::: Prigioni di Kusa. Ore 18.39 dell'11/7 :::

" Già solo riuscire ad avvicinarsi al centro del villaggio, dove si terrà il concilio, è tremendamente difficile. Le guardie al confine avvertirebbero della minaccia in tempo per far evacuare la zona e mettere tutti in sicurezza...Fossi in Iwa o Kumo io avrei già inserito qualcuno all'interno per scatenare il caos; magari travestendosi da una delle guardie dei Daymio oppure corrompendo proprio qualche Paese. Certo, anche in questo caso si tratterebbe di un attacco suicida con il solo scopo di recare un danno diretto ad una persona in particolare magari per poi essere catturato o ucciso. Escludo la presenza di bombe e quant'altro perchè con tutta la sorveglianza mobilitata e i ninja qui presenti di certo sarebbero già state scoperte e disinnescate. "

Il chunin del The sapeva il fatto suo anche se il suo tono era sempre al limite tra l'ambiguo e lo schietto.

" Ancora non abbiamo deciso come posizionarci. Domani credo che valuteremo con calma il dafarsi. "

La donna a capo delle indagini dell'Erba invece non avrebbe dato alcuna informazione rilevante al Sunse; non era autorizzata a cooperare con i ninja degli altri Paesi, figuriamoci con uno di una delegazione sotto indagine.

:::

" E' venuto a cavallo e indossava un kimono bicolore, senza maniche e sfilacciato sui bordi; parabraccia in ferro e capelli legati. "

Così l'ambasciatore validò la sua identità ai due accademici ora riunitisi; Hohenheim anche avrebbe potuto accertarsene controllando l'impronta di chakra dell'uomo addestrato ai rudimenti dell'arte ninja. Attivate le dovute precauzioni di anti-spionaggio, il gruppo si aggiornò sullo stato delle cose e il Kobayashi (al contrario dell'Otese) espose con chiarezza l'esatta verità...

" Sarebbe stato per me impossibile nascondere informazioni; la mia mente non è addestrata al punto di aggirare un meccanismo di indagine mentale del genere...mai visto nulla di così efficiente, incredibile. Sanno tutto quello che sapevo io fino a qualche ora fa, delle alleanze già strette e anche del piano generale dell'Accademia. Non che sia difficile immaginare le mire di controllo che l'Alleanza vuole estendere sul continente ma immagino che quelle parole pronunciate direttamente da un funzionario di alto rango facciano un altro effetto. Ad ogni modo, delegare a voi i compiti di indagine e una prima gestione delle trattative si è rivelata una mossa vincente! Al momento sanno solo dell'accordo preso con l'Orso, delle operazioni commerciali che ci legano alle Sorgenti Termali e dell'alleanza sancita dal matrimonio nel Gelo come Paesi a nostro favore. "

Shinken poi rivelò quale era stato il suo piano e il motivo dell'attacco che aveva interrotto l'ora del the con Quari-sama. Mifune si prese un attimo di tempo per riflettere sull'operato del jonin e poi si espresse in maniera diretta:

" Vi ho ordinato di raccogliere informazioni sfruttando ogni mezzo a vostra disposizione quindi ciò che hai fatto rientra perfettamente in questa categoria. Non ho ancora ben capito se i vantaggi di questa operazione siano stati maggiori o minori degli svantaggi ma, da un punto di vista puramente numerico, forse abbiamo acquisito un +1 nei confronti del The. Il daymio è un uomo ambizioso e sufficientemente viscido sebbene le sue smanie arrivistiche non arrivino oltre il mercato nero, le frodi fiscali e le attività mafiose; nulla di paragonabile agli obiettivi bellici dei nostri veri nemici. Magari questo attacco alla sua persona può spingerlo a comprendere meglio di chi fidarsi e di chi no nei mesi a venire. Certo ora l'Erba può farci i conti in tasca e potrà calcare la mano nei confronti dei paesi ancor incerti su cosa votare. "

Fu quindi il torno del Sunese di esporre i risultati dei suoi spostamenti; il ragazzino si era dato molto da fare e l'Ambasciatore fu stupito nel constatare fin dove le indagini della sua guardia si fossero spinte:

" Quindi ormai è certo, c'è anche Ame dietro tutto questo. No, il rischio di intercettazione è troppo alto, spedire un corvo può farci perdere l'unico vantaggio strategico che ci rimane; giocare scoperti è un lusso che non possiamo più concederci, capisci Hohenheim-sama? Non dimenticare che abbiamo mobilitato l'Hokage in persona come scorta nel Paese della Pioggia, dobbiamo fidarci delle sue capacità...se è una trappola quella a cui sono andati incontro magari la sola presenza del Jinkurichi del Nove Code può scoraggiare i nostri nemici a fare sul serio. Inoltre non è da escludere il fatto che Ame stia facendo un doppio gioco anche nei confronti della Cascata e dell'Erba, anzi, viste le premesse non mi meraviglierei se quel branco di nukenin facesse di tutt'erba un fascio pur di arricchirsi sempre più. "

Quanto a Montagna e Ferro, invece, l'uomo di colore si trovò spiazzato e non seppe bene cosa rispondere al Sand Scorpion, il quale aveva toccato dei tasti dolenti sia per l'Accademia che proprio personali.

" Babayashi-sama è un ninja, e i combattenti non dovrebbero mai occuparsi anche di politica. La Montagna può donare un contributo strategico simile all'Orso ma con molti meno uomini e sicuramente meno malleabili; perché credi che il daymio sia venuto da solo? Non hanno jonin e i pochi shinobi ben addestrati rimangono a protezione dei loro villaggi arroccati su aridi pendii; sono solitari e non lavorano insieme nemmeno tra di loro....figuriamoci in una Alleanza. Se per il loro sostegno l'Accademia dovrebbe perdere la leadership allora è meglio averli lì come neutrali spettatori di un mondo in cambiamento. Quando Iwa proverà a schiacciarli dovranno difendersi e anche senza volerli ci daranno una mano nell'indebolire il nemico. "

Aveva aumentato il tono di voce e si stava alterando sebbene quel suo disagio non fosse nemmeno dovuto alle pretese del nano della Montagna bensì sull'improvvisa apertura del Ferro, arrivata come un fulmine a ciel sereno.

" Ah...ora vogliono stringermi la mano. Lascia che ti insegni una cosa, Hohenheim di Suna, i samurai non cambiano, i samurai mettono l'onore difronte ogni cosa, difronte alla razionalità, difronte all'ovvietà...difronte all'amore. Ho chiesto che due jonin mi accompagnassero perché c'è una taglia sulla mia testa nel Paese del Ferro e non vi esorto ora a prestare la massima attenzione a quello che vi sto dicendo: se lascerete una apertura nella mia difesa loro ne approfitteranno e mi uccideranno. "



Difficile spiegare cosa albergasse nella mente e nel cuore di Mifune in quel momento; forse anche aver appreso del tradimento di Kawa-sama era stato un colpo messo duramente a segno dal nemico. L'uomo che aveva conosciuto anni prima, dotato di quella sensibilità e di quella capacità di pensiero così raffinata, non poteva aver ceduto alle promesse di Ame...E poi quella ragazza del Ferro aveva appena riaperto la ferita più grande che albergava nell'animo dell'Ambasciatore, qualcosa da cui non era mai riuscito a distaccarsi nella sua vita lavorativa e che continuava a perseguitarlo provocandogli molte notti insonni. Forse continuare in quel frangente su quell'argomento non sarebbe stato saggio per il sunese e buttarsi sul discorso protezione, per l'appunto, avrebbe rasserenato in qualche modo il leader accademico. In realtà la strategia da intraprendere sarebbe stata tutta a loro carico, sia perché il nobile politico non aveva le competenze per proferire parola a riguardo, sia perché ormai la sua mete era da tutt'altra parte.

" Si, si...come volete. Basta che mi fate entrare in quel posto e mi facciate uscire sano e salvo. "

Disse stizzito. Parole dettate dalla rabbia e ben lontane dallo stile del Kobayashi.
Il giorno successivo forse Hohenheim avrebbe potuto riprovare a parlare della faccenda ma difficilmente avrebbe potuto far cambiare idea al suo leader...tuttavia tentare di raccogliere qualche altra informazione e "riavvicinarsi" all'ambasciatore non avrebbe potuto che migliorare la situazione. Anzi, dopo una dormita e una abbondante colazione, sarebbe stato l'uomo stesso a chiedere perdono al ninja del Vento:

" Perdonami per ieri, le mie parole sono state fuori luogo. Devi capire però che sono trenta anni che il Ferro ha messo al bando la mia famiglia, interrompendo di fatto i rapporti con il Fuoco essendo i Kobayashi i rappresentati più influenti della nobiltà del Paese. Sono nato lì ma non posso tornarvi, sin da bambino ho subito quattro tentativi di assassinio, di notte, nella mia casa a Konoha...una possibile apertura da parte del Ferro ai miei occhi è solo l'ennesima occasione per attentare alla mia vita.

Con il nostro voto siamo a 4 certi, ce ne basta solo uno per mettere la votazione in stallo; questo ci può dare tempo per ritrattare con il The. Sempre che il loro daymio non si sia già convinto della pericolosità di possibili nuovi alleati come quelli della Neve; l'operato di Shinken potrebbe già aver sortito l'effetto desiderato. Sarà necessario mentire a quel testardo di Babayashi; raggirare i burocrati della Montagna e celare l'operato da leader dell'Accademia non sarà poi molto complesso. Come hai visto, DÅ�kutsu-sama dell'Orso è facilmente malleabile e può essere l'uomo giusto da mettere al comando; lo stesso vale per il Daymio del Gelo, sebbene questi non abbia affatto il carisma dell'altro. Il nano però si fida solo degli shinobi, quindi dovrai continuare tu a perseguire questo gioco con lui e portarlo dalla nostra parte. "

Ma il ragazzo prodigio di Suna sarebbe stato in grado di fare quello che andava fatto per il bene dell'Accademia?

::: Reggia dei Kondō�, Gelo. Ore 20.20 del 12/7 :::

Il piano di Akira fu eccezionale: convincere le ragazze ad "aiutare" la principessa non fu difficile e ancor meno convincere le guardie ad approfittare di quel banchetto prelibato...L'orgia fu la chiave giusta per riuscire senza grande sforzo e senza generare più baccano di qualche urla di godimento per arrivare all'obbiettivo; certo il clone del kiriano travestito da bellissima ragazza avrebbe dovuto cimentarsi in operazioni decisamente non descrivibili a parole (non in presenza di minorenni) ma questa era tutt'altra storia. La serratura si sarebbe aperta senza problemi e a quel punto la camera dei tesori dei Kondō� avrebbe fatto brillare letteralmente gli occhi del chunin per quanto oro e gioielli vi fossero contenuti. Il tesoretto della famiglia più importante del Paese faceva invidia alle casse di molti Paesi, compresi gli Accademici, e i doni dello sposalizio non avevano che aumentato ancor di più tali ricchezze.
Ovviamente non era pensabile che una porta spessa e una chiave standard fossero l'unico sistema di sicurezza adottato per proteggere quei beni: un jutsu perimetrale impediva l'accesso a qualunque tipo di costrutto di chakra, evocazione o clone. Peccando di leggerezza l'alter ego del guardiano sarebbe stato dissolto lasciando nella mente dell'originale il chiaro concetto che se avesse voluto davvero accedere ai tesori ivi riposti avrebbe dovuto farlo di persona! Solo gli occhi del vero Akira avrebbero potuto constatare che ogni scompartimento della cassaforte aveva un fuuinjutsu ben visibile connesso al proprio lucchetto con combinazione numerica. Un esperto del campo non avrebbe impiegato più di qualche minuto per dissolvere il sigillo di molte di quelle cassette trasparenti ma per i meno "dotati" l'unica alternativa era andare a tentativi. La lanterna era stata posizionata insieme ad altri regali di poco conto in uno scompartimento in basso, protetto da una combinazione di 4 cifre. Considerando che vi erano lucchetti da 7, le guardie dovevano aver pensato che quei doni fossero tra i meno importanti...dopotutto come biasimarli? Si trattava di una vecchia lampada impolverata, no?
A meno di andare per tentativi, provando ogni combinazione a mano, l'unica alternativa del kiriano era procedere con la violenza e distruggere il vincolo metallico, che non sembrava poi così irresistibile, non per un chunin addestrato come lui. Il riconoscimento di impronta di chakra tra quelle autorizzate ad accedere alla tesoreria [Barriera di Individuazione] avrebbe in ogni caso fatto chiudere la porta blindata, mettendo il ragazzo in trappola, e fatto partire un segnale di allerta ai dispositivi installati sui giubbotti delle guardie (per fortuna, o bravura che dir si voglia, del kiriano già svestiti da diversi minuti). Era nei guai ma almeno avrebbe avuto un po di tempo per uscire da quella situazione e riuscire nel suo obiettivo.
Tralasciando il problema del come uscire, avrebbe impiegato mezza giornata prima di riuscire a trovare la combinazione giusta; la forza bruta, invece, avrebbe sì risolto il problema del lucchetto ma al tempo stesso avrebbe fatto scattare il meccanismo difensivo programmato nel sigillo! L'intera area sarebbe stata coinvolta da una delle illusioni più subdole che i ninja avessero mai ideato [Tecnica del Sonno di Piume, Efficacia 70] e in poco tempo il ragazzo avrebbe sentito le palpebre talmente pesanti da non riuscire a tenerle aperte.
In altre parole, in entrambi i casi l'accademico avrebbe potuto stringere la lanterna tra le mani solo dopo diverse ore.

Per il resto, la serata avrebbe fatto il suo corso normalmente; Yoake dopo aver dato le sue scuse ed essersi finta mortificata per l'accaduto sarebbe tornata nella sua stanza pronta per la prossima mossa da fare. Il matrimonio sarebbe avvenuto ma non era ancora detta l'ultima parola sull'esito effettivo di quella alleanza a quel punto più incerta che mai. Qualora si fosse trovato nei corridoi della villa, il kiriano avrebbe fatto bene a non farsi notare poiché, sebbene il demonio dai capelli verdi lo credesse rinchiuso in una prigione, qualsiasi mossa inaspettata da parte della Kurogane o movimento sospetto ne avrebbe fatto immediatamente sospettare la verità. Akira ancora non lo sapeva ma non era il Domaru che aveva conosciuto quello di guardia alla reggia quella sera.

::: Reggia dei Kondō� , Gelo. Ore 23.02 del 12/7 :::

" Vedo che ha imparato subito a comunicare, bene, era evidente che la singolarità della tua mancanza di chakra fosse qualcosa di diverso e non sinonimo di pochezza. Però il fatto di non poterti tracciare come gli altri attraverso le barriere degli uomini di Domaru ha reso il mio compito complicato...sfuggendo al mio controllo ti sei messo nei guai e guarda ora dove ti ritrovi..."

L'uomo incrociò le gambe e riprese ad ascoltare con interesse quello che il Jaku aveva da dire; era un tipo strano, di gran lunga diverso da ogni altro ninja presente in quel Paese e, in effetti, non molto diverso da Jotaro. Forse il ritornare indietro dal mondo dei morti aveva dato loro un punto di vista differente nel vedere le cose.

" Si, la sua forza è anche la sua debolezza. Ma è altre sì vero che riesce a fare quello che fa proprio imbrigliando quella follia e rilasciandola nei suoi jutsu più potenti. L'equilibrio è delicato e situazioni inaspettate, o a cui non sono ancora riuscito a prepararla emotivamente, riescono facilmente a farle perdere il controllo. Riguardo la sua solitudine...bhè...ora sarà un problema di Ame riuscire a gestirla. Io ho fatto quello che ho potuto ma se c'è una persona che può farle fare quel salto di qualità necessario a raggomitolare o, perchè no, distendere del tutto il groviglio che è la sua psiche quella si trova ad Ame. "

Informazioni preziose; che lo stesse facendo di proposito oppure non aveva nessuno con cui parlare di certi argomenti da troppo tempo?

" Oh Shiro...Fai bene ad aver paura di lui, anche io ne ho. Sai, il mio compito è sapere le cose e devo dire che ultimamente è stato anche più facile del solito visto il legame tra Gelo ed Accademia in essere. Avere accesso a determinati archivi facilita enormemente il compito di ricostruire la storia: i racconti di Luxon di Cavalon e la trasformazione di Shiro Tagachi a demone...il mare di Giada...i Kurzick...la colonna, fonte del suo potere...Il rapporto del Jonin dagli occhi bianchi inviato nel Vortice. Il recente attacco a Kiri dimostra come le mire di Cantha si siano spostate sul continente, questo è indubbio, ma non credere che i guai provengano sono dal mare. C'è un altro "uomo" che, se fossi nei tuoi panni, temerei al pari dell'Oni; il suo risveglio non passerà inosservato e a breve se ne avrà la prova. Il Dio della Pioggia è un avversario più vicino che l'Accademia dovrà in qualche modo risolvere prima dell'arrivo dei canthiani...per questo ho spedito Tensai-ji da lui, per sapere cosa gli frulla nel cervello e che piani ha rispetto alle mire espansionistiche di Iwa e Kumo, prima ancora dei Paesi oltremare. "

Infine Jotaro pronunciò la sua ultima frase, esortando il suo interlocutore a fermare le nozze e riprendere in mano le redini della situazione.

" Sai molte cose, uomo senza chakra, ma è chiaro che ancora non hai fatto tua l'unica realtà da cui non possiamo fuggire: l'Accademia, così come il Gelo, è destinata alla distruzione...che sia per mano delle forze interne al continente o da fuori. Il mio compito è quello di lavorare per un bene superiore, ovvero per un futuro in cui la gente possa ancora essere felice di svegliarsi la mattina e vivere le proprie vite. Sia l'Oni che il Joker non mi danno garanzie a riguardo e per questo io e te saremo ancora alleati al termine di questa tua avventura nel Gelo...per assurdo sei l'unica persona davvero al sicuro nel raggio di diversi kilometri. "

Assunse dunque una posture più rigida e, dopo aver compiuto qualche sigillo, espanse il suo chakra per entrare a contatto con il ghiaccio e quindi fin dentro la mente del nukenin. Un flusso mentale di puri dati criptati.

" Quando uscirai di qui le informazioni che ti sto passando ti saranno accessibili; se Shiro dovesse entrarne in possesso allora non ci sarà speranza alcuna per tutti noi. Ecco, ancora un po...finito.
Bene, voi dirmi ancora qualcosa prima che vada via? "

Intanto sopra i cieli del Villaggio del Gelo...



" Mmmh l'illusione inizia a perdere di efficacia. Poco male, ormai è questione di ore. Quando andrò ad Ame dovrò impormi per indirizzare subito la lente di ingrandimento su Kiri...quel ragazzetto impertinente rischiava di compromettere tutto! E poi dovrò dire di scindere l'alleanza con i Cremisi! Il babbeo che hanno mandato qui a fare il lavoro sporco è un vero demente, oltre che incompetente tz! Coooomuqnue, qui sembra tutto tranquillo. Dormite sereni, stupidi bifolchi provenienti da ogni Paese...domani ne vedrete delle belle Hihihihih! "

::: Hòritsu no Pitto, Kusa. Ore 11.00 del 13/7 :::

Il giorno della votazione era arrivato e tutto nel villaggio era pronto per lo storico evento che avrebbe sancito l'entrata in guerra o meno dei maggiori Paesi coinvolti dal conflitto. Tutte le guardie dei dieci leader politici avrebbero espirato un clima di tensione nell'aria; lo si poteva leggere dai movimenti fin troppo scattosi delle guardie alle mura o dal silenzio innaturale nei pressi dello zoo e del laghetto. Gli Accademici si sarebbero avviati con il giusto anticipo al fine di giungere sul ciglio della scalinata che conduceva all'ingresso del palazzetto né troppo presto né in ritardo. Se qualcuno dei due jonin non avesse ancora avuto chiara la mole di risorse dispiegate per la protezione del villaggio avrebbero finalmente potuto capirlo nel tragitto che divideva il loro albergo dall'Hòritsu no Pitto; shinobi e Kunoichi dell'Erba ovunque, per strada, sui palazzi, sulle mura, nei cieli e perfino sottoterra (sebbene di quest'ultimi non potessero averne riscontro visivo). La tuta rossa di Orosabi spiccava tra le divise verdi degli uomini di Kusa e anche la donna che montava l'enorme cane-lupo era in prima fila ad accogliere formalmente i daymio in arrivo.

La prima delegazione che i tre accademici avrebbero inevitabilmente incrociato, sarebbe stata proprio quella del Ferro. I due fratelli minori, con il classico abbigliamento da samurai, erano alle spalle della bellissima ragazza dai lunghi capelli neri con cui il Sunese aveva avuto modo di parlare.

" Salve Hohenheim-san e salve anche a voi onorabile Mifune e a lei Jonin del Suono. Mi presento, io sono Orosabi Toshiro e loro sono i miei due fratelli, Watari-dono e Gaheda-dono...è per noi un piacere incontrarla. "

Guardò in direzione del nobile di Konoha, sperando di scorgere uno spiraglio di luce nei suoi occhi; con quelle semplici parole stava semplicemente affermando che in quel frangente il Kobayashi non era per loro un nemico, contravvenendo alle parole, e quindi agli ordini, pronunciate tempo addietro da loro padre. Onoro era lì per un motivo preciso quindi, qualora i due jonin avessero ritenuto saggio farla avvicinare all'ambasciatore, lei avrebbe liberato con un fluido gesto la mano dal lungo kimono e l'avrebbe tesa in avanti in direzione del funzionario accademico, dicendo:

" Che dice, diamo un taglio al passato? "

Ebbene la riposta di Mifune non avvenne proprio; proseguì camminando dritto, senza nemmeno degnare di uno sguardo la ragazza o la sua scorta, rimanendo impassibile. I due ninja non avrebbero potuto fare altro che seguire il loro leader lasciando lì sul posto la ragazza, ancora ferma con il braccio teso verso il vuoto.

" La prego di tornare sui suoi passi, io la aspetterò qui ancora per un po. "

Nulla da fare...fu Watari ad afferrare la mano della sorella, avvicinandola al suo petto e sussurrandole con un filo di voce:

" Abbiamo fatto quanto abbiamo potuto. Quest'uomo non merita la tua bontà, entriamo e votiamo come nostro padre ci ha detto di fare. "

Ma se c'era una cosa da sapere sulla primogenita di HÄ�doheddo era che, come il padre, lei aveva una forza di volontà incredibile e una testa dura indirizzata esclusivamente verso i propri ideali. Mantenne la posizione e scansò con uno sguardo il samurai, il quale ritornò al fianco della sorella più piccola sconsolato. Mifune avrebbe tirato dritto ma sapeva che alle sue spalle una giovane donna stava facendo la cosa giusta mentre lui stava rischiando tutto pur di salvare il proprio orgoglio e la memoria di sua madre. Hohenheim osservando la ragazza che continuava a fissare il vuoto con la mano aperta forse avrebbe avuto l'impulso di dire qualcosa ma, vista la reazione di qualche giorno prima del nobile, sapeva che quello difficilmente avrebbe cambiato idea.

Superato quel primo incontro, Shinken sarebbe stato il primo a notare i due leader politici che ancora mancavano all'appello.



" Sono Oyu-sama e Koeda-sama, il fratello del Daymio delle Sorgenti Termali e lo zio del principe del Gelo. Entrambi sono qui in sostituzione dei veri leader dei loro paesi ma possiamo contare sul loro appoggio incondizionato visti gli accordi già presi. "

Stavano consegnando il proprio sigillo al capo delle guardie, acquisendo sia formalmente che praticamente il diritto di entrare nella struttura e superare la barriera perimetrica ivi presente. Come logico che fosse, ognuno si portò dentro una guardia personale mentre l'altra sarebbe rimasta all'esterno per monitorare da fuori la protezione dell'edificio. Delle due kunoichi del Gelo quella con i capelli lunghi entrò insieme al suo protetto mentre e la terza combattente delle Terme rimase fori, permettendo al ragazzo con il cappello di paglia già incontrato da Hohenehim di entrare con lo zio.

Tra tutti però, una persona (se così si può dire) si sarebbe distinta nettamente: alto quasi tre metri e rivestito di una folta pelliccia, uno dei membri della Montagna stava aspettando la delegazione Accademica sul ciglio dell'entrata. Solo scrutando attentamente nei lineamenti del volto e forse rammentando quello che aveva detto Orosabi riguardo il numero di ninja di quel Paese, il bomberman avrebbe potuto riconoscere Babayashi. In effetti legato alla cintola vi era uno dei lasciapassare consegnati esclusivamente ai Daymio e, sebbene l'evidente differenza di statura e forma rispetto il loro primo incontro, quello scimmione non poteva che essere il leader di quel Paese dimenticato da molti...solo lui avrebbe potuto ignorare il saluto del Kobayashiu, garbato e a modo come sempre. Si, perché grande fu lo stupore dei presenti quando la mano tesa dell'ambasciatore non trovò alcuna stretta ad accoglierla! Lo sguardo della montagna era solo per il piccoletto della Sabbia e proprio a lui quelle prime parole vennero pronunciate:

Allora, Hohenheim di Suna, hai riflettuto sulla mia domanda? Se così è stato, allora aspetta a rispondere...lo farai al momento giusto. "



Era tremendamente serio...dopotutto lo era sempre.
Ad ogni modo, se non fosse stato per quelli del Ferro dietro di loro, l'Accademia che aveva chiesto quella votazione sarebbe arrivata per ultima e giusto in tempo per non risultare inadeguata...e questo Yohanma non mancò a farlo notare:

" Ancora un minuto e avrei mandato i miei uomini a chiamarvi, Mifune-sama. La prego di consegnare il suo invito per il riconoscimento della persona e la dissoluzione dei jutsu di tracciamento. "

Eppure era strano, tutti e tre erano più che sicuri di essersi avviati con largo anticipo! L'ambasciatore però non si perse in chiacchiere e consegnò il rotolo alla cavalcatura della kunoichi, infilandoglielo in bocca così come aveva visto fare da chi lo aveva preceduto. La jonin compì una lunga sequenza di sigilli ed ad ogni tecnica dissolta un kanji venne meno...in tutto ne erano sette e solo quando l'ultimo sparì i denti del gigantesco animale strinsero la morsa, distruggendo l'oggetto ora privo di utilità.

" Bene, potete entrare. Qualcuno rimarrà all'esterno? Molti stanno adottando questa strategia sebbene gli abbia più volte rincuorati sulla sicurezza dell'intero perimetro. "

" Secondo me non vogliono sorbirsi le discussioni prolungate di uomini testardi! Con tutto il rispetto, ambasciatore, ma non tutti sono portati per la dialettica. Le faccio strada...quando chiuderò la porta dietro di noi nulla potrà entrare o uscire fino al termine della votazione."

Una volta incamminatisi e sigillata definitivamente la zona, il lungo corridoio li avrebbe condotti ad uno degli accessi alla sala situati sull'ultimo anello. Mifune non aveva voluto vedere il luogo dell'incontro ma ora che lo aveva difronte agli occhi gli sembrò il posto adatto per celebrare un evento storico come quello che si stava per compiere: nessuno era mai riuscito a radunare tutti i leader politici dei maggiori Paesi del Continente. Aveva passato notti insonni, lavorato come un matto e viaggiato molto per riuscire ad ottenere il consenso di tutti ed ora era lì, ad un passo dal suo sogno. Tutti erano già seduti al loro posto ed Hohenheim avrebbe certamente rivolto un occhio di riguardo verso chi ancora non aveva avuto modo di osservare da vicino (ma solo origliato da dietro una finestra). Il Dyaimo della Cascata era un uomo anziano ma dal fisico massiccio; i suoi occhi erano socchiusi e aveva le braccia incrociate, come se fosse impaziente di iniziare. La guardia alla sua destra era un tipo insolito dall'acconciatura bizzarra e le mani enormi; aveva una katana in bella vista poggiata sulla schiena. Quanto al leader dell'Erba, invece, sarebbe stato Orasabi a svelarne l'identità. Dopo aver indirizzato l'ambasciatore, infatti, il jonin prese posto accanto ad un uomo dal volto scavato e il colorito pallido; sebbene fosse seduto era evidente fosse alto. Quella conciliazione però sarebbe durata solo qualche istante in quanto l'uomo di potere, avendo il riscontro visivo che tutti fossero arrivati, abbandonò il suo seggio e si incamminò verso il bancone al centro della stanza, sul fondo del cono rovesciato, e da lì iniziò a parlare a gran voce:

" Ora che anche Mifune-sama ci ha onorati con la sua presenza possiamo dare inizio a questo evento che verrà chiamato d'ora in avanti il Concilio dei Dieci. Tutto ciò che accadrà in questa stanza verrà registrato e usato come testimonianza di quanto verrà deciso; sarà compito della divisione di indagine dell'Erba fornire a tutti i Paesi coinvolti una copia della registrazione. Il Paese che rappresento è stato più che lieto di ospitare questa riunione e di offrirsi volontario per il dispiego delle sue unità belliche per la protezione dei leader qui presenti e il territorio stesso. Il fatto stesso che siamo oggi qui riuniti tutti e dieci, sani e salvi, quando sappiamo quanto allettante potesse essere per i nostri nemici approfittare dei lunghi viaggi e dell'avvicinamento a Kusa da parte vostra, mi riempie il cuore di orgoglio.

Terminato con i convenevoli, ecco che vi esporrò la scaletta del giorno in modo da rendere l'incontro quanto più proficuo e utile possibile. Inizieremo con una presentazione di ogni delegazione; molti di voi non si conosceranno l'un l'altro o sapranno ben poco di qualche Paese più lontano, sia geograficamente che culturalmente. Ho chiesto ad ognuno di voi di portare del materiale da poter far consultare agli altri daymio riguardo la situazione socio-economica del vostro Paese e, in particolar modo, dei maggiori villaggi militari ed economici. In questa sede non sono presenti anche i Kage e i generali delle forze armate ma confido che ognuno di voi abbia indicato anche le informazioni relative al potenziale bellico visto che, in fin dei conti, di guerra si sta parlando. Esorto tutti a porre un focus sulla situazione dei vostri confini, sugli attacchi ricevuti in questi anni e/o sulle possibili minacce. Terminata questa prima fase, che probabilmente ci prenderà tutta la mattinata fino ad ora di pranzo, ci sarà un piccolo rinfresco e subito a seguire procederemo con lo stato attuale degli accordi commerciali e militari in essere. In questo modo avremo tutti un quadro più chiaro riguardo lo stato di salute dei legami di vario tipo che mobilitano i flussi di denaro del continente. CI tengo a precisare che la divulgazione di queste informazioni, sebbene non obbligati a fornirle pubblicamente, sono il primo passo per l'instaurazione di nuovi rapporti e la formazione di una alleanza.
Completata anche questa fase si darà parola all'ambasciatore accademico Mifune Kobayashi, il quale porrà la domanda in questione alla quale noi tutti siamo tenuti a rispondere oggi, in questa sede. Seguirà quindi il dibattito libero riguardo i dettagli della proposta, delucidazioni e quant'altro...se ci attenderemo alla scaletta arriveremo alle ore 21.00 per la votazione effettiva. Essa avverrà pubblicamente e l'esito sancito per maggioranza. In caso di pareggio si continuerà ad oltranza un ciclo di discussioni e votazioni fino a quando un verdetto chiaro non sarà decretato.

Se tutto è chiaro, chiamo il Paese delle Sorgenti Termali all'appello. "

Così avrebbe avuto inizio lo storico incontro tra i 10 Paesi. Hohenheim avrebbe dovuto armarsi di grande pazienza perché la riunione sarebbe durata ore e, apparte ascoltare le frecciatine che quei signorotti si sarebbero scambiati in continuazione e farsi una idea più chiara di tutti quei Paesi profondamente diversi da Suna, non c'era molto da fare.

All'esterno invece, qualora gli accademici avessero mantenuto il piano originario, sarebbe stato il Fedaikin a restare sotto al sole. La donna a capo della squadra speciale di inseguimento avrebbe esortato l'otese a farsi mordere dal suo cane; se ciò fosse avvenuto, invece delle ferite e dei segni provocati dai grossi canini, sarebbe apparso un sigillo sul braccio dell'accademico. Quello era il suo biglietto per uscire ed entrare dalla barriera. Si trattava di un enorme costrutto di chakra che circondava il palazzo e lo inscriveva in una semisfera di 30 metri di raggio; il jonin del Suono avrebbe potuto sentirne chiaramente la presenza ad ogni transizione dall'interno verso l'esterno e viceversa. Lì con lui vi erano, oltre a Yohanma e i suoi quattro fidati alleati di ronda,12 chunin dell'Erba ognuno con una squadra di gregari a terra, 5 creature volanti con altrettanti ninja esperti al seguito e 7 dei 18 accompagnatori giunti al villaggio...un notevole dispiego di forze considerando che quella era solo l'ultima linea difensiva dopo quella alle mura di Kusa e quella più imponente sul confine del Paese. Pensare che qualcuno o qualcosa potesse interferire con quella riunione era davvero difficile..in più c'era il dipartimento di indagine sotto terra, con cui Shinken stesso aveva avuto a che fare, il quale sicuramente stava monitorando ogni cosa!

::: Segrete del Gelo. Ore 13.15 del 13/7 :::

Il piccolo battibecco tra il kiriano e il nukenin non durò più di qualche secondo, dopotutto il ninja del Fulmine rappresentava una minaccia molto più grande per l'accademico e, in fondo, Minoru non era poi molto interessato ad uno scontro che lo avrebbe solo distratto dal suo obiettivo.
La liberazione del terzo prigioniero, invece, cambiò decisamente il corso degli eventi prestabilito: Domaru non doveva essere lì, non aveva senso...anche perché se lui era davvero l'originale chi era quello che stava seguendo il matrimonio? Akira tuttavia non avrebbe avuto dubbi sull'autenticità dell'uomo che emerse dal ghiaccio, liberandosi dalle manette facendole cozzare con veemenza contro la lama affilata della zambato.

" Grazie Akira-san. "

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che da una tremenda esplosione proveniente dalla scalinata emerse il rivale di Kumo sporco di sangue dalla testa ai piedi...nel tempo perso con Minoru quello aveva fatto man bassa di ogni stolto guardiano del Ghiaccio capitato a tiro, sterminandone a decine.

" Oh ecco dove ti eri cacciato! Paparino è venuto a prenderti! E tu chi diavolo sei? Fatti da parte se non vuoi essere folgorato. "

Ce l'aveva con Domaru, la cui presenza non era affatto programmata.

" Hai la mia piena fiducia, Akira...ho sbagliato a dubitare di te. Tu pensa al principe e alla figlia del Kurogane, stanno correndo un grande pericolo. Qui me la vedo io. "

Così l'omone si separò dal kiriano colpendolo a tradimento con la punta della lunga arma; aveva capito si trattasse di un clone e l'originale andava avvisato di quanto stava accadendo. Aveva dimostrato grande intraprendenza e capacità dello scampare al controllo di Tensai-ji, al contrario suo, quindi era meglio che pensasse lui ai due giovai nobili lasciando lo scontro al Jonin...dopotutto Domaru rimaneva ancora il combattente più forte a difesa dei Kondō.

" Oh, bene, mi hai fatto risparmiare del tempo...quel ragazzo è tremendamente sfuggente non c'è che dire. Ma il tuo coraggio non ti aiuterà a sopravvivere, anzi, considerati già un cadavere. Hai delle ultime parole da voler pronunciare? "

" Vieni e fammi vedere, FECCIA. "



Un contro di altissimo livello si stava per consumare nei meandri dei sotterranei del Gelo. Minoru avrebbe fatto bene a tenersi il più lontano possibile da quei due demoni che si stavano per dare battaglia; avrebbe potuto sfruttare dell'occasione per svignarsela e continuare la sua missione, se non addirittura fuggire dal Paese. La spada del guardiano si accese di una fiamma ardente mentre il corpo del rivale si rivestì di scariche elettriche nere...in un attimo si generò il putiferio e sarebbe stato molto difficile prevedere chi dei due avrebbe avuto la meglio!

::: Hòritsu no Pitto, Kusa. Ore 20.18 del 13/7 :::

Erano passate circa nove ore dall'inizio della riunione. Hohenheim aveva sentito ognuno dei Daymio lì presenti parlare del proprio Paese, facendo un sunto di tutto ciò che valesse la pensa sapere, o almeno quello che era disposto a dire. Qualcuno si spinse nei dettagli, come auspicato da Yashin-sama, esponendo con precisione il bilancio in termini economici e militari, mettendo allo scoperto quello che era il reale valore delle sue terre. In questa categoria rientravano l'Erba, la Cascata, l'Orso e il Gelo. Più restii a mettere al nudo il proprio Paese furono il Daymio della Neve, la lady del Ferro e, ovviamente, Babayashi che si limitò a raccontare le briciole di un Paese in realtà ignoto a molti. In una situazione intermedia invece si collocarono le Sorgenti Termali, il The e Mifune, il quale era ben conscio che l'Accademia, essendo l'unione dei quattro Paesi detentori dei Jinkurichi, aveva molti più segreti rispetto agli altri. Tuttavia l'ambasciatore non volle dare l'impressione di essere poco collaborativo e si dilungò nella descrizione dell'operato dell'Alleanza e dei punti di forza di ognuno dei Territori che ne facevano parte. Chiaramente non menzionò i numeri dell'esercito complessivo così come tenne nascoste le trattative commerciali più delicate che non dovevano dare troppo nell'occhio. In realtà era probabile che anche l'Erba avesse omesso o addirittura mentito riguardo molti dati: sin dal principio Kusa aveva cercato di stupire i presenti mostrando il grande numero di risorse belliche, la ricchezza del villaggio e l'efficienza organizzativa ma i numeri a cui il Daymio faceva riferimento sembravano del tutto fuori scala rispetto le informazioni in possesso dell'ambasciatore. Si perché era chiaro che ognuno dei presenti avesse una idea più o meno chiara di coloro con cui avrebbero dovuto stringere una alleanza; l'accademia ad esempio aveva rilasciato diverse emissioni di indagine, nei mesi scorsi, in quei territori per aggiornare i dati a disposizione.

Ad ogni modo, le prime due fasi si erano concluse nel rispetto dei modi e dei tempi; in fin dei conti tutti erano lì perché interessati a comprendere meglio i movimenti e la posizione politica dei propri vicini. Era giunto dunque il momento di entrare nella fase più attesa, quella nella quale il Kobayashi avrebbe esposto le condizioni e i modi per formare la grande alleanza. A prendere parola, però, sarebbe stato l'energumeno dai tratti scimmieschi il quale, scattando dalla sua sedia, avrebbe sorpreso tutti e non tanto per i modi tutt'altro che delicati ma perché avrebbe puntato il dito in direzione del sunese dicendo:

" Prima di iniziare invito Hohenheim, Jonin di Suna a parlare. A voce alta ragazzo, che non ci sento molto bene. "

Ci fu un momento di disorientamento nel quale lo sguardo dei presenti rimpallò dal leader della Montagna al ragazzino seduto al fianco del suo protetto...nessuna delle guardie del corpo era stata chiamata a parlare, se non per esporre qualche dettaglio riguardo il potenziale bellico del proprio villaggio. Kawa-sama provò ad opporsi ma Babayashi lo guardò talmente storto da farlo sprofondare sulla sua poltrona; il Sand Scorpion non sarebbe stato interrotto da nessuno, sempre che avesse trovato il coraggio di dire quello che il suo interlocutore gli stava chiedendo.

Anche all'esterno, intanto, stava accadendo qualcosa di strano. In realtà non si trattava di nulla di così preoccupante, vista la distanza che separava quei minacciosi cumulonembi dal villaggio. Essi però si stavano muovendo ad una velocità anomala, del tutto insensata visto il clima sereno tutt'attorno e il vento praticamente assente. La scia nera partiva da lontana, dai territori della Pioggia, e stava avanzato in linea retta verso Nord-Est...nonostante la lontananza era chiaro avesse una portata impressionante e una potenza sufficiente ad abbattere case e foreste.

" Che c'è, paura dei fulmini Otese? "

Sempre simpaticissima Yohanma con la sua voce pungente e il cane che digrigna ai denti con chiunque parlasse; nel suo sguardo però si poteva leggere una certa preoccupazione. Attese una eventuale risposta di Shinken per poi allontanarsi comunicando ai suoi uomini di voler avere rapporto dalla linea di difesa del confine Sud; non erano nella portata della tempesta ma i danni nei territori più esterni sarebbero stati ingenti.

::: Giardino adiacente la Chiesa Centrale, Gelo. Ore 13.17 (?) :::

Qualora il rampollo kiriano avesse ritenuto saggio impiegare le sue energie e il suo tempo nel recupero di quella vecchia lanterna, le informazioni in arrivo dal clone prigioniero lo avrebbero immediatamente riportato sul tema principale della sua missione. Domaru era finito in prigione e un scontro complicato lo avrebbe trattenuto per un po...che il guardiano si fosse accorto delle malefatte della sua protetta e nel tentativo di scoprire la verità fosse stato catturato? Possibile, dopotutto Akira aveva gli aveva dato più volte motivo di dubitare di Tensai-ji. In ogni caso, per il momento sarebbe stato da solo nel tentativo di salvare la ragazza e il matrimonio, negli interessi dell'Accademia. A questo punto era infatti chiaro che la principessa del Gelo stesse complottando a sfavore di quell'alleanza, sebbene le motivazioni fossero ancora oscure al ragazzo.

Secondo la scaletta ben nota all'accademico, a quest'ora la funzione religiosa doveva essere ultimata e il banchetto allestito nel giardino adiacente alla chiesa centrale appena iniziato. La firma dei documenti per il riconoscimento politico dell'unione e quindi la fusione delle famiglie e l'inizio dell'alleanza sarebbe avvenuta prima del brindisi...se il danno non era già stato fatto, aveva poco tempo per ostacolare i piani della bimba dai capelli verdi perché sarebbe stato in quel frangente che lei avrebbe fatto la sua mossa. Aveva agito in maniera astuta, dando l'impressione di volere quello sposalizio fino all'ultimo, ma ora che il babbeo dalla spessa armatura e Lui erano fuori dalle scatole sarebbe stata libera di mostrare il suo vero volto.

Tutti erano stati invitato all'evento il quale partiva dalla chiesa ma si estendeva per tutta la parte centrale del villaggio. Quella era la zona maggiormente sorvegliata dagli uomini di Domaru, sia i sensitivi che le guardie, e questo non era un bene visto che il capo delle difese del Gelo era stato rimpiazzato da qualcuno o qualcosa sotto il controllo della principessa. Per Akira non sarebbe stato poi molto complicato intrufolarsi nel vivo della festa, fino a giungere a pochi metri dal tavolo dove Yoake e Alashi prendevano posto. La sorveglianza era molta, praticamente i 2/3 dei ninja dei villaggio, ma qualunque altro volto diverso dal proprio avrebbe permesso al giovane di arrivare nei pressi dei grossi tavoli circolari dei nobili, i primi per vicinanza con i nuovi leader del Gelo. Il problema era "Domaru", il quale stazionava a due passi dal principe e anche Tensai-ji stessa, la quale stava colloquiando con gli ospiti di alto rango ma aveva occhi su tutto. Nemmeno a dirlo, la location era splendida, incastonata in un groviglio di rovi e ghiaccio che si diramavano dall'albero collocato sopra la chiesa...per la gente comune erano stati predisposti delle immense tavolate a buffet tutt'attorno il giardino e le stradine addobbate a festa fin all'interno delle sorgenti termali. Alcol e musica a profusione in quel giorno di festa così importante per il Gelo: dopotutto quella era la chance migliore che il Paese avesse mai avuto per entrare nel giro dei grandi, nel mercato e negli affari che contavano davvero nel Continente.

Poi Asuma prese parola, spostandosi dal suo tavolo a quello dei suoi due figli, quella carnale e il neo acquisito, e a gran voce catturò la scena stringendo in mano la pergamena, sunto di tutta quella operazione.

" E' con mio somma gioia e di tutta la bella gente qui riunita che mi accingo a rompere il bollo accademico per far si che i Kondō e i Kurogane si uniscano anche nel confronti della legge che regola l'istituzione che rapp...rapp....rapp...oh scusate, è possibile avere un ombrello? "

Si perché aveva preso a piovere, una cosa che non accadeva da almeno una settimana, ovvero da quando la "Notte Perenne" era calata sull'intero villaggio. Tempestivi gli inservienti dei reali si apprestarono ad ottemperare alla richiesta dell'ambasciatore e non solo; ogni tavolo venne coperto da un apposito telo e anche il buffet venne protetto accuratamente. Peccato che quei blandi palliativi non potessero fare nulla in confronto a quello che stava per venire già dal cielo...il jutsu copriva ancora la realtà dei fatti ma la serena notte avrebbe fatto ben presto spazio alla tempesta.
Improvvisamente il vento si alzò, facendo volare gli sfarzosi cappelli delle signore, e esattamente sopra le loro tre tre grossi fulmini squarciarono il velo nero facendo vacillare l'illusione di Tensai-ji.



Quando il rombo concatenato della tempesta di fulmini riempì l'aria la pioggia era ormai diventata un acquazzone e il clima di festa mutò subito in urla di paura e panico. Altre scariche di fulmini pervasero l'area dirigendosi fino al grosso albero ricoperto di ghiaccio, come se questi fungesse da calamita. A nulla sarebbe servito lo sforzo della sicurezza di far tornare la calma, ormai tutti correvano alla rinfusa pur di trovare un riparo, tappandosi le orecchie per non udire quei rombi spaventosi. Il capo delle guardie, intanto, si era piazzato dietro i due neo sposi, invitandoli (o forse sarebbe stato meglio dire costringendoli) a rimanere al loro posto.

" Cosa stai facendo Domaru, dobbiamo andarcene da qui! Ehi! Ma che ti prende!! Lasciala! Ti ordino di farci andare via e di scortarci in un luogo sicuro! "

La principessa stava levitando in aria, guardando dritto vero il cielo nero con un ghigno stampato sul volto.

::: Terzo Livello, Ame. Ore 21.10 dell'13/7 :::

Difficile dire se fosse ancora la poca affinità con la Pietra o se fosse proprio un limite della stessa il fatto che alle domande sugli assi e sugli specchi nessuna informazione venne alla mente di Ru Wai. Era anche vero che il neo Asso stava chiedendo al frammento i due segreti più grandi del villaggio, dopo l'identità del Mazziere, quindi la probabilità che tale conoscenza fosse oltre i limiti di ciò che i membri del Terzo livello dovessero sapere era alta. Riguardo l'identità dei "portatori dei sassi rossi", così li aveva definiti il nukenin, ancora una volta tutto tacque...era evidente che per comprendere come accedere ai segreti di Ame serviva più tempo e soprattutto molta pratica. Figuriamoci per venire a conoscenza dei piani del Joker!

Intanto i due Re-Drago evocati dal Kage e lanciati all'inseguimento del loro pari, la cui presenza era stata percepita dallo stesso Raizen, si sarebbero accorti ben presto che qualcosa di ancor più strano del "normale" doveva essere accaduta al Nero del Sud. L'Hokage, e meglio ancora Ou e Hibachi, sapevano bene quanto terrificante potesse essere terrificante quel leader folle: da quando Tencho, il Drago dello Zenith, ne aveva sigillato il Senno, ad ospitarne la mente era rimasto solo l'irrazionale retaggio frutto della Maledizione che avrebbe dovuto distruggere per sempre quella razza. Lui, il loro salvatore, non solo si era sacrificato ma si era poi auto confinato nel suo Faro, consapevole del male che lo aveva corrotto, e lì si era ripromesso di restare per placare la tempesta.
MA il Joker lo aveva trovato e per lui, a cui il maestro stesso aveva dato il soprannome "Supaku", accendere la scintilla fu un mero diletto.

La tempesta che accompagnava Masaumene e che inevitabilmente ne palesava la presenza si stava allontanando ad una velocità impressionante. In un raggio di venti chilometri dal punto centrale, un agglomerato di cumulonembi neri come la pece avrebbero coperto il cielo stellato e gettato la terra sottostante nel panico. Lampi, tuoni, grandine e raffiche fortissime si sarebbero abbattute su ogni cosa che la traiettoria rettilinea del drago avrebbe intercettato al di sotto del proprio volo; un fenomeno naturale reso tuttavia del tutto anomalo dalla tempestività e rapidità di esecuzione. Nemmeno il tempo di rendersi conto di quel cataclisma disumano che le nubi si sarebbero diradate facendo tornare il bel tempo.
I Due Re avrebbero dovuto usufruire di gran parte del loro chakra per cercare di stare al passo del cugino, in preda ad uno dei suoi momenti di pura follia, e cercare di tenersi ad una distanza tale da non rimanere coinvolti dalla tempesta. Il dialogo in quel momento era impossibile; una chance per il duo si sarebbe forse presentata quando la sua corsa si sarebbe arrestata ma a quel punto si sarebbero trovati molto, molto lontani dal proprio evocatore. Raizen aveva fatto una scelta dando priorità all'incontro con i leader di Ame ma sapeva benissimo che se Masamune era stato evocato qualcosa di tremendo sarebbe accaduto di lì a breve.

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" Non sappiamo nulla del suo compagno accademico! Ho pensato avesse ritenuto saggio lasciarlo in albergo, visti i temi poco consoni ad un semplice ninja! Mobiliterò subito gli uomini della Pioggia per ritrovare il suo alleato! Lo hanno visto alle mura quando siete arrivati, se è ancora nel villaggio sarà facile rintracciarlo..."

Mentiva, era palese, ma al momento era la parola di un leader militare contro quella di un altro; dopotutto il foglioso non aveva la certezza che l'uomo artefice dell'attacco all'albergo fosse di Ame...o perlomeno non avrebbe potuto provarlo, almeno non ancora.
La discussione però fu interrotta dall'arrivo di quello che doveva essere il terzo elemento ai vertici del villaggio, il collega già annunciato da Deidara all'inizio di quell'incontro. L'uomo intervenne subito a gamba testa sullo stato della trattativa, non provando nemmeno a sforzarsi di tenere il gioco degli altri due Assi e mettendo in discussione l'autorità dell'ambasciatore accademico e del Kage stesso.

" Vedo che sei di buon umore oggi, Kakuzu! Lascia però che difenda l'onore dei nostri ospiti e ti faccia chiarezza sull'importanza di questo incontro. Nipponito Sarutobi è la quarta carica più rilevante all'interno dell'Accademia ed è il responsabile delle forze belliche dei quattro villaggi. In altre parole nessuna operazione militare può essere approvata senza la sua firma su qualche cartaccia burocratica...così come la maggior parte delle missioni ad opera dei ninja dell'Alleanza. Raizen Ikigami, invece è l'Hokage in carica, la più alta carica a cui un ninja può aspirare. E' il rappresentante del volere di uno dei Paese più grande e importante nel Continente, a detta di tutti uno degli shinobi in circolazione più influenti e forti e uomo lungimirante in buoni rapporti con Suna, Oto e Kiri. In altre parole, un accordo preso con questi due signori è un accordo preso con le istituzioni che rappresentano. E poi questo è un incontro preliminare...sono certo che se si arriverà ad un accordo, l'Accademia e Konoha faranno da garanti al nostro ingresso nei Quattro alla prossima riunione dei Kage e assemblea dei Daymio. "

Tuttavia il nuovo Asso, oltre ad irritare la donna dai capelli blu, aveva destato l'interesse di Raizen il quale aveva scorto qualcosa di familiare dal tono di voce di un falso membro di Alba.

" Prego, fate pure. Noi attenderemo qui con l'ambasciatore, come ulteriore dimostrazione del nostro desiderio di arrivare ad un accordo. "

Così aveva risposto "Konan" alle pretese della Montagna del Fuoco; ora doveva fidarsi del nuovo Asso, se aveva superato la prova ora era Ame la sua nuova casa. Recandosi nella stanza antistante, quella del mistico artefatto a otto punte, i due poterono parlare liberamente discutendo sia della farlocca alleanza che del problema Masamune. Sarebbe stato il frammento cremisi ad interrompere la discussione, piegando in due il corpo e lo spirito di Feng Gu!



I muscoli e i tendini si attorcigliarono attorno al corpo estraneo che brillava ora di una luce intensa: forse era stata la vicinanza con quelli specchi ma ora la pietra stava manifestando il suo volere, spingendo il suo portatore a venire a contatto con il flusso di chakra. Resistervi avrebbe causato bruciature su tutto il corpo [DnT Medio] e una emicrania lancinante [Intuizione -3], con annesso un forte senso di nausea...il contrappasso della Pietra avrebbe reso la lucidità del leader delle Picche un lontano ricordo e persino la trasformazione sarebbe stata impossibile da mantenere. Raizen avrebbe assistito alla scena impotente, anche se gli sarebbe apparso chiaro che il problema del compagno doveva essere legato ad un qualche jutsu legato al grosso totem. Avrebbero dovuto nascondere la cosa ai due della stanza affianco oppure chiedere spiegazioni o aiuto sarebbe stato più saggio? Che fosse una trappola del nemico oppure un evento anomalo non programmato?

Sho intanto avrebbe continuato a vagare nelle prigioni, preda della tremenda illusione capace di irretire i sensi e annebbiare la ragione, alla ricerca di una via di uscita quantomai lontana.

::: Caverna abbandonata, Paese della Neve. Ore 22.31 dell'13/7 :::

Probabilmente Jeral non avrebbe creduto ai suoi occhi tornando dal suo viaggio temporale alla ricerca della conoscenza. Il Kirin era stato scaraventato via, sul fondo della caverna, praticamente in fin di vita a causa degli enormi spuntoni di ghiaccio conficcati del ventre e nel collo...Difronte l'Immortale, invece, l'uomo che lo aveva braccato fin dal primo istante in cui aveva messo piedi nel territorio dell'Erba si era fatto finalmente avanti, terminando la caccia [7 metri].



" Ciao, Jeral. "

Il suo corpo era viola, non umano, forse il risultato di una qualche strana e complessa fusione di capacità ninja; era questo che accadeva quando un Jashin cercava di superare i limiti dell'immortalità sui era stato condannato. Le strisce bianche che dividevano in lungo l'interno suo corpo in fasce della medesima grandezza brillavano cariche di chakra e palesavano uno stato di salute ottimale, cosa che non si poteva dire per il Flagello, tremendamente provato dal salto nello specchio. La situazione era critica perché, anche senza conoscere il divario di forza tra i due, di certo partivano da due condizioni fisiche e psichiche completamente differenti...e il fatto stesso che Rittoru fosse arrivato fin lì, leggendo le mosse dell'Immortale come se la sua mente fosse per lui un libro aperto, la diceva lunga sulle sue capacità.

" Ovviamente hai capito chi sono, anche se la voce è diversa da quella con la quale ci eravamo già sentiti. Prima di tutto voglio ringraziarti per avermi condotto fin qui e voglio congratularmi con te per essere riuscito dove io ho fallito. Una volta attivati sono bellissimi, vero? La logica non mi avrebbe potuto suggerire che ce ne fossero altri e che fossero tutti collegati tra di loro ma in cuor mio speravo che Ame avesse negli anni di letargo generato qualcosa capace di scuotere le fondamenta del mondo intero. Amari stesso non aveva la minima idea del danno che stesse compiendo permettendomi di arrivare fin nei meandri della miniera...avrebbe dovuto far saltare tutto in aria pur di tenere nascosto il segreto della Pioggia. Ma ora siamo qui e l'unica differenza tra me e te è che io ho il potere di ucciderti, ora, mentre tu sei in possesso di informazioni a cui io ho il desiderio di accedere. Per il resto siamo uguali, è questa la verità a cui sono arrivato mentre con una mano proteggevo quelle nullità a Kusa e con l'altra ti spingevo verso il tuo destino. Il Nostro destino, direi. "

Parlava criptico ma al nukenin sarebbe apparso lampante che quell'uomo era su un livello del tutto differente rispetto gli altri rivali con i quali aveva combattuto. Sapeva di avere pochissime chance di vincere: il campo di battaglia era già stato apparecchiato per bene ed "emergendo" dallo specchio ci era finito giusto al centro [Maledizione]. Doveva avergli preso il sangue nel loro precedente incontro e doveva aver trovato anche un modo per seguirlo fin lì senza che lui se ne potesse accorgere; in mano aveva uno spiedo nero quello che Jashin aveva donato ai suoi araldi per esercitare il credo [Arma Rituale].

" Allora, cosa hai visto negli specchi? "

Era una semplice domanda alla quale il capo delle difese di Kusa esigeva una risposta esaustiva. Se solo Jeral avesse mosso un dito o provato ad impastare il chakra [Percezione del Chakra] si sarebbe trafitto per ben tre volte [For 850, 6 Leggere x3] a stomaco, polmone e intestino curandosi poi per altrettante volte [Guarigione Jashin] infliggendo lo stesso danno anche al malcapitato...L'immortalità avrebbe potuto aiutare il Flagello ma con la vitalità e il chakra che gli rimaneva dopo l'esperienza dello specchio pensare di poter affrontare quel rivale era pura follia.

L'interrogatorio vero non era ancora iniziato e Rittoru non si sarebbe fermato fin quando l'ultimo granello di sapere nella mente del nukenin non fosse stato prelevato. Poi lo avrebbe ucciso, come Jashin gli imponeva di fare.

CITAZIONE

OT/ PENULTIMO POST!!! forse Per eventuali delucidazioni abbiamo il canale, niente ot personalizzato a questo giro XD Le parti sono mischiate quindi accertatevi di leggere tutto ciò che vi interessa, qualora stesse adottando la strategia del "vedo solo il mio". Sho è stato frizzato un turno e, come già detto, non incorre in alcuna penalità per questa volta. Leopolis invece è fuori dalla quest causa cambio pg. / OT