Falsi idoliOtesi in gita ad Ame

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    Magistra Vitae

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    Post 2 ~ Té

    La neogenin di Oto chinò rispettosamente le spalle alla presentazione del fabbro. Allora pacere, Ru-Wai-san. Una persona con tanti nomi doveva essere interessante e doveva aver avuto per forza di cose una vita piena di avvenimenti. Sempre con un vago sorriso sul volto, Harumi socchiuse appena gli occhi nel sentir nominare il clan Mikawa. La giovane era attualmente ospite di Diogene nella sua Villa, ma non solo: sapeva bene, nonostante fosse l'ultima ruota del carro, che si trovavano lì proprio su ordine del Colosso. Mercenario? Anche se era stato poco più di un sussurro, la piccola kunoichi si era lasciata sfuggire quel quesito, sorpresa. Osservando meglio la figura dell'uomo davanti a sé, in effetti, ne constatò il fisico possente, sebbene nel suo sguardo ci fosse una strana luce che non riusciva a interpretare. Monaco? Ascoltando il commento del suricata, al quale riservò pure un piccolo inchino quando prese la parola, Harumi si fece ancora più confusa. La vera identità di quell'individuo sembrava avvolta nel mistero. Il jonin di cui era apprendista, però, parve voler mettere subito in chiaro chi conducesse il gioco. Nel posare senza il minimo preavviso la mano sopra la sua testa, fece sobbalzare la sottoposta, la quale alzò gli occhi verso lo shinobi preoccupata, domandandosi se avesse commesso qualche errore. Shinken invece la sorprese, chiedendo per lei un luogo asciutto e qualcosa di caldo. Un'insolita premura, per il poco che aveva conosciuto dell'otese, ed infatti le fu subito chiaro quel fosse il suo reale scopo. Ehm...Sì, l'accetterei molto volentieri! Fece del suo meglio per stare al gioco, conscia di essere in mezzo a giochi più grandi di lei. Le andrebbe di accompagnarmi, Janki-san? Con un sorriso abbastanza spontaneo, avrebbe pregato l'animale senziente di farle strada verso il retro bottega. Se fosse effettivamente successo, l'avrebbero seguita anche l'anziano e il giovane servitore del guardiano di Oto, il che la rincuorò un pochino. Una volta nell'altra stanza, avrebbe comunque attaccato bottone con la creatura, più per curiosità che per pianificazione. Janki-san, cos'è Saban'Na? L'ho pronunciato giusto? Abbozzò una risatina, lì continuava a sentire nomi strani e alcuni faticava a riprodurli. Forse stava facendo una domanda stupida, o maleducata, ma con il suo faccino carino e l'educazione l'avrebbe probabilmente passata liscia. D'altro canto era anche vero che lei conosceva poco o niente del mondo, stava cominciando solo ora a imparare quanto poteva, direttamente dagli altri occupanti della Villa o indirettamente leggendo qualcuno degli infiniti libri raccolti nella biblioteca. Dopo averlo ringraziato per l'eventuale bicchiere, avrebbe proseguito quella sorta di interrogatorio. Da quanto conosce Ru-Wai, Janki-san? Potrebbe dirmi qualcosa di più su di lui? Il mio superiore sembra frequentarlo da lungo tempo, ma per me è la prima volta. Rimase un attimo in silenzio, meditando, per poi affrettarsi ad aggiungere, gesticolando con la mano libera. Non intendo insinuare che sia una persona pericolosa, o qualcosa del genere, anzi! In verità il dubbio l'aveva sfiorata, ma le sembrava perlomeno scortese palesarlo di fronte ad un compagno del padrone di casa. Di solito la gente non ha così tanti nomi, o professioni! Di sicuro con lui intorno non ci si annoia mai, eh? Rimase ad osservare la reazione dell'animale, domandandosi se non fosse stata troppo indiscreta.


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20 replies since 3/9/2017, 18:59   331 views
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