Erano ormai le 23, forse mezzanotte. La luna si concedeva di rado agli occhi degli abitanti di Ame.
Si viveva nell’oscurità dalla nascita alla morte e spesso questi due eventi erano molto più vicini di quanto si sperava.
Ru-Wai iniziò a parlare, nominando quelli che erano gli ultimi coraggiosi inquilini in casa Pioggia: la Drosera, produttori di un allucinogeno liquido che avevano deciso di distribuire fuori dai canali gestiti dai Fiori.
Quando udii quell’informazione emisi un ringhio, quasi animalesco, dettato dal disgusto e dalla rabbia per la loro mancanza di rispetto. Non sapevo perché stessi provando quelle forti emozioni, infondo non ero ancora un Fiore.
Quando i gatti non ci sono… i topi ballano. Dissi con convinzione, rimproverando di fatto la stessa organizzazione in cui desideravo entrare. E i Fiori li lasciano agire indisturbati? Domandai, incredulo per la loro passività.
Forse erano così piccoli da essere insignificanti oppure Ru-Wai si era inventato tutto e mi stavo dirigendo con lui ad attaccare dei fanti dei Fiori. Una cosa era sicura: a capo del mio futuro impero non avrei tollerato gruppi simili nemmeno per due giorni e avevo intenzione di dimostrarlo sin da subito sia a quei balordi sia ad Ame stessa.

Drosera. Pensai al motivo di tale scelta. Derivava solo dal nome della pianta da cui ricavavano l’allucinogeno o c’era altro?
Dal nome si può capire molte cose. Valeva anche per il mio nome. Namae Taiyo, nato dalla Luce.
Scacciai quei pensieri estranei, non miei, in quanto frutto di un passato di cui non ricordavo nulla. Le informazioni fornite dall’Asso sull’organizzazione non erano molte. Non giudicai il suo operato, infondo quei tipi non erano un suo problema, anzi, ora rappresentavano per lui una ghiotta occasione per avvicinarsi ai Fiori, tramite il sottoscritto.
Ad Ame era normale amministrazione usare gli altri per raggiungere un obiettivo personale.

Ci recammo nel versante meridionale del primo livello, dove risiedeva la crème della crème del villaggio. Le strade erano colme di pozzanghere, così luride che anche i topi preferivano aggirarle, mentre ai lati e sui vicoli bazzicavano i peggiori individui: prostitute, spacciatori, sicari, psicopatici ubriachi sotto l’effetto di droghe e mendicanti. Decine di mendicanti.
Li evitai, concentrato sul lavoro da portare a termine.
In una diversa situazione avrei potuto allungare qualche Ryo, infondo avevo condiviso con loro le settimane successive alla mia rinascita.

Ci fermammo a qualche metro dall’entrata di una locanda.
Ultimo rifugio.


Mi voltai verso l’entrata.
Nessun topo esce dalla sua tana se ci sono i gatti ad aspettarlo. Avevo vissuto mesi come una preda, braccato dai miei predatori. Potevo già vederli i boss della Drosera: chiusi in stanze buie, collocate negli angoli più oscuri di Ame, circondati da guardie armate a cui avevano affidato la loro vita a suon di Ryo, terrorizzati dal divario con le altre organizzazioni criminali nel villaggio. O qualcosa di simile.
Nella locanda probabilmente lavoravano i membri “da prima linea”.
Risaliremo la catena della Drosera partendo dai semplici spacciatori, così avremmo modo di raccogliere qualche informazione in più. Per la felicità dell'Asso di Picche. Mi piace intervenire in modo chirurgico se possibile, senza stragi con enormi spargimenti di sangue.Sul mio volto comparii un ghigno. Perciò direi di farci un giro qui...sotto Henge Il mio aspetto burbero non rassicurava chi sapeva di essere nel mirino di nemici potenti. Sarebbe stato più facile muovermi nei panni di un tossico alto 1,70 m, con muscoli quasi inesistenti, capelli neri disordinati e vestiti decenti.

Assicurandomi di essere lontano da occhi indiscreti, avrei applicato la Henge no Jutsu Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Capra (1)
L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La trasformazione permette di assumere le caratteristiche tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile ottenere capacità di movimento non possedute dallo shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
(Consumo: Basso )
[Da studente in su] solo in un vicolo con più entrate e più uscite, per poi cercare uno spacciatore dei Drosera come un normale consumatore, rivolgendomi se fosse stato necessario anche ai mendicanti presenti ai lati delle strade, veri e propri occhi e orecchie del Primo Livello.

Ascoltai con interesse le osservazioni dell'Asso di Picche. I contrasti tra le organizzazioni criminali erano più intensi di quanto avevo avuto modo di intuire nella locanda. Dalle parole del mercenario lo scontro più acceso sembrava essere quello tra i Cuori e le Picche.
Presi nota.

[...]

Non avevo intenzione di farmi aiutare nell'eliminazione della Drosera perciò accettai di buon grado una nostra separazione all'ingresso del vicolo in cui avrei eseguito la Henge no Jutsu.
L'uomo aveva già fatto molto per me: mi aveva indicato l'organizzazione da eliminare e ora toccava a me sradicarla da Amegakure.
Impiegai un quarto d'ora per acquisire qualche informazione sugli spacciatori che stavo cercando. Non era stato necessario sborsare soldi o usare violenza per convincere i mendicanti a parlare della Drosera. Evidentemente l'organizzazione non forniva loro alcuna protezione o vantaggio.

Più fonti mi avevano riferito della presenza in Piazza di due spacciatori: un uomo alto, magro come un grissino e con una capigliatura ridicola, e una bambina, sempre sorridente e allegra.
Non si sono espansi molto. Spacciavano davanti al loro presunto covo.
Non dovevo commettere l'errore di sottovalutarli. Dovevano essere loro a minimizzare la mia pericolosità.
Senza esitare feci ritorno in Piazza.
Presto mi conosceranno. Dal momento in cui avevo lasciato i Veri Batuman in compagnia di Ru-Wai, sentivo sempre più forte il desiderio di far mio ogni traffico, sia illegale sia legale.
Una fame interiore da saziare tramite potere e controllo.

La Piazza era semivuota.
Con soddisfazione vidi i due tipi. L'uomo dai capelli orribili era posizionato a Nord Est, a 5 metri dall'entrata della taverna, mentre la bambina si trovava in direzione opposta, a sette metri circa dal suo "collega".
Sono soli. Ero visibile ai due spacciatori perciò avevo poco tempo per decidere dove andare e per elaborare una strategia.
La mia mente ci mise meno di un istante a fornirmi un piano.

M'incamminai lentamente verso la bambina, guardandomi intorno con insistenza, come se temessi qualcosa in grado di confondersi tra le ombre.
Per guadagnare tempo allungai la strada evitando di immergere le scarpe nelle pozzanghere, alimentate dall'insistente pioggia.
Appena gli occhi della bambina si fossero posati sui miei, avrei sorriso, accelerando il passo. Ero consapevole di essere monitorato dall'uomo, forse il suo superiore.
Non mi misi di fronte a lei, bensì al suo fianco, in modo da monitorare ampia parte della piazza, compreso l'individuo.
Mi inginocchiai verso di lei.
Potrebbe essere frutto di una Henge. Dovevo restare concentrato. Il coltello era ben stretto sul mio fianco destro, all'interno di un fodero nero.
Ciao piccola, sono qui per il liquido che vendi Le mostrai nuovamente un sorriso.
ma prima vorrei fare un gioco molto semplice e divertente con te. Ti piacciono i giochi? Sussurrai, impegnandomi a sorridere in modo amichevole.
tu rispondi senza dire bugie alle mie domande e io esaudirò un tuo desiderio...ogni cosa che tu vorrai l'avrai, parola mia! Parola di Kunko Avrei cercato di appoggiarle delicatamente una mano sopra il capo. Non avevo caramelle o doni per lei, solo un po' di calore umano con cui sperare di sciogliere la sua lingua.
Non costringermi ad ucciderti ragazzina.
ma prima dimmi, dove posso trovare il tuo capo? Il capo della Drosera? Dove si nasconde? Dentro la taverna? Rispondi e sarai salva....più avrai qualsiasi cosa tu vorrai. Domandai, sempre a bassa voce.
Quanta fedeltà poteva risiedere in una bambina? L'avrei scoperto subito.
Se hai paura dell'uomo alto laggiù Evitai di indicarlo. Posso mandarlo via...per un po' di tempo o per sempre. Hai tu il potere con me vicino. Dentro di me sapevo di esser aver giocato con quella bambina una delle mie carte preferite.

Se l'uomo si fosse avvicinato verso di me o/e la bambina avrebbe espresso anche implicitamente il desiderio di allontanare quell'individuo, avrei attivato una delle mie tecniche preferite. [Slot Tecnica]Tecnica del Suono Ammaliante
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
L'illusione si attiva se le vittima sono presenti entro 12 metri dall'utilizzatore. Le vittime udiranno un qualunque suono provenire da un punto deciso dall'utilizzatore all'attivazione e saranno invogliate a raggiungerlo e rimanerci; le vittime non raggiungeranno né stazioneranno in un posto apparentemente dannoso per la propria salute. Se la vittima si oppone alla malia, avrà un malus di 3 tacche a Velocità e Riflessi. L'efficacia è pari a 10.Tipo: Genjutsu -
(Consumo: Mediobasso / Mantenimento: ½ Basso)
[Da studente in su]
Entrambi gli spacciatori avrebbero udito un semplice "psst...ehy tu uomo vieni..ho soldi per l'allucinogeno.." provenire da dentro il vicolo da cui ero sbucato sulla piazza qualche secondo prima. Se anche la bambina avesse mostrato l'intenzione di recarsi lì, l'avrei fermata.

È una mia magia quella voce. Ora siamo soli e il gioco non dura molto. Rispondi alle mie domande altrimenti niente desiderio Continuavo ad avere l'uomo sotto tiro, ma chi stava rischiando molto in quel momento...era la bambina.

La ragazzina trovò il coraggio di parlare solo dopo aver allontanato il capellone.
Con gli occhi colmi di lacrime, la piccola spacciatrice fu in grado di fornirmi una panoramica sulla struttura della Drosera, il nome e la posizione del loro boss, più altre succose informazioni. Da quest'ultime ebbi modo di pensare che l'arrivo di quel Biji ad Ame era stata in realtà una fuga dal più grande villaggio ninja del Continente. Il secondo nome, Edera, mi era totalmente sconosciuto.
Quel Biji non uscirà da lì nemmeno dando fuoco al locale. Ero costretto a giocare d'astuzia.
Non mi sentivo così forte da far irruzione nella taverna e affrontare da solo le tre guardie del corpo.
Sorrisi alla bambina in modo sincero. Era stata bravissima.
Non potevo chiederle altro.
Con me nessuno ti farà più del male. Potrai giocare e divertirti quanto vorrai. Promesso. Ero sincero. Se fossi riuscito a sradicare la Drosera avrei preso quella bambina sotto la mia ala protettiva.
Ad occhio e croce aveva 4-5 anni. Con i miei insegnamenti l'avrei trasformata in una kunoichi spietata. Ora dammi una dose così vedranno che ti sei comportata bene e hai fatto il tuo lavoro. Aprii la mano destra mentre con la sinistra porsi alla bambina tutti i Ryo che avevo in tasca, forse sufficientia discrezione tua Shil per pagare una sola dose.

Se avessi avuto il denaro per acquistare la dose, avrei infilato la fiala nella tasca del mio vero abito e sarei entrato finalmente nella locanda, mantenendo la Henge attiva ma sciogliendo l'illusione con cui avevo avvicinato Kaze al vicolo.

Se fossi stato così povero da non potermi permettere una dose avrei invitato la ragazzina a lasciar perdere.
Lascia stare. Stai tranquilla. Sei stata bravissima.

Mi sarei voltato verso la locanda, mantenendo Kaze nel mio campo visivo per quanto fosse stato possibile.
Avrei lanciato un rapido sguardo in alto, sulle finestre dell'edificio che davano alla Piazza.
Mi stanno monitorando?
Avevo due scelte: entrare nella locanda o lavorarmi Kaze, probabilmente ancora imbambolato davanti al vicolo.
Optai per la seconda opzione.
Mi avvicinai intimorito verso di lui, sciogliendo l'illusione.
N-non pensavo c-costasse così tanto questo allu-allucinogeno. Abbassai ancora di più il tono della mia voce. M-Mi hanno c-chiesto v-venti dosi per iniziare, cadenza s-settimanale, poi se andrà bene po-potranno a-aumentare a c-cinquanta. F-fra quando devo r-ripassare? C-Che p-prezzo fate alla m-mia o-rganizzazione per questa quantità? Con un po' di fortuna, di fronte a quella richiesta, forse il tipo mi avrebbe condotto da quel Biji per una contrattazione.

Prima di nascondere la fiala all'interno dell'abito, agitai il liquido all'interno, curioso sulle sue potenzialità.
Lo avrei studiato e nel migliore delle ipotesi lo avrei prodotto, assorbendo la loro clientela al Primo Livello.

Tra il Veri Batuman e l'Ultimo Rifugio vi era una differenza abissale.
Vi erano dieci tavoli, sparpagliati senza un preciso ordine, con almeno sei sedie su ciascuno di essi.
Ad osservare lo stato fisico e mentale della poca clientela presente, le sedie erano appoggi offerti dalla proprietà per evitare che i drogati cadessero rovinosamente a terra.
Al centro della sala vi era un bancone, dietro al quale vi era un barista dal capo alquanto strano, a forma di oliva.
Gli rivolsi un cenno, come saluto, ma non mi diressi verso di lui.
Avanzai tra i tavoli, barcollando. Non esagerai con la messinscena, volevo solo dare l'impressione di essere un ragazzo che aveva esagerato un po' con l'alcool, oltre a essere debole e malnutrito.
Se nel Veri Batuman era l'allievo di Ru-Wai a suonare la chitarra, in quella bettola al Primo Livello di Ame il ruolo di musicista era stato affidato a un torturatore professionista di oggetti musicali, con una capigliatura a croce, più bizzarra di quella posseduta da Kaze.

Oltre al barista e al sottoscritto, una terza persona in salute era una donna dai capelli corti, seduta sulle scale che conducevano al primo piano, o forse il secondo.
Forse qui dove sono per la bambina è il primo piano. Una cosa era sicura: la signorina era una delle guardie.
Decisi di salire di sopra, senza parlare con nessuno.
Se la donna mi avesse chiesto informazioni avrei risposto di essere nuovo del giro, interessato a provare l'allucinogeno di cui avevo sentito parlare nei paraggi.

Raggiunsi il primo piano, un vero e proprio luogo di rifornimento, in cui era possibile anche acquistare la sostanza venduta da Kaze e la bambina.
Ripensando alla fanciulla, mi resi conto di non averle domandato il suo nome.
Sebbene non vi fosse nulla d'interessante lì, decisi di attendere due minuti affianco alle scale che conducevano al bar, fuori dal campo visivo della donna.
Volevo essere sicuro di non essere seguito o controllato.

Salii al secondo piano, continuando a barcollare. Mi avvicinavo alla tana del Boss.
Bingo! Salendo i gradini notai la presenza di una singola stanza, non molto estesa, con tre porte, una per lato. Frontalmente alle scale, vi erano due individui, uno affianco all'altro.
Erano senza dubbio le guardie di Biji. Possedevano due armi corte legate alla loro cinta.
Alla mia sinistra vi era una porta aperta, da cui erano visibili alcuni mobili, mentre a destra vi era una porta chiusa.

Con la mano destra appoggiata al muro, a mò di sostegno, mi avvicinai alle due guardie, mostrando loro un sorriso e la fiala che avevo acquistato all'esterno. L'estrazione inaspettata dell'oggetto mi avrebbe permesso di esaminare la loro reattività.
Avrebbero sguainato le armi o si sarebbero limitati ad avvicinare le mani ai foderi? Se si sarebbero limitati a rimanere immobili, evidentemente si stavano annoiando.

C-cercavo un... Gettai lo sguardo all'interno della stanza in apparenza vuota. ..un posto dove co-consuma... Non finì la frase.
Al primo passo verso sinistra, inscenai una perdita di equilibrio in avanti, verso le guardie stesse, fermandomi a due metri da loro, con il corpo basso e le mani sulle rispettive ginocchia.
Durante la scena avrei fatto cadere la fiala a terra, in modo tale che finisse sotto ai piedi dell'uomo vestito di verde.

Oh scusate, la d-dose è s-otto di te Dissi, indicandola ....p-potresti? m-me ne v-vado subito

Era scoccata l'ora della potatura.
Appena i loro occhi si fossero abbassati alla ricerca della fiala, avrei stretto con la mano destra l'elsa del Dadao e con un unico movimento ad arco del braccio avrei tentato di sgozzare l'uomo alla mia destra. [Slot Tecnica]
Forza:400->475
Velocità:400->475
Potenza Dadao 15

Dadao [Mischia]
Il dadao è una particolare sciabola di tradizione cinese, lunga circa mezzo metro. È definita a una mano e mezza, in quando è utilizzabile sia con una che con due mani.Tipo: Lama - Taglio
Dimensione: Media
Quantità: 1
(Potenza:15 | Durezza: 3 | Crediti: 45)


Estrazione Mortale
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
Premessa un'arma non estratta, riposta o non impugnata, l'utilizzatore può estrarre la stessa effettuando un rapido attacco. La Forza e Velocità del colpo aumentano di 3 tacche.Tipo: Taijutsu -
(Consumo: Basso)
[Da studente in su]

L'astuzia e l'inganno lasciò posto alla violenza, alla sete di sangue e a quell'euforia che non provavo da troppo tempo.
Durante il primo attacco, la mano sinistra estrasse uno dei cinque kunai in mio possesso e in rapida successione al primo colpo avrei sferrato un affondo al collo dell'altra guardia, con una traiettoria parallela al terreno.

Con dei buoni riflessi quel secondo attacco non era impossibile da schivare o parare, ma avevo in serbo una sorpresa per lui.
Sciolsi a sorpresa la Henge no Jutsu.


Il ragazzo denutrito, debole, consumato dalla droga divenne un uomo alto quasi due metri, avvolto in un lungo e pesante mantello nero.

La traiettoria dell'affondo cambiò di netto [Finta]: la lama avrebbe minacciato il suo collo, in un movimento dall'alto verso il basso.
Irrorati da una modesta quantità di chakra, i muscoli del braccio sinistro si contrassero all'inverosimile.[I Slot Azione]Forza:400
Velocità:400->475

Se non si fosse difeso o spostato, il kunai sarebbe penetrato nel suo collo, come un coltello sul burro.

Se fossi riuscito a uccidere entrambe le guardie, avrei preso per i capelli uno di loro e sarei entrato senza timore all'interno dell'ufficio di Biji.
Se il boss della Drosera era così paranoico da chiudersi dentro a chiave, avrei tentato di sfondare l'ingresso con un potente calcio sotto la maniglia. [II Slot Azione]Forza:400->475
Velocità: 400


Dobbiamo parlare Biji.
Avrei esordito, con voce fredda. Mi sarei presentato a lui tenendo a mezz'aria uno dei suoi guardiani.
E occhio, passare da Drosera ai Crisantemi è un attimo.
Le minacce non erano necessarie ma la battuta era piuttosto divertente da condividere.

Se anche uno solo dei due fosse sopravvissuto, prima di entrare nell'ufficio di Biji, avrei tentato di porre fine allo scontro nel modo più rapido possibile. Avrei tentato di colpire il sopravvissuto con un "uno-due" tipico della boxe. Con il primo gancio sinistro avrei mirato la parte destra del costato, con il duplice scopo di sfondare le sue costole e fargli abbassare la guardia [II Slot Azione]Forza: 400
Velocità: 400, mentre con il secondo colpo, portato avanti con il Dadao, avrei mirato al suo capo, potenziando la rapidità del colpo con l'ausilio del chakra. [III Slot Azione]Forza: 400
Velocità: 400->475
Dadao Potenza 15

Il rumore della carne che si lacera, gli schizzi di sangue sul muro, il suo soffocante odore... l'insieme di quei fattori ebbe gravi ripercussioni sulla mia psiche.
Che cosa cazzo sto provando? Fui costretto a serrare i denti con forza per non emettere un grido di gioia e goduria.
Mi accorsi in un attimo di aver vissuto per mesi in completa astinenza.
Ero un drogato che aveva perso i ricordi della sua dipendenza.
Ne fui sconvolto, ma tanta fu l'adrenalina rilasciata dal mio corpo quando vidi il primo uomo cadere e il secondo sottrarsi all'affondo che sul mio volto comparse in automatico un ghigno di pura malvagità.
Fui contento del parziale successo del mio assalto, in barba alla concreta possibilità di ritrovarmi circondato dalla donna e Kaze, qualora fossero stati richiamati dalle urla di dolore dell'uomo.
Desideravo combattere; in quel momento sarebbe stato come puntare una forte luce in direzione di un angolo nascosto della mia anima. Sapevo di essere abile ad uccidere, ma non di poter provare quelle emozioni.

Con il sangue dell'amico su di sè, la guardia del corpo lasciò cadere la sua arma.
Con estrema sorpresa e felicità, lo vidi balzare sul posto, con le gambe ravvicinate. Le sue ginocchia mirarono il mio mento. Con la guardia scoperta, non potei far altro che frapporre il braccio sinistro dolorante [I Slot Difesa], protetto dalle bendeBende Rinforzate [Protezione]
Bende rinforzate applicabili agli arti. Offrono una protezione nella zona applicata, senza intralciare la mobilità.Tipo: Protezione - Supporto
Dimensione: Media
Quantità: 2
(Potenza:10 | Durezza: 3 | Crediti: 30) fornite dalla donna che mi aveva soccorso, davanti al mento, incrementandoResistenza:400
Riflessi:400->450 la rapidità dell'arto mediante altro chakra.
L'impattoResistenza:400
Forza avversario:400
Protezione 10.
Ferita Lieve Braccio Sx fu così intenso da farmi indietreggiare di due passi.
Molto bene. Pensai, quando un attimo prima, sotto Henge, mi sarei dannato per non essere riuscito ad ucciderlo al primo colpo.
A giudicare dalla sua velocità, era un ninja al mio livello.
Senza risparmiarsi, egli eseguì una mezza capriola con lo scopo di colpirmi con un doppio calcio lo sterno.
D'istinto, balzai verso sinistra, in direzione della stanza vuota, potenziando i muscoli della gamba destra con una modesta quantità di chakra e alzando entrambe le braccia davanti al petto per proteggerlo dal colpo. [II Slot Difesa]Resistenza:400
Riflessi:400-> 450.
Avrei approfittato della sua caduta a terra per finirlo con numerose coltellate.
Riuscii ad evitare per un pelo il suo secondo attacco, ma non ebbi modo di contrattaccare.
Con un' agilità fuori dal comune, l'uomo cadde in piedi e senza interrompere la sua danza eseguì un calcio sinistro rotante in salto verso il mio volto.
Il colpo non era affatto rapido. Mi limitai a parare il calcio posizionando l'avambraccio destro davanti alla guancia sinistra. Contro ogni previsione, il colpo di collo pieno fu più dolorosoFerita Leggera al braccio dx. rispetto alla ginocchiata subita sull'altro braccio. [III Slot Difesa]

Solletico. Ridacchiai. Il ricordo delle costole rotte e scricchiolanti era vivo nella mia mente. Quello era dolore. Per ringraziarlo di quel breve combattimento lo avrei ucciso con estrema rapidità.

Conclusi i suoi attacchi, egli avrebbe notato i miei lunghi capelli diventare veri e propri aghi.[Slot Tecnica]Mille Aculei - Kebari Senbon
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
L'utilizzatore può trasformare i propri capelli in spiedi che verranno scagliati con traiettoria lineare entro 9 metri di distanza. L'area d'influenza dell'attacco avrà diametro pari a 1,5 metri. La potenza è pari a 20.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
(Consumo: Medio)
[Da studente in su]
Una selva di minuscoli dardi saettarono in direzione del ninja con lo scopo di trasformarlo in una bambola da spillo.
Non soddisfatto, avanzai quasi in contemporanea con il jutsu, allo scopo di eseguire un affondo con il Dadao, equipaggiato sulla mano destra [I Slot Azione]Vel e Forza Rossa Base, sulla bocca dello stomaco del rivale, reagendo a una sua probabile schivata per portarsi fuori dal raggio d'azione del jutsu.
A seguire, con entrambe le braccia alte, eseguì una ginocchiata destra [II Slot Azione]Forza e Velocità Rossa, puntando dritto e senza pietà alle sue costole, a sinistra del petto, facendo seguire subito dopo una poderosa gomitata con l'arto superiore sinistro, da sinistra verso destra, mirando il setto nasale.[III Slot Azione]Forza e Velocità Rossa Base

Se al termine degli attacchi la guardia fosse ancora viva e cosciente, mi sarei complimentato con lui.
Ucciderti mi dispiacerà parecchio. Sorrisi.
Ame era destinata a conoscere in futuro la sottile arte di Namae nel convincere guardie e scagnozzi a tradire i loro padroni.
Quell'uomo non poteva lasciare vivo l'edificio se non dopo la morte di Biji.
Rischi la vita per proteggere un boss che non corre in tuo soccorso? Ci avrà sentito no? Avrei incalzato, beffandomi di quel Biji.

Se al termine degli attacchi la guardia fosse morta, sarei entrato nell'ufficio, lasciando la porta aperta.
Varcata la soglia, il mio udito percepì con facilità alcuni rumori provenire da sotto il tavolo. Non poteva che essere lui. Sembrava stesse masticando qualcosa.

Le tue guardie sono morte per te e tu ti nascondi? Che cazzo di uomo sei? Tuonai. Senza nessuna esitazione avrei colpito a piena potenzaForza:400->450 il tavolo con un calcio destro. Voglio guardarti in faccia. Dammi un motivo per cui non dovrei ucciderti. L'adrenalina rilasciata nel combattimento era scomparsa in un attimo.
Mi sentivo... calmo. Avevo il controllo completo della situazione. Te lo domanderò una sola volta...Chi ti passa l'allucinogeno?

La sua risposta avrebbe influito sulla quantità di dolore che gli avrei inflitto.

Da sotto la scrivania emerse un piccolo e grasso omuncolo.
Le sue labbra carnose erano unte di cibo, come le sue piccole e tozze dita, appoggiate a terra.
Ai miei occhi, quel Biji si presentò in ginocchio, inerme, con nessuna arma con cui tentare un'ultima e disperata difesa.
Nei suoi occhi vi era solo terrore e rassegnazione.

Feci tesoro dei nomi che egli rivelò come risposta alle mie domande.
Quando fossi uscito dalla locanda con il capo mozzato del foglioso tra le mani avrei cercato informazioni su di loro, senza mettere in mezzo Ru-Wai. Non avevo intenzione di aumentare il mio debito con l'Asso di Picche.
Quando Biji provò a minimizzare le sue colpe e il suo ruolo nella Drosera, sorrisi divertito per quel goffo tentativo di sottrarsi al suo destino.
Non vuoi affatto morire da uomo. Alzai in alto il Dadao insanguinato.


Che... Sobbalzai, sorpreso di udire vicino al mio orecchio destro la voce di una donna.
Mi voltai verso di lei, con le palpebre spalancate e il respiro accelerato, complice lo spavento.
Silenziosa come una felina, la donna seduta sulle scale della locanda era salita fino al secondo piano. Non avevo percepito né i suoi passi né l'odore del fumo della sua sigaretta.
Non è una guardia. Ero stato fortunato a non trovarmi con la gola squarciata.
Ai nomi uditi fino a quel momento si aggiunse un certo "Goemon". A differenza degli altri, l'ultimo nome doveva appartenere a un Fiore piuttosto alto nella gerarchia. Alla richiesta di aiuto da parte di Biji, la donna rispose gettando su di lui della cenere.

Non fu difficile intuire dalle parole pronunciate dalla donna il motivo per cui la Drosera era sopravvissuta per qualche mese.
Quella minuscola organizzazione aveva legami più o meno stretti con un tale Kamegashira e i suoi fanti. Neutralizzando l'attività di spaccio dell'allucinogeno avevo risolto una situazione di stallo tra i membri dello stesso seme. In poche parole, vi era un'alta possibilità di essermi fatto dei nemici nella stessa organizzazione in cui desideravo entrare.
La donna si rivolse a me, ma fui interrotto dal grassone, il quale sembrava aver trovato un po' di coraggio.
Quando vidi l'uomo stringersi l'addome e la donna cospargere su di lui altra cenere capii che quella sigaretta produceva dalla combustione prodotti altamente tossici, da cui era meglio stare alla larga.


Mi misi di fronte a lei. Con i lembi del mantello nero, iniziare a pulire la lama del Dadao per evitare che il sangue degli scagnozzi si seccasse sulla lama.
Semplice. Desidero entrare a far parte dei Fiori. La guardai con espressione determinata. Non avrei menzionato il contributo di Ru-Wai. Era una questione mia e sua.
Ho cercato perciò di guadagnarmi un posto portandovi la sua testa. La donna era un Fiore, ma di basso o alto rango? Poteva battezzarmi come Fiore di Amegakure quel giorno stesso?
Puntai la lama del Dadao, ora lucente, in direzione di Biji.
Lo baratto con l'entrata nei Fiori. Non scherzavo. Prima di consegnarlo alla donna, pretendevo garanzie certe.
Mi rivolsi poi al presunto boss, disgustato.

Prenderò con me la bambina che hai utilizzato come spacciatrice...e forse come oggetto per soddisfare le tue perversioni. Avevo promesso a lei una vita migliore e avevo intenzione di mantenere la mia parola.
Se avesse dimostrato di avere la stoffa di una guerriera avrei fatto di lei una formidabile kunoichi, lasciandola libera di seguire il proprio destino.

Ho intenzione di farla crescere sotto la mia protezione insegnandogli le arti ninja Dissi alla donna onde evitare di apparire ai suoi occhi come un pedofilo.
Si può perdere la memoria dei propri figli?
Ignorai quella domanda partorita dalla mia mente.

Al mio desiderio di entrare nei Fiori la donna sorrise compiaciuta. Nessuno avrebbe chiesto la mia testa per aver distrutto la Drosera. Se l'entrata nel seme era molto probabile, i tempi per rendere effettivo quell'atto non sarebbero stati brevi.
Mi limitai ad annuire.
Avrebbero scandagliato il mio passato, le mie parentele, senza trovare nulla.

In quel momento Ru-Wai varcò la soglia dell'ex ufficio.
Aveva Kaze sulle spalle, ciondolante, con il volto insanguinato e le vesti strappate in più punti.
La bambina era rimasta in piazza. Avevo modo di crederci. Il suo incubo era destinato a concludersi quella sera stessa.
Assistetti al dialogo tra Lashmi e l'Asso di Picche. Alla domanda della donna su chi egli fosse, l'uomo rispose estraendo dalla sua tasca una pietra rossa. Ebbi modo di osservarla e non mi sfuggì l'espressione sorpresa della fumatrice.
Quell'oggetto doveva avere un significato nascosto. La mia mente non fece emergere nulla al riguardo.


La bambina mi ha confidato che hai avuto a che fare con l'Edera. Mi rivolsi a Biji, ghignando.
Forse quel o quella Muu può essere legata a questa Edera. Suggerì alla donna.

Rimasti soli, udì ciò che Ru-Wai ebbe da dirmi mentre si allontanava.

Avevo intenzione di onorare quel debito in quanto desideravo rendere forte e solido il legame lavorativo con quell'uomo.
Avrei dovuto guadagnare la sua fiducia.
Certamente. Quando avrò una sistemazione fissa te lo farò sapere. Sorrisi. Avevo intenzione di creare una mia organizzazione, affiliata ai Fiori. Il primo passo sarebbe stato quello di trovare una sede appropriata e lontana da occhi indiscreti.

Prima di allora, non penso avrai difficoltà a trovarmi.

Uscito dalla locanda, avrei preso per mano la bambina, rivelandogli il nome con cui mi ero presentato e mostrandogli la magia che mi consentiva di cambiare aspetto.
Con la promessa di insegnargli ogni mio trucco, così da renderla forte e indipendente, non fu complicato avere la sua stima.
Mi allontanai dalla piazza tenendola per mano.

[Il simbolo dei Fiori sarà posizionato sulla schiena, sotto la scapola sinistra]