[News GDR] La Fonte della Vita Eterna

Villaggio dell'Abete

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  1. DioGeNe
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    Non passò molto tempo che Torikeshi si stancò del piccolo ma dignitoso appartamento messogli a disposizione da Hohenheim, nel cuore del villaggio; aveva passato fin troppo tempo rinchiuso nella solitudine di alte mura di pietra, quindi il suo desiderio ora era quello di stare in mezzo alla gente, per quanto gli fosse ancora difficile socializzare. Dopotutto non si potevano cancellare anni e anni di reclusione in pochi mesi di contatto con la civiltà...la sua mente, e quindi le sue allucinazioni, era ancora la sua compagna preferita per trascorrere le giornate, alternando fasi di lunga meditazione all'esplorazione del villaggio.

    Suna, e la vita frenetica tipica di una capitale militare dei un grande paese ninja, era come rinascere per lui; aveva appreso più cose su quello che le persone comuni facevano quotidianamente che nel resto della sua lunga esistenza come andare al mercato e fare la spesa oppure andare nei locali di svago e bere qualcosa in compagnia. Al monastero la vita era molto più semplice e ripetitiva: si iniziava prendendo l'acqua al pozzo, poi meditazione, allenamento e ancora meditazione; quando se lo ricordava mangiava un frutto, una rapa o un tubero proveniente dal piccolo orto, il minimo indispensabile affinché il corpo potesse sorreggere il peso della mente.
    Quindi si era trasferito per le strade del villaggio, facendo una vita da barbone sostanzialmente; l'elemosina era una pratica prevista dal suo credo e la compagnia di cani randagi e altri barboni era più sincera di quella di molti degli abitanti "corrotti" e peccaminosi, preda dei vizi. Lui però non giudicava, osservava, si faceva una idea ma poi riportava il tutto ai precetti del suo maestro tramutando quell'esperienza visiva in cibo per l'anima. Se poteva condivideva quel poco che possedeva e dava una mano anche a chi non la chiedeva, ricevendo più insulti che apprezzamenti a dire il vero; si perché interagire con un anziano preda di Alzheimer e succube di visioni del passato non era poi tanto facile...Ma non importava perché era il dare e non il ricevere quello che più gli importava.

    Col tempo però gli abitanti di Suna si dovevano essere abituati a quello strambo vecchietto che passava ore e ore in verticale sulla testa del monumento dedicato a Gaara, che si lavava nell'abbeveratoio dei cammelli e che, a volte, sbraitava nei cuore della notte in preda a chissà quale allucinazione.

    Da quando il ragazzo dell'argilla li aveva donato il coprifronte, però, Torikeshi non aveva fatto poi molto come ninja del villaggio; probabilmente l'amministrazione stessa non lo considerava molto come risorsa da poter sfruttare e dava più spazio ai giovani piuttosto che ad un ultracentenario apparentemente utile a poco. Qualcuno però avrebbe depositato una missiva tra le pieghe dello straccio che il monaco usava come coperta per difendersi dal freddo del deserto e al suo risveglio quello sarebbe stato così felice di riceverla, prima ancora di leggerne il contenuto, da fare tenerezza. Non sapeva chi glie l'avesse donata, poteva essere una trappola o più probabilmente uno scherzo dei ragazzini di quartiere, ma il genin non pensò per un istante ad una cosa del genere e, raccogliendo le sue cose in un fagotto si incamminò ancora assonnato verso la meta ivi indicata.

    Il foglio lo condusse oltre i confini del villaggio, alle cui mura il vecchio dovette fornire indicazioni sul motivo della sua uscita, tagliando in linea retta la parte iniziale del deserto in direzione sud-est, verso le coste della Baia di Hanguri; lì, in uno dei tanti, piccoli villaggi sorti vicino al mare, in corrispondenza della grossa x segnata sulla mappa una picca nave mercantile era in partenza. Senza le indicazioni fornite e in possesso della memoria di uno scoiattolo, il monaco non avrebbe saputo cosa fare ma per fortuna il marinaio notò il biglietto allegato sulla parte posteriore di quei fogli e lo fece imbarcare dandogli informazioni riguardo la destinazione che il poveretto non fece in tempo a segnarsi sul momento sulle sue carte ninja.

    rIhagfk


    " Grazie buon uomo. "


    Una volta trovato posto sul pontile affollato e pieno di merci Torikeshi si sforzò di ricordarsi i dettagli di quello che gli avesse detto ma sebbene pronto ad imprimervi con il chakra tali informazioni nulla gli arrivò alla mente...Aveva solo quelle scritte, eseguite con calligrafia familiare (ma lontana da essere ricondotta a quella del Sand Scorpion), a ricordagli che qualcuno stava chiedendo aiuto. Armi Ancestrali, Iwa, Hayate...nulla di più estraneo per la mente del genin, il quale non sapendo cosa altro fare trovò meditazione nelle onde del mare e quell'odore di salsedine che già una volta aveva percepito ma che non avrebbe saputo dire quando o in che occasione. Però gli piaceva e le ore a venire sarebbero state piacevoli in loro compagnia.


    L'imbarcazione mollò gli ormeggi, spiegando le vele, ma la metà era ignota così come il perché di quel suo viaggio oltremare.


    CITAZIONE
    OT/ Spero che qualche sunese arrivi in sostegno di Torikeshi...poverino. / OT
     
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454 replies since 30/9/2017, 18:43   18662 views
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