Nightmare Before Ninjamas!

[News Natalizia]

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  1. Zakira
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    Una ragazza, dai lunghi capelli rossi, si trovava sulla soglia della porta di ingresso nella dimora che da circa due anni la stava ospitando. Di fronte a sé un giovane ninja spiegò, brevemente, il prossimo incarico che le era stato affidato dall’Hokage. Ascoltò con attenzione, a braccia conserte e dallo sguardo piuttosto serio, ogni parola che proferì il giovane uomo. Il colloquio tra i due durò una manciata di minuti, dopodichè per lo shinobi fu il momento di andare. Forse per avvisare qualche altro sottoposto della missiva o per tornarsene a casa. La genin, prima di rientrare in casa, lo seguiva con lo sguardo, anche se la sua mente era completamente altrove. Una volta entrata all’interno della villa, chiuse la porta d’ingresso con una piccola spinta con la mano destra, per poi dirigersi verso la cucina. Considerata dalla Hoshiyama la stanza più calda rispetto a tutte le altre. Prese la tazza calda, sul tavolo in legno al centro della stanza, con entrambe le mani, lasciata prima dell’arrivo dello shinobi, facendo un piccolo sorso. La sua mente divagava mentre il suo sguardo era focalizzato al di fuori dell’unica finestra che, affacciava dritta sul giardino della lussuosa villa.

    §Il paese della Neve...§

    Aveva avuto pochissimi modi di viaggiare durante la sua adolescenza. Nonostante la ricchezza posseduta dalla sua famiglia, i suoi genitori non le avevano mai dato l’opportunità di viaggiare per il continente. Solo grazie alle varie missioni che aveva affrontato fino a quel momento. Alcune di queste erano di poco conto rispetto ad altre ma permise alla ragazza di visitare ulteriori luoghi al di fuori del Paese del Fuoco. E il Paese della Neve fu uno di quei paesi che non aveva mai visitato e, grazie a quella missione poteva finalmente calpestare la terra anche di quella terra a lei sconosciuta.

    [...]

    I giorni passarono velocemente da quella comunicazione che la ragazza ricevette nel pieno pomeriggio. Non fece niente di particolare, se non leggere qualche libro o starsene a casa al caldo. E il giorno della missione, il 24 dicembre, arrivò improvvisamente. Quasi come un evento tanto desiderato dalla giovane donna. In realtà era una semplice missione ma l’idea di visitare, anche per qualche secondo, il paesaggio di una terra straniera la emozionava non poco. Date le fredde temperature optò per vestiti caldi ma allo stesso tempo comodi. Ciò che stava affrontando era pur sempre una missione e non voleva trovarsi impreparata per eventuali attacchi nemici. Per quel motivo decise di portare con sè l’equipaggiamento, ben nascosto sotto al lungo e imbottito cappotto color ocra. Indossò anche un cappello di lana color castano, per proteggere la testa dal freddo, e una lunga sciarpa bordeaux. Come bordeaux erano le sue scarpe e il maglioncino dello stesso materiale del capello. Gli arti inferiori erano ben coperti da un lungo pantalone nero che, d’impatto, poteva risultare scomodo ma che in realtà era abbastanza elasticizzato per movimenti improvvisi.

    §Tra mezz’ora devo trovarmi al Gate. Devo muovermi!§

    Di corsa uscì dalla villa e iniziò ad incamminarsi verso il luogo d’incontro dove molto probabilmente, altri ninja furono scelti dal Kage per l’investigazione. L’aria gelida colpiva la zona occhi del suo volto, poichè la parte del corpo dal naso alla gola era coperto dalla calda sciarpa. Non aveva mai sentito così freddo in vita sua. Soprattutto alle mani, nonostante i guanti rinforza in cuoio che ultimamente indossava spesso.
    Se avesse trovato qualcuno avrebbe abbassato la sciarpa rilevando parte del viso e avrebbe salutato i presenti con un sorriso tra le labbra.

    -Ciao a tutti! Siete qui per la missione anche voi, ver… Ehm!? Ma io vi conosco!-

    [...]

    Oltre la leggera nebbia, che limitava non di molto la sua visibilità, al di fuori del Gate non c’era nessuno a parte gli altri shinobi convocati. Rivolse un fugace sguardo verso i presenti quando le sue orecchie captarono uno strano suono, costringendola a voltare lo sguardo in un punto indefinito verso la nebbia.

    -Cos’è questo suono?-

    A poco a poco il suono divenne sempre più riconoscibile a numerose campanelle che si avvicinavano sempre più ai ninja. Fino a quando dal nulla comparvero sei renne che trasportavano una slitta a 6 posti. La slitta si fermò davanti al Gate aspettando, molto probabilmente, gli shinobi prima di partire per il lungo viaggio verso il Paese della Neve. Avvicinandosi ad una delle renne, l’aspirante medico notò come quelle renne in realtà si rilevarono dei peluches animati, con la bocca completamente cucita. Un dettaglio che fece rabbrividire la diciannovenne che, dopo una smorfa di disgusto, si affrettò a prendere posto all’interno della slitta. Come per magia le finte renne iniziarono ad incamminarsi mentre i loro campanellini ricominciarono a suonare una melodia allegra, strappando un timido sorriso alla ragazza. Mentre la slitta continuava lenta la sua ripartenza, Asami lanciò un ultimo sguardo verso il punto di partenza che si allontanava sempre di più. Ma allo stesso tempo, la velocità della slitta aumentò sempre di più, quasi che la giovane donna dovette mantenere con la sua mano destro il suo cappello per non perderlo durante il viaggio. Ma non aumentò solo la velocità della slitta. A poco a poco gli animali iniziarono a levitare, alzandosi man mano dalla solida e terra fredda. Con i suoi occhi color verde smeraldo si avvicinò al bordo della slitta, posando il suo sguardo al di fuori di esso e notando che non fu solo una sensazione ma pura realtà. La slitta stava prendendo volo, lasciando la ragazza per alcuni istanti a bocca aperta prima di proferire parola.

    -Ma che…! Sta succedendo davvero!-

    Nel mentre la sua visione era puntata sulla nebbia fitta che le colpiva il volto, rendendolo ancora più freddo. A poco a poco la slitta superò anche il muro di nebbia, che si ritrovò al di sotto del veicolo. I suoi occhi notarono come il muro di nuvole si allontanava sempre di più. Invece, sopra la sua testa, il cielo era ricoperto da un manto di stelle che coloravano il blu della notte.

    -Wow! Non ho mai visto così tante stelle in vita mia!-

    Il viaggio durò per un paio d’ore ma la giovane Hoshiyama era impegnata ad osservare il panorama che in quel momento gli si presentava attorno a sè. Dalle lunghe praterie che caratterizzavano il paese del Fuoco alle montagne innevate che, molto probabilmente, segnavano ai ninja all’interno di quella slitta, l’arrivo alla destinazione. Altre slitte attirarono l’attenzione della ragazza, percorrendo lo stesso percorso e avanzando verso la fabbrica di armi del Re dell’Inverno. In lontananza un grande edificio, dai colori freddi, si innalzava attorno a tutta quella neve. Di essa si distinguevano solamente alcune luci accese, mentre le renne si dirigevano verso una possibile pista d’atterraggio. Una volta atterrati, il grosso portone della fabbrica si aprì improvvisamente come per accogliere i nuovi arrivati all’interno della struttura. Seguendo la massa la ragazza si diresse verso l’ingresso ben illuminato. Solo una volta dentro potè finalmente assaporare nuovamente la sensazione di calore, dopo il lungo e freddo viaggio che lei, Kairi e Shin dovettero affrontare. Ad aspettarli c’erano degli omini molto bassi che avevano accolto tutti gli shinobi con un sorriso sul volto, anche se il loro aspetto non erano al massimo della forma. Lo sguardo della giovane genin della foglia si fermò sull’uomo, che con la sua voce, cercò di attirare l’attenzione di tutti i presenti all’interno del salone. L’uomo vestito interamente di rosso, dai lunghi capelli bianchi e dalla barba folta del medesimo colore, si presentò come il Re dell’Inverno. Subito dopo diverse persone passarono tra i presenti portando tazze fumanti di zabaglione caldo. La ragazza, con titubanza ne prese una, rivolgendo un sorriso quasi forzato. Avvicinò la tazza alla bocca solo per sentire l’odore, che non amò particolarmente. Beveva, di tanto in tanto, del vino ma l’odore di quel liquore non l’aveva attirata particolarmente. Si guardò intorno cercando di notare facce conosciute oltre a quelle degli shinobi della Foglia. E la vide. Un sunese di sua conoscenza che faceva parte della sua stessa squadra, anche se dall’ultima missione non avevano avuto più modo d’incontrarsi. Si avvicinò a lui, con la tazza calda tra le mani, rivolgendogli un sorriso.

    -Ehilà Shunsui! Da quanto. Come va?-

    Fu attirata nuovamente dalla voce dell’uomo, voltandosi e guardando nuovamente l’uomo dal vestito rosso.

    -Alla salute! E che questa notte sia testimone di grandi affari fruttuosi!-

    Spostò il suo sguardo sulla tazza che aveva tra le mani. Era sicura quella bevanda? Oppure era stata contaminata da qualche strano veleno?
     
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164 replies since 12/11/2017, 22:20   4383 views
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