DESERT: Game Over?

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  1. Casìn
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    DESERT: Game Over?


    Nel posto sbagliato al momento sbagliato


    Era passato solo qualche giorno da quando era tornato a Suna dopo le bizzarre avventure, in quel dannato bosco, con i suoi due nuovi "compagni": Densen e Kuso. Era vivo per miracolo, il suo corpo, ma soprattutto il suo spirito presentavano i segni che il rapporto con quei due avevano lasciato. Rabbia, dato che se non fosse stato per Bussho avrebbe continuato tranquillamente la sua vita da venditore di té al mercato nero. Una robetta da trafficanti sempliciotti, un mero strumento di sopravvivenza nella più assoluta povertà... non un'arma da usare contro gli altri.
    In qualche anno quello stile di vita lo aveva segnato e reso una nuova vittima. Non ebbe nessun'altra opzione per ribellarsi se non quella di iscriversi all'Accademia e cercare vendetta. C'è da dire però che grazie a Kuso e Densen aveva un altro spiraglio per cercare di sopravvivere e puntare al confronto con il suo rivale. Quella sostanza che doveva vendere per loro. Non aveva la minima idea di che cosa fosse, ancora non l'aveva vista, ma tanto bastava. I due non promettevano niente di buono, però era in una situazione troppo delicata per farsi anche questo genere di domande. Aveva la vita di sua sorella sulla coscienza, ancora poteva salvarla e di certo morire di fame non avrebbe aiutato la causa.
    Era riuscito a strappare un appuntamento ad Hehiachi, un anziano commerciante che in tutti questi anni si era rifornito da Jurobei evitando la bancarotta per le troppoe tasse. Dopo l'arrivo di Bussho e la sua presa di potere sul mercato di Suna aveva sempre evitato di salutare il ragazzo quando lo vedeva per strada, era però evidente l'empatia che provava verso di lui e, tutto sommato, la sua situazione gli stava a cuore. Una brava persona, insomma, quella che come Jurobei era disposta a sviare leggermente le regole, senza fare male a nessuno, per vivere e far vivere meglio le persone che gli stavano a cuore. «Lo so che qualche sgherro di Bussho ci vedesse in questo momento, i tuoi nipoti sarebbero i primi a risentirne... Ma...» Il ragazzo sospirò, finalmente qualcuno che era disposto ad aiutarlo... era felice! «Vieni qui vecchio mio!» Jurobei si tese verso l'ometto, strizzandolo in un improvviso abbraccio. Hehiachi ricambiò freddamente, era anche lui contento, ma l'età lo aveva reso un po' burbero. «Ho un'ottima notizia! Sono tornato! Posso facilmente riprendere a venderti té per qualche anno senza che Bussho se ne possa accorgere! Non è fantastico?» La voce era aumentata di volume, quasi in maniera eccessiva. Il rischio di essere visti e sentiti era alto, ma l'euforia stava facendo da padrona nella mente del giovane Studente. Non poteva sfruttare anche questa occasione. «Allora che ne dici?» Sul volto un'espressione che non nascondeva ciò che stava provando. Sarebbe riuscito a riallacciare i rapporti con uno dei suoi storici clienti? «Jurobei, sono contento di vedere che dopotutto quello che ti è successo, stai bene...» L'espressione del giovane si fece velocemente più cupa. «Non mi sono dimenticato di ciò che è successo, vecchio Hei. E' per questo che sono qui.» Di risposta l'anziano, cercò di metterci una pezza. Non voleva certamente offenderlo. «Lo so! E' che ti vedo in forma e so che questo incontro è un bel aumento di morale per la tua lotta contro... bhé per la faida in corso con Bussho. Non potevo certamente continuare a voltarti le spalle, sai? Ho una coscienza anche io!» Una breve risata risollevò il piccolo triste momento. «Ma vedi, non sei l'unico a cui è stato fatto del male da Bussho. Che c'entra... rifiutare di lavorare per lui lo ha fatto infuriare e tua sorella ne ha dovuto pagare le conseguenze. Però a tolto molto anche a me.» Lo sguardo di Hehiachi si abbassò di colpo, un misto di mortificazione e tristezza. «Non so come dirtelo Jurobei... ma non ho più il mio vecchio negozio. L'ho venduto a Bussho, adesso so che lo usa come sede per smistare le mercanzie ma.... Dopo di te ho visto che fine fanno quelli che si rifiutano di obbedirgli. Ho accettato la sua offerta, mi sono intascato quei dannati Ryo...» La sua voce si spezzò di colpo. «Non esiste giorno in cui io non me ne penta... ma ho pensato alla mia famiglia e...» Si interruppe quando sentì la mano di Jurobei posarsi sulla sua spalla. Il giovane era rimasto deluso, è vero, ma sapeva i rischi che avrebbe corso il vecchio e lui non poteva vantare il fuoco della giovinezza ad alimentare la sua rabbia. Aveva semplicemente fatto la scelta giusta, obbligata ma giusta. «Non preoccuparti. Non pensavo che il controllo di Bussho si fosse espanso così tanto... Un motivo in più per fermarlo.»

    Dopo un altro lungo abbraccio i due si seperarono, Hehiachi non intendeva rischiare oltre e aveva già fatto più di chiunque altro e questo Jurobei lo aveva ben notato. Un ennessimo fallimento, davvero il nuovo affare con quei due Nukenin sarebbe stata l'unica ancora di salvataggio?

    Si trovò velocemente a vagare per i polverosi distretti di Suna senza una meta ben precisa. Casa sua non era lontana, ma ancora non era pronto per ritornarci, erano passate solo un pio di dozzine di minuti dalla dipartita di Hehiachi ed il colpo era ancora da digerire. Si ritrovò nel punto dove si erano salutati con un altro lungo abbraccio, gli aveva chiesto di salutare i nipotini e di assicurarsi che non corressero rischi inutili. Li aveva visti poche volte, ma sotto anche la guida del nonno sarebbero venuti fuori proprio dei bravi ragazzi.
    Improvvisamente, un forte boato riempì l'aria a lui circostante. Proveniva proprio dalla direzione dove era andato il vecchio! Opera forse di uno degli sgherri di Bussho che gliela voleva far pagare per aver parlato con lui? No, non poteva permettersi di avere un'altra vita sulle proprie spalle, non in questo momento. Jurobei partì quindi più veloce che poteva verso il rombo che aveva udito. Gli sarebbe bastato verificare la buona salute del suo amico per stare più tranquillo e magari, perché no... tornare finalmente a casa sua. Fatto sta che, anche se da poco tempo, era un effettivo membro dell'Accademia e le responsabilità verso il suo villaggio stavano chiamando. Stava a lui rispondere proprio come aveva fatto suo fratello, abbandonadoli successivamente per inseguire un potere misterioso, oppure farsi per una dannata volta i fatti sua.


    I'm going fucking YOLO into this. :zxc:
     
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6 replies since 9/8/2017, 14:14   191 views
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