L'espressione del suricata sembrò farsi meno severa man mano che l'allenamento proseguiva. Il sensei avrebbe anche consolato l'allieva, incoraggiandola a ritentare. Harumi avrebbe annuito, felice di aver trovato un istruttore così comprensivo. Ha proprio ragione... D'altronde, solo chi prova può sbagliare, no? Il sorriso sul volto della giovane avrebbe ripagato la creatura per la pazienza dimostrata fino a quel momento. Tuttavia Janki parve tornare a farsi più serio come la kunoichi nominò il disegno raffigurato sul bersaglio, da lei miseramente mancato con l'ultimo tentativo. Panda? Non era una donnola? Lo sguardo sul suo viso sarebbe stato confuso, anche a causa delle scarse doti pittoriche dell'improvvisato artista, ma ad Harumi era chiaro che, di qualunque razza fosse, egli era un nemico del suo maestro. Io... Mi dispiace. Non sapendo bene che dire, la ragazzina aveva finito per scusarsi, assumendosi colpe non sue come era suo solito. Quello era uno dei suoi complessi, la mancanza di fiducia in se stessa, ed il desiderio radicato nel profondo di non dare fastidio agli altri. Per questo finiva spesso per chiedere scusa, a volte per la sua sola esistenza, un estremo che risultava tuttavia comprensibile a chi fosse a conoscenza del suo tetro passato. Ecco... la prossima volta cercherò di prenderlo in pieno, quella dannata don...panda! Magari se lo colpisco abbastanza forte riuscirò a cancellare quel suo sorrisetto... L'otese, per riprendere la conversazione dopo un breve quanto pesante silenzio, aveva puntato su una battuta, sperando di risollevare l'umore dell'animale. Certo, aveva scambiato il ghigno malvagio tratteggiato da Janki per un sorriso, ma era una sottigliezza.

La parte successiva dell'addestramento verteva sull'applicare le doti repulsive del controllo del chakra a se stessi, aumentando la lunghezza dei propri salti. La spiegazione del suricata sarebbe stata corta, ma puntuale, perciò ad Harumi non sarebbe restato che annuire e darsi da fare. Il principio non era complicato, anzi: partendo nuovamente dalle basi già apprese per ottenere un effetto adesivo, era certa che tempo un paio di minuti ed avrebbe già padroneggiato l'abilità. Tutta convinta, la giovane si sarebbe quindi messa in posizione, divaricando un poco le gambe, dandosi quindi una spinta discreta, immaginado che il chakra avrebbe fatto il resto. Vista da fuori, la scena sarebbe risultata comica: la ragazzina con i capelli neri raccolti in un treccia, carica e sicura di sé, avrebbe di fatto eseguito un modesto saltello di circa un metro sul posto, meno di quanto avrebbe ottenuto semplicemente sfruttando al massimo la potenza dei suoi muscoli. ... Un silenzio imbarazzato sarebbe seguito, ma questa volta Harumi aveva imparato la lezione. Senza dire niente, infatti, si sarebbe concentrata nuovamente, questa volta flettendo bene le ginocchia e caricando il salto come una molla. Allo stesso tempo avrebbe lasciato scorrere una grande quantità di chakra fino alle piante dei piedi, rilasciandolo tutto d'un colpo nel momento in cui spostava il baricentro verso l'alto. Il risultato, se da una parte dimostrava almeno parzialmente che aveva compreso il trucco, dall'altra sarebbe stato ancora più divertente che in precedenza. Dimenticando di controllare l'altezza del soffito, per altro abbastanza elevato, la giovane aveva dato fondo a tutte le sue capacità atletiche, finendo per sbattervi inesorabilmente contro. Aveva evitato di rompersi la testa da sola solamente grazie ai suoi buoni riflessi, portando le mani in avanti. Il contraccolpo, oltre a lasciarle indolenzite le braccia, aveva rischiato di farla precipitare, ma con un colpo di reni felino, che il suo corpo aveva eseguito d'istinto, la kunoichi era riuscita ad atterrare a quattro zampe. Ai ai ai... Direi che è il caso di provare con il salto in lungo, piuttosto che con il salto in alto...

A quanto pareva la ragazzina era riuscita a strappare al suo sensei un sorriso, cosa che la rese lieta. Mentre si rialzava, accolse imbarazzata i complimenti della creatura, abbassando lo sguardo. I...io? Un leone? Deve essere in vena di battute, Janki-san! Il suricata tuttavia insistette, al punto da assegnare perfino un soprannome all'inesperta allieva. Harumi non conosceva la lingua usata dall'animale, ma a giudicare dall'assonanza e dal contesto dedusse che doveva significare leoncino, o qualcosa del genere [Nota]. La kunoichi sembrò rimanere a pensarci per diversi secondi, ma alla fine dovette ammette che le piaceva. Forse era semplicemente il fatto di ricevere quel genere di attenzioni, qualcosa di unico riservato solo a lei. O forse un primo riconoscimento dei suoi sforzi per migliorarsi. In ogni caso, alla fine si sarebbe convinta, e, voltatasi verso il maestro, avrebbe mimato delle timide artigliate con le dita, imitando al contempo un timidissimo ruggito. Ro-roar?

La giovane genin avrebbe probabilmente impiegato un poco per riprendersi dal rossore, e a fatica riuscì ad evitare di nascondere il volto accaldato dietro le mani. Facendosi forza, si riprese tornando operativa: il suo allenamento non era ancora finito. Il maestro infatti si aspettava che lei mettesse in pratica tutto ciò che aveva imparato, allo stesso tempo. Salto, miro, scaglio. Capito. Con piglio deciso, la ragazza avrebbe preso i due kunai, posizionandoli sul dorso della mano sinistra. Si sarebbe assicurata che rimanessero in posizione fino al momento opportuno grazie ad un flusso ininterrotto, ma misurato, di chakra [Abilità]Tocco Adesivo (Base)
Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.
(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
[Da genin in su]. Ispirato profondamente, abbassò il baricentro, flesse le gambe, ed infine si diede lo slancio dandosi la spinta con le piante dei piedi contro il pavimento. Nello stesso istante avrebbe fatto esplodere, o meglio espandere, il chakra raccolto sotto pelle dopo averlo convogliato attraverso i canali energetici degli arti inferiori. L'effetto sarebbe stato esattamente quello previsto, ovvero un balzo in avanti di almeno un paio di metri più lungo di quanto normalmente raggiungibile [Slot Azione 1][Movimento] Salto 7,5m

[Abilità] Salto Repulsivo
Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare (x1.5) l'altezza e lunghezza del proprio salto.
(Consumo: ½ Basso extra)
[Da genin in su]. La giovane avrebbe dovuto rimanere concentrata tanto per impedire che l'effetto adesivo sulle armi venisse meno quanto per atterrare in modo coordinato nonostante la spinta eccessiva. Una volta toccato il suolo con la punta del piede avrebbe realizzato di essere già abbastanza vicina da prendere di mira l'odioso panda in due dimensioni. Alzato l'arto sinistro, avrebbe preso la mira, invertendo il flusso dell'energia: non più trattenendo, ma scagliando lontano il primo dei due kunai [Slot Azione 2][AaD] For. 400, Pot. 8

[Abilità] Armi Repulsive
Arte: L'utilizzatore può scagliare oggetti a contatto con il suo corpo di dimensioni Mediopiccole o inferiori; la velocità è parienergia l'utilizzatore.
(Consumo: ½ Basso)
[Da genin in su]. Ma Harumi non aveva ancora finito. Per meritarsi le lodi del sensi, la kunoichi del Suono aveva invero deciso di strafare. Rapidamente, avrebbe incrociato le braccia, facendo passare la destra sopra la mancina. Solo un osservatore estremamente attento si sarebbe reso conto che il secondo kunai era scomparso. Si trovava infatti sotto l'avambraccio destro: l'otese l'aveva scambiato di posto in una frazione di secondo, sfruttando la sua abilità nei giochi di prestigio e nel controllo del chakra adesivo [Abilità]Tocco Adesivo (Base)
Arte: L'utilizzatore è in grado di trattenere senza presa oggetti di dimensioni Piccole o inferiori.
(Mantenimento: ¼ Basso a oggetto)
[Da genin in su]

Prestigiatore [1]
Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti occultati da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile.
[Da genin in su]. A quel punto, diresse l'arto verso il bersaglio, facendo partire un colpo imprevedibile, visto che l'arma risultava occultata [Slot Azione 3]AaD] For. 400, Pot. 8

[Abilità] [Abilità] Armi Repulsive
Arte: L'utilizzatore può scagliare oggetti a contatto con il suo corpo di dimensioni Mediopiccole o inferiori; la velocità è parienergia l'utilizzatore.
(Consumo: ½ Basso)
[Da genin in su]. L'estremità del kunai si conficcò proprio tra gli occhi del detestabile nemico del suo maestro, conficcandosi per diversi centimetri nella paglia che rivestiva la tavola di legno sottostante. Ce...ce l'ho fatta! Senza curarsi di trattenere la gioia, la ragazzina alzò il pugno verso il cielo, per poi mostrare a Janki le dita dilatate in una V di Vittoria.

A quanto pareva l'esibizione dell'esile jinchuriki era stata apprezzata dal suricata in veste di maestro. Sebbene Harumi fosse digiuna di vere missioni, da quando aveva deciso di diventare una kunoichi del Suono non aveva mai smesso di allenarsi, per conto suo e sotto la supervisione severa, ma attenta, di Eiatsu ogni qual volta il jonin riusciva a ritagliarsi una pausa dai suoi gravosi impegni. Sapeva di avere ancora molto da imparare, perciò la disponibilità concessagli dalla creatura l'aveva resa felice, ancor più considerando il suo atteggiamento cordiale. L'infanzia della ragazza era stata dura, a tratti crudele, ed un semplice incoraggiamento sincero valeva molto per lei, come quelli che le stava rivolgendo Janki-san in quel momento. Io...grazie, è solo merito del sua capacità come insegnante! Al nominare una ricompensa per il palato, la fanciulla realizzò che non mangiava da ora di pranzo, se una razione si poteva considerare un pasto, ed ormai era sera. Quasi a sottolineare quella presa di consapevolezza, il suo stomaco emise un brontolio sordo, per nulla signorile, che fece piombare Harumi nell'imbarazzo. Ehm... Credo che accetterò...

L'otese, dopo averlo scosso per far cadere la maggior parte delle gocce di pioggia, adagiò l'ombrello sulla lunga rastrelliera posta all'ingresso del locale. Da quando era entrata nel territorio del Paese della Pioggia, l'acqua non aveva smesso per un istante di cadere dal cielo, quasi temesse di infangare la nomea del luogo. Certo che deve essere un incubo far asciugare il bucato qui... Sovrappensiero, la ragazza avrebbe parlato tra sé e sé, senza rivolgersi a nessuno di particolare, ma provocando probabilmente una risata in chi le stava intorno. Tra di loro ci sarebbe stato anche un giovane, dallo sguardo fiero, ma sorridente. Il suricato che le faceva da guida avrebbe prontamente fatto le presentazioni, sostituendo però il suo soprannome nuovo fiammante con il suo vero nome. Veramente sarebbe Harumi... Piacere di fare la vostra conoscenza, Medo-san. La fanciulla si sarebbe inchinata rispettosamente davanti al locandiere, che sembrava avere al massimo un paio d'anni più di lei. O forse era un'impressione dovuta al fisico allenato: a quanto pareva Ru-Wai non era solo un fabbro, ma anche uno shinobi. E, a giudicare dal suo rapporto con il jonin Shinken, probabilmente era anche discretamente forte ed esperto.

L'argomento sarebbe ritornato alla mente della portatrice del due code quando, una mezz'oretta più tardi, l'armiere si sarebbe presentato nella locanda. Mentre Harumi sorseggiava il suo bollente tè nero corretto con un goccio di latte, un vero toccasana contro il freddo umido di quel luogo, Ru-Wai li avrebbe messi al corrente della situazione. L'otese avrebbe ascoltato in silenzio, annuendo un paio di volte. In effetti ha più senso aspettare qui che farci la strada avanti e indietro due volte. Ovviamente pagherò per il soggiorno! La ragazzina, piuttosto a modo, avrebbe insistito su quel punto. Era una questione di educazione e di rispetto. In fin dei conti, pur non essendo assolutamente facoltosa, la giovane riceveva uno stipendo per il suo lavoro da kunoichi, e le occasioni per spenderlo erano poche. Sarei felice di poter continuare ad allenarmi con Janki-san. E magari anche con lei, Ru-Wai-san. La curiosità, si sa, è donna e gatto, e Harumi, sfortunatamente, univa entrambe le nature nella sua persona. Sempre se non è troppo disturbo... Spero di non essere un peso per voi! Con quelle parole, la proposta venne accolta e l'accordo siglato.