S.O.M.A. Parte II

Qdv - Fenix, Kairi, Waket

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Waket
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,906
    Reputation
    +189

    Status
    Offline

    Paranoia

    II



    Fu Raizen a rispondere a modo alla domanda di Kairi, facendo brobottare un po’ la Vipera, che rispose con un semplice: Sì, insomma, quello che ha detto lui.
    Non aveva voglia di ampliare ulteriormente il discorso, non in quel momento almeno; tesa com’era temeva di lasciarsi scappare qualche parola di troppo, perciò preferiva starne distante. E anche la risposta del Kage avrebbe potuto alzare curiosità alle quali Hebiko non aveva voglia di rispondere. Nella sua testa era così semplice collegare gli indizi e arrivare a capire che ora lei era più o meno una spia per il Colosso. In realtà la cosa poteva essere un pochino più complessa da capire, soprattutto considerando il carattere schivo e riservato della kunoichi, ma Raizen poteva farsi sfuggire qualche parola di troppo.
    Jotaro fu il primo a rispondere alle richieste pacifiche della rossa, che lo interruppe solamente per pronunciare il suo nome, non le andava di assistere per la seconda volta alla scenata del senza nome:

    Il mio nome è Hebiko. ...Ehi, lui non è il mio capovillaggio…

    Borbottò la seconda frase sottovoce, mentre Raizen diceva la sua al riguardo. Si impettì, protestando nonostante entrambi sembravano essere del suo parere.

    Sì, l’ho capito, non ho intenzione di disubbidire perché ritengo la mia idea migliore! Solo… Discutiamone come una squadra. Certi shinobi otesi sono un po’ troppo suscettibili, non mi va di essere minacciata di insubordinazione per un’altra stronzata.

    Si irrigidì quando l’uomo le fece notare di essere un suo superiore. Per qualche istante si irrigidì sul posto, era più che certa che dopo le sue parole gli altri due si sarebbero voltato verso di lei, capendo che fosse una spia; oppure non avrebbero alzato obiezioni, il che l’avrebbe comunque convinta della teoria della spia, ma stavolta del fatto che gli altri due sarebbero semplicemente già stati informati in precedenza della cosa. Quel poco di buonsenso rimasto la convinse che sarebbe stato un vantaggio anche per lui mantenere la cosa segreta, e che forse stava un pochino esagerando. Non si sarebbe comunque risparmiata delle domande alla prima buona occasione.
    Il viaggio fino a destinazione fu tranquillo, Raizen era sicuramente il più chiacchierone della comitiva e spezzava un po’ il silenzio creatosi dalla tensione. Persino nel momento dell’immersione, mettendosi la tuta, trovò qualcosa da ridire, facendo sghignazzare la Vipera che tentò di non farsi notare mettendosi semplicemente di spalle, decidendo infine di voltarsi per dargli una mano:

    Voi Kage sarete pure in grado di spostare montagne, ma quando si tratta di cose semplici siete un disastro.

    Arrivati all’entrata del laboratorio, Hebiko una volta tolta la muta mostrò una certa tensione, della quale solo l’Hokage ricordava la reale causa: il suo problemuccio con i luoghi chiusi nella quale si sentiva intrappolata poteva metterla alla dura prova in un laboratorio sott’acqua. Al solo pensiero di lasciare indietro le bombole d’ossigeno, si impietrì, alzando la voce:

    HO UN OBIEZIONE! L-lasciare le bombole incustodite è una pessima idea! Le porto io!

    Prese una delle bombole tra le mani, passandola tra le mani controllandone la grandezza, ed infilandosela in bocca senza problemi grazie alla sua discutibilmente apprezzabile abilità, ingoiandola per intero, tenendola al sicuro dentro di sé. Dopo aver raccolto la seconda bottiglia si voltò verso il resto del gruppo, insicura:

    Uhm… Voglio dire… Ritengo che abbandonarle qui sia una pessima idea… Però, se voi la pensate diversamente, ascolterò gli ordini del caposquadra.

    Lasciò che gli altri studiassero le condizioni dell’ascensore, annuendo sentendoli ragionare sulla parola mancante. “Fiamme libere” era la cosa più sensata, ed il pensiero che ciò che prevedeva Kairi potesse avverarsi la fece rabbrividire. Si limitò ad un commento sulle sue abilità:

    Conosco un paio di tecniche elettriche… Che dite, meglio evitare?

    Raizen decise di portare con sé proprio lei per il primo giro in ascensore. Si fece sfuggire una risatina nervosa, seguendolo in quella minuscola scatola d’acciaio. La stazza dell’uomo la faceva sentire ancora più stretta e imprigionata di quanto già non fosse in un ascensore in rovina, ed il respiro affannoso avrebbe lasciato intuire anche all’Hokage che la sua fobia ancora non era scomparsa; nonostante tutto, trovò il modo per stuzzicarla, domandandole il perché della sua riservatezza con Kairi. Nervosa, sibilò aggressiva, mentre gli occhi saettavano a destra e a sinistra, a controllare ogni minimo cigolio sospetto.

    N-non mi sembra il momento migliore per parlarne! E poi non si tratta di vergogna, è solo… beh… non lo so, la gente potrebbe sospettare cose vedendo l’Hokage fidarsi così tanto di una qualsiasi kunoichi di Oto. Insomma… Non sono paranoica! Se prima o poi qualcuno scoprisse il nostro accordo? O che mi faccio dubbi sul fuggire o meno al mio villaggio natale!?

    Si morse la lingua, consapevole di essersi fatta sfuggire quell’ultima frase. Certo, non temeva il giudizio di Raizen a riguardo, era stato proprio lui a farle venire il dubbio, perciò non l’avrebbe additata come potenziale traditrice rinchiudendola chissà dove. Ma se quella frase le fosse scappata qualche secondo prima, gli altri due del team avrebbero potuto aver qualcosa da ridire riguardo la sua confessione involontaria.

    Senti, è… un momento difficile per me ad Oto. Sono in paranoia un po’ per qualsiasi cosa, non mi sento al sicuro. E questo stanzino minuscolo non aiuta a farmi rilassare.
     
    .
26 replies since 16/4/2017, 00:08   624 views
  Share  
.