The New Degenerated School of Sand

Riunione di Villaggio

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  1. lNearl
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    Se c'era una persona con i requisiti e le capacità per leggere e captare le emozioni dei passanti e ciò che si poteva intuire nell'aria ero io. Non potevano certo sfuggire alle mie orecchie allenati ed ai miei occhi attenti alcuni atteggiamenti che dimostravano malcontento, tristezza ed addirittura sdegno nei confronti dell'attuale Kazekage, e eni confronti di quella che era la gestione del paese del vento da una determinata parte dell'amministrazione. Il concilio era mal visto, la considerazione verso di loro era particolarmente altalenante. Da un lato i conservatori amavano lo spirito gattopardesco della situazione, mantenuta nella totale immobilità, dall'altro era evidente che il villaggio aveva bisogno non solo di facce nuove, ma di facce in sè e per sè.
    La totale assenza della figura cardine rendeva tutte le operazioni più difficili, rendeva il clima molto meno collaborativo e mancava la spinta di fiducia in tutti coloro che per il paese dovevano prestare la loro mansione.

    Senza considerare che l'attuale clima di immobilità deprimeva anche i più ostinati scalatori di classe, perdendo non certo dei geni luminari, ma individui spinti dalla voglia di fare e di mettersi in mostra.
    Il bigliettino che mi era stato recapitato poteva indicare ben poche cose. La sua stringatezza, unita allo " strano " luogo dell'incontro rendevano più che ovvio il vero contenuto del messaggio.


    Ebbene... Penso che avrò qualcosa da riferire di importante finalmente...

    L'infiltrazione in quel di Suna era stata lunga, aveva richiesto molta pazienza, ed ancora solamente agli albori di quello che sarebbe potuto realmente diventare. Eppure, pazienza e dedizione sono le uniche cose che premiamo sempre, e stavano iniziando a dare i loro frutti. Non potevo certo pensare fosse solamente merito mio, il boss mi aveva sin da subito indirizzato dandomi i nomi giusti, diminuendo notevolmente sia la difficoltà del compito che la durata. Ma ad ogni modo, erano state le mie azioni successivi a garantirmi questa benedetta convocazione.

    Non potevo mancare, ed il giorno del ritrovo varcai fieramente l'anonimo portoncino sul retro della loggia delle squadre speciali. Bramavo clamorosamente per le parole che avrei udito all'interno, ma non potevo certo darlo a vedere. Il mio volto doveva essere quello del solito bambino lavoratore, che Hoshi aveva conosciuto per la sue grandi capacità in un'attentato a Suna. Superai il corridoio e mi ritrovai nella sala da pranzo, con altri tre shinobi presenti.


    Hoshi, Hohe!

    Verso di loro simulai un mezzo inchino, nulla di troppo formale, ma il minimo indispensabile per ricordare sia a me che a loro il mio grado inferiore. Infine, mi presentai al terzo shinobi.


    Ryoshi Okura. Piacere di conoscerti.

    Sorrisi allegramente, nonostante quello che stava accadendo non era totalmente legale in un certo senso bisognava creare sin da subito un clima di collaborazione e fiducia. Se il ragazzo era presente ed era stato invitato era evidente che si meritava la stima degli altri miei superiori, motivo per il quale era importante anche per me capire di più su di lui. Dopo la mia breve presentazione attesi. L'attesa era piacevole, perchè sarebbe stato piacevole il contenuto stesso di quella riunione clandestina.
     
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