[Ambientazione] Cantha, l'Impero dell'Oni

Proposta ambientazione personale

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    Cantha, l'Impero dell'Oni
    Ambientazione nell'Oceano dei Kaiju, a sud-est del paese del mare



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    L'arcipelago del Mare di Giada

    L'arcipelago del Mare di Giada era situato a sud-est rispetto al paese dell'acqua, a circa 7 giorni di nave. Molti secoli prima un potente mistico ninja aveva lanciato una tecnica troppo potente risultandone schiacciato, il risultato fu che l'onda d'urto del rituale in questione, modificò la geografia dell'arcipelago, chiudendo il golfo più grande in sè stesso, creando un enorme lago al centro dell'isola principale, formato da acqua di mare e con annesse rive. La superficie di tutto l'arcipelago, sommando le isole che lo compongono, è paragonabile a quello del paese dell'Acqua e così suddiviso:

    L'isola di Cantha

    E' l'isola più grande, che occupa l'80% circa della superficie del territorio. E' comprensiva di una grande quantità di ambienti naturali, anche a causa del rituale che secoli prima ne ha modificato l'assetto. La zona nord, nord-ovest è tutta una grande città, Cantha, la capitale.
    La città imperiale di Cantha è composta da centinaia e centinaia di livelli e sottolivelli composti da baraccopoli, molto simile ad una enorme grande favela, sotto la quale si estendono centinaia di km di fogne a cielo aperto o meno. La capitale imperiale è un luogo malfamato, pieno di vicoli, povertà, e sfarzo. La parte nobile della città è tutta concentrata nella zona nord, al riparo dai popolani che compongono con la sola capitale, il 50% della popolazione dell'arcipelago.
    Nella zona nord della capitale è presente sia il tempio che il palazzo principale dell'imperatore.

    Il Massiccio dei Tengu

    La catena montuosa più estesa dell'isola è il massiccio dei Tengu, una lunga serie di monti che formando un semicerchio, racchiudono la valle del cosiddetto Mare di Giada, l'enorme conformazione causata dal rituale avvenuto secoli prima. Il Massiccio dei Tengu è la zona rimasta più libera dall'influenza umana, creature misteriose sembrano abitarla, adorati dalle popolazioni dell'isola. Studiosi di Cantha affermano che l'ultima parte del massiccio dei Tengu si sia separata dall'isola principale, e risieda nell'isola a ovest, la seconda più grande dell'arcipelago, formandone lo scheletro orogenetico.

    Il Mare di Giada

    Simbolo stesso dell'arcipelago, il mare di giada era uno spicchio di oceano che un tempo arricchiva il golfo di Cantha, ma a seguito di eventi passati, venne inglobato con le sue spiagge bianche all'interno dell'isola, venendo imprigionato dal massiccio dei Tengu. Eccezion fatta per i pochi fiumi dell'isola, esso era la fonte idrica primaria. Alcuni anni fa, durante una missione che ha visto alcuni accademici come partecipanti [Alexander Hima, Itai Nara e Aloysius Mikawa] un nemico di Cantha ha rilasciato un antico manufatto che ha realmente reso di Giada questa parte di mare interno, trasformando tutta la zona in un unico blocco azzurrino, intrappolando al suo interno in uno stato di sonno, chiamato Sonno di Giada, chiunque fosse così sfortunato da trovarsi in acqua.

    Il Clan di Giada

    Fin dai tempi del golfo, la zona era abitata da un unico grande clan, il clan di Giada. Questo popolo di sprezzanti guerrieri, sciamani e pescatori, abita ancora oggi le zone che si sono trasformate prima in un lago, poi in un blocco di giada. Non potendo più pescare, gran parte dei membri del clan hanno subito un forte colpo emotivo, cadendo in gravi forme di depressione, e evitando persino di uscire di casa; altri invece, privati del mare, fonte di vita primaria, sono diventati minatori, scavando l'orizzonte di giada e divenendone mercanti.

    La Foresta di Pietra

    Zona interna del'isola composta un tempo da interminabili distese palustri e fittissima vegetazione, essa è il luogo dal quale molti secoli prima, i primi imperatori di Cantha estrapolarono il legname con cui edificare la capitale. Ricca di grotte, la zona della foresta è anche piena di cave di pietra e d'ambra, da qui il nome del clan principale della zona.

    Il clan dell'Ambra

    Clan di studiosi e guardaboschi, i membri del clan dell'Ambra sembrano l'esatto opposto dei loro cugini che un tempo abitavano la costa. Le città sorte dentro la foresta palustre, hanno dato i natali agli artisti e agli imperatori di Cantha fin dai tempi più remoti, venendo piano piano sempre più emarginati dalla nobiltà che con gli anni prendeva residenza nella capitale, sfuggendo all'aria lugubre delle paludi. Con la grande spaccatura che ha creato il mare di giada, il clan si è visto privare di gran parte delle proprie risorse, dato che la presenza del clan di Giada, prima sulla costa, iniziava a colonizzare i loro confini. A seguito della missione accademica di alcuni anni fa, la foresta è stata anch'essa colpita dal sortilegio, ma invece di essere trasformata in giada, si è lentamente pietrificata, restando quasi del tutto priva di zone verdi, fatta eccezione per l'acqua marcia delle paludi.

    La guerra dei clan

    A seguito della grande spaccatura che aveva unito fin troppo le due principali famiglie, il Clan di Giada e il Clan dell'Ambra iniziarono una sanguinosa guerra che sarebbe proseguita nei secoli, bagnando col loro sangue la foresta e le sponde del mare interno. I due Clan erano all'epoca le due potenze militari più potenti dell'isola, fino a che, l'imperatore Raisu, proclamatosi sovrano della capitale, marciò verso sud con la propria armata, obbligando i due Clan alla resa in una terribile battaglia al centro dell'isola, nell'unica zona pianeggiante in mezzo allo scheletro del Massiccio dei Tengu.
    Dopo quella battaglia, l'imperatore risparmiò entrambi i capi delle due famiglie, ma minacciò di tagliare la testa a tutti i figli di Giada e d'Ambra, se non fossero diventati alleati, e avessero edificato un tempio alla pace su un'isola in mezzo al mare interno.
    Con riluttanza, i due antichi eroi, Viktor dell'Ambra e Archemorus della Giada, deposero le armi e costruirono un grande tempio all'imperatore, in un piccolo complesso di isolette al centro di mare interno.
    A seguito di questi eventi, l'imperatore Raisu si proclamò imperatore di tutta Cantha, dando inizio alla sua dinastia e al suo impero.

    Il Tempio di Kaineng, il Drago D'Oro

    Il grande tempio edificato dai due clan al centro del mare di giada, è una grande pagoda, alta quasi duecento metri. La sua costruzione richiese quasi 30 anni; l'imperatore Raisu riuscì infatti a vederla solo negli ultimi giorni della sua vita, venendo trasportato dalla capitale in una lettiga fino al tempio, per poi spirare dopo aver visto la meraviglia edificata dai due clan.
    Leggende dicono che estasiato dalla vista di quel simbolo, l'imperatore abbia benedetto i due clan, e che il suo spirito alberghi tuttora la costruzione.
    Proprio al tempio del Drago D'Oro, i ninja accademici hanno sventato una grave minaccia solo pochi anni addietro, impedendo ad un assassino, Shiro Tagachi, di distruggere l'intera isola. Con l'aiuto dei due clan, manipolati inizialmente da Shiro, i ninja hanno fermato il rituale dell'uomo, sventando la distruzione totale, ma senza impedire che il mare diventasse un blocco di giada, e la foresta una massa informe di pietra.

    L'isola di Shing Jea

    Situata a Ovest rispetto alla capitale, l'isola di Shing Jea è la seconda isola più vasta del continente, seppur molto più piccola di Cantha. E' quasi unicamente composta da monti, a parte piccole zone costiere pianeggianti a sud e a nord. Al centro del complesso montuoso è presente il monastero, l'edificio più antico di tutto l'arcipelago, da cui, secondo le leggende, ebbe inizio la colonizzazione dell'arcipelago. La tradizione vuole che ogni futuro imperatore percorra in pellegrinaggio il percorso tra le montagne fino al monastero, per essere benedetto dal gran sacerdote del credo.

    Popolazione

    Gli abitanti di Cantha non hanno una lunga tradizione per le arti ninja, sono in gran parte coltivatori, pescatori o lavoratori di fatica. Dal momento che la grande maggioranza del popolo vive nella capitale, e lì non è presente una grossa quantità di lavoro, a parte la malavita, molti Canthiani si arruolano nell'esercito imperiale, per avere di che sopravvivere.
    I due clan nella zona sud dell'isola si occupano dell'estrazione e della produzione di risorse che sostentano la capitale e i suoi abitanti, così come l'esercito imperiale. Negli ultimi anni, a causa della grande quantità di arruolamenti, l'imperatore è stato costretto a iniziare una campagna di colonizzazione nelle isole vicine per poter sostentare le sue armate.

    L'Armata del Drago

    La spina dorsale dell'esercito imperiale di Cantha è composto principalmente da due punti di forza: la flotta navale e la fanteria. Dal momento che per mantenere il controllo dell'arcipelago, e del mare interno, era necessaria una presenza costante, e grazie alle abbondanti risorse in termini di legname, fin dall'antichità i regnanti hanno sempre pressato per avere una grande e potente flotta con cui determinare la propria forza ai nemici, interni ed esterni.

    La flotta di Cantha possiede circa 200 navi da guerra, 50 navi d'assedio con catapulte, 80 navi da trasporto truppe.

    L'esercito imperiale è invece composto da fanteria semplice e poco addestrata, ma in grossa quantità. I soldati del drago sono principalmente di due tipi, arcieri e dragoni. I primi armati di arco semplice, mentre i secondi armati di naginata, e con una wakizashi d'ordinanza. Ogni soldato porta con sè il set completo ed è vestito con l'armatura imperiale, una corazza semplice ma efficace in legno laccato [Pot 30 Dur 2]. Attaccata in vita, ad ogni armatura, è presente un'asta che arriva poco sopra la testa del soldato, con la bandiera del simbolo dell'imperatore in carica.
    Gli ufficiali Possiedono lo stesso set da battaglia, ma senza l'asta, e con un'armatura leggermente più raffinata. [Pot 40 dur 3]

    L'esercito imperiale conta circa 20mila uomini.

    Risorse Extra

    L'imperatore di Cantha può attingere anche ad altre risorse durante una campagna bellica interna o esterna, ma sia per questioni burocratiche, che per disponibilità, spesso le seguenti forze non vengono schierate, se non per estrema necessità. Fanno parte di questo gruppo i Sacerdoti di Shing Jea, la Gilda dell'Oni, e gli eserciti dei due clan, Giada e Ambra.



     
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