D.E.S.E.R.T.Development of Secret Revolutionary Technologies

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  1. l'Horla
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    D.E.S.E.R.T.


    II

    Il refrigerio della sala centrale mi sciolse in un timido sorriso, le grosse gocce di sudore che si erano formate sulla fronte attesero ancora qualche attimo prima di scendere copiose per poi fermarsi. Da che ero riuscito dalla locanda l'aria che respiravo era secca e torrida, ora finalmente potevo respirare a pieni polmoni senza inspirare aria calda, insomma, un po' di sollievo.
    Sembravano essere tutti presi da qualche affare urgente, chi non si faceva sentire con la sua voce possente a promuovere i propri prodotti, sembrava avere una gran fretta e si muoveva incurante degli altri dispensando, se la gente non si spostava, spinte e urtoni. Fortunatamente l'ambiente più fresco mi aveva calmato, se mi fossi ritrovato ancora con le temperature esterne, molto probabilmente, sarei smattato e sarei stato grato al guardiano che mi avesse tolto le armi altrimenti avrei fatto una strage.
    Muoversi dunque non risultava semplice ma, seguendo quello che era il flusso di persone, mi spostai dalla sala principale ad una delle numerose secondarie. Lì, dopo aver chiesto ancora informazioni sul Jonin della Sabbia, avrei seguito con lo sguardo il dito di quel mercante che lo puntava dritto verso Hoshikuzu Chikuma che stava là, appeso a dieci metri di altezza, intento a muoversi cercando di liberarsi e chiedendo a gran voce aiuto.
    Se la situazione a me potesse sembrare tanto assurda quanto pericolosa, il ninja infatti stava penzolando a circa dieci metri da terra senza - o così sembrava - alcun tipo di supporto, tra la gente tutt'attorno c'era chi, dopo un rapido sguardo e una risata, riprendeva la sua strada e altri che invece, non volendosi perdere quello che sembrava considerassero uno spettacolino, rimasero fermi a vedere come il ninja se la sarebbe risolta senza aiutarlo minimamente.
    Io mi guardai tutt'attorno per cercare qualche modo di andare in soccorso del ninja, scale che arrivassero ad una certa altezza non sembravano esserci e, i muri lisci che formavano la grande sala, non sembravano offrire appigli per permettermi di scalarli e potermi portare a quell'altezza. Con me non avevo nemmeno le mie armi che forse mi avrebbero potuto permettere di poterlo aiutare dal basso recidendo quelli che, volli dedurre, si trattavano di qualche tipo di corda o filo difficilmente percepibile a quella distanza. Il jonin continuava ad urlare, sembrava sinceramente preoccupato, tuttalpiù che, come notavo prima, nessuno si stava mobilitando per aiutarlo.
    Mi grattai prima il mento, poi il collo cercando una soluzione guardando con occhi vispi tutt'attorno. Dopo qualche minuto in cui non trovai nulla di utile, decisi di avvicinarmi al jonin ponendomi proprio sotto di lui e, utilizzando un tono di voce abbastanza alto che potesse venire udito dal ninja, ma cercando di non attirare l'attenzione di tutti i clienti, parlai Signore! Sono qua sotto dissi scuotendo una mano in sua direzione sorridendogli tranquillo Se mi dice come la vengo io ad aiutare, non si preoccupi, vedrà che andrà tutto per il meglio! Però forse è meglio evitare di scuotersi in quella maniera, non c'è il rischio che cada giù come una mela matura? Domandai infine inclinando il capo un po' preoccupato. Certo volevo aiutarlo ma non sapevo come diavolo poter fare, non restava altro che fosse lui a liberarsi da solo o indicarmi qualche modo per poter essergli utile.
     
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32 replies since 15/1/2017, 10:11   741 views
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