The New Degenerated School of Sand

Riunione di Villaggio

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    Haruki, ascoltando le parole di Hoshikuzu, non sarebbe riuscito a contenere l'emozione nemmeno usando ogni briciolo della forza mentale che aveva sviluppato in anni di torture e allenamenti estenuanti. Benché il suo volto fosse parzialmente coperto da un drappo nero, a nessuno sarebbe sfuggita l'espressione attonita che aveva distorto i suoi lineamenti. Essere nominato membro del Consiglio di Suna, in qualità di rappresentante del clan Chikuma, era un onore che andava ben oltre a qualsiasi sua aspettativa. Avrebbe considerato il diventare l'assistente personale del suo Maestro una ricompensa degna dei suoi sforzi, ma quello era un sogno diventato realtà. Ora avrebbe avuto accesso a tutto il potere e l'influenza politica necessari a realizzare i suoi scopi. Con quella nomina Haruki aveva fatto un enorme passo verso la rinascita del Villaggio. Dopo il suo insediamento, per prima cosa sarebbe stato necessario favorire l'elezione a Kage di Hoshikuzu. Era evidente che non ci fosse nessun altro capace di competere per quella carica, ma, considerando l'importanza di quell'evento, avrebbe dovuto usare la massima cautela. Pertanto, si sarebbe adoperato perché anche eventuali imprevisti non rallentassero la sua ascesa al potere. Era fondamentale che il Chikuma detenesse il trono più alto nel Consiglio. Avere un alleato così potente avrebbe assicurato ad Haruki un enorme vantaggio e lui non aveva alcuna intenzione di rinunciarvici. Confidava che la pigrizia del suo Maestro lo spingesse a delegare a lui la maggior parte dei compiti ufficiali. Ciò gli avrebbe permesso di gestire il Villaggio come solo lui poteva fare. A quel punto, niente l'avrebbe ostacolato nella sua missione di riportare Suna agli antichi fasti. Presto Konoha, Kiri e Oto avrebbero dovuto riconoscere alla Sabbia il posto di rilievo che gli spettava nella gestione degli affari ninja.


    Dopo che Haruki fosse riuscito a riprendere il controllo delle sue emozioni, si sarebbe rivolto al Turbine Rosso, dimostrandogli a parole tutta la sua gratitudine per il grande dono che gli aveva fatto. Nobile Hoshizuku, non so come ringraziarla per questo onore. Sono indegno della considerazione che lei ha nei miei confronti, tuttavia non dubiti del fatto che, in qualità di Consigliere, dedicherò ogni istante della mia vita alla nostra Missione. Si piegò in un inchino così profondo da apparire del tutto esagerato. Non si preoccupi, non avrà che il meglio da me. Userò tutte le mie forze per tenere alto il suo onore e quello del clan che rappresenta. Ancora una volta si sarebbe esibito in un profondissimo inchino, per poi attendere che anche gli altri rispondessero alle offerte che gli erano state fatte. Il monaco sperava che il giudizio di Hohenheim e Hoshikuzu non fosse annebbiato da una qualche debolezza e che i ninja a cui avevano deciso di affidare gli altri incarichi fossero degni del ruolo che avrebbero ricoperto. Ovviamente, solo il tempo avrebbe portato una risposta ai suoi dubbi. Al Miyazawa non restava che attendere e vedere cosa la volontà di Dio aveva in serbo per lui e per Suna.
     
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  2. Roronoa™
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    Nuova vita.

    Villaggio di Suna - pt. III





    Hoshikuzu aveva già iniziato il lavoro di ricostruzione concentrandosi per prima cosa sul commercio e sui rapporti con gli altri villaggi, alcuni persino extra-accademici.
    Vi era entusiasmo e fiducia nella stanza, ingredienti perfetti per poter iniziare a costruire qualcosa di solido e importante.
    Masayoshi non stava più nella pelle.

    Il primo a parlare fu Ryoshi. A sorpresa, considerata la sua tenera età, Hoshikuzu propose al Genin un ruolo nella Squadra Speciale.
    Ad occhio e croce egli aveva circa dieci anni. Doveva essere un vero prodigio nelle arti ninja.
    Se quest'ultimo avesse accettato l'incarico, lo studente dai capelli bicolore avrebbe dato il via a un applauso.

    [...]

    Confessati i suoi talenti, i suoi desideri e ciò che lo appassionava del mondo ninja, il rosso rispose al giovane Masayoshi scusandosi per non essere intervenuto ad arrestare l'avanzata dei Kijin.

    CITAZIONE
    ..ho avuto modo di affrontare dei Kijin non molto tempo fa.. anzi.. a dire il vero ho avuto modo di affrontare il loro principe.. Guren!..

    Se il Jonin di Suna sedeva di fronte a loro, ciò significava che forse il principe dei Kijin era stato ucciso.
    Lo stupore dello studente fu tangibile.
    Le sue palpebre si spalancarono all'istante, le sue iridi divennero minuscoli cerchi colorati su sfondo bianco da cui non trapelarono né rabbia né desiderio di vendetta.

    CITAZIONE
    -..i Kijin sono potenti Masayoshi.. dimmi.. è forse vendetta quella che ti spinge a voler diventare un ninja?!..-

    No Hoshikuzu-sama. Sono diventato ninja per evitare che si ripetino massacri di innocenti come quelli che si sono consumati nel profondo Anarouch.
    Prima di firmare le carte che avrebbero sancito la sua entrata nell'Accademia Ninja, Masayoshi aveva avuto modo di interrogarsi su ciò che bramava più in assoluto.
    Vendetta o senso di giustizia? Per trovare la risposta a quella domanda ci vollero mesi e mesi di riflessioni.
    Ora che aveva trovato una seconda casa, qualcosa per cui lottare, Masayoshi non aveva intenzione di trascorrere tutta la sua vita a scovare e uccidere i Kijin.

    CITAZIONE
    -..mi è venuta un’idea.. perché non mi aiuti a gestire il nuovo negozio e laboratorio che ho intenzione di aprire.. avrò bisogno di tutto l’aiuto disponibile e potrebbe essere il modo più semplice per prendere due piccioni con una fava!.. io avrò qualcuno che gestisce le cose mentre starò fuori villaggio mentre tu potrai imparare molte cose nuove..-

    Sarebbe splendido. I suoi occhi si illuminarono dall'emozione. Lavorare nel laboratorio del futuro Kazekage era un'opportunità da cogliere al volo, il punto d'inizio ideale per apprendere ogni nozione della meccanica. Se il villaggio o un singolo sunese avrebbero avuto bisogno di armi o armature all'avanguardia, Masayoshi si sarebbe dato da fare per realizzare ogni commissione.
    Nel paesino in cui era nato aveva avuto modo di osservare qualche processo di lavorazione. Ricordava l'enorme calore sprigionato dalla fornace.
    Oltre alla forza bellica e ai commerci, Suna aveva bisogno di artigiani, medici e esperti di ogni materia.


    Con Haruki diventato ottavo capo del clan Chikuma, Hoshikuzu si era assicurato un elemento in più nei piani alti dell'amministrazione sunese.
    A Shunsui e Jin vennero proposti rispettivamente i ruoli di Torturatore e Guardiano del Villaggio.

    Quando Masayoshi prese coscienza di essere stato selezionato dal rosso per aiutare il cacciatore del deserto alle mura di Suna, egli rischiò di avere un infarto dall'emozione.
    A dirla tutta, il suo vero interesse era prestare servizio nell'officina, ma presto avrebbe capito che starsene tutto il giorno sotto il sole cocente - cosa che lui amava - non sarebbe stato affatto male.

    Posso domandare una cosa. Esordì, un istante prima del termine della riunione.
    Quando inizieranno i corsi?


     
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    Riunione di Suna
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    Hohenheim ascoltò con interesse le parole di tutti i presenti alla riunione. Ryoshi era il ninja con cui aveva avuto più a che fare e, sicuramente, era il ninja più promettente della nuova generazione. Inoltre, era un possessore delle arti del Kazekage Gaara, quindi un valido elemento. Tuttavia, il chunin fu piuttosto sorpreso nel sentire la promozione del ragazzo alle squadre speciali:E' troppo inesperto...Tuttavia si ricordò che anche lui era entrato nelle squadre speciali quando ancora era genin...quindi tenne per se i suoi dubbi e disse:Le squadre speciali sono un lavoro duro, Ryoshi, ed una grande responsabilità. Mi aspetto molto da te e non vedo l'ora di verificare con mano i tuoi miglioramenti. Hohenheim era un maestro duro ed inflessibile ma, sotto la sua guida, Ryoshi sarebbe diventato un grande combattente di Suna, ed il chunin era convinto che il miglioramento sarebbe stato reciproco.
    A sorpresa, Hoshi affidò una missione anche a lui: voci di profughi stavano arrivando dall'ovest e c'era bisgono di qualcuno che andasse a controllare. Ad Hohenheim fu affidato il comando della missione:Bhe questo è inaspettato! Conta su di noi: sistemeremo le cose nel migliore dei modi.
    Poi fu il turno di Haruki: il monaco cieco. Hohenheim non aveva mai avuto modo di parlare con lui, ma lo rispettava perchè, nonostante il suo handicap, aveva deciso di unirsi alla battaglia. Seppure era vero che ninja del suo livello erano in gradi di combattere senza supporto visivo, iniziare ad allenarsi con quello svantaggio fin dall'inizio era tutta un'altra storia. Sapeva anche che Haruki aveva delle idee un po' forti su alcuni concetti come la religione, ma era anche un uomo colto. Quindi l'Artista non si sorprese più di tanto nel vederlo nominare come membro degli amministratori di villaggio.Hoshi sembra stia facendo tutte scelte oculate.
    Gin il Cacciatore, così si faceva chiamare il ragazzo che era entrato proponendo una sfida di corsa.Che entusiasmo! Andrebbe incanalato verso l'obiettivo giusto! Eppure sembrava che il ragazzo sapesse già il fatto suo. Gli fu affidato l'incarico di guardiano, una posizione che Hohenheim aveva assunto per parecchio tempo e gli aveva lasciato non poche grane. Una di queste era otese. Fu saggio da parte di Hoshi di affiancargli i due studenti. Le mura possono essere un luogo pericoloso, ma ci sono mansioni che uno studente può affrontare e, allo stesso tempo, farsi le ossa.Voi sarete la nostra prima linea di difesa ragazzi! Se immaginate di fare ronde sotto il sole cociente dell'Anauroch non state sbagliando. Ma se pensate che sia un lavoro di secondaria importanza o privi di pericoli vi state sbagliando. Con voi tre inizieremo il restauro e potenziamento delle mura, ma di questo parleremo più avanti o in altra sede.I due studenti interessavano molto il chunin. Un po' perchè erano i più inesperti: il che da una parte era uno svantaggio, ma dall'altro dava loro la possibilità di diventare qualsiasi cosa, il che era semplicemente meraviglioso. Certo, per loro la strada era ancora molto lunga, ma era giusto che fosse così. Masayoshi pose una domanda alla quale Hohenheim rispose: I permessi per aprire i corsi sono già arrivati. Potenzialmente potremo incominciare nei prossimi giorni, compatibilemnte con la missione di cui stava parlando Hoshi. Vendendo quanti siamo potremmo fare due classi, due o tre persone, che secondo me è il numero perfetto di allievi per maestro. Che dici Hoshi? Disse lanciando uno sguardo al Rosso.
    Infine aggiunse:Anch'io volevo lanciare una proposta. Ad ognuno di noi è stato dato un compito e sono sicuro che lo svolgerà al meglio delle sue possibilità. Uno di noi però non ha il compito che gli compete...disse facendo una pausa. Quindi si girò verso Hoshi:Quello sei tu, Hoshi. Il tuo ruolo è essere il Kazekage di questo Villaggio e guidarlo ufficialmente come già lo fai normalmente. Sono i ninja di un villaggio che hanno il diritto di eleggere il proprio Kazekage, e sono sicuro di parlare a nome di tutti dicendo che non c'è persona più adatta di te per quel ruolo. Siete d'accordo con me? Sicuramente l'amico non si aspettava una cosa del genere, ma era una cosa doverosa da fare:Certo noi dobbiamo dare conto al consiglio degli Anziani, ma spero che con Haruki in amministrazione e presentando una mozione, tutti i ninja di Suna uniti, gli Anziani non potranno che accettare il volere del popolo.
     
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    Un nuovo incarico
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    A Shunsui venne un colpo al cuore vedendo il volto serio con cui Hoshikuzo gli stava dando in mano il controllo della squadra torturatrice del villaggio.Ehi sveglia bello! Sei solo uno studente! Ti pare che qualcuno ti affiderebbe un incarico di qualsivoglia importanza se non la pulizia delle mura di Suna?Cercò di ripetere a se stesso usando un briciolo di buon senso. Tuttavia il dubbio rimase fin quando Hoshi non rivelò di stare solo scherzando.eheheh...Uff...pericolo scampato!Come invece era più probabile, a Shunsui venne affidato il controllo delle mura sotto la guida di Gin.Bhe...il ragazzo non mi sembra proprio una cima...ma vediamo...avrò modo di ricredermiPurtroppo, il Cacciatore non aveva fatto una bella impressione a Shunsui con la sfida che aveva proposto... non che lui potesse permettersi il lusso di giudicare! Aveva fatto una figura tremenda, se non persino peggiore di quella di Gin. Tuttavia, non aveva ricevuto rimproveri o occhiate storte dai suoi compagni. Anzi, Hoshi si era dimostrato essere estremamente gentile e fiducioso nelle sue capacità. Dimostrare un'apertura al dialogo come quella, per una persona che si supponeva sarebbe diventato il futuro Kazekage, non era una cosa banale. Personalmente, Shunsui non pensava che gli altri Kage si sarebbero comportati allo stesso modo.Se pure avevo dei dubbi, sono già scomparsi. Mi è bastato vedere l'impegno e la passione che state mettendo in questo progetto di ricostruzione per capire che sono nel posto giusto. Io mi impegnerò al massimo per diventare un ninja formidabile e contribuire alla crescita di questo villaggio. Anzi, se ti serve una mano con il negozio, Hoshikuzo, sono più che lieto di aiutarti. Per 15 anni ho fatto il mestiere del venditore...semplicemente è la cosa che mi riesce meglio. Quindi se hai bisogno non aspettare a chiedere!
    Continuando a sentire cosa dicevano i suoi compagni, Shunsui venne a conoscenza di alcune storie interessanti. Sebbene nella sua mente ci fosse un solo nemico, ed il suo nome erano i Cremisi, sembrava che Suna avesse dei problemi più 'locali'. Il loro nome era la Canzone del deserto: un gruppo di criminali che operava in quelle zone ed aveva creato non pochi problemi alla Sabbia. Shunsui aveva sentito parlare del gruppo, ma per lui era solo una minaccia lontana. Ora che si era trasferito al villaggio di Suna tuttavia, si sarebbe dovuto abituare all'idea che quella minaccia si era di molto avvicinata. C'erano anche i Kijin che avevano creato problemi in passato. Tuttavia, essendo un gruppo di mercenari, per lo meno loro non avevano nulla di personale contro il villaggio della Sabbia. Visto che stavano parlando di gruppi criminali, a Shunsui venne naturale chiedere:Ed i Cremisi? Cosa stiamo facendo contro di loro?
    Infine Hohenheim espresse delle opinioni un po' su tutti i ruoli che erano stati affidati. Shunsui venne ammonito, così come gli altri, che il lavoro sulle mura era solo apparentemente noioso e privo di importanza, ma che nascondeva delle insidie notevoli.Sai che divertimento passare tutto il giorno sotto il sole! Quello non era esattamente il suo lavoro ideale, ma lo studente era comunque felice di poter aiutare nonostante le sue davvero limitate capacità. Infine, il chunin del gruppo espresse ad alta voce quello che era un pensiero comune: Hoshi Kazekage. Quell'idea era praticamente scontata per Shunsui: Hoshi gli era stato quasi presentato come Kazekage. Tuttavia non era solo per quello. Non considerando che il Rosso era, senza dubbio, il ninja più forte della Sabbia, bastava vedere l'entusiasmo senza pari, la cura e la passione che stava mettendo in quel progetto per capire che lui era l'uomo giusto per la posizione di leadership. Fu quindi con entusiasmo che Shunsui disse:Certo che sono d'accordo!
     
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    Non posso che essere onorato da ciò che mi proponi Hoshi.

    Nonostante fossi indubbiamente il più piccolo in ordine d'età, mi era stato assegnato uno dei compiti principali. Mi era stato richiesto, o in un certo senso ordinato di entrare nella squadra speciale del villaggio. Indubbiamente per alcuni di quelli che erano i miei veri ordini far parte del consiglio sarebbe stato più adatto, ma allo stesso tempo mi avrebbe esposto a molteplici sospetti. Ero un abile combattente, ed avevo dei margini di miglioramento impressionanti. Vedermi in mezzo a delle cartacce avrebbe potuto insospettire i meno imbecilli, e non era certo ciò di cui avevo bisogno. Inoltre, far parte delle squadri speciali mi avrebbe permesso una costante vicinanza agli alti in comando, ed una buona conoscenza effettiva di ciò che stava realmente accadendo.


    Hohe, sarà un onore poterti avere come Guida e come Sensei.

    Per il resto, venne assegnato il ruolo di consigliere ad Haruki. Il ragazzo l'avevo vista una sola volta, e non mi aveva fatto una grande impressione. Era particolarmente formale, sempre nel suo mondo particolare. La sua conoscenza era importante, ma allo stesso tempo pericolosa. Per quanto io fossi cambiato da un tempo, non riuscivo ancora a padroneggiare un'abilità di linguaggio tale da poter gestire un simile individuo. Ad ogni modo, avrei dovuto ben presto imparare. Ad ogni modo, da questo momento in amministrazione c'era una persona che mi doveva la vita.
    Gli altri non li conoscevo, il torturatore non l'avevo mai visto, nè tanto meno i due assegnati alle mura.
    Dare compito di guardare le mura a degli studenti poteva essere molto pericoloso, ma d'altro canto le responsabilità sono il primo passo per migliorare realmente. Inoltre, sono anche un'ottimo sistema di selezione naturale.


    Signor Kazekage. Suona bene!

    Dissi, adeguandomi al clima sereno che si respirava in quella stanza. Poi, non potei fare a meno di sentire un'affermazione di uno degli studenti, e conclusi ponendo una domanda verso di lui.


    i Cremisi ?
     
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  6. Manu ©
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    A volte ritornano



    Era incredibile come alcuni piccoli eventi potessero trasformare una persona. E ancora più incredibile era vedere una persona come Hamano ridotto ad uno stato simile all'accattonaggio.
    Tempo fa si fregiava del titolo di membro dei Sand Scorpions, guardiano delle mura sempre vigile, e non ultimo, portatore dell'occhio dell'annullamento, ma sembravano solo vecchi ricordi di un passato sicuramente migliore dl presente.
    Il suo aspetto fiero e sicuro di sé sembrava solo un ricordo, mentre adesso barba incolta e capelli lasciati crescere a caso lo facevano somigliare ad uno dei tanti profughi che si vedono da quelle parti.
    Tutto era iniziato quando aveva iniziato a rigettare la protesi metallica in sostituzione del braccio sinistro, strappatogli ancora cosciente pur di fermare uno sconosciuto che voleva entrare nel villaggio. Fosse stato solo quello però non sarebbe bastato a fermare lo spirito patriottico e battagliero del ragazzo, in aggiunta però c'era stato l'impietoso confronto con quelli che erano i suoi più cari amici, oltre ad essere gli unici.
    Hoshikuzu ed Hohenheim erano semplicemente superiori a lui, senza sé e senza ma. Per quanto il ragazzo si impegnasse non era mai riuscito a tenere il passo dei due, ed in breve lo avevano lasciato indietro, da solo con la sua mediocrità. In aggiunta alla pressione che si sentiva addosso per riuscire a riportare agli antichi fasti il suo clan, Hamano si era ritrovato in una grandissima crisi depressiva che lo aveva portato a congedarsi come shinobi.
    Da lì in poi è stato tutto un susseguirsi tentativi di riprendere in mano la sua nodaichi, ma una salute altalenante e il poco spirito lo avevano sempre trattenuto.
    Ma non oggi.
    Oggi Hamano si trovava nel tugurio che osava chiamare casa, con in mano un foglio ricevuto da un piccione. Era parecchio tempo che non ne riceveva uno. Il ragazzo era rimasto a fissare per una decina di minuti buoni quel pezzo di carta perché il suo contenuto, ma soprattutto colui che lo aveva scritto, avevano smosso qualcosa nel ragazzo che era rimasto assopito per molto, troppo tempo.

    Dopo tutto questo tempo, ancora cerca il mio aiuto...

    L'Iga non stava cercando di illudersi, era ben conscio che quello sembrava essere un messaggio inviato anche ad altre persone, ma ciò di cui Hamano aveva più bisogno in quel momento era una scusa, una causa, un qualcosa che fosse in grado di rianimare quello che sembrava essere un corpo senza alcun spirito combattivo.
    Faticosamente, ma con una rinnovata ed insperata motivazione, il ragazzo uscì alla luce del giorno, che impietosa metteva in luce tutto il suo decadimento da shinobi degli ultimi tempi, ma oggi di ciò non gli importava, doveva riuscire a fare qualcosa per la sua situazione, e se non riusciva da solo doveva costringersi a farsi mettere in mezzo dalle questioni del villaggio.
    Poi tornò in casa perché solo dopo un secondo momento si era accorto che l'incontro era fissato il giorno successivo.

    [...]

    L'unica cosa che in un giorno Hamano era riuscito a fare era stata una doccia. Grazie al cielo aveva avuto l'accortezza togliersi l'immenso fetore che aveva ottenuto con il suo stile di vita da povera anima segregata in casa. Nulla però poteva fare per il suo aspetto. Capelli sciatti, viso poco curato, ed un grande mantello pieno di buchi rendeva difficile riconoscere in lui un chuinin del villaggio, inoltre il fatto di non aver indossato la protesi del braccio sinistro lo facevano sembrare ad un qualche poveraccio della zona. L'unica cosa che faceva pensare che forse in lui qualcosa di diverso c'era era la sua amata e fidata arma. La sua nodaichi, Meyio, legata alla sua schiena curva, spiccava in mezzo alle strade che stava percorrendo per raggiungere il luogo di ritrovo.
    Nonostante la voglia del ragazzo di rimettersi in carreggiata era in ritardo per la riunione. Mentirebbe se dicesse di avere trovato imprevisti lungo la strada , a meno che per imprevisti non intendesse gli improvvisi momenti in cui la sua depressione lo stava per riprendere con sé.
    Nonostante tutto era riuscito ad arrivare alla loggia della squadra dei Sand Scoprions. Se non fosse uno dei suoi membri forse non sarebbe nemmeno riuscito ad arrivare fino a lì senza perdersi.
    Entrando e percorrendo un piccolo spazio oscuro allo shinobi venne in mente un pensiero che espresse a bassa voce.

    Aspetta, ma questo corridoio non porta a...

    I dubbi del ragazzo vennero subito risolti dal constatare che sì, in effetti sembrava proprio che l'importante riunione per decidere il futuro di Suna e di Hamano Iga si tenesse proprio nel ripostiglio. Gli scappò una piccola risatina nel constatare che il turbine rosso della sabbia non era cambiato per nulla in questo periodo. Dalla porta chiusa poteva solo udire alcune frasi poco chiare, a parte quelle che Hoshi urlava come se volesse far sapere a tutti che li si stava tenendo un'importante riunione segreta.
    Hamano, appoggiando una mano tesa sulla porta, cercò di recuperare tutte le sue motivazioni e forze per riuscire a spezzare quel dannato incantesimo che gli stava rovinando la vita.
    Nella sua testa voleva spaccare la porta con un dropkick, entrare in stanza urlando ed abbracciare i suoi due vecchi amici, forse piangere molto virilmente, ma doveva fare i conti con quella che era la sua condizione fisica e mentale attuale, perciò si limitò a spingere piano la porta e ad entrare facendo il meno rumore possibile. A vederlo da lontano sembrava una vecchietta gobba e il pensiero fece provare un'inaspettata rabbia al ragazzo. Bene, odiare sé stesso per quello che era diventato poteva essere un buon modo di ricominciare a tornare ad essere l'Hamano Iga che era.
    Dopo essersi rinchiuso la porta dietro si girò per guardare Hoshi e Hohe con un sorriso molto stanco ma anche molto sincero.

    Sì, lo so, sono in ritardo. E vi chiedo veramente scusa dal più profondo del mio cuore.

    Per chi non lo conosceva quelle potevano sembrare parole esagerate per una persona arrivata in ritardo, ma Hamano non poteva esprimere in altro modo tutto il suo dispiacere per la sua prolungata assenza.
    Il ragazzo continuò, cercando una una sedia dove sedersi, per poi togliersi il mantello rilevando a tutti il suo moncherino altezza spalla e tenendo con la mano sana la sua amata arma.

    Me lo fate un risssuntino?

    Chiese con voce stanca.
    Forse Hamano Iga era tornato.
    Forse.

     
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  7. King Of Strong Style
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    Kaede era tornato in Città per la sua visita al vecchio e per comprare qualche provvista per poi tornarsene nel deserto quando ad un tratto un piccione si poggiò sulla sua spalla. Quel piccolo animaletto dalla testa tonda aveva legato alla sua zampa un messaggio, l'ennesimo problema era prendere quest'ultimo senza strappare la zampa del povero pennuto, le mani grandi del ragazzo creavano qualche problema in momenti come questi.
    Il piccione dopo averlo osservato ruotando la testa di lato slacciò il laccio che teneva alla sua zampa e il messaggio cadde sulla spalla di Kaede, un altra occhiata e il pennuto volò via dopo aver naturalmente lasciato un ricordino sulla giacca del giovane Ninja.

    Mi sembra giusto..... disse sorridendo.

    Dopo una rapida lettura venne a conoscenza di una riunione "speciale" che si sarebbe svolta in un grande palazzo li vicino, camminando tra la folla e dopo aver attirato i consueti sguardi dei passanti arrivò d'avanti a una porta, quella descritta nel messaggio. Con un po di fatica Kaede riusci a passarci e si addentrò in un passaggio buio, i suoi pesanti passi rimbombavano in quel luogo e la curiosità per questa riunione cresceva.
    Non amava la politica ma sapeva che Suna non era al massimo del suo splendore e questo si ripercuoteva anche nelle sue terre dove ormai sempre più abitanti erano in balia di predoni e pirati della costa.
    Se ci fosse stata anche la minima possibilità di poter dire la sua sulla situazione dei territori esterni l'avrebbe fatto anche se avesse dovuto scontrarsi con qualche Ninja di grado superiore, non gli importava.

    Dopo qualche minuto arrivò d'avanti ad un altra porta da dove provenivano parole di un discorso ormai iniziato, probabilmente aveva fatto tardi e la riunione era gia cominciata. Non conosceva nessuno li e non avrebbe fatto la parte dell'amicone di turno con i Ninja li presenti. Si abbassò per entrare e dopo aver varcato la porta si guardò attorno, un gruppo di Ninja di varie età stava discutendo tra loro e intorno a loro scope,secchi e stracci. Si stava davvero decidendo il destino di una città in un cavolo di ripostiglio ? Quella cosa surreale lo fece sorridere leggermente.

    Il gigante attraversò la stanza e provò a sedersi su una di quelle sedie in pietra ma purtroppo erano davvero scomode per uno come lui, cosi si fece spazio tra i secchi e gli stracci e si sedette a terra poggiando le spalle al muro. Incrociò le braccia e squadrò tutti i presenti, aveva preso la cosa molto seriamente.
    Non sapeva a che punto fosse la discussione e che ruolo avrebbe avuto in tutto questo, si limitò solamente a presentarsi per capire quello che stava succedendo.....ma come suo solito si lasciò prendere dalla propria personalità.

    Non so il motivo della riunione ma mentre noi siamo qui circondati da stracci e scope fuori dalle mura cittadine la gente continua a morire assaltata dalla peggiore feccia del Paese. Quindi spero per voi che questa non sia solo l'ennesima riunione di facciata dove si fanno tante chiacchiere fini a se stesse. Sappiamo tutti che il Paese si trova in una situazione delicata è che c'è bisogno di una guida vera per risolvere tutti i problemi. Ma questo non è compito mio, io sono solo quei per eseguire azioni concrete e non inutili sproloqui conditi da belle parole. Se avete qualcosa da assegnarmi bene, se dovete farmi perdere tempo ditelo subito e vi lascerò ai vostri discorsi.

    Probabilmente non era il modo più consono di aprire un dialogo, ma non si è mai sentito parte del mondo burocratico e non voleva perdere tempo inutile con sciocche presentazioni formali,alzate di mano per dire una qualsivoglia cosa e sciocchezze del genere. Ma avrebbe comunque adempiuto al compito assegnatosi. Se avrebbe fatto il bene del Paese avrebbe eseguito qualsiasi compito senza fiatare

    Sono Kaede Sendoh.

    Disse poi tornando in silenzio

    Edited by King Of Strong Style - 30/4/2016, 04:39
     
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    Davanti ai miei occhi, il piccolo consesso di ninja sembrava sempre più divenire un focolaio di idee e proposte. Il centro di tutto era Hoshikuzu, il jonin dai capelli rossi, che con impeto ed un certo trasporto dirigeva le danze. Lo sentii parlare di una certa Canzone del Deserto, apparentemente dei nemici del villaggio con cui aveva avuto a che fare insieme a Ryoshi, il ragazzo in grado di manipolare la sabbia con cui avevo condiviso la missione dei Kiseki. Mi grattai il mento, nel vano tentativo di ricordare qualcosa in più su quel particolare nemico della Sabbia, ma fallii miseramente. Ormai, tra l'altro, la sete che avevo accumulato raggiungendo quel luogo iniziava a farsi sentire.

    Mentre Hoshikuzu continuava a parlare, estrassi con fare furtivo il mio rotolo di richiamo e, dietro la schiena, lo strotolai abbastanza per scoprire il simbolo di richiamo a cui ero interessato. L'attenzione di tutti i presenti era focalizzata sulle parole del jonin, dunque sperai di riuscire a non farmi vedere. Tenendo il rotolo con la mancina, appoggiai la destra sul simbolo nero e concentrai una minima frazione del mio chakra nelle linee d'inchiostro. Una nuvoletta di fumo ed un istante dopo, nella stessa mano stringevo un rozzo calice di latta che di solito usavo nei miei viaggi del deserto. A differenza di quanto accadeva in quelle occasioni, però, stavolta il piccolo contenitore metallico era piacevolmente fresco. Nell'avvertire quella piacevole sensazione, involontariamente feci un sorriso da orecchio ad orecchio.

    Udii Hohenheim, il ragazzo dai capelli castani, venire nominato a capo della squadra speciale davanti a tutti. Gli rivolsi un cenno di approvazione, convinto che - data la mia dichiarazione di poco fa - sarei finito direttamente sotto il suo comando. L'argomento trattato era importante, come quello successivo relativo alla nomina di un torturatore, ma la frescura che avvolgeva la mia mano era un richiamo irresistibile per la mia mente. Riposi il rotolo di richiamo nella sacca porta oggetti e, con un gesto noncurante e naturale, incrociai le braccia davanti al petto, nascondendo il piccolo calice di latta con le mie braccia muscolose. Proprio in quel momento, ad un ragazzo con gli occhi coperti e l'aria solenne fu accordata una grande fiducia da parte di Hoshikuzu, che in qualità di capoclan Chikuma lo nominò membro del Consiglio degli Anziani in rappresentanza del clan dei manipolatori di vento.

    Sgranai gli occhi per la doppia sorpresa: il Chikuma era un ragazzo giovane, più grande di me solo di pochi anni al massimo, eppure era già un capoclan? Non seppi bene che pensare di quella nomina, forse azzardata, ma forse anche richiesta dalla situazione in cui versava il villaggio e che era dovuta, diceva il jonin, proprio all'inerzia del Consiglio. Pensai che volesse dare una scossa. Una nomina così giovane, di un genin per di più, era palesemente una provocazione. Feci spallucce, mascherando con quel gesto la comparsa di una cannuccia al di sopra del mio braccio. Con espressione di evidente delizia iniziai a bere, godendomi la sensazione a dir poco paradisiaca del succo ghiacciato di cactus che mi scendeva per la gola e mi rinfrescava dalla calura di quello sgabuzzino.

    Fu a quel punto che Hoshikuzu su rivolse improvvisamente a me. Con un movimento fulmineo mi portai una mano al mento, fingendo un'espressione pensosa, così da nascondere la cannuccia e poter continuare a bere (non avevo alcuna colpa se gli altri non avevano voluto un po' del mio succo di cactus, ma non sembrava educato bere da solo. Io però avevo troppa sete!). Dopo avermi rivolto dei complimenti, il ragazzo dai capelli rosso chiaro disse che aveva altre idee per me: piuttosto che inserirmi nella squadra speciale, il jonin dichiarò la sua intenzione di nominarmi capo dei guardiani delle mura!

    BxQsjZp

    « PFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFT! »

    Un'ondata di succo di cactus esplose dalla mia bocca, mandando in fumo il mio piano di bere di nascosto e bersagliando i presenti più vicini, ovvero Ryoshi, il ragazzo con gli occhi bendati e lo studente che aveva detto di amare la costruzione di meccanismi [VEL:Verde+3]. Senza neanche controllare il danno fatto con il succo squadrai Hoshikuzu, con l'espressione di chi aveva appena preso un colpo di maglio in piena nuca. Guardiano delle mura! Voleva farmi guardiano delle mura! Se mi ero detto disponibile a fare la mia parte era stato perché mi ero immaginato un ruolo nella squadra speciale, ossia un'attività che mi permettesse di viaggiare, di muovermi, di essere (quasi) libero! La prospettiva di passare le mie giornate ad abbrustolire sotto il sole, controllando documenti e per di più con la responsabilità di dover addestrare due studenti... era a dir poco infernale!

    Non feci neanche in tempo a replicare (più di quanto avessi già fatto con il succo di cactus) che Hohenheim iniziò a parlare del suo progetto di restaurare Suna con i tre guardiani in prima linea, dando quindi per scontato il mio assenso.

    « Ehiehiehi! », tentai di interrompere quella follia, evidentemente ancora piuttosto sconvolto, quando la porta dello sgabuzzino si aprì e due nuove figure entrarono una dopo l'altra. Un ragazzo, di qualche anno più anno vecchio di me, mi colpì in particolare: aveva capelli arruffati ed una barba incolta che, combinati con le profonde occhiaie di cui faceva mostra, non nascondevano l'evidente stato di incuria in cui versava. Tutto quello, però, non sembrava fermarlo dal portarsi appresso una spada grande quanto un armadio o quasi, il che mi colpì in un certo qual modo. Quando si sedette, poi, notai che gli mancava un braccio e che sembrava conoscere l'unico jonin nella stanza, nonché Hohenheim. Un improvviso barlume di speranza balenò davanti ai miei occhi blu.

    « A-aehm. Il nuovo arrivato sembra forte, magari è anche un chunin. Non è meglio affidare a lui un incarico importante come quello di Capo dei Guardiani? Nel caso, se la squadra speciale è ancora troppo presto per me, sarò felice di servire come semplice Guardiano. », dissi, cercando di suonare convincente, quando la mia unica speranza era quella di riuscire ad evitare l'investitura a boss delle mura e magari riuscire così, tramite un incarico minore, ad essere meno legato ad un mestiere per me infernale come quello di custode delle mura.

    Sorrisi, innocente come un bimbo con delle caramelle rubate nascoste nelle tasche dei pantaloni, tentando poi di lanciare una poco convincente occhiataccia all'altro nuovo arrivato, che aveva preso la parola in modo non esattamente diplomatico. Tanto meglio per me, se con quello fosse riuscito a sviare l'attenzione dal mio tentativo di scansare la bega che Hoshikuzu, forse inconsciamente, mi aveva lanciato.

    OFF GAME
    Jin
    Genin Verde

    Energia Vitale: 30/30
    Vitalità: 12/12
    Danni: /


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    Chakra Rimanente: 300/300
    Spese di Chakra: /

     
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    Fujiko Murakami » Grado Studente » Energia Bianca
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    La neonata di capodanno avanzava con grazia in mezzo alla folla, quel dì al Villaggio della Sabbia. Misurava ogni passo, camminando lentamente. Il vento imperturbabile scompigliava una chioma di lunghissimi capelli color rosso vermiglio, che terminava con un delicato ricciolo scivolando dietro schiena.
    Il suo sguardo si spostava con frequenza da un punto all'altro, scrutando con attenzione quel luogo che ancora non conosceva bene. Sorrideva, perché da quando era arrivata, molti abitanti del villaggio l'avevano trattata con affetto, e i gesti non si erano risparmiati nemmeno quel giorno. Sentiva più calore dalle persone piuttosto che dal clima tropicale di Suna, il che la diceva lunga.
    Ma Fujiko non si poteva fermare troppo tempo per parlare con tutti, doveva raggiungere un luogo specifico. Con la prudenza necessaria, cercò di prendere vie meno affollate, camminando comunque con la stessa lentezza di prima per non dare nell'occhio. Non conosceva bene il villaggio, e raggiungere un luogo segreto cercando di non dare nell'occhio quando i riflettori erano puntati proprio su di lei le costava tempo. Era ben consapevole di essere in terribile ritardo, ma non poteva farci nulla, sarebbe arrivata a quella riunione prima o poi. Confusa dalle numerose vie e sotterfugi che era stata costretta a prendere e non avendo ancora per bene familiarizzato con il villaggio, la Murakami si sarebbe ritrovata davanti una porta piuttosto anonima dal retro di una grande torre. Il messaggio di convocazione che aveva ricevuto prima era l'unico pilastro di un dubbio che le avrebbe fatto capire di ritrovarsi nel posto giusto.
    Facendo un profondo respiro e raddrizzando le spalle, la ragazza si incamminò con un passo affrettato e ben marcato in quello che sembrava un brevissimo tratto d'oscurità assoluta. Pochi passi furono necessari per portarla davanti uno spazio ampio ripieno di Ninja che erano già immersi nell'argomento della loro conversazione.
    La vita da Geisha di Fujiko aveva forgiato un comportamento raffinato e sensuale, ma la figura della ragazza spuntò alla luce con un terribile e disarmante fascino. La carnagione diafana e gli occhi smeraldinei facevano di lei una bambola di porcellana, stretta in un abbigliamento particolare che consisteva in una canottiera rosso fuoco e dei pantaloncini bianchi. Nei piedi portava un paio di zeppe sempre rosse. A suna faceva caldo e non si poteva dire che la ragazza aveva prestato attenzione per coprire la sua carne. Ma a lei non importava, vestita così si sentiva libera di muoversi e di respirare.
    «Sono in ritardo, scusatemi.»
    La sua voce risuonò gentile e dispiaciuta, aveva un'espressione di colpevolezza che voleva togliersi subito. Aveva ricevuto una notevola fiducia da quei Ninja e lei li ripagava con il ritardo, dimostrando forse che non le importava nulla di quella riunione e delle sorti del villaggio.
    «Fujiko Murakami, nuova recluta. Perdonatemi ma mi sono persa per strada.»
    Concluse dolcemente, incamminandosi verso i numerosi presenti di soli uomini. La ragazza era l'unico tocco femminile in quel luogo pieno di testosterone.
    Una volta arrivata abbastanza vicina a tutti, cambiò espressione. Ora che era lì, si rese conto di far parte veramente di qualcosa di grande ed importante. Il suo candido sorriso avrebbe fatto involontariamente spuntare quello di altri. Il volto le sembrava illuminato di luce propria, era radiosa mentre si sedeva su una sedia, incrociando le gambe.
    Aspettò qualche secondo e si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Anche quel semplice gesto di amara dolcezza sembrava qualcosa di speciale.
    «Sareste così gentili da riassumermi velocemente di cosa avete parlato?»
    Chiese con una lieve esitazione, sfarfagliando le ciglia.
    codice role © Akicch;NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT
     
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    Hoshikuzu aveva dispensator poteri e doveri un pò qua e la senza pensare realmente a ciò che questo poteva comportare. Voleva essere un capo per quei ninja, una persona di riferimento su cui poter contare e fare affidamento tuttavia il Chikuma non sapeva essere un leader autoritario e dispotico. La libertà era da sempre la sua più grande religione e per questo aveva sempre lasciato alle persone attorno a se le libertà di agire come meglio credevano, nel bene e nel male assumendo la piena responsabilità delle proprie azioni. Hoshikuzu era fatto così, non amava avere catene a trattenerlo a terra e tanto meno amava imporle ad altri e per questo aveva decido di dare piena libertà a quei ninja. Loro rappresentavano l futuro di Suna e solo se pienamente d’accordo avrebbero svolto i ruoli a loro assegnati. Tra tutti quello che più sorprese il rosso fu Haruki, il monaco della fiamma.


    Il cieco sembrava sinceramente felice del ruolo che gli era stato affibbiato, il peggiore a detta del rosso. Rappresentare un clan al consiglio era da sempre considerato come uno dei ruoli più noiosi della storia dell’intero villaggio, o almeno così la pensava Hoshi. Lo stesso Shu non era resistito che un paio di mesi prima di sparire senza lasciando tracce ed ora il Chikuma sperava davvero di aver trovato nel monaco la giusta persona -Haruki!.. sono sicuro che farai del tuo meglio come membro del consiglio!.. ti basterà essere te stesso in tutto e per tutto ed in ogni momento per rendere onore e gloria al clan dei Chikuma e a Suna!..- il rosso si stava riferendo al suo essere dannatamente noioso. Il Chikuma lo aveva infatti nominato consigliere per cercare di destabilizzare il consiglio, il monaco sapeva parlare e amava farlo quando si trattava di parlare di morale e altre robe del genere ed era un vero e proprio mostro quando attaccava. Con il monaco della fiamma dalla sua Hoshi aveva un alleato potente nel verbo, una lancia che avrebbe lasciato una profonda cicatrice nei maroni di quei vecchiacci del consiglio -..uhuhuh.. sarai perfetto Haruki!..- il Chikuma se la stava ridendo sotto i baffi.


    Il rosso passò poi al giovane Masayoshi, il superstite del deserto. Il Chikuma nutriva molte aspettative sul ragazzo, aveva intenzione di insegnargli tutto quello che sapeva sulla meccanica visto l’interesse dimostrato e magari un giorno affidargli il compito di gestire tutto quello che aveva intenzione di costruire per il villaggio. Il rosso ammirava molto il coraggio del ragazzo e la sua voglia di riscattarsi contro le sfortune della vita, avrebbe fatto di tutto per farlo emergere dalla massa dei comuni ninja del continente -I corsi inizieranno subito.. non appena termineremo questa riunione chiunque vorrà sottoporsi ad un duro allenamento non dovrà fare altro che rivolgersi al sottoscritto o ad Hohe.. ci occuperemo noi di mettervi alla prova ed allenarvi.. vi insegneremo tutto quello che sappiamo.. ma dovrete essere voi a dimostrare davvero di voler migliorare!.. anche se vi ho chiamati qui voglio che non pensiate a me o ad Hohenheim come dei semplici superiori.. ma più a come degli amici su cui potete contare!..- il rosso aveva mostrato il suo solito sorriso sincero. Ancora una volta voleva ribadire il fatto che lui non era li per comandare, ma per aiutare a far crescere loro ed il villaggio che amavano e volevano proteggere ad ogni costo -..più tardi faremo un giro al cantiere dove stanno procedendo i lavori per la costruzione dei nuovi laboratori e officine meccaniche.. la struttura sarà enorme e dotata della migliore tecnologia in nostro possesso.. sono sicuro che ognuno di voi troverà uno spazio per se li dentro!..- il rosso non stava più nella pelle. La costruzione dei laboratori avrebbe richiesto ancora del tempo, ma ormai i lavori erano già stati avviati quindi non restava che attendere il loro completamento.


    Il rosso quindi si sarebbe eclissato lasciando la parola da Hohenehim. Parlare così tanto gli seccava sempre la gola e per questo senza pensarci su troppo avrebbe preso il succo di cactus portato da Jin senza fare molti complimenti. Emettendo costantemente uno sgradevole rumore con la cannuccia il rosso sarebbe rimasto ad ascoltare fino a quando il chunin non tirò fuori la storia della nomina a Kazekage. Il rosso sbarrò gli occhi quando Hohe tirò fuori il discorso tossendo per il succo finito per traverso, gli sarebbero serviti diversi colpi di tosse per ritrovare la voce -..cought.. scusate!.. ehm.. la nomina a Kazekage purtroppo non è una questione che posso gestire facilmente!.. è risaputo che io ed i vecchi del consiglio non abbiamo un bel rapporto.. durante gli anni passati ho saputo farmi diversi nemici al suo interno anche se ultimamente molti di loro si sono dimostrati favorevoli ad una mia eventuale nomina!.. il clan Kurogane e altri clan con un notevole peso politico vedono la mia nomina una necessità..- il Chikuma sapeva diverse cose sul conto dei vecchi che tuttavia non poteva ancora rivelare. Una serpe malefica si annidava tra di loro, ma il Chikuma non aveva ancora le prove per estirpare quell’erbaccia dal consiglio. Esporsi in discorsi così pericolosi poteva essere una mossa troppo avventata -..tuttavia.. gli anziani sembrano ancora non fidarsi pienamente di me dicendo che io non sono altro che la copia sputata di Gin “Tatsumaki” Chikuma..- ci sarebbe stato davvero tanto da raccontare sul passato del suo maestro e sul perché il consiglio non lo vedesse di buon occhio, ma quello non era il momento -..ovviamente si sbagliano!.. io sono molto più bello di quella distilleria ambulante.. Tsk!..- far scemare i discorsi era un arte, ed Hoshi ne era un maestro -sono sicuro che la presenza di Haruki nel consiglio creerà l’atmosfera giusta per il prossimo passo.. per ora.. concentriamoci sulle nuove leve e sul futuro di chi può dare tanto a questo villaggio!..- Hoshi avrebbe spiegato tutto al giovane amico in altra sede, in fin dei conti non poteva gestire quella situazione da solo e il bombarolo era l’unico che potesse veramente aiutarlo.


    L’attenzione poi si spostò sul nuovo arrivato Shunsui. Il ragazzo sembrava compiaciuto dello spirito dimostrato dal gruppo proponendosi come possibile impiegato e venditore -Oh mi fa piacere Shunsui!.. avremo sicuramente bisogno di tutto l’aiuto possibile.. oltre che a migliorare come ninja dovreste sapere migliorare anche come uomini.. non penserete mica di fare i ninja per sempre!.. arriva sempre il momento nel quale si è costretti ad abbandonare questa vita per passare a qualcosa di più tranquillo.. anche lavorare come mercante o meccanico vi tornerà sicuramente utile li fuori!..- il ragazzo quindi proseguì a parlare tirando fuori un argomento piuttosto scottante, i Cremisi. Il rosso aveva già avuto con loro indirettamente e cioè a Tsuya. Anche se non li aveva incontrati personalmente era stato protagonista durante una delle loro operazioni per il recupero di una gigantesca arma ancestrale. I Cremisi erano un nemico da non sottovalutare e la riunione serviva anche a quello, preparare Suna ad una imminente battaglia -Mi stupisce che tu sia così ben informato Shunsui!.. i Cremisi sono una gran rogna.. una piaga che sta dilagando per tutto il continente e che sarà nostro compito debellare.. sono potenti e ci conoscono.. molto bene!..- il rosso ricordava la conversazione avuta con il principe dei Kijin e sul presunto Uomo Rosso che sembrava non solo conoscere lui ma anche tutti i più forti ninja del continente -..l’ultima volta che ho avuto contatti con loro è stato a Tsuya.. so per certo che i KIjin.. collaborano con loro come mercenari.. ho incontrato il loro principe di persona e ho lottato con lui.. Guren il Principe Rosso.. un vero mostro.. ve lo posso assicurare..- il Chikuma si era fatto serio -..questa riunione serve a preparare tutti voi anche contro quella minaccia.. sappiate che quella gente non si arrenderà mai fino a quando non avrà ottenuto quello che vuole.. sconfiggerli non sarà una passeggiata e per questo Suna deve diventare più forte.. ad ogni costo!..- il Chikuma quindi sarebbe rimasto in silenzio lasciando modo ai presenti di elaborare la cosa fino a quando l’evento più improbabile degli ultimi mille anni si manifestò all’interno dello sgabuzzino.


    L’espressione di Hoshi sicuramente sarebbe passata agli annali come l’espressione più.. boh.. di sempre. La porta aperta aveva lasciato passare la brutta figura di quel figlio di buona donna di Hamano Iga, il samurai del deserto più cialtrone del continente ninja. L’aspetto che esibiva non era certo dei migliori, anche se il Sand Scorpion manteneva sempre una linea piuttosto massiccia. Hamano era entrato mostrando un sorriso stanco nascosto appena da una barba incolta. Il braccio perso durante il suo lavoro come guardiano mostrava un moncherino mentre al fianco l’inseparabile spada Meyio lo aiutava a sedersi facendo da appoggio. Hoshi sarebbe rimasto in silenzio a fissarlo per qualche lungo secondo prima di alzare la mano al naso muovendola con espressione disgustata -Hamano puzzi come una scrofa in cancrena!.. si può sapere dove diavolo sei stato fino adesso?!..- Hoshi sapeva dello stato emotivo in cui versava l’amico ormai da molto tempo e spesso aveva cercato di aiutare l’amico senza riuscirci. Se Hamano era giunto fin li di sua spontanea volontà forse era perché aveva deciso finalmente di riscattare il suo onore, o odore in quel caso -..Uff.. signori e.. signori.. lui è Hamano Iga il terzo membro della squadra speciale dei Sand Scorpion e.. il capo della guardia del villaggio.. almeno fino a qualche tempo fa!..- il rosso si era alzato dallo sgabello avvicinandosi all’amico per dargli una pacca sulla spalla buona -Sono felice di vederti!..- il sorriso sincero del rosso avrebbe detto tutto, era davvero immensamente felice di vederlo li -..non ti sei perso molto a parte i nomi di quelli che non conosci.. poi vi presenterete.. e i piani per la completa ricostruzione del villaggio!.. servono nuovi guardiani.. dei laboratori di ricerca e ninja preparati a tutto.. questi ragazzi hanno deciso di mettersi alla prova e vorrei che anche tu ti unissi.. sei un ninja esperto e nessuno è più abile di te con la spada qui al villaggio.. a parte Deidi.. si beh.. lei si che è più abile di te.. ma è tornata a casa sua quindi.. tu sei l’unico spadaccino decente che ci è rimasto.. queste persone vogliono imparare e tu ci aiuterai ad insegnare a loro ad essere dei ninja migliori..- il rosso manco lo aveva chiesto all’Iga, a differenza degli altri a lui la cosa era stata imposta, i bei discorsi sulla libertà non funzionavano se applicati ad uno come Hamano. Per lui le regole e la verità erano tutto.


    Jin il Cacciatore nel frattempo sembrava essersi agitato alla nomina appena ricevuta, sembrava che non amasse essere relegato al semplice lavoro di guardiano. L’apparizione di Hamano aveva cambiato sicuramente le cose il che rendeva la posizione di Jin precaria. Il giovane ninja non sembrava amare le costrizioni come al Chikuma quindi un po’ capiva la sua reazione -Oh Jin.. tranquillo.. se non te la senti non è un problema.. anzi forse è meglio così.. avrò sicuramente bisogno di ninja liberi di muoversi per il continente senza dover essere per forza legati a Suna e alle sue difese.. potresti rivelarti l’asso nella manica di cui tutti hanno bisogno.. certo questo ti esporrà a pericoli maggiori.. ma di sicuro sarà più emozionante e gratificante per te..- il Chikuma aveva letto il rapporto stilato dopo la missione per il recupero dei Kiseki e sapeva bene che quel tizio poteva davvero rivelarsi la carta vincente di Suna -Per ora concentrati nel migliorare la tua arte ninja.. ci sono moltissime missioni che ho intenzione di affidarti.. soprattutto presso villaggi al di fuori dei confine del Paese del Vento.. sarà divertente.. eheheh..- con divertente Hoshi intendeva potenzialmente mortale ma questo Jin di sicuro non poteva saperlo.


    I colpi di scena tuttavia non erano terminati. A gran sorpresa altre due persone avevano risposto alla chiamata del Chikuma, due individui che avrebbero sicuramente riscritto la storia di Suna. Il primo a presentarsi avrebbe letteralmente lasciato Hoshi a bocca aperta. Di gente grossa il rosso ne aveva vista davvero parecchia durante la sua vita, ma quel tizio, quello che era appena entrato nello sgabuzzino era veramente un colosso anzi, il colosso di Suna. Il gigante si era unito alla festa senza presentarsi spiattellando tutto il suo dissenso con fare minaccioso, il rosso ne era totalmente estasiato -WOOOOOOOOOOH!!!.. SEI.. SEI.. GIGANTEEEEEH!!!- il Chikuma si era avvicinato a Sendoh dimostrando che l’uomo era più alto del rosso stando seduto. Da sempre il Chikuma aveva desiderato di conoscere qualcuno di gigante a Suna ed ora i suoi desideri erano stati esauditi. Gli occhi del rosso risplendevano di ammirazione mentre osservava il gigante studiandolo da ogni angolazione -Porca vacca Hohe!!!.. questo lo mettiamo vestito da sfinge fuori dall’ingresso di Suna!!!.. BUAHAHAHAH!!!..- il rosso era tornato ad essere l’idiota di sempre. Basta poco ad accendere l’adrenalina nel suo corpo e Sendoh ci era riuscito con la sua sola presenza -Guardalo!!!.. ha la faccia giusta.. è gigante e cazzuto.. con lui alle mura nessun nukko di merda cercherà di entrare a Suna!!!..- il rosso si era messo a mostrare il gigante agli altri quasi stesse vendendo un cavallo alla fiera -Sendoh!.. mi chiamo Hoshikuzu Chikuma.. è un piacere conoscerti!.. quando mi hanno parlato di te mi avevano detto che eri grande e grosso.. ma non pensavo così grande e grosso..- il tizio non aveva nulla da invidiare al Colosso di Oto oppure a Raizen. Hoshi già se lo immaginava in armatura mentre schiacciava i suoi nemici con un maglio gigante. Una scena che aveva lasciato qualche lacrima sul suo volto -Tranquillo Sendoh.. siamo qui riuniti proprio per sistemare le cose.. ora che sei qui credo che possiamo finalmente passare alla prossima fase e cioè andare alle mura e.. oh?!..- il Chikuma si era voltato verso la porta quando una voce femminile giunse alle sue orecchie pietrificandolo all’istante. Una madonna era appena apparsa davanti ai suoi occhi.


    -Urgh!..- dal naso una rivolo di sangue aveva preso a scendere all’improvviso mentre gli occhi del rosso si erano piantati sulla ragazza appena entrata. La sua voce, il suo volto e le sue curve, era la perfezione in forma umana, una dea discesa dal cielo e molto probabilmente doveva essersi persa per essere capitata li. La ragazza si era fatta avanti presentandosi con il nome di Fujiko Murakami. La paralisi del rosso sarebbe durata non più di qualche secondo mentre subito tornava in se per fiondarsi sulla ragazza e prendergli la mano sfoggiando un baciamano degno di un principe -Fujiko quale piacere!.. lascia che mi presenti.. sono Hoshikuzu Chikuma.. capo indiscusso di questa brigata di valorosi e potenti ninja.. sono felice di averti qui tra noi.. prego siediti pure qui..- il rosso sembrava quasi emettere luce ora che la ragazza aveva fatto il suo ingresso. Il Chikuma in effetti aveva invitato molte più kunoichi che ninja alla riunione tuttavia soltanto una sembrava aver risposto alla chiamata, forse inconsapevole di ciò che l’aspettava -Fujiko ti prego.. fa come se questa fosse casa tua..- si insomma erano dentro ad uno sgabuzzino, ma che importava al rosso -..lascia che ti presenti i miei fidati sottoposto.. lui è Hohenheim.. il genio del deserto!..- quindi sarebbe passato a Massayoshi e Shunsui -Loro sono Masayoshi e Shunshui.. miei fidati scudieri!..- ovviamente il rosso stava facendo di tutto per mettersi in bella mostra a discapito degli altri -..lui è.. Ryoshi.. ehm.. un bambino che ho salvato dalla fame nel bel mezzo del deserto..- il rosso aveva davvero una bella faccia tosta -..una storia davvero triste.. ma continuiamo.. loro sono Jin il Cacciatroie.. ehm scusa.. il cacciatore.. si il cacciatore!.. e Hamano Iga.. il mio fidato braccio sinistro.. oh.. scusa..- il rosso si sarebbe davvero voluto mordere la lingua -.. e Haruki.. il monaco della fiamma non che mio seguace e servo..- ecco ora si che stava esagerando -.. e per finire Sendoh.. ehm.. si Sendoh.. ah ci sono.. il re dei gorilla di montagna.. disceso fino a qui dopo aver sentito delle mie incredibili gesta!..- ecco forse ora il rosso aveva in sol colpo distrutto la fiducia che tutti nutrivano su di lui, ma aveva sicuramente fatto colpo sulla toposgnacchera appena entrata.




    [...]





    Qualunque fossero stati i risvolti di quella uscita il rosso avrebbe concluso quella riunione passando al passo successivo -Bene!.. ora che siamo tutti qui.. direi di proseguire i lavori dividendoci in due gruppi.. fino ad ora abbiamo detto tante parole al vento.. ma le parole non bastano per cambiare le cose.. quindi.. un gruppo andrà con Hohe e Hamano alle mura per vedere quali miglioramenti possono essere fatti per potenziare le nostre difese..- avrebbe preso fiato -Un secondo gruppo invece verrà con me al cantiere dove stanno costruendo i nuovi laboratori..- il rosso quindi avrebbe dato piena libertà ai presenti su quale luogo visitare per dare il loro contributo.



    OT/ Ok ci dividiamo in due gruppi se no MUORO!!!!.. Hohe tu andrai con alle mura per riorganizzare le difese.. proponete pure quello che volete idee ecc.. per rendere Suna più sicura. Il resto della banda verrà con me al cantiere per la costruzione del laboratorio. Decidente voi dove andare cercando di dividerci in due gruppi! XD
     
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    L'idea di base della riunione era ormai delineata da parecchio tempo. Le cariche principali erano state date, dando la classica sensazione post-adrenalina in cui non capisci un cazzo. Esempio più evidente di questo miscuglio di sensazioni fu il mio compagno di avventure nelle grotte dei Kiseki Jin. Cercando di essere furtivo e nascosto aveva dapprima usato il richiamo per tirare fuori un calice di succo d'ananas, e poi se l'era fatto rubare dal Rosso poco prima di sputarcelo addosso. Indubbiamente la sua riuscita poteva essere intuitiva, ma quel coso puzzava terribilmente ed i miei sensi allenati non potevano non provare ribrezzo contro l'ananas.
    Fortunatamente la riunione riprese vita dato il continuo arrivare di giovani, e meno giovani, leve. Dapprima entrò un ragazzo vestito in maniera approssimativa, non l'avevo mai vista ma sotto il mantello nascondeva un corpo allenato, o che perlomeno un tempo lo era. La mia vista, nonché il allenamento ad individuare i dettagli mi permisero di notare sin da subito la sua perdita di un braccio, cosa che venne successivamente confermata quando si tolse il mantello. L'uomo era accompagnato dalla sua arma, e nessuno avrebbe dubitato del parole di Hoshi quando disse che ci trovavamo davanti al capo delle mura.


    Un lavoro pieno di sacrifici quello... Mi è andata bene con la squadra speciale va...

    Al suo ingresso seguirono quello di un'energumeno enorme, forse l'unico individuo più alto del Mikawa che avessi mai visto.


    Tutto muscoli, niente cerv...

    L'uomo sembrava bramare dalla necessità di confermare il classico proverbio. Entrò e senza sapere di cosa avevamo appena parlato ci fece una paternale sulla terribile situazione di Suna. La mia indole negli ultimi giorni stava peggiorando. Se il primo periodo dopo la rinascita non avevo mai avuto alcun genere di flashback della mia vecchia vita nell'ultimo avevo delle difficoltà a gestire la rabbia. Lo nascondevo perfettamente, nessuno l'avrebbe notato, ma dentro di me l'idea di spremere il nuovo arrivato dentro una tonnellata di sabbia ed osservare il suo sangue gocciolare mi attanagliava lo stomaco. Ad ogni modo, i miei bollenti spiriti furono calmati dalla nuova arrivata. Avevo dieci anni, una pochezza rispetto alcuni dei presenti, ma le forme poco coperte della giovane, nonchè il suo cammino sensuale non poterono non attirare le mie attenzioni. Ero riservate, incredibilmente riservato, inoltre non ero propenso a questo genere di distrazioni, ma apprezzai il modo di fare del caro Hoshikuzu. Senza guardare in faccia nessuno divise equamente un po' di merda sulle spalle di tutti per aumentare la sua stima e fama all'interno della sala. Era un ciclone incontrollabile il ragazzo, ed agiva incredibilmente d'istinto. Gli sarebbe bastato dire che era in carica come potenziale futuro Kazekage per averla in un certo senso ai suoi piedi.
    Ad ogni modo, dopo la pagliacciata la riunione sembrò effettivamente giunta al termine, e stavamo per dividerci in due gruppi. Io, nuovo membro delle squadre speciali avrei indubbiamente seguito Hohe, probabilmente verso le mura.


    Tu sei indubbiamente un sensei migliore, ma se dovessi avere bisogno di aiuto con le nuove leve conta pure su di me!

    Parlai con un tono normale nella direzione del chunin bambino. A vederci vicini potevamo dare una strana impressione, due cuccioli dotati in realtà di un grande potenziale.
     
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    In quella riunione le sorprese arrivarono sicuramente alla fine. Hamano Iga, storico membro del gruppo di cui Hohenheim faceva parte, guardiano delle mura e possessore di una delle arti oculari più potenti del continente, entrò nella stanza con fare sommesso. Nonostante il suo aspetto trasandato, che Hoshikuzu non aspetto un secondo a commentare, l’Iga manteneva la prestanza fisica di un tempo, e la sua enorme arma era un chiaro avvertimento della sua forza. Hohenheim, tuttavia, riconosceva nell'amico i segni di quello che stava passando. Come Hoshi, anche lui era a conoscenza della crisi che Hamano aveva passato. Tra una missione e l’altra, aveva cercato di supportare il compagno come meglio aveva potuto, tuttavia, talvolta la forza di superare una difficoltà va trovata in se stessi. Vederlo ora in quella stanza, era chiaramente il segno che qualcosa di estremamente positivo stava accadendo. O per lo meno così Hohenheim sperava. Proprio come ai vecchi tempi, eh?
    Ma questo non era tutto, altri due ninja o aspiranti tali erano entrati nel piccolo sgabuzzino. Uno era un gigante l’altra una ragazza…sostanzialmente agli antipodi. Una composta e riservata, l’altro che non sapeva trattenere la lingua. Hoshikuzo seppe trattare con entrambi…alla maniera del Rosso. Hohenheim si sentì di dover intervenire: Bhè un gigante alla porta può fare effetto, ma anch’io ho ricoperto quel ruolo e non sono esattamente un gigante. Dimmi….oltre all’altezza e alla lingua veloce, pensi di riuscire a difendere questo paese? Il tono del chunin era calmo, come al solito, e non trapelava né astio né rimprovero per i toni poco opportuni che l’uomo aveva usato. Lo stesso tono fu usato con la ragazza: Hoshi se continui a dirle queste cose non vorrà unirsi a questo progetto per timore di diventare una tua servitrice…o qualcosa del genere. Con il tempo, Fujiko, imparerai a capire quando dare ascolto al nostro leader, e quando mandarlo al diavolo. Ammetto che talvolta può essere un po’ arduo… un sorriso si aprì sul suo volto.
    Bene. La sala era in pratica strapiena, e l’affluenza all’evento aveva senza dubbio superato le sue attese. Un gruppo di ninja con uno scopo comune poteva raggiungere qualsiasi obiettivo, e questo gli shinobi di Suna lo avrebbero mostrato a tutto il mondo. Certo, per ora rimaneva la questione della nomina a Kazekage di Hoshi, ma Hohenheim si mostrava ottimista su questo. I Saggi avrebbero alla fine ceduto, capendo l’importanza di avere una persona come il Rosso al comando. Inoltre, con tutte quelle persone a sostenerlo, sarebbe stato difficile negargli la carica. Infine, Hoshi propose di formare due gruppi per dirigersi uno verso i lavoratori, l’altro verso le mura. Questo secondo gruppo sarebbe stato affidato alla sua guida. Perfetto, tutti quelli che sono interessati in questo progetto mi possono seguire, ci muoveremo subito Sapeva che c’erano molte persone interessate, tra cui i futuri guardiani e quelli che volevano investire nel rifacimento delle mura. Il primo ad esplicitare il proprio volere di venire con il bambino di Suna fu Ryoshi. Il bambino, che era persino più giovane del chunin, gli disse che avrebbe volentieri aiutato con le reclute. Hohenheim lo guardò negli occhi. Quel ragazzo davvero gli ricordava sè stesso. Anche Hohenheim aveva iniziato la sua carriera ninja molto giovane, ma il manipolatore di sabbia era stato ancora più precoce. Era raro vedere un talento di quella levatura. Inoltre, avendolo visto in azione, il chunin aveva iniziato a riporre grandi speranze in lui: a Suna erano fortunati ad averlo nelle loro file. Grazie della proposta Ryoshi, la terrò a mente. Spero tuttavia di vederti tra gli allievi. Sto progettando cose interessanti e penso che sia tu che i tuoi compagni possiate beneficiarne molto Hohenheim aveva sul volto un’espressione divertita: stava lavorando al progetto della scuola da svariati mesi e finalmente era ultimata. In realtà non stava più nella pelle! Chi altro si unisce? Disse poi rivolgendosi ai presenti. Radunato il suo gruppo si sarebbe infine rivolto ad Hoshi: Noi andiamo, ci riicontramo al laboratorio dopo il sopralluogo alle mura? Sono anch’io curioso di vedere cos’hai preparato Diede quindi una pacca sulla spalla al Rosso in segno di commiato, e si avviò verso la porta.

     
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    Shunsui ascoltò con molto interesse le parole del giovane jonin della Sabbia, circa la guerra in corso con i Cremisi. Lui non sconoceva i nomi che Hoshi stava dicendo, ma li annotò mentalmente in caso si presentasse l'occasione di averceli di fronte. Bhe forse se me li ritrovassi davanti l'unica cosa da fare sarebbe probabilmente scappare...Un pensiero poco convinto. Molto più probabilmente avrebbe ceduto alla rabbia e si sarebbe avventato contro un nemico che non aveva possibilità di battere, perchè così era fatto. Troppo grande era il toro che aveva subito; troppo grande per pensare alle conseguenze di un gesto avventato, seppure ne dipendesse la sua vita.Purtroppo ho avuto a che fare con loro in prima persona nel Paese del Fulmine... Ma non aggiunse altro. Quella era una storia che non gli piaceva raccontare. Grazie mille per i tuoi consigli Hoshi. Ce la metterò tutta! Nonostante le parole entusiaste, Shunsui si chiuse nei suoi pensieri. Ora che l'argomento Cremisi era uscito fuori, gli era salito il malumore. Si distrasse un attimo, lasciando che gli altri parlassero senza veramente ascoltarli. Il suo interesse tornò vigile solo quando dalla porta entrarono a breve distanza tre persone sconosciute. Il primo si rivelò essere un chunin della Sabbia; un vecchio conoscente degli organizzatori della riunione. L'aria un po' malconcia ed il volto segnato erano i chiari segni di una persona che aveva gettato la spugna ed ora stava trovando un modo per rimettersi in piedi. Shunsui non conosceva Hamano, ma aveva una forte empatia e sapeva leggere le persone. E gli sguardi che Hoshi, Hamano e Hohenheim si stavano scambiando erano molto eloquenti, visti dagli occhi dorati dell'Abara.

    Visto che Hamano era stato nominato praticamente istantaneamente capo delle guardie delle mura al posto di Jin, Shunsui sgattaiolò dalla sua posizione per andare a prendere posto subito dietro l'Iga. Schivando un fiotto di succo di frutta che, per puro caso, non lo investì, lo studente afferrò una sedia libera e si sedette, solo per poi fare un segno di saluto ad Hamano.Sembra che lavorerò sotto i tuoi ordini! Io sono Shunsui Abara, spero di diventare un grande ninja sotto la tua guida Hamano.Gli occhi dorati del ragazzo sprizzavano sincerità mentre diceva quelle parole. Ma non era solo la voglia di diventare più forte e di far conoscenza che avevano spinto il Girovago a presentarsi. Affidandosi all'Iga, lo studente gli stava dando indirettamente una responsabilità; e molto spesso gli uomini trovano nelle loro responsabilità la forza per rimettersi in piedi. Chiaramente questo sfociò nell'ennesima figuraccia, non appena Hoshi propose di dividersi in due gruppi. Sarebbe stato logico che Shunsui seguisse Hohenheim alle mura, essendo quello il suo nuovo impiego. Tuttavia, vedere il nuovo negozio e dare una mano lì dentro era anche qualcosa che gli sarebbe piaciuto moltissimo fare, e che anzi per la quale si era già proposto.Merda...e adesso? Dove vado vado faccio male...Ma Shunsui non era il tipo che facilmente rinunciava alle cose che gli piacevano. Quindi, mettendo su il volto più imbarazzante e pietoso che la sua immaginazione poteva creare, si voltò verso Hamano e disse:Bhe...casomai inizio domani! Tanto voi ninja esperti saprete tirar fuori idee molto migliori delle mie per la progettazione delle nuove difese...ed io sono pure squattrinato quindi...alzando la mano destra in segno di saluto, Shunsui lasciò il suo capitano per andarsi a rimettere al suo posto originale. Leggermente imbarazzato per l'ennesima figuraccia, Shunsui aspettò che i due gruppi si furono formati per poi unirsi a quello Hoshi, per andare verso i laboratori.
     
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  14. Manu ©
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    C'era da dire che rispetto a qualche periodo fa Hamano stava facendo dei progressi per affrontare il suo pessimo stato psicologico e mentale. Certo, continuava a tenere lo sguardo basso ed ogni tanto lo si vedeva visibilmente tremare, ma il solo fatto di essere lì insieme agli altri shinobi del villaggio poteva essere considerato un grande passo avanti per la sua riabilitazione.
    Però non poteva fare a meno di provare una specie di senso di inferiorità. Tutti i presenti erano comunque membri attivi della comunità, vecchi veterani, giovani talenti, insomma, gente che si dava da fare per il villaggio. Lui era un barbone con una spada grossa.
    Ma sembrava che ad Hoshi e ad Hohe, i suoi cari e vecchi compagni di squadra, la cosa non importasse.
    Hoshi con il suo solito atteggiamento si avvicinò a lui, e la pacca che ricevette sulla spalla lo fece sbilanciare un po' dalla sua sedia. Di certo una scena abbastanza patetica. L'Iga voleva dire tante cose, voleva scusarsi ancora e fare un lungo discorso su ciò che voleva fare per riscattare il suo onore e dare una mano al villaggio, ma l'unica così che riuscì a fare fu quella di tenere la testa leggermente abbassata con un sorriso sul volto che difficilmente si poteva considerare genuino.
    Tutta la sua buona volontà stava cominciando a risentire di un nuovo improvviso carico di responsabilità che non era sicuro di volere addosso, ma sapeva che rischiava di ripetere gli errori del passato.



    Ci proverò Hoshi, ma attualmente credo di non aver le capacità per potere insegnare. Avrei bisogno di un po' di... riabilitazione... se puoi concedermela.

    Non metteva in dubbio l'autorità del rosso, ma purtroppo, anche se lo voleva davvero tanto, l'idea di dover fare da maestro di spada ad altre persone gli creava parecchi problemi. Prima di poter iniziare un simile percorso doveva riguadagnare fiducia in sé stesso.
    Dopo guardò Hohe con uno sguardo triste. Solo ora Hamano si rendeva di come lo stato di Suna fosse anche una sua colpa.

    Spero che non ce l'abbiate con me ragazzi. Mi dispiace davvero tanto..

    [...]

    Il resto della riunione Hamano lo passò totalmente in disparte. Non intervenne in nessun discorso, non diede opinioni di alcun tipo, si degnò a malapena di guardare le persone presenti, giusto per provare a fissarsi in testa qualche volto e nome, ma con scarsi risultati.
    Poteva sembrare che fosse di nuovo caduto in un qualche stato di depressione o roba simile, ma in realtà il ragazzo stava solo cercando di mantenesi concentrato sul suo obiettivo. Sfregava nervosamente le mani, biascicava parole incomprensibili a malapena udibili, insomma, sembrava un pazzo appena uscito dal manicomio, ma tutto questo perché stava affrontando dei fantasmi che stavano perseguitando il ragazzo da molto tempo.
    Uno degli obiettivi di quella riunione coincideva con quello di Hamano: rimettere in funzione le mura del villaggio.
    Per una persona d'onore com'era (ma che in fondo tutt'ora è) Hamano, l'aver lasciato incustodito, così all'improvviso, il gate di Suna, era abbastanza da avergli causato crisi depressive aggravate da sensi di colpa che non riusciva in alcun modo a togliersi da dosso.
    L'unica medicina per questo suo male era affrontare la realtà ed accettare quello che è stato il suo passato, e forse, finalmente, ricominciare con la sua vita.
    Terminate le varie discussioni anche Hamano si alzò ma si mosse in disparte. Si avvicinò velocemente all'amico Hohe, parlandogli a bassa voce.

    Io mi dirigo subito alle mura, devo fare... delle cose...

    Poi senza dire ulteriori parole, uscì dalla stanza, riavvolgendosi nel suo mantello e ritornando ad assumere l'aspetto del barbone vagabondo senza meta, solo che questa volta ce l'aveva.
     
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  15. Roronoa™
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    Nuovi arrivati

    Villaggio di Suna - pt.IV





    Ehy! Si voltò verso il ragazzo dalle orecchia a punta, portando la mano destra sulla spalla sinistra, bagnata dal succo di cactus sputato dal suo compagno.

    Se proprio devo assaggiarlo, preferirei farlo dalla cannuccia.
    Esclamò, asciugandosi con un fazzoletto che aveva con sé.
    Non vi era rabbia nei suoi occhi e nel tono della sua voce.
    Si trattava solo di succo e ciò che indossava era semplice vestiario da mercato.
    La sua vendetta non si fece attendere.
    Ridacchiò divertito quando vide Hoshikuzu afferrare la bevanda di Jin e terminarla senza troppi complimenti.

    Hohenheim rispose alla sua domanda, approfittandone per dare maggiori informazioni sui corsi.
    Lo studente aveva intenzione di mettersi subito alla prova, sopratutto per accelerare il raggiungimento del grado di Genin, rango che molti dei presenti avevano già acquisito.
    Quando il chunin propose ai presenti di lavorare tutti insieme per supportare una futura candidatura di Hoshikuzu a Kazekage del villaggio, Masayoshi ne fu entusiasta.

    Certamente. Era stato lui il principale promotore della riunione ed era stato sempre lui - a detta dei vecchi che abitavano nello stesso palazzo dello studente - a tenere alto nel continente ninja il nome di Suna.

    Con enorme sorpresa ci furono tre nuovi arrivi: quello che sembrava essere un barbone armato di una lunga spada, ma che Hoshikuzu presentò alla truppa come terzo membro della squadra speciale ed ex guardiano, un ragazzo dal fisico statuario e una kunoichi.
    Per ciascuno di essi, il Jonin diede spettacolo, iniziando da Sendoh.
    Quest'ultimo era un vero e proprio colosso.
    Quando udì l'idea di Hoshikuzu, Masayoshi esplose in una fragorosa risata.

    Nessuno oserà avvicinarsi a Suna. Disse, continuando a ridacchiare, mentre il Chikuma continuava a scrutare il nuovo arrivato come se fosse il risultato di qualche esperimento.
    Si scherza eh disse subito dopo. Inimicarsi un gigante come lui, alto più di due metri, non era una buona idea, oltretutto aveva apprezzato la sua sincerità. Come Masayoshi, Kaede era un uomo d'azione.

    La kunoichi era di una bellezza senza uguali.
    Come prevedibile per chi conosceva il Jonin, quest'ultimo l'accolse come una principessa, cercando di baciarle la mano.
    Strano che non l'abbia palpata come le due kunoichi catturate nel tempio.

    Piacere di conoscerti Fujiko.

    CITAZIONE
    si Sendoh.. ah ci sono.. il re dei gorilla di montagna.. disceso fino a qui dopo aver sentito delle mie incredibili gesta!..-

    Abbassò il capo, mordendosi la lingua per non ridere.

    [...]



    La riunione sembrava essere terminata.
    Ciascun ninja sarebbe uscito dall'edificio dei Sand Scorpion con un compito ben preciso.

    CITAZIONE
    -Bene!.. ora che siamo tutti qui.. direi di proseguire i lavori dividendoci in due gruppi.. fino ad ora abbiamo detto tante parole al vento.. ma le parole non bastano per cambiare le cose.. quindi.. un gruppo andrà con Hohe e Hamano alle mura per vedere quali miglioramenti possono essere fatti per potenziare le nostre difese..Un secondo gruppo invece verrà con me al cantiere dove stanno costruendo i nuovi laboratori..-

    Si alzò dalla sedia.
    Se Hohenheim o Hoshikuzu non avessero avuto nulla in contrario, Masayoshi si sarebbe diretto al cantiere dove i nuovi laboratori sarebbero sorti.







     
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