Sangue Avvelenato

Missione di rango B - Sho e Oda

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    È colpa tua. Ratty

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    La Fine dei Giochi
    VIII
    Fuori dall'Avamposto Otese


    Con quei suoi assurdi spostamenti elettrici che lo Yakushi aveva già visto all'opera alla Corte di Kusa poco tempo prima, Raizen aveva portato in salvo il suo sottoposto giusto una frazione di secondo prima che il fulmine devastasse le carni del Jinchuuriki fuori controllo. EHI! Prima ti metti a ballare col costumino ed ora vai anche a salvare quel cretino che sto pestando? CON CHI DIAVOLO CREDI DI AVERE A CHE FARE? EH? RINGRAZIA IL CIELO CHE SONO UNA PERSONA PACIFICA E MISURATA! In quel momento qualche entita sovrannaturale nel cielo era stata sicuramente abbattuta dal paradosso di quelle parole, ma non era quello il punto, perchè poco distante la psicotica scienziata aveva aggredito Oda pensando di trovarsi davanti ad una facile preda.

    Tutti i suoi colpi vennero bloccati con relativa facilità, causandole una crescente irritazione. Stupido, Stupido, STUPIDO! Volevo fare Taro Mk3 con il tuo corpo ma ora mi stai facendo veramente arrabbiare! Riuscì a schivare per tempo l'onda d'acqua grazie alla distanza che la separava dal ninja della foglia (la frusta facilitava certamente il compito) anche se venne in parte raggiunta, con danni minimi. Sei dozzinale, niente a che vedere con il Taro Jinchuuriki con cui ho giocato finchè non mi avete interrotto! Squittiva come una pazza isterica, tanto che sollevò una mano guantata per intercettare l'attacco col Kunai senza il minimo problema. Io sono un GENIO! Come osi alzare le mani su di me? Sono un Genio e sono anche Bellissima. Dopo averti ucciso ti rianimerò solo per leccarmi i piedi! HAI CAPITO? HAI CAPI... Era talmente piena di sè e della sua indignazione che non aveva prestato la minima attenzione al foglietto in caduta mentre lo Shinobi scattava lontano. Era talmente occupata a trillare lamentele che il violento boato della cartabomba fu una vera benedizione per le orecchie quando la scareventò diversi metri indietro, stordita e ferita malamente, anche se il danno era stato in qualche modo attutito da quella sua strana tuta. KYAAAAAAAAAHHH! Purtroppo anche se la aveva zittita, il meraviglioso silenzio era durato troppo poco.

    Si rialzò barcollante, coi capelli strinati dal fuoco ed un braccio piegato in maniera strana. Le gambe erano intatte anche se non particolarmente stabili ed il suo viso tradiva tutta la sua ira. MORIRAI! MORIRAI IN MANIERA ORRIBILE! ORRIBILEEEE!!! Stava per attaccare di nuovo quando una mano le serrò la bocca pur senza toccarla. Una mezza dozzina di fili di Nylon, quasi animati, si avvolsero intorno alla donna ruotando su sè stessi fino a ridurla peggio di un salame, e sembravano percorsi da una strana energia che li rendeva incredibilmente resistenti ed adesivi. La figura alle spalle della donna si palesò diventando visibile proprio mentre catturava la schizzata: Febh Yakushi era stato interrotto dalle grida della tizia, e comunque nessuno stava badando a lui mentre i due mostri si "abbracciavano" e Oda rischiava la vita, quindi era subentrato il suo distorto senso della vendetta, per cui aveva deciso di rendersi invisibile con l'Occultamento, avvicinarsi, e poi punire quella che per lui era la causa di ogni male del mondo (al momento).



    Stavo urlando qualcosa io. Come ti permetti di fare cagnara mentre cerco di insegnare qualcosa a quel pivello del mio allievo mangiavolpi? Ma lei difficilmente avrebbe potuto rispondere, stritolata quasi dal nylon che la intrappolava come un insaccato e perdipiù con la mano sulla bocca. Ci divertiremo parecchio ad Oto, noi due. Una botta netta alla base del collo e la folle scienziata venne messa a tacere prima di provocare altri danni. Poi rivolse la sua attenzione ad Oda. Senti, schiavetto del pivello, quale che sia il tuo nome. Vedi di tenere d'occhio questa tizia. Io vado a ridurre il tuo Kage in fin di vita. E bada che questa la devo portare a Oto...e secondo come anche quella specie di cosa su cui ha fatto esperimenti. Aggiunse con un cenno verso il Jinchuuriki che stava dissolvendo la sua trasformazione, una volta privato dei sensi da Raizen.

    Febh si lasciò alle spalle la donna ed il sensitivo di Konoha, risistemando gli occhiali rotti mentre il suo istinto omicida trasudava quasi con violenza mentre si riavvicinava a Raizen Ikigami. L'aria si sarebbe fatta ben presto irrespirabile nonostante tutte le minacce fossero state messe a tacere. O forse erano solo state eliminate quelle meno pericolose di un Febh Yakushi irritato. Salvo intoppi, sarebbe arrivato a nemmeno un metro dal massiccio allievo, forse ancora trasformato, in quella che era una sproprozione quasi comica, se non fosse stato per l'intensità della scena.

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    Potevi anche dirmelo che ti sentivi tanto fragile da dover andare in caccia di batterie pelose. Traduzione: Evidentemente non ti fidi di me, o avevi paura della mia reazione sapendo che disprezzo chi si affida ai Bijuu, ma in ogni caso la questione mi ferisce. Potevi anche dirmi che stavi dando la caccia ad uno della tua stessa specie. Calcò le ultime due parole con evidente sdegno. Perchè quella è una fuorilegge del MIO villaggio. E se ha messo segreti del MIO villaggio dentro il TUO compagno peloso, allora abbiamo un serio problema. Digrignò i denti. Cos'è, dai sempre un sacco d'aria alla bocca e non ti è mai venuto in mente di dirmi che avevi un parassita intestinale? Era tornato a quella che era la questione principale, ma come sempre la sua attenzione oscillava. Io dico che ora andiamo ad Oto a sistemare la faccenda. Sono sicuro che un breve passaggio su un tavolo operatorio leverà ogni organo extra al quel tizio. E magari potrai anche chiedermi scusa, come EVIDENTEMENTE desideri fare.

    Poteva essere l'inizio di un grosso, grossissimo problema.





    Una Bestia Domata, per il momento
    VIII
    Mondo Interiore


    Subissata dalla minaccia del coma, la leggendaria creatura era arretrata in fondo alla gabbia mentre i due padroni di quel luogo sfruttavano quell'ovvia debolezza per farsi più forti e bombardarla di attacchi mentali. Se il Bijuu non fosse stato tanto confuso e debole nella mente non sarebbero mai riusciti in una simile impresa, anche se tutte quelle scosse emotive stavano in qualche modo danneggiando ulteriormente il sigillo, mentre la bestia urlava ed urlava senza alcun conforto. Forse avrebbe ricordato quel momento di debolezza e di sottomissione che certo cozzava con le dichiarazioni d'amicizia di Sho...per quanto in quel momento fosse la follia a regnare sovrana.

    L'apparizione del Kage e di Kurama mise rapidamente a tacere ogni ribellione, con Kokuo schiacciato e relegato in un angolo, che non avrebbe più detto niente per un bel pezzo...e anche se uno dei suoi occhi era iniettato di furia e follia repressa, l'altro sembrava completamente diverso: appena un pò socchiuso e penetrante, colmo di quella che sembrava quasi un'angoscia malvagia. Quell'occhio si muoveva con autonomia, fissando prima il Kage, poi Haguro e Sho, e solo in ultimo si sarebbe posato sulla volpe...la quale avrebbe percepito come un brivido ed una scarica elettrica. Una sensazione di appena un secondo, che forse anche Raizen avrebbe percepito, ma senza ottenere alcuna spiegazione.

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    Quell'occhio malvagio sarebbe presto svanito, diventando come l'altro, cieco e perduto nel terrore e nella follia disperata della preda che non può liberarsi dal predatore. Non avrebbe parlato, ma era evidentemente fuori di sè, schiumando rabbia e vapore in tutta l'area del Mondo Interiore. Era stato ridotto all'impotenza, anche se i danni al sigillo sarebbero rimasti, e certamente non avrebbe saputo dare spiegazioni su quello sguardo strano o sui suoi effetti. La cosa strana sarebbe stata anche la totale sorpresa di Kurama nel sentire (casomai Sho la avesse condivisa) la storia del "qualcuno" accennata poco prima dal Gobi...una sorpresa legata al fatto che la Volpe non aveva la più vaga idea di quello che il fratello avesse farneticato.

    CITAZIONE
    Il Gobi ha poco da dire, ma comunicate pure tra di voi :zxc:
     
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    Fine dei giochi?





    Non ero morto, il che aveva degli aspetti positivi, uno dei quali non era certamente quello di vedere Raizen fare il grosso , come sempre.
    Si trovava anche lui nella mia mente ed aveva pensato bene di portare con sé anche il suo demone, sembrava un party dalla natura alquanto stramba.

    -Avevo tutto sotto controllo, non si vedeva?-

    Dissi a Raizen quasi cercando di smorzare la gravità degli avvenimenti.
    Il cinque code non sembrava certo essere contento di come erano risultate le cose, comprensibile, certo era che non sarei più stato con lui così permissivo come fino a quel momento, almeno non finché non avessi raggiunto un controllo maggiore su di lui.
    Una cosa mi colpì profondamente, nello sguardo di rabbia, paura ed odio del demone c'era qualcosa che non andava: un suo occhio sembrava calmo, inquietante , dava i brividi, non ero stupido e capii di cosa si trattava, o almeno lo credevo.
    Mi allontanai da Razien per avvicinarmi nuovamente alla gabbia del cinque code tenendo lo sguardo fisso sull'occhio inquietante.

    -Ehy bastardo! So che ci sei tu dietro tutto questo! Pensi di poter avere i demoni? Pensi di potergli permettere la libertà per poi usarli come schiavi non è vero? Non te lo permetterò. Ti giuro che ti troverò!-

    Pochi istanti prima che le reazioni di quell'occhio tornassero uguali a quello controlaterale.
    Con volto preoccupato mi diressi quindi verso il Kage.

    -Lo hai visto anche tu vero? C'è qualcosa sotto, Raizen, qualcosa di enorme a dir poco. Durante i suoi impeti di rabbia il Gobi ha parlato di un qualcuno che dice di voler liberare i demoni, colui che è venuto dopo Hagoromo, così lo ha chiamato. Dice che non si tratta del salvatore, ma che comunque li libererà. Sai di cosa sta parlando?-

    Intanto nel mondo reale il mio corpo aveva riassunto le sembianze umane, ma non sembrava dormiente e così sarebbe rimasto fino a che non fosse finito il dialogo con il Kage, non era più un obbligo essere relegati in quel mondo interiore, ma le cose di cui stavamo parlando erano estremamente importanti ed ero certo che parlandone lì nessuno avrebbe potuto sentirci.
     
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    Cooling down








    In poco tempo all’interno di Sho tutto parve calmarsi, che l’intervento di Raizen fosse stato utile o meno non era dato sapere.
    Ma l’occhio del demone, per un istante li guardò tutti, uno per uno, soffermandosi sulla Volpe che parve non restarne particolarmente colpita, almeno, non in un modo percepibile a chiunque non ce l’avesse in corpo.

    Tutto ok?

    Chiese il Colosso con le braccia conserte mentre la osservava, ma il demone non rispose, si limitò ad annuire, svanendo dopo poco, scura in volto.
    Avrebbe taciuto per qualche tempo pensò Raizen.

    Si, lo vedevo proprio, tutto sotto controllo.
    Così tanto sotto controllo che stavi per fare secco tuo fratello.
    Un eccellente modo di avere tutto sotto controllo.


    Lo guardò storto.

    Se non ero nei paraggi Febh ti seccava in un eccesso di zelo.
    E credimi, non vorresti essere seccato da Febh, cercherebbe di chiederti scusa uccidendoti di nuovo.


    Sospirò pesantemente.

    Hai ragione, fin troppa.
    Ma gli unici che possono saperne qualcosa sembra che siano offline al momento, proveremo a chiedere a qualche altro portatore più in la.
    Per cui ci ritiriamo.
    Ci vediamo fuori.


    Stava sparendo quando alzò la mano destra con l’indice teso.

    Ah, mi devi la vita.

    L’ultima cosa a svanire fu il suo sorriso.
    All’esterno tuttavia Febh aveva deciso di smattare, un pessimo momento considerando la situazione fisica di Raizen che, sopraffatto dagli eventi portò le mani di fronte a se sospirando.

    Quanto la fai lunga!

    Disse spostando lievemente la testa di lato.

    Non si tratta di batterie.

    Iniziò con la più innocente delle affermazioni.

    Ma chiudiamo innanzitutto la questione della gita ad Oto, Sho non ha subito alcun tipo di modifica fisica da questi eventi, per cui direi che non richiede il trasporto ad Oto, ma a Konoha, dove abbiamo un ospedale, elemento essenziale che a voi manca.
    Se vuoi puoi assistere ad eventuali visite di persona.
    Per il resto…


    Sedette sul resto di una trave mentre si toglieva di dosso qualche sassolino.

    Riesci a ragionare?
    O la rabbia è così tanta che non riesci a controllarla?


    Alzò un sopracciglio, quasi una piccola sfida che lo spingeva a controllarsi per non perdere il controllo su se stesso.

    Non si parla di batterie quando si parla di demoni, ma di sigilli.
    Di sigilli estremamente complessi, con funzionamenti altrettanto complessi.
    Ora, andiamo per ordine, sai qualcosa di questi sigilli?
    Non penso, non mi pare avertene mai visto usare nemmeno uno.


    Continuò.

    Quando un jinchuriki viene scelto non si tratta esclusivamente di mettere una batteria in un contenitore e aspettare che funzioni.
    Il demone va prima “convinto” e credimi convincere qualcuno che la prigionia è il modo migliore di passare la sua vita non è facile. Una volta fatto questo va impresso il sigillo che no, non funziona a senso unico.
    Nessuno al mondo è in grado di fare ciò che dici tu, se io ne fossi in grado ora ti avrei schiacciato la testa giusto perché tra le righe del tuo discorso mi sembrava di aver letto un insulto.
    Perché, credi a me, nessun contenitore è adatto ad una batteria simile.
    MA!


    Disse scandendo la sillaba in modo da distogliere l’attenzione dall’insulto, gli dei solo sapevano quanto Febh fosse in grado di focalizzarsi su di essi.

    Semplicemente non sei a conoscenza dei fatti.
    I sigilli che vengono apposti sui jinchuriki non sono atti ad imprigionare il demone, bensì a gestire il chakra di entrambi in modo che resti in sintonia, o per meglio dire equilibrio.
    Comprenderai quindi che senza una base solida non si arriva lontano.
    Un esempio l’hai appena visto, il signorino qui stava sbarellando, se non fossimo intervenuti noi il prossimo passo sarebbe stato il rilascio totale che equivaleva alla fuga del demone ed alla sua morte.


    Picchiettò qualche volta sulla testa.

    Senza la volontà e la conoscenza non si arriva lontano.
    Dopotutto, sono stato per parecchio più tempo di te senza lo straccio di un abilità versatile come la tua guarigione, o quegli stupidi occhi a rotella degli Uchiha, ho semplicemente trovato la sfida più grande ed ho deciso di vincerla
    Potrei farti capire, se mi assicuri di calmarti un po’.
    Non vorrei trasformare un fraintendimento in un inutile guerra tra alleati.


    Si limitò a contrastare l’aura di Febh con la semplice resistenza passiva, facendosela scorrere addosso senza fargli schermo.
     
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    Dalla padella alla brace
    Quella pazza si era fatta fregare, aveva continuato a blaterare, immaginando di poter fare esperimenti su di me, per fortuna l'esplosione la zittì, anche se per poco. Non appena la sorpresa dell'esplosione, e del conseguente volo, erano passate aveva riattaccato a ruota a parlare e a urlargli contro minacce, ma ero troppo stanco, avevo usato troppo chakra e non avevo assolutamente voglia di mettermi a discutere con un nemico sconfitto.
    Per tutti i kami, ma ancora parli? I tuoi sgherri erano molto più simpatici di te, sai?

    Quando il ninja del suono la fece stare zitta, legandola come un salame, fui felice, nonchè incuriosito dalla sua tecnica, anche io ero solito usare fili di nylon, ma ero ben lontano da quel grado di maestria, ma qualcosa appesantì subito l'atmosfera...
    L'espressione e il tono dell'otese erano minacciose, mi sarei praticamente seduto accanto all'insaccato di pazza mentre mi cedevano le gambe per la stanchezza.
    Non è possibile, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per riprenderlo, adesso dovremmo consegnarlo così?
    Quella cosa è mio fratello! E se lo vorrai portare ad Oto dovrai portare anche me...
    Purtroppo non risultai parecchio minaccioso, non che ci forse da stupirsi, un vecchietto di ottant'anni vicino all'infarto sarebbe risultato molto più temibile.
    Forse per questo Febh mi ignorò completamente, dirigendosi dal Kage con fare minaccioso, cosa mai avrei potuto fare contro quel ninja che poteva permettersi di parlare in quel modo al mio Kage?
    Senza parlare di come Raizen, nonostante il suo caratteraccio, stesse cercando una via diplomatica per risolvere la faccenda. Dal canto mio, speravo solo di non dover arrivare allo scontro.
    AAAAH, grazie Sho, ancora una volta è tutto merito tuo
    Vitalità:7/12 leggere
    Danni: leggera alla gamba sx,leggera+½leggera al busto, medio-leggera al braccio destro, lieve sull'avambraccio sinistro, lieve spalla sinistra
    Chakra: 2,5/30 bassi
     
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    Dialogo sui Massimi Sistemi (circolatori del chakra)
    IX
    Fuori dall'Avamposto Otese


    Di fronte ad un Febh Yakushi irritato ci sono pochi ragionamenti che tengano, specialmente quando è irritato per un qualche motivo non proprio chiaro nemmeno a lui, e che cammuffa accampando scuse che in qualche modo cercano di mediare il suo disagio interiore. Anzi, a voler essere onesti cercare di essere ragionevoli con lui quando non ha nessuna intenzione di esserlo è come sperare di congelare il fuoco versandoci del liquore. Non c'è da stupirsi quindi della sua reazione da vecchia zia bisbetica, con tanto di sbuffata e scrollata di spalle quando l'Hokage, dissolvendo la sua trasformazione, cominciava a cercare di far da paciere.

    Bah, batterie, carburante, la metafora centra poco. Si tratta sempre di andare a dipendere da qualcun'altro per il tuo potere. In questo era fermo, quale che fosse il suo stato mentale, sin dai tempi in cui era Genin, quando gli proposero il Cursed Seal e lui lo rifiutò. Nel clan Yakushi aveva trovato una filosofia che ben si sposava con la sua natura. E non sono arrabbiato! Bugia. Fidati, TU non mi hai mai visto davvero arrabbiato. E prega di non vedermi mai. Questo era vero...un'irritazione transitoria non era come la glaciale furia di un Amministratore concentrato sulla distruzione del suo avversario...e mai una volta Raizen aveva osservato l'Oni in azione. Quanto a quel tuo commilitone...disse facendo un cenno del capo verso il Jinchuuriki privo di sensi. Non prendermi per scemo. Quella cretina ha detto chiaro e tondo che lo ha usato come esperimento, ed è un'esperta di Innesti. Quindi il coso peloso va aperto e guardato dentro. Quindi diede una sonora ditata sul petto dell'altro, come a voler sottolineare il punto. E anche se in qualche remoto angolo della mia mente potrei arrivare a fidarmi di te, da ubriaco e senza alternative...non pensare nemmeno per un istante che io possa fidarmi di Konoha dopo quello che è capitato in passato. Si riferiva alla faccenda di Godsan, ma anche al fatto che Konoha aveva supportato Shiltar dopo l'assassinio di Yami. Gli Yakushi non dimenticano mai. E vivono dannatamente a lungo, sappilo. Quindi io dico di andare a Oto, sempre che quel cretino di Eiatsu sia tornato da quelle parti visto che non lo vedo da un pò. A quel punto intervenne Oda, che pur ricevendo uno sguardo tutt'altro che amichevole da parte dello Yakushi, in qualche modo venne ascoltato. Tuo fratello, eh? Anche se non c'erano legami di sangue tra lui e il clan, se non altro Febh sapeva quanto fosse importante la famiglia.

    Mmmh...in alternativa ce ne andiamo a Suna e chiediamo ai loro medici, se proprio hai paura che ti restituisca il tuo amichetto morto. E portiamo la squinzia per interrogarla al riguardo. Interrogazione a cui Konoha non è invitata, giusto per la cronaca, ma potrai sapere quello che riterrò opportuno farti sapere. Un pò come te che non hai evidentemente ritenuto opportuno farmi sapere che ti sentivi tanto debole e fragile da andare in cerca di un topo multicoda per scaldarti dall'interno. Non poteva non lanciare una seconda frecciatina, ma intanto tornò su Oda. E lo trascini tu quello svitato a peso morto, sappilo. Incrociò le braccia, mentre l'Hokage partiva con quella che, nelle intenzioni, voleva essere una razionale difesa del sistema dei Jinchuuriki.

    Pur conoscendo Febh da anni, non aveva ancora capito che quando una giornata era "no" non conveniva stare a dare troppe spiegazioni. Innanzitutto inarcò un sopracciglio come a far intendere che aveva visto più sigilli per Bijuu di quanti l'Hokage ne potesse immaginare, anche se a dirla tutta non era mai stato lui ad applicarli in prima persona. Tks! Non sai quante volte ho riportato il Niibi a Oto trascinandolo per la coda. La verità è che puoi fare il sigillo più complesso del mondo, ma alla fine la bestia si mangia sempre la persona, che gli piaccia o meno. Roteò gli occhi mentre quello ancora insisteva di "convincere il demone" e "trovare armonia". Il punto rimane lo stesso: da solo sei debole e ricorri al potere di un'altro. Devi fare un pò di chiacchierate e scene toccanti? Oh, che immane fatica! Spalancò le braccia, sarcastico e pure un pò caustico. E non pensare che non abbia visto demoni perdere il controllo. Ne ho sedato più d'uno.

    Il potere, l'unico VERO potere è quello che nasce da te stesso. E' il potere che nessuno può portarti via e che non ti sfuggirà mai dalle mani. E' quel potere che coincide con te stesso. Tu invece vai a parassitare la forza di altri...
    Fece un'espressione di assoluto disprezzo. ...e questo per me è essere deboli...anche se puoi distruggere un castello con un movimento della mano. Si sarebbe voltato, guardando a lungo Sho, che stava a terra privo di sensi. Fosse per me prenderei tutte quelle bestie e le libererei in qualche prateria lontana dove non possano fare danni. Hanno creato fin troppi guai al mondo, meglio farne a meno. Quindi alzò un dito. E bada di non fraintendere: uno deve contare sulle sue sole forze per ottenere e consolidare il suo potere, ma quasi sempre questo potere può essere centuplicato quando ci si affianca con un alleato. Hai sperimentato in prima persona quanto io possa essere determinante nel potenziare chi combatte al mio fianco. E per concludere si sarebbe voltato a fissare l'Hokage con gli occhi stretti in una fessura. E tu nemmeno una volta hai parlato di quella volpe come di un tuo alleato. Hai parlato di "sfida", di "convincere" e di "gestire il chakra", ma non lo hai chiamato "alleato". Yami lo faceva, o almeno ci provava. Scosse il capo, sprezzante. A me pare proprio che per te sia una batteria a cui succhiare forze e basta. E se sei convinto del contrario, allora è bene che tu faccia un bell'esame di autocoscienza. Insolitamente acuto, per essere un Febh Yakushi irritato, l'Amministratore indicò poi Sho con il pollice.

    E ora decidi: accetti le mie condizioni per smazzareLeggasi "aprire per togliere le interiora"...in genere si dice dei Tonni XD il tuo signorino sbarellato?

    Edited by Febh - 14/5/2016, 22:21
     
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    Parlare con Febh era sempre una nuova avventura, certo c’era da dire che mai per nessuna ragione Raizen pensava che fosse stato possibile per l’otese riuscire a dialogare, ormai per qualche minuto, tenendo il suo corpo così fermo e del tutto lontano da un qualsiasi cataclisma.
    Ammirevole. E sconvolgente.

    Ah, non l’avevo sentita, ma l’ha detto mentre combattevamo?

    Chiese sinceramente.

    Beh, in quel caso le cose cambiano.

    Si fece pensieroso, per poi intercettare il dito di Febh nel palmo della mano, stringerlo senza intenzioni lesive e accompagnarlo fuori obiettivo senza troppi complimenti.

    Si, ma non esagerare ora eh!

    Disse sospirando più stanco che infastidito.

    Stai gonfiando questa cosa più del dovuto, e con questa storia della roba rubata ad Oto inizi a diventare pesante, cioè, ma l’hai vista quella?
    Chissà su quante altre persone avrà fatto esperimenti!
    Magari gli stessi, e siamo onesti, questa roba prima di essere di Oto è di ogni singolo nukenin a giro per il globo.
    Mi è capitato di farmi qualche giro con degli otesi, ovviamente te non sei l’unico, ma non mi sembra di ricordare faville dai vostri innesti, qualche braccio meccanico ma poi?
    Pft!
    Vecchiume.
    Da quando non fate ricerca seria?
    Ammettilo, avete avuto periodi migliori.
    Qualsiasi cosa venga trovata li dentro di sicuro non sta scritta nemmeno in uno dei vostri foglietti di villaggio.
    Facciamo una cosa molto più sicura, visto che Konoha ha un ospedale e Oto no andremmo li, Sho verrà analizzato davanti ai tuoi occhi, con i macchinari attuali non si può di certo imbrogliare.
    Abbiamo tutto: se dentro di lui ci sta qualcosa di strano lo beccano sicuro, e pensa, un archivio di immagini digitali così vasto che tu stesso potrai vedere se ci sono differenze tra un corpo standard e quello di Sho semplicemente affiancandole.


    Alzò le spalle.

    Non ti convince?
    Te la faccio più rassicurante.
    Se gli troviamo dentro qualcosa di strambo che potrebbe essere anche solo avvicinato ad Oto e non metterò in campo il discorso “si ma non sono segreti di Oto bensì della scienziata” per tenermeli, ho buoni medici, studieranno per te e passeranno i dati al tuo villaggio che potrà farne ciò che più preferisce, oppure discuteremo ulteriormente sul da farsi.


    Lo guardò per qualche secondo.

    Avanti, non ci perdi nulla.

    Poi le sopracciglia scattarono verso il basso, incupendo il volto.

    Non ti fidi di Konoha?
    Per quello che è capitato in passato?
    IO sono Konoha.
    Se puoi fidarti di me puoi fidarti pure del mio villaggio, non sarò il più bonario dei leader o il più amato, ma nessuno mi tradirebbe, ergo nessuno cercherebbe di nuocere in alcun modo ad una persona a cui non voglio nuocere.
    E poi ripeto, sarebbe tutto sotto i tuoi occhi, siamo pur sempre alleati, tutte queste riserve mi sembrano esagerate.


    Spalancò gli occhi come se fosse stato illuminato da un pensiero dell’ultimo momento.

    Anzi, facciamo così.

    Alzò la mano destra, aperta e rivolta verso Febh, in attesa di essere stretta.

    Rendiamo più umano questo legame, così sapremmo chi dover prendere a calci nel culo in caso di “tradimento” se così si può dire.
    Dopotutto sei un amministratore no?


    Conclusa quella faccenda passò nuovamente alla storia del demone.

    Tu hai sedato cosa?
    AHAHAHAHAHAHAH.
    No, no, no.
    Mi dispiace Febh.
    Ho grande, GRANDISSIMA, stima di te e del tuo potere, per questo sto contrattando per il corpo di questo imbecillotto.
    Ma mi dispiace, se da solo sei riuscito a sedare qualcosa quelli non erano demoni.
    Emanazioni, forse, piccoli ninja o oggetti posseduti in qualche modo dal loro chakra, ma non di certo demoni.
    Non potresti rigenerarti una volta che sei spalmato su un muro come un opera d’arte moderna.


    O almeno così avrebbe voluto dire, ma sapeva che Febh era permaloso, e visto il suo impegno nella diplomazia, non poteva mandare tutto a monte in quel modo.

    Febh, ricordami una cosa, ma tu i tuoi poteri come li hai ottenuti?
    O meglio, chiunque abbia i poteri di una tecnica di clan come li ha ottenuti?
    Sacrificio, impegno, tempo.


    Alzò tre dita.

    Uno sharingan che differenze ha?
    L’ombra di un nara che differenze ha?
    E il demone?
    Avevo bisogno di evolvermi, come tutti, e ho trovato la mia strada.
    Non so nemmeno chi diavolo fosse Yami, e mi importa poco se ha dovuto fare un succhiotto al suo demone per ottenere ciò che ti ha mostrato di avere.


    Si battè il pollice sul petto.

    Ma io non ho mai fatto nulla di simile.

    Qualcosa al suo interno sbuffò.

    E diavolo sarebbe stato venti volte meglio, anzichè fare la fighetta isterica.

    Ma durante l’enfasi della discussione la Volpe non trovò risposta.

    Piantala di dire cazzate, sembra quasi che il titolo di Jonin te lo abbiano regalato.
    Ci sono persone fortunate con corpi “studiati” dalla fortuna del destino e dell’incrocio genetico, persone nate nei giusti clan, e poi ci sono persone come me, che la forza devono cercarla e combattere per ottenerla.
    Oppure ahahahah…


    Poggiò una mano sulle tempie.

    ...ahahahah tu pensi davvero che si possa obbligare un demone a fare qualcosa?
    Oppure che io sarei in grado di ottenere qualcosa chiedendola?
    Ahahahah, ma mi hai visto?
    Sarei in grado di far girare le palle persino ad un buddha.
    Ma questo mi permette di sicuro di smentirti: io non posso chiedere, posso solo combattere.
    Sicuro quindi che sia stato così semplice?


    L’eloquenza del suo sguardo rendeva retorica quella domanda.

    Non definisco la volpe “compagno”
    pft.
    Da quando sei così sentimentale, ma soprattutto patetico ai limiti dell'inconsistenza?


    Alzò gli occhi al cielo.

    Releghi tutto ad una mera parola.
    Sai cosa è il razzismo?
    Il razzismo è uno sguardo arcigno davanti ad un sunese, o quell’inconscia azione che ti porta a mettere la mano nella tasca posteriore per proteggere il portafogli, e sai cosa è razzismo?
    Sorridergli per pietà.
    Così com’è razzismo chiamare “compagno” un demone cercando di leccargli il culo.
    Ti sembra che io mi sia riferito alla volpe o a me direttamente mentre usavo quelle parole?
    Se cerchi di grattarmi nel cervello fallo bene.
    Vedrai che nemmeno penso a queste idiozie, evito inconsciamente quel termine perché non penso ci sia nessuno da definire alleato, ci sono livelli e livelli di compatibilità e convivenza col demone, ed in base alle proprie scelte si può arrivare così in alto da eliminare le barriere e diventare un tutt’uno, Yami non è riuscito a farlo, io si.
    Chiameresti te stesso “alleato” ?
    O più semplicemente generalmente ti chiami?
    O tendi a definire pazzo chi si “chiama” ?
    Io non sono un pazzo sciroccato, e tantomeno un leccaculi pelosi, tu invece? Sei per caso pazzo?
    Ma è più doloroso di quanto ci si aspetti, o si creda arrivare così lontano


    Incrociò le braccia.

    E poi Yami sbaglio o è morto?
    Gli dei lo benedicano, ma se è morto temo che il suo fosse un procedimento fallimentare.
    Direi che la bella teoria dell’autocoscienza va a farsi benedire.


    Strizzò l’occhio mentre si chinava a prendere Sho
    Uno sbuffo soddisfatto eccheggiò nel suo mondo interiore, ma non potè percepirne al meglio le intenzioni.

    Mh?
    Che c’è che non ti quadra?


    Chiese con un ghigno.

    No nulla, mi domandavo quanto il cretino la fuori abbia ragione.

    Beh, tu sai se ho mentito o meno, risponditi da solo.
    E non fare la mammoletta, te lo scordi che ci buttiamo nel discorso “si ma voglio sentirtelo dire”


    Si guardarono a lungo, l’uno a braccia conserte, l’altra acquattata, serena e maestosa.

    AHAHAHAHAHAHAH!
    AHAHAHAHAHAHAH!
    MA L’HAI SENTITO?
    COMPAGNO?!?
    Dai tempi di Rengoku Oto è cambiata parecchio, cioè, hanno fatto QUELLO amministratore?
    Insomma non dico che dovessero metterci una pazza squilibrata come quella, ne ho viste poche come lei, ma ecco, vedo qui i ricordi di un Diogene, sarebbe andato più che bene.
    Ma insomma, guardate questo!
    Ha degli occhiali senza lenti! SENZA LENTI!


    Raizen alzò le spalle, divertito ma incapace di rispondere alla domanda del Demone.

    Non so quanto sia proficuo insistere ragazzo, non sono tanti a capire cosa sia necessario fare per condividere la propria essenza.
    E poi…


    Mimò due occhiali senza lenti.

    Ogni tanto non sarebbe male esser compresi però sai?

    Lo dici a me?

    Si lasciarono condividendo l’ennesima fastidiosa sensazione, palla a Febh adesso.


    Edited by F e n i x - 17/5/2016, 02:22
     
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    Fuori dall'Avamposto Otese


    Vecchiume? Sibilò lo Yakushi, che dell'intero discorso aveva ascoltato solo i punti chiave che ovviamente gli facevano più comodo. Se è vecchiume allora non vorrai di certo che io lo lasci dentro un tuo prezioso ninja. Basta chiedere e lo squarto qui e subito e vediamo di cosa si tratta. Aggiunse minaccioso, sporgendosi poi in avanti per avvicinare il viso a quello del ben più alto ninja della foglia. E poi evidentemente non ascolti. Non ho detto "preferisco non andare a Konoha". Ho detto che Konoha non vedrà nè me nè quello che c'è dentro il tuo amichetto isterico. Belle rassicurazioni il mettere i tuoi scienziati a studiare e poi elargirmi le conoscenze facendo finta di dimenticarle. Mi prendi forse per un accattone? No...la svitata produce con le arti di Oto e quello che ha prodotto resta a Oto...a meno che non venga venduto, ovviamente. Puntò un dito verso Sho. Possiamo anche fare così: ora lo svegliamo, se sa qualcosa di qualche esperimento allora lui paga per il servizio reso e si tiene tutto. Anzi, potrei anche offrirgli di fare una messa a punto per usare al meglio qualunque cosa quella pazza gli abbia ficcato in corpo.

    All'incupirsi del volto dell'altro Febh replicò con un'espressione colma di derisione. Non ascolti, mi tratti da accattone e perdipiù sei convinto di incarnare l'intero villaggio? AHAHAHAHAHAH! Sei solo un idiota se pensi di essere Konoha. Nessuno può essere un Villaggio, anche se fosse il capo migliore del mondo, e questa tua arroganza un giorno potrebbe rivelarsi fatale. Io ti ho avvertito!



    E non ho riserve con te. Ho riserve col modo in cui Konoha tratta i corpi della gente ed i segreti che custodiscono. Checchè tu dica, tu NON SEI Konoha. Non puoi avere il controllo di tutto, specialmente del marcio che c'è sotto. Oto sarà anche un postaccio, ma almeno è chiaro sin dall'inizio nel dire che si tratta di un'accozzaglia di carogne e avanzi di galera. Nella sua disonestà Oto è onesta, sai cosa aspettarti. Konoha invece ha un'animo tutt'altro che limpido verniciato di innocenza. La storia insegna, dopotutto. Guardò la mano tesa in segno di alleanza, inarcando un sopracciglio...quell'intera faccenda lo stava facendo irritare sempre di più, costringendolo a pensare e ragionare con lucidità, cosa che odiava, avvicinandolo a quello stato in cui non poteva più permettersi di essere rilassato e di fare e dire la prima cosa che gli passava per la testa. Quella conversazione stava procedendo su una china terribilmente scivolosa. Una mano? Cosa siamo, all'asilo? Ti ho dato diverse possibilità, e ti ho detto che la tua proposta è inaccettabile. Puoi prenderne atto e rifiutare, con quello che comporta, o imparare cosa vuol dire la diplomazia. Detto da uno che era andato a Kiri sul dorso di una lucertola capace di bombardare a distanza questo era quantomeno comico...ma in quel preciso momento non c'era poi tanto da ridere.

    E a quel punto, dopo aver proposto di elemosinare consocenze, Raizen commise il secondo errore di quella conversazione. A fronte della crescente ilarità dell'allievo, Febh serrò sempre più le labbra, ma invece di replicare starnazzando come un'oca inviperita rimase sempre più in silenzio. Raizen lo stava sottovalutando...anche se aveva una piccola parte di ragione nel dire che non c'era mai stato un duello con un Bijuu pienamente libero, comunque lo stava sottovalutando, così come sottovalutava le sue arti rigenerative, delle quali non aveva in effetti MAI visto la piena potenza. Hai finito? Disse quando l'altro concluse la sua filippica, con tono freddo e tagliente. Non aveva risposto gonfiando il suo ego e millantando le sue imprese, non aveva replicato che era perfettamente in grado di rialzarsi senza danni dopo essere stato sfracellato contro un muro. No.
    Aveva lasciato che chi lo sottovalutava continuasse a farlo. Che macchiasse la sua attenzione con questa falsa convinzione, creando una piccola crepa di vulnerabilità che poteva condurre ad un contrattacco fatale. Restando in silenzio aveva lasciato che l'altro credesse quel che meglio voleva. Aveva trattato Raizen come avrebbe fatto con un nemico.
    Febh nel suo stato rilassato non lo avrebbe mai fatto. Qualcosa stava emergendo...qualcosa che considerava quella conversazione al pari di uno scontro. Qualcosa che disgustava lo stesso Amministratore, perchè era un'entità di pura e concentrata dedizione. Qualcosa che non si faceva problemi a trattare un vecchio amico come un nemico, se la cosa tornava utile.

    Lasciato morire quell'argomento, un più calmo (e dunque più pericoloso) Yakushi tornò al discorso sul potere e sui metodi per ottenerlo, sbuffando appena, come se stesse parlando con un bambino ignorante. Come lo ho ottenuto? Mi è stato detto di portare con me quello che mi serviva per apprendere. E dopo diversi tentativi ho compreso che l'unica cosa che serviva era semplicemente me stesso. Non stava parlando per sentimentalismo o per chissà quale partito preso: tutta quella questione nasceva dalla filosofia del clan che aveva abbracciato, e questa dichiarazione era quanto di più genuino avesse mai detto in vita sua. Uno nasce con lo Sharingan e impara a risvegliarlo...criticare quel potere sarebbe come dire che è ingiusto che un'altro sia più alto. Uno si allena a lungo per il Controllo dell'Ombra, per apprendere una tecnica altrimenti inutilizzabile. Ma il Demone, pur richiedendo sicuramente impegno e sacrificio, ti permette di migliorare prendendo la forza di qualcun'altro. E chi lo fa non avrà mai il mio rispetto per questa sua dipendenza.

    Fu a quel punto che Raizen commise il terzo, forse fatale errore di quella conversazione. Febh non ascoltò una sola parola di tutto quello che l'Hokage disse in seguito sui compagni, sul razzismo e sul sentimentalismo, evitando di dirgli che quel suo discorso era solo un patetico tentativo di cambiare argomento e girare intorno alla questione che comunque stava succhiando energie a qualcosa di diverso da sè. Non disse proprio nulla nè prestò attenzione al massiccio Shinobi. Lo guardava soltanto, sin da quando aveva pronunciato il nome di Yami in un contesto tutt'altro che gradevole all'ascolto. E poi lo pronunciò di nuovo. Pessima scelta.

    Ehi.





    Occhiali finti o meno, l'aura omicida dello Yakushi sarebbe stata oltremodo palpabile, promettendo miseria e devastazione in ogni ambito della vita di chiunque osasse anche solo avvicinarsi. Se hai cara la pelle, taci. Non un'altra parola, perchè manca veramente poco a farmi perdere davvero ogni residuo di interesse per la tua sopravvivenza. Allontanati e stai zitto finchè non risolvo la faccenda del ragazzo e del suo innesto. Lo avrai senza che gli venga torto un capello. Ma. Stai. Zitto. Non era il momento di rispondere o per cercare di essere ragionevoli, ed intanto il chakra adesivo si era esteso dalla punta dei piedi dello Yakushi fino a quelli dell'altro [Azione], serrandolo in una stretta che gli avrebbe impedito di scappare con la sua strana tecnica elettrica, dato che li collegava senza speranza di separazione. Intanto una mano si era sollevata a mò di ammonimento, fino a piazzare il dito a breve distanza dal volto di Raizen. Da quella posizione afferrargli un occhio col chakra e strapparlo sarebbe stata questione di una frazione di secondo.

    SE Raizen avesse pronunciato anche una sola parola che non fosse un "Daccordo" o similari, non ci sarebbe stato spazio per ulteriori scambi di parole, perchè la mano sinistra sarebbe scattata con estrema rapidità [Azione 1]Statistiche: Nera +8 tacche

    Corpo Perfetto: +4 Velocità, -4 Resistenza
    Impasto MedioBasso +4 Velocità
    per cercare di afferrare il braccio destro del Jinchuuriki, o anche solo sfiorarlo, e nel farlo avrebbe trasmesso tutto il potere di una delle più crudeli tecniche di Oto, privando quel braccio di ogni forza [Tecnica]
    Atrofia Muscolare
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se l'utilizzatore tocca un arto della vittima. Questa vedrà il suo arto atrofizzarsi velocemente, come se risucchiata tutta l'energia vitale, rendendolo impossibile da utilizzare.
    L'efficacia è pari a 20.

    Tipo: Genjutsu - Genjutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medio - Mantenimento: Mediobasso)
    [Da genin in su]
    . Una volta ti ho guarito. La vita che elargisco posso riprendermela in qualunque momento io voglia. Mentiva, ma sapeva bene di non aver mai mostrato quella tecnica al ninja della foglia e sfruttarne l'aspetto psicologico era una manovra che poteva dare dei vantaggi. Inutile dire che durante il movimento della mano almeno una volta il chakra repulsivo era pronto a deviare tentativi di intercettazione da parte di altri arti o code o affini...anche a fronte di una forza forse superiore, la spinta avrebbe quasi certamente impedito una difesa efficace [Azione Preparata]Chakra Repulsivo: Repulsione con Forza Nera.

    Azione extra donata dalla Specializzazione Perfezionista
    Quindi impara a tacere quando c'è da tacere, se vuoi davvero essere un capo...perchè parlare sempre con la presunzione di avere ragione non può che portarti alla rovina. Ora fai come ho detto...oppure preparati ad essere ridotto in fin di vita e riportato a Konoha nel tuo prezioso ospedale, sperando riescano a rimettere assieme tutte le ossa. E non voglio spiegazioni o ragionamenti o le tue patetiche emissioni di pomposa aria fritta che ti sembrano tanto intelligenti ma di cui non importa nulla a nessuno. Puoi dire si o no. Qualunque cosa diverso da questo, anche se mi rivelassi i più inconfessabili segreti dell'Accademia, per me sarà un no, e non gli darò la minima importanza.

    E non considerarla una lezione da un Sensei. Considerala un atto di aggressione da parte di un alleato che non hai rispettato. Un atto che richiede di fare ammenda.
    Nel caso di un no, avrebbe effettivamente utilizzato la mano destra, che aveva fatto in modo di tenere sempre entro 30-40 centimetri dal volto dell'altro [Azione] per poi estendere il chakra adesivo dall'indice nel tentativo di afferrare un occhio...e poi semplicemente avrebbe tirato. [Azione]Statistiche: Velocità Nera +4 tacche, Forza Nera +4 tacche

    Corpo Perfetto: +4 Velocità, -4 Resistenza
    Impasto MedioBasso +4 Forza
    Palpebre o meno, una forza così precisa applicata là dove i muscoli non si potevano rinforzare avrebbe sicuramente rimosso l'organo dalla sua sede.


    SE avesse acconsentito alle condizioni poste, Febh lo avrebbe rilasciato dal chakra adesivo si sarebbe voltato verso Oda. Hai un modo per svegliare tuo fratello? Arti mediche? Qualcosa del genere? In caso contrario gli avrebbe gettato due tonici, uno di recupero e uno di ripristino. Fallo riprendere, e quando si sveglia io e lui parleremo. Se sarà ancora aggressivo dovrò picchiarlo di nuovo.
     
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    Sympathy for the demon

    Quando un demone ti consiglia vuol dire che devi tacere.







    Intimidire il Colosso non era semplice, e nemmeno Febh per quanto l’Hokage ne rispettasse la forza, ci riuscì.

    Ragazzo, non sei un cane sciolto, ricordatelo.
    Hai un peso sulle spalle, e se la tua lingua non riesce a metterci del buono tocca alle tue azioni.


    Ma una guerra per un idiozia come quella non era decisamente il caso di affrontarla.
    Rimase immobile quando sentì il chakra adesivo del suo mentore fare presa, pur guardandolo storto, aveva visto in passato di cosa l’ingegnosità di Febh era capace, e per quanto pericolosa era in grado di gestirla, o così credeva almeno.

    Ignorerò il chakra adesivo, facendo finta di non sentirlo e mi sposterò.

    Disse annuendo lentamente, accondiscendente ma ben lontano dalla sottomissione.

    Ma mi atterrò alle tue parole, esattamente come farebbe un alleato: non torcerai un capello a Sho.
    Sono parole vincolanti quelle che hai pronunciato.


    E aprì completamente la via al jinchuriki svenuto, ponendosi al fianco dello stesso.

    Non sarà aggressivo, e se lo fosse lo ammansirò io.

    Ad ognuno le sue condizioni, quella per Raizen era categorica, ma fatta eccezione per essa sarebbe rimasto ad osservare lo svolgersi delle operazioni con le braccia conserte.

    Oda, sii cortese, segui i consigli dell'otese, io purtroppo ho esaurito i miei tonici per combattere gli stronzi all'esterno.
    Se non li hai, incamminati pure verso Konoha, qui non c'è più nulla da fare se non aspettare che tuo fratello si svegli.
    Ah, e per ora tieni la bocca sigillata riguardo questi piccoli disguidi.


    Guardò poi verso Febh, ma senza proferire parola. Stava all'otese decidere se usare le sue abilità per risvegliare Sho prima del tempo
     
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    IL MEDICO IMMAGINARIO


    L'Hokage e il suo "Sensei" parlarono un po' mentre io cercavo di riprendere fiato vicino a quella pazza che era stata trasformata in un involtino, non c'era bisogno di essere un sensitivo per capire che la situazione era tesa...
    Il rapporto tra le minacce di guerra su concetti espressi nella discussione tendeva pericolosamente ad uno, ma in effetti da Raizen sicuramente non ci si poteva aspettare altro, era un testardo, e l'altro gli dava filo da torcere sotto questo aspetto, due bambinetti si stavano litigando un bambolotto. Non sapevo se essere più preoccupato dal fatto che due personaggi del genere fossero l'elite dei propri villaggi o del fatto che il bambolotto era Sho, ma ad un certo punto parvero raggiungere un accordo: io ero stato incaricato di svegliare mio fratello.

    Ora chi lo spiega a questi due che io non so niente di arti mediche?
    Presi al volo i tonici che mi lanciò Febh, passai lo sguardo dai tonici a mio fratello un paio di volte con la chiara espressione di chi non sa assolutamente cosa fare.
    Le successive parole di Raizen mi fecero riavere un po', non avrei lasciato mio fratello lì.
    Da una parte c'era Febh, condividevo la sua idea riguardo i demoni, ma voleva aprire mio fratello e rigirarselo come un calzino, dall'altra c'era Raizen, mio fratello per lui era soltanto il portatore del demone a 5 code, un soldato del villaggio che conosceva qualche segreto, ma nulla di più che semplice carne da cannone.

    Data la situazione la scelta migliore per Sho era farsi curare da me, speravo che il demone avrebbe collaborato nel non far morire mio fratello nelle mie amorevoli braccia.
    Mi avvicinai a lui per poi vedere come stava, il chakra del demone era sparito, ma rimanevano comunque i segni, il chakra del demone non è una cosa che si può sopportare senza pagare un conto salato.
    Guarirai sicuramente e allora ti pesterò così forte che pregherai che tutto questo non sia mai successo... ma fino ad allora pare proprio che dovrò occuparmi di te...
    Lo distesi sulla schiena in maniera sicura, il torace si alzava ed abbassava ritmicamente, quindi respirava anche se non aveva ripreso, ovviamente, coscenza.
    Controllai le vie aeree, non aveva la lingua in gola.
    Meglio
    Pensai, quindi gli alzai le gambe per favorire l'afflusso di sangue al cervello.

    Se non si fosse ripreso
    Dopo un minuto circa avrei appoggiato delicatamente le sue gambe al suolo, quindi mi sarei messo al fianco di Sho, avrei retto la sua testa con la mano destra mentre con la sinistra lasciavo andare un deciso schiaffo, sperando che questo fosse bastato a farlo riprendere, un po' come quando da piccoli ci allenavamo nel combattimento senz'armi in giardino... me ne avevano dati di schiaffi lui e mio padre.

    Non appena si fosse svegliato gli avrei dato i tonici, aiutandolo a mandarli giù sostenendogli la testa o altro, in ogni caso non avrei permesso che si alzasse finchè i tonici non avessero cominciato a fare effetto.
    Tutto a posto, stai tranquillo, abbiamo finito... qui, almeno. Ora butta giù questi e poi vediamo se riesci a tirarti su.
    [SPOILER ]Vitalità:7/12 leggere
    Danni: leggera alla gamba sx,leggera+½leggera al busto, medio-leggera al braccio destro, lieve sull'avambraccio sinistro, lieve spalla sinistra
    Chakra: 2,5/30 bassi
    [/SPOILER]
     
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    Brusco risveglio





    Nessua comunicazione avvenne nel periodo in cui rimasi svenuto, né il demone né Haguro sembravano aver niente da dirmi, la mia mente, che fino ad allora sembrava essere sempre più popolata e confusa, si era infine fatta estremamente silenziosa.
    Nonostante l'inquietante sensazione delle due presenze riuscivo finalmente a percepire un po' di pace dopo tutta la faccenda che era accaduta, tuttavia non sembrava dover durare troppo.
    Lentamente aprii gli occhi, quasi accecato dalla luce del sole interposi la mano destra fra essa ed il mio sguardo, quanto tempo era che ero al chiuso? Quanto che non usavo i miei occhi?
    Strofinai con forza entrambi gli occhi e, lentamente, l'ombra davanti a me cominciò ad assumere forma umana, sempre più dettagliata, fino a che non capii chi fosse.

    -Oda...-

    Sussurrai rendendomi conto di essere sdraiato a terra.
    Un attimo ancora per localizzare il mio corpo nello spazio, sentivo tutti e quattro gli arti, le dita, gli occhi sembravano ancora essere due.
    A fatica mi misi a sedere per controllare con la vista che le mie sensazioni non mi ingannassero; sembrava esserci tutto, non me lo aspettavo, certo, non ero nelle migliori condizioni, però mi aspettavo di peggio.
    Ancora confuso mi voltai per osservare ciò che mi circondava, oltre a me ed Oda vi era Raizen ed un altra figura, la stessa che avevo visto fronteggiare il demone nell'unico attimo di lucidità che ero riuscito ad ottenere, se era riuscito non solo a fronteggiarmi, ma anche a sconfiggermi in quella forma, doveva essere molto forte e, con tutte le probabilità, anche molto incazzato.

    -Stai messo maluccio eh...-

    Dissi scherzosamente a mio fratello, chissà cosa aveva dovuto affrontare per tirarmi fuori da quella situazione, non sapevo nemmeno se avesse dovuto affrontare me mentre ero fuori controllo e francamente non avevo neanche il coraggio di chiederglielo.
    Lo sguardo di fece poi serio.

    -Grazie, ma promettimi di non rischiare mai più per me, se ti succedesse qualcosa non me lo potrei mai perdonare.-

    Dopo l'influsso demoniaco percepivo il mio corpo in maniera strana, quasi intorpidito, ero incapace di definire le mie vere condizioni di salute e persino quanto chakra mi era rimasto, non mi ero mai sentito così.
    A fatica mi misi in piedi , facendo cenno ad Oda di non aiutarmi, una volta che riuscii ad ottenere la posizione eretta mi inchinai in segno di riverenza davanti alle tre figure davanti a me.

    -Grazie a tutti, mi vergogno di aver creato tutti questi problemi.-

    Riassiunsi quindi la posizione dritta e, per la prima volta, realizzai di essere ancora nudo, coprirsi a quel punto sarebbe stato ancora più imbarazzante, quindi decisi di ignorare la cosa fintanto che anche gli altri avessero fatto così.
    Qualcosa mi diceva che avremmo avuto cose ben più importanti di cui parlare.
     
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    Ultimi Movimenti prima della Guerra?
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    Fuori dall'Avamposto Otese


    Febh si limitò a guardare l'Hokage con estrema ostilità mentre questi finalmente si decideva a smettere di ciarlare e si faceva da parte. Nessun commento, ma lasciò andare il suo chakra adesivo così da non ostacolare l'altro, mentre si dedicava a Oda e al ferito. Fortunatamente i due tonici bastarono per risvegliare il Jinchuuriki del 5 code. Le sue prime parole furono per il fratello, e lo Yakushi lasciò correre: non scherzava prima quando accennava all'importanza dei rapporti familiari, anche se quella scena era un pò troppo smielata per i suoi gusti, tanto che alzò gli occhi al cielo.

    All'inchino e alla richiesta di scuse replicò solo come un otese beneducato potrebbe fare, dando un calcione al ninja di Konoha, non particolarmente forte ma certo con il forte intento di spingerlo e magari farlo cadere. E sai quanto me ne frega se ti vergogni? Mi hai rovinato i vestiti e complicato la giornata! E poi c'è quella svitata... Fece un cenno verso la scienziata pazza ancora prigioniera. Pare che ti abbia infilato qualcosa in corpo, vero? Spiega un pò cosa è successo e forse riuscirai ad andartene da qui senza che io ti sbudelli. Il tono e l'espressione erano tutt'altro che concilianti, segno che non conveniva affatto essere reticenti.

    Se avesse narrato ciò che era successo, Febh si sarebbe poi voltato verso l'Hokage con un sorriso sghembo, come a voler sottolineare "lo avevo detto io" e poi disse. E sentiamo...ora che hai tecnologia otese nella pancia, come pensi di tornare a Konoha e diffondere i nostri segreti? Non è vietato acquistare innesti da noi, nè apprendere le basi della nostra arte, ma in genere c'è un compenso monetario. A quel punto si sarebbe avvicinato tendendo una mano col palmo verso l'alto al Torturatore della Foglia. Diciamo che sei ancora vivo e hai un innesto otese, ora che ne pensi di pagareTi impegni a consegnare uno Stemma Ryo al Villaggio di Oto non appena ne avrai uno disponibile.
    Lo stemma sarebbe del Villaggio, non certo mio personale, ovviamente.
    ? Possiamo anche fare una cosa a rate, così saranno tutti contenti, e tu ti impegni a non far analizzare quella roba ai medici di Konoha...non che abbiano le competenze per comprendere gli innesti.
    Il che era vero, anche il medico più abile senza le conoscenze di base sugli innesti non sarebbe mai riuscito a replicarne gli effetti. Alternativa è che vieni a Oto e ti fai levare quella roba...se sei fortunato potresti anche sopravvivere bene.

    Poi ebbe un'idea. Ma c'è anche una terza opzione, a ben pensarci. Aggiunse incrociando le braccia. Potrei soprassedere, e anche darti qualche dritta su alcuni veleni che forse ti tornerebbero utili...se tu accettassi un piccolo incarico da parte mia. Ovviamente con l'obbligo di fare rapporto PRIMA a me e solo DOPO al tuo Kage. Se vuoi puoi anche farti aiutare da tuo fratello. E in quel momento sorrise come solo un diavolo tentatore può fare.
     
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    Accordi







    Raizen rimaneva a braccia conserte di fianco a Sho mentre questo si riprendeva, immobile e impassibile, un silenzioso guardiano che prolungò una delle sue code per fermare il calcio di Febh quando questo cercò di muoversi verso il jinchuriki.
    Scosse il capo come a far intendere che non era il caso.

    Non sei obbligato a fare nulla, sappilo.
    Tranne che pagare, quello è dovuto.


    E restò li, senza aggiungere altro.





    Questo post mi fa un po' cacare, ma non avevo altro da fare X°D
     
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    Brusco risveglio


    Seconda parte




    Qualcosa doveva legare Raizen alla persona che mi trovavo davanti, i loro modi di parlare rozzi e sfioranti la follia erano troppo simili per non aver niente in comune.
    Fatto sta che l'uomo davanti a me non sembrava aver gradito la mia trasformazione, di questo non potevo certo biasimarlo, tuttavia sembrava interessato a quello che mi era successo, così glielo raccontai, gli parlai dell'operazione e di come le sostanze avessero effetti diversi da quelli attesi dopo che ero stato "alterato".
    Mi vennero quindi proposte varie opzioni, nessuna delle quali trovavo giusta, ma certo non potevo permettermi di rifiutarle tutte e tre.

    -Beh, da una parte mi chiedi di tornare sotto i ferri e rischiare un'altra volta la vita, quindi sarei per scartarla, dall'altra invece ritieni che io debba pagare per essere stato seviziato e trattato come un animale da laboratorio, questo è più il mio onore ad impedirmelo. Inoltre, siamo sinceri, come medico sarei anche curioso di capire cosa mi è successo. Infine mi proponi una missione dopo la quale dovrei far capo prima a te che al mio Kage, ma non mi impedisci di parlargliene, inoltre dalla reazione che ha avuto Raizen in questo momento penso di poter affermare che vi conosciate no? Una risposta così dopo una proposta del genere da uno sconosciuto avrebbe fatto infuriare il decimo. Quindi mi chiedo, di che missione si tratta? Perché servirebbe a saldare i conti e, soprattutto, Raizen ed ODa, voi sareste d'accordo?-
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Impossibilitato a punire come meritava il ninja di Konoha per esistere, Febh gettò uno sguardo decisamente ostile al Kage, ma lasciò correre, anche perchè il ragazzo sembrava abbastanza sveglio (nonostante le botte e la brutta esperienza) da capire che non gli conveniva scherzare troppo. Alla richiesta sul tipo di missione, Febh si sarebbe semplicemente chinato in avanti, sussurrando poche parole al suo orecchio. Voglio sapere tutto quello che puoi scoprire su una certa persona: lo chiamano Jeral, Flagello Immortale. Tu scopri e riferisci a me. Dopo potrai anche riportare le informazioni al tuo Kage, ma voglio essere il primo a mettere le mani su quella roba. Un sussurro che nemmeno con orecchie fine si sarebbe potuto percepire, probabilmente. Allora, accetti? Non devi trovarlo, devi solo indagare...pettegolezzi, voci, rapporti, avvistamenti. Tutto in mano mia, e poi anche distribuibile. Facile e indolore... Si sollevò, tornando a parlare con tono normale. ...ma se batti la fiacca, e lo scoprirò se batti la fiacca, giuro che il tavolo da laboratorio di una cavia ti sembrerà una villeggiatura di lusso rispetto a quel che posso farti io.

    Qualora il ninja della foglia avesse accettato, Lo Yakushi si sarebbe rivolto al Kage, ancora ostile. Vedi? Tutto risolto. Tu per l'incarico arrangiati, ma se vuoi puoi coinvolgere il tuo fratellino. Quanto a te...forse fra qualche giorno sarò di nuovo dell'umore giusto per parlarti! Con quelle poche parole avrebbe liquidato Raizen, prendendosi la scienziata sulle spalle ed andandosene senza aspettare risposte da nessuno. Aveva preso tutto quello che gli serviva.

    Edited by Febh - 16/6/2016, 18:55
     
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    Brusco risveglio


    Terza parte




    Jeral, avevo sentito di lui, un nemico che di certo non potevo fronteggiare, ma magari riuscire a raccogliere informazioni poteva essere diverso, inoltre mi avrebbe anche introdotto nel vivo di un problema che affliggeva l'accademia intera.

    -Non mi sembra di essere in condizioni per poter rifiutare, da dove devo cominciare?-
     
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