Per un pugno di ryo

[Paese del Miele] [Free GdR + Addestramento]

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    La natura dei monaci




    Non sarebbe stato facile per la donna rettile aiutare il monco, monco nel senso di Jhin, non monco nel senso di zoppo, cioè Densen; dal momento che la statua stava roteando ad una altezza considerevole. Infatti Gado urlò più di una volta al cecchino che se egli non avesse fatto qualcosa per far almeno atterrare la sentinella di qualche metro, lei non sarebbe riuscita ad aiutarlo. Jhin dal canto suo, più per non rivelare le sue carte che per altri motivi, ignorò bellamente la donna, e cercò invece di aiutare Densen contro il suo avversario, che ricordiamo, ancora non aveva fatto ancora nulla contro i due ninja per essere considerato tale. A questo punto, con Densen che si lanciava contro i monaco, la donna serpente che urlava, e una statua dal sedere di pietra che volava in cerchio, il cecchino con la Tourette pensò bene di usare il braccio libero per caricare il balestrino con tutti i proiettili possibili per coprire il monaco con una salva di quadrelli. Ovviamente a caso. E il caso volle, che nonostante il movimento circolare, nessuno dei proiettili avrebbe colpito il ragazzo ninja zoppo; un vero miracolo, o una dote nascosta del monco? Quello che accadde invece, fu che quando il monaco venne bloccato da Densen....


    Giovanotto lasciami andare per favore, sto cercando di rimettere a posto quella sentinella che pare si sia attivata per errore, potresti liberarmi così posso......ZAC!


    Uno dei quadrelli di Jhin colpì il monaco direttamente in fronte, mentre questo aveva un braccio bloccato dietro la schiena, e l'avambraccio di Densen che cercava di strozzarlo. Eppure, invece del sangue, delle scintille uscirono dal foro di entrata del quadrello ancora conficcato nel vecchio, che iniziò ad emettere un suono metallico disturbato dalla gola. Un istante dopo, il suo volto si coprì con un ghigno terrificante, girò la testa di 180 gradi, fissando Densen, e ruotò anche tutte le articolazioni, trovandosi praticamente rivolto verso il ragazzo! Come un calzino quando....aspetta, lo dice Jhin.



    - PORCA MAZURKA SI E' RIVOLTATO COME UN CALZINO. Come quando prendi una DONNA melanzana e ci infili dentro un braccio e la rivolti da dentro all'infuori ed esce tutto lo schifo. Per gli AMMINOACIDI Dei che assurdità, fa SESSO schifo. - [La bocca di Jhin inizia a tremare e la mandibola a sbattere.]


    Colpito dall'effetto sorpresa del monaco, il monco decise che doveva salvare la vita del suo amico Densen, dal momento che quel monaco era una schifezza più simile ad una calza rivoltata che ad un uomo, quindi attivò un meccanismo del proprio piede finto, il quale venne sparato tipo colpo di cannone verso il basso. Al piede era attaccato un rampino, tipo quello che lo teneva legato alla statua. La scarpa volò verso una delle colonne di pietra del chiostro e vi si avviluppò attorno, iniziando a ritirare come una canna da pesca sotto sforzo. La scena si era evoluta. Da un tizio monco aggrappato al sedere di pietra di un coso volante, ora Densen si trovava in una battuta di pesca al gargoyle dove il tizio monco era aggrappato con una mano al sedere di pietra e con un piede ad una colonna. Senza contare il monaco meccanico disarticolato uscito da un Horror che lo fissava. Beh, almeno Gado ora era a portata di tiro, dal momento che il vericello-piede di Jhin aveva trascinato verso il suolo la sentinella di pietra.


    - Alla buon ora maledizione! -


    Il braccio destro della donna divenne praticamente una frusta, la pelle e la conformazione cambiarono a seguito di alcuni sigilli, trasformando l'arto in una lunghissima liana che venne manipolata come una frusta. L'appendice verdognola, non priva di foglie e radici, raggiunse la sentinella, la afferrò compiendo alcuni giri, e venne sbattuta a terra con violenza. Sopra Jhin. Il quale praticamente si smontò in tre o quattro pezzi, con la testa che volò in un angolo del chiostro, un braccio restò sotto la statua di pietra, quasi del tutto finita in pezzi, mentre il resto del corpo volò verso la parete da dove erano usciti Densen e Gado. Che il povero cecchino avesse trovato la sua fine schiacciato dalle chiappe di pietra di una statua?



    Intanto, il monaco sembrava tutt'altro che affabile. Infatti lasciò la presa dalla mazza ferrata, e con un piccolo scoppio, il polso dell'"uomo" si staccò dal resto del braccio, restandovi attaccato con un cavo, simili a quelli usati da Jhin come vericelli, e cercò di afferrare a sua volta con la mano il collo di Densen per strozzarlo; mentre dalla bocca emetteva una nube violacea davvero poco invitante. [Veleno Brutto che non vuoi respirare] Ma i drammi non erano finiti lì, infatti proprio in quel momento, una seconda statua di pietra, come giunta dal nulla, atterrò nel bel mezzo del chiostro, con fare decisamente minaccioso.
    Cosa avrebbe fatto Densen per salvare la situazione?




     
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    Per un pugno di Ryo…

    Post Settimo –Si trasforma in un Ca@#omissile!



    La situazione stava mutando troppo rapidamente per i miei gusti, ma soprattutto si stava facendo dannatamente pericolosa. Mentre io mi occupavo di tenere fermo il vecchio che mi aveva assalito il folle malato si era messo a squadrellare a caso per tutta l’area. Nel vederlo impugnare l’arma un terribile brivido aveva preso a correre lungo la mia schiena cercando riparo dietro la figura del vecchio stesso. Immancabilmente uno dei quadrelli aveva puntato la mia figura all’altezza della testa fortunatamente per trovare di fronte alla sua strada un ostacolo insormontabile, la testa del vecchio. -Lo ha centrato dritto in fronte!- che fosse stata fortuna oppure una sublime dimostrazione di abilità Jhin mi aveva fatto un grosso favore con la sua balestra anche se qualcosa non tornava. Il vecchio colpito a morte non sembrava aver patito più di tanto venti centimetri di ferro e legno conficcati nel cranio. Dalla ferita causata dal quadrello infatti non era uscita una goccia di sangue, al suo posto brillanti scintille avevano preso a scoppiettare lasciandomi confuso -Scintille?!.. chi diavolo sei vecchio?!..- presto detto e la testa bucata del vecchio scattò insieme al resto delle articolazioni quasi si trattasse di un bambolotto e non di un essere vivente -PORCA MERDA!!!- l’esclamazione mi uscì dai denti come un branco di donne affamate ad inizio saldi. Quel bastardo era tutto fuorché umano e io da studioso di medicina potevo esserne certo.


    Jhin e Gado sembravano essere in difficoltà quanto me con la selva di statue animate, ma non avevo tempo ne il lusso per andare in loro soccorso. La mano della vecchia troia meccanica era scattata come avevo visto fare per quelle di Jhin avvinghiandosi attorno al mio collo in una presa letale. Dopo avere visto la testa del vecchio ruotare di 180° il mio istinto mi aveva portato ad allontanarmi dal vecchio mollando di scatto la presa per balzare indietro, peccato che la distanza non fosse sufficiente a tenermi al sicuro [Schivata][Difesa 3][Resistenza: Gialla / RIflessi: Gialla] [Ferita][1 Leggera][Gola].


    -Uurgh.. me.. merda..- sentivo la fredda mano del vecchio avvinghiata alla gola, ma non era quella la cosa che mi preoccupava al momento. La bocca dello stronzo infatti era scattata come a voler lanciare contro la mia figura qualcosa di terribile. Il mio corpo reagì quasi istintivamente quando il vecchio prese a sbuffare quello che aveva tutte le sembianze di essere veleno contro la mia figura. In un istante avevo smesso di respirare mentre lottavo per allontanarmi e con le mani recuperavo la corda di canapa alla mia cinta da manipolare con la mia tecnica più semplice ed efficace [Apnea][Difesa 2][Resistenza: Gialla / RIflessi: Gialla][Tecnica delle Corde][Tecnica Avanzata][Consumo: 1 Basso]

    Corda di Canapa [10m] [Vario]
    Una corda molto robusta capace di reggere un peso notevole. Si può lacerare tramite tagli trasversali. I nodi hanno durezza 4.Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 2
    (Potenza:1 | Durezza: 2 | Crediti: 5)

    Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento. Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso / Mantenimento: ½ Basso)
    [Da studente in su]
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    Avrei cosi mosso la corda attorno alle caviglie del vecchio per aggrovigliarle e tirare poi con tutta la mia forza la corda nel tentativo di farlo cadere di schiena e quindi cambiare completamente la direzione della nuvola verso l’alto e non più verso la mia direzione. Ovviamente nel tirare la corda mi ero abbassato restando sempre in apnea per schivare il più possibile il colpo e facilitare la caduta del vecchio. Se tutto fosse andato secondo i piani il volo fatto dal vecchio avrebbe staccato la presa della sua mano concedendomi qualche secondo in più per allontanarmi dalla nube tossica [Schiva e Tira][Difesa 3 + Azione 1][Forza: Gialla+2 / Velocità: Gialla / Consumo: ½ Basso].


    Se il piano avesse funzionato mi sarei ritrovato libero di andarmene di li e di correre in soccorso di Jhin che nel frattempo aveva fatto una brutta fine riducendosi ad un puzzle di pezzi. Quel ragazzo era strano e di sicuro un pericolo per l’umanità, ma soprattutto me tuttavia seppur pericoloso risultava essere l’unico abbastanza forte da potermi salvare da quella situazione di merda in cui ero capitato. Stando ben attento al vecchio di merda mi sarei così spostato rapidamente per evitare il fallout della nuvola e restare ben distante dal suo effetto, solo una volta al sicuro avrei ripreso il fiato tossendo per lo sforzo -ANF ANF ANF.. Cough.. maledetto vecchiaccio.. ANF.. ANF..- ero sfinito, ma sicuramente vivo e quello era tutto ciò che importava rapido mi sarei diretto verso quel che rimaneva di Jhin [Spostamento][Azione 2][Distanza: 8m / Forza: Gialla / Velocità: Gialla].


    -Jhin!!!.. hei Jhin.. mi sentI?!- ora che mi ero avvicinato avevo notato come il cecchino fosse terribilmente simile al vecchio che aveva appena tentato di avvelenarmi o solo gli dei sanno cosa. Chiunque fosse in realtà quel dannato pazzo non sembrava essere in combutta con i monaci del posto pertanto decisi senza pensarci su troppo di aiutarlo se possibile -JHIN DI QUALCOSA!!!- Gado era poco distante e sapevo che non sarebbe riuscita a tenere a bada tutti quei nemici per molto tempo -Gado se hai qualche idea o colpo di scena credo sia giunto il momento di usarlo!!!- mentre cercavo di capire se Jhin fosse ancora vivo o meno aveva recuperato un rocchetto di filo di nylon manipolandolo nuovamente per recuperare i pezzi del malato. Se avessi recuperato tutto allora, forse, sarei anche riuscito a sistemare Jhin l’unico che in quella situazione sembrava possedere le abilità e la forza necessarie a metterli in salvo [Recupero Pezzi con Filo Nylon][Azione 3][Forza: Gialla / Velocità: Gialla].


    Non avevo mosso la corda legata alle caviglie del vecchio di un millimetro continuando invece a stringerle per tenerlo fermo a terra. Dovevamo trovare un modo per risolvere la situazione, ma dall’alto delle mie scarse abilità non sapevo ancora come e se ne sarei uscito vivo. Più guardavo quei mostri muoversi più il dubbio si insinuava nella mia mente -..mmh.. quei mostri.. GADO!!!.. molto probabilmente anche quei cosi volanti sono in realtà dei fantocci.. esseri meccanizzati da chissà quale macabra pratica.. anche il mio amico sembra aver subito la stessa trasformazione.. probabilmente un forte impatto con una dura superficie potrebbe farli a pezzi come è successo a Jhin!!!.. dobbiamo farli schiantare a terra..- e con questo intendevo, devi, perché in quel momento ero sicuramente impegnato a fare altro. Gado sembrava sapere il fatto suo, speravo solo che le sue abilità di guerriera fossero all’altezza del suo nome.


    Densen Ryuko
    Vitalità: 5/10 Leggere
    En. Vitale: 27/30 Leggere
    Chakra: 14/20 Bassi


    OT// Buahahahah!!! Morirò giovane e energia Gialla!
     
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    La stanza del Tesoro




    La strategia di Densen si rivelò letale per l'equilibrio del vecchio monaco danneggiato, infatti grazie alle sue corde, il ragazzo fece volare per terra l'uomo fatto di ferraglia, il quale cadde rovinosamente alla sua destra, per altro modificando il percorso della nube velenosa. Al momento della caduta, per via dei danni all'articolazione del collo, la testa non venne minimamente protetta, e lo schianto generò un rumoroso CRACK all'altezza della prima vertebra. Il vecchio rimase bloccato a terra, con gli occhi semi chiusi e l'espressione sbarrata, con la bocca dischiusa in maniera innaturale. Quanto al povero Jhin, finito in pezzi, era in realtà ben lontano dall'essere stato sconfitto, ma Densen non poteva saperlo, e prese a raccogliere pezzi in giro per la stanza. Estrarre da sotto quello che restava della statua l'ultimo pezzo non sarebbe stata una cosa facilissima, ma con un po' di fatica e dolori alla schiena, il ragazzo sarebbe riuscito nell'intento. Una volta raccolti tutti i pezzi e tenuti vicini, le mani di Jhin si sarebbero animate dal nulla, dimenandosi come un pazzo con la Tourette potrebbe dimenarsi dentro una gabbia piena di palline di plastica, afferrando e incastrando pezzi. Per farla breve, nel giro di una decina di secondi, il cecchino sarebbe stato nuovamente in forma, rimontato e con la testa e un piede girati di 180 gradi rispetto alla direzione giusta. Jhin strinse la testa con le mani all'altezza delle tempie, e sistemò il problema.




    - Non temere TRATTORE mio, ci vuole ben altro per mettere fuori CONTRATTOil leggendario TRAMEZZINOquale sono io. - [Jhin non si accorge del piede rivoltato e cade rovinosamente a terra dopo un singolo passo finendo nuovamente in pezzi.]


    A quel punto, le statue rimanenti, almeno 3, si animarono, iniziando a volare in cerchio sopra i nostri eroi, pronti a sferrare un attacco. Non solo, dal corridorio iniziarono a sciamare fuori monaci, almeno una decina, tutti molto simili, come fossero prodotti in serie. Avevano tutti armi in mano, alcuni delle spade, altri delle mazze, altri ancora dei falcetti da orto. Erano accorsi tutti quanti, forse l'intero monastero si trovava attorno a Densen, Gado e Jhin, e non sembravano affatto essere amichevoli. Sarebbe dunque finita lì, in quel mercoledi mattina, la vita di Densen e dei suoi amici? Praticamente naufragato in una discarica a cielo aperto, scambiato per un bersaglio da un uomo smontabile che lo aveva poi condotto in un tempio con la speranza di un tesoro, dove una bellissima donnaserpente sarebbe stata l'ultima vagina che il ragazzo avrebbe visto? Che fine orribile. Non orribile però quanto le palle degli occhi di Jhin, che presero a smuoversi spasmodicamente in ogni direzione, come se il cecchino fosse in preda a una crisi psicotica. Il monco tirò fuori tutti e due i balestrini, carichi di munizioni fino all'orlo, e cessò di tremare.


    - Dens, un passo alla tua destra. -


    fo1gkgl



    Il monco mosse rapidamente le braccia tutte attorno a sè, muovendosi di pochi passi sempre nello stesso metro quadro, avviluppando le articolari come se non avesse le limitazioni dei tendini, e prese a sparare in ogni direzione, apparentemente senza il minimo senso logico. L'ultimo venne sparato in aria. Il suono dei quadrelli che venivano espulsi CLANG CLANG CLANG continuava imperterrito, mentre i nemici saltavano addosso ai 3 eroi. Poi, accadde l'impensabile. Rimbalzando sulle pareti, sulle rocce, su loro stessi, i quadrelli colpirono tutti i bersagli, in testa, non una ma più volte, con una precisione fuori dall'umana comprensione, al punto che i primi quadrelli vennero spinti dentro le teste dei nemici dai quadrelli successivi che avrebbero colpito i primi, come se avessero previsto il movimento di ogni singolo nemico. Le statue, che erano scese in picchiata, vennero abbattute, sbattendo l'una contro l'altra, cadendo sui monaci che erano stati spinti sotto di esse da altri quadrelli, facendo capitolare tutti i nemici praticamente nello stesso momento, come un quadro di domino che cade all'ultimo istante disegnando una figura. Solo un monaco era sopravvissuto, con un quadrello conficcato dall'alto in basso nella testa, il quale si stava lanciando contro Densen, per trafiggerlo con un pugnale, ma quando fu a circa un passo alla sinistra del ragazzo, un ultimo quadrello arrivato dall'alto, cadendo verticalmente, andò ad impattare su quello conficcato a metà, abbattendo a terra il monaco cibernetico; facendolo spegnere esattamente dove Densen aveva i piedi, prima che Jhin gli chiedesse di spostarsi. Gado non si mosse, la sua bocca si spalancò. Così come la porta alla fine del corridoio, rivelando una luce fortissima...


    [La Sala del Tesoro]

    Indagando oltre la porta che si era aperta come per magia, con Gado in testa, il gruppetto entrò in quella che doveva essere senza dubbio la sala del tesoro. Quello che però Densen si sarebbe trovato davanti, lo avrebbe lasciato senza parole. La sala era invasa di immondizia. O meglio, quella che per lui, era immondizia. Rottami, montagne di rottami fino al soffitto, quasi del tutto invendibili; e tantissime batterie chimiche ormai consumate, ammassate in ogni dove. Le uniche due cose che spiccavano, erano un rotolo di pergamena appoggiato su un mobiletto rotto, e un idolo di giada a forma di serpente situato in un angolo della stanza, mezzo coperto dai rottami. Gado si recò immediatamente verso quest'ultimo. Jhin ovviamente sembrava nel paese del balocchi, e prese a scavare tra i rottami metallici...


     
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    Per un pugno di Ryo…

    Post Ottavo – Ohi.. che è sta merda?!



    La situazione ormai aveva raggiunto il suo climax o almeno così credevo. Mi ero ritrovato completamente circondato dai nemici e senza alcuna possibile via di uscita. Gado stava intrattenendo gran parte di quegli esseri meccanizzati mentre Jhin ridotto in pezzi sembrava essere diventato completamente inutile. Ero pronto a darmi alla fuga in qualsiasi momento, non me ne fregava un cazzo della donna serpente o di quel malato della Mattel l’unica cosa che contava era di uscire vivo da quella situazione del cazzo. Il vecchio che avevo buttato a terra si era fermato mentre dalle varie porte della grande stanza continuavano ad uscire nemici -Merda ma quanti sono?!- ero riuscito a recuperare tutti i pezzi che componevano Jhin ma non sapevo che diavolo farmene, fortunatamente il folle armato di balestra sapeva che fare. Lo vidi letteralmente rimontarsi il corpo con una perizia e rapidità disarmante e dovevo ammettere di esserne quasi affascinato. Solo ora mi rendevo conto di cosa comportasse un corpo come quello, un corpo composito che poteva essere sostituito in ogni sua parte nel caso si fosse danneggiato -..uhuhuh.. ma tu.. cosa diavolo sei?!- Jhin sembrava essere nuovamente tornato in azione mentre da ogni punto della stanza continuavano a sbucare fuori una miriade di stronzi -Appena in tempo.. sembra che abbiamo altra compagnia..- ero nella merda fino al collo potevo quasi gustarne il sapore con la punta della lingua. Non vi era alcuna via di fuga, se avessi tentato di scappare sarei semplicemente stato sopraffatto dal numero di avversari. Ero furioso con me stesso, ma non potevo fare altro che stringere i pungi e lottare fino alla fine, se quella doveva essere la mia tomba allora avrei fatto in modo di portarne dietro il più possibile -Avanti pezzi di merda.. fatevi sotto!!!- ero pronto a dare spettacolo quando Jhin sembrò mutare in una persona completamente diversa chiedendomi di spostarmi di poco dalla mia posizione. Rimasi sorpreso dal suo tono di voce e dalla sua espressione tanto da farmi spostare come mi aveva chiesto senza alcuna esitazione. Ciò che successe dopo quell’istante ebbe semplicemente dell’incredibile. Estratte le due balestre il folle prese a lanciare quadrelli in ogni direzione dimostrando di non possedere limitazioni nelle articolazioni delle braccia. Una selva di quadrelli sarebbe partita in ogni direzione finendo per rimbalzare ovunque nella stanza senza alcun senso, almeno fino a quando ogni singolo quadrello non finì per perforare la testa di tutti i nemici più volte. Sarebbe successo tutto in un istante lasciando sia me che Gado a bocca aperta.


    Quando anche l’ultimo stronzo cadde a terra di fronte ai miei piedi mi voltai verso Jhin sudando freddo per quello che aveva appena fatto -..pazzesco..- quel bastardo aveva appena fatto fuori tutti con una rapidità estrema. Gli era bastato tornare lucido per qualche istante per portare morte e distruzione a tutti peccato che quel bagliore di lucidità sembro svanire dopo pochi attimi facendolo tornare il folle che era -Controlliamo che siano tutti morti prima di proseguire..- una delle porte della stanza si era aperta tuttavia non ci tenevo a proseguire oltre senza prima sincerarmi che tutti quei fantocci fossero morti. Senza alcuna remore avrei così preso una delle picche che avevano quei mostri piantandola poi una ad una nei loro corpi, dovevo sfogare l’adrenalina che avevo accumulato fino a quel momento. Sembrava che in un modo o nell’altro quello non sarebbe stato il mio ultimo giorno di vita. Ripreso fiato ci saremmo così addentrati nella nuova stanza con Gado in testa, quello che i miei occhi videro mi lasciò nuovamente senza parole.


    -Ma che è sta merda?!..- immondizia. Una fottutissima ed immensa montagna di merda e spazzatura. Sembravano esserci meccanismi, materiali di ogni genere e parti di ricambio per quegli stessi stronzi che ci avevano attaccato, insomma una montagna di roba inutile che invece aveva attizzato non poco il mio nuovo amico smontabile. Era ancora presto per disperarsi, la donna serpente mi aveva promesso una ricompensa in oro a cui non avevo alcuna intenzione di rinunciare. Mentre mi muovevo tra i rottami notai sopra ad un mobiletto un vecchio rotolo ninja, probabilmente qualcosa per cui valesse la pena scocciarsi di fare la decina di metri che mi separava da lui. Camminare tra i rottami era una vera e propria rottura anche se non sembrava esserlo per jhin che sembrava aver trovato il paradiso -Tsk!.. tanta fatica per niente..- ero scocciato ma ancora vivo -Ehi voi due.. trovato niente di interessante?!- avevo raggiunto il vecchio rotolo appoggiato al mobiletto senza però muoverlo dalla sua posizione. Prima di toccarlo mi sarei sincerato che questo non fosse attaccato a qualche trappola o bomba o chissà quale diavoleria. Quel tempio abbandonato aveva già dimostrato più volte di essere pieno di sorprese e per quella giornata ne avevo avute abbastanza. Se non avessi percepito alcun pericolo allora avrei allungato la mano per recuperare il roto e darci un’occhiata, speravo di aver trovato qualcosa di almeno utile. Sembrava essere l’unico pezzo di carta in mezzo a tutti quei rottami, Gado invece sembrava aver recuperato una statua serpi forme fatta di una strana pietra. Era giunto il tempo di andarsene da quel posto maledetto -Non credo che troveremo molto altro dentro a questo postaccio.. propongo di prendere tutto quello che potrebbe servirci e di andarcene al più presto.. immagino che il tesoro a cui si riferisse la tua storia fosse questa montagna di immondizia.. e quella statua che hai con te..- probabilmente quella statua era il fulcro della maledizione che la teneva bloccata li. Non ne avevo mai capito molto di quelle strane arti ninja, ma avevo sentito parecchie storie durante i miei viaggi e gli anni passati in prigione. In un certo senso riuscivo a capire Gado, anche io avevo vissuto quella terribile esperienza anche se solo per qualche anno. A suo dire lei aveva passato svariate decine di anni li dentro senza mai invecchiare una condanna terribile anche se la sua semi immortalità aveva attirato parecchio la mia attenzione. Quel luogo forse poteva darmi molto più di una semplice montagna di ciarpame, sapevo già che prima o poi sarei tornato per condurre qualche ricerca più approfondita, per il momento non vedo l’ora di andarmene -Prima mi hai raccontato di provenire da una città situata tra le montagne ad Est.. credi di poter dare ospitalità a me ed al mio amico per qualche tempo?!.. in fin dei conti ho mantenuto la promessa non credi.. ti abbiamo tirata fuori da qui e liberata dalla tua prigionia!.. meritiamo una ricompensa migliore di questa montagna di rottami..- Gado aveva promesso una ricompensa, e che fosse stato vero oro o l’oro nascosto tra le sue gambe io l’avrei incassato e preteso fino a quando non ne fossi venuto in possesso.


    Densen Ryuko
    Vitalità: 6/10 Leggere
    En. Vitale: 28/30 Leggere
    Chakra: 16.5/20 Bassi


    OT// Mi prendo il rotolone Regina! :guru:
     
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    Addii e arrivederci




    La stanza del tesoro rivelò molti segreti per chi era in grado di carpirli. Ovviamente Densen non era tra questi. Jhin quasi non prestò più ascolto al ragazzo, tanto era impegnato a scavare tra i pezzi alla ricerca di chissà che cosa. Quanto a Gado invece,
    sembrava finalmente serena. Andò a colpo sicuro davanti all'idolo del serpente, e prese ad accarezzarlo come con il volto di un vecchio amico. Quando si rese conto che Densen le si era avvicinato, deluso per non aver trovato alcun tesoro, sarebbe stata lei stessa a indicargli la pergamena in questione. Come lei stessa avrebbe rivelato, era quello il tesoro in grado di valere una montagna d'oro, anche se non aveva idea di cosa si celasse in quel rotolo.


    - Quando sono arrivata al monastero, pensavo che i monaci di metallo nascondessero ricchezze di ogni genere, ma non avevo capito che la verità era diversa; in realtà sono custodi di immondizia, e di quella pergamena. Da come ne parlavano con rispetto e omertà, deve trattarsi di un manufatto rarissimo, forse unico nel suo genere, e una volta compresa la sua natura potrebbe valere una fortuna... -

    La voce della donna divenne malinconica sul finire della frase, ma non indugiò, rispondendo subito alla curiosa domanda di Densen riguardo la misteriosa città tra le montagne. Gado rivelò le sue origini, rifiutando la richiesta del ragazzo. A quanto lei sapeva, la sua patria, pur essendo una vera e propria meraviglia era afflitta da un terribile male, sul quale però non aggiunse molti dettagli. Inoltre era assente da casa da..una vera e propria eternità, e non aveva idea in quale stato versasse la città al momento.


    - Shulva, mi manca la mia casa, e il suo odore di muschio umido, ora potrò tornarci finalmente... -

    Poi accadde qualcosa di inaspettato. La donna afferrò con entrambe le mani le guance del giovane Densen, e lo baciò sulle labbra come fosse l'ultimo bacio che avrebbe donato in quella vita, lo guardò negli occhi, e poggiò la mano sull'idolo del serpente. Questo si illuminò per un attimo, prima che lunghe crepe trasversali comparissero sulla statua, rovinandola in maniera permanente, e facendo scomparire la luce verdastra che emanava. Allo stesso tempo, la ragazza, sorridente, divenne completamente di polvere, e scomparve dissolvendosi nell'aria della sala. A quanto pareva, aveva vissuto troppo a lungo, per poter essere liberata mantenendo una forma fisica.


    - Hey MARMOTTA ma dove è finita quella SMEGMA serpentosa? - [Jhin prende a sbinoccolare le dita in maniera spasmodica]


    Così sarebbe terminata la prima avventura di Densen e Jhin, in una sala piena di rottami, prima che altre epiche imprese comparissero sulla strada del loro destino. Al termine della giornata, sarebbero nuovamente stati sulla costa, e in memoria di quel giorno fuori dal normale, Jhin avrebbe svitato una delle sue dita, e l'avrebbe donata a Densen, svelandogli che se avesse avuto bisogno di lui, avrebbe semplicemente dovuto lanciare quel dito in mare. E che ora erano amici per la pelle. Il cecchino zoppo sarebbe quindi scomparso nell'orizzonte, lasciando il ragazzo col cuore spezzato per il mancato amore, solo con il suo nuovo tesoro. Quanto a questo, quando Densen avesse portato la pergamena da un esperto, avrebbe potuto scoprire con incredibile sorpresa, di essere in possesso di una ricetta per i funghi Shitake brasati al miele. Ricetta semplice ma di impatto. Quanto al valore, dato che la ricetta era disponibile ad ogni baracchino, e il rotolo non era altro che foglio di pergamena macchiato di olio motore, beh, lasciamo perdere questa parte...



     
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    Per un pugno di Ryo…

    Post Nono – Almeno non morirò di fame!



    Sembrava che Gado ne avesse avuto abbastanza di quella vita. Non riuscivo a comprendere i suoi sentimenti, non che la cosa mi spaventasse, ma proprio non capivo come quella donna non desiderasse di vivere in eterno. evidentemente l'eternità che aveva provato sulla sua stessa pelle doveva essere stata terribile, un’eternità di sofferenza rilegata in quel luogo sotto forma di serpente. In effetti nemmeno io avrei desiderato un’eternità si fatta, ciò a cui ambivo era ben altro, un’eternità priva di qualsiasi regola e capace di donarmi la sicurezza di non lasciare mai più quel mondo. Non potevo certo affermare che quel pianeta fosse meraviglioso tuttavia non avevo la più pallida idea di ciò che mi aspettasse nell’aldilà ed io volevo vivere. Amavo la mia vita più di chiunque altra cosa o persona. Gado si lasciò così andare in un ultimo saluto e ringraziamento mentre mi baciava con ardore senza che io rispondessi allo stesso modo, quella donna era attraente e di certo degna di soddisfare i miei più perversi pensieri, tuttavia si era rivelata solo uno strumento per garantire la mia sopravvivenza prima ed un inutile fardello poi.


    Quando la statua che stringeva tra le mani si ruppe anche il suo corpo cominciò a sgretolarsi rivelando la fragilità che rappresentava la sua forma immortale. Rimasi a guardarla con sguardo freddo e vuoto mentre si disfaceva di fronte ai miei occhi con occhi calmi e sereni, doveva davvero aver patito l’inferno per desiderare quella morte -Tsk.. non lascerò mai che l’immortalità riduca anche me in questo modo..- non un saluto ne un commiato, solo il rumore dei miei passi che si allontanavano da quel mucchietto di polvere ormai senza alcun significato ne utilità. Eravamo rimasti solo io e Jhin anche se era ovvio che il tempo dei saluti era infine giunto -..forza.. andiamocene da questa discarica..- ero di pessimo umore. Recuperato il rotolo dal mobiletto me ne sarei andato da quello schifo raggiungendo nuovamente la costa in cerca di un modo per tornare nel continente. Quell’isola mi aveva insegnato molte più cose di quel che potessi sperare donandomi anche un rotolo che a detta di Gado poteva valere centinaia di migliaia di Ryo. Jhin si era rivelato una mina vagante, ma anche un formidabile compagno di avventura, una persona interessante che di sicuro avrei potuto impiegare in qualche modo in un prossimo futuro. Quando mi diede il dito staccato dalla mano lo accettai senza battere ciglio e senza ringraziarlo in alcun modo, non ero certo il tipo da lasciarsi andare in smielati ringraziamenti -..sei stato bravo Jhin.. sono sicuro che ci incontreremo di nuovo un giorno o un altro.. terrò questo dito sempre con me così saprò di poterti chiamare in qualsiasi momento.. sta a tento a non perdere altri pezzi in giro..- restando ben attendo a non beccare qualche altro quadrello vagante mi sarei così congedato da quel folle cercando poi un modo per tornare a casa.




    [...]




    Tornato a casa ci misi poco a trovare un ricettatore capace di capire il valore del rotolo che avevo portato via con me. Quando scoppiò a ridere chiedendomi se si trattasse di uno scherzo non mi trattenni dallo sgozzarlo dalla rabbia. Ero davvero fuori di me tuttavia una cosa dovevo ammetterla, quei Shitake brasati al miele erano una fottutissima delizia.


    Orihara.Izaya.full.1355255




    Densen Ryuko
    Vitalità: 6/10 Leggere
    En. Vitale: 28/30 Leggere
    Chakra: 16.5/20 Bassi


    OT// Giocata mitica!!! Grazie per averla conclusa fino alla fine Jottolino amoroso!!!
     
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20 replies since 8/3/2016, 00:04   374 views
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