché sapeva che all'amico piacevano le prede forti ma cogliendolo di stucco si ritrovò immischiato in una scommessa, facendo sparire d'un tratto la sua concentrazione.
Guardò l'amico con faccia sbigottita, le braccia penzoloni e la bocca spalancata.
Ma non puoi mettermi in mezzo ad una tua scommessa! Io mi ero fatto dei viaggi mentali assurdi e te scommetti soldi col nostro obiettivo?
Si riprese dallo stupore e si grattò nervosamente la testa. Effettivamente una cosa del genere era tipica di Hoshi, non capiva perché era rimasto così sorpreso. Forse era la situazione che gli aveva fatto montare la testa più del dovuto tenendo conto che dovevano solo catturare il ragazzino. Però doveva fare assolutamente qualcosa, si era allenato duramente, aveva conosciuto e si era affiatato con Meyio in una maniera che mai avrebbe potuto considerare possibile. E poi aveva voglia di menare le mani, di sfogarsi di un po' di rabbia accumulata. Gli piaceva essere buono con gli altri ma ad un certo punto doveva trovare una valvola di sfogo, e quel criminale sembrava perfetto.
In un gesto esperto sfoderò la sua nodaichi di un metro e ottanta e la puntò in direzione del nemico.
Hai sentito il mio amico? Scommette che ti pesterò così forte da non farti rialzare e lo sai cosa aggiungo? Ti farò baciare il cemento a forza di sfracellare la tua faccia per terra.
Tieniti pronto perché nell'esatto momento in cui non mi vedrai più ti starò già facendo volare.
Potevano sembrare parole grosso dette da un ragazzino armato ma in realtà Hamano non aveva fatto altro che spiegare la sua offensiva. Uno dei suoi divieti da Iga era "Non eseguirai mai attacchi a sorpresa" e non voleva certo infrangerlo. In questo modo si era messo la coscienza a posto, mentre per il nemico erano guai seri.
Dando inizio allo scontro Hamano lanciò in aria la sua Meyio e cominciò a comporre dei sigilli. Si era allenato in questo proprio perché lanciare in aria un'arma del genere non era certo una cosa normale e permetteva ad Hamano di evitare di rinfoderare ogni volta la sua arma per compiere dei sigilli.
Hoshi forse sarebbe stato in grado di riconoscere la tecnica che voleva usare perché l'aveva utilizzata durante il loro scontro.
Terminati i sigilli la lama terminò la sua caduta finendo precisamente nella mano del ragazzo che senza guardare l'aveva afferrata per l'elsa ritornando nella posizione iniziale, con Meyio puntata contro il brutto ceffo.
Preparati a ballare.
Mettendo per un attimo la spada in bocca Hamano sbatté con forza i palmi contro il terreno causando un piccolo terremoto. I presenti e anche qualche ignara vittima avrebbero avvertito la terra muoversi sotto i loro piedi rendendo difficili i movimenti. [ 1° Slot tecnica Avanzata - Epicentro tellurico]CITAZIONEEpicentro Tellurico
Villaggio: Suna
Posizioni Magiche: Serpente (Veloce)
L'utilizzatore, sbattendo le mani a terra, può causare un piccolo terremoto, con epicentro entro 30 metri da sé. Il terremoto influenzerà tutti i presenti entro 21 metri, utilizzatore escluso, riducendo gli slot azione, difesa e tecnica di 1 e rendendo inutilizzabili per il round in corso udito e tatto. Lo smottamento causerà una piccola coltre di fumo per 2 round, utilizzabile come occultamento parziale.
Tipo: Ninjutsu - Doton
(Livello: 3 / Consumo: Alto )
[Da chunin in su]Una piccola coltre di fumo avrebbe parzialmente nascosto Hamano che si sarebbe scagliato in avanti contro il nemico armato con la sua fidata Meyio, divorando i metri che li separavano. [1° Slot Azione]
Arrivato a circa cinque metri di distanza avrebbe lanciato ai piedi del brutto ceffo una bomba fumogena che sarebbe esplosa inglobando il nemico. [2° Slot Azione]
Con il terremoto gli aveva compromesso udito e tatto, con la bomba fumogena la vista. Voleva fargli capire che contro di lui le scelte erano due: arrendersi o prenderle.
La coltre fumogena non era un problema per Hamano che nel suo allenamento aveva imparato anche a vedere nelle notti più buie impastando del chakra negli occhi. [Attivazione abilità: Vista notturna]
Nel suo allenamento aveva cercato di imparare a combattere nel buio esattamente come in pieno giorno affidandosi alla sua vista. Non voleva mai essere colto di sorpresa, in nessuna condizione.
In mezzo al buio del fumogeno poteva vedere nitidamente il suo avversario e concludendo il suo avvicinamento si portò alle sue spalle.
Aveva rinfoderato Meyio perché voleva dare un'opportunità al nemico.
Voleva fargli ammettere la sconfitta e voleva che si rendesse conto dei crimini commessi. Nel caso, al termine della sua offensiva, fosse stato in grado di continuare a combattere e non si fosse arreso Hamano non ci sarebbe più andato leggero.
Avrebbe tentato alle sue spalle di stringerlo a sé con entrambe le braccia all'altezza dello stomaco, impastando un 1/2 Basso in forza per essere sicuro di non farselo sfuggire, in quello che era definibile come un waist-lock. [3° Slot Azione / Forza 550]
Se fosse riuscito ad afferrarlo gli avrebbe dato giusto l'attimo per accorgersi di ciò che stava succedendo dopo che il fumogeno aveva terminato il suo effetto, per poi esibirsi in una mossa che adorava.
Impastando un intero Basso nelle braccia per potenziarle Hamano fece leva sulle gambe e sulla schiena per lanciarsi all'indietro compiendo un perfetto ponte con la schiena. Il suo obiettivo era di far volare il suo avversario gambe all'aria per farlo finire con il collo contro il duro cemento. Una mossa che Hamano adorava e che adorava scandirne il nome. [4° Slot Azione / Forza: 575 / 1° ipotetica]
GERMAN SUPLEX!!!!!
Terminato il tutto si sarebbe allontanato per poi sguainare la sua Meyio, in attesa di una risposta del suo nemico.
Nel caso il waist-lock non fosse andato a segno Allora Hamano avrebbe preso le distanze di sicurezza dal suo nemico. Fallita l'offensiva voleva ripartire da zero e non tentare di colpire vigliaccamente l'avversario. Avrebbe sguainato la spada dopo essersi rimesso nella posizione di partenza. [4° Slot Azione / 2° ipotetica]CITAZIONE
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Avventura
..Pentiti o Peccatore..
Free GDR
Il rosso si era messo nuovamente comodo sopra i cassonetti della spazzatura invitando il ragazzino fuggiasco a fare lo stesso, quel tizio era troppo teso, il suo amico pazzoide in fondo aveva ragione, doveva imparare a rilassarsi. Era incredibile quello che stava succedendo, almeno se visto dagli occhi di un estraneo, sembrava quasi che il rosso non volesse nemmeno combattere e in effetti era proprio così. Guardato il moccioso piagnucolare il Chikuma lo avrebbe ammonito con un sguardo tra l’infastidito e lo strafottente.-Ehi ma che diavolo stai dicendo?!.. certo che finirà così!.. il mio amico Hamano è una bomba.. è il capo delle guardie di Suna!.. VAI HAMA-HAMA-CHAAAAN!!!..-
Il rosso aveva ripreso a fare il tifo mentre il compagno di squadra e l’avversario si menavano botte da orbi, inutile descrivere la reazione del rosso quando l’Iga eseguì un German Suplex sull’avversario, sembrava quasi impazzito. Hoshi non aveva intenzione di muovere un muscolo, Hamano era un tizio forte, molto forte e non si sarebbe mai intromesso tra lui ed il suo avversario, quella era una battaglia tra uomini. Voltato lo sguardo verso il nukenin il rosso avrebbe indicato di guardare lo scontro con attenzione, li in mezzo c’era un tizio che si stava battendo per lui, che stava rischiando la vita per metterlo in salvo, anche se forse il vero motivo dello scontro era un altro, non doveva esitare.-Wow!.. il tuo amico ci sa fare.. è forte!!! VAI HAMANO FAGLI VEDERE CHI SEI!!!..-
Il rosso avrebbe cominciato a battere sui cestini di lamiera quasi fossero dei tamburi per incitare l’amico, certo che si stava proprio impegnando.-Ehi tizio?!.. ma come diavolo hai fatto a cacciarti in una situazione del genere.. sei circondato da due Sand Scorpion.. un tuo amico verrà preso a calci nel sedere per tentare di salvarti.. per non parlare poi di quello che sta succedendo li dentro.. accidenti mi viene il mal di stomaco solo a pensarci!.. BURP!!!.. comunque.. si da il caso che conosca bene il Kazekage e tutta la gentaglia che gli gira attorno.. se mi consegni quello che hai rubato.. magari posso fare in modo che chiudano un occhio!..-
Quel ragazzetto l’aveva fatta grossa, il suo gesto aveva dato il via ad una escalation di eventi che avevano coinvolto moltissime persone, il minimo che poteva fare era di sentirsi in colpa e di pentirsi di tutto quello che aveva fatto.
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Manu ©.
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Hamano era un tipo che godeva delle piccole cose e per lui poter compiere una perfetta German Suplex era una di quelle. Nonostante il tipo si fosse protetto dal colpo Hamano aveva realizzato uno dei punti della sua lista "Cose da fare prima di tirare le cuoia" dove erano presenti altre mosse di wrestling ad alto tasso di spettacolarità, alcune frasi ad effetto ed un sacco di piatti da mangiare. Con un sorriso beota sul volto poteva tirare una riga immaginaria sull'impresa appena compiuta.
Sembrava però che il tipetto non fosse molto felice di ciò che era appena successo. Con un balzo mise una certa distanza tra sè ed Hamano per poi compiere dei sigilli e scagliare dal terreno un'onda di qualcosa in direzione di Hamano.
Hamano non ebbe dubbi su cosa fare. La German Suplex era andata a segno, questo significava che era una giornata perfetta per tirare pugni e calci in maniera ignorante. Senza pensarci su un solo attimo di più Hamano attivò i suoi occhi che per un piccolo attimo si illuminarono intensamente. [Slot Tecnica Base / Attivazione Occhio dell'Annullamento]
Fermo immobile in una perfetta posizione di difesa Hamano diede un'occhiata all'onda che dal terreno arrivava e quando questa toccò i suoi piedi svanì senza lasciare alcuna traccia. [Slot Tecnica Avanzata / Annullamento / Costo: 40 - 1/3 = 27]
Hamano era pronto a ricevere l'avversario armato di katana in posizione salda e decisa e nonostante la discreta differenza di abilità Hamano, con una sola fluida spazzata di Meyio, riuscì a deviare i due coltelli in direzione del petto facendoli volare via oltre le sue spalle [1° Slot Difesa]
Fatto ciò non si fece cogliere impreparato dal fendente in arrivo dato che con Meyio, nonostante la sua mole, riusciva a muoversi come se fosse un semplice pugnale. Frappose la sua lama contro la katana del nemico così da saggiare la forza dell'avversario che Hamano doveva ammettere essere molto simile alla sua. [2° Slot Difesa/ Forza: 525]
Ancora ben impostato riuscì a parare senza troppi problemi anche il secondo colpo difendendosi di nuovo con Meyio anche se Hamano dovette indietreggiare per poter assorbire tutta la forza del colpo. [3° Slot Difesa]
Alla stoccata ebbe qualche problema perché comunque l'avversario dimostrava una velocità maggiore della sua reazione e dovette impastare un 1/2 Basso per aumentare la sua velocità con la lama per deviare la katana, che comunque riuscì a ferirgli la spalla sinistra facendogli un taglio fastidioso.[4° Slot Difesa / Riflessi: 450 / Ferita Leggera Spalla Destra]
L'ultimo colpo fiaccò le potenti braccia di Hamano. L'avversario caricò un colpo potente e Hamano riuscì a parare con un altro apporto di 1/2 Basso di chakra ma sentì comunque l'impatto e dovette indietreggiare di qualche passo per non perdere l'equilibrio.[5° Slot Difesa / Slot Annullamento / Riflessi: 450]
Quel criminale sapeva il fatto suo ma Hamano era deciso a mostrare ad Hoshi e a sé stesso i risultati del suo addestramento.
Secondo round, bello mio!
Vide l'avversario indietreggiare e per lui era un invito a nozze. Niente strane tecniche, era il turno di un bel combattimento all'arma bianca.
Hamano si avvicinò rapidamente tenendo salda la sua Meyio e facendo partire un fendente orizzontale in direzione delle gambe sfruttando il più possibile la lunghezza della sua lama. [1° Slot Azione / Velocità: 400 / Forza: 525]
Dopo aver ripreso la posizione tentò di ferire il nemico con un fendente diagonale discendente in direzione della spalla sinistra tentando di metterlo in difficoltà con una serie di colpi repentini e potenti.[2° Slot Azione / Velocità: 400 / Forza: 525]
Dopo ciò Hamano tentò di colpire l'avversario con un fendente orizzontale impastando un 1/2 Basso per sorprenderlo. [3° Slot Azione / Velocità: 450]
Nel caso l'avversario fosse riuscito a parare l'attacco però Hamano avrebbe provato a disarmarlo dalla katana con un colpo di polso della sua arma sull'elsa della lama nemica, cercando di sfruttare il maggior peso e potenziale offensivo della sua nodaichi. [Disarmo migliorato / Azione Gratuita Istantanea]
Sia nel caso ci fosse riuscito o meno Hamano avrebbe terminato l'attacco cercando di sorprendere il nemico. Dopo averlo abituato ai suoi colpi di arma bianca Hamano avrebbe provato col suo ultimo colpo di colpirlo in pieno mento con la suola della sua scarpa, estendendosi come il più classico monaco combattente dei cinema, il tutto velocizzando il movimento con un 1/2 Basso in velocità. [4° Slot Azione / Velocità: 450 / Velocità: 525]
Dopo questo Hamano indietreggiò di quattro passi per poi mettersi in posizione di difesa pronto a ricevere l'attacco nemico.
Ti ricordo che puoi sempre arrenderti.
Si stava divertendo, doveva ammetterlo, soprattutto perché sentiva che era veramente migliorato e che era diventato un ninja dal grande potenziale.CITAZIONEStato: Ferita Leggera alla spalla destra
Chakra: 170,5 / 300 [1° ipotetica]
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Veder sparire nel nulla una jutsu potente come l'Omicidio Elettromagnetico -tecnica che Rui aveva elevato a suo cavallo di battaglia- fu un colpo durissimo per il morale del nukenin. Pur essendo orgoglioso di natura, e pur possedendo ogni stilla di autostima e convinzione necessaria ad un capo dei bassifondi del Villaggio della Pioggia, la consapevolezza di avere di fronte qualcosa che non comprendeva e che andava oltre le capacità di uno shinobi ordinario era come subire un colpo in pieno stomaco, ancora più letale del german surplex che aveva subito.
Roteò la katana e parò il primo colpo, arretrando di un passo. Strinse i denti ringhiando un insulto irripetibile, scontrando di nuovo la sua spada con la nodachi dell'avversario, percependo tutto il braccio che vibrava per la violenza dell'impatto. Infine, il terzo colpo fu letale: riuscì con una torsione del polso a respingere la spada lunga del chunin di suna, ma questi con un'abile mossa gliela strappò di mano lasciandolo di stucco. La lama affilata della katana rovinò nel terreno alla sua destra, dove rimase inerme, troppo lontana per essere recuperata. Habashira non fece in tempo a reagire al disarmo, che un calcio inaspettato lo centrò in piena mandibola, facendolo arretrare con entrambe le mani premute lì dove i calzari dello shinobi accademico l'avevano centrato dolorosamente.
« Cane accademico! »
Ringhiò ancora, messo alle strette.
« Quella non era una semplice jutsu, vero? No... nessuno dissolve nel nulla una raiton di quel livello come se niente fosse. Quella... era un'abilità innata! »
Fece comparire dal nulla un tirapugni sulla cui estremità riluceva una lama affilatissima, che rivolse contro l'Iga cambiando posizione di difesa ed assumendo una guardia da lottatore di boxe, pure senza attaccare subito -preoccupato com'era del palesarsi di quella nuova, inaspettata arma nell'arsenale del suo rivale.
« Conosco quella jutsu! »
Giusto! Quella carogna del suo compare conosceva a menadito tutte le kekkai genkai della sabbia, d'altronde era per questo che si era mobilitata perfino la squadra speciale!
« E che aspettavi a dirmelo??? »
Gli urlò contro lui, furioso.
« La... l'hijutsu del clan Iga... la tecnica segreta degli Annullatori. »
« Non mi interessa come si chiama! Voglio sapere come batterlo! »
« Non... »
Il ragazzo esitò. Conoscere le potenzialità del tuo avversario non equivaleva a sapere come batterlo.
« Può dissolvere le tue jutsu! »
« Che cosa?? »
« Può... eliminarle! Sono i suoi occhi: è sufficiente che le guardi per dissolverle! »
« Allora dovrò ammazzarti senza tecniche. »
Se era vero, la soluzione era semplice. E immediata.
Taijutsu. Farlo a pezzi senza nemmeno dargli la possibilità di usare quei suoi dannati occhi!
Si avventò contro il chunin, caricando il destro con potenza micidiale.
« Bastardo, non sottovalutarmi!!! »SPOILER (clicca per visualizzare)- Il nukenin ti attacca in corpo a corpo con una raffica di pugni. Difenditi e concludi il duello autoconclusivamente!
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Manu ©.
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Hamano Iga in sostanza ambiva a questo: demoralizzare l'avversario facendogli capire che i normali trucchi da ninja con lui non funzionavano e costringerlo così al peggior errore che si potesse fare contro il chunin. Una semplice lotta a suon di taijutsu.
Semplice relativamente. Erano ben pochi i shinobi capaci di capire ed effettuare un pugno come si deve o un fendente letale, e solitamente i tipi capaci di ciò erano quelli che già da piccoli conoscevano il sapore di un pugno assestato in volto.
E sembrava che il suo avversario fosse uno di quelli.
Ma ad Hamano andava bene anche perché il suo nemico era spinto più dalla rabbia che dal raziocinio ed il chunin era praticamente certo di chiudere lo scontro in quell'ultimo scambio di colpi.
Per lui in quel momento non esistevano né Hoshi né il loro obiettivo che aveva spifferato tutto della sua tecnica al nemico. C'era solo una persona che si scagliava contro di lui cercando in tutti i modi di batterlo.
Hamano, concentrato, lo aspettava.
Il primo pugno venne abilmente deviato dalla sua Meyio, al secondo pugno dovette indietreggiare di due passi ma comunque una lama dei tirapugni gli fece un piccolo graffio sulla guancia, ma Hamano non si allarmò più di tanto tanto da non distogliere lo sguardo un attimo dal suo avversario, attendendo l'attimo perfetto per contrattaccare.
La canaglia tentò un disperato quanto goffo gancio destro in direzione del collo dell'Iga, con l'intenzione di squarciarlo, e per Hamano non fu problematico abbassarsi di scatto per schivarlo, permettendo così di far partire la sua offensiva.
Cambiò velocemente l'impugnatura sulla lama e con il manico diede un unico forte colpo sul petto sguarnito del nemico. Il rumore sordo del colpo indicava che probabilmente gli aveva incrinato qualche costola ma cosa più importante lo aveva temporaneamente bloccato con quel colpo ammazza-fiato. Il momento perfetto per agire.
Senza attendere Hamano rinfoderò Meyio e partì all'assalto con un poderoso colpo di palmo ascendente dritto sul già colpito mento del nemico. Senza più difese lo colpì in pieno, sollevandolo di mezzo metro da terra.
In quel frangente Hamano allora caricò il pugno sinistro di quanta più potenza poteva, facendolo letteralmente esplodere nello stomaco dello sventurato che nulla poté, finendo così scaraventato contro il muro del locale da cui era uscito. Ma per Hamano non era sufficiente.
Fece un piccolo balzo perché gli serviva della rincorsa per il suo ultimo colpo. Da una distanza di sei metri dall'avversario cominciò a correre e giunto a due spiccò un salto per sfoderare un potente clcio a gambe unite dritte nel muso dell'avversario.
BAZOOKA KICK!
Il colpo fu sufficientemente forte da sfondare il muro tanto che il ragazzo si ritrovò infine con un piede sulla faccia a terra del suo ex-nemico con il muro divelto dietro di sé ed un grande senso di soddisfazione che riscaldava Hamano.
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« AHAHAHAH!!! Allora, piccoletto! Che te ne pare del mio amico? E' una bomba, EH??? »
Al di là delle spacconate del Rosso, Kato era veramente pallido in viso per quella situazione che di male si era messa in peggio. Razionalmente si aspettava quel risultato, ma ora che Habashira era stato sconfitto non gli restavano più possibilità a cui aggrapparsi e non poteva far altro che rimanere in piedi, lo sguardo fisso nel vuoto, terrorizzato da ciò che gli avrebbero fatto al villaggio.
« N-non ho fatto niente, io!! Lo giuro, deve esserci un errore, io... »
Un corpo solido delle dimensioni di un sacco di rifiuti gli arrivò addosso, gettandolo a terra. Il traditore gettò un grido di stupore, agitando le braccia per rimanere in piedi ma senza successo. Si ritrovò sdraiato a terra, con su di se un'ottantina di chili rappresentata da uno shinobi coperto di sangue da testa a piedi, che presentava fra le altre cose un foro delle dimensioni di una moneta che gli perforava il busto da parte a parte. Terrorizzato, credette di avere di fronte un cadavere, ma dopo un po' si rese conto che l'uomo respirava -anche se di poco.
« Rosso, tu sai curare la gente, no? »
Deidara era in piedi in fondo al vicolo, con la sua solita aria imbronciata che le aleggiava sul visetto da bambolina ed i grandi occhi azzurri che sembravano ringhiare a chiunque avesse il coraggio di fissarla. Anche lei era ferita, ma il suo era soltanto un graffio all'altezza della spalla, che però sanguinava da po' di tempo, imbrattando di rosso la maglietta. Non sembrava curarsene troppo, però, e di certo il nukenin che era passato sotto le sue cure era messo parecchio peggio.
« ... Allora fallo. »
« WAAAH! Ehi, Deidi, questo è messo male! Ma che gli hai fatto?? »
Si avvicinò ad Hamano, squadrando con aria di superiorità il nukenin che l'Iga aveva appena spedito nel mondo dei sogni con un calcio rotante di potenza tale da ridurre ad un cratere la parete del night club. La biondina incrociò le braccia e sbuffò, visibilmente contrariata.
« Questo qui era scarso! Scommetto che non aveva abilità innate o altro. »
Indicò il "suo" nukenin, quello che Hoshizuku si stava adoperando a stabilizzare.
« Quello là aveva una kekkai genkai, ed un contratto di evocazione. »
Fece schioccare il collo, premendo una mano sulla spalla che non era ferita.
« Evocava polli. Una cosa deprimente... »SPOILER (clicca per visualizzare)- Bene, hai battuto Habashira e consolidato le capacità che hai acquisito durante la quest di addestramento. Dichiaro quindi conclusa la suddetta, diamo il via ad un breve epilogo di free GDR. Più avanti, se Hoshi dovesse tornare a giocare, magari ci facciamo una giocata tutti e tre in cui terminiamo questo filone narrativo, visto che senza di Hoshi non sarebbe divertente!
Ah, quasi dimenticavo: il nukenin che Deidara ha battuto se non si era capito è in realtà Leopolis!.