[News GDR] La Fonte della Vita EternaVillaggio dell'Abete

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    455
    Reputation
    +85

    Status
    Offline

    In missione all'Abete


    Chapter I - Villaggio dell'Abete



    Con l'acquisizione del demone e i due attacchi terroristici sventati a Suna e a Sanbashi, Masayoshi era balzato in cima alla gerarchia dei ninja della Sabbia, nella colonna riservata ai Genin.
    Per volere dell'anziano Kurogane, preoccupato per lo stato di salute del ragazzo, ogni mattina il profugo si recava nel tempio cittadino.
    Se il suo fisico reggeva il peso della possessione, non si poteva dire lo stesso per la sua psiche, condizionata da sempre dal triste evento vissuto ai confini dell'Anarouch.
    Dal giorno in cui il Rokubi era stato sigillato dentro di sé, il ragazzo continuava a rivivere quei orrori. Giorno e notte.
    Con l'aiuto dei monaci, Masayoshi doveva acquisire un forte autocontrollo, in modo da essere impermeabile alla rabbia del Bjuu.

    Ricevette la convocazione alle 11 del mattino, durante la sua meditazione.
    Seduto ai piedi di una statua, con le gambe incrociate e le mani congiunte davanti al volto, un monaco era comparso al suo fianco, porgendogli la busta ricevuta dal messaggero all'ingresso del tempio. Solo pochi ninja avevano accesso in quel luogo scavato nella roccia.
    Cosa c'è maestro Hoshira?
    Per te.
    Si alzò, sgranchiandosi le gambe, doloranti dopo le due ore trascorse a terra.
    Strappò la parte superiore della busta.
    Capì subito di cosa si trattasse: una missione, piuttosto importante a giudicare dalla lunghezza della comunicazione.
    Ci vollero dieci minuti per leggere entrambi i fogli. Su uno di essi, vi era un biglietto.
    Insieme ad altri ninja, tra cui Daishin-sama e Hohe-sama, Masayoshi doveva recarsi nel villaggio dell'Abete, poco lontano da Kirigakure, e indagare su un potente arma di Iwa.
    Iwa. Paese della Terra. In quelle terre vivevano i ninja più abili nell'utilizzo dei Doton, jutsu che lui adorava alla follia.
    Ogni suo ninjutsu si basava sull'elemento terra.
    Provò eccitazione all'idea di incontrarne uno con cui potersi misurare in uno scontro.
    Era parecchio migliorato dopo il combattimento con Fudoh, con l'H.

    [...]



    Il biglietto contenuto nella busta permise al Jinchuuriki di imbarcarsi su una piccola nave mercantile, attraccata nella Baia di Hanguri. Aveva deciso di attraversare il deserto da solo, senza compagni al fianco.
    In realtà, solo non era, ma quel mattino il Rokubi sembrava sopito.
    Immerso nel silenzio dell'Anarouch, Masayoshi aveva avuto modo di riflettere sul proprio futuro e sui prossimi obiettivi da raggiungere: diventare Chunin, migliorare i propri Doton e cacciare i Kijin fuori dalle terre accademiche.
    Rise all'idea di riuscire a centrare quei risultati entro un anno.
    Chissà quanto tempo avrebbe impiegato per trasformare i propri sogni in realtà.

    Giunto davanti all'imbarcazione, il Genin mostrò il proprio biglietto a un sottoposto del capitano mentre i mozzi provvedevano a caricare barili pieni di provviste nella stiva.
    Trovare i propri amici su quella nave affollata fu piuttosto semplice.
    Oltre Daishin e Shunsui, per qualche ragione Suna aveva schierato in campo un membro anziano.
    Chiamarlo anziano era un complimento. Ad occhio e croce, a giudicare dalle rughe, l'uomo doveva avere cento anni.
    Aveva spalle e braccia gracili, simili a grissini.
    Se il suo corpo appariva decrepito e denutrito, i suoi occhi erano vispi come quelli di un giovanotto.
    Sono Masayoshi Shokuto. Lei è?! Si presentò con un inchino, imbarazzato per non essere in grado di riconoscere un membro anziano, collega del Kurogane.
    I suoi indumenti non erano all'altezza del rango, ma in missione era obbligatorio celare il proprio status.
    Approposito di vestiario, per quella missione Masayoshi aveva optato per un semplice abito blu notte, privo di ornamenti esterni e con diverse tasche interne.

    Concluso il dialogo con Torikeshi, il Genin si rivolse a Shunsui.
    Da quanto tempo che non ci vediamo. Ho saputo della tua nomina a guardiano del Tempio. Congratulazioni.
    Sorrise, entusiasta della fama raggiunta dall' amico, di cui era venuto a sapere tramite Hoshira, un monaco con una lingua lunga.
    Daishin-sama. Lo salutò, senza aggiungere altro.
    Si appoggiò sul parapetto della nave, da cui era possibile ammirare in lontananza gli ultimi chilometri del suo amato deserto. Nell'altra sponda della nave, il mare sembrava non avere fine.

    Alla domanda di Shunsui-sama sugli Hayate, il Jinchuuriki attese la risposta dell'amministratore.
    Fino a qualche giorno fa, il Genin ignorava l'esistenza di una setta simile.

    [...]



    Già mi sono pentito di aver accettato questa missione. Si lamentò, più e più volte, insieme al cartografo e a diversi marinai sunesi.
    Aveva sperato fino allì'ultimo di non dover fare i conti con la famosa nebbia dell'arcipelago di Kiri, ma l'avevano trovata e non contenti ci si erano infilati dentro senza esitazione, per la felicità di Shunsui, amante dell'approccio furtivo.
    L'umidità era così alta che il Jinchuuriki si sentiva soffocare. Affacciandosi oltre il ponte, i suoi occhi non erano in grado di vedere il pelo libero dell'acqua.
    La temperatura era diminuita. Aveva brividi di freddo lungo la schiena e le braccia.
    Il meraviglioso calore dell'Anarouch era solo un ricordo malinconico.
    La pioggia migliorò la situazione, seppur in maniera leggera.
    L'umidità scese, ma il vento gelido muoveva l'imbarcazione in rollio e in beccheggio, mettendo a dura prova il suo stomaco.
    La scelta di digiunare prima della traversata era stata azzeccata.
    Costretti a rimanere all'esterno, dopo alcune ore di viaggio, Masayoshi iniziò ad intravedere dei grandi iceberg ai lati della nave.
    Sopra le loro teste, a qualche metro di altezza, decine di lanterne fluttuavano ignorando il forte vento e la pioggia.
    Con molta probabilità erano delle mine volanti, pronte a colpire qualsiasi ninja tentasse di arrivare al villaggio in alta quota.
    Disposti lateralmente alla barca, le montagne di ghiaccio galleggianti formavano uno stretto canale, perfetto per trappole o agguati.
    Masayoshi si preparò al peggio, ma Shunsui-sama prese parola, invitando l'amministratore a distruggere uno dei costrutti di ghiaccio con la sua abilità.

    [...]



    Navigarono fino a raggiungere le coste dell'isola, a sud della guarnigione in cui sarebbero arrivati se costretti a proseguire lungo il percorso forzato. Scese sulla spiaggia, al fianco di Shunsui, Daishin e Torikeshi.
    Mezzanotte. La luna era ben celata dalle nubi.

    Il marionettista iniziò a definire un piano d'azione: indagare sulla geografia del luogo e sulle forze possedute dalla Zanna.
    Facile a dirsi, difficile a farsi.
    Sopra una collina, il quartetto intravide alcuni bagliori.
    Un abitato? Masayoshi non ne era sicuro, ma i suoi sensi non erano acuti come quelli del collega.
    Io eviterei di farci notare dai civili. Aggiunse, poco fiducioso su una possibile collaborazione. Non voleva trovarsi nella scomoda posizione di dover uccidere degli innocenti per evitare di essere scoperto dai ninja nemici.
    Per il momento, i ninja di Suna dovevano fondersi nelle tenebre, scomparire tra le gocce di pioggia che flagellavano senza sosta quell'isola sconosciuta.
    Posizionato tra Shunsui e uno tra Torikeshi e Daishin, qualora il quartetto avesse deciso di avanzare furtivi, Masayoshi avrebbe attivato il suo rivestimento mimeticoFurtività 0

    Rivestimento Mimetico [Meccanismo]
    Tramite un rivestimento posto in qualsiasi protezione, l'utilizzatore potrà mimetizzarsi con l' ambiente circostante. L'utilizzatore può considerarsi sotto un occultamento parziale finché non compie azioni offensive.Tipo: Speciale - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 0 | Durezza: 0 | Crediti: 25)
    [Da studente in su]

    .






    Chakra: 50/50
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità:  400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Scimitarra × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Shuriken × 4
    • Kunai × 6
    • Rivestimento Mimetico × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Bende Rinforzate × 2
    • Tonico di Recupero Minore × 2

    Note
    ///


     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

    Group
    S. Mod
    Posts
    29,631
    Reputation
    +1,307

    Status
    Anonymous

    La Fonte della Vita Eterna


    II

    Le parole del Risorto furono una novità accolta con un briciolo di rassegnata seccatura. Shiltar Kaguya aveva nascosto altre cose a Kiri, che novità. Ovviamente non sapevo nulla di questa tregua e non c'era nessun documento a riguardo. Forse c'era, ma non tra quelli da "leggere in caso di morte".
    Ero abbastanza convinto che Zong fosse collegato a Shiltar ma quella profonda conoscenza mi lasciava chiaramente intendere che doveva sapere praticamente tutto.
    Sai molte cose. Cose che Shiltar avrebbe dovuto dire. Dissi con tono freddo, trattenendo a stento la palese irritazione. C'erano cose ben più importanti da fare in quel momento. Comunque, abbiamo in mano un trattato. Io son il successore di Shiltar per cui, in teoria, sono anche i carica di questi accordi di cui prima di ora non sapevo l'esistenza. Non so se servirà o sarà ancora valido. Forse erano legati a Shiltar e non alla nebbia. Ma meglio così che introdurci di nascosto, se abbiamo una strada aperta usiamola.



    Cosa c'era di peggio di un viaggio in barca? Un viaggio in barca col brutto tempo. Passavo troppo tempo in cielo per apprezzare il lento incidere del legno sulle onde, il rollio della nave, la lentezza esasperante con cui sembrava avanzare. Avrei voluto scendere e spingerla per farla andare più veloce e mi balenò in testa l'immagine di Yogan che trinava la nave accanto a quella del mio braccio tra le sue fauci se avessi osato proporle un lavoro del genere.
    Poi venne la pioggia e con la pioggia una lotta inattesa. Non ero a Tsuya durante gli eventi dello Spettro dei miracoli ma avevo abbastanza informazioni da sapere chiaramente chi fosse lo Spettro. La Mansuetudine di Hayate, nemico trasformato in improbabile alleato contro Akira Gen.
    Vorrei provare a raggiungerli. Dissi pensieroso, mentre preparavo a richiamare il chakra di Chomei. Avrei potuto volare direttamente in quello scontro, ma non ebbi tempo di far nulla. La pioggia divenne torrenziale e da torrenziale divenne un uragano così potente da spazzare via la ridicola imbarcazione sulla quale ci trovavamo.
    Nota positiva.
    Almeno aveva accelerato.



    Il Mizukage è qui per confermare.
    Quelle parole giunsero alle spalle di Akira e Zong Wu. Avevo ascoltato l'ultimo pezzo del discorso dei due.
    Durante il naufragio ero finito appena distante dai due. Ero fradicio e non di grandissimo umore, ma andava tutto bene.
    Sono Itai Nara, il Nono Mizukage. L'Ottavo Mizukage, Shiltar Kaguya, aveva nascosto bene i termini di questo accordo ed è morto prima di riuscire a passarmeli. Questi due sono con me. A quel punto feci un passo avanti, sorpassando coloro che erano miei sottoposti (uno per finta ed uno davvero), mettendomi davanti loro per dimostrare alle guardie chi fossi. Ho il diritto di entrare e parlare con i miei Shinobi? Devono sapere cose. Della morte di Shiltar, se la notizia non è giunta loro. Tenni lo sguardo alto verso le guardie, attendendo. Non sapevo quanto convenisse loro dire di no al Mizukage in persona. Non aveva senso ai termini dell'accordo, almeno così credevo. Ciò che mi aveva detto Zong Wu era la verità?

     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    Il Fiore Lupo

    Group
    Giocatori
    Posts
    1,199
    Reputation
    +117

    Status
    Anonymous

    La Fonte della Vita Eterna


    1



    Hayate e Hana. Erano due nomi che difficilmente avrei mai scordato nella mia vita, come pure le vicende ad Iwa. Tre elementi che avevano profondamente scosso la mia esistenza come Ninja. Quella missione si rivelò un terribile ginepraio, e di fatto dovevo ancora capire quali sarebbero state le conseguenze nel mio futuro e in quello dei miei compagni che mi seguirono nel Paese della Roccia.

    Di conseguenza quando lessi la missiva spedita da Hayate, verosimilmente, e anche a tutti i Ninja Accademici e ai loro corrispettivi Villaggi per un attimo il mio respiro si bloccò. Hayate era un’organizzazione che avevo affrontato e dalla quale mi ero a malapena salvato. Hana, uno degli elementi di spicco, sì era stata sconfitta ma solo in parte. Lei era ancora viva, o meglio la sua anima era prigioniera di un corpo non più suo. E conoscendo la forza che caratterizzava quell’Hayate ero sicuro che prima o dopo la sua parte più ostile e vendicativa sarebbe di nuovo uscita portando distruzione e morte. Forse i Ninja di tempo passato di Iwa sarebbero stati in grado di trattenerla, ma per quanto? E con quali certezze?

    In ogni caso la richiesta spedita da Hayate si dichiarava in toni ben diversi. Questa volta erano loro, almeno all'apparenza, preoccupati per il destino del Continente. Non conoscevo, se non per sommi capi, le vicende citate da quel richiamo alle armi ma di sicuro realizzai una semplice verità: non ne potevo stare fuori. Né io, né Shin e nemmeno Shunsui. Noi, in parte, eravamo implicati con Hayate e come Chunin Accademici non potevamo escludere tale situazione. E fin troppi attori erano coinvolti in questa vicenda. Per queste ragioni dunque scrissi a Shin e a Shunsui. Dopo uno scambio di missive ci accordammo di ritrovarci al porto, laddove ci saremmo imbarcati per l’Isola. Da parte mia sarei giunto a destinazione accompagnato da due copie fisiche di me stesso, trasformate in due Ninja otesi alquanto anonimi. Ad entrambe le Kage avrei impresso un sigillo sulla loro mano destra, un sigillo esplosivo. Per questi due sigilli la condizione di attivazione sarebbe stato il medesimo: udire le seguenti parole, pronunciate da me stesso: - Un po’ di spettacolo, signori. – Avrei poi applicato altri due sigilli: ad un Charkam ed ad un Kunai. La condizione in quel caso sarebbe stata diversa: una volta lanciati appena si fossero fermati sarebbero esplosi. [Sigillo Esplosivo]Per ogni sigillo Potenza: 60.


    Sigillo Esplosivo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Disegno (7)
    Tracciando un sigillo, l'utilizzatore può creare un esplosivo che si attiverà, danneggiando chiunque nel raggio di 1,5 metri, ad una condizione scelta all'attivazione. Il danno è pari a 10 ogni basso immesso nel simbolo. Una volta attivato, il simbolo scompare.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Variabile)
    [Consumo: Mediobasso a grado]
    [Da chunin in su]


    Una volta imbarcati realizzai un gruppo più numeroso di quanto previsto, perché insieme a Shunsui si palesò anche un altro Chunin di Suna Daishin Iga, un abile guerriero senza dubbio, e una persona di fiducia sulla quale contare. Ma fece capolino anche un terzo Ninja, un genin a quanto sembrava: - Piacere di conoscerti, sono Kato Yotsuki. Chunin di Oto. Vecchio compagno di Team di Shunsui e Daishin, oltreché di Shin. Queste altri due Ninja che mi affiancano sono in realtà due Kage Bushin, potrebbero tornarci utili una volta arrivati a destinazione, attenzione che sono alquanto esplosive. Per quanto riguarda le armi di Iwa, a parte quanto reso pubblico, non ho alcun genere di informazione. Ma come ben sapete… - e guardai Shunsui – Hayate non agisce mai per caso. E sebbene non abbia dichiarato di essere ostile all’Accademia non mi sentirei molto a mio agio dargli le spalle. Il punto fondamentale è uno solo: fermare questa fantomatica Arma ma allo stesso impedire ad Hayate di raggiungere i suoi obbiettivi a nostro sfavore. Non dobbiamo diventare burattini di nessuno, signori. – omisi diversi parte davanti a Daishin e al Genin, informazioni che in realtà erano ben note ai miei due compagni. Tralasciando la Pergamena di Indra, distrutta da Shin, noi sapevamo che Hayate, Hana, agivano per uno Scopo. Almeno così l’avevano chiamato. Un obbiettivo che stavano cercando di raggiungere a tutti i costi. Hana aveva parlato di oggetti, o cose, molto pericolose e che Hayate era stata in grado di distruggerne alcune. Il vero punto della discussione dunque era se questo gioco, che avevano appena aperto, potesse tornare a loro favore e la loro richiesta di soccorso non potesse essere null’altro che uno specchio per le allodole – In ogni caso, dobbiamo muoverci. – fu la mia conclusione pronunciata ad alta voce.

    Giunti all’Isola mi limitai a seguire le indicazioni di Shunsui, in quel momento era lui a dettare le regole di ingaggio. Condivisi l’opinione di agire furtivamente e di realizzare eventuali minacce attorno a noi. Agire sconclusionatamente e senza sapere dove muoverci ci avrebbe portato in guai seri. In compenso mi sarei mosso furtivamente, così come le mie copie dietro di me. Se necessario mi sarei trasformato, insieme alle due Kage, con le stesse fattezze dei locali. Per il resto sarei rimasto nelle mani del Marionettista.



     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    Magistra Vitae

    Group
    Giocatori
    Posts
    828
    Reputation
    +91

    Status
    Offline

    The Island


    Post 1 ~ Sbarco


    Il rollio della nave era appena percettibile, ed il giovane della Foglia aveva ormai fatto il callo ai viaggi via mare, tanto da non soffrire più nemmeno le acque più agitate. Non che fosse quello il caso. Osservando l'orizzonte davanti a sé poteva infatti scorgere solo una velo di nebbia senza inizio e senza fine, talmente placido da sembrare immobile. Sospirando, spostò allora lo sguardo sul ponte del veloce vascello scelto ad uopo per avvicinarsi rapidamente all'isola, se possibile non visti. Di fianco a lui, sorridente, stava una ragazza. I vestiti particolarmente larghi ed il cappuccio calcato in testa rendevano impossibile comprendere che si trattasse in realtà di una kitsune, la più fedele tra le volpi di Inari. Vista il grado di pericolo di quanto si apprestavano a fare, Shin aveva scelto di farsi accompagnare da Anzu per ogni evenienza. Poco lontano stava Kato Yotsuki, amico e compagno di talmente tante avventure da essere quasi difficile elencarle tutte. Era stato lui a coinvolgerlo in quella vicenda, prima ancora che lo shinobi venisse a sapere che anche Konoha aveva ricevuto l'invito. Il ragazzo aveva esitato un poco, ma alla fine si era lasciato convincere dall'otese. A dire la verità, sarebbe stato per lui difficile rimanerne fuori. Non dopo i fatti di Iwa. Già allora avevano finito per collaborare con Hayate, nella figura di Hana, ponendo rimedio ad una situazione potenzialmente distruttiva. Il prezzo da pagare era stato altissimo, e non solo per i sacrifici subiti dagli abitanti di Città della Pietra. L'intero loro gruppo ne era uscito provato nell'animo, nessuno escluso. Il senso di impotenza, l'urgente necessità di diventare più forte, erano cresciuti in Shin. Aveva dovuto abbandonare il suo ideale di giustizia immacolata e scendere a patti con la realtà, condannando pochi per salvare molti, ingannando gli amici per poterli proteggere. La pergamena di Indra, sepolta nelle viscere della montagna e guardata a vista, ne era la prova, ed il solo pensiero faceva sentire a disagio il giovane. La cosa certa era che fosse cambiato. Non era più la stessa persona. Da allora era cresciuto, nel fisico e nella mente, ma non si trattava solo di quello. Il mondo ai suoi occhi non era più bianco e nero, ma un'infinita sfumatura di grigi. Cercava il potere con maggiore insistenza di un tempo, ma era al contempo consapevole di dover avanzare con cautela. Un passo falso, e avrebbe perso se stesso, soggiogato da quella stessa forza che bramava. Si trovava lì, su quella nave che solcava mari oscuri, anche per quel motivo. E poi, certo, non poteva abbandonare i suoi compagni proprio nel momento del bisogno. Kato era stato piuttosto categorico, imponendo quasi il suo pensiero al più tranquillo foglioso. Shunsui invece sembrava spinto da un'altra motivazione, ma non per questo era meno determinato. Con sua sorpresa anche il marionettista, uno dei pochi altri da essersi meritato l'amicizia del Kinryu, si era unito alla spedizione, sotto la guida del senpai Daishin Iga, chunin da più lungo tempo rispetto a loro. E proprio sugli incredibili poteri custoditi nei suoi occhi facevano affidamento per superare i minacciosi iceberg spuntati a prua. Quelle lanterne in cielo sono molto belle, non trovi? Anche gli occhi dello shinobi erano puntati verso l'alto, e non poté che annuire. Già, ma scommetto che sono più pericolose di quanto sembrino. Alla fine la traversata via acqua era davvero la scelta più sicura, soprattutto ora che si erano uniti ad un gruppo tanto vario quanto affidabile. Sul natante si trovavano rappresentanti di tutti i Villaggi che formavano l'Accademia, ad esclusione di Kiri. La missiva di Hayate aveva lanciato una lunga ombra sul Paese dell'Acqua, e probabilmente tutti i presenti si stavano chiedendo se potessero fidarsi dei colleghi della Nebbia.

    Se fossero riusciti effettivamente a raggiungere la riva come da programma, lontano da sguardi indiscreti, forse lo dovevano anche al buio della notte e alla pioggia che, incessante, li accompagnava ormai da ore. Tempo di raggiungere la spiaggia, e gli abiti del gruppo sarebbero stati inevitabilmente fradici nonostante i mantelli impermeabilizzati. Ad assumere la guida del drappello sarebbe stato l'Iga, e il Kinryu non aveva il motivo di metterne in discussione la leadership. Quel mezzo genio dell'amico aveva ragione quando affermava che per prima cosa dovevano raccogliere informazioni, ma avvicinarsi direttamente ai locali sarebbe stato imprudente per più ragioni. La vista del foglioso era particolarmente acuta, e l'oscurità non costituiva un grosso problema per lui, così tanto lui quanto la volpe, che aveva presentato al gruppo come una fedele compagna, si sarebbero offerti di sorvegliare il perimetro mentre decidevano il da farsi [Abilità]Percezione (Base), Visione Notturna.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    Mother of dragons

    Group
    Fan
    Posts
    191
    Reputation
    +30

    Status
    Offline

    Missione: Si vive insieme, si muore soli


    I: In mezzo al Mar



    Chi me l'ha fatto fare? Chi me l'ha fatto fare, maledizione?!

    Situazione: la nave che l'allegro gruppetto della Sabbia aveva ingaggiato per portarli su quella dannata isola aveva lasciato il porto da non più di qualche ora. La Rossa, che come mantra dei suoi vent'anni aveva deciso di assumere una certa positività nei confronti delle nuove avventure a cui la vita la sottoponeva, era inizialmente zompata allegramente sul vascello - sempre che così si potesse chiamare - , in estasi di fronte alla sconfinata grandezza del mare che, per la prima volta, le si parava davanti. Ebbene sì, in più di due decadi di vita Saru non aveva mai visto il mare, e ogni racconto in proposito l'aveva sempre riempita di un'insana necessità di vederlo di persona. Beh, ora c'era.

    E che schifo.

    Bofonchiò, attaccandosi poi nuovamente al bordo della nave e rigettando tutto quello - ormai nulla, in realtà - che aveva dello stomaco. Il simpatico teatrino terminò con la ragazza che si accasciava nuovamente per terra, ancor più pallida del solito e con i ciuffi di capelli rossi appiccicati alla fronte da un fastidioso sudore freddo, e con la terribile consapevolezza che tutto il processo si sarebbe ripetuto nel giro di qualche decina di minuti. Se nessuno fosse intervenuto in suo soccorso, la Rossa si sarebbe limitata a mantenere il suo triste posticino, mandando l'occasionale occhiata di sconforto a quelli che sapeva essere i suoi compagni Sunesi. Non conosceva nessuno dei suoi compagni in modo particolare, avendo solo una vaga idea della loro esistenza più per il fatto di aver sempre vagato per le strade del villaggio che per aver avuto con essi un seppur vago rapporto lavorativo.

    E poi, a Suna sono tutti un po' inquietanti.

    Pensò, reprimendo l'ennesimo conato scatenato dal rollio della nave. Chi più chi meno, nel villaggio della Sabbia pareva che chiunque avesse un ottimo, letalissimo, dolorosissimo modo per farti fuori all'evenienza. Per questo la Rossa si esimeva spesso dall'avere contatti stretti con la sua gente, tanto che probabilmente pochi dei presenti avrebbero potuto aver idea della sua identità, il cui unico indizio era dato dal coprifronte sunese annodato alla cintura. Sbuffò, esibendosi poi in un lamento tra l'addolorato e il disgustato. Chi invece non aveva fatto una piega per tutto il viaggio era una specie di santone, barba bianca e divisa da barbone professionista, corredato di fagotto da viaggio al seguito. Per quanto la Rossa si fosse lamentata, pareva che il vecchio fosse entrato in una specie di trance mistica, da cui nessun conato di vomito sembrava capace di risvegliarlo.

    Ehi, amico. Ehi, dico a te! Non è che hai qualcosa per il mal di mare? Non credo proprio di arrivare viva all'isola se continuo così.

    Ebbe a malapena il tempo di finire, che un nuovo colpo allo stomaco la costrinse a quasi-ribaltarsi fuori dal bordo dell'imbarcazione. Chissà se Torikeshi l'aveva sentita, e se avrebbe in qualche modo potuto aiutarla a superare l'annoso problema.

     
    .
  6.     Like  
     
    .
    Avatar

    Mother of dragons

    Group
    Fan
    Posts
    191
    Reputation
    +30

    Status
    Offline

    Missione all'Abete


    I



    Il trottare regolare dei cavalli forniva un ottimo sottofondo per assopirsi, e la Hyuga era cosciente che, se non avesse provveduto a trovare una distrazione che non comprendesse il semplice guardare il panorama esterno, avrebbe presto finito per scivolare nel mondo dei sogni. Erano partiti quella stessa mattina alla volta del porto, e Murasaki voleva gustarsi ogni secondo che le rimaneva da spendere con i piedi per terra, prima di imbarcarsi per un periodo di tempo indefinito su di una nave che l'avrebbe condotta chissà dove, la convocazione non era stata molto precisa a riguardo. Non che ella non amasse la navigazione, ma più che altro per una questione simbolica di stabilità. In mare nulla aveva radici, tutto era transitorio. Il sereno diventava immediatamente temporale, una brezza si trasformava in uragano, una situazione favorevole poteva volgere al peggio in meri attimi. Sospirò, osservando l'ennesima distesa di verde scivolare via veloce di fronte ai suoi curiosi occhi bianchi. Poi, parlò al suo compagno di viaggio.

    Ho con me quello che mi avevi chiesto.

    Si guardò un attimo attorno, afferrando poi il proprio bagaglio. Quando la serratura scattò, rivelò alla sola Hyuga il proprio contenuto, fatto perlopiù da diversi tessuti e armi. In un angolo giaceva una piccola boccetta dall'intenso color bianco latte, contenente una polverina friabile e compatta.

    Sai, perfino mio padre ha faticato parecchio a trovare qualcosa... Del genere.

    Rigirò la boccetta fra le dita, facendone muovere il contenuto all'interno. Nonostante le conoscenze del genitore, trovare un preparato dalle simili proprietà nel paese del fuoco era stato parecchio complesso. Anzi, quasi impossibile, se il loro interlocutore non fosse stato Genji Hyuga in persona. La madre poi era stata parecchio precisa sulle sue modalità d'utilizzo, fornendo alla ragazza una dettagliata descrizione della delicata procedura.

    Comunque, dovrebbe mantenere il problema a bada per un po'. Dopo, dovremo trovare un'altra soluzione.

    Inclinò la testa, spostando lo sguardo dal contenitore al suo compagno di viaggio. Una intensa macchia rossa regnava mista al bianco, dove una volta tutto era candido come la neve. Youkai se ne stava lì, a disagio, sfiorandosi distrattamente la prorompente ricrescita rossa che gli regnava in testa. Era successo da un giorno all'altro: una sera Murasaki l'aveva salutato come lo Youkai che aveva sempre conosciuto, e la mattina dopo si era presentato con la zazzera mezza rossa. Qualcosa doveva essere accaduto, ma la Hyuga aveva preferito non indagare a fondo, considerata la reticenza dell'amico a parlarne.

    Se vuoi un mio parere, il rosso non è così male, direi quasi che ti dona.

    Sorrise, cercando di incoraggiare il compagno. Dove si stavano recando, e viste le premesse, l'ultimo loro problema sarebbe stato il colore dei capelli del non morto. Il padre le aveva comunicato la convocazione dell'Accademia con aria grave e solenne, al cospetto dei membri più anziani del Clan. La Hyuga sapeva bene che qualsiasi sua azione sarebbe stata attentamente monitorata e riportato al concilio ristretto, ma come sempre non aveva idea di quale fosse la fonte. Un'idea le balenò in testa, provocandole un moto di paura e contemporanea aspettativa: possibile che avrebbe rivisto Oboro, sua mentore e maestra? Non l'avrebbe saputo fino al loro arrivo al porto, tutto ciò che sapeva riguardo alla loro compagnia era che sarebbe stata quasi totalmente Sunese, e che il suo punto di riferimento sarebbe stato Daishin Iga, l'Amministratore della Sabbia. Su questo Genji Hyuga era stato parecchio insistente.

    Signorina Hyuga, siamo in dirittura d'arrivo. Giungeremo al porto in non più di una decina di minuti.
    La ringrazio, ci faremo trovare pronti.

    [...]

    Il ponte di accesso all'imbarcazione scricchiolò leggermente quando i due lo percorsero, arrivando rapidamente sul ponte principale. La Hyuga indossava dei comodi vestiti da viaggio, coperti da un mantello color crema con cappuccio. Una volta fermi sul ponte lo abbassò, assaporando per la prima volta dopo tanto tempo il profumo intenso dell'aria salmastra. Il mare si apriva appena fuori dal porto, immenso e, per il momento, placido. Controllò di avere Youkai ancora l proprio fianco, rivolgendo poi l'attenzione ai presenti. Decine e decine di individui sconosciuti si muovevano freneticamente per il ponte, rendendo difficile accertarsi di eventuali conoscenze presenti in quel momento.

    Per prima cosa dobbiamo trovare l'Amministratore Iga... Poi troveremo un luogo per il nostro piccolo esperimento, non ti preoccupare.

    Rassicurò Youkai, portandosi poi al centro del ponte. Il suo obiettivo era una testa altrettanto bianca di capelli, che, stando alle informazioni in suo possesso, dovevano appartenere a Daishin. Una volta individuato, si sarebbe diretta verso il ragazzo, attendendo a distanza in caso fosse occupato in qualche altra conversazione.

    Iga Daishin, immagino. Il mio nome è Murasaki, del Clan Hyuga. Questo è il mio compagno, Youkai Kuroi. La nostra piccola delegazione è stata inviata dall'Amministrazione della Foglia in vostro supporto. Siamo certi che la missione potrà beneficiare delle nostre particolari capacità, qualora ve ne fosse bisogno.

    Si esibì in un cortese inchino, rialzandosi poi e fissando i bianchi occhi su quelli dell'Amministratore.

    Abbiamo ricevuto alcune informazioni, tuttavia non siamo particolarmente familiari con il nemico. Un nostro infiltrato in Hayate potrebbe rivelarsi utile, ma per ora non abbiamo notizie più particolareggiate. Noi siamo pronti a offrire la nostra totale collaborazione, spero che da parte della Sabbia possa avvenire lo stesso. Ci piacerebbe conoscere il resto della delegazione, qualora fosse possibile.

    Unì le mani in grembo, attendendo risposta e dando anche a Youkai la possibilità di presentarsi ai loro nuovi compagni. Mentre parlavano, un velo di nebbia crebbe a vista d'occhio, andando a rendere difficoltosa la vista a qualche metro di distanza. Alla fine, avevano incontrato la proverbiale nebbia marittima. Una volta terminate le introduzioni, la Hyuga e Youkai si sarebbero fatti da parte per qualche decina di minuti, emergendo poi soddisfatti, con il non morto che sfoggiava una capigliatura nuovamente bianco brillante. A quanto pare, l'intruglio aveva funzionato. Murasaki si spostò a prua, cercando di scorgere il più in lontananza possibile. Eppure, tutto risultava celato, persino ai suoi occhi. E nessuno poteva sapere cosa si agitasse in fondo a quella fitta nebbia.
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    I'll be watching you.

    Group
    Fan
    Posts
    3,042
    Reputation
    +114

    Status
    Anonymous

    Building a Bridge


    I


    [Note]

    Verso l'Arcipelago dell'Acqua.


    Non tutti i mali vengono per nuocere. Ripeto ancora una volta quel vecchio detto se fosse un mantra, cercando di scacciare il lieve senso di inquietudine che sento dentro di me. Niente nel mio atteggiamento suggerisce apprensione, ma è innegabile che non mi piaccia l'idea di allontanarmi da Suna proprio ora che siamo senza Kage e che distinguere i nemici dagli alleati è così difficile. Hayate non è un nostro alleato. Non fidatevi di loro. Cesseremo qualsiasi ostilità per tutta la nostra permanenza sull'isola, ma questo non cambia il fatto che siano un'organizzazione di pericolosi nukenin. Ricordatevi che il nemico del mio nemico è soltanto un'altra persona che potrebbe pugnalarvi alle spalle. Rispondo serio alla domanda di Shunsui, rivolgendomi anche agli altri membri della delegazione Sunese. Non so se le informazioni che ci hanno dato siano vere, ma sarebbe stato sciocco non partecipare a questa missione, perché non tutti i mali vengono per nuocere e anche questa avventura potrebbe offrirci delle interessanti possibilità. Il nostro obiettivo è scoprire se questa arma di Iwa esiste veramente ed, eventualmente, metterla in sicurezza, impedendo che venga usata contro l'accademia. Non possiamo permetterci che cada nelle mani della Zanna o di Hayate. Le conseguenze sarebbero nefaste per l'intero continente. Sarebbe meglio che riuscissimo ad impadronircene, per poterla usare come deterrente nei confronti dei nostri pericolosi alleati, ma non ho l'ardire di suggerire una cosa del genere. Non è certo qualcosa che si adatta ad Iga come me. Se non ci sono altre domande, vorrei tornare a riposare ancora un po'. Con la destra mi sfioro lievemente la coscia. Un gesto apparentemente senza significato, ma che riesce ad infondermi una maggiore sicurezza: ricordare che il mio corpo è protetto dai numerosi sigilli che ho tracciato prima di partire mi è di conforto.

    Qualche ora più tardi



    Come si conviene all'Amministratore, saluto vecchi e nuovi alleati in maniera formale e gentile. Appena tutti solo a bordo, mi affido alle mie abitudine di sensitivo e cerco di memorizzare le caratteristiche peculiare di ognuno dei ninja che mi accompagnano, così da poterli rintracciare senza difficoltà.

    Rispondo all'inchino di Murasaki con lo stesso gesto, scegliendo la profondità adatta ad una persona del suo rango. Un sorriso gentile scivola sulle mie labbra, mentre i miei occhi si spostato dal Byakugan della Hyuga a quelli dell'altro ragazzo e viceversa. Sono lieto che Konoha abbia mandato anche voi. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile. Senza contare il fatto che per la prima volta potrò vedere da vicino un membro del prestigioso clan Hyuga. Pare che abbiano molto in comune con noi Iga e, ahimè, non mi riferisco solo al potere dei nostri occhi. Siete in grado di contattare il vostro infiltrato? Sapete se sarà sull'isola? Aggiungo, curioso di scoprire se potremo sfruttare maggiormente quell'aggancio. Congedatomi dalla delegazione della Foglia, compongo rapidamente i sigilli necessari ad evocare una delle mie tecniche preferite.Comunicazione Mentale
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale (10)
    L'utilizzatore può comunicare telepaticamente a qualsiasi distanza con tutti; all'attivazione comparirà un fuuinjutsu su tutte le persone consenzienti presenti entro 1200 metri.Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin in su]
    Sicuro che i sigilli sarebbero comparsi su tutti gli accademici presenti, provo immediatamente a testare il canale di trasmissione. A parlarvi è Daishin Iga, Amministratore del Villaggio di Suna. I sigilli che ho appena creato ci permetteranno di comunicare mentale a grande distanza. Vi invito ad usarli per trasmettere qualsiasi informazione riteniate non debba venir ascoltata dai nostri pericolosi alleati. Sarà compito loro capire a chi mi sto riferendo. Sicuramente è chiaro che Kiri ci dovrà molte spiegazioni.

    Fase di Avvicinamento


    Mentre la nave si immerge lentamente nella fitta nebbia che avvolge l'isola, uso le mie percezioni per individuare la presenza di eventuali Barriere da Sensitivo o qualsiasi altra trappola. Ci avvicineremo con cautela, mentre io mi occuperò degli eventuali ostacoli. Comunico, in risposta al piano suggerito dal pragmatico Shunsui. Sono lieto di questo suo fare propositivo e deciso. Aiuterà gli altri a non concentrarsi di me, il gentile, ma inesperto Amministratore di Suna.

    Avvistati gli altri ninja, mi posiziono sul ponte della nave, preparandomi a sfruttare le preziosi doti del mio clan per permettere a tutti di raggiungere l'isola senza problemi. Per sicurezza, provo a esplorare la porzione di mare che ci circonda con una percezione più estesa. [Sesto Senso]

     
    .
  8.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    1,462
    Reputation
    0

    Status
    Anonymous

    Naiveness


    Post I


    Quella giornata iniziò con un ticchettio sulla finestra. Il sole del mattino sembrava più rovente al Villaggio della Suna, ed insopportabilmente fastidioso per una giovane dai due occhi dalle iridi azzurre. Fujiko spalancò le palpebre con fatica, e le tenette socchiuse quando il suo sguardo si voltò verso la direzione del rumore. Un gufo, o un'aquila, era difficile dirlo visto che il volatile si trovava controluce. Il ticchettio non cessava, e la ragazza fu costretta ad alzarsi dal letto mezza addormentata, sbattendo contro i mobili che trovò in suo cammino e trattenendo un urlo non appena il suo mignolo colpì il piede della sua scrivania. La giornata non sarebbe potuta iniziare meglio di così, si ritrovò a pensare mentre tentava di aprire quella dannata finestra che sembrava decisa a rimanere bloccata. Ci vollero ulteriori due minuti di sofferenze prima che la Murakami riuscì ad aprire la finestra. La stanza si riempì d'aria fresca, e dopo aver tirato un lungo respiro d'aria fresca mista a polvere sabbiosa, Fujiko sciolse il foglio che il volatile teneva legato ad esso. Lo accarezzò, o almeno tentò di farlo, e l'animaletto volò via. La Genin si sedette e si scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi sbadigliò e lesse il contenuto del messaggio. Era stata convocata per un'importante missione nel Paese dell'Acqua. La faccenda sembrava seria, ma il messaggio non forniva incisive informazioni, perciò Fujiko dovette rimanere con il dubbio e la curiosità fino al giorno di partenza.

    [Nella Nave]



    L'albina c'e l'aveva fatta. Era riuscita per un pelo ad imbarcarsi sulla nave che avrebbe portato lei e gli altri Ninja della Sabbia a destinazione. Il viaggio non fu sgradevole, ma neanche uno dei migliori che aveva mai fatto;

    Prima di tutto, Fujiko fu felice di incontrare Masayoshi. Non fecero il percorso insieme attraverso il deserto, ma si ritrovarono sulla nave, e Fujiko si sedette accanto a lui. La ragazza tentò di conversare, e se il suo interlocutore lo avesse permesso, le cose che Fujiko avrebbe detto sarebbero suonate più o meno così:
    Come stai? Ti vedo un po pallido, hai dormito poco? Forse è la marea...

    Da quando i due ragazzi erano sopravvissuti all'incidente di quella foresta dei cannibali, Fujiko sentiva che il loro rapporto si fosse consolidato di più. Non avevano mai avuto modo di sedersi ad un caffè e parlare e raccontare delle reciproche vite, ma la ragazza sapeva di potersi fidare di Masayoshi, e lui sembrava ricambiare tale sentimento, anche perché dopo averle rivelato un così grande segreto non molto tempo fa, ovvero quello che lui era l'attuale Jinchuuriki del Rokubi, la Murakami non poteva che sentirsi come una madre preoccupata nei suoi confronti. Anzi, più che una madre una sorella, perché sì, Masa era come il fratello più grande che non aveva mai avuto. Lo stimava, e gli voleva bene, e sapeva che se ci fosse stato lui in quella missione non le sarebbe capitato nulla di brutto.
    D'altro canto, la Murakami evitò di comunicare più del stretto necessario con Daishin, il belloccio amministratore di Suna, il quale faceva le veci di un Kazekage in attesa che qualcuno di qualificato potesse prendere il titolo effettivo. Lei avrebbe voluto chiedergli semplicemente una cosa: quando avrebbe avuto la sua approvazione nel diventare un membro ufficiale della Squadra Medica di Suna. A dir la verità, se Fujiko aveva accettato di venire in quella missione, era non solo per il fatto che non c'erano molti Ninja (o probabilmente nessuno) dotati di competenze Mediche, ma anche perché in quella occasione la ragazza avrebbe voluto dimostrare il suo valore come Guaritrice e ricevere almeno un piccolo riconoscimento dopo tutti i mesi passati a studiare sui libri e sui vari tomi medici. Non voleva infastidire Daishin, perché egli aveva evidentemente ben altro a cui pensare, e non mancò molto fino a quando anche Fujiko dovette dimenticare momentaneamente le proprie preoccupazioni. Un po' più in là da dove Fujiko era seduta, la sua attenzione non poté che essere attirata da una giovane Kunoichi Sunese che sembrava risentire molto del viaggio in mare. Fujiko si alzò, e si avvicinò a lei, tentando di toccarle la schiena quando questa era inchinata oltre il muretto ed occupata a scaricare le sue interiora nel mare.
    Va tutto bene? Posso... posso fare qualcosa per aiutarti?
    Chiese, con cautela e gentilezza, evitando di menzionare le proprie capacità mediche, ma cercando semplicemente di non far sentire sola quella ragazza in difficoltà. Non l'aveva mai vista, e ad una prima analisi non sembrava particolarmente forte.
    Se vuoi posso tenerti i capelli. Io morirei se si sporcassero di vomito ahah.
    Affermò, guardandosi intorno con un mezzo sorriso. Se la ragazza avesse accettato, allora l'offerta sarebbe stata accompagnata dal gesto stesso. Fujiko avrebbe raccolto i capelli della giovane, liberando le ciocche dal raggio del vomito di Saru (che, a proposito, la Genin decise di non guardare per non vomitare a sua volta).
    Mi chiamo Fujiko, non credo di averti vista prima d'ora, non c'eri alla promozione Genin di Gennaio. Ti sei diplomata da poco? Comunque, se vuoi puoi stare con noi.
    Avrebbe detto, indicando con un cenno del capo il posto dove erano seduti, nella speranza che almeno Masayoshi avrebbe avuto qualche pillola per il mal di mare, perché la Murakami di certo non ne aveva, e non sapeva come aiutare di preciso.

    [L'Arrivo]



    Fu difficile decretare con certezza quanto tempo passò dal loro imbarco al loro arrivo, ma la visione della terraferma oltre la fitta nebbia fu una piacevole sensazione rassicurante. La ragazza scese dalla nave, e seguì Daishin, avendolo già bersagliato il ragazzo come punto di riferimento dal quale non separarsi. Emanava l'aura di un leader, un'aura protettiva, e alla giovane venne più che naturale seguirlo. Con lo sguardo, la ragazza cercò Masayoshi e Saru, invitandoli con un cenno della mano ad unirsi a lei e stare insieme. Bisognava semplicemente trovare un nome per quel Team improvvisato. Ma era davvero questa la cosa più importante a cui pensare in quel momento, con dinanzi degli obiettivi così importanti? Purtroppo, Fujiko continuava a rimanere la ragazzina viziata di quasi un anno fa, ed il ruolo da Ninja le sembrava ancora un gioco d'avventura. Tuttavia imparava, seppur lentamente, ma lei si sforzava.


    Chakra: 30/30
    Vitalità: 12/12
    Energia Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kaze Tessen × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Marchingegno a Sabbia (Inserito in "Kaze Tessen") × 1
    • Veleno Debilitante C2 (5 dosi) × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Spiedi × 3
    • Nekote × 1
    • Antidoto Base (1 Antidoto C1 - 1 Antidoto C2) × 2
    • Kit di Primo Soccorso × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Mantello × 1
    • Biglie Metallo × 1

    Note
    ///
     
    .
  9. l'Horla
        Like  
     
    .

    User deleted


    Alerta Kiri!


    I
    Amministratori, paludi, compaesani

    Le giornate, trascorse dopo essere tornato dal continente, proseguivano senza eventi degni di nota. In seguito al mio incontro con il Mizukage avevo ricevuto un appartamento, poco fuori dal centro storico cittadino, in cui vivevo fuori dalla vita della mia famiglia e del mio clan. La scelta di allontanarmi dal mio clan era stata decisa ormai da diversi anni a questa parte: in seguito al tradimento di Yashimata, fratello di mio padre, ero stato offerto al completo servizio del villaggio per ripagare il sangue versato da kiriani o altri accademici per mano del sangue dal mio sangue. Non era stata una scelta difficile, durante gli anni di addestramento con mio nonno ne avevamo parlato spesso, mi aveva spiegato che così la nostra famiglia sarebbe stata riabilitata all'interno della cerchia del clan ed io aveva accettato per mio padre, ancora profondamente scosso da ciò che era successo, e per mia madre che decise di esiliarsi in un'isoletta a Est presso il continente.
    Come un gatto stavo appollaiato alla finestra dal terzo piano, avevo scoperto quanto mi piacesse osservare la gente camminare per strada, vederli muoversi da soli schivando la folla, poi c'erano gruppi più o meno numerosi che creavano ingorghi nella piccola via rallentando fino quasi a fermarsi o bloccandosi di fronte a bancarelle o altri negozi che erano sparpagliati per la via. Mi divertiva, da quella posizione assoluta agli sguardi o pensieri della gente che animava la strada, osservare i loro movimenti, guardare come si ponessero gli uni con gli altri, quali davano attenzione alla curiosità degli sconosciuti, quali ignoravano la massa nella via. Proprio lì, dove un denso gruppo di turisti che chiaramente arrivavano dal Paese del Thè stava bloccando il passaggio, potei vedere muoversi con una certa fretta un funzionario di Kiri, si aprì la strada con forza e lo vidi fermarsi sotto casa mia e suonare. Pensai che potesse trattarsi di un messaggio da parte del mizukage dopo il nostro viaggio nell'isoletta, data l'insistenza con cui suonò decisi di non imboccare i tre piani di scale; mi misi a cavalcioni sulla finestra e, spiccato un salto, mi scagliai verso l'edificio dirimpettaio che stava a tre o quattro metri da casa mia, caddi rasente al muro per un paio di metri per poi saltare nuovamente dall'altra parte della strada, mi appesi ad un balcone a due metri da terra e quindi mi lasciai cadere dietro di lui rannicchiandomi per attutire l'impatto e mi rialzai calando il cappuccio. Youshi Tokugawa al servizio di Kiri dissi con voce asciutta aspettando le sue indicazioni. Il messaggero, non molto stupito dalla mia entrata in scena, mi disse non riuscendo a nascondere una certa fretta Sei stato chiamato a rispondere all'amministratore Sanjuro-sama, la questione è della massima urgenza. Corruciai leggermente le sopracciglia, non avevo mai avuto occasione di conoscere il famoso sciamano della nebbia, solo qualche voce sul suo conto costituiva nella mia mente una figura mistica e temibile. Il funzionario sembrò cogliere il mio tentennamento Ragazzo, sii cauto con lui, il misticismo l'ha toccato nel profondo. E, sopratutto, non farlo attendere. Vai!
    Non me lo feci ripetere due volte, risalii questa volta dalle scale e, preso il mio materiale ninja, mi scagliai alla volta della palude kiriana.

    [...]

    Il sorriso violento che era rimasto stampato sul mio viso lungo tutto il tragitto, dovuto dall'agitazione del momento e dall'incognita che stava dietro a questa chiamata, scomparve quando giunsi nei pressi della flatulente palude. L'odore che emanava era acre e sembrava potesse pungere anche le papille gustative.
    Seguii quindi un sentierino che si apriva tra l'acqua salmastra fino a raggiungere un grosso tendone dai colori offuscati, quando lo raggiunsi trovai altri due ninja del villaggio, erano due ragazzi che non avevo mai conosciuto ma d'altronde ero stato per molto tempo lontano da Kiri e non mi ero mai definito un animale sociale. Con grande curiosità varcai quindi la soglia attendendo di poter vedere lo sciamano, questi non si fece attendere, anzi, ci accolse con vestiti usurati e, tenendo in mano un ramo nodoso, ci strinse in un abbraccio scheletrico uno alla volta. Io rimasi colpito, quasi di ghiaccio, non ero abituato al contatto fisico, tanto meno con un massimo esponente del villaggio, mi prese in contropiede e da quel momento capii la sua elevatezza spirituale. Sciolto l'abbraccio io stesi le braccia lungo il corpo e feci un sentito inchino presentandomi Youshi Tokugawa al servizio di Kiri e suo Sanjuro-sama
    Il mio sguardo si mosse nella tana di quello strano individuo, due tavoli posti l'uno di fronte all'altro tenevano una serie di oggetti strani, da alcuni di essi sembravano provenire degli odori molesti, altri emettevano suoni stridenti e battuti. Quello era un luogo tanto tenebroso quasi affascinante, come quel amministratore dopotutto.
    Sanjuro, dati i saluti, non attese a spiegare la sua chiamata, estrasse dal gonnellino un rotolo, i cui simboli e bolli mostravano chiaramente la natura ufficiale del messaggio, e ci disse che ci stava affidando una missione di livello S, dovevamo consegnare quel rotolo al chunin Akira che in quel momento non era a Kiri. Strabuzzai gli occhi quando sentii il livello della missione che ci stava affidando, la saliva alla bocca sembrò asciugarsi e dovetti muovere la lingua sui denti prima di poter deglutire e riacquisire la mia espressione glaciale. Feci un respiro profondo e lanciai uno sguardo verso gli altri due compagni soffermandomi sul genin a cui venne affidato il rotolo, chissà quali informazioni erano contenuto in esso, chissà cosa aveva spinto l'amministratore ad affidare un compito così importante a dei genin del villaggio e chissà chi era intenzionato a mettere le mani su quel rotolo. Erano tutti interrogativi a cui l'amministratore non sembrò voler dare una risposta, stavo per domandarglielo quando mi lasciò basito mettendo in pratica un suo rituale. Sentii chiaramente il rumore provocato dalla sua minzione in una ciotola a cui successivamente aggiunse altri ingredienti di misteriosa origine, quindi sparse il contenuto su una mappa aperta sul tavolo ed io non potei nascondere una smorfia di leggere disgusto che subito neutralizzai quando, puntando il bastone sul tavolo, ci disse deciso dove lo avremmo trovato.
    Io non dissi nulla ma salutai con un ultimo inchino l'amministratore del villaggio, quindi avrei seguito i miei compagni fuori dalla palude e, se ancora non avessimo avviato una corsa a ritmo sostenuto, avrei detto con voce piatta non riuscendo a nascondere un po' di tensione Io sono Youshi, un fresco genin di kiri aggiunsi a denti stretti essendo stato da poco promosso a quel grado mentre gli altri due sembravano essere più navigati di me L'unica missione che ho affrontato è stato di livello D e non stata certo una passeggiata. Comunque direi di muoverci rapidamente, la situazione sembra tanto critica quanto misteriosa. Quindi, se per loro non ci fossero stati problemi a muoverci più rapidamente, avrei iniziato a correre in direzione del porto dove una barca del villaggio ci stava attendendo pronta a partire.

     
    .
  10.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,692
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    Curse 1bis

    La Delegazione Kiriana

    ---Work in Progress---

    Navi cariche di Promesse

    Visto il nutrito gruppo di shinobi pronti a partire alla volta dell'Abete, l'Accademia aveva messo a disposizione una nave con equipaggio addestrato e pronto a navigare nei mari più agitati del Paese dell'Acqua. La traversata fu sufficiemente tranquilla fino a quando non si trovarono immersi in profondi banchi di nebbia, costringendo tutti a navigare con maggior cautela, specialmente quando iniziò a piovere in maniera via via più intensa. Nonostante il tempaccio, le trappole aeree erano evidenti a tutti, mentre gli scogli e gli iceberg costituivano un pericolo più subdolo, costringendo le barche a percorsi obbligati che portavano ai principali punti di approdo, certamente sorvegliati.

    L'intuizione di Shunsui di sfruttare i poteri del suo amministratore fu vincente, dato che con un semplice tocco e una discreta spesa di chakra l'Iga potè aprire un varco là dove prima il passaggio era semplicemente impossibile per qualunque imbarcazione, a meno di voler tentare il suicidio nuotando nelle gelide acque del Paese del Mare al buio e in mezzo alla pioggia. Creandosi a forza un passaggio, anche se con discreto consumo di RisorseDashin consuma un totale di 12 Bassi per aprire un passaggio, scomponendo diversi Iceberg, il gruppo riuscì ad approdare su una spiaggetta a circa un chilometro dal porto ufficiale, forse una distanza un pò breve anche considerando la pioggia costante, ma la folta comitiva raggiunse le sponde del villaggio dell'Abete assaporando il terreno gonfio d'acqua e la pioggia monsonica che, all'avvicinarsi della mezzanotte andava calando.

    L'uso di sensi sovrannaturali avrebbe causato un notevole mal di testa al sensitivo di turno, il cui occhio mentale avrebbe percepito sicuramente le fonti di chakra circostanti...solo che appartenevano tutte alla stessa persona! E c'è di più: Alberi, terreno e persone avevano tutti lo stesso identico chakra e in concentrazioni grosso modo paragonabili, rendendo difficile discriminare possibili nemici appostati (almeno sembrava che nessuno fosse in avvicinamento)...e la cosa peggiore era che persino i suoi compagni cominciavano a perdere la loro distintiva impronta energetica, come uniformandosi al resto...escluso il portatore del Rokubi, verosimilmente a causa del demone stesso. I sigilli di comunicazione funzionava adeguatamente, permettendo a Dashin di comunicare con ogni singolo ninja (ma come di norma non potevano comunicare tra loro). Shunsui intanto nascondeva le loro tracce, cosa abbastanza semplice con la pioggia che cadeva, mentre i più cercavano di occultare la loro presenza prima di iniziare le investigazioni.

    Avrebbero potuto raggiungere il centro abitato passando lungo la spiaggia (anche se questo li avrebbe fatti passare vicino alla postazione delle guardie dove diverse ore prima era approdata la delegazione kiriana) o passando per i campi, dove tuttavia si trovavano diverse fattorie. La prima che avrebbero incontrato era, forse per un bizzarro gioco del fato, la fattoria della famiglia Yukimune...caratterizzata da un'enorme struttura coperta da un telo proprio accanto alla casa. Senza cani da guardia o altri sistemi d'allarme non sarebbe stato facile avvicinarsi e scoprire che si trattava di una catapulta...anche se questo faceva sorgere qualche dubbio sulla sanità mentale del proprietario. In ogni caso sbirciando dalle finestre avrebbero potuto vedere due coniugi sulla sessantina ancora svegli su un divano nel salotto (tre ingressi possibili: la porta della casa e due finestre) che bevevano qualcosa di caldo al riparo dalla pioggia. Non sarebbe stato affatto complesso entrare e sottometterli, non avendo alcuna capacità combattiva nè di percezione, ma anche se minacciati non sarebbero sembrati particolarmente spaventati al di là della sorpresa iniziale...anzi, perlopiù sarebbero sembrati incuriositi e forse un pò circospetti, indipendentemente dal numero di invasori della loro casa. Voi...non siete della Tregua, no? Queste sarebbero state le prime parole del marito, mentre la moglie sembrava voler lasciar gestire la cosa a lui (questo anche se fossero stati catturati e legati come salami). E sicuramente non siete di qui.

    Ignorando le fattorie invece sarebbero potuti arrivare al centro abitato, un tipico villaggio rurale, in appena un'ora (tenendo conto del muoversi lentamente, furtivi e senza lasciare segni del loro passaggio), arrivando quindi verso mezzanotte, con la pioggia che cominciava a calare...ma avrebbero trovato solo case chiuse e strade deserte, anche se una specie di torre in legno alta quattro o cinque metri nella piazza principale aveva un lume e una sagoma, segno che qualcuno stava di vedettaGuardiano con Percezione 15. Ha anche Vista Perfetta ma la pioggia la disabilita fino al completo esaurimento.
    Vi ricordo che essere furtivi implica anche avere nascondigli o affini.
    . Difficile con il buio e l'acqua capire cosa fossero le varie strutture, ma la città sembrava avere una pianta grosso modo quadrangolare con la piazza al centro, e la si poteva distinguere sostanzialmente in quattro settori: nord-est (con alcune case e una specie di emporio), nord-ovest (case e quella che sembrava una piccola guarnigione), sud-est (case e un granaio) e sud-ovest (abitazioni e un palazzo che doveva essere la sede del governatore o qualcosa del genere). Ai ninja decidere come muoversi.


    L'Esploratore Solitario
    Non senza difficoltà, il nukenin solitario aggirò i percorsi obbligati espondendosi alle fredde acque della regione e alla pioggia battente senza elaborare qualche sistema di protezione. Arrivò sulla spiaggia sua destinazione ma non certo in buono stato, con una severa ipotermia che cominciava a farsi strada nelle ossa...fosse stato un pò più debole avrebbe rischiato la pelle! [Malus]Hai Semiparalisi e tutte le tacche ridotte di 1. Inoltre hai subito un Congelamento (DnT medio) agli arti ma per qualche motivo non avverti particolare dolore nè riduzione di energia vitale, ma solo di vitalità.
    Potrai annullare questi malus con Conoscenze Mediche (base) e una notte di riposo in un posto asciutto.
    Oppure con un giorno intero di riposo al caldo


    La strada fino al villaggio non sarebbe stata difficile, nè pareva che qualcuno lo avesse notato, ma grosso modo sarebbe arrivato verso mezzanotte, con la pioggia che cominciava a diradarsi. Vista la struttura della città, doveva decidere cosa fare e dove dirigersi, perchè le strade erano deserte a parte una vedetta su di una torre.
     
    .
  11.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,440
    Reputation
    +602

    Status
    Offline

    Confusi?


    Anche io un pochetto



    Ero bello tranquillo, nella mia stanza in ospedale, di turno.
    Era però una giornata tranquilla, per l'appunto, qualche pronto soccorso e poco più, nessun malato grave o incidente come l'ustionato di cui vi avevo raccontato una volta.
    Comunque, sto divagando.
    Ero lì, seduto al tavolo che facevo rotolare un portapenne mediante il mio chakra naturale-gravitazionale (che non era chakra naturale come m'aveva detto Sanjuro-san) e lo spingevo a me, usavo il chakra adesivo sulle dita per tenerlo fermo per un pò, poi lo allontanavo, cercavo di imparare come combinare il normale controllo del chakra con questa mia abilità nuova mediante il mio passatempo attento addestramento.
    Sto divagando di nuovo, lo so, scusate.
    Dicevo, ero lì che mi addestravo, quando bussarono alla porta: subito attirai a me il portapenne e dissi Avanti!, arrivò un impiegato dell'amministrazione che mi avvisò di una chiamata urgente di Sanjuro-san presso il suo ufficio, nella palude.
    Non che mi dispiacesse reincontrare lo sciamano dopo la storia della Valle del Guscio, ma il demoniaco essere che portava sulla testa, quello avrei con piacere evitato di vederlo!
    Ad ogni modo, diedi disposizioni in ospedale e mi diressi alla palude, tanto sapevo già dove dovevo andare.

    [...]

    Arrivai per primo alla palude: l'odore che rivaleggiava con quello di alcuni posti in cui avevo dormito nei miei anni per strada (non che ora quando non fossi di turno utilizzassi l'ospedale per dormire), i colori scuri come quelli di taluni secchi della spazzatura dove avevo trovato cibo... non mi stupii se la prima volta che lo avevo incontrato, avevo preso il Consigliere Sanjuro per un senzatetto come me.
    Ad ogni modo, come dicevo, arrivai per primo, perché di lì a poco fui raggiunto da altri due ninja del villaggio: uno era Kitori, lo spadaccino amico dei gatti parlanti, avete presente? Non che io, adesso amico di tartarughe parlanti, fossi meno strano a modo mio, lo so bene.
    L'altro era un ragazzino che non conoscevo, malgrado i miei anni passati a vivere per le strade di Kiri.
    E poi c'era ovviamente Sanjuro-san. L'esile e mascherato sciamano/consigliere del villaggio mi abbraccio quando mi vide, un contatto fisico un pò eccessivo, che raramente la gente praticava con me, ma probabilmente, siccome non è che lo sciamano avesse un'igiene personale tanto migliore della mia, non ci fece tanto caso.
    Ne sarei stato persino commosso, sapete, non fosse stato per il dannatissimo demone pennuto che portava sulla testa e che s'agitò, quasi arrivando a toccarmi! A quel punto mi ritrassi e portai indietro la mano sinistra, con il palmo aperto, pronto a puntarlo sul volatile, ma mi fermai: avevo sparato via con il mio nuovo potere qualche volatile sul molo di Kiri... non era bello quando le gambe poi mi si intorpidivano e mi trovavo addosso tutte quelle piume... br... che schifo.
    Secondo motivo per cui non mi commosso è perché anche Kitori ed il ragazzino, Youshi, ricevettero un abbraccio a testa, prima che il consigliere ci parlasse.
    A quel punto la situazione mi confuse un poco.
    Sia chiaro: capii che Sanjuro mi diede un rotolo, uno di quelli buoni, da consegnare ad "Akira-san" e per poco non mi voltai verso i due cocchi di due clan per far loro le linguacce, che dovevamo consegnare tale rotolo per il bene di Kiri, era addirittura una missione di Grado S!
    Mi fu un pò meno chiaro il rituale sciamanico di Sanjuro sulla mappa, seppur ho i miei sospetti, ma non obiettai, specie dopo la disavventura alla Valle del Guscio.
    Speriamo non sia un altro abbaglio, ammetto di averlo pensato, prima di ascoltare chiaramente dove saremmo dovuti andare a cercare "Akira-san".
    Ammetto però che la mappa umidiccia ed ingiallita mi impedì di fare la domanda sull'aspetto che mi confondeva un pò della missione: mi distrassi, in pratica, come mio solito.
    Sto divagando, scusate.
    M'inchinai come Yousai, il Tokugawa, per un saluto formale a Sanjuro-san, e poi, quando anche Kitori fosse stato pronto, c'incamminammo verso il villaggio.
    Il ragazzetto Tokugawa era genin da meno tempo di me e lo ammise: Non ti preoccupare, io è da appena un anno che sono un genin., lo rassicurai sorridendo, mentre quello sembrava avere abbastanza fretta.
    La situazione è critica e misteriosa, sì, in fondo si tratta di Sanjuro-sama, ma se i vostri due clan non possono prestarvi una barca con tizio a guidarla annesso, dobbiamo prima procurarcene una e partire, il posto che diceva lo Sciamano è in mezzo al mare.
    Io vado a recuperare le mie cose in ospedale, sono un ninja medico a proposito, poi ci vediamo fra un'ora al porto, ok?
    e la mia era più una domanda retorica che altro, non avevo nemmeno una minimale parte del mio equipaggiamento con me al momento.

    [...]

    Quando ci trovammo al porto, a meno che i loro due clan non avessero fornito barca con guidatore della stessa, approfittai di un'amicizia coltivata in ospedale: un pescatore a cui avevo curato un morso di squalo, m'aveva promesso un viaggio in barca, certo, lui intendeva una gita, o andare a pesca, ma lo avrei convinto, se necessario, a fare il bene di Kiri.
    Così partimmo, seguendo le indicazioni ottenute dal consigliere, che ci portarono ben presto ad una fitta nebbia, cui poi si aggiunse una brutta pioggia e, dulcis in fundo, ben presto anche un percorso più o meno obbligato in mezzo agli iceberg!
    Per quale demone pennuto ci stanno degli iceberg in mezzo al mare, così? sbottai con un certo disappunto, mentre la barca cercava di navigare lì in mezzo.
    Sembrava che ci fosse un percorso più o meno obbligato da seguire, Secondo voi è questa la cosa di cui parlava Sanjuro-sama? E' frutto di forze nemiche questo insieme di ghiaccioli?, chiesi, sfregandomi le mani, Vediamo se riesco a fare qualcosa a riguardo. ed aprii la mano.
    Lo so che state pensando: Fudoh! Usare così un'arma segreta davanti ad altri due ninja? Ma ancora nessuno mi aveva visto usare la mia arma segreta, volevo vantarmi un pochetto, se poi fossi stato anche capace di rompere quei blocchi e variare la nostra traversata, almeno un pò, tanto meglio!
    Così avrei rilasciato il potere in avanti, verso l'iceberg più vicino, alzandomi in piedi e portandomi sulla parte davanti della nave (non chiedetemi come si chiama), se avessi avuto fortuna successo, avrei tentato poi altre due volte lungo il tragitto di abbattere dei blocchi, avanzando.
    In tutto ciò, con la pioggia, la nebbia e quant'altro, mi sarei girato verso i due compagni di missione: Kitori-san, penso tu sia quello che è genin da più tempo, quindi a te il piacere di una prima strategia da proporre quando e se troviamo la terra, per trovare anche Akira-san., poi mi ricordai della cosa che mi aveva lasciato confuso e la chiesi agli altri due: Che poi... chi è questo Akira-san? Voi lo conoscete?
    Sapevo che m'ero dimenticato di chiedere qualcosa di rilevante a Sanjuro-sama.


    Per la seconda squadra Kiriana, vediamo se riusciamo a postare in tempo tutti ^^'
     
    .
  12.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    820
    Reputation
    +21

    Status
    Offline

    La Fonte della Vita Eterna


    Primo post


    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Era una noiosa e silenziosa mattinata, pochi giorni dopo dalla liberazione dei bakeneko dai bracconieri, il genin si stava "rilassando" impegnandosi sulla cura della katana: pulendo le proprie spade con carta di riso imbevuta con olio di garofano. Certamente un attività non propriamente ludica ma necessaria per garantire una maggiore durata soprattutto della normale wakizashi.
    Quando era ormai giunto a rimuovere un ultima incrostazione il campanello di casa suonò ripetutamente costringendo il Kuro a sospendere il "divertimento" per vedere chi fosse alla porta.

    Arrivo...Chi è?

    E nessuna sorpresa un emissario dell'amministrazione del villaggio ma stavolta non portava una missiva bensì una convocazione da parte del consigliere Sanjuro.

    Ok vado subito!

    disse senza indugio mettendosi in cammino per l'ufficio - Una sede amministrativa distaccata? - Comunque si trattava di una cosa molto importante o di un compito assurdo data la fama leggendaria dello sciamano era veramente tutto possibile.

    [...]

    La mistica palude un luogo come dire "leggendario" o almeno l'odore lo era sicuramente e anche il colore dell'acqua - Una fogna radioattiva? - Dopo avere dubitato sulla natura sovranaturale del posto Kitori raggiunse l'ufficio tenda del consigliere, trovando Fudoh e un altro tipo mai visto. Ed ecco davanti loro il mitico sciamano della nebbia avvolto della sua aurea di miticità - ah no quella è la pelle - Purtroppo fu impossibile evitare l'abbraccio ma per Fudoh andò anche meglio festeggiato dal gabbiano zombie. Superati i convenevoli Sanjuro spiegò il motivo della chiamata: il trio doveva consegnare un rotolo al chunin Akira.

    Grado S?! Ecco prevedo guai...

    pensò grattandosi la nuca con la mancina e sospirando sollevato che il rotolo fosse stato affidato al rosso. Quel rotolo aveva visto troppo sotto al gonnellino fatto molto più spaventato di una missione di grado S. Il Kenkichi osservò letteralmente senza parole il mistico rito di localizzazione sciamanica, sperando di non essere mai cercato in quella maniera.

    Emnh Ma tira a indovinare?!

    Finalmente il mistico breafing ebbe termine e anche il biondo si licenziò con un piccolo inchino.

    Sono genin da più tempo di voi...Non faccio affidamento sul clan. Ok tra un ora al porto.

    [...]

    Recuperato l'equipaggiamento il ventenne si recò al porto trovando Fudoh con una barca

    Non si chiama titanic spero?!

    e così ebbe inizio il viaggio del trio.
    Seguendo le indicazioni dello sciamano, non avevano altre indicazioni da seguire, finirono i un banco di nebbia con tanto di fitta pioggia e come ciliegina sulla torta un bel campo di iceberg - Qualcuno una volta disse: Rose ti fidi di me? ed infatti un iceberg rispose freddamente -

    Per un coktail party ovviamente...Ho qualche dubbio ma tutti questi ghiaccioli sono troppi per essere casualmente in mezzo al mare.

    replicò al rosso. Osservando abbastanza sorpreso l'opera del medico calamita.

    Nuovo trucco Fudoh? Bravo.

    sorridendo.

    Bhe Akira non lo conosco bene l'ho visto una volta sola. E' un chunin della squadra speciale un Hozuki. Uno spadaccino alto con un ciuffo blu in testa. Da quello che so per trovarlo dobbiamo cercare rumore di battaglie. Sarà in giro a menare le mani!






    Chakra: 60/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 550
    Velocità: 525
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 4500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Lama Insanguinata (Livello I) × 1
    • Kunai × 7
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Accendino × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Bolas × 1

    Note
    Equipaggiamento debilitante -2 tacche Concentrazione;
     
    .
  13.     +3   Like  
     
    .
    Avatar

    È colpa tua. Ratty

    Group
    Staff GdR
    Posts
    15,692
    Reputation
    +1,590
    Location
    Top Secret...

    Status
    Offline
    La Delegazione Kiriana

    Anche se la parte più burrascosa di quella tempesta era passata l'acqua continuava a cadere e bagnare i presenti fino a inzuppare le loro vesti e le ossa, a ameno di qualche sistema per ripararsi o rendersi impermeabili. Fortuna nella sfortuna, il trio sopravvissuto al naufragio era rimasto in acqua troppo poco tempo per ricevere danni seri legati all'ipotermia e sarebbe bastato stare un ò all'asciutto per tornare del tutto in forze. L'uomo in tuta che li aveva bloccati non sembrava immediatamente bellicoso, forse alla vista dei coprifronte o magari alla menzione della Tregua e dell'ottavo Mizukage. Dunque non siete membri di Hayate? Sembrò rilassarsi un poco mentre incrociava le braccia ed aspettava, sotto la pioggia, che quelli finissero la loro presentazione e le loro richieste. Conosco il volto del Mizukage, è stato prigioniero alla Zanna tempo addietro. Tutti noi lo conosciamo e sapremmo riconoscere una Henge. Fece un breve inchino. Il mio nome è Satoshi Kujo, del Villaggio della Zanna, e alla luce della Tregua, pur odiando voi Accademici, vi do il benvenuto.

    So anche della morte di Shiltar Kaguya per mano del Sanga del nostro villaggio. Quel giorno la Tregua è stata messa a dura prova, ma con l'intervento della Muga abbiamo deciso di onorare la sua fiducia e proseguire con le sue direttive, onorando le promesse. Sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato, ma non abbiamo contattato attivamente Kiri pensando che fossero rimaste indicazioni...quindi abbiamo atteso. Il nuovo Mizukage è di fatto parte degli Accordi, ed è sensato che voglia parlarne. Seguitemi, vi prego.
    Incrociò le dita in tre brevi sigilli, mentre la pioggia sopra le teste dei tre ospiti si diradava. Un semplice Jutsu di utilità quotidiana, anche se qui piove molto raramente. Immagino sappiate della particolarità di quest'isola e anche che sembra sia l'acqua a veicolarla...con tutta questa pioggia dovreste già essere stati influenzati. Nonostante questo vi chiedo di non attaccare i civili o gli altri membri della guarnigione...i civili potrebbero anche trovare la cosa come un divertente passatempo ma per noi ogni attacco è un possibile rapimento da parte di Hayate.

    Avrebbe proseguito sotto la pioggia fino al villaggio, un breve tragitto di forse venti minuti, durante il quale avrebbe spiegato alcune cose, anche in risposta alle numerose domande dei nuovi giunti. Gli attacchi di Hayate sono continuati, ma i rapimenti sono drasticamente ridotti rispetto a quando si spacciavano per pirati...come se ultimamente avessero scopi diversi dal procurarsi nuovo materiale per i loro abiti maledetti. C'era una vena di assoluto disgusto mentre pronunciava quelle parole. In ogni caso la pioggia di oggi è quasi opera di uno di loro, non avevo mai visto tempeste così intense in quattro anni che sono qui. Fortunatamente un ninja della Zanna di alto rango, anche se non parte della Tregua, ha respinto il suo attacco. I casi della vita sono curiosi a volte...la Muga si trova in missione non molto lontano da qui, ho già avvertito i miei compagni di squadra con la Comunicazione Mentale, la chiameranno e dovrebbe essere qui in poche ore. Uno dei membri della sua scorta, Akira Gen ha notato delle attività di Hayate e seguendole ha trovato l'Abete. Lo abbiamo rimandato dalla sua caposquadra per avere maggiori informazioni, dopo averlo ringraziato. Decisamente una curiosa coincidenza che voi siate giunti in questa stessa giornata. O forse la Muga era in missione da settimane se non mesi a un tiro di schioppo da Kiri, ma questo non lo avrebbe certo rivelato al Mizukage. Ho fatto approntare una stanza con del fuoco nel nostro quartier generale, potrete asciugarvi mentre la aspettate, e ovviamente potrete parlare coi membri Accademici della Tregua, come richiesto.

    Gli accordi originari tra Kasumi Bara e Shiltar Kaguya prevedevano due guarnigioni separate, con cinque uomini ciascuna. Dopo qualche anno abbiamo realizzato che la Tregua reggeva ed era inutile separare le forze a questo modo, quindi c'è una sola sede, quello che era conosciuto come Palazzo dei Custodi.
    La struttura non era molto diversa da quanto poteva ricordare il Mizukage che viveva nel Risorto, un semplice edificio simile a tutti gli altri, giusto con qualche piccolo rinforzo sulle mura di cinta, anche se la pioggia rendeva parecchio complesso scorgere tutti i dettagli. In realtà Kiri ha mantenuto tre soli ninja per lungo tempo, ma da due anni hanno raggiunto la quota quando Jins Kaguya ha reclutato due kunoichi che sono naufragate qui per caso dopo una missione andata male. Ora, se volete accomodarvi... Una figura attendeva davanti alla porta d'ingresso, con la medesima tuta del Kujo ma una voce, quando accolse il gruppo, che non poteva appartenere ad altri che Kymuji Shinretsu: Ho approntato una sala dove potrete riposare, asciugarvi e attendere la Muga. Arriverà in poche ore. Io sono Kymuji Shinretsu. Ninja di Kiri. Si inchinò, anche se un pò rigidamente, davanti a Itai. I miei rispetti all'attuale Mizukage. Sono spiacente di non aver comunicato col villaggio negli ultimi anni, ma era parte dei termini della Tregua stessa.

    A meno di problemi, il trio sarebbe stato accolto all'interno, attraversando un piccolo corridoio e poi entrando in una stanza accogliente in stile occidentale, con delle poltroncine in vimini discretamente comode e alcune riviste in una rastrelliera. Dopo essersi levati la tuta lasciandola in una rastrelliera apposita il duo di ninja della Tregua si sarebbe mostrato finalmente senza maschera, con Satoshi Kujo che mostrava l'aspetto emaciato tipico dei membri del suo clan mentre Kymuji Shinretsu vantava un notevole cambio di stile rispetto all'ultima volta che Feng Gu lo aveva contattato, anni prima. Una ragazzina di forse dodici anni avrebbe portato degli asciugamani caldi e degli abiti di ricambio per gli Shinobi, se avessero voluto, presentandosi come Mion Terumi, Genin di Kiri. E' un onore, Mizukage-sama. Io e mia sorella Shion siamo state salvate da Jins Kaguya due anni fa e ci hanno reclutate qui. La ragazza si sarebbe occupata anche di fornire del cibo o altro per rifocillare il gruppo (da notare che non c'era carne nè pesce tra le pietanze)

    Se possibile vi chiederei di non lasciare la stanza fino a quando non arriverà la delegazione della Zanna. Disse Kymuji, sempre un pò brusco. Qui all'Abete le cose funzionano discretamente e non vorrei correre il rischio di creare più attriti diplomatici di quanti non ce ne siano già. Per conto suo il Kujo, presente nella stanza, avrebbe annuito. Almeno sei ore prima dell'arrivo. Potremo parlare e potremo presentarvi man mano gli altri membri della Tregua. Abbiamo compiti e incarichi, ci daremo il cambio stando con voi.

    Dopo un'ora i tre sarebbero andati via lasciando il posto a due donne col coprifronte della Zanna e a Jins Kaguya, che mostrava una capigliatura assai diversa dai tratti tipici del suo clan. Jins Kaguya, il Lupo d'Oro. Per servirvi. Avrebbe preso posto in una delle poltroncine, perfettamente a suo agio e con un sorriso tronfio. Immagino che il mio aspetto possa confondervi, ma diciamo che ho approfondito le mie conoscenze del richiamo dei Lupi...e c'è stata qualche conseguenza inaspettata con il chakra naturale che aleggia nell'isola. In ogni caso, siamo qui per attendere. Assieme. Che si dice dalle parti di Kiri ora che Shiltar è morto? Sogghignava, come se trovasse quella domanda divertente...dietro la sua schiena un tridente d'osso mentre al fianco portava una Kusari-Gama, e in effetti non avevano chiesto ai ninja di consegnare le armi. Delle due donne una era una ragazza poco più grande di Shion, che si presentò come Itami Chikuma. Genin della Zanna e membro della Tregua. Non gli stessi Chikuma che intendete voi...il mio clan è stato scacciato anni fa. Non che mi interessi quella vecchia storia, comunque. L'altra donna era più grande, anche se lunghi capelli neri nascondevano il suo viso e si confondevano con le vesti scure e i veli che portava legati alle braccia, identificandola senza ombra di dubbio come un membro del medesimo clan del Sanga. Mi chiamo Haruka Kuei e sono un membro della Tregua sin dalla sua istituzione. Immagino avrete delle domande...se posso vi risponderò, anche se fra venti minuti ho la poppata del bambino. Possibile che fosse la stessa Kuei che Shiltar aveva incontrato anni addietro, anche se assai cambiata?

    Due ore dopo (anche se la Kuei si era allontanata prima, come annunciato) ci fu un nuovo cambio, con l'arrivo di una ragazza molto somigliante a Mion e che si presentò come sua sorella Shion Terumi. Felice di conoscervi. Spero possiate avere pazienza...stando all'Abete va detto che la pazienza è l'unica cosa che rimane alla gente, in fondo, quando la paura della morte sparisce. Assieme a lei un grosso ninja dalla pelle scura che non poteva che appartenere al clan Ho della Zanna. Io sono Konkei Ho. Nonostante l'aria da delinquente non fu particolarmente irrispettoso e di fatto non si mise a parlare se non interpellato. Kisugy Shinretsu e Minami Chiba, i due membri mancanti, stanno cercando tracce dell'Hayate che ha attaccato ore fa. Non verranno a rapporto al momento, ma sicuramente saranno qui per l'arrivo della Muga.

    L'unica prova era aspettare, sempre che non volessero in qualche modo eludere quella ferma ospitalità. O potevano approfittarne per fare domande e sapere qualcosa di più su quelli con cui avevano a che fare e sugli effettivi ruoli della Tregua. In fondo erano in una zona di tregua e parlare anche di questioni personali o facezie era tutt'altro che sconsigliato.


    Il Team Sanjuro

    Fudoh, Youshi e Hitori erano in cerca di una soluzione mentre arrivavano da nord-ovest, dall'isola principale del Paese dell'Acqua, con poche informazioni e ancor meno certezze...eppure il fato e la sorte, o magari il Misticismo li stava guidando sulla buona strada, anche se questo implicava una trappola di iceberg taglienti che bloccava il percorso. Pur con tutta la buona volontà il potere di Fudoh era ancora acerbo e capace di spostare oggetti più piccoli di una persona, quindi anche se poteva imprimere una breve spinta ad alcuni iceberg minori, non era in grado di far scartare qualcosa di tanto grande da bloccare il passaggio di una barca, finendo per essere LUI a subire la spinta e cadere all'indietro. Serviva qualcosa di più per riuscire nella loro impresa, o avrebbero dovuto seguire il percorso obbligato finendo per essere identificati e, una volta raggiunto il porticciolo vicino al villaggio settentrionale, essere accolti in mezzo alla pioggia da uno strano individuo in tuta, non molto alto e con una voce squillante e giovanile (una ragazza, forse?) che avrebbe intimato loro di identificarsi e dichiarare cosa erano venuti a fare all'Isola dell'Abete.
     
    .
  14.     Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    304
    Reputation
    +163

    Status
    Offline
    L'Odissea di Yato

    Scosso da un suono in avvicinamento, mi destai con il cuore che batteva a mille mentre una mano cercava di andare a recuperare le armi...senza riuscire! Allarmato dalla cosa, realizzai solo un momento troppo tardi che avevo entrambi i polsi bloccati da catene e manette e che non indossavo niente del mio equipaggiamento. Mi maledissi per quella debolezza dell'aver reagito a quel modo solo per un rumore, come d'istinto: un ninja più forte sarebbe rimasto calmo valutando la minaccia e agendo di conseguenza...ero immaturo. Intanto realizzai qualcosa di più dell'ambiente circostante, che fissavo come un animale selvatico e che certo avrebbe lasciato più di uno sguardo innocente turbato. Cosa? Dove…? Bambini. Prigionieri come me. Ma perché ero stato fatto prigioniero? Ricordavo solo la tromba d'acqua e poi solo il freddo e sagome confuse. Anche con la forza di spaccare il cielo e la terra, nessun ninja può opporsi alla natura quando questa si scatena, figuriamoci un genin come me.

    Mentre cercavo di scacciare quei pensieri e focalizzarmi sulla situazione attuale (ma anche solo doverlo fare mi ricordava la mia inadeguatezza) uno dei bambini prese a sibilare qualcosa in preda all'eccitazione, fornendomi così qualche informazione su ciò che era successo, anche se decisamente insufficiente. Bambini rapiti da tutto l'arcipelago, e io praticamente nudo e senza strumenti nè supporto. Se non altro riuscivo a percepire il mio stesso chakra, dato che feci una rapida prova col chakra adesivo prima di rispondere alla ragazzina. Io...non capisco. Ero rimasto zitto troppo a lungo, quindi meglio fingere di essere sotto shock o comunque un pò tardo. Dove siamo? e perchè...perchè sono legato? Io...mi chiamo Yaboku. Ero...per mare. Non...dove siamo? Ripetere le domande e dare informazioni spezzate e di nessuna utilità, impossibili da analizzare, mentre sembravo inutile. Intanto con aria ancora spaesata mi guardavo intorno, cercando di cogliere elementi importanti o che servissero a facilitare la mia fuga, perchè una fuga era necessaria, sicuramente.

    Hanno preso le mie cose? Non...non respiro qui al chiuso...dove siamo? Un tocco di panico era perfetto per sembrare ancora più inutile di quanto non fossi. Poter usare il Mokuton mi rendeva una macchina letale a breve distanza, se uno non se lo aspettava, ma dovevo raccogliere più informazioni possibil! Suoni nell'ambiente...ero su una barca o non si sentiva nulla? Quei bambini erano ben nutriti? C'era cibo nella stanza che doveva tenere al sicuro? Le catene che avevo addosso mi permettevano di alzarmi e camminare? E soprattutto...c'erano porte o uscite su cui uno spuntone di legno poteva far forza?
     
    .
  15.     Like  
     
    .
    Avatar

    Falce dei Kaguya


    Group
    Y Danone
    Posts
    21,440
    Reputation
    +602

    Status
    Offline

    Volti Noti ed Ignoti


    I Guardiani dell'Abete



    Non mi ero completamente accorto del tuo successore, ossicino...
    C'è da dire che le azioni dell'altro ci hanno non poco distratto.
    Ed in effetti, quando aveva cercato di risvegliare Akira, il Risorto si era trovato costretto ad estrarre una lama ossea, pronto ad usarla sull'Hozuki, quando cercò di avvicinare la mano al Kaguya, che però usò l'osso solo per frapporlo fra loro, lasciando poi sfogare l'esagitato ninja della Nebbia.
    Se ci sfiora di nuovo, lo chiudo in una bottiglia e lo sotterro in mezzo al Deserto di Suna...
    E nessuno di noi ti bloccherebbe dal farlo, fratello...
    Forse per quella piccola inattesa interazione, appunto, il Risorto non s'era subito accorto della presenza di Itai, che, comunque, aveva fatto valere la sua presenza, parlando dopo di lui, che s'era presentato come Tetsuo.
    Il guardiano rivelò un bel pò di informazioni nel replicare al trio.
    Conoscevano il volto di Itai perché era stato prigioniero della Zanna.
    Dopo lo scontro con lo Yonga? E questo ce l'aveva detto?
    Il guardiano si presentò come un Kujo, quindi un parente di Michi e continuò nel dare notizie.
    Sanno quello che m'ha fatto il Sanga, ma la Muuga ha mantenuto la Tregua? E' effettivamente una donna d'onore, lo pensavo.
    E non oso immaginare cos'altro pensassi di lei ai tempi, fratello.
    Ero un uomo sposato ai tempi...
    Lo sei ancora!
    Cavilli...
    In realtà, ossicino, Noi tutti siamo parte di un uomo che si vorrebbe sposare con una parente del tizio mascherato qui, no? Se lui o la Muuga ci vedono, poi cosa facciamo per Feng Gu?
    Stupefacente buona domanda, Mostro, complimenti!
    Un problema alla volta. Dobbiamo risolvere i pericoli che ci sono da queste parti, poi penseremo a quanta gente potrebbe riconoscerci assieme a Michi.
    Se riuscirai a sposarla, possiamo sempre non invitare il resto del clan, o almeno non tutti! AHAHAHAHAH!!!
    E pensare che avevi offerto uno spunto così intelligente...

    La pioggia si rivelò, in parte, essere frutto di un jutsu ed il Kujo spiegò come fossero, probabilmente, già tutti e tre sotto l'effetto dell'isola, e quindi momentaneamente immortali, ma chiese anche di non attaccare nessuno, onde evitare di dare scuse a quelli di Hayate, frase che lasciò un attimo perplesso il Risorto: Quindi la Setta del traditore di Kiri ancora rapisce gente da questo villaggio, nonostante le guarnigioni?
    Domanda a cui ebbe prontamente risposta.
    Pensano meno agli abiti perché sono venuti da noi Fenici, quei maledetti!
    E hanno risvegliato un'Arma, oltre che agito contro un'altra e stanno controllando lo Tsuchikage...
    E non fosse per noi, starebbero anche ad Ame, ancora! Si sono tenuti occupati!
    La cosa più interessante, però, fu rivelata dopo: Akira non era uno dei guardiani!
    La Muuga è qui vicino? E quel cane illusionista è con lei?
    Potrebbe essere un gran bel problema, fratello.
    O un'opportunità!
    La Vendetta non deve mai danneggiare Kiri, te lo ricordi, vero? Lo hai deciso tu! Se attaccassi come ninja della Nebbia il Gen, oltre che probabilmente non lo vinceresti, potresti rovinare i tuoi piani reali e la pace di Kiri qui all'Abete.
    Ci sono almeno la Mansuetudine, il ragazzetto qui iperattivo e forse un'Arma di Iwa, se nessuno dei tre fattori non potesse uccidere quello spadaccino da strapazzo, ne sarei deluso.
    Lui non è il Sanga, lui non è mio... lui deve solo morire!

    Quindi il piano è far girare tutti dall'altra parte e vedere se così il Gen muore? Deboluccio come piano...
    Per ora è un proposito, Mostro, niente di più.
    Quindi, voi della Zanna avete avuto modo di rendere il ruolo qui all'Abete una missione momentanea? Se è qui da solo quattro anni, Kujo-san, immagino sia così, giusto?, avrebbe domandato "Tetsuo" all'altro.
    Le notizie sul quartier generale e sulla sua posizione ammutolirono per un attimo il Kaguya, che ricordava il palazzo e ciò che c'era nelle sue fondamenta: il cuore di Hayate, quello di Kisugy ed altri ancora, sei (o giù di lì) anni fa.
    La sorpresa fu l'altro uomo con quel medesimo costume: Kymuji.
    Kymuji!
    Fratello, sembri quasi commosso!
    Non ci furono repliche fra le voci, almeno non che il Kaguya stesse ascoltando, mentre i due custodi li accompagnavano in una stanza dove avrebbero dovuto attendere. E lì i due custodi rivelarono il loro aspetto.
    Kymuji era messo meglio di come se lo ricordava il Risorto: non era più lo straccione che Shiltar Kaguya aveva salvato a Genosha, dopo anni dalla sua scomparsa, seppur non era sicuro che fosse sempre stato in quel modo.
    L'altro, invece, era un tipo emaciato d'aspetto e la cosa fu utile per la domanda che da un pò mulinava nella testa del Risorto: Mi scusi per la domanda, Kujo-san, ma il suo non sembra esattamente un ottimo aspetto... le occhiaie e tutto il resto, se posso permettermi. Pensavo che questo luogo rendesse immortali e curasse ogni ferita o altro, lei non sembra esattamente scoppiare di salute.
    Non era una vera domanda, ma la domanda non poteva farla, non senza rivelare di sapere molto di più del possibile per un ninja di Kiri.
    Vuoi sapere se questo posto potrebbe curare Michi o il suo clan?
    Non credo che del clan in generale a lui interessi molto, sai, Pennuto?
    Ho strappato un cuore in questo luogo, ho visto altri vivere senza avere il cuore in petto, perché la loro condizione potrebbe essere diversa da curare? Michi ha paura del poco tempo rimastole, forse qui c'è una cura per lei...
    Temo tu sia troppo ottimista...
    Ed in effetti lo temeva "Tetsuo" stesso.
    Nel frattempo anche una ragazzina si presentò, una Terumi che Jins aveva salvato da un naufragio, a quanto pareva, portando con se abiti, asciugamani e cibo.
    Dopo un'eventuale risposta del Kujo alla sua domanda e dopo le indicazioni sul non lasciare la stanza, Tetsuo si sarebbe rivolto ad Itai: Kyudaime-sama, se non è un problema, approfitterei del cambio d'abiti., avrebbe semplicemente detto il Risorto all'altro, in attesa di un'eventuale risposta. Ed a meno che non fosse stata negativa, avrebbe scelto qualcosa della sua taglia ed avrebbe effettivamente approfittato del cambio d'abiti per togliersi di dosso quelle cose fracide d'acqua.
    Poi si sarebbe rivolto proprio alla piccola Terumi: Se posso chiedere, Mion-san, quale è la storia tua e di tua sorella? Come siete naufragate qui? Non ho moltissimi contatti con il vostro clan in quel di Kiri, ma non avete mai nemmeno cercato di ricontattare la patria?, in effetti la storia delle due naufraghe, convinceva poco il Risorto.

    [...]

    Quando poi ci fu il cambio della "guardia", "Tetsuo" strabuzzò gli occhi per due delle tre figure si presentarono davanti a lui.
    Gli sarebbe interessato poco della parente di Hinagiku, ma gli altri due sarebbero stati motivo di sorpresa.
    Il LUPO d'ORO? Si presenta così questo... questo...
    Fratello, buono...
    Ingrato? Va bene!
    In effetti lo stupore del Kaguya era parecchio nel vedere il nuovo aspetto di Jins: ricordava il suo allievo piuttosto pallido, quasi anemico, con corti capelli neri ed ora si trovava questa specie di bambolotto con i capelli biondi, ma il tridente d'ossa alla sua schiena non era facile da confondere.
    Ricordo ancora quando glielo donai... e lui parla della mia morte, così? Con indifferenza? E per di più dice di aver rafforzato il suo legame con i Lupi?
    Buono, fratello.
    Risultato di tutto ciò: probabilmente, per quanto il defunto Mizukage ricordasse l'astio fra Jins ed Itai, era più che altro "Tetsuo" stesso che guardava con non poco disappunto l'altro Kaguya.
    Poi c'era la Kuei: l'attenzione del Risorto non era stata catturata solo per il clan di appartenenza, ma perché era verosimilmente la stessa ragazzina che il Mizukage aveva conosciuto (ed affrontato) una mezza dozzina di anni prima, una delle due custodi originali (assieme all'Akimichi che Shiltar aveva ucciso ai tempi).
    Poppata del bambino? Mi scusi, ma hanno mandato una kunoichi da poco madre in missione in questo villaggio?, avrebbe chiesto, una volta intese le parole dell'altra e questa volta, più che altro, per aperta curiosità.
    Durante le due ore successive, poi, non avrebbe avuto la forza di resistere ed avrebbe dovuto chiedere: Jins-san, tu sei uno dei primi allievi del precedente Mizukage, giusto? Allievo sia del Mizukage Kaguya sia del nukenin Tamasizu. Qui sull'isola hai incontrato solo gli scagnozzi della Setta del Tamasizu? Non il nukenin stesso? A quel che diceva il Kujo-san, ci sono stati altri tentativi di rapimento, seppur minori in numero.
    E poi, verso tutti i custodi presenti, avrebbe chiesto, durante il periodo di attesa: Si è scoperto come faccia quest'isola a rendere immortali? A quel che ho capito dal briefing, il segreto è nell'acqua o nell'umidità... c'era anche un riferimento ad una qualche Tomba nelle informazioni lasciate dal precedente Mizukage, mi pare, ma ben poco., chiese.
    Speriamo che Itai ci regga il gioco su questo, fratello...

    [...]

    Altre due ore passarono e si presentarono due nuovi ninja: la sorella di Mion, Shion, ed un ninja del clan dello Yonga, dicendo che Kisugy e l'ultima della Zanna erano a caccia della Mansuetudine.
    Si sa qualcosa del tizio della Setta di Hayate che stanno inseguendo? Era da solo?, unica domanda mentre il secondo dei due nomi gli ritornava in mente.
    La Chiba che si trovava qui insieme alla ragazzetta dei Kuei. Ai tempi non riuscii a comprendere a pieno i suoi poteri, ma fu lei a far arrivare allo stallo e poi all'arrivo della Muuga.
    Muuga che ora sta tornando con una sua squadra.
    Esatto, fratello, saremmo otto contro otto, se ci fosse di che fidarsi delle due ragazzette Terumi.
    Non ti fidi a pieno nemmeno dei tuoi stessi compaesani?
    Non ho mandato io le due ragazzine qui e non so se solo l'aspetto di Jins e Kymuji è cambiato, o anche altro, da soli, per quattro anni, con chissà quali ninja della Zanna... è colpa mia, dobbiamo risolvere anche questo.
    Dunque siamo qui per un'Arma che potrebbe divorarci, per fare ammenda con questi ninja che hai lasciato fuori dal mondo ed ora anche per uno dei tuoi nomi sulla lista e per la cricca di Hayate? Saranno giornate impegnative! AHAHAHAHAH!!!
    Mostro, non aggiungere problemi a quelli che già abbiamo!


    Yato

    Il giovane Senju si ritrovò di certo confuso, ma ebbe la prontezza di guardarsi intorno, studiare l'ambiente in cui si trovava.
    Era all'interno di una nave, nella "coperta", la parte al di sotto dello scafo e la nave sembrava particolarmente semplice: legno e metallo, un unico ambiente di circa 30 metri di lunghezza per 12 di larghezza.
    C'erano però alcune brutte notizie in tutto ciò.
    Come tutti i bambini aveva delle catene ai polsi ed alle caviglie, non gli impedivano di muoversi, ma di certo limitavano i suoi movimenti, di fatto non poteva distanziare fra loro gli arti più di un abbraccio. La catena poi, sarebbe risultata molto resistente, persino per il suo legno, probabilmente.
    Forse collaborando avrebbero spezzato le catene (supponendo che oltre lui qualcuno avesse delle conoscenze ninja fra quei ragazzini), ma poi?
    La sala era lunga una trentina di metri e larga 12, ma a metà della sua estensione c'erano delle sbarre di ferro ed una porta, di fatto, erano in una gigantesca cella di una prigione, con sbarre piuttosto spesse e, se fosse andato a saggiarle, persino più resistenti delle catene.
    Ovviamente l'unica botola visibile era dall'altro lato delle sbarre.
    Nello spazio a loro concesso, il gruppo di ragazzini aveva tutta una serie di brande fatte con delle coperte relativamente pulite, un paio di secchi (la cui puzza avrebbe fatto facilmente individuare l'uso a Yato) e poi un tavolino dove erano rimasti dei pezzi di pane raffermo ed una brocca d'acqua mezza vuota.
    Anche tu sei stato preso in mare?, chiese il ragazzino più vicino a quella che si chiamava Mirza, Io ero partito con i miei genitori, eravamo in procinto di fare una piccola crociera, ma poi la nostra nave è stata colpita da una tempesta ed io mi sono trovato qui... non so bene come, o perché..., spiegò ancora, prima di chinare il capo ed iniziare a piangere sulle sue ginocchia.
    Nessuno di noi lo sa, Jijo. Eravamo tutti in mare, in un modo o in un altro: io vengo dall'isola di O'Uzu, Jijo è del Paese del Thé, come Tero e Vina..., continuò, indicando il bambino dai capelli biondi e la bimbetta con i capelli a caschetto, i più piccoli della cricca, seduti molto in fondo alla piccola sala.
    Ci verranno a salvare, sì, ci verranno a salvare. Io l'anno prossimo sarei entrato in Accademia, diventato uno studente di Kiri, poi un ninja! La mia famiglia mi salverà, è una famiglia importante! Sono Sore Ukataka... si sarebbe presentato l'ultimo ragazzino, guardandosi intorno, chiaramente fuoriluogo e spaventato quanto gli altri.
    Yaboku, tu sai da dove provieni? Siamo stati tutti rapiti in mare, hanno preso a tutti le loro cose... io avevo braccialetti e scarpe... la mia mamma ed il mio papà, non so dove siano adesso, nessuno di noi lo sa, né sappiamo dove siamo... la nave viaggia, tanto., bisbigliò nel rispondere alle prime domande.
    Poi all'accenno del chiuso: Non ci fanno uscire, ma ci sono due di loro che scendono qui sotto, dicono sempre buongiorno, ci portano cibo e cambiano le... i secchi..., ammise con un pò di vergogna.
    L'ultima volta hanno portato qui anche te, io sono arrivata dopo Sore e Jijo, ma prima di Tero e Vina, loro sono arrivati alla terza volta che li ho visti scendere, tu sei arrivato due volte dopo di loro. Il mare era stato tanto tanto forte un pò di tempo prima che arrivassi e tu eri tutto fradicio., finì di raccontare la bambina.
    Forse quelle informazioni avrebbero aiutato il genin a ragionare su cosa fare.
     
    .
454 replies since 30/9/2017, 18:43   18662 views
  Share  
.