[Gioco] G.O.D.

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    Una mattinata singolare quella dell’amministrazione di Konoha: l’accademia aveva mandato una lettera, e il destinatario dell’incarico era proprio Raizen, l’Hokage in carica.
    Più di un dubbio serpeggiava nei vari uffici, ad Hitomi tremolavano addirittura le mani mentre consegnava la lettera. Non conosceva benissimo la sua segretaria, ma sapeva che aveva un carattere forte, quello necessario per non uscire di testa quando si interagiva con Raizen, il fatto che tremolasse non era una buona avvisaglia, fin troppe foglie quella mattina deambulavano per l’amministrazione, chi incuriosita, chi impaurita, fino a che Raizen non tirò fuori il naso dall’ufficio e con uno sguardo a mezza altezza riuscì a fulminare ogni singolo impiegato presente, ninja e no.

    Vi ho mai detto che il modo migliore per affrontare un problema è farsela sotto?
    Non è di certo la prima volta che succede!
    Il prossimo che becco con uno sguardo impaurito gli riaccendo la fiamma della Volontà sfregandogli la faccia sul muro come un cerino.


    Raizen era ben conscio del fatto che se si dicesse a qualcuno di non pensare ad un elefante la prima cosa a cui pensa sarebbe proprio il pachiderma, per questo decise di sostituire il pachiderma col dolore della sua mano.
    Ma nonostante la rigidità con la quale minacciò gli impiegati lui stesso era preoccupato, era da un pezzo che l’accademia non si faceva viva con lui in particolar modo, il che non era un bene, a quel punto aveva soltanto una cosa da fare: Contattare Itai, una delle poche persone che come lui sarebbe stata informata con quella missiva.
    C’erano poche cose che potevano fermare due jinchuriki che combattevano assieme, e c’era soltanto da sperare che non avessero a che fare con una di quelle. Pareva comunque che non fosse quello il caso, almeno per quanto ne sapeva lui.
    Prepararsi per la missione lo portò improvvisamente indietro nel tempo, era una routine che aveva fatto decine di volte, eppure questa volta era diversa, era di nuovo in missione per l’accademia.
    Indossare le protezioni, gli abiti, i guanti e gli stivali in un primo momento gli liberò del tutto la mente, svuotandola del contenuto per rimestarlo all’esterno e rimettere tutto in maniera confusa mentre cominciava a disporre l’equipaggiamento dinnanzi a se. Disporlo, contarlo, e sistemarlo nelle apposite tasche fu un azione che dovette ripetere più di una volta, non ne sapeva bene il motivo ma una lieve tensione si era impossessata di lui, distraendolo.

    Uffh.

    Rifece tutto da capo questa volta senza troppi problemi, completando le operazioni mettendosi sulle spalle le due armi fino a quel momento tenute dentro alle teche: il Rintocco e Garyu. Incrociate nelle sue spalle erano decisamente minacciose, ma probabilmente addosso a chiunque altro sarebbero state semplicemente ridicole viste le dimensioni.
    L’Hokage Rosso, così qualcuno aveva iniziato a chiamarlo, quale lato del suo carattere rappresentasse non era dato sapere, ma tra l’abitudine di indossare quel colore oltre al nero, la rabbia che gli montava rapidamente addosso e la passione per le donne la scelta era assai ampia.
    Quel giorno non avrebbe indossato il mantello da Kage, era in missione, l’avrebbe riposto sulla scrivania, piegato con cura, in attesa del suo ritorno. Quando la porta del suo ufficio venne chiusa più di una testa si sollevò per vederlo sfilare dentro all’amministrazione: tutti volevano vedere l’Hokage in tenuta da battaglia, chi per timore, chi per patriottismo, chi per semplice curiosità.
    Qualcuno anche per ammirazione, Raizen dopotutto era l’incarnazione della forza a Konoha, ed era ben difficile vedere qualcosa che non fosse Forza nei suoi lineamenti duri, in un corpo statuario nato e cresciuto per la guerra, il rintacco dei suoi passi mentre camminava in quel silenzio teso era quasi assordante, lo stesso pavimento vibrava sotto i suoi passi.
    Solamente quando giunse alla porta si fermò.

    BEH?!? Non mi sembra sia l’ora della pausa!

    Li fece trasalire con un tono fin troppo alto.

    A presto.

    Aggiunse gentilmente prima di scomparire: era sua precisa intenzione che tutto continuasse a muoversi come da manuale nonostante lui fosse assente.
    Nella missiva fatta consegnare ad Itai c’era una mappa ben chiara del punto d’incontro, aveva scelto un punto del confine del paese del fuoco che lambiva un fiume, di modo che fosse facile da identificare, dato il breve tragitto sarebbe arrivato in anticipo anche se non di troppo.

    Yo Itai.

    Salutò quando finalmente lo vide arrivare.

    Direi che continuiamo a piedi, potrebbe sembrare strano detto da me, ma non voglio dare troppo nell’occhio.

    Indossava un grosso mantello che lo insaccava lasciando intravedere poche curiose forme sotto il pesante tessuto di cotone grezzo.

    La gente che è sparita mi da un po’ da pensare.

    Ma viste le scarse informazioni fornite dalle carte della missione le chiacchiere si concludevano li.
    Dal punto d’incontro al villaggio abbandonato non c’era troppa distanza ed il viaggio non durò troppo, ed all’arrivo sapeva che c’erano delle probabilità di trovare degli altri compagni di missione, non sapeva di certo che li avrebbe trovati come due allocchi in mezzo alla piazza del villaggio, difficile non comprendere chi fossero: Diogene e Febh.
    La sua mano destra si mosse a cercare la spalla di Itai, la afferrò stringendo fino a causare un po’ di dolore se necessario per distrarlo dalla vista di Diogene e farlo concentrare sul suo volto, il volto più freddo che avesse mai visto a Raizen.

    Non. Ora.

    Se ci fosse stato un segno di consenso da parte di Itai si sarebbero mossi per avvicinarsi al duo, in caso contrario avrebbe ascoltato cosa avesse da dirgli per poi riprendere il cammino.

    Cosa ci fanno due otesi, un kiriano e un konohaniano in mezzo ad una piazza?

    Guardò il duo di otesi.

    Sembra l’inizio di una pessima barzelletta e invece è l’inizio, brutto, di una missione a quanto pare.
    E da come state impalati parrebbe che non avete un fico secco per le mani almeno quanto noi.
    Bene. Direi di cominciare.
    E direi che questa sarà la cosa meno furtiva che faremmo da qui fino al momento di dare gli schiaffi.
    Non ho voglia di suonare le trombe e trovarmi un esercito davanti quando posso tirare giù soltanto una testa.
    In caso contrario, posso tranquillamente aspettare che qualcuno si occupi di un rumoroso diversivo.
    Devo ammettere che contando cosa l'Accademia ha messo su la questione sembra essere assai complicata, non ho memoria di una missione che abbia richiesto un simile dispiegamento di forze.


    Strizzò un occhio e intrecciò i sigilli necessari ad evocare KubomiForza del Drago [Evocazioni]


    Volo del Drago
    Speciale: Grazie a questa abilità i draghi riescono a lievitare sul terreno, generalmente lievitano ad un metro e mezzo da terra, ma non hanno limiti in altezza.
    [Da Genin in su]

    Sensi del Drago
    Maestria: Il drago ottiene + 3 alla percezione
    [Da Genin in su]

    Empatia
    Villaggio: Draghi
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore, previo un round di preparazione e l'immobilità, è in grado di percepire attraverso i sensi del Drago e viceversa. Il valore di Percezione è quello della creatura. L'utilizzatore non percepirà con nessuno dei suoi sensi. Il mantenimento richiede slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Medioalto - Mantenimento: Mediobasso )
    [Da Chunin in su]


    Scaglie del Drago
    Villaggio: Draghi
    Posizioni Magiche: Respiro (3)
    L'utilizzatore può aumentare le proprie capacità difensive, aumentando la crescita delle scaglie: la difesa naturale è aumentata di 50.
    Tipo: Ninjutsu-Vario
    (Livello: 5 / Consumo: Quasi Alto)
    [Da Chunin in su]


    Morso del Drago
    Speciale: I draghi possiedono una moltitudine di potenti e affilate zanne che hanno potenza pari a 30. Una volta a Round possono rinunciare a 10 di potenza per infliggere un DnT (medio) coerente con l’elemento manipolato dal drago o con la natura delle zanne per 2 Round.
    (Consumo: 1/2 Basso)
    [Da Jonin in su]



    Kubomi [Evocazioni]


    Creatura [Kubomi]
    Speciale: Kubomi è l'ultimo arrivato dei draghi del nord ed ha una spiccata affinità con l' elemento Vento: il drago si considera allineato al Vento per ogni suo attacco od interazione: causerà Sanguinamento o Ferita Profonda. Può accedere alla competenza di contratto 'Forza del Drago'
    [Da Genin in su]

    Sussurri del Vento
    Villaggio: Draghi
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore potenzia il suo udito convogliando le vibrazioni dell'aria. Potrà ascoltare e ripetere alla perfezione ogni suono o conversazione avvenuta entro 600 metri, a patto che l'ambiente in cui essa si svolge sia in comunicazione con l'esterno.
    Tipo: Ninjutsu-Fuuton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso Mantenimento: mezzo basso)
    [Da Genin in su]


    Percezione base
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
    [Da Chunin in su]

    Forma delle Nuvole
    Villaggio: Draghi
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore cambia la densità del suo corpo diventando una nuvola di vapore con forma di drago per la durata di due slot azione. Può passare attraverso grate o spazi grandi come capocchie di spillo. Utilizzare questa capacità in difesa è una Difesa Assoluta: dopo averlo fatto il turno termina. In questa forma non è possibile fare o subire danni.
    Tipo: Ninjutsu-Fuuton
    (Livello: 5 / Consumo: Medio)
    [Da Chunin in su]


    Voci del vento
    Talento: L'utilizzatore può estendere il raggio di 'Sussurri del vento' a 1,2 chilometri. Non è possibile applicare le altre abilità 'talento' in combinazione, 1 volta ogni 2 round.
    [Da Jonin in su]

    Usa sussurri del vento + voci del vento
    dopo aver punto il dito con un kunai.

    Roba grossa, anguilletta.

    Disse quando il piccolo drago apparì.

    Mi servi concentrato, ma soprattutto discreto, vieni qui.

    Gli allungò la mano e si fece avvolticciolare dal più piccolo dei draghi del nord mentre questo annuiva, quando Raizen gli diceva che la situazione era complicata tendeva sempre a farsi taciturno, riducendo le interazioni al minimo indispensabile.

    Vedi se il vento ti suggerisce qualcosa, qualsiasi cosa.
    Rumori, voci… sul tempio qualcosa dovrebbe esserci.


    Chiese agli altri di pazientare fino a quando non ci sarebbero state risposte con un semplice cenno della mano.
     
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60 replies since 22/1/2017, 17:08   2518 views
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