S.O.M.A. Parte II

Qdv - Fenix, Kairi, Waket

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  1. Jotaro Jaku
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    Il peso dei fallimenti passati [4]



    Jotaro rispose al dubbio tecnico di Raizen con una certa sicurezza.

    << Questo posto non mi considera un nemico, altrimenti sarei morto, non prigioniero. Sono certo che il sigillo che tiene in piedi la baracca mi abbia riconosciuto, quindi il suo scopo non è nuocermi, ma tenermi in ottimo stato, anche se fermo qua dentro. Il fatto che fosse tarato per quando ero un fanciullo, probabilmente ha causato una ricalibrazione smodata, per questo invece che "dentro" il S.O.M.A. il sigillo mi tiene dentro questo metro quadro. >>

    A volte Jotaro dimenticava come la teoria dietro ai fuuinjutsu fosse materia ostica anche per i ninja più esperti in altri campi, quindi se avesse notato, nonostante la fatica, una serie di punti interrogativi comparire sui volti dei presenti, avrebbe provato con la versione ridotta.

    << Non c'è pericolo per me, potete andare. >> Compiendo smorfie sbuffanti con il volto contrito dalla fatica. Quindi cercò una soluzione anche per il quesito posto da Hebiko. << Sinceramente non ho idea di come funzioni quell'affare. Da quello che ricordo, non molto, era lì che si recavano i capi e gli scienziati più importanti, servivano delle chiavi, e porta sul fondo. Questo tratto di oceano è formato come una scala. Siamo su un fondale al momento, ma non quello più in basso. Penso ci sia un livello ancora inferiore, ma non ho idea di dove siano le chiavi. >> E infatti, se avessero provato ad aprire o forzare la porta dell'ascensore, questa sarebbe rimasta serrata. Qualcosa la teneva chiusa oltre la semplice fisica.

    [Verso i Laboratori]

    La via per i laboratori era bloccata da una porta stagna piuttosto grande, come quella della sala medica, ma a differenza di quest'ultima, la via per le sale scientifiche sembrava superabile. Non appena uno dei presenti si fosse avvicinato ad essa infatti, si sarebbe spalancata, rivelando una visione agghiacciante. Il corridoio era invaso dall'acqua per circa un paio di centimetri, e le luci sul soffitto sfarfallavano con un suono metallico molto fastidioso; ma la cosa peggiore, era la presenza riversa nell'acqua in mezzo al corridoio.
    Una figura umanoide completamente nuda, completamente deformata in un cipiglio di pazzia. Il corpo dell'uomo era molto più robusto di un uomo normale, leggermente più grande di Raizen, ma decisamente sproporzionato in favore degli arti. I peli facciali erano molto più lunghi che nel resto del corpo, i genitali erano stati tagliati via di netto, così come parti degli arti superiori, oltre alla presenza di artigli e zanne. A giudicare dagli schizzi di sangue secco sulle pareti, e dal puzzo, erano passati un bel po' di mesi dalla morte di quella creatura.
    Se i presenti l'avessero analizzata a fondo, anche a livello anatomico, avrebbero trovato tratti di un alcolismo di un certo livello, oltre a dei connotati conosciuti, almeno per Raizen. Infatti l'Hokage avrebbe quasi immediatamente potuto scorgere la figura di Ryo Iwao nascosta tra le pieghe della mutazione. [Il vecchio pg di Casin] Un ninja della Foglia che Raizen stesso aveva inviato circa un anno prima a investigare la natura del S.O.M.A assieme a Torke, sparito anch'egli.
    Analizzando la scena, l'Hokage avrebbe potuto determinare che il racconto di Keiji della Nebbia era effettivamente veritiero. Lì aveva combattuto con quello che un tempo era Ryo della Foglia, che ora giaceva riverso nell'acqua marcia.
    Oltre il corridoio di circa 20 metri dove si trovavano, una porta stagna molto più piccola, a misura umana, si stagliava tra loro e la zona dei laboratori.
    Questa porta aveva una chiusura a leva, con un grosso cerchio metallico da girare in senso antiorario per l'apertura.
    Oltre, il gruppo avrebbe trovato una stanza molto grande, di circa 30 metri per lato, illuminata da luci soffuse provenienti dal pavimento. Sembrava una grossa camera mortuaria più che un laboratorio.
    La cosa che inquietava della stanza, era la presenza di decine e decine di lettini operatori, posti ognuno a un metro e mezzo dall'altro, come a formare una scacchiera. Ogni lettino aveva un tavolinetto operatorio e una serie di cavi e attrezzi che calavano dal soffitto sopra di esso; ma non era tutto. Su ogni letto era presente un corpo. Coperto da un lenzuolo bianco.

    Da alcune lenzuola fuoriuscivano degli arti, penzolanti dai lettini. Erano tutti, teoricamente umani. Alcuni di loro avevano la pelle straziata, altri bruciata, altri ancora mutata come la era stata quella di Ryo. La stanza era un'enorme sala di sperimentazione, come una grande sala per esaminare gli chef con le postazioni di cucina, ma al posto dei taglieri c'erano i letti coi cadaveri, e al posto dei mestoli, trapani e divaricatori che scendevano dal soffitto.
    I muri che cingevano la sala erano bianchi, marmorei, come il resto della sala. Era presente una sola porta, identica a quella che avevano appena superato, dalla parte opposta del laboratorio.
    Inoltre, sulle pareti, ogni 2 metri, era presente una vetrata di ulteriori due metri che permetteva di osservare l'oceano, che a quella profondità, era completamente buio. Nessuna luce umana o capacità oculare avrebbe permesso di vedere oltre un metro in quell'abisso nero.

    Sembrava non esserci traccia di alcuna illusione; ma dal momento in cui vi avevano messo piede, qualcosa li aveva appesantiti nell'anima. Una sensazione di terrore nelle ossa, come se con la coda dell'occhio notassero delle figure negli angoli, che li osservavano. Figure che scomparivano al momento di voltarsi. Oltre all'impressione di avere sempre qualcuno dietro le loro spalle che bisbigliava. Il senso di opprimenza si sarebbe rivalso sul loro sistema circolatorio del chakra, causando l'emissione di tecniche più deboli, senza che loro se ne rendessero conto. La sala sembrava al momento priva di forme di vita.




    [Dormitorio]

    Giunto davanti alla porta sigillata del dormitorio, quando il clone avesse cercato di aprirla, un suono metallico avrebbe annunciato il fallimento dell'apertura. Non era un problema tecnico, o un guasto. Era come se al clone non fosse consentito il passaggio per qualche motivo. Ognuna delle porte principali potevano essere aperte tramite pulsanti elettronici, o tramite volanti metallici come le camere iperbariche. Il primo meccanismo però, sbloccava il secondo, e forzare uno dei due, avrebbe significato danneggiare la porta, impedendole di sigillarsi in caso di emergenza, o di sfondamento delle paratie, eliminando la possibilità di bloccare l'acqua in arrivo in caso di pericolo.
    Più il clone avesse tentato di premere il bottone di apertura, più la porta avrebbe rinunciato ad aprirsi.


    CITAZIONE

    [Legenda: I quadrati azzurri sono le vetrate. Lo so che disegno male, ma sono tutte grandi uguali. I quadrati verdi sono le due porte, voi entrate da quella a sud. I quadrati vuoti nella sala, ospitano le postazioni con i letti. Una postazione per ogni quadratino. Ogni lato della stanza misura 20 metri]


    CITAZIONE
    Sala principale [in corso]
    Effetto: La percezione dei ninja aumenta di +3
    Effetto: I ninja tendono a percepire suoni inesistenti
    Effetto: I ninja sprecano 1 Basso senza rendersene conto ad ogni consumo di chakra

    CITAZIONE
    Laboratorio [In corso]
    Effetto: I ninja hanno a disposizione uno slot azione in meno ogni turno
    Effetto: I ninja tendono ad avere allucinazioni visive
    Effetto: Le ninjutsu dei ninja ricevono un -10 alla potenza. I ninja non ne sono consapevoli.


    Edited by Jotaro Jaku - 5/10/2017, 00:28
     
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