The New Degenerated School of Sand

Riunione di Villaggio

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    Sand Scorpion
    ..Riorganizzare un Paese..
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    Erano passati solo pochi giorni da quando il rosso era tornado dall’avamposto di Sanbashi con il fidato e palloso Haruki. La missione non solo era servita ad insegnare al monaco della fiamma nuove abilità sul controllo del chakra, ma anche a metter il Jonin della sabbia al corrente di alcuni strani movimenti nel profondo deserto dell’Anauroch. Secondo i rapporti fatti dal comandante Shinari alcune strane figure si muovevano tra le dune del deserto più profondo in compagnia di strani vermoni giganti, un particolare che lasciava intendere solo ed esclusivamente una cosa, la Canzone del Deserto era nuovamente sul pezzo.


    Suna non era mai stato così esposta al pericolo come in quel periodo. Senza la guida di un Kazekage e sprovvista di una e vera organizzazione era alla merce di chiunque avesse avuto le palle di bussare alla loro porta. Hoshi sapeva bene che sarebbe bastato un peto ben piazzato per far crollare l’intero villaggio su se stesso e non poteva più aspettare una decisione da parte dei vecchi di merda del consiglio. Era necessario intervenire subito, con o senza il loro permesso. A costo di passare per un insubordinato il rosso avrebbe preso in mani le redini del villaggio riorganizzando le sue difese ed i compiti di ogni suo ninja attivo. Non che poi a Suna vi fossero realmente molti ninja attivi.


    Fu così che il giorno seguente aver preso tale decisione si sarebbe diretto alla migliore gelateria del villaggio per mangiare un dolce e rinfrescante gelato e scrivere un paio di messaggi rivolti ai ninja che riteneva degni della sua fiducia. Durante l’ultimo periodo molti giovani ninja di Suna si erano messi in mostra dimostrando di possedere le qualità per diventare guardiani oppure torturatori, e perché no, nuove leve per la squadra speciale del Sand Scorpion. Tutte le persone degne di nota sarebbero state convocate il giorno seguente proprio alla loggia della squadra speciale dei Sand Scorpion in una zona designata al ricevimento dei non appartenenti alla squadra. La grande torre li avrebbe accolti tramite una porta piuttosto anonima dal retro. Dopo un breve tratto immerso nell’oscurità i ninja di Suna si sarebbero ritrovati in uno spazio ben più ampio dove un grande tavolo e dei sgabelli di pietra erano stati sistemati. Qua e la i ninja avrebbero visto dei scopettoni, delle secchie e stracci un po’ ovunque. Insomma la riunione si sarebbe tenuta nel ripostiglio della base segreta della Squadra Speciale, li di sicuro nessuno sarebbe andato a disturbarli.


    Una volta giunti avrebbero trovato il rosso ad aspettarli in silenzio con gli occhi chiusi. Il suo respiro calmo lasciava trasparire il profondo stato di concentrazione in cui si trovava. Con le braccia conserte sul petto il rosso troneggiava dall’alto del suo sgabello. Era giunto il momento di parlare chiaramente ai ninja di Suna. Il futuro del villaggio ora era completamente nelle loro mani.


    OT/ E’ tempo di far crescere il paese! SUNESI!!!.. giochiamo e diventiamo più potenti che mai!!!
     
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    Sand Scorpion
    Riunione di Suna
    Loggia dei Sand Scorpion


    Hohenheim era sommerso dalle scartoffie. Aveva passato così tanto tempo fuori dal villaggio ultimamente che una pila enorme di documenti si era accatastata sulla sua scrivania, all'interno della Loggia. Non ci passava molto tempo in quell'ufficio, tuttavia aveva fatto in modo di renderlo di suo gusto. Nulla di particolarmente complesso, tuttavia alcuni mezzi busti di argilla erano stati piazzati nei due angoli non occupati dagli scaffali e altre piccole creazioni erano sparse qui e lì.

    Toc Toc...
    Girandosi verso la finestra, il chunin vide un piccolo falco con un messaggio legato alla zampa. Un classico. Aprì la vetrata e afferrò il falco con entrambe le mani per liberarlo del suo messaggio. Srotolò la pergamena con curiosità per leggere le poche righe che conteneva. Immediatamente venne colpito da un dettaglio:

    Ma come ha fatto a sporcare un pezzo di carta così piccolo con del gelato?


    Non c'era bisogno di chiedere chi fosse l'autore del messaggio. Chi altri poteva scrivere messaggi pseudo segreti in una gelateria a Suna? Ad ogni modo, il contenuto non era particolarmente top secret: il jonin della Sabbia aveva indetto una piccola riunione con pochi ninja fidati. Hohenheim sapeva bene di cosa si trattava: era venuto il momento di fare qualcosa di concreto per il proprio villaggio. Certo qualcosa si era smosso negli ultimi tempi, ma c'era molto ancora da fare. Più volte i due ne avevano parlato e diverse idee interessanti erano uscite fuori. Ora era venuto il momento di metterle in pratica.

    Bravo Hoshi! Inizi a ricoprire finalmente il ruolo per cui sei nato!


    Ora rimaneva solo un problema: trovare la stanza dell'incontro.

    [...]


    Il giorno successivo, Hohenheim girò un po' a vuoto per la Loggia prima di riuscire a capire dove fosse l'accesso al luogo della riunione. Il chunin passava giorno e notte in quell'edificio, ma lì non era mai stato: del resto che ci doveva andare a fare in uno sgabuzzino. Entrando, Hohenheim notò che il jonin era in profonda concentrazione...oppure dormiva. Una parte del suo animo si rammaricò di dover rovinare quel raro momento di serietà, ma poteva evitare di trattenersi visto che non c'era ancora nessuno:

    Ma io dico, di tutti i posti che potevi scegliere, proprio l'armadio delle scope? Ci credo che sono il primo! Questo posto è irragguingibile! Ma che figura ci facciamo con gli altri?


    Ma Hohenheim non era davvero arrabbiato, ed il sorriso sue labbra lo diceva chiaramente. Si sedette alla destra dell'amico e disse:

    Ci siamo quindi, eh? Oggi Suna rinasce.

     
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  3. Roronoa™
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    The New Degenerated School of Sand

    Villaggio della Sabbia - pt. I




    Tutto inizia a girare per il verso giusto.
    Seppur per incarichi banali e circoscritti al villaggio, l'amministrazione di Suna aveva iniziato ad affidare alcune missioni al giovane Masayoshi.
    La direttrice era stata chiara con lui: il suo nome era schizzato in cima alla lista degli studenti di Suna e ben presto i compiti a lui affidati sarebbero stati molteplici.
    Il rango di Genin era alla sua portata.

    Per festeggiare la buona notizia, Masayoshi aveva deciso di trascorrere due giorni in completo relax.
    Impossibilitato a lasciare il vllaggio, il ragazzino aveva trasformato il suo balcone - orientato a Nord - in una mini spiaggia, riversando sul solaio dello stesso circa settanta chili di sabbia.
    Con un lettino da mare recuperato in una discarica e un ombrellone prestato dai vicini del piano di sotto, Masayoshi se ne stava sdraiato al sole come una lucertola, in costume da bagno e in compagnia di un cocktail analcolico a base di frutta esotica.
    Per un ragazzo nato e cresciuto nella zona più torrida dell'Anarouch, sprecare un giorno di sole era un vero peccato, sopratutto dopo la missione che aveva svolto nel lontano Paese del Cielo, dove le temperature oscillavano regolarmente tra i meno dieci gradi e i meno cinque.

    Un puntino nero comparve all'improvviso all'orizzonte, nello stesso punto in cui il suo sguardo si era posato senza un preciso motivo.
    Qualsiasi cosa fosse si stava muovendo verso di lui, diventando sempre più grande, fino ad acquisire lineamenti e colori.

    Un piccione messaggero. In passato, due di loro avevano provveduto a informarlo sulle missioni in cui era stato selezionato.
    Continuò a sorseggiare il suo drink. Quando intuì di essere il destinatario di una comunicazione - in quel palazzo vivevano solo settantenni e qualche ottantenne - Masayoshi appoggiò il bicchiere sulla sabbia e si alzò.

    Il volatile planò verso di lui, posandosi con eleganza sul cornicione del balcone.
    Gracchiò due volte, alzando la zampetta destra.
    Tra le penne, appena sotto la coscia, vi era un piccolo rotolo.

    Stai calmo eh. Quei piccioni dal becco appuntito erano alquanto strani e lunatici.
    So dove abiti. Minacciò, avvicinandosi con cautela.
    Palazzo dell'Amministrazione, quarto piano.
    Con la stessa prudenza e lentezza con cui un artificiere tenta di disinnescare una bomba che non ha mai studiato, Masayoshi slegò la missiva.

    Senza degnare di uno sguardo il piccolo messaggero, lo studente iniziò a leggere il contenuto nella lettera.

    png



    Certo che ci sarò. Felice per aver ricevuto una convocazione dal vero Hoshikuzu Chikuma, Masayoshi corse a depositare la missiva nello scrigno d'acciaio in cui custodiva gelosamente i suoi affetti personali.

    Sarà un bel ricordo.

    [...]



    Il giorno successivo, qualche minuto dopo lo scoccare dell'ora prestabilita, Masayoshi raggiunse la porta di quello che sembrava essere un ingresso secondario, poco usato, situato nel retro dell'edificio dei Sand Scorpion.
    Troppo emozionato per domandarsi il motivo di tale decisione, egli ruotò il pomello d'ottone in entrambi i sensi.
    Bussare non era nel suo stile.

    Clak.



    Proviamo ad entrare. Percorse di corsa lo stretto corridoio che lo avrebbe probabilmente condotto nella sala in cui si sarebbe tenuta la riunione, rischiando di inciampare più volte con degli oggetti lasciati a terra da qualcuno.
    Senza far caso alle scope, agli stracci, ai secchi e a vari prodotti per la pulizia sparsi per la stanza - o del magazzino per essere più precisi - lo studente salutò Hoshikuzu e il capo della squadra speciale con un cenno della mano destra.

    Non c'è nessuno.
    Si trovava dinanzi ai due ninja più forti di Suna. Le mani iniziarono a sudare per l'emozione.

    Speriamo che gli altri arrivino subito!
    Non vedo l'ora di iniziare!


    Si accomodò in silenzio su una sedia in pietra.



     
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    Se c'era una persona con i requisiti e le capacità per leggere e captare le emozioni dei passanti e ciò che si poteva intuire nell'aria ero io. Non potevano certo sfuggire alle mie orecchie allenati ed ai miei occhi attenti alcuni atteggiamenti che dimostravano malcontento, tristezza ed addirittura sdegno nei confronti dell'attuale Kazekage, e eni confronti di quella che era la gestione del paese del vento da una determinata parte dell'amministrazione. Il concilio era mal visto, la considerazione verso di loro era particolarmente altalenante. Da un lato i conservatori amavano lo spirito gattopardesco della situazione, mantenuta nella totale immobilità, dall'altro era evidente che il villaggio aveva bisogno non solo di facce nuove, ma di facce in sè e per sè.
    La totale assenza della figura cardine rendeva tutte le operazioni più difficili, rendeva il clima molto meno collaborativo e mancava la spinta di fiducia in tutti coloro che per il paese dovevano prestare la loro mansione.

    Senza considerare che l'attuale clima di immobilità deprimeva anche i più ostinati scalatori di classe, perdendo non certo dei geni luminari, ma individui spinti dalla voglia di fare e di mettersi in mostra.
    Il bigliettino che mi era stato recapitato poteva indicare ben poche cose. La sua stringatezza, unita allo " strano " luogo dell'incontro rendevano più che ovvio il vero contenuto del messaggio.


    Ebbene... Penso che avrò qualcosa da riferire di importante finalmente...

    L'infiltrazione in quel di Suna era stata lunga, aveva richiesto molta pazienza, ed ancora solamente agli albori di quello che sarebbe potuto realmente diventare. Eppure, pazienza e dedizione sono le uniche cose che premiamo sempre, e stavano iniziando a dare i loro frutti. Non potevo certo pensare fosse solamente merito mio, il boss mi aveva sin da subito indirizzato dandomi i nomi giusti, diminuendo notevolmente sia la difficoltà del compito che la durata. Ma ad ogni modo, erano state le mie azioni successivi a garantirmi questa benedetta convocazione.

    Non potevo mancare, ed il giorno del ritrovo varcai fieramente l'anonimo portoncino sul retro della loggia delle squadre speciali. Bramavo clamorosamente per le parole che avrei udito all'interno, ma non potevo certo darlo a vedere. Il mio volto doveva essere quello del solito bambino lavoratore, che Hoshi aveva conosciuto per la sue grandi capacità in un'attentato a Suna. Superai il corridoio e mi ritrovai nella sala da pranzo, con altri tre shinobi presenti.


    Hoshi, Hohe!

    Verso di loro simulai un mezzo inchino, nulla di troppo formale, ma il minimo indispensabile per ricordare sia a me che a loro il mio grado inferiore. Infine, mi presentai al terzo shinobi.


    Ryoshi Okura. Piacere di conoscerti.

    Sorrisi allegramente, nonostante quello che stava accadendo non era totalmente legale in un certo senso bisognava creare sin da subito un clima di collaborazione e fiducia. Se il ragazzo era presente ed era stato invitato era evidente che si meritava la stima degli altri miei superiori, motivo per il quale era importante anche per me capire di più su di lui. Dopo la mia breve presentazione attesi. L'attesa era piacevole, perchè sarebbe stato piacevole il contenuto stesso di quella riunione clandestina.
     
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    Non erano passati che pochi giorni da quando Haruki aveva fatto ritorno da Sanbashi, quando gli venne consegnata un'altra missiva del suo Maestro. Hoshikuzu lo invitava ad incontrarlo nella Loggia dei Sand Scorpion. Il monaco rosso non era mai stato in quel luogo, ma ne conosceva la fama. Era la sede dei corpi speciali di Suna e ciò significava che avrebbe dovuto parlargli di qualcosa di importante. Non aveva idea di cosa aspettarsi, ma ormai era abituato ai numerosi inghippi che il Turbine rosso inevitabilmente portava con sé. Ovviamente, rispettava molto il suo maestro, ma ciò non gli impediva di vederne i difetti. Tuttavia, le sue mancanze non erano nemmeno paragonabili a quelle degli Anziani del Consiglio. Più tempo passava al villaggio, più l'odio verso quegli uomini cresceva nel monaco rosso. Il Miyazawa imputava a loro la terribile situazione in cui versava il villaggio e avrebbe volentieri partecipato alla loro sostituzione con un organo ben più consono alle necessità attuali. Più pensava a quella situazione, più gli sembrava assurdo che anche il Tempio stesse attraversando la stessa crisi. A causa del totale immobilismo di Maestro Kazutoshi, un gruppo di Nukenin si era unito alle fila dei monaci ed era quasi riuscito a prendere il controllo di quel luogo sacro. Fortunatamente, la rivolta era stata sventata. Haruki non era mai riuscito a considerare quella vittoria un evento positivo. Per ottenere quel successo, era stato necessario l'intervento di un ninja straniero. Un Konohaniano! L'ordine, una volta forte e potente, ora doveva umiliarsi a portare riconoscenza ad un salvatore straniero. Un umiliazione simile era un'offesa a Dio stesso.Inaccettabile.


    Dirigendosi verso il luogo dell'incontro, Haruki avrebbe continuato ad inseguire quei pensieri sperando che la nuova generazione fosse migliore della precedente. Il monaco sapeva di essere ancora del tutto insignificante, se paragonato a ninja del calibro di Hoshikuzu o Itai nara, tuttavia la sua incrollabile fede in Dio impediva al dubbio di ostacolarlo. Il rosso sapeva che prima o poi la Fiamma gli avrebbe concesso di raggiungere il potere necessario a ristabilire l'ordine. Passo dopo passo, per quanto procedesse lentamente, Haruki si stava avvicinando alla sua meta.


    Facendo affidamento solo sui propri sensi, il rosso non incontrò molte difficoltà nel raggiungere il posto dove Hoshikuzu gli aveva chiesto di raggiungerlo. Ormai aveva passato molto tempo in compagnia del Turbine rosso, quindi riconoscerlo non era stato difficile. Aveva perso la vista, ma le sue orecchie e il suo naso erano diventati molto più efficienti. Buongiorno a tutti. Si sarebbe limitato a dire quelle poche parole, per poi piegarsi in un inchino molto formale. Il mio nome è Haruki Miyazawa. Poi, si sarebbe rivolto ancora al suo Chikuma. Al suo servizio, Nobile Hoshikuzu.
     
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    Una nuova Vita
    Loggia dei Sand Scorpion



    Shunsui stringeva tra le mani un foglio di carta nella mano destra mentre percorreva le vie polverose e calde di Suna. Si era trasferito da poco al Villaggio, sebbene ci fosse stato una dozzina di volte per via degli scambi commerciali che la sua compagnia errante aveva stretto con gran parte dei paesi del continente, inclusi i villaggi ninja. All'amministrazione erano stati ben felici di accogliere una nuova recluta tra i loro ranghi, sebbene chiaramente avevano voluto sapere il perchè di quella scelta. Shunsui non aveva mentito loro, ma per naturale riservatezza aveva trattenuto quanti più frammenti di verità possibile per se stesso. Aveva raccontato di aver fatto parte di una compagnia di venditori ambulanti, che si era poi sciolta in seguito ad un incidente. Lui stava ora cercando una nuova vita come ninja, nel villaggio del paese che gli aveva dato i natali.Tzs...un incidente.. Non era stato un incidente, i massacri non lo sono mai. Ma il Nomade non aveva detto a nessuno quello che era veramente successo, e preferiva così.

    Shunsui aveva una buona memoria, fondamentale negli affari, per questo sapeva dove si trovava il palazzo dei Sand Scorpion, ma chiaramente non vi aveva mai messo piede prima. Inutile dire che si sarebbe aspettato qualcosa di un po' meglio del ripostiglio in cui vide alcuni ninja già seduti ad un tavolo. Entrando nella sala, liberò la testa dal velo nero che normalmente gli copriva il capo e la bocca ed il naso, rivelando il suo bel volto di ventiduenne completamente rasato e fortemente abbronzato. La chioma corvina metteva in risalto il suo difetto genetico, che aveva alterato il color delle sue iridi, facendogli assumere delle sfumature dorate.Buongiorno disse mentre si accomodava al tavolo, al fianco di un altro shinobi il quale aveva vistosi e raffinati vestimenti, nonchè svariati tatuaggi nelle zone visibili del suo corpo. Per Shunsui il grado sociale e militare non aveva alcuna importanza, per cui si rivolse al ninja con tono informale:Ehi amico, mi sono perso qualcosa? Un modo come un altro per attaccar bottone, ed iniziare a conoscere quei ninja che sarebbero diventati suoi compagni. Il Nomade non aveva idea di chi fosse al comando e di chi fosse subordinato. Partire dalla persona seduta accanto a lui sembrava, perciò, la migliore delle tattiche.
     
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    Era la prima volta che mettevo piede nella torre dei Sand Scorpion! La squadra speciale di Suna era sempre stata avvolta da un alone di mistero, in parte proprio a causa della natura di squadra speciale del gruppo ed in parte per la naturale propensione alla segretezza di molti degli shinobi Sunesi. Ovviamente, il motivo per cui non ero mai entrato nell'edificio aveva poco o nulla a che fare con quelle circostanze: in realtà, passo molto poco tempo al villaggio in generale. Di solito gironzolo al mercato per rivendere le prede delle mie sessioni di caccia o vado alla grande arena della Sabbia per una scazzottata ed una bevuta.

    Un falchetto della sabbia, sfruttando uno di quei rari momenti di presenza all'interno delle mura, mi era atterrato con una certa irruenza sulla spalla: lo avevo subito riconosciuto. Non conoscevo il suo nome, ma era la povera bestia dal piumaggio bruno chiaro che aveva l'ingrato compito di trovarmi ogni volta che c'era bisogno di me. Mi aveva lasciato una lettera in mano e se l'era svignata con uno sguardo indignato, lasciando dei segni arrossati sulla mia spalla. Forse me l'ero meritato. E dire che di solito vado d'accordo con i pennuti: le aquile, in particolare, mi sono amiche a causa dei miei prolungati allenamenti nei canyon dove loro fanno il nido. Credo che apprezzino molto la cortesia che uso loro nel non consumare le loro uova quando le lasciano incustodite per i brevi periodi di caccia. Nel mondo animale, non ci crederete, la gratitudine può valere di più di quanto succeda tra gli uomini!

    E così eccomi qua. Entrai nel palazzo con le mani intrecciate dietro la nuca, fischiettando casualmente. Non mi sono mai piaciute le formalità (e non perché io sia assolutamente negato, sia ben chiaro). Il fatto che mi fecero entrare dal retro, devo dire, aiutò a rendere l'esperienza più informale. Fu così che, dopo qualche decina di secondi a percorrere un corridoio buio, mi ritrovai in una stanza anonima strapiena di prodotti per pulire di ogni tipo: secchi, ramazze, detersivi, spugne e un sacco di altre diavolerie. La luce dimessa illuminava l'ambiente solo abbastanza per scorgere la sagoma di altre sei figure, che mi parve di riconoscere dall'avventura per recuperare le pietre prodigiose di Suna. Ovviamente i nomi, se anche li avevo sentiti (e non ero sicuro), erano sepolti da tonnellate di sabbia mnemonica e recuperarli non era un'impresa nel reame delle mie possibilità.

    jpg

    « Salve gente! Bel posticino per una chiacchierata. », ridacchiai, salutando con un cenno della mano ed un sorriso allegro.

    A quanto pareva ero l'ultimo.

    « Sono Jin e ho sempre pensato che l'ultimo piano di questa torre dovesse avere una vista fantastica. Che ne dite, facciamo a gara a chi arriva per primo? », buttai lì, per scaldare un po' gli animi. In più quanto avevo detto era vero: mi ero immaginato grandi cose da quell'edificio, e ora che ero finalmente entrato non vedevo l'ora di godermi la vista dell'ultimo piano! Un paio di rotoli di richiamo comparvero roteando nelle mie mani, come in un fine gioco di prestigio. « Ho del succo di cactus ghiacciato conservato qua dentro. Che ne dite? »

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 12/12
    Danni: /


    png
    pngpngpng
    pngpng

    Chakra Rimanente: 300/300
    Spese di Chakra: /
    __________________

    Angolo Commenti

    Buona giocata a tutti! Chissà che sorprese riserverà :guru:

     
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    Il rosso avrebbe atteso tutti restando in silenzio sullo sgabello con le braccia conserte. Alla riunione si erano riunite alla fine le stesse persone che sperava di vedere più un nuovo individuo che il rosso aveva invitato solo perché gliene era stato indicato il nome. Un certo Abara qualcosa, una recluta con ancora i denti da latte, ma promettente a quanto si vociferava in giro. Hoshi era più silenzioso del solito in quell’occasione, era difficile vederlo comportarsi così, forse qualcosa era mutato nel carattere del rosso, forse finalmente aveva deciso di comportarsi da vero ninja responsabile. Difficile e dirsi, solo il tempo lo avrebbe dimostrato.


    Quando tutti furono presenti il rosso avrebbe cominciato a parlare restando con le braccia conserte -Ooooh.. è incredibile.. non credevo che sareste venuti in così tanti!.. mmh.. quindi a Suna è rimasto ancora qualcuno a cui ha a cuore il nostro paese.. bene!..- il rosso avrebbe parlato più tra se e se che verso il resto della banda, il suo sguardo da serio si era fatto più rilassato, in fin dei conti Hoshi non riusciva a rimanere serio per più di una decina di minuti -Shinobi di Suna!.. intanto vorrei ringraziarvi per essere venuti qui oggi.. la riunione non è aperta a chiunque e sappiate che se oggi siete qui è perché nutro molta fiducia in tutti voi!..- il rosso aveva alzato lo sguardo scrutando tutti i presenti, anche se era solo un giovane ragazzo, il rosso aveva gli occhi di un veterano di guerra -Dunque.. non starò qui a girare tanto sull’argomento di questa riunione.. sappiate che il consiglio degli anziani non è al corrente di questo incontro.. anzi con tutta probabilità non lo approverebbe nemmeno.. vi ho chiamati qui oggi solo ed esclusivamente perché.. sono stufo di vedere il nostro amato villaggio cadere letteralmente a pezzi!- il rosso avrebbe pronunciato tali parole con una serietà assoluta, non stava scherzando -E’ inutile continuare ad aspettare le decisioni di quel gruppo di vecchi di merda..- il tono del rosso si era fatto piuttosto tagliente su queste ultime parole -..dobbiamo prendere in mano la situazione e ricostruire da soli il villaggio a partire dalle fondamenta!.. da quando Gin è K.O. non è stato più eletto una Kage.. sono anni ormai che il villaggio si affida solo ed unicamente alle decisioni del consiglio.. e sappiamo tutti come è andata a finire.. i Kijin.. la Canzone del Deserto.. e chissà quante altre brutte storie di cui nemmeno noi sappiamo.. io sono davvero stufo di vedere la nostra gente soffrire e soprattutto di sentire dire in giro che Suna ormai è un villaggio morto!..- il rosso avrebbe fatto un salto sullo sgabello puntando il dito al cielo per poi dire con ancora più determinazione -FANCULO!!!.. SONO LORO AD ESSERE MORTI!!.. Tsk!..- Hoshi non era certo un gran oratore ma sapeva come far capire agli altri la sua frustrazione.


    Tornato seduto sullo sgabello il rosso avrebbe nuovamente portato lo sguardo sui presenti -Ho intenzione di fare di voi il futuro di questo villaggio.. che vi piaccia o meno.. sarete voi a salvarlo!.. a partire da me!..- il Chikuma aveva indicato se stesso con il pollice della mano destra con sguardo fiero -Forza.. voglio sapere quali sono le vostre aspirazioni per il futuro e dove credete di poter essere utili per il villaggio.. quando questa riunione sarà finita ad ognuno di voi sarà affidato un compito a cui dovrete dedicare anima e corpo.. quindi fatevi sotto!..- il rosso sarebbe quindi rimasto in attesa di conoscere meglio quella banda di folli. Sembrava quasi che il rosso fosse intenzionato ad organizzare un colpo di stato in piena regola.


    OT/ Andiamo avanti! Se qualche sunese non ha ancora postato può inserirsi in qualsiasi momento.. basta che dica di essere sempre stato la e che interagisca recuperando i post saltati!
     
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    Sand Scorpions: Post 2
    Riunione di Suna
    Loggia dei Sand Scorpions


    Infine un gruppetto abbastanza numeroso di ninja si presentò alla riunione. Come ad Hoshi, questo gli provocò un grande senso di soddisfazione: vedere che c'erano persone che volevano darsi da fare per il Villaggio lo riempiva di gioia ed ampiamente ripagava i suoi sforzi per rendere la Sabbia un luogo migliore e di eccellenza. Molti di quei ninja li aveva conosciuti nel corso di alcune missioni e ricambiò loro il saluto quando questi entrarono nella stanza. C'era anche chi non conosceva, per lo più studenti. Genin e Studenti...Hoshi vuole davvero riformare questo villaggio dalle basiAnche Hohenheim pensava che partire dalla base fosse il modo migliore per risollevare le sorti dei sunesi. Quello che il Rosso disse a seguire fu null'altro che l'espressione dei pensieri di tutti. L'amministrazione del villaggio era viziata da un gruppo di Anziani che sembrava non avere più a cuore le sorti del villaggio. L'assenza di un leader, dai tempi di Gin Chikuma, era totale e l'Amministrazione non sembrava volersi interessare alla nomina di un nuovo Kazekage. Nonostante questo, il villaggio si era spesso trovato ad affrontare minacce enormi, come aveva ben ricordato il jonin della Sabbia, e ne era sempre uscita vincitrice, anche grazie all'aiuto dell'Accademia. Ora però era il tempo di riappropriarsi di quel ruolo di élite che aveva sempre caratterizzato il villaggio nei tempi passati: nuove decisioni andavano prese e le file delle squadre di villaggio andavano rimpolpate. Coloro che sedevano in quella sala avrebbero tutti contribuito con il sudore delle loro fronti a rendere Suna viva. Hoshi chiedeva loro di dichiarare davanti a tutti il proprio impegno. Hohenheim, che sentiva l'importanza e l'onere del devolvere tutto se stesso al villaggio, fu il primo a parlare: del resto era il secondo in grado ed era giusto che fosse di esempio ai ninja novizi.Sarò il primo a parlare perché credo fortemente nel processo di riorganizzazione che si vuole iniziare con questa riunione. Come sapete, il mio ruolo all'interno del villaggio è servire all'interno dei Sand Scorpions, posizione che ricopro da diversi anni dopo aver prestato servizio come guardiano alle mura. Guardò i volti dei suoi compagni, mentre riviveva mentalmente alcuni degli episodi fondamentali del suo servizio come guardiano alle mura: primo fra tutti lo scontro contro Diogenes Mikawa, combattimento che aveva portato alla distruzione di buona parte del cancello di ingresso a Suna. Ho passato molto tempo a pensare a come poter servire il villaggio, oltre che nel mio incarico ufficiale nelle squadre speciali. Alla fine io ed Hoshi siamo arrivati ad una conclusione della quale siamo molto entusiasti. Guardandovi mi rendo conto che quanto abbiamo deciso era doveroso. Nelle nostre fila contiamo svariati genin e studenti, che sono alla base della piramide gerarchica. I ninja con più esperienza, i chunin, e quelli di élite, i jonin, scarseggiano. Questo però non è colpa vostra. Spetta ai ninja veterani formare le nuove leve e spingere il potenziale dei novizi affinché diventino individui eccezionali. Per questo... fece una breve pausa per dare più decisione alle sue paole...abbiamo deciso di istituire corsi di formazioni esclusivamente riservati ai ninja di Suna, che andranno sotto la denominazione di 'The New Degenerated school of Sand'. I corsi mireranno inizialmente ad istruirvi sulle conoscenze fondamentali e avanzate dei ruoli che andrete a ricoprire. Con il passare del tempo, gli addestramenti copriranno tutto la conoscenza ninja e potranno essere personalizzati in base ai partecipanti. Parliamo di: strategia di assedio e di difesa, combattimenti di gruppo, combattimenti in inferiorità numerica, infiltrazione...tutto quello che potete pensare. Le classi saranno formate da al massimo due o tre allievi per maestro, così da poter dedicare ad ognuno di vuoi quanto più tempo possibile. Per ora io e Hoshikuzo impartiremo le lezioni. Questa era una novità nel villaggio, ma non solo: era un'opportunità di crescita. Chiunque avesse voluto portare le proprie capacità al massimo avrebbe potuto farlo all'interno del proprio villaggio, guidato da ninja del proprio villaggio. Se il progetto fosse riuscito bene, Suna sarebbe diventata un villaggio a cui aspirare. Ma questo non era tutto, anzi uno degli aspetti fondamentali di quella proposta doveva essere ancora presentata:Questo non è tutto. Ai ninja che vorranno partecipare verrà chiesta una tantum di fare una donazione monetaria a piacere come tassa di iscrizione. La tassa non è obbligatoria e può essere pagata anche successivamente al corso, in seguito all'espletamento degli obblighi lavorativi, ma credo sia importante ed ora vi spiego perché. Tutto il ricavato delle donazioni andrà a finanziare la ristrutturazione e potenziamento delle mura del villaggio. Il messaggio era chiaro: non bastava rendere forte i ninja del villaggio, ma tutte le strutture dello stesso andavano potenziate. Era infatti importante ricordare che non solo shinobi abitano un villaggio ninja, ma anche civili, vecchi e bambini.Il contributo è chiesto a tutti, anche a noi che andremo ad impartire i corsi, e per farvi vedere quanto io personalmente sia coinvolto in questo progetto, verserò il mio contributo immediatamente. Così dicendo, posò sul tavolo di fronte a lui un assegno con su scritta una cifra in valuta Ryo. Questo denaro è sufficiente a rafforzare i sistemi di individuazione, i sistemi di difesa e le mura stesse. Quando alla fine di questa riunione verrà nominato un nuovo guardiano, questi soldi gli verranno dati in gestione, per gli scopi che ho già sottolineato. Con questo gli sembrava di aver detto tutto. Si sedette per poi dire:Sperò che la questa proposta vi stimoli a diventare ninja migliori e che la sfruttiate al massimo
     
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    Erano evidentemente fondate le voci che volevano finalmente una nuova vita per la piccola Suna. A discapito di quanto mi aspettassi dopo di me si presentarono diverse persone. Conoscevo solamente il monaco cieco, con il quale avevo affrontato una missione contro la Canzone del deserto, ed al quale avevo salvato la vita. Gli altri non li avevo mai visti, se non di sfuggita per le strade del nostro villaggio.
    Dopo una breve introduzione fatta da Hoshi, che come sempre passò direttamente al sodo, non cercando nemmeno di mascherare la cosiddetta " illegalità " di quella riunione.
    Il concilio non ne era stato avvisato, ne era totalmente all'oscure ed avrebbe indubbiamente cercato di ostacolare qualsiasi cosa decretata all'interno della riunione. D'altra parte, buona parte dei migliori Shinobi del villaggio vi ci si trovavano, e ciò qualcosa doveva indicare.


    Ebbene, un'infiltrato all'interno di un gruppo di reazionari.

    Quale migliore sorte ?
    Ma davvero, quale migliore sorte ? Niente di meglio di ciò che stava semplicemente accadendo. Dopodichè, ecco farsi avanti il chunin bambino, il quale prese in mano il discorso in maniera più seria del rosso. Si volevano organizzare dei corsi di perfezionamento, e finalmente si sarebbe cercato di ricostruire un buon gruppo di combattenti per il villaggio.
    I problemi che attanagliavano il villaggio erano molti, a partire dai Kijin nei tempi recentemente passati, per arrivare adesso alla nuova crisi umanitaria ai confini di Suna. Anch'essa non sembrava presagire nulla di buono.


    Non conosco tutti i presenti, io mi chiamo Ryoshi Okura, sono un genin del villaggio. Con Hoshi ho affrontato la canzone del deserto, riuscendo a sventare una sorta di attentato. Questa gente è matta ed ostinata, dobbiamo essere sicuri di cosa facciamo, e dobbiamo combatterli con più veemenza di loro.

    Il mio tono di voce, nonostante fossi solo un bambinetto era fermo e deciso. Volevo che si vedesse la mia decisione mentre pronunciavo quelle parole, volevo sottolineare quanto ritenessi importanti quei pochi concetti.


    Se c'è da farsi avanti per il bene del nostro villaggio io voglio essere con voi. La mia sabbia, è al vostro servizio.

    Dei presenti probabilmente solamente Hoshi ed Hohe conoscevano la mia abilità, ma il messaggio era ugualmente chiaro. Il piccolo Ryoshi si sarebbe impegnato per il bene del villaggio.


    Riguardo questa sorta di tassa, non ve n'è problema, eè giusto che ognuno contribuisca per il bene di tutti. Per quanto riguarda le aspirazioni, ambisco al meglio per il villaggio del vento, è presterò il mio servizio là dove ce n'è più bisogno. Hoshi, tu conosci le mie principali abilità, inoltre ho sviluppato delle discrete doti nel combattimento, e di conseguenza potrei essere una valida riserva anche sulle mura del nostro villaggio. Qualche turno di guardia non mi spaventa.

    Feci una sorta di inchino, quasi ridicolo visto la mia accentuata bassezza. Ora toccava agli altri farsi sotto.


    Come ruolo ad ora direi Guardiano.
     
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    Villaggio della Sabbia - pt. II





    Con il trascorrere dei minuti, tutti i posti vennero occupati.
    Molti dei ninja presenti erano volti noti per il giovane studente.
    Hoshikuzu rimase tutto il tempo in silenzio, raccolto in uno stato di profonda concentrazione. Il capo dei Sand Scorpion era seduto al suo fianco, anche lui serio in volto.

    Tralasciando i convenevoli e l’assurda proposta del fanciullo dalle orecchie a punta, a cui Masayoshi rispose con un cenno di diniego, il primo a prendere parola fu proprio Hoshikuzu.
    Felice per la calorosa risposta alla sua chiamata, egli fu in grado di riassumere con precisione lo stato in cui si trovava il villaggio della Sabbia.
    Masayoshi aveva trascorso molti dei suoi sedici anni nel profondo Anarouch. Lì i suoi cari avevano narrato per anni numerose storie su Suna, descrivendo quest'ultima come una città immensa, attiva e piena di forti ninja.
    La realtà attuale era ben diversa.
    Molti fattori avevano causato la caduta di Suna e uno di questi era l'immobilismo del consiglio degli anziani.

    I due ninja più autorevoli del Paese del Vento erano intenzionati a dare inizio a qualcosa di nuovo, partendo dalle giovani leve del villaggio. Cospirare alle spalle di un istituzione potente come il consiglio degli anziani poteva essere rischioso, ma al di fuori dei combattimenti, dove le strategie possono fare la differenza tra la vita e la morte, Masayoshi non era solito analizzare i pro e i rischi delle sue scelte.
    Lui ascoltava solo il suo cuore.
    Il giovane dai capelli bicolore non impiegò nemmeno un secondo per capire cosa aveva intenzione di fare.

    Sposerò questo progetto. Pensò, nel preciso istante in cui l'urlo di Hoshikuzu echeggiò per tutta la stanza e nel corridoio.
    Concluso l’intervento del Jonin, venne il turno del capo dei Sand Scorpion.

    Hohenheim aveva un carisma senza uguali. Quel bambino dagli occhi e capelli marroni nascondeva dentro di sé un uomo in età adulta. Nel suo lungo discorso, egli spiegò ai presenti l'idea di introdurre dei corsi speciali, a cui gli studenti e i Genin del villaggio avrebbero potuto partecipare effettuando un versamento simbolico, secondo coscienza di ognuno.

    Siamo parte di un team. Si vince con l’aiuto di tutti.

    Il primo a prendere parola fu Ryoshi Okura, un ninja che lo studente aveva avuto occasione di incrociare qualche volta nelle strade del villaggio.
    Udì con attenzione il suo breve discorso.

    Leggermente impacciato ed emozionato, Masayoshi prese parola subito dopo il ragazzino dai capelli rossi.

    Sono Masayoshi Shokuto. Come molti di voi sanno... io non sono originario di Suna ma di un piccolo paese situato nell'Anarouch, distrutto e raso a suolo dai Kijin.
    Nelle mie vene scorre sangue sunese in quanto mio nonno nacque qui molti anni fa.
    I suoi racconti su questo villaggio sono ancora vivi nella mia mente, una testimonianza diretta e purtroppo reale di quanto il nostro villaggio si sia indebolito nel tempo.

    La voce di suo nonno riecheggiava forte dentro di sé.

    Vi seguirò Hoshikuzu-sama. Si rivolse poi ai suoi coetanei. E lotterò al vostro fianco sin da oggi.

    Si voltò nuovamente verso i due ninja di alto rango.

    png
    Sono ancora uno studente, ma ho già avuto modo di constatare la mia affinità con i Doton.
    Ad essere sinceri, me la cavo anche con la costruzione di meccanismi e armi ma ho ancora molto da imparare.







     
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    Amico? Un ragazzo che non aveva mai visto gli aveva appena rivolto la parola. Il tono della sua voce gli era apparso gentile, anche se i suoi modi era del tutto inadeguati. La rigida obbedienza di Haruki al codice di comportamento militare gli impediva di condonare quel particolare, ma il monaco si sarebbe limitato ad ignorarlo rispondendo in modo cortese. No, la riunione non è ancora cominciata. In quel momento non aveva alcuna intenzione di mettersi a redarguire un ninja di cui non conosceva nulla sul corretto modo di parlare ad uno sconosciuto. Dalla sua esperienza in accademia sapeva che si sarebbe potuta rivelare una pessima idea. Se l'altro non avesse continuato la discussione, il monaco non avrebbe aggiunto null'altro, aspettando in silenzio che Hoshikuzu spiegasse le ragioni di quella convocazione.

    Ascoltò il discorso del Capoclan e di quelli che l'avevano preceduto non senza una certa apprensione. Quelle erano parole pericolose. Non v'era dubbio che il monaco rosso condividesse l'opinione del Chikuma, ma sentirlo pronunciare quelle accuse ad alta voce davanti a così tante persone non poteva che preoccuparlo. Nessuno doveva sapere di quella riunione o avrebbero rischiato di essere processati per alto tradimento. Il fatto che un membro delle forze speciali sostenesse la loro causa lo rassicurava, ma per un estraneo sarebbe apparso come l'ennesima prova di un probabile golpe militare. Ovviamente, Haruki non credeva che quella riunione fosse un male. Anzi, era il segno che stava cercando da molto tempo. Dio gli stava concedendo l'opportunità che aveva sognato dal primo momento in cui si era reso conto del terribile stato in cui versava il Villaggio.

    Quando sarebbe giunto il suo turno, il monaco avrebbe preso la parola, proclamando al resto dei suoi compagni le sue intenzioni. La cautela al limite della paranoia che ormai caratterizzava ogni suo decisione gli avrebbe impedito di confessare i suoi piani nella loro interezza, tuttavia non ci sarebbe stata alcuna menzogna nelle sue parole. Hoshikuzu-sama, io sono solo un monaco cieco. Non possiedo grandi doti da guerriero ed è evidente che tutto l'allenamento di questo mondo non mi renderà un buon candidato per le forze speciali. Tuttavia, questo non mi impedirà di sostenere il mio Villaggio. Avrebbe fatto una breve pausa per sottolineare la solennità del momento. Non è segreto a nessuno il suo odio per le formalità e la burocrazia, o di come le diano noia gli eventi ufficiali e le cerimonie istituzionali. È nel trattare questi problemi che io posso aiutarla. Fin da bambino i monaci mi hanno educato sulla storia e sulla cultura di Suna. Mi è stato insegnato come comportarmi in ogni situazione e a mettere il Villaggio davanti alla mia stessa vita. Lasci che sia io ad avere a che fare con i Consiglieri. Gli dia qualcuno che sia in grado di parlare la loro stessa lingua e di maneggiare i loro stessi strumenti. Mi permetta di fare ciò per cui sono nato: servirla. Poi, sarebbe rimasto in silenzio, aspettando una risposta dal suo Maestro.



    Edit: corretta una ripetizione nel discorso di Haruki.


    Edited by Bartok. - 15/4/2016, 23:04
     
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    Ah bene bene... mi sarebbe spiaciuto arrivare in ritardo Disse il Ramingo, senza accorgersi che le sue maniere dirette avevano dato fastidio al monaco cieco. O forse se ne era accorto e non voleva darlo a vedere? A volte era comune del suo modo di fare di irritare gli altri, giusto per capire che tipo di persone erano. Ad ogni modo, il monaco aveva detto il vero e, di li a poco, la riunione iniziò. Hoshi iniziò a parlare, delineando una situazione poco piacevole nel villaggio. Shunsui, che si era da poco trasferito, non sapeva nulla dell'immobilità che aleggiava nel villaggio per colpa della mala gestione dei suoi Consiglieri.Ma avrò davvero fatto bene ad unirmi a questo villaggio? Se sono messi così male che sono stati costretti ad indire questa riunione segreta, forse avrei fatto meglio a trasferirmi a Konoha...Ma la verità era che Shunsui non avrebbe scelto altro villaggio al mondo che non quello dove si trovava adesso. Lo sapeva a livello di istinto perchè, di fatti, non c'era altra restrizione che gli avesse impedito di iniziare la carriera ninja in un altro villaggio accademico. Inoltre gli piaceva lo spirito di iniziativa che il capoclan Chikuma stava dimostrando, così come gli piacquero molto le parole del giovane ragazzo che parlò subito dopo, Hohenheim. Il ragazzo, aveva annunciato la programmazione di corsi di addestramento interni, per rendere i membri del villaggio della Sabbia sempre più forti.Ma è proprio quello che mi serve! Devo diventare più forte!! Pensò il Ramingo, iniziando a sentirsi anche lui trasportare dal progetto che si stava organizzando.Dai forse non sono proprio male questi tizi...pensò sorridendo mentalmente. A seguire, iniziarono a parlare tutti gli altri invitati alla riunione. Quella era un'ottima occasione per conoscere un po' di gente nuova e capire com'era la situazione al villaggio. Lo studente ascoltò con attenzione fino a quando non parlò il monaco cieco al quale aveva prima rivolto una domanda. Allora, in un villaggio i ruoli fondamentali sono: guardiano, torturatore, squadra medica, squadra speciale e consigliere. Ma io non so davvero in cosa potrei essere utile...pensò il ragazzo. Immerso nei suoi pensieri, si accorse con un attimo di ritardo che era il suo turno di parlare:Ah si tocca a me! si alzò in piedi un po' troppo velocemente ed riprese a parlare:Mi chiamo Shunsui Abara e mi sono trasferito da poco al villaggio....quindi bhe...è un piacere conoscervi tutti e grazie per avermi mandato l'invito a partecipare! Si stava rendendo alquanto ridicolo, ma era tutto sotto controllo. Ci sono persone che non tollerano la debolezza, l'indecisione e l'inesperienza. L'impazienza di queste persone è facile da scatenare, per esempio con quattro parole biascicate messe maldestramente una di fila all'altra. Shunsui era curioso di sapere il volto di chi lo avrebbe mostrato per prima. Sono anch'io solo uno studente, quindi..bhe diciamo che sono una mezza sega rispetto a voi, onorevole Hoshikuzu, ma anch'io voglio fare la mia parte. Quindi... insomma.... sono a completa disposizione! Però, per favore, non mettetemi nella squadra torturatrice...cioè...quella roba è un po' da psycho...ah e poi sapete, tutte quelle cose tipo malattie e gente in fin di vita non fa proprio per me...ecco...grazie!Disse il ragazzo per poi sedersi. Ecco, aveva fatto proprio una bella figura di merda!
     
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    A giudicare dai discorsi accorati che seguirono il mio ingresso nella stanza, la mia proposta di un bel succo di cactus ghiacciato con vista del villaggio era andata a farsi benedire. Un po' deluso e con le orecchie basse, mi appoggia distrattamente ad una delle pareti ripiene di scopettoni, cercando di fare attenzione alle parole dei due ninja di alto grado che avevo incontrato qualche settimana prima durante la missione di recupero dei Kiseki. Li avevo riconosciuti istantaneamente entrambi - il che era strano oltre misura -, ma sapevo che mai e poi sarei riuscito a rammentare i nomi del tappo dai capelli castani e del ragazzo dalla chioma anche più rossa della mia.

    Il secondo, che mi pareva di ricordare fosse un jonin nonostante la giovane età, aveva preso la parola da qualche minuto e, da quello che avevo capito, era piuttosto frustrato per l'attuale stato delle cose a Suna. Non potevo dargli torto: il commercio aveva subito un lento ma sicuro tracollo negli ultimi anni, e la botta finale era stata data dall'invasione di profughi dall'ovest. Li avevo visti arrivare dal deserto, una fila sterminata di donne, uomini e bambini feriti e non, stanchi e martoriati dal sole. Avevano perso tutto a causa di quei Kijin, che avevo combattuto anche io, ed erano stati sistemati nel villaggio. Ero contento per loro - nessuno dovrebbe viaggiare nel deserto senza volerlo fare -, ma al contempo vedevo lo sfacelo che la loro presenza aveva portato dentro Suna. Il jonin sembrava non volerne più sapere delle alte sfere, o quasi, e ci aveva convocati tutti per prendere la situazione in mano e dare nuova linfa alle schiere del villaggio.

    A quelle parole inclinai il capo a destra, pensieroso. Sembrava un'impresa quasi impossibile, ma il tono accorato che parole del ragazzo trasmisero risuonò vero nelle mie orecchie, e mi convinse della possibilità di cambiare le cose. Quando prese la parola il ragazzo dai capelli castani, che nel deserto aveva usato una tecnica dell'arte della terra a dir poco incredibile per riportare alla luce delle rovine, la discussione proseguì su un livello altrettanto serio. Lo guardai attento, mentre proponeva l'istituzione di alcuni corsi di formazione militare fondati dagli shinobi stessi, così che la forza del villaggio provenisse dallo stesso. Anche quell'iniziativa mi piacque, per quanto con l'attuale situazione del commercio fare la mia parte si sarebbe dimostrato difficile. Sorrisi quasi istintivamente a quel pensiero, raccogliendo la sfida. Non sono mai stato tipo da arrendersi alla prima difficoltà.

    Stavo per prendere la parola, ma qualcosa mi interruppe. Come un solo uomo, tutti gli altri shinobi di più basso livello nella stanza risposero alla chiamata alle armi, offrendo le proprie abilità per i ruoli di guardiano, geniere, consigliere, nonché membro delle squadre speciali. Li osservai con espressione sghemba, divertito dalla reazione spontanea che i guerrieri del mio villaggio stavano dimostrando ed al contempo contento che gli stessi sentimenti risuonassero in me: sono sempre stato un solitario, ma amo la mia terra e la sua gente. Se posso fare qualcosa in tempi di difficoltà, le mie arti saranno al servizio del villaggio.

    3DBXFTH

    « Mi chiamo Jin. »

    Feci un passo avanti.

    « Sono un genin e un cacciatore. Ho combattuto contro i Kijin, nonostante la mia inferiorità fisica. », dissi, e le parole risuonarono strane nelle mie orecchie. Dopotutto, ero sempre alto ben oltre un metro e ottanta ed avevo una densa massa muscolare. Quei demoni dell'ovest, però, erano diversi: anche il più mingherlino tra loro aveva dimostrato di possedere capacità motorie sovrumane. Ero sopravvissuto alla maniera del cacciatore con la preda più grossa: mantenendo la distanza.

    « Rispondo alla chiamata alle armi. » Mi battei un pugno sul petto, generando un rumore sordo che risuonò nella stanza. « Sono pronto a mettermi alla prova per guadagnarmi l'accesso alle squadre speciali della Sabbia e lì servire la mia terra. », conclusi, quasi solenne, guardando i due ninja di grado più elevato. Un attimo dopo, rendendomi conto di quanto avevo detto e di come lo avevo detto, arrossii sulle guance, sentendomi un po' stupido. Il mio sguardo però rimase fermo: avrei difeso la mia casa con tutto ciò di cui disponevo.

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 12/12
    Danni: /


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    Chakra Rimanente: 300/300
    Spese di Chakra: /

     
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    Sand Scorpion
    ..Riorganizzare un Paese..
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    Con grande piacere e soddisfazione Hoshi si era accorto che Suna non era poi così morta come credeva inizialmente. Molti ninja avevano risposto alla chiamata, molti ninja giovani e alla prime armi, ma desiderosi di mettersi in gioco e dare il massimo per il loro paese. Avere a disposizione così tanta carne fresca da mettere sul fuoco dava una possibilità unica al Chikuma e al suo amico bombarolo, la possibilità di costruire una nuova squadra di ninja affiatati e capace di imprese incredibili, come lo erano stati loro ai tempi della creazione della nuova squadra dei Sand Scorpion. Hohenheim aveva le idee chiare sul da farsi, ne avevano parlato per molto alla grande sala dei Sand Scorpion e alla fine entrambi erano giunti alla conclusione che solo esponendosi in prima persona e mettendo tutto loro stessi sarebbero riusciti a realizzare il sogno di creare una nuova Suna.


    Hoshi e Hohe erano gli unici al momento a disporre di abbastanza fondi per dare inizio al cambiamento e così entrambi avevano deciso di mettere tutti i loro averi sul piatto della crescita. Avrebbero donato i loro soldi al villaggio ed ai ninja per dare loro modo di diventare più forti e di crescere rapidamente in quel mondo spietato. Mentre Hohe avrebbe pensato a rafforzare le difese del villaggio Hoshi avrebbe pensato a farne fiorire l’economia e i rapporti con gli altri villaggio, dovevano agire su più fronti se volevano essere nuovamente competitivi sul piano bellico e commerciale -Anche io mi sto impegnando per creare una nuova struttura commerciale.. è vero che nel mondo ninja ciò che conta principalmente sono le prestazioni belliche del villaggio e dei suoi abitanti ma non dobbiamo dimenticarci che ci sono anche molti altri modi per far crescere un villaggio ed il suo paese.. ho già stretto diversi accordi commerciali con il paese del Ferro per ottenere materie prime scarse qui a Suna e sto lavorando anche per ottenere la partecipazione di altri villaggi per aprire nuove ambasciate con cui riuscire ad ottenere tecnologie e risorse..- il rosso era serio mentre parlava. Negli ultimi tempi si era mosso molto per cercare di creare legami con nuovi paese anche al di fuori di quelli Accademici, più amici Suna riusciva a farsi meno nemici era costretta ad affrontare, questa era la filosofia alla base del lavoro del Chikuma -..tra non molto Suna avrà a disposizione dei laboratori e dei negozi che saranno anche a vostra disposizione.. se qualcuno vorrà imparare un mestiere avrà modo di farlo!..- il rosso sembrava piuttosto fiero della cosa e di certo non stava nascondendo quel sentimento vista l’espressione dipinta sul volto. Ora che i due Sand Scorpion aveva detto la loro non restava che ascoltare i ninja chiamati all’appello.


    Il giovane Ryoshi fu il primo a prendere parola dopo Hohenehim ed il rosso. Il giovane manipolatore della Sabbia era senza alcun dubbio il ninja che aveva più impressionato il Chikuma negli ultimi tempi dimostrando nonostante la giovane età un talento straordinario nelle missioni di spionaggio ed infiltrazione oltre che nelle situazioni di combattimento. Il piccolo ninja aveva già avuto modo di conoscere l’associazione criminale che stava affliggendo Suna da anni ormai, la Canzone del Deserto. Presto i ninja avrebbero avuto a che fare con loro per debellarli una volta per tutte e anche per quel motivo i ninja erano stati riuniti -La Canzone del Deserto è una spina nel fianco che affligge Suna da troppo tempo.. se hanno avuto il coraggio di attaccare uno degli anziani nel cuore di Suna allora vuol dire che stanno preparando qualcosa di grosso..- il volto del rosso mostrava un’espressione preoccupata anche se per nulla impaurita -Ryoshi.. abbiamo affrontato diverse avventure insieme e conosco la tua abilità come shinobi.. ti sei sempre dimostrato all’altezza della situazione senza tradire le aspettative che nutrivo nei tuoi confronti.. per questo voglio che tu entra a far parte della squadra speciale dei Sand Scorpion.. sotto il comando di Hohenheim!.. il piccoletto ci sa fare.. garantisco io per lui!..- il rosso dopo aver fissato Ryoshi aveva spostato lo sguardo verso Hohe per cogliere la sua attenzione -Anche se non c’è mai stata una vera e propria gerarchia di potere nella squadra.. Hohe!.. voglio che sia tu a prendere il comando dei Sand Scorpion.. l’organizzazione.. la riuscita delle missioni e tutto il resto sarà una tua responsabilità..- il Chikuma si fidava del bombarolo, anzi si fidava ciecamente di lui e delle sue abilità. Li dentro nessuno, compreso lui stesso, era più adatto per un ruolo come quello -..e con questo la squadra è nuovamente composta da tre elementi.. io resterò in carica ancora per qualche tempo fino a quando uno di voi non sarà pronto a sostituirmi..- il Chikuma avrebbe sorriso al resto dei ninja, era chiaro il perché di quelle parole. Hoshikuzu Chikuma aveva tutta l’intenzione di diventare il Kage di quel villaggio e avrebbe fatto di tutto per riuscirci.


    Che Ryoshi avesse accettato o meno quell’incarico la riunione sarebbe andata avanti lasciando spazio ad uno dei nuovi arrivati di esprimere le sue idee. Masayoshi Shokuto il sopravvissuto, o almeno così il rosso lo aveva sentito nominare in giro per il villaggio. Il giovane aveva avuto a che fare con i Kijin, la razza di uomini scimmia più abile e forte dell’intero pianeta. Hoshikuzu aveva avuto modo di conoscerli, o meglio di conoscere Guren il loro principe e leader. A dispetto della loro brutta fama i Kijin non erano altro che dei mercenari che combattevano solo per sopravvivere in quel mondo. Erano forti, spietati e non si facevano domande, i guerrieri perfetti per chiunque avesse abbastanza soldi da spendere per pagarli -So di quello che è successo a voi profughi del deserto.. e mi dispiace davvero di non essere stato li per aiutarvi..- durante quel periodo Hoshi non era presente al villaggio. Trasformato in una statua di pietra immortale era bloccato in un limbo che lo aveva impegnato per più di un anno -..ho avuto modo di affrontare dei Kijin non molto tempo fa.. anzi.. a dire il vero ho avuto modo di affrontare il loro principe.. Guren!..- il Chikuma avrebbe osservato la reazione di Masayoshi prima di continuare -..i Kijin sono potenti Masayoshi.. dimmi.. è forse vendetta quella che ti spinge a voler diventare un ninja?!..- non avrebbe atteso una vera e propria risposta prima di continuare -..perchè se è questa la motivazione.. allora avrai davvero bisogno di alimentarla con molta.. ma davvero molta brace amico mio!..- l’espressione del rosso non era severa, il giovane avrebbe intuito subito che il Chikuma non lo stava rimproverando ne tanto meno dissuadendo -Suna e i ninja di questo villaggio possono renderti più forte.. e se vorrai imparare di più sull’arte dei meccanismi allora non hai che da chiedere.. io stesso sono un meccanico niente male.. anzi!..- il rosso aveva battuta il pugno della mano sull’altra aperta -..mi è venuta un’idea.. perché non mi aiuti a gestire il nuovo negozio e laboratorio che ho intenzione di aprire.. avrò bisogno di tutto l’aiuto disponibile e potrebbe essere il modo più semplice per prendere due piccioni con una fava!.. io avrò qualcuno che gestisce le cose mentre starò fuori villaggio mentre tu potrai imparare molte cose nuove..- il rosso sembrava felice della cosa -..oh lo stesso vale per voi!.. chiunque voglia imparare un mestiere non ha che da chiedere.. conosco diversi artigiani che potrebbero aiutarvi ad imparare.. più cose riusciremo a fare da soli più forti potremmo diventare!..- il rosso quindi avrebbe continuato ad ascoltare i presenti.


    Dopo Masayoshi fu Haruki a prendere la parola. La faccia terrorizzata del rosso forse avrebbe confuso tutti i presenti mentre si appollaiava sullo sgabello pronto a subire chissà quale tremenda fine. Hoshi era terrorizzato dall’idea che il monaco della fiamma potesse partire con uno dei suoi soliti sermoni o pipponi su cosa fosse giusto o sbagliato a questo mondo, se c’era qualcuno che poteva spaventare Hoshikuzu Chikuma in quella stanza, quello era Haruki. Stranamente il monaco quella volta fu meno prolisso del solito dando una chiara idea del tipo di aiuto che voleva dare al villaggio e ai suoi abitanti -Mmh.. un consigliere dici?!..- il Chikuma era rimasto in silenzio ad ascoltare trovando un senso alle parole dell’amico -.. in effetti quel che dici ha senso.. con i tuoi modi e le tue chiacchere potresti diventare la nostra lancia all’interno del consiglio..- il Chikuma aveva appoggiato il mento della mano destra corrugando la fronte, si stava davvero sforzando di immaginare la cosa -..potrebbe essere davvero una gran cosa ora che quello scansa fatiche di Shinici ha deciso di prendersi una vacanza per il troppo stress accumulato..- il rosso aveva fatto i salti mortali per far diventare Shinici l’amministratore di villaggio, ma il ragazzo dopo poco aveva deciso di andarsene in vacanza non riuscendo a sopportare lo stress facendo tornare tutto come prima. Haruki era la risposta ai suoi problemi ma farlo diventare consigliere non sarebbe stato affatto semplice a meno che -..ci sono!!!.. Haruki da oggi in poi.. sarai parte integrante del Consiglio di villaggio.. eheheh.. come Ottavo Capo del Clan Chikuma.. io Hoshikuzu Chikuma.. posso nominare una persona di fiducia che mi rappresenti nel consiglio..- il Chikuma sembrava fiero della sua intuizione -Quindi nomino te Haruki!.. il rappresentate del clan Chikuma all’interno del Consiglio di villaggio!.. BUAHAHAH!!!- la risata malefica del rosso lasciava intuire quanto ci stesse godendo. Haruki quando ci si metteva di impegno sapeva trasformarsi in una vera macchina da guerra, la sua dialettica e le sue idee arcaiche sarebbero diventate una spina nel fianco del consiglio -Eheheh.. penserò io alle pratiche.. da domani avrai accesso all’amministrazione e al consiglio sotto la mia responsabilità.. come rappresentate del clan Chikuma pretendo il massimo da te!.. so che puoi sostenere un incarico come questo.. tu sarai la nostra lancia nel consiglio..- ora che avevano uno di loro anche in politica le cose si mettevano per il meglio. Hoshi si sentiva improvvisamente di buon umore e fiducioso, le cose cominciavano a girare per il verso giusto, almeno all’apparenza.


    Haruki era stato sistemato ed ora un nuovissimo studente si era fatto avanti, un certo Shunsui, che onestamente Hoshikuzu non aveva mai visto, ma che aveva convocato su segnalazione di un amico all’amministrazione. Il rosso avrebbe sorriso al nuovo arrivato mentre si presentava, il ragazzo sembrava simpatico e dal carattere semplice, tutte particolarità che rendevano le cose più semplici al rosso e al resto della squadra. Shunsui per quanto allenato non era propriamente un ninja esperto e andava istruito ed allenato a dovere. Per quanto disponibile ad aiutare il ragazzo non sembrava affatto felice di dover eventualmente essere assegnato alla squadra dei torturatori, cosa che fece sorridere il rosso facendogli dire con un sorriso -Oh capisco.. sei stato appena promosso a capo della squadra speciale di torturatori!..- il Chikuma sembrava serio -..qui a Suna siamo particolarmente famosi per l’arte della tortura.. molti dicono che sia Oto la patria dei più grandi torturatori della storia ma si sbagliano.. nessuna sa costruire meccanismi e oggetti di tortura più raffinati di noi Sunesi.. vedrai sarà divertente ripulire il sangue delle persone torturate dal pavimento!- il rosso avrebbe guardato Shunsui dritto negli occhi prima di scoppiare a ridere -WAHAHAHHA!!! Scherzo.. scherzo!.. da quando faccio il ninja non ho mai sentito di qualcuno che fosse stato torturato qui a Suna quindi per il momento non credo sia necessario..- il rosso si sarebbe dato una calmata solo dopo qualche secondo -Shunsui sono contento di averti in squadra.. sono sicuro che ti rivelerai un ottimo compagno.. forse Suna può sembrarti in difficoltà.. e in effetti lo è…- il rosso si stava incartando da solo come al solito -..ma come ho già detto può essere una grande opportunità per tutti noi!.. per ricostruire il villaggio dove abitiamo e che amiamo!..- il Chikuma era sincero -..una volta terminata questa riunione ci occuperemo della vostra formazione.. mi sembri un tipo tosto Shunsui.. uno che vuole imparare il mestiere in fretta!.. mi piace!..- il giovane aveva fatto una buona impressione al rosso. Il Chikuma non vedeva l’ora di mettere sotto torchio sia lui che Masayoshi per far capire loro cosa significasse essere dei ninja in quel mondo.


    Tra tutti sembrava che solo una persona non si fosse ancora fatta avanti. Il ninja dai capelli rossi che aveva partecipato al recupero delle pietre del villaggio si era appartato in un angolo solo per uscire allo scoperto dopo che tutti ebbero parlato. La stazza del ragazzo era di sicuro ingombrante in quello spazio ma non per questo mal voluta. Jin il cacciatore poteva rivelarsi per Suna una risorsa di inestimabile valore, una risosrsa su cui il Chikuma puntava molto. Il rapporto stilato dopo la cerca dei Kiseki aveva dato ottime impressioni al Jonin facendo risultare il Genin come una delle più promettenti leve del momento, al pari di Ryoshi. Il ragazzo aveva già avuto a che fare con diverse missioni e situazioni di pericolo donandogli una conoscenza ed esperienza che Masayoshi e Shunsui ancora non possedevano il che lo rendeva il candidato perfetto per diventare il nuovo responsabile a guardia di Suna -Jin il cacciatore!.. la sai.. suona bene!.. ho sentito parlare molto di te e delle tue imprese.. qui a Suna dicono che da anni non si vedeva qualcuno con il tuo talento.. tu e Ryoshi mi ricordate un po’ il sottoscritto e Hohe di qualche anno fa.. accidenti quando siamo diventati così vecchi?!..- i due non avevano nemmeno vent’anni eppure le mille avventure passate facevano pensare ad Hoshi di aver vissuto già una vita lunga e irta di difficoltà -La squadra speciale credo che ti calzerebbe a pennello.. tuttavia per il momento ho altri progetti per te.. ho bisogno di qualcuno capace alle mura.. qualcuno di cui possa fidarmi e che possa insegnare qualche trucchetto a loro due..- il rosso aveva puntato Masayoshi e Shunsui sorridendo -Voglio che voi tre diventiate la nuova squadra di guardiani del villaggio.. Jin sarà in comando mentre Masa e Shun lo aiuteranno.. come ha già detto Hohe la nostra prima priorità è di rinforzare le difese del villaggio.. e sarete voi i protagonisti di questo rafforzamento.. le mura verranno potenziate grazie ai nostri finanziamenti.. la gestione poi sarà affidata a voi!..- il rosso era tornato su Jin per cercare il suo consenso -..allora Jin.. credi di essere all’altezza del compito affidato?!- il rosso si sarebbe aspettato una risposta decisa anche se il ragazzo poteva anche non essere d’accordo della cosa.


    La riunione stava delineando una nuova struttura all’interno del villaggio. Tutti erano liberi di dire la loro, esprimere giudizi o dissensi o semplicemente proporre nuove idee per il futuro del villaggio. Se il confronto non fosse andato oltre quel primo scambio di idee il rosso aveva altro da far fare ai ninja chiamati, quella piccola riunione era solo il primo punto del programma della giornata.


    OT/ Rivoluzione!!! :riot:
     
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36 replies since 10/3/2016, 22:25   1004 views
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