Nuvoloso con possibilità di Guerra

QdC || Shiltar - Hoshikuzu - Hoheneim - Diogene

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    Falce dei Kaguya


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    Kiri - Palazzo del Mizukage

    Il Mizukage aveva risolto in fretta la discussione con Itai, ma questo non aveva risolto i suoi problemi e le decisioni da prendere: aveva detto ad Itai di occuparsi di formare una squadra ed attaccare così le forze di Kumo, ma ora lui doveva decidere come agire.
    Anche per questo, Shiltar stava da un'ora buona a guardare una mappa dei territori accademici, studiando i confini fra Oto, Kumo ed i vari paesi più piccoli circostanti.
    I confini occidentali di Oto erano probabilmente i più sicuri rispetto a Kumo; quelli meridionali davano sulla Foglia, e di Konoha a Shiltar non fregava un beneamato niente; gli orientali erano quelli maggiormente in pericolo, ma considerando la geografia, forse anche quelli settentrionali rischiavano la minaccia di Kumo... considerando che non aveva ben chiaro come quelli della Nuvola avessero organizzato i loro possibili spostamenti e quali zone avessero già conquistato.
    Fu per questo che, per togliersi ogni dubbio, il Kaguya avrebbe inciso due rotolo che stava scrivendo il seguente messaggio:

    CITAZIONE
    A Suna ed Oto:

    In risposta alla richiesta d'aiuto di Oto,

    Fra 5 giorni sarò sul versante orientale del Villaggio, un chilometro al di fuori delle sue mura, lì attenderò per chiunque altro abbia risposto a questo messaggio.
    Elaboreremo a quel punto un piano d'azione.

    Sandaime Mizukage

    Scritti ambo i rotoli, il Kaguya li avrebbe arrotolati e sigillati con il simbolo di Kiri e, dopo, si sarebbe morso il pollice, eseguendo la tecnica del richiamo e lasciando che Homa e Wakonda, due delle sue fenici, apparissero dinanzi a lui.
    "Mizukage-sama, a cosa dobbiamo questo onore?", chiese la fenice rossa, "Non ci sono i suoi figli qui...", osservò lieto il rapace dal piumaggio azzurro.
    "No, Wakonda, oggi siete qui per un impegno formale.", esordì Shiltar, indicando ad ambo le fenici la mappa e puntando su due luoghi distinti.
    "Wakonda, tu porta questo messaggio a Suna, lascialo alle loro Mura, se ti sarà richiesto, altrimenti portalo fino alla loro amministrazione.", avrebbe detto al rapace dal piumaggio blu.
    "Homa, tu vai ad Oto e portalo alle loro Mura Settentrionali, ok? Dite entrambi il giorno in cui siete partiti, così sapranno quando ci dovremo vedere al Suono.", concluse il Mizukage, dando ad entrambi i rotoli ed indicandogli le posizioni sulla mappa.
    Shiltar aveva considerato la maggiore velocità di Wakonda rispetto all'esemplare femminile leggermente più grosso [Blu - Rossa] e contava che entrambi i messaggi fossero arrivati entro due giorni al massimo, così ambo i villaggi avrebbero avuto il tempo di organizzarsi in funzione del suo arrivo per raggiungerlo, dalla Sabbia, o farsi trovare lì, ad Oto stesso.
    I due rapaci immortali, di lì a poco, sarebbero partiti e dopo aver consegnato i relativi messaggi sarebbero scomparsi.
    Nessun messaggio sarebbe arrivato alla Foglia: a Shiltar non interessava granché di quel villaggio.

    Confini Orientali di Oto - 5 giorni dopo

    Shiltar Kaguya sarebbe stato di parola: la mattina del quinto giorno sarebbe partito, evocando Suzaku, una fra le più veloci, e di certo la più capace nel muoversi silenziosamente e senza essere vista, per prendere il volo al di fuori del villaggio della Nebbia.
    Ci sarebbe voluto meno di metà giornata per raggiungere il luogo indicato per l'incontro, mezza giornata in cui il Mizukage sarebbe rimasto seduto sulla mastodontica fenice, recuperando il chakra della sua stessa evocazione e valutando gli oggetti nel proprio equipaggiamento, dai tonici, ai pochi spiedi, alla rete, fino alla sua più grossa arma, pronta all'uso per quella battaglia.

    Quando, poi, la Fenice dal piumaggio scarlatto, ben più grande di Homa, avesse valutato di essere sul luogo indicatogli dal Mizukage, avrebbe comunicato mentalmente al suo evocatore: "Siamo qui, Shiltar-san, vuoi che atterri?"
    Il Mizukage, si sporse dalla sella piume, che gli permetteva di restare invisibile sulla Fenice, le cui arti le permettevano di rifrangere la luce solare, rendendola, appunto, non visibile, ad occhio umano.
    "No, Suzaku-san, grazie mille per avermi accompagnato fin qui, se avrò di nuovo bisogno di voi tutti per la battaglia, vi richiamerò.", avrebbe cordialmente replicato il Kaguya, pareggiando la propria creatura e lasciandosi cadere, da diverse decine di metri d'altezza, ricoprendo il proprio corpo con una corazzatura ossea, mentre il mantello celava l'endoscheletro che lo circondava.
    Scheletro osseo che permise, al momento dell'impatto, al Mizukage di uscirne illeso, mentre le schegge d'ossa rottesi si disperdevano come polvere al suolo, ed altre rientravano dentro il corpo del Kaguya, che, rialzatosi dopo la caduta, avrebbe cercato per chiunque Oto e Suna avessero mandato per difendere i confini accademici.
    Di certo il suo schianto non era passato inosservato.
     
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    Quest di Conquista
    ..Ritrovarsi con vecchi Amici..
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    Viaggiare sulle Hohenheim Airlains sarebbe stato una vera e propria pacchia. Il rosso si sarebbe goduto tutto il viaggio restando per lo più sdraiato sul grande volatile di argilla. Hoshi doveva ammetterlo, le abilità di Hohe erano sorprendenti, non solo riusciva ad ottenere una potenza devastante da quelle sue cose, ma esse si rivelavano anche utili per qualsiasi situazione. Il Chikuma aveva ritrovato un grande e prezioso alleato, con lui affrontare un esercito non sembrava poi una cosa tanto sconsiderata.

    -Waaah è fantastico.. posso di nuovo combattere al fianco di Shiltar e del Colosso.. eheheh.. questa volta sarò io a parare il culo a loro!..-


    Il rosso era più eccitato che preoccupato per la situazione. Finalmente aveva l’opportunità di combattere di nuovo con i due mostri che negli anni lo avevano aiutato in moltissime situazioni. Hoshi infatti aveva combattuto spesso al loro fianco dimostrandosi sempre all’altezza ma mai alla loro. Ora invece si sentiva pronto e carico a dimostrare ai due di essere finalmente riuscito ad arrivare al loro stesso livello e che finalmente il Chikuma sapeva badare a se stesso senza dover ogni volta chiedere aiuto a loro.


    Durante il volo il Chikuma avrebbe consultato la cartina dei territori accademici e dell’intero continente ninja. Sembrava che Kumo fosse intenzionata ad attaccare Oto attraverso la stretta lingua di terra che collegava i due paesi. Le loro uniche opzioni consistevano o in un attacco via terra da est attraverso l’unica regione non militarizzata del continente o attraverso uno sbarco sulle coste settentrionali del paese del riso. Hoshi non conosceva molto bene i ninja di e gli abitanti di Kumo anche se durante una sua precedente missione già era stato in quelle terre, una missione che tra l’altro era andata a finire nel peggiore dei modi dato che per colpa dei suoi compagni era stato costretto alla ritirata. Stava mangiando delle polpettine di riso mentre studiava ed imbrattava la mappa.

    -Ehi Hobe.. glum.. Hohe tu che ne pensi?!.. secondo te da dove attaccheranno quelli di kumo?!.. non conosco molto bene questi territori.. spero solo che i ninja di Oto siano pronti ad accoglierli in qualche modo e che abbiano preparato degli avamposti fortificati lungo i confini!..-


    Il rosso aveva appoggiato il dito sporco sulla cartina indicando i confini ad est del paese. Il rosso conosceva bene gli Otesi e sapeva che nessuno meglio di loro sapeva sfruttare il sotterfugio e le conoscenze del territorio per sovrastare il nemico, tuttavia non sapeva quanto numerosi potessero essere questi dannati invasori.

    -Ehi sai una cosa.. non appena ci troviamo con gli altri dovremmo partire in perlustrazione te ed io!.. ti sei portato dietro uno di quei cosi che fanno le foto?.. come si chiamano?!.. il D-Visor si.. se riusciamo a studiare il territorio e ad individuare prima il nemico possiamo preparare qualche trappola e farli convergere tutti dove vogliamo.. tu non credi?!..-


    Il rosso aveva ripreso a mangiare con voracità. Ormai non mancava molto all’arrivo ed il paese del riso già sfrecciava velocemente sotto la figura del grande airone di Hohe. Il paese del riso era un bel posto dopo tutto e una guerra non avrebbe fatto altro che distruggerlo rendendo un inferno le vite dei suoi abitanti. Hoshi non riusciva ad immaginare cosa la guerra potesse significare in una terra tanto bella e rigogliosa e soprattutto piena di vita. Non capiva proprio perché quelli di Kumo cercavano lo scontro invece di trovare un modo per allearsi pacificamente con l’Accademia e rendere l’unione dei villaggi più forte. Certo il Chikuma non conosceva la storia del passato.

    -Ehi Hohe!.. guarda la giù!.. quel tizio la!.. ma si la giù guarda.. deve essere Shiltar per forza.. guarda la sua falce si vede fin da qua su!!!.. AHAHAHAHAH.. EEEEHI SHILTAR!!!... EEEHI QUA SU!!!..-


    Il rosso si era messo ad agitare le braccia con un gran sorriso mentre l’animale inanimato veniva condotto dolcemente verso terra dal fidato Sand Scorpion. Hohe non sarebbe nemmeno riuscito a far atterrare il suo airone che Hoshi già si era gettato da qualche metro atterrando senza problemi a terra. Il rosso indossava per l’occasione speciale un uniforme leggermente diversa dal solito, un uniforme che forse Shiltar avrebbe identificato come appartenente al maestro del ragazzo. Senza esitare Hoshi si sarebbe avvicinato mostrando un gran sorriso, era davvero felice di ritrovare Shiltar dopo tanto tempo, soprattutto sul campo di battaglia.

    -Yo Shiltar!!!.. vedo che sei sempre in splendida forma.. AHAHAH.. allora dove sono questi Kumomesi.. Kunomensi.. Kumocosi insomma!!!.. non vedo l’ora di scatenarmi e rispedirli da dove sono arrivati!..-


    Il rosso era tutte euforico e sembrava più un ragazzino pronto ad andare alla festa del paese che in guerra. Era proprio vero che il Chikuma non si rendeva ancora conto della gravità della situazione e con tutta probabilità non se ne sarebbe mai completamente reso conto. Quando Hohe si avvicinò ai due il ragazzo lo avrebbe presentato al Mizukage con fare amichevole.

    -Oh forse voi due non vi conoscete!.. lui è Hohenheim un mio carissimo amico.. lo avevamo dato per disperso qualche anno fa.. però è tornato.. dalle nostre parti dicono tutti che sia un genio.. e ti posso confermare che è vero.. non sono mai riuscito a batterlo in vita mia!..-


    Forse Shiltar avrebbe riconosciuto in lui il bambino che molti anni prima aveva fatto saltare in aria un altro non più bambino che ora si agitava divertito smuovendo la folta chioma rossa. Sembrava però che per Hohe gli anni non fossero trascorsi come per il rosso. I ninja di supporto erano finalmente arrivati al punto di raccolta, ora non restava che aspettare il colosso a capo delle operazioni, lo stesso individuo che li aveva chiamati li per aiutarlo contro la minaccia di Kumo.



     
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    Quest di Conquista
    L’incontro con il Mizukage

    Versante orientale di Oto



    Il viaggio a bordo della creatura di argilla fu comodo e agevole, per quanto non poco dispendioso di chakra. Tuttavia, Hohe non avrebbe permesso che venissero consumate le forze dell’amico perché aveva capito che, tra i due, ora era l’altro ad essere il più forte e quindi doveva conservarsi. Comunque il chunin aveva una gran riserva di chakra e sicuramente avrebbe avuto modo di riposare una volta arrivati. Hoshi sembrava essere spensierato e in quel momento stava mangiando come al solito mentre guardava la mappa del continente che ormai l’artista conosceva a memoria. Prima di essere un ninja, il bambino era un genio nel vero senso della parola. Aveva letto dozzine di libri di storia, geografia e sulle scienze naturali e, grazie ad una memoria quasi eidetica, ricordava tutto.

    “Mmm non abbiamo abbastanza informazioni per fare delle previsioni. Purtroppo senza conoscere l’entità dell’attacco è difficile ipotizzare qualcosa. Se stiamo parlando di un attacco massivo, mirante a conquistare il Suono, allora escluderei un assalto dalla costa. Per conquistare un paese ci vogliono molti uomini, e questo inevitabilmente significa accampamenti, rifornimenti continui eccetera. Spostare questo contingente via mare sarebbe molto difficoltoso e non si avrebbe praticamente effetto sorpresa. Tuttavia non penso che le cose stiano così. Se Oto rischiasse l’invasione, i Saggi avrebbero mandato ben più che due ninja da Suna. Stiamo quindi più ragionevolmente parlando di attacchi piccoli, toccate e fughe forse da nord e da est…anche se vedo poca logica in queste azioni. Insomma, cosa vogliono ottenere? Se dovessi attaccare una delle quattro potenze certamente non permetterei di far predire all’avversario il mio attacco con delle scorribande. Comunque immagino che tutto ci sarà chiaro una volta parlato con il Mikawa…”



    La sua voce si spense mentre pronunciava il nome dell’unico uomo che lo aveva sconfitto.

    “ Prima stavi dicendo che hai combattuto con lui e con il Mizukage! Allora come sono? L’ultima volta che ho combattuto contro Diogenes era al mio stesso livello..”



    Il chunin distolse il pensiero da quel ninja e si mise a pensare alla missione. Hoshi sembrava tranquillo, forse ignorando la pericolosità della cosa, ma lui era vigile ed attento e sapeva che Kumo rappresentava la maggior minaccia, sia dal punto di vista bellico che economico, per l’Accademia. Aveva letto tomi e tomi sulla storia degli ultimi cinquant’anni e conosceva bene il rancore che gli abitanti di quel grosso paese nutrivano nei confronti dell’Accademia per i furti di conoscenze. Si diceva che il nuovo Raikage fosse un tipo bellicoso e che odiasse molto l’Alleanza: vedendo quello che stava succedendo in quel momento sembrava proprio che il conflitto fosse inevitabile. Ad un certo punto le parole dell’amico lo distolsero da quei pensieri:

    “ Il D-visor? Certo certo, me lo porto sempre dietro!!”



    Disse scansandosi una ciocca di capelli che gli copriva l’occhio sinistro dove era posto l’equipaggiamento esclusivo di Suna.
    In breve tempo raggiunsero Oto e, costeggiandola sul fianco meridionale, arrivarono velocemente al punto di incontro. Hoshi fu il primo a vedere la macchiolina raffigurante il Mizukage così, seguendo le indicazioni, il chunin fece virare la sua creazione per arrivare vicino all’imponente ninja. Hoshi partì in quarta a salutare Shiltar, con il quale doveva aver stretto rapporti molto vividi, forgiati da chissà quante esperienze che lui si era perso.
    Hohenehiem fece atterrare la sua creazione, quindi recuperò l’argilla della quale era composta .Mentre si avvicinava al duo , passò a fianco di un medio/grosso cratere che sembrava recente e decisamente innaturale. Tuttavia non fece ipotesi su che cosa lo avesse creato. Quando fu vicino ai due presenti, Hoshi elargì parole grandiose sulle sue capacità, e questo lo fece arrossire non poco:

    “ Hoshi è troppo buono con me, onorevole Mizukage! C’è stato un tempo in cui ci siamo dati battaglia alla pari nell’arena, ma ormai spero solo di non esservi eccessivamente di impaccio. Hoshi mi ha raccontato che la sua abilità è degna della carica che riveste, e io sono onorato di conoscerla!”



    Mentre così diceva il chunin avrebbe chinato la testa in segno di rispetto per il Kaguya. Dopo di che avrebbe atteso con gli altri che arrivasse l’ultimo membro del team, nonché quello che lo preoccupava più di tutti. Il problema era che in quella squadra erano tutti jonin, fuorché lui. Ciò significava che sarebbe stato alle dipendenze dell’otese , e questo non gli piaceva affatto. Tuttavia sarebbe stato collaborativo, avrebbe fatto del suo meglio, e sarebbe tornato a casa. Niente di più, niente di meno!

     
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    ::: Nuvole Tempestose ai Confini :::


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    La risposta arrivò sia da Suna che da Kiri...Konoha, invece, non rispose all'appello. Tuttavia ciò non ci sorprese, il falco loro indirizzato era tornato al villaggio e interrogandolo mentalmente avevamo scoperto che un gruppo di nukenin aveva intercettato il messaggio. Poteva accadere, lo sapevamo...ma il tempo dei preparativi era scaduto, il paese del Fuoco dunque non avrebbe preso parte a questo conflitto. Il Suono e di suoi alleati dovevano scendere in guerra!
    Quei cinque giorni, un'attesa che reputai eccessivamente lunga, mi furono sufficienti per sistemare le cose al villaggio; le difese, la crisi psicologia di Febh, la villa e quant'altro. Abbandonai dunque la mia abitazione con largo anticipo; erano stati avvisati solo i membri più importanti dell'associazione in modo da dover rispondere al il minor numero di saluti. Un Mikawa torna a casa quando va in battaglia...ed era ormai da troppo che non vi facevo ritorno.

    Aspettai appollaiato su di un albero l'arrivo degli altri ninja. Shiltar aveva risposto all'appello e sapere di averlo come alleato mi tranquillizzava sebbene il mio animo fosse deluso da una piena divisione delle fatiche. Visto con gli occhi di un Mikawa, un vero alleato su cui contare può solo levarti metà del divertimento...quindi sperai che ci fossero abbastanza rivali per entrambi!
    Riguardo invece i rinforzi sunesi avevo dei presentimenti su chi fosse stato designato per quella difficile missione. Il rosso aveva più volte dimostrato una grande attitudine ai guai e una guerra di certo avrebbe allettato il suo appetito. In ogni caso anche avere il solo loro supporto sarebbe stato sufficiente per ribaltare le sorti del conflitto...o almeno così credevo; e poi avevamo già svolto delle missioni insieme e questo non era un aspetto da trascurare visti i tempi stretti ai quali eravamo soggetti.

    Il primo ad arrivare fu...fu...un meteorite! Non vi era alcun dubbio...l'uomo che stava cadendo in picchiata da oltre cinquanta metri d'altezza era proprio il Mizukage! Si schiantò al suolo e pochi istanti dopo uscì illeso dal tremendo botto, il quale aveva alzato non poca terra e polvere. Senza dubbio un'entrata scenica...degna del più forte combattente dell'est. Poco dopo si intravide un grosso volatile in rapido avvicinamento; un airone per l'esattezza del colore dell'argilla...no...ma...non era possibile! Quella era una creatura d'argilla! Non riuscii a ragionare con lucidità...oltre ad Hoshi un altro ragazzo stava ora salutando il kiriano più famoso tra i ninja. Un giovane che decisamente non avrebbe dovuto trovarsi lì!!! Ma cosa diavolo aveva combinato Eiatsu?! Possibile che non mi avesse avvertito di nulla?! E a che scopo poi?! Ritrovai la calma e vagliai l'ipotesi che potesse trattarsi di un'impostore; un ninja con doti talmente elevate da ingannare persino Hoshi che aveva condiviso con il bombarolo così tante esperienze? No...quello era davvero Hohenheim! Svincolato dalla tecnica di controllo dell'eliminatore, il giovane sunese aveva ritrovato la vita e ora era già tornato operativo nelle schiere della Sabbia! Il vero problema era uno ed uno solo: quanto ricordava del suo periodo sotto il nostro controllo?! Non potevo pensare che Eiatsu non avesse almeno provveduto ad una minuziosa e profonda estrazione di ogni ricordo che avrebbe potuto incriminarci...no, se non mi aveva ancora avvisato ci doveva essere un motivo, le probabilità che il chunin di Oto mi avesse tradito le reputavo davvero prossime allo zero.

    Scesi dunque dall'albero e avanzai verso il terzetto. Mi sarei comportato normalmente...nel caso peggiore quella era una trappola organizzata per catturarmi e una battaglia ben più impegnativa di quella contro Kumo mi sarebbe spettata. Tuttavia continuai a bruciare metri verso la verità che mi attendeva...un Mikawa non si tira indietro alle battaglie. Se costretto gli avrei affrontati tutti e tre e cercandone di portarne al creatore il più possibile avrei nuotato nel mio sangue finchè avessi avuto ancora un briciolo di forza!

    " Shiltar...nessuna risposta è stata mai sperata più della tua. La tua presenza riacquieta la mia mente. Hoshi, confidavo di poter rivedere i tuoi potenti jutsu asfaltare decine e decine di nemici. E poi Hohenheim, spero che tu ti sia ripreso alla grande dopo il nostro ultimo duello e che il tuo rancore, se ne porti ancora nel tuo animo, sia tu in grado di riversarlo contro i rivali di Kumo!"

    Se la situazione si fosse rivelata nella norma avrei continuato con la missione, accantonando la pratica Hohenheim in attesa di tempi più consoni; avrei dovuto parlare ampiamente con Eiatsu di tutto questo! Incredibile...un ninja che fino a pochi mesi prima avevo visto morto e soggiogato da una delle tecniche più potenti mai inventate nella storia ninja ora sembrava il più sano e sveglio dei ragazzini!

    " Una settimana fa abbiamo ricevuto richieste di soccorso dalle nostre truppe appostate sul confine a sud, sud-est. Sono numerosi e guidati da elementi di spicco...hanno conquistato diverse fortezze e, ancor peggio, fanno razzia dei cadaveri! Sospettiamo possano essere interessati alle caratteristiche innate e ai segreti del nostro popolo e indirettamente dell'Accademia. Il nostro numero è ancora considerevole ma è necessario un gruppo d'elite che sia in grado di stravolgere gli equilibri del conflitto che, al momento, vedono loro come favoriti.
    Gli strateghi sono stati avvisati del nostro arrivo e ci forniranno tutti i dettagli del caso!"


    Era giunto il momento di partire.

     
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    I primi ad arrivare dopo il Mizukage stesso furono due ninja di Suna, ma ancor prima di loro fu la voce ben nota del Jonin dai capelli Rossi a farsi sentire: non ci volle molto perché Shiltar alzasse il capo verso il cielo, dopo il suo atterraggio, per vedere Hoshikuzu atterrare, lanciandosi da quello che si rivelò essere un volatile d'argilla.
    Per qualche istante il Kaguya osservl stupefatto l'animale d'argilla che atterrava, mentre la memoria di una cosa simile che si schiantava sulle Mura di Kiri, mentre lui era un genin di guardia alle stesse, gli balenò in mente, poi la presenza del Rosso, con tutto il buon umore che quello portava con se, lo riportò al presente.
    "Vedo anche te in ottima forma, Hoshi!", esordì il Mizukage, rendendosi solo in quel momento conto che l'altro indossava la medesima casacca che, in quelle poche volte in cui i due kage s'erano incontrati, anche il Kazekage indossava, "Hai cambiato anche vestiario vedo, bello.", commentò sorridendo all'altro, prima che quello gli presentasse il secondo ninja di Suna lì presente, per quanto, ricordi sui volatili d'argilla a parte, a Shiltar parve d'aver già visto quel ninja, di nome Hoheneim da qualche parte prima di allora.
    Alle parole del secondo, il Mizukage gli porse la mano, "Piacere di conoscerti, Hoheneim. Se Hoshi dice che sei un genio, mi fido del suo giudizio e comunque avrai il campo di battaglia per dimostrarlo, non preoccuparti.", commentò tranquillo il Kaguya, prima che anche l'ultimo, a quanto pareva, invitato a quella missione si presentasse: Diogene Mikawa.

    Dalle parole dello stesso, il Mizukage comprese che fra il Mikawa ed il chunin sunese c'era stato un qualche passato non molto piacevole e che se anche Hoshi non aveva mai vinto sul suo amico, lo stesso non si poteva dire per Diogene, anzi, forse valeva il contrario.
    "Piacere di vederti, Mikawa. Davanti a quella richiesta, non potevo dire di no.", avrebbe salutato semplicemente il Kaguya, ascoltando poi le parole dell'altro sulla situazione corrente con quelli di Kumo.
    Sembrava che fossero attesi ai confini meridionali e che lì da una settimana le truppe di ninja della Nuvola dessero filo da torcere ai ninja del Suono, una situazione che, di certo, lasciava poche opzioni su cosa fare: dovevano sbrigarsi a raggiungere quei luoghi.

    "Direi che, quindi, abbiamo una certa urgenza... Quelle tue creature d'argilla, Hoheneim, si possono muovere velocemente, o volete che evochi io un mezzo per volare fino a dove ci attendono le truppe otesi? Oppure, vogliamo viaggiare via terra? Durante il viaggio potremo elaborare un piano di base, per poi risistemarlo in funzione della situazione che troviamo.", suggerì il Mizukage, lasciando agli altri tempo di rispondere, specialmente al giovane "genio" sunese, che sembrava essere dotato di utili mezzi di trasporto, "Ed in ogni caso, Mikawa, dovrai indicare tu la strada fino ai vostri confini sud-orientali, se andremo con i miei alleati.", sottolineò poi verso Diogene.
     
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    Ritrovare i due titani era stato magnifico per il rosso. Anche se Shiltar e Gene insieme potevano creare un’atmosfera degna dell’inferno nel raggio di qualche centinaio di metri, l’aria quel giorno era insolitamente piacevole e al rosso l’idea di combattere nuovamente spalla a spalla con quei due non dispiaceva affatto. Al commento di Shiltar sul vestiario il Chikuma si esibì in una piroetta fiera e a testa alta. Quando poi anche il colosso fece la sua comparsa sul campo il rosso lo salutò con un sorriso mostrando poi un’espressione sorpresa nel scoprire che Hohe già lo conosceva e addirittura le aveva prese da lui.

    -Wahahah accidenti Hohe!.. il genio battuto dal colosso.. Wahahahah!!!..-


    Il rosso si era messo battendogli la mano sulla spalla, la sua era una risata scherzosa atta a prendere in giro il suo amico. Sapeva bene che Hohenheim era parecchio suscettibile sull’argomento scontri, aveva sempre vinto nella sua vita ed una sconfitta doveva bruciargli dentro come del fuoco. Hoshi dal canto suo conosceva bene la sensazione della sconfitta, quel gusto amaro che Hohe stesso gli aveva fatto provare svariate volte, in fondo la sua era solo una piccola vendetta.


    Il colosso senza perdere ulteriore tempo prese a spiegare la situazione ai tre che avevano risposto al suo appello. Nessuno era giunto da Konoha, l’unico villaggio che non aveva mandato alcun ninja. Molto probabilmente non era mai giunto loro un messaggio, spesso e volentieri i falchi usati per trasmettere i messaggi venivano abbattuti. Hoshi rimase ad ascoltare, la zona a Sud-Ovest del paese era stata colpita da una serie di raid da parte di quelli di Kumo. Sembravano essersi raggruppati ai confini in gran numero e ora era necessario respingerli attaccando con forza per disperdere le loro forze. Di certo oto aveva trovato la squadra d’elite che cercava.

    -Accidenti!.. sembra che la situazione sia anche peggiore di quello che credevo..-


    Il rosso aveva incrociato le braccia con sguardo pensieroso, era rilassato ma l’idea di dover sbaragliare tutta quella povera gente non gli andava proprio a genio. Shiltar intanto stava cercando di organizzare il viaggio fino alle linee del nemico. Sembrava piuttosto incuriosito dell’arte di Hohenheim e in effetti il ragazzino con quelle sue opere silenziose era tra di loro il più adatto a farli viaggiare. Hoshi però sapeva bene quanto il genio si stancasse rapidamente a manipolare quell’argilla, era rimasto fermo per troppo tempo inoltre la sua arte aveva un limite e terminata l’argilla Hohe si sarebbe ritrovato in difficoltà.

    -Le opere d’arte di Hohe sono perfette per spostarsi tuttavia a differenza di me e te Shiltar.. lui deve consumare la sua argilla per crearle.. finita quella non può più manipolarla!.. è meglio se la conserva per dopo!.. ah Hohe.. poi se dici che per te non fa alcuna differenza allora procedi pure.. io eventualmente vi posso seguire anche in volo da solo!.. direi di procedere a piedi se non è molta strada e se abbiamo tempo.. oppure a bordo di qualche evocazione..-


    Il rosso non voleva certo svelare i segreti dell’amico, ma era evidente che Hohe per quanto potente e geniale aveva dei limiti come il rosso aveva i suoi. La battaglia che si prospettava davanti ai quattro sarebbe stata dura e cruenta, qualsiasi cosa andava considerata.



     
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    Versante orientale di Oto



    Il piccolo di Suna aveva quindi fatto la sua conoscenza con il Mizukage, il quale sembrava essere una persona piacevole; onestamente, non vedeva l’ora di vederlo combattere e poter assistere alla sua grandezza. Immediatamente dopo si palesò il Mikawa. Aloysius non era cambiato affatto dall’ultima volta che lo aveva visto, se non per il fatto che sembrava ancora più grosso e decisamente più forte. Hohenheim non poté non rivivere quegli attimi di concitata battaglia di tre anni prima nella sua mente, rivedendo quella imponente figura. Tuttavia fu nelle sue parole che il bambino scorse i primi cambiamenti rispetto al passato. Quando l’allora chunin del Suono aveva attaccato il suo cancello, gli aveva rivolto solo parole piene di sfida e bramosia di battaglia. Ora invece era calmo e le sue parole erano cariche di diplomazia e saggezza. Questo sfasamento fece diminuire leggermente l’astio nei suoi confronti, e così l’artista gli rispose tranquillamente:

    “ In una missione come questa non ci sarà spazio alle controversie del passato!”



    Del resto per il Mikawa erano passati tre lunghi anni, e quella faccenda era decisamente scemata in importanza. Per il bambino invece sembrava che fosse successo l’altro ieri… purtroppo la sua morte/resurrezione lo aveva strappato da una dimensione che adesso non esisteva più, e lo aveva portato in una nuova a cui faceva fatica ad ambientarsi. Tutto il mondo era andato avanti, non restava che ingoiare il rospo e muoversi con esso.
    Nel discorso si intromise all’improvviso Hoshi, il quale iniziò a canzonare l’amico per l’aver perso contro il Mikawa. Hohenhei si fece leggermente rosso in viso, e nell’imbarazzo, nonostante i pensieri cupi, gli spuntò un sorriso sul volto.


    “ Ma smettila! Sempre il solito!”



    Fu così che l’atmosfera si rilassò, almeno per il giovane artista. Intanto Diogenes aveva iniziato a spiegare gli eventi. In effetti, la situazione era sufficientemente complessa, e la missione che li vedeva convocati era un’operazione di fino: loro avrebbero costituito una squadra d’elite per bilanciare le forze in campo! Sostanzialmente Kumo stava passando all’attacco con lo scopo di trafugare segreti accademici facendo scomparire i cadaveri dei ninja che massacravano.

    "Una reazione più che prevedibile", pensò tra se e se Hohenheim.



    Dovevano quindi raggiungere il fronte e parlare con gli strateghi per poter concretizzare il piano di attacco o difesa che fosse. Shiltar si dimostrò molto interessato alle creature dell’artista, e chiese se fosse possibile sfruttarle per movimentare il gruppo. Hoshi rispose prontamente al posto del bambino, giacchè conosceva bene le caratteristiche delle abilità del ragazzo, ma senza tradire i suoi poteri. Hohenheim ad ogni modo continuò dicendo:

    “ Esatto, e comunque temo di non essere in grado di realizzare una creatura sufficientemente grande da portarci tutti e quattro!! Tuttavia preferirei consumare le mie energie piuttosto che farvi sprecare le vostre. Certo se Aloysius ci conferma che il confine è vicino, consiglio di procedere rapidamente a piedi!”
     
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    ::: Nuvole Tempestose ai Confini :::


    Non si trattava di un agguato...o almeno fino ad allora tutto sembrava escludere tale evenienza. Il ragazzo pareva non ricordasse nulla dei suoi trascorsi otesi e questo rasserenò il mio animo; Eiatsu non mi aveva avvertito del rilascio del giovane ma almeno non mi aveva tradito! Comunque non dovevo abbassare la guardia; i suoi occhi sembravano sinceri ma potevo anche sbagliarmi.
    Seguì una rapida discussione su come arrivare al confine. Shiltar era disposto a spendere sin da subito chakra per portarci più rapidamente sul campo, le creazioni del bombarolo invece avevano dei limiti dimensionali dunque il ragazzo propose di andare via terra. Hoshi invece era aperto ad ogni genere di possibilità...insomma, toccava a me decidere il da farsi.

    " Concordo con Hohenheim. Il confine dista poco più di due ore a passo sostenuto. Shiltar conserva le energie, inoltre suppongo che i cieli siano ben scrutati...non so se puoi rendere tutti invisibili a bordo delle tue evocazioni. Riguardo voi sunesi, le vostre leve sono sufficientemente lunghe per mantenere un buon passo? "

    Conoscevo i limiti di giovane che aveva servito i miei propositi per così tanto tempo; sapevo che non poteva correre sui ritmi miei e di Shiltar. Inoltre anche su Hoshi avevo dei dubbi...il suo talento era indiscusso ma la sua preparazione fisica era già a livelli apicali?

    " Arrivare prima sul posto ma esausti non servirebbe a nulla, dunque proveremo con un certo passo; se dovesse risultare troppo elevato io e Shiltar potremmo portarvi sulle spalle. Non è da escludere che Kumo sia riuscito a conquistare punti strategici dove tendere agguati; si aspetteranno l'arrivo di rinforzi, quindi mantenere un ritmo di marcia troppo basso ci esporrebbe ad eventuali inseguimenti e trappole ideate sul momento."

    Se il gruppo fosse stato concorde avrei quindi proposto uno schema di avanzamento.


    " Il territorio Otese è ricco di boschi ma a sud essi non sono così fitti. Potremmo pensare di avanzare con una formazione a scalare destro. Questo tipo di movimento ha grosse potenzialità in caso di ingaggio poichè può chiudere gli elementi non sotto attacco sugli avversari oppure ripiegare velocemente nella direzione opposta, facendo in modo che ogni membro del gruppo copra il compagno. Shiltar potrebbe aprire il gruppo, seguito da Hohenheim, me e Hoshi distanti tutti quindici metri l'uno dall'altro. Tra di noi non dovrebbe esserci alcun ninja medico, questo è un pesante handicap ma se saremo fortunati una volta giunti sul posto ne troveremo uno. In ogni caso, non penso avremo problemi per almeno venti, venticinque chilometri...ci sarà tempo per affinare meglio la strategia e chiarire ogni dettaglio. Ora, prima partiamo meglio è."

     
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    Falce dei Kaguya


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    Hoshi fu il primo a rispondere per ciò che riguardava la possibilità di avvicinarsi sulle creature di argilla del suo giovane compagno, sottolineando come la materia prima da manipolare dell'altro fosse meno "facile" da ottenersi di quelle che il Rosso o il Mizukage manipolavano, non che quella usata da Diogene fosse difficile da ottenere.
    Anche il giovane Marionettista sottolineò come avrebbe potuto avere difficoltà ad utilizzare una delle sue creature per portare tutti e quattro e Diogene aggiunse che, anche utilizzare le evocazioni del Mizukage, non sarebbe stato saggio, principalmente perché il cielo probabilmente poteva essere sorvegliato e che, comunque, il confine non era poi così distante, quindi potevano anche avanzare a piedi.

    Fu sempre il Mikawa a proporre un piano per avanzare a piedi, sottolineando anche che sia lui sia il Mizukage avrebbero dovuto ridurre il passo per stare tutti al medesimo ritmo, prima di proporre una formazione e sottolineare come fossero privi di ninja medici in caso che i nemici li avessero incrociati durante la loro avanzata.
    "Come formazione mi va benissimo, Diogene, ma penso che Hoshi non avrà bisogno di accelerare troppo il passo per stare alla pari con noi.", sottolineò il Mizukage, sorridendo all'amico, "Inoltre non ti preoccupare per la mancanza di medici: Hoshi ha conoscenze in tecniche curative, mi pare di ricordare, ed io nel tempo mi ci sono un pò specializzato in quel campo. A meno di grosse operazioni chirurgiche, potrò occuparmene tranquillamente sul posto.", spiegò il Kaguya, ormai pronto alla partenza.
     
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    Quest di Conquista
    ..Partenza verso il Fronte..
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    Il gruppo di quattro ninja si era ritrovato ed ora era pronto a partire verso la battaglia. Il Chikuma fremeva dall’eccitazione, non era avvezzo alla guerra ma il poter ingaggiare con nuovi e sconosciuti nemici lo animava nel profondo. In fin dei conti al rosso piaceva lottare sopra ogni altra cosa e se poteva conciliare la cosa con un opera di difesa la cosa gli andava a genio. Se per ottenere pace e serenità era necessario far scappare il nemico con la coda tra le gambe allora lui avrebbe creato la situazione adatta. Non aveva nulla contro gli abitanti di Kumo, ma erano giunti fino a li per cercare guai e ora li avevano trovati.

    -Mi sembra un’ottima strategia colosso!.. in questo modo Shiltar può aprirci la strada con le sue capacità mentre noi bombardiamo il nemico dal fianco!..-


    Il rosso aveva visto giusto fin dal primo istante che lo aveva conosciuto. Il colosso era un re, uno di quegli uomini che il creato aveva dato al mondo per comandare sulle genti, il suo carisma ed il suo genio militare lo facevano lo stratega perfetto per un gruppo come quello composto in prevalenza da professionisti militari. Al commento sulla velocità e sul mantenere il passo il rosso sorrise. Il colosso non vedeva il ragazzino da parecchio e certo non poteva immaginare che ora le sue capacità belliche erano almeno cento volte più efficaci.

    -Non preoccuparti!.. siamo in grado di stare al passo..-


    Quando poi Shiltar ebbe da ridire sulla situazione medica del gruppo il rosso si mise a ridere un po’ imbarazzato. Anche il Mizukage non vedeva il ragazzo da un po’ e certo non poteva immaginare che le cose erano un po’ cambiate.

    -Eheheh.. purtroppo è da moltissimo che non pratico più l’arte medica.. ho paura di averci perso la mano!.. comunque tranquilli.. ho portato una scorta abbondante di medicinali e i miei cloni possono trasportarne in quantità.. se è necessario utilizzeremo quelli!..-


    Non c’era più tempo da perdere. I confini del conflitto distavano a meno di due ore da dove si trovavano. Era giunto il momento di partire per la guerra, il Chikuma era pronto a scatenare tutta la sua potenza, il nemico era agguerrito e preparato a tutto, ma certo non poteva immaginare che quattro terribili fiere stavano per piombare su di lui per staccargli via gli arti. Era giunto il momento di mettere alla prova quello che aveva appreso durante tutti gli allenamenti.



     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuvoloso con Possibilità di Guerra
    Situazione critica



    I


    Il gruppo proseguendo a piedi e con la formazione proposta dal Mikawa ci avrebbe messo un paio d'ore a raggiungere il fronte della battaglia e solo lì si sarebbe potuto capire quanto grave fosse la situazione. A parole "fortezze perse", "corpi scomparsi" e "sconfitta" significava poco contro lo sfacelo.
    Ovviamente, non avendo preso alcuna precauzione contro i sensitivi furono avvertiti dai loro compagni che attendevano loro notizie. Compagni ben nascosti, ovviamente.
    Un ninja, con il corpetto da Chunin, calò dall'alto qualche decina di metri dinanzi a Diogene, dandogli il tempo di farsi riconoscere come ninja del Suono. Aveva una vistosa fasciatura che copriva metà del suo viso e sembrava, anche dalle movenze, alquanto affaticato.
    Diogene-sama, vi stavamo aspettando. nel vedere il Mikawa, l'occhio visibile del giovane ninja (che doveva essere solo un paio d'anni più anziano di Hohenheim) si illuminò. Evidentemente il Colosso aveva portato speranza nel campo di battaglia.
    Sono Ryuko Shimasu, signore, i suoi compagni? Li ho avvertiti distintamente. ovviamente Shiltar Kaguya, Hoshikuzu e l'artista sunese erano nelle vicinanze.
    Una volta riuniti il ragazzo sospirò, appena più sollevato.
    C'era sollievo autentico nella sua voce.
    Vedervi mi conforta, conforta tutti noi. Seguitemi, il nostro avamposto è qui vicino. così, fece strada verso una piccola radura nel bosco, dove erano accampate diverse persone.
    Uno di loro era fermo al centro di quell'accampamento, concentrato, evidentemente molto stanco. Un altro, probabilmente ancora più stanco era in piedi dietro un rudimentale tavolo da campo e fissava nervosamente la mappa. Vi erano cinque sentinelle dislocate sul perimetro ma la cosa che saltava più all'occhio erano i dieci ninja stesi su barelle, tenendo stretti monconi di braccia o gambe amputate, tagli sanuinante che i due ninja medici di supporto riuscivano a malapena a richiudere.
    La situazione era critica, probabilmente, delle più critiche in assoluto.
    Kiyon-san, sono arrivati i ninja di supporto disse il giovane chunin all'uomo che fissava la mappa. Kiyon sollevò il capo per fissarli e sospirò, sollevato nel vedere che non avevano mandato sicuramente pivelli.
    Per tutti i Kami, finalmente! Quanto ci avete messo... disse l'uomo con un moto di impazienza che gli distorceva la voce Diogene-sama, Mizukage-sama... meglio di quanto osassi sperare. Sono felice che ninja del vostro calibro siano venuti a darci una mano. La situazione è più tragica delle aspettative, ecco vedete la mappa... per stilarla abbiamo usato i nostri sensitivi ed evocazioni volanti, solamente Ryuko è tornato sano e salvo abbastanza da darci un'immagine precisa della situazione. E' qui da poco, quindi è molto probabile che la situazione non sia affatto cambiata. quindi mostrò ai ninja l'ampia mappa che recava diversi simboli disegnati, proprio a segnalare quanto era successo. Tra le cose più pericolose sembrava esserci una grossa "X" rossa.

    mappaqdc1



    Siamo stati costretti in questi giorni ad arretrare oltre il fiume. Siamo allo stremo. Quasi tutti i cadaveri scompaiono ma abbiamo cercato di porre fine alla cosa avvisando i ninja per fare in modo di evitare che i loro corpi finissero nelle mani sbagliate. Abbiamo fatto scomparire noi stessi diversi ninja, tuttavia abbiamo perso tutti gli eliminatori di cadaveri, siamo nuovamente a rischio in tal senso.

    Abbiamo cercato di tenere i tre ponti e tenerli, così avremmo ristretto lo scontro in punti bel precisi e al contempo evitare di danneggiare troppo le nostre infrastrutture. Inoltre sarebbero stati essenziali per cercare di riconquistare il territorio. Ho fatto un grosso errore di valutazione forse, abbiamo perso un ponte e l'altro è adesso è sotto attacco. Stiamo resistendo meglio che possiamo, signore. Il terzo non è sotto attacco, ma abbiamo avuto notizie di un contingente in arrivo da est che rischia di metterci in seria difficoltà sul nostro lato scoperto.

    L'ultimo avamposto che abbiamo perso è quello centrale come potete vedere dalla mappa, è quello cancellato. La battaglia è stata dura ed i nemici si sono fermati a riposare su una piccola altura da dove riescono a controllare il territorio. Credo che avranno bisogno di un po' di tempo prima di riprendersi dallo scontro. I nemici viaggiano con un gruppo principale offensivo e una retroguardia che li segue e eventualmente protegge la loro ritirata.

    Abbiamo a disposizione, al di là di questi feriti, altri sette ninja di buon livello, cinque chunin e due jonin. Credo che possano uscire due squadre con un medico ciascuna. Tuttavia temo che saremmo costretti a impegnarne una per combattere i rinforzi provenienti da est prima che ci piombino addosso. L'avamposto può resistere, ma dato ciò che è successo fin'ora, temo che possa cadere sotto i colpi nemici. Inoltre... propongo che questa incursione sia guidata dal Mizukage. Galvanizzerebbe gli uomini e il vostro potere potrebbe spostare l'ago della bilancia a nostro favore. Diogene-sama e gli altri potrebbero avere possibilità di fare come desiderano. L'obiettivo finale è riprendere i ponti persi ma sopratutto, eradicare totalmente il nemico da questo settore. Si sono barricati a circa nove-dieci chilometri a nordest del ponte che abbiamo perso, immagino abbiano approntato strutture di comunicazione e soccorso come abbiamo fatto noi. Inoltre sono protetti, a detta dei sensitivi, da una squadra che però potrebbe decidere di unirsi alla lotta per supportare le altre.

    Ogni squadra principale nemica è fatta da tre ninja di livello molto elevato, la retroguardia è fatta per lo più da ninja di supporto, senza elementi di spicco, in numero di sei. Posso segnalarvi che fin'ora sono stati avvistati degli Yotsuki della Nuvola nel gruppo che ora riposa tra le montagne e un ninja in grado di usare un'arte mai vista prima d'ora... usava dei fulmini neri. In questo momento è impegnato nella lotta per conquistare il ponte più a nord. Signori, questa è la situazione, Mizukage-sama... farà come ho chiesto? Sarebbe fondamentale. In quanto ai restanti, avete piena libertà d'azione. Quando deciderete di partire sappiate che in caso di importanti novità faremo in modo di comunicarvelo con i ninja preposti.


    Sì, la situazione era davvero critica.
     
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    Quest di Conquista
    La situazione al confine

    Confine di Oto



    Infine il gruppo si decise a partire. Nonostante non lo volesse ammettere, Diogenes ci sapeva fare. Era evidente che era un jonin esperto e che conosceva bene il territorio nonché i membri del gruppo. Difatti, nessuno ebbe da ridire sulla strategia di avanzamento, ed ugualmente il giovane artista di Suna. Infatti, era convinto che, dovendo muovesi all'interno del territorio Otese, il gruppo non avrebbe incontrato grandi ostacoli. Difatti, le due ore di tragitto che li portarono verso il confine passarono senza imprevisti. Durante il viaggio, le posizioni tra i compagni erano piuttosto distanti nonché l'atmosfera piuttosto tesa per cui, anche se in gruppo, il chunin si sentiva abbastanza isolato. Per di più la sua posizione era tra Shiltar e Diogenes... non aveva molto da condividere con quei due: l'uno perché un po' lo intimoriva ( il Mizukage) vista la sua “carica”, l'altro perchè non avevano un trascorso felicissimo.

    Ad ogni modo si ritrovarono immersi nella natura otese. Hohenheim non si era mai spinto così dentro il territorio di Oto. In effetti, la parte nord del continente la conosceva davvero molto poco: Kiri e Suna, queste erano le zone a lui familiari. Fu quindi una piacevole sensazione camminare in un paesaggio completamente diverso da quello al quale era abituato. Il territorio otese era molto simile a quello della Foglia: grossi boschi e laghi e fiumi. Non c'era il caldo torrido del deserto, nè l'umidità e la nebbia di Kiri. Il chunin si ritrovò a pensare che fosse un bel posto per viverci e che gli abitanti di quelle terre fossero fortunati.

    “ Bhè almeno noi abbiamo i miglior tramonti...”



    Pensò ridendo tra se e se.

    […]



    Allo scadere delle due ore, vennero intercettati da un ninja chiamato Ryoko Shimasu. In realtà, quando arrivò il bambino, quello aveva già incontrato alcuni membri del team. Ad ogni modo, gli occhi di quel giovane ninja brillarono di gioia nel veder arrivare Diogenes e le parole che usò non lasciarono dubbio circa la considerazione che dova avere per quella specie di terrorista.

    “ Oto deve aver ninja davvero capaci considerando quanto è giovane questo ragazzo. Inoltre, sembra che Aloysius abbia un ascendente davvero molto forte...”

    Il chunin li condusse nell'accampamento. Immediatamente l'artista notò una serie di particolari, sostanzialmente nello stesso momento: notò che c'erano 5 sentinelle districate lungo il perimetro dell'accampamento, c'era un uomo al centro della struttura concentrato in una maniera tale da lasciar pensare che fosse un sensitivo. C'era poi un uomo, l'unico che guardava una mappa: quello doveva essere il capo, o almeno lo stratega del gruppo. Sfortunatamente, non ci volle molto a notare l'elevato numero di feriti ( circa una decina di ninja) che avevano lesioni gravi e amputazioni: i ninja medici presenti stavano facendo del loro meglio per far si che non morissero.

    Furono condotti dall'uomo che osservava la cartina, il quale si chiamava Kiyon. Anche lui si rallegrò della vista di Diogenes e del Mizukage. Il fatto che avesse affiancato i due nomi, fece intendere esattamente al chunin quanto potesse essersi incrementato il potere di Diogenes in quegli anni che lui era mancato...e la cosa lo fece rabbrividire. D'altra parte, se veramente era arrivato a livello Kage, sarebbe stato bene, in questa missione, averlo come alleato ( una volta tanto).

    Lo scenario che lo stratega dipinse non era dei più rosei. Il bambino si mise a sedere intorno al tavolo, con gli occhi puntati sulla mappa, ascoltando e ricostruendo quello che era successo dalle parole dello stratega. Sostanzialmente degli errori di giudizio, uniti al fatto che l'avversario era decisamente forte, aveva portato il contingente di Oto a retrocedere al di là del fiume. Dei tre ponti, prima sotto il controllo delle forze dell'Accademia, uno era caduto in mano ai nemici, uno era il luogo di un combattimento e il terzo era il prossimo bersaglio da difendere. Kiyon fu estremamente efficace a descrivere le potenzialità nemiche: ogni squadra era composta da una sezione principale ed una retroguardia. Inoltre, c'erano dei ninja con abilità particolari stanziati nei pressi dell'accampamento nemico, i quali potevano intervenire in qualsiasi momento e, potenzialmente, erano di grado elevato.
    Inoltre le forze otesi ancora in grado di combattere ammontavano a 2 jonin e 5 chunin (2 dei quali medici), abbastanza da formare 2 squadre. Una di queste due doveva essere mandata, accompagnata dal Mizukage, a rinforzare l'avamposto. Il chunin era pienamente d'accordo: perdere il secondo ponte avrebbe significato perdere tutta la parte sud della mappa. Questo creava due problemi evidenti che espresse senza troppi riguardi:

    “ Mi trovo perfettamente d'accordo. Perdere il secondo ponte comprometterebbe in maniera quasi definitiva il nostro controlla sulla parte sud della mappa: ciò porterebbe a scenari drammatici. Un primo scenario dovuto alla presenza di quel villaggio di civili presente a così poca distanza: mi sembra evidente che sarebbe un bersaglio facilmente e tatticamente vantaggioso da colpire per gli avversari: potrebbero rifornirsi di provviste e soprattutto ci metterebbero nella condizione di doverlo riconquistare. Ciò porterebbe ad una diminuzione del nostro contingente sugli altri fronti con possibile perdita degli stessi. Ma anche se non attaccassero il villaggio, il ponte nord ( ammesso che resista a questo attacco) potrebbe subire nuovi assalti e questa volta da due fronti: da est e da sud. Quindi il ponte sud non deve cadere!”


    Osservando poi la posizione dei nemici appostati sulle colline notò che un ragionamento simile poteva essere esteso anche a loro, qualora gli fosse stato concesso di riposare. Era evidente quindi che dovevano essere rapidamente abbattuti. Quindi aggiunse:

    “ Direi inoltre che la stessa cosa vale per i nemici sui colli! Considerando che la loro retroguardia è piuttosto distante, sarebbe il caso di annientarli per poi riconquistare il nostro avamposto!”



    La situazione era dunque piuttosto delineata, ma Kiyoko aveva omesso dei particolari importanti:

    “ Di quanti ninja disponiamo sul ponte nord? E a quanto ammontano i nemici su quel fronte, oltre all'uomo con i raiton neri? Inoltre quanti dei feriti in questo accampamento potrebbero riprendere a combattere se intervenissero Hoshi e il Mitzukage ad aiutare i vostri medici?”



    Inoltre chiese a Diogenes:

    “ Questi Yotzuki, di che abilità di dispongono?”



    Il chunin voleva avere tutti i dettagli. Anche se aveva il grado minore, intendeva partecipare attivamente alla missione, per il bene dell'Accademia. Avrebbe voluto chiedere anche quali fossero le specializzazioni dei ninja che ancora potevano combattere, ma fu prontamente anticipato dal Colosso. Onestamente, il chunin aveva in mente già un piano di azione, tuttavia preferiva non esprimersi prima di avere tutte le tessere del puzzle. Ad ogni modo, volle rendere partecipi i suoi compagni di un'altra riflessione che gli era guizzata in mente:

    “ Stavo pensando alla squadra di supporto che attualmente stanzia vicino all'accampamento nemico. E' una variabile che dobbiamo prendere in considerazione, seppure abbiamo pochissimo controllo su di questa. Tuttavia credo ci sia un modo per influenzarla. Mi spiego meglio: quando lei, Kiyo, ci ha detto che c'è un ninja di spicco che ci sta creando problemi a nord, immagino che tutti abbiamo pensato che sia il caso di mandare rinforzi per eliminare la minaccia maggiore. Alla stessa maniera se, facciamo un esempio, i nemici scoprissero che il Mizukage di Kiri sta flagellando le loro truppe a sud, è ragionevole pensare che manderebbero altre squadre in supporto. Sarebbe quindi il caso di non far sapere ai nemici che ninja del calibro del Mizukage siano scesi in campo per difendere i confini, se non per spingere l'avversario ad attaccare in quella direzione.”

     
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    ::: Nuvole Tempestose ai Confini :::


    Fui felice di scoprire che un po di conoscenze mediche erano presenti nel team; il tempo e le esperienze passate mi avevano fatto comprendere che quegli effeminati dalle mani delicate potevano essere utili in missione. Non che ne sentissi personalmente grande esigenza, tuttavia un medico avrebbe alleggerito il mio impegno nel tenere in vita tutti i miei compagni.
    Procedemmo come da me indicato e in poco tempo raggiungemmo i territori di interesse. Fu interessante constatare che il Rosso fosse progredito al punto di mantenere agevolmente il passo assunto da me e Shiltar; era cresciuto non poco dal punto di vista fisico nel poco tempo trascorso! Notai invece un certo affaticamento da parte del bombarolo...sapevo perchè non si era potuto allenare, conoscevo i suoi attuali limiti meglio di egli stesso probabilmente. Ma il suo potenziale offensivo non sarebbe potuto che crescere nel tempo; Eiatsu mi avrebbe dovuto spigare questa sua scelta. Fu un viaggio silenzioso, eravamo tutti concentrati e proiettati nella missione: quella era una vera guerra, non il capriccio di un pugno di nukenin, e la stavamo combattendo contro una delle potenze più imponenti del mondo ninja, sin dai tempi dei primi Kage.

    Ryuko Shimasu aveva un volto noto. Sicuramente avevo incrociato il suo sguardo in uno dei periodici raduni del personale combattente; si, era dalla squadra sensitiva, un giovane di spicco che anche Rayleigh mi aveva consigliato per i nostri progetti. Ci condusse all'accampamento; era sollevato nel vederci e leggere questo negli occhi di un valido soldato non era mai un buon segno: il nostro arrivo era la realizzazione di speranze dettate da continue perdite, crescente stanchezza e presagio di sconfitta. Dovevo assolutamente invertire questa situazione che avrebbe potuto degenerare in un circolo vizioso.
    Kiyon era un abile stratega che serviva Oto da quando entrai per la prima volta nel villaggio. Ci gettò subito nella realtà che dovevamo fronteggiare e questo rasserenò in parte il mio animo; gli uomini Otesi non avevano perso la speranza, c'era ancora voglia di combattere, di tenere il confine e scacciare gli invasori. Spiegò con lingua svelta ma precisa la situazione: avevamo perso un ponte, per uno stavamo ancora combattendo e quello ad est sarebbe stato presto assaltato. Il fiume era la linea da difendere per vincere il conflitto ed ero pienamente d'accordo con questa analisi. Hohenheim fui il primo a parlare. Disse cose giuste, dimostrando una maturità che chiaramente sfruttandolo come cadavere di Eiatsu non avevo mai avuto modo di poter osservare...in particolare le idee esposte sul villaggio di civili furono le più salienti, dal mio punto di vista. Fece altre domande, utili al fine di avere un migliore quadro della situazione e delle forze in gioco, di cui una anche rivolta a me.

    " Ho addestrato due Yotsuki. Ad alti livelli possono diventare micidiali armi da corpo a corpo sfruttando un'armatura di elettricità che li potenzia in attacco e in difesa. Sono legati ai raiton più di ogni altro ninja che abbia mai incontrato quindi non è da escludere che conoscano anche potenti jutsu ad area. E' la tecnica che ha dato splendore ai più potenti Raikage, un fiore all'occhiello del Paese del Fulmine. "

    Dei jonin con il giusto addestramento e in possesso di quelle abilità erano contrastabili da ben pochi ninja in corpo a corpo; questo spiegava anche le nostre perdite. Mandare Shiltar ad attendere i rinforzi rivali mi parve un'ottima idea; l'importanza del suo nome avrebbe galvanizzato i nostri e demoralizzato i loro. Inoltre se il kiriano avesse avuto successo nei primi scontri probabilmente l'informazione sarebbe giunta ai tattici nemici che avrebbero avuto solo due scelte: mandare più flusso di combattenti o desistere su quel fronte. In ogni caso, il gruppo che avremmo sicuramente mandato per annientare i pochi penetrati nel territorio, avrebbero potuto rappresentare un'ottima retroguardia essendo non molto distanti da quel ponte e dal villaggio (che avremmo potuto usare noi per rifornimenti e riposo).

    " Poche chiacchiere, oltre le informazioni già chieste necessito di conoscere l'ambito di specializzazioni e, se possibile, il curriculum dei ninja che possono ancora combattere. Intanto Shiltar puoi dare una mano ai ninja medici, inoltre farti vedere nell'accampamento risolleverebbe il morale di molti. In base al tempo stimato per l'arrivo dei nemici ad est, potrai restare qui per poi essere pronto ad accoglierli in grande stile; ovviamente manderemo con te una squadra ma per deciderne i membri necessito delle informazioni richieste."


     
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    II


    Kiyo parve davvero rassicurato quando anche gli altri concordarono con la necessità di mandare il Mizukage ad est, ma rischiare di farsi schiacciare su due fronti era un errore da principianti, del resto. E non sembravano esserci principianti in quel gruppo.
    Sul ponte nord combattono circa quindici ninja, chunin per lo più e tre jonin. In quel ponte c'è il ninja che usa i fulmini neri, credo sia proprio comandante, dai rapporti dalle comunicazioni che ho ricevuto. Tuttavia da quando è iniziata la battaglia non siamo più riusciti ad avere notizie. Credo tuttavia che dietro di lui ci siano comunque uomini di un certo calibro, probabilmente possessori di Kekkei Genkai. E come ho già detto, ogni squadra nemica è composta da tre ninja di alto livello e sei ninja alla retroguardia, per lo più chunin, la situazione è la stessa anche al ponte nord, sempre che durante la battaglia i nostri ninja non abbiano spedito qualcuno all'altro mondo.

    Non sprecate il vostro chakra, i feriti che sono stati portati qua sono stati trasportati d'urgenza lontano dal campo di battaglia dai medici da campo e sono stati curati qui affinché non perdessero la vita, oltre che ovvia, gambe e braccia. Se scendessero in campo sarebbero solo carne da macello e non vedo l'utilità di perdere ninja valorosi in maniera così inutile. Per quanto riguarda le specializzazioni dei ninja a vostra disposizione... Ryuko, contatta le squadre e dì loro di convergere immediatamente alla base.

    Subito signore Ryuko si sedette per terra e iniziò a concentrarsi Fatto disse dopo quasi mezzo minuto di attesa. Nemmeno tre minuti dopo i sette ninja piombarono nella radura. Erano abbastanza freschi rispetto ai loro alleati.
    Ci sono i rinforzi? Bé, sicuramente non potevamo chiedere di meglio.
    Felice che la pensi come me, Kato. Lui è Kato Yakushi, Jonin, esperto in taijutsu. Poi c'è Shinji Yotsuki, buon combattente sia per quanto concerne i Taijutsu che i ninjutsu, Jonin. Per quanto riguarda i Chunin, c'è un medico, un esploratore sensitivo, un ottimo stratega ed un eliminatore di cadaveri. Sono tutti ottimi specialisti nel loro campo, Diogene-sama.
    Signore, comunicazione in arrivo dalla battaglia sul ponte. A quanto pare le cose sono in stallo, abbiamo perso alcuni uomini, non è possibile dire con certezza quanti. Confermano anche ciò che avevamo accantonato all'inizio di questa operazione.
    Dici sul serio?
    I nemici ne hanno parlato, mi dicono.
    Potrebbe essere una fandonia quindi si rivolse al team Se le notizie che arrivano dal fronte sono vere, a difesa dell'avamposto nemico c'è anche il braccio destro del Raikage, B. Probabilmente è a comando dell'intera operazione. Quanto diceva prima il ragazzo di Suna aveva senso, impedire che quel gruppo cali da sud per attaccare il Mizukage sarebbe evitabile, ma in ogni caso temo di non poter assicurare che la notizia giunga ai nemici. Questo è quanto... l'uomo fece n profondo sospiro, massaggiandosi le tempie Siamo nelle vostre mani.
     
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    L'avanzata nei territori otesi fu piuttosto tranquilla, questo finché, avvertito solo attraverso qualche leggera vibrazione dei movimenti, una sagoma sbucò dalla boscaglia, diretta verso il Mikawa. Una sagoma che fece così da bravo shinobi otese: salutando e rivolgendosi per primo al Mikawa e solo dopo interessandosi anche di Shiltar, Hoshi e dell'altro ninja sunese.
    Fu questo Ryuko Shimasu, tale il nome del ninja, a condurli fino all'avamposto del Suono, dove quello che sembrava essere il capo stava studiando una mappa, attorniato da feriti... una situazione di certo non delle più promettenti.
    Quel ninja, di nome Kiyoi, presentò la situazione sulla mappa: le forze erano state divise per la difesa di tre ponti e la cosa non pareva aver funzionato benissimo.

    Nel mentre le spiegazioni si susseguivano su come fossero disposti i nemici e su come Kiyoi suggeriva di dividersi, Shiltar non poté che concentrarsi su due pensieri: l'idea che Kiri fosse un'isola, rassicurante per difendersi da possibili nemici, e, più di quello, la curiosità di incontrare un ninja che usava fulmini neri, una cosa strana e quanto mai attraente, anche solo come pensiero.
    "Se vogliamo che il mio arrivo sia noto ai nemici, per dividerli, non ci sono grossi problemi... so farmi notare, ne sanno qualcosa alle Mura di Konoha, anzi direi che sarebbe più salutare per la vostra parte di missione se io, nel versante dove sarò dislocato con qualcuno dei ninja otesi ancora in piedi, mi facessi notare... che so, facendo divorare un pò di shinobi della Nuvola dai miei coccodrilli.", suggerì avvicinandosi alla mappa a sua volta, "Anche se temo che finirò per perdermi il più del divertimento, il piano mi va bene.", ammise con una leggera ilarità, "Anzi, posso già dirvi che il ninja medico fra i vostri chunin, potete assegnarlo all'altra squadra, se posso azzardare suggerimenti: prenderei con me giusto il vostro Yotsuki, perché se utilizza ninjutsu ad ampia area, così potremmo reggere in pochi contro un più ampio numero di nemici e, magari, uno o due fra i restanti chunin.", suggerì infine, attendendo un parere dagli otesi e sunesi lì presenti.
     
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