Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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    Nightmare Before Ninjamas


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    L'apparizione del Mizukage la riportò indietro per un momento agli avvenimenti che la videro diventare il Jinchuuriki dell'Otto Code. Di certo non la migliore notte della sua vita. Scosse la testa alla prima domanda di Itai, anche per riprendersi. Si ritrovò di nuovo nel mondo reale, ma poteva ancora sentire e comunicare con il Mizukage nel mondo interiore.

    Esteriormente, sembrò che Kamine avesse solo rallentato per un paio di passi, avvicinandosi al gruppo, mentre continuava ad ascoltare Itai.
    Un pericolo per la pace accademica? Non sembrava avere un senso messa così. Un villaggio in guerra contro altri tre. Doveva saperne di più. Quali sarebbero questi suoi piani, Mizukage? Per Oto rivoltarsi sarebbe un suicidio.

    La ragazza era arrivata ormai alla slitta dove Diogene, Hebiko e Harumi avevano già preso posto. Chinò leggermente il capo per poi presentarsi. Kamine Ashimi, molto piacere. Cercò di non far trasparire alcuna emozione particolare, concentrata anche sulle eventuali risposte di Itai dentro di sè, preferendo concentrarsi sull'esaminare il singolare mezzo di trasporto su cui avrebbero dovuto viaggiare.

    [...]

    Tirò il cappuccio del cappotto sulla testa durante la traversata, per proteggersi dal freddo ma soprattutto per non rivelare troppo della sua espressione, mentre continuava il discorso interiore con il Mizukage. Cosa sto rischiando esattamente?

    Nel mentre, il Mikawa fece giustamente valere il proprio rango, prima con gli ordini impartiti e poi con la richiesta di una goccia di sangue da ognuna di loro. Seppur riluttante, la ragazza acconsentì senza fiatare. Kamine Ashimi. Combatto principalmente a corto raggio, wakizashi o mani nude. Notò che Harumi non rivelò praticamente nulla sulle sue capacità se non l'essere "inesperta" e non riuscì a mordersi la lingua. Seppur inesperta, saprai già fare qualcosa meglio di altro, o no? disse quasi infastidita, guardando fuori dalla slitta.

    Quando Diogene chiese le loro opinioni, Kamine stette a sentire tutte le loro prima di prendere parola, con un tono neutro.C'è anche un'altra cosa da tenere in considerazione...guardate l'invito e guardate su cosa stiamo viaggiando... Fece un vago gesto con la mano Le possibilità che sia la contorta idea di divertimento di qualche ricco con le rotelle fuori posto non è da escludere. Aspettarsi il peggio.

    [...]

    L'arrivo alla fabbrica fu un'esperienza a tratti surreale. Osservò gli "inservienti" sottodimensionati mentre venivano condotti all'interno, per poi guardarsi intorno alla ricerca di volti familiari. Poi, fece finalmente la sua entrata in scena il "Re". L'idea che non stesse completamente a posto con la testa divenne più forte nella mente della kunoichi. Offrirono a tutti una tazza con dentro dello zabaione, ma prima di berlo Kamine si concentrò Conoscenza dei Veleni [2]
    Conoscenza: L'utilizzatore può utilizzare l’equipaggiamento [Veleni]. Anche in combattimento, il veleno si può applicare a qualsiasi equipaggiamento tramite slot Gratuito Lento. Il veleno applicato somministra 1 dose ogni contatto diretto con strutture organiche. Esistono 5 mezzi di trasmissione dei veleni: contatto, iniezione, aereo, ferimento, ingestione.
    Le dosi somministrate per iniezione e ingestione sono considerate raddoppiate (x2); ogni dose di veleno aereo genera per 1 round una nube di diametro pari a 1,5 metri, all’interno della nube è somministrata solo 1 dose; il veleno da contatto riduce la durata di tutti i malus di 1 round. I malus alle stesse caratteristiche non sono cumulativi.
    [Da genin in su]
    sull'odore della bevanda, per poi portare la tazza alle labbra ma senza bere Prestigiatore [1]
    Abile: L'utilizzatore ha una precisione e una finezza nei movimenti delle mani che sfiora il sovrannaturale. Può compiere facilmente giochi di prestigio con oggetti di dimensioni pari o inferiori a mediopiccola. Possono passare gli oggetti occultati da una mano all'altra in un tempo ridotto, difficilmente percepibile. [Da genin in su]
    effettivamente neanche una goccia, che avesse avuto o meno sentore di veleni o altro.

    Kamine Ashimi
    Chakra: 50/50
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 375
    Velocità: 425
    Resistenza: 375
    Riflessi: 425
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Note
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    I - Sorpresa!

    Cammino lentamente verso il punto di ritrovo. Nel silenzio della sera, i miei passi risuonano tra le due pareti di roccia che delimitano l'unica via d'accesso a Suna. Sono in perfetto orario, quindi non ho bisogno di affrettarmi.

    Attraversando il varco che mi avrebbe condotto all'esterno del villaggio passo difronte ad uno dei guardiani di turno a quell'ora. Sembra sul punto di appisolarsi, ma, accortosi della mia presenza, si rimette immediatamente sull'attenti con uno slancio piuttosto goffo. Il suo viso non è in grado di celare la preoccupazione. Evidentemente teme che lo rimproveri, o peggio. D'altronde, i modi del mio predecessore avevano fatto si che la figura dell'amministratore venisse associata a quella di un inflessibile autocrate e, a causa della fama della mia famiglia, tutti si aspettano da me la medesima rigidità. Contro ogni sua aspettativa, mi limito a sorridere e a rispondere con un cenno del capo. Ho intenzione di liberarmi in fretta di questa sciocca credenza. Anche se molti ritengono che la paura sia necessaria a governare un paese, credo sia una scelta poco saggia affidarsi a certi strumenti. Indubbiamente, è qualcosa che non avrebbe favorito i miei piani. Nessuno mette in discussione la bontà delle intenzione di un Amministratore rispettato e amato da tutti, ma le persone credono facilmente alla peggiore delle storie che circolano su un governante spietato. Il monaco rosso è la prova concreta della mia teoria: anche se il suo comportamento è sempre stato irreprensibile, non era stato possibile mettere a tacere le voci che avevano preso a circolare in seguito alle sue dimissioni.

    C'è qualcosa di strano nell'aria stasera. Qualcosa che non si vede spesso a Suna, tantomeno nel deserto, a pochi metri di distanza dalle Mura. Non dovrebbe esserci così tanta umidità. Nemmeno in questo periodo dell'anno. Sono sicuro che mia sorella ci avrebbe letto un qualche segno riguardante il mio futuro, ma non sono mai il tipo da badare a queste cose. Tuttavia, quando inizia a calare la nebbia mi sento obbligato ad accettare l'idea che l'invito del Re dell'Inverno non sia un imbroglio o uno scherzo di qualche imbecille. È una consapevolezza irrazionale, che proviene dai limiti della mia coscienza, eppure me ne fido ciecamente.

    Ad attendermi trovo soltanto Shunsui Abara, un genin appartenente al clan dei marionettisti. Mi saluta in maniera gentile e formale, ma si nota una certa freddezza nei suoi modi. Anche negli occhi non è possibile leggergli alcuna emozione. In netto contrasto con il mio giovane sottoposto - a dire il vero, io ho quasi sei anni in meno di lui. - sul mio volto compare un sorriso accogliente. Quasi come quello di qualcuno che incontra un vecchio amico dopo molti anni. Mi piego in un lieve inchino, cedendo al peso a cui sono condannato dal mio cognome e dal mio rango. Buonasera, Shunsui. Temo sarai solo tu ad accompagnarmi. Non sono riuscito a trovare altri ninja disponibili per stasera. La voce è calma e gentile. Non sono turbato dalla mancanza di altri ninja: la lettera era arrivata troppo tardi perché potessimo fare di meglio. Pochi istanti più tardi, qualcosa emerge dalla nebbia. All'inizio mi sembra di vedere una slitta trainata da sei animali, ma mi accorgo quasi immediatamente dell'errore. A trainare quel mezzo piuttosto antiquato sono delle renne pupazzo. Anche se è evidente che siano soltanto dei giocattoli, quando Shunsui prova ad avvicinarsi, il pupazzo reagisce come avrebbe fatto un'animale in carne ed ossa. Il Re dell'inverno vi ha rubato l'idea. Commento divertito, prima di mettermi a sedere. Ora ero ancora più curioso di sapere che cosa ci aspettasse.

    Appena Shunsui sale a bordo, la slitta inizia a scivolare sulla sabbia, aumentando progressivamente la sua velocità. Qualche centinaia di metri più tardi, con un sobbalzo si stacca dalle dune dell'Anourch. Con la destra faccio appena in tempo a fermarmi il cappello sulla testa, evitando che si perda nel deserto. Invece che sorpreso - anche le marionette che si vedono a Suna possono volare -, mi sento sollevato. Arrivare al paese della neve via terra avrebbe richiesto un viaggio molto più lungo e stancante.

    Più ci avviniamo alla nostra meta, più mi sento fortunato ad aver scelto dagli abiti piuttosto pesanti per quell'occasione: una lunga giacca nera, dal taglio militare e un sciarpa color sabbia. Il coprifronte è cucito sulla manica destra, all'altezza della spalla. Inoltre, anche se è ben nascosto sotto il cappotto, ho con me tutto il mio equipaggiamento. Le armi di dimensioni maggiori sono stipate in un rotolo, mentre sul mio corpo sono già pronti tutti i sigilli necessari ad affrontare un nemico piuttosto impegnativo. Non so cosa aspettarmi da questo Re dell'Inverno - se non che sia un pazzo eccentrico, visto il modo con cui ci fa viaggiare -, ma non ho intenzione di farmi trovare impreparato. Il nostro obiettivo principale è quello di raccogliere informazioni sul Paese della Neve, su questo fantomatico Re dell'Inverno e su chiunque altro sarà presente all'evento di stanotte. Dobbiamo capire quali armi sia riuscito a costruire e a chi ha intenzione di venderle. Non possiamo dare per scontato che il nostro gentile ospite non abbia intenzione di rifornire anche dei Nukenin o i Cremisi. Al momento non sappiamo abbastanza da decidere un piano d'azione preciso. In ogni caso, non voglio che tu faccia niente di avventato. Sarebbe meglio se riuscissimo ad accaparrarci qualche arma interessante, ma per stasera questo non è l'obiettivo primario. Rispondo, quando il Genin mi chiede quali siano le mie intenzioni. Volontariamente dimentico alcune delle cose che mi ero ripromesso di fare. Cose che non è bene dire ad alta voce e che non voglio condividere con lui. Hai qualche suggerimento? Se Shunsui non mi avesse interrotto, avrei continuato a fare conversazione, parlando di quel genere di cose frivole di cui gli estranei discutono durante un viaggio altrimenti noioso, interrompendomi soltanto per ammirare la bellezza del paesaggio sotto di noi.

    Atterriamo difronte ad una struttura enorme, caratterizzata da linee semplice che svettano verso il cielo. Con grande sollievo di tutti, un enorme portone si apre difronte a noi, lasciandoci intravedere l'interno della fabbrica con i suoi strani abitanti. Uomini e donne alti poco più di un metro e dall'aspetto piuttosto malconcio. Schiavi? Il dubbio sorge spontaneo, anche se sembrano genuinamente felici del nostro arrivo. Stammi vicino. Mi limito ad ordinare a Shunsui mentre ci avviciniamo al folto gruppo di shinobi presenti nella sala. Mi guardo intorno, posando il mio sguardo per qualche secondo su ognuno di loro. Lascio che l'aspetto del loro chakra, ognuno dotato di caratteristiche uniche e inconfondibili, si scolpisca nella mia memoria, cosicché mi sarebbe stato facile riconoscerli se li avessi rivisti. Poco più tardi, dall'enorme balconata al piano superiore spunta il famoso Re dell'Inverno. Il suo aspetto non è da meno rispetto al suo pretenzioso appellativo. Anche se sembra piuttosto anziano, conserva un fisico vigoroso, decisamente ben più massiccio del mio o di quello di quasi tutti i partecipanti. A guardarlo bene, mi pare addirittura che sia alto almeno due metri. Incuriosito da questo contrasto, ripeto lo stesso procedimento usato su tutti gli invitati, così da ottenere più informazioni sul suo conto.

    Mentre mi guardo intorno, cercando di trovare qualcosa di interessante, uno dei due aiutanti del re dell'inverno si ferma difronte a me, porgendomi un vassoio carico di bicchieri ricolmi di una bevanda calda e giallastra. Accetto l'offerta, sorrido e ringrazio educatamente l'uomo, che passa più avanti, continuando il suo lavoro. Conosci qualcuno? Sussurro al mio accompagnatore mentre, tenendola con entrambe le mani, mi avvicino la tazza al volto. Il profumo dello zabaione mi riempie le narici, ma respingo la tentazione di assaggiare quella bevanda. Preferisco evitare il rischio di una eccessivamente precoce morte per avvelenamento. Mentre l'attenzione di tutti è catturata dal nostro ospite, io non perdo tempo, dando inizio alle indagini. Mi sarebbero bastati pochi secondi di concentrazione per espandere la mia percezione a quasi tutta la fabbrica.



     
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    È colpa tua. Ratty

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    Prego! Prego, bevete e divertitevi! Immagino sappiate che oggi si celebra il Solstizio d'Inverno, il giorno più importante della stagione, anche se in altre terre, terre che hanno molto colpito la mia immaginazione da ragazzo, prende un nome differente. Oh Oh Oh! Rise battendo la mano sulla pancia mentre diverse persone bevevano e altre invece ignoravano l'offerta, con gli strani servitori bassottini che trottavano tra i presenti con aria gioviale, portando via i bicchieri per chi non aveva bevuto e offrendo di riempirlo nuovamente a chi invece aveva accettato la bevanda zuccherina e decisamente innocua. Qualcuno aveva anche dei vassoi con biscotti allo zenzero e altri alla cannella, sempre a disposizione degli ospiti, mentre qualche altro inserviente (ma quanti erano?) portava dolci e assaggi di altra natura, anche provenienti da terre lontane come una specie di torta piena di canditi e uva passa, ma non mancava il salato per chi gradiva altri sapori. Alla mezzanotte esatta... Annunciò il padrone di casa, tirando fuori un buffo orologio con un numero di lancette decisamente superiore a quante potessero servire per restare sani di mente. ...che sarebbe fra circa mezz'ora, avrete tutti la vostra dimostrazione. La mia Fabbrica è qualcosa che non potete nemmeno immaginare, e in questo periodo dell'anno io sono sempre ispirato, posso costruire senza alcun limite! Ma facciamo festa intanto! OH OH OH! Avrebbe raggiunto una scalinata decorata con stelle e brillantini, scendendo poi in mezzo al pubblico. In realtà un piccolo assaggio lo avete avuto, con i miei deliziosi mezzi di trasporto, no? Vi eravate accorti che le redini erano di liquirizia e masticabili? OH OH OH!

    Ora che si stava avvicinando era evidente che avesse qualcosa sul volto, forse del trucco o del cerone, dato che, almeno agli occhi di chi avesse anche solo un briciolo di conoscenze anatomiche, i suoi lineamenti erano assolutamente troppo perfetti e lucidi, nemmeno fosse passato sotto le mani di un chirurgo plastico con manie di perfezionismo. Rappresentati di tutti i villaggi o di poteri altrettanto interessanti dal punto di vista pecuniario. Sospettavo che avrei attirato persone straodinarie, e di alcune ho anche sentito parlare. Fece un inchino verso Diogenes. Garth dei Mikawa. Ammetto che ti immaginavo più basso, ma sono onorato. Così come mi onora avere qui ben due degli esseri più leggendari di questa terra. Percepiva i Jinchuuriki? E anche delle gran belle figliole! OH OH OH! Ma mangiate, vi prego. E Bevete. Il grande momento si avvicina OH OH OH! E ridendo di gusto si sarebbe avvicinato al gruppuscolo di Konoha, puntando dritto non tanto verso Kairi, coi suoi lineamenti Uchiha, ma piuttosto verso Shin e Asami. Ah! Odore di ricchezza! Siete qui come ninja o vi mandano le rispettive famiglie? OH OH OH! Non vogliatemene ma sono pur sempre un mercante, no? OH OH OH! E avrebbe cercato di posare con fare bonario una mano sulla spalla di entrambi prima di congedarsi e andare verso altri ospiti.

    Occhi indiscreti, miei giovani figli delle terre calde! I malcapitati erano proprio il duo di sunesi..si era accorto delle doti da sensitivo in atto? Intanto pareva più interessato a Shunsui, dopo quel primo commento. Sento come delle affinità elettive con te, amico mio. Magari dopo la festa potresti fare un giro per la fabbrica, non pensi? Amo la meccanica, è come una parte di me, OH OH OH! Intanto il giovane Amministratore avrebbe chiaramente percepito che il Re dell'Inverno aveva un chakra paragonabile, come potenza, a quello di Diogenes Mikawa poco lontano o di Hoshi, ma non ne avrebbe riconosciuto, stranamente, alcuna caratteristica. Forse un Byakugan avrebbe percepito qualche stranezza in più, ma non c'era altro di visibile al suo Sesto Senso. I servitori erano semplici civili, pure malconci, e dovevano essercene parecchi in tutta la fabbrica. L'unica altra forza significativa, comunque di parecchie spanne al di sotto del Re dell'Inverno, stava in qualche stanza sotterranea, ferma. Forse una guardia o qualcosa del genere, difficile a dirsi. Le mie creazioni forse sono poco affini al vostro clima, con tutti i richiami alla neve, ma rimangono strumenti di prima categoria, non temete. E soprattutto, magari quest'anno nevicherà anche a Suna, mai dire mai, no? OH OH OH!

    L'elfo interpellato da Fudoh invece aveva un sorriso che pareva quasi forzato. Io vivo benissimo qui alla Fabbrica. E' un mondo di sogni. Faccio bellissimi sogni, anche a occhi aperti. C'era un nonsochè di sinistro nel modo in cui lo aveva detto, quasi meccanico. Noi siamo fedeli al Re dell'Inverno! Non ci paga, siamo felici di servirlo! Un'elfa invece si era avvicinata a Kiyomi, ammirandone l'abito e fissandola a lungo, fino a risultare quasi disturbante. Se si fosse degnata di guardarla abbastanza a lungo, forse avrebbe infine capito che in quel volto dal sorriso estremo c'era qualcosa di vagamente familiare, e più la avesse osservata più avrebbe compreso che la persona che la fissava, anche se più bassa di almeno quindici centimetri, era senza ombra di dubbio una sua facoltosa cliente del Paese della Neve, una che le aveva comprato molti vestiti a caro prezzo, ogni volta tessendo le sue doti di sarta....solo che ora era una serva al palazzo del Re dell'Inverno, con stracci verdi e rossi e un'espressione da ebete affamato! Cosa poteva esserle successo? Un'abito di pregio! Il Re dell'Inverno le si sarebbe avvicinato, ilare e paffuto come non mai, ammirando l'abito della Kunoichi. Stupendo...dove lo avete preso? Cercavo giusto un nuovo guardaroba...dopo le vendite avrò letteralmente tanto denaro da non sapere come spenderlo! Se avesse scoperto che erano opera della donna stessa, dopo uno sguardo bonario all'elfa ammirata avrebbe chiesto a Kiyomi di andare nel suo studio, se voleva, per discutere della faccenda. Forse non sarebbe stata lei a fare offerte per Konoha, ma a riceverne.

    [...]

    Le chiacchiere erano andate avanti per un pò, così come i convenevoli, ma alla fine scoccò la mezzanotte, annunciata da campane a festa mentre una composizione di musica occidentale che parlava appunto di campane che suonavano si diffondeva nell'aria. OH OH OH! Finalmente la mezzanotte! OH OH OH! Ma fatemi tornare sul mio terrazzo, vi prego, serve una presentazione degna di questo nome! OH OH OH! Lasciando le persone con cui stava chiacchierando si sarebbe recato alla scalinata e da là nuovamente sulla sua balconata. Si schiarì la voce e quindi, allargano le braccia, annunciò. Io sono il Re dell'Inverno. Questa è la mia Fabbrica. E questo è il mio POTERE! Battè le mani, e a quel punto anche il più inesperto tra i ninja avrebbe potuto vedere il suo chakra che quasi traboccava, acceso come una stella a pochi metri da loro!

    LA MAGIA DEL NATALE!
    Come lingue di fuoco scintillanti quanto i festoni nella sala, il suo chakra si estese in ogni direzione, colpendo anche il pavimento, le colonne decorate e le balaustre, senza contare gli alberi addobbati e anche qualcuno dei pacchi incartati che stavano tutto intorno (e che durante il ricevimento erano stati indicati come semplici "decorazioni"). Nei punti colpiti la materia parve deformarsi e riempirsi di meccanismi e ingranaggi che spuntavano come funghi, fino a che la materia stessa cresceva, di fatto apparendo dal nulla, fino a generare veicoli e automi di diverse foggie...tutti simili nel tema a quella fabbrica e a quel ricevimento.

    C'era una renna di peluche simile a quelle che li avevano trasportati, ma le corna avevano un'aria assai più aggressiva e affilata, mentre dalla bocca sbucava una lama. Poco distante un carillon meccanico iniziava una canzone a tema con una bambola meccanica a grandezza umana...che tuttavia ad un certo punto emise delle lame metalliche a forma di stella cadente che falciarono l'aria tutto intorno. Uno degli alberi colpiti aveva le strane palline decorative che si erano allungate e parevano ora cariche di liquido, mentre i rami oscillavano in maniera assai meccanica, come pronti a lanciarle. Un esercito di soldatini con carica a molla prese a marciare, ma la punta delle loro piccole spade era percorsa da scariche elettriche e sembrava sul putno di convergere tra tutti loro ed essere scagliata come una tempesta di fulmini. Una scimmietta di peluche batteva dei piatti dopo essere stata caricata a molla, ma l'onda d'urto era tale da tagliare qualunque cosa avesse davanti.

    Nessuno dei ninja venne effettivamente minacciato da quelle dimostrazioni, anche se qualche elfo finì gambe all'aria o ricevette qualche ferita minore, ma non sembrava che il ridente padrone di casa se ne preoccupasse più di tanto. Posso creare qualunque meccanismo o automa io desideri semplicemente volendolo! Sono una forgia vivente. L'unico problema è che questo è un potere che si può usare solo d'inverno, e che dopo il natale, dopo questo giorno, decade rapidamente fino all'anno successivo. Solo che stavolta ho deciso di andare OLTRE ME STESSO!

    AMMIRATE!


    Il chakra avvampò di nuovo, stavolta avvolgendolo con le sue lingue di fuoco scintillante. Il volto si aprì, rivelando meccanismi all'interno (appena generati o erano là già da prima?), e ingranaggi che apparivano dal nulla, deformando il suo corpo fino a cambiarne completamente le sembianze. Dopo pochi minuti il processo era concluso, ma del bonario Re dell'Inverno non restava nulla.

    happy_birthday____or_something_by_slaine69-d35kkff


    BUON NATALE DAVVERO.

    UN NATALE CHE STAVOLTA DURERA' PER SEMPRE.

    MA DITEMI, QUANTO SIETE DISPOSTI A DARE PER QUESTO POTERE?


    Era una minaccia? O una dimostrazione? Come avrebbero reagito i ninja? Meraviglia o preoccupazione? Al centro della sala intanto, attivato dal fuoco scintillante, si era sollevato un meccanismo complesso che ricordava la fabbrica stessa, coi suoi padiglioni attorno al palazzo centrale dove stavano tutti loro...e numerose miniature che ritraevano tutti i ninja presenti. Alla perfezione.

    maisonperenoel




    Ricordo a tutti che questa è una giocata natalizia, potremmo paragonarla a una News, quindi potete tranquillamente ignorare l'ordine di posting, o interagire tra voi come meglio credete anche con minipost. Io risponderò anche senza aspettare tutti.

    Il mio prossimo post sarà il 29/11 (dopotutto è un interpost)
     
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    Dracarys

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    2° post



    Pensato
    Parlato


    Non conosceva la terza persona che stava viaggiando con loro, anche se era sicura che fosse partita con loro quando il palazzo del daymo era stato attaccato, seppure non l'avesse più vista dopo essersi spostata. Quando la notò, con la serva e la montagna di bagagli con tanto di scii, alzò un sopracciglio con aria interdetta nell'osservarla caricare tutto nella slitta quasi stesse preparandosi per andare in vacanza.
    Decisa comunque ad essere educata come a suo solito si sarebbe in ogni caso avvicinata, inchinandosi cortese e presentandosi con un accenno di sorriso Kairi Uchiha, piacere. Non ci siamo mai realmente presentate prima di allora, anche se mi ricordo di averti visto al palazzo del daymo. In ogni caso... continuò, non riuscendo proprio a trattenersi Tutte quelle cose sono realmente necessarie? Stiamo andando in avanscoperta, non in albergo... c'era un leggero tono di rimprovero nella sua voce, trovava tutto quell'eccesso nel vestire e quella superbia e sufficienza nel comportarsi particolarmente irritante e temeva che un simile atteggiamento potesse anche compromettere il loro compito.

    In viaggio poi Kairi sembrò la più tesa del gruppo, accorgendosene con grande imbarazzo quando anche lei fu più tranquilla. Con un piccolo colpo di tosse cercò di dissimulare la vergogna provata in quel momento, stringendo poi la mano di Shin quando questi lo cercò sotto la coda della volpe e voltandosi per osservarlo con un sorriso. Fu in quel momento che vide l'amico coprire anche Asami, sorridendole gentilmente nella stessa identica maniera con cui lo faceva a lei. Non disse nulla a riguardo, ma la gelida occhiata che lanciò al ragazzo prima di voltarsi e tornare a fissare con indifferenza il panorama sarebbe stata evidente a chiunque dei presenti.


    --------------------------------------------------------------------------



    Rimanendo nella sua posizione osservò il grosso ed accogliente omone mentre si avvicinava, accorgendosi sempre di più di come i suoi lineamenti sembrassero fittizi, troppo perfetti e troppo lucidi quasi stesse indossando anch'egli una maschera. Eppure i movimenti di viso e corpo erano troppo naturali perché si potesse trattare di un automa, almeno questo fu il pensiero della giovane.
    Quando cominciò poi ad avvicinarsi quasi ad uno ad uno a tutti gli ospiti rimase in ascolto con attenzione, decisa a non perdersi alcun dettaglio: volontariamente o involontariamente l'uomo stava dando preziosi indizi su tutti presenti e la cosa avrebbe potuto farle comodo, in quella precisa situazione o in futuro. Il primo a cui si rivolse fu l'enorme shinobi del suono, un uomo che come stazza avrebbe facilmente raggiunto Raizen, forse addirittura superato.
    Nel sentire il cognome strinse leggermente gli occhi, prendendosi qualche istante per ricordarsi dove l'aveva sentito prima: Mikawa...Diogene Mikawa. Era stata proprio Harumi nel loro ultimo incontro al suo villaggio natio a parlarle di lui, spiegandole come fosse stato uno dei suoi seguaci a sigillare il due code dentro di lei: istintivamente ed in maniera incontrollata provò un improvviso moto di rabbia nei suoi confronti, era per questo anche colpa sua se la kunoichi era diventata uno strumento in mano di Oto! Rimase a fissarlo diversi lunghi istanti espirando pesantemente quasi a scaricare quel sentimento, inutile e dannoso in quel momento, spostando poi lo sguardo prima sulla provocante kunoichi otese che aveva intravisto qualche tempo prima alla sfilata e su Hebiko
    ...due degli esseri più leggendari di questa terra... ripete mentalmente quella frase ragionandoci, parlava forse dei bijuu? Harumi ne conteneva uno dentro di lei, ma chi era il secondo jinchuuriki presente? Hebiko? No, ne dubitava, aveva combattuto al suo fianco e non aveva mai visto nessuna abilità nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Harumi o di Raizen. Il colosso? Era una possibilità, quell'uomo la inquietava sin dal primo sguardo che le aveva lanciato. La mora kunoichi? Non poteva escludere neppure quella ipotesi...certo non la tranquillizzò il fatto che Oto per quell'occasione avesse deciso di portare con sé ben due forze portanti, ricordandosi con tristezza come Konoha al momento le avesse perse entrambe...

    Quando poi l'uomo si avvicinò a loro la ignorò quasi di proposito, soffermandosi unicamente su Asami e Shin, il che in parte la rincuorò: il fatto che non avesse rivelato nulla su di lei non poteva che essere un piccolo vantaggio, non che avesse molto da nascondere. I suoi tratti somatici ed il piccolo simbolo sulla sciarpa erano un evidente segno del suo clan di appartenenza. Null'altro di particolarmente degno di nota venne rivelato sugli altri presenti e così l'Uchiha si accontentò delle buone informazioni ottenute su Oto, ripromettendosi di tenere d'occhio quel gruppo: in quel momento erano probabilmente quelli più potenzialmente pericolosi in quel luogo, anche se conoscendo Harumi ed Hebiko era piuttosto sicura che almeno loro non avessero alcuna intenzione malevola.

    Infine arrivò la tanto attesa mezzanotte e fu in quel momento che il Re dell'Inverno iniziò il suo spettacolo: facendo letteralmente traboccare il chakra fuori dalle sue mani e tutto ciò che era stato toccato da esso, tutte le decorazioni o i giocattoli improvvisamente diventarono pericolose armi. Certo, armi dall'aspetto quantomeno inusuale ma sicuramente mortali!
    Un potere che avrebbe indubbiamente fatto comodo a chiunque lì dentro e non le sfuggirono i vari sguardi sorpresi o interessati dei presenti Credo che salteranno fuori ottime offerte...nel caso lascerò fare tutto a voi, il commercio non è mai stata la mia branca si rivolse sottovoce ad entrambi i compagni della foglia, lasciando a loro la gestione economica eventuale di quella situazione: lei era brava a combattere, a trovare gli avversari in mezzo ad un bosco e a giocare con la mente delle persone tramite genjutsu ma quello non era in alcun modo il suo campo.
    La sua attenzione fu però attirata nuovamente da un lampo di chakra e quando tornò a fissare il Re dell'Inverno quest'ultimo si stava trasformando in una pericolosa macchina da guerra su due gambe: istintivamente fece un paio di passi indietro, preparandosi a qualsiasi situazione e non immaginandosi di certo una simile evoluzione. Si sentì ancora meno tranquilla quando un meccanismo rappresentate la fabbrica in miniatura si sollevò al centro della stanza e quando notò tutte le miniature presenti esattamente identiche ai presenti in ogni dettaglio. Un brivido freddo percorse la sua schiena ed istintivamente si girò verso la porta quasi a valutare la situazione Forse non è stata una buona idea venire qui... sussurrò ancora una volta ai suoi compagni, fissando seria e preoccupata l'enorme uomo trasformato davanti a lei. Che cosa li aspettava, adesso?







    Edited by Kairi Uchiha - 25/11/2017, 17:25
     
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    Nightmare Before Ninjamas


    Secondo post



    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Il cosiddetto re cominciò a fare strani discorsi circa il solstizio d'inverno mentre i piccoli lavoratori continuavano a distribuire cibarie varie, che il genin continuava a rifiutare

    No, grazie.

    non solo perché non aveva fame ma per mancanza di fiducia e anche per mostrare una certa professionalità almeno finché non si fosse stancato. L'omone annunciò poi il verificarsi di un qualche evento a mezzanotte, non mancando di vantarsi della sua fabbrica. Quel tizio mostrava sempre più un atteggiamento che il Kuro non gradiva molto.

    Questo ciccione non mi piace proprio! Troppo presunto e che risata odiosa. Che cavolo avrà da ridere poi?

    Il fabbricante scese tra gli ospiti, sul suo volto qualcosa di strano, che Kitori notò appena:

    Quello è trucco?!

    senza dare particolare importanza alla cosa. Il barbuto interagendo con gli ospiti mostrò di conoscere alcuni fin troppo bene ma come poteva? In teoria non avrebbe dovuto sapere chi sarebbe intervenuto in oltre aveva probabilmente qualche abilità particolare.

    Mi sembra abbastanza strano...Vuoi vedere che ci sarà da divertirsi?


    Infine giunse la fantomatica ora X, annunciata da suoni di campane e una sconosciuta musica forse occidentale. Il padrone di casa ritornato al balcone mostrò il suo potere venendo letteralmente avvolto da un flusso di chakra brillante chiaramente visibile. L'energia finì per diffondersi in tutta la fabbrica e in ogni decorazione, dando forma ad automi, veicoli e trasformando oggetti innocui in armi pericolose anche se di aspetto improbabile o perfino ridicolo. Uno spettacolo non proprio rilassante che peggiorò notevolmente quando lo stesso re si trasformò in una sorta di automa dall'aspetto quasi spaventoso.

    Guai in arrivo! Ci scommetto. La mia solita fortuna!

    Pensò subito il nebbioso, decidendo che sarebbe stato più saggio cercare qualche alleato e fortunosamente aveva notato un paio di presenze affidabili e soprattutto una grande amica o almeno per lui era sinceramente così. Con passo calmò si avvicinò al gruppo di Konoha e soprattutto all'Uchiha tirando fuori il solito sorriso brillante.

    Ehi, bella guardiana! Che c'è non saluti gli amici? Sono io...Kitori. Ti spiace se mi unisco al gruppo? La situazione comincia a non piacermi...

    Sperando di essere accolto o comunque di non venire allontanato. Non contento il biondo si sarebbe rivolto poi anche ad Harumi:

    Ehi piccola allieva ci rivediamo! Sei in buona compagnia vedo...Ti saluta un amico comune...





     
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    Il Re di Inverno non deluse le aspettative del Colosso; aveva dimostrato di possedere una conoscenza profonda di ogni presente e se tali informazioni fossero frutto di una abilità "real time" o frutto di indagini pregresse non era dato sapere. Ad ogni modo rivelare l'identità del MIkawa non fu ne un colpo basso ne un problema per Aloysius, il cui volto era ben noto ad ogni villaggio accademico in quanto facente parte dell'Alleanza e per giunta guardiano del Suono.
    Non si degnò di prestare importanza nemmeno agli shinobi lì presenti che di certo avrebbero rivolto i loro sguardi verso di lui udendo le parole del padrone di casa panzone...aveva delegato il compito di carpire informazioni alle tre kunoichi e sarebbero state loro ad informalo sull'atteggiamento di tutti i presenti. Diogenes, invece, mantenne il suo sguardo fisso sull'uomo in rosso e sul senso delle sue parole:come diamine facesse a sapere che Harumi fosse un jinkurichi era difficile a dirsi sia perchè la ragazza lo era diventata da poco sia perchè non aveva avuto modo di viaggiare più di tanto, sotto controllo alla Villa.
    Questa constatazione indirizzò la prima impressione del Jonin verso una abilità legata in qualche modo al chakra o, perchè no, alla vista che conferiva al Re di Inverno una sorta di onniscienza...un potere temibile se così fosse stato e proprio per questa ragione di estremo interesse per Aloysius. Eiatsu sarebbe stato molto felice di analizzare un corpo in possesso di tali capacità!

    :::

    Nel tempo dedicato loro socializzare con gli invitati alla "festa", il Garth non si sarebbe preoccupato molto dei vari genin e chunin lì rinchiusi...la sensazione che chiunque troppo debole per catturare la sua attenzione fosse stato ben presto in pericolo si accresceva sempre di più. Dunque non distolse lo sguardo dalle tre combattenti otesi le quali avrebbero potuto muoversi come meglio credevano per scoprire quale fosse l'interesse di ogni Paese in quell'avventura; già la loro scelta di accettare lo zabaglione preparato dai nani del magnanimo padrone di casa la diceva lunga sulle loro personalità.

    " Nulla di strano Harumi, sembra un semplice dono di benvenuto. "

    Una cosa che lo sorprese fu il fatto di non vedere nukenin di alto calibro; ovviamente dietro una di quelle facce docili poteva nascondersi Feng Gu o magari Jeral, dopotutto senza Omoi a poter guardare oltre le apparenze la sua vista era limitata, ma considerando che anche i Kage non avevano ritenuto la proposta della Neve degna di nota forse era proprio lui a dover riconsiderare le sue aspettative.

    Peccato che l'intuito di Aloysius non sbagliasse mai.

    Poter osservare di cosa la "Magia del Natale" fosse capace fu sufficiente al Mikawa per assumere ancora una volta di essere nel giusto: le armi che l'omone del nord era in grado di sfornare erano più che degne di nota e molti dei semplici oggetti ivi presenti si animarono a mo' di burattini assassini e dal buon poter offensivo. Immediatamente la mente sempre attiva del guardiano andò agli innumerevoli modi per sfruttare una forza bellica del genere, alla loro efficacia in determinate situazioni e all'effetto sorpresa che erano in grado di generare. Aveva molte domande ma doveva aspettare perchè il bello non era ancora arrivato!

    Al pari delle trasformazioni più strabilianti tipiche di Oto, dai sigilli maledetti al Chikotsumiaku stesso, l'aspetto del ninja mutò considerevolmente fino a diventare una gigante macchina da guerra...a quel punto era chiaro che doveva essere un possesso di qualche abilità in grado di "meccanizzare" se stesso come la realtà che lo circondava (dopotutto aveva già dimostrato il suo interesse in quest'arte nei confronti di uno dei sunesi presentatisi). Sempre che si trattasse di una reale persona. L'unica cosa certa a cui Diogene era arrivato consisteva nel fatto di essere al cospetto di un personaggio pericoloso, amante delle guerra e con in grande vantaggio strategico di essere nella sua dimora (quei simpatici nanetti avrebbero potuto trasformarsi in spietati soldati senza destare stupore visto come si erano messe le cose).

    " Venite qui."

    Disse alle tre ragazze mentre con una mano andava a toccarle sulle spalle al fine di donare loro l'unica cosa che al momento poteva fornire loro un reale cuscinetto contro gli imprevisti [Attivazione TS + Immissione Vitale (3 Lievi) + Giudizio di Khorne]...se aveva imparato una cosa in anni di combattimento era che lo scontro poteva partire da un momento all'altro e che proteggere gli alleati a volte poteva essere più complicato che sconfiggere il nemico. In quel modo almeno si assicurava che le tre genin non rimanessero coinvolte nei suoi chiiton.

    E mentre il robottone con la barba chiedeva quanto fossero disposti a spendere per acquistare questa tecnologia, il modellino in scala di tutta la scena che comparve al centro della sala catturò la sua attenzione tardando la risposta per l'armaiolo. Sapeva esattamente cosa fare per iniziare a capire quali fossero le reali intenzioni dell'uomo che li aveva condotti in quel posto sperduto del mondo e con passo lento si avvicinò a quella realtà miniaturizzata. Nel tentativo di prendere il suo alter ego urtò "sbadatamente" contro uno degli alberi che bucavano attorno alla fabbrica facendolo cadere a terra; poi tese bene l'orecchio in direzione della posizione corrispettiva nelle realtà...quindi avrebbe rimesso il pino "sradicato" al suo posto e continuò nel movimento della mano con l'intento di afferrare il suo pupazzetto per studiarne fattura e dettagli. La sua mano gigante avrebbe favorito anche l'operazione che aveva in mente: cercando di non destare alcun sospetto fece uscire del sangue da sotto l'unghia generando un piccolo costrutto che avrebbe privato il Diogene in miniatura di almeno due ciocche di capelli. Anche in questo caso avrebbe osservato se a quella sua azione ne avesse generato una duale nel mondo reale, scrutando discretamente con lo sguardo il pavimento.

    Indipendentemente dall'esito di quei suoi piccoli test, i cui esiti anche se positivi difficilmente sarebbero stati carpiti dagli altri ospiti, Aloysius avrebbe ancora una volta fatto attendere il "Re" e si sarebbe diretto dove i pupazzi armati stavano eseguendo le loro dimostrazioni. Ne avrebbe osservato gli equipaggiamenti e la bontà delle azioni, come fluidità e forza dei colpi, ma doveva capire quale fosse il reale potenziale di quelle creazioni animate dal chakra del loro creatore e burattinaio e per farlo conosceva un unico modo: la bambola a grandezza umana uscita dal carillon sarebbe stata preda di un improvviso ed imprevedibile gancio[Tocco Distruttivo Superiore, Pot 90, For 850]! Il test giusto non solo per tastare con mano la resistenza dei costrutti ma anche per intimidire gli altri accademici presenti e scoraggiarli a prendere parte a quella trattativa.

    tumblr_static_tumblr_mr3owvuoue1rckvmto1_500

    " Re dell'Inverno hai la mia attenzione. Perchè non spedisci a casa questi ragazzini e non rimaniamo solo noi a parlare? "



    OT/ Già mi piace questo png! /OT
    Chakra utilizzato:30+90+40+5 = 165/1250
    Vitalità rimanente: 26.75/27.5
     
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    La fabbrica degli orrori


    II



    Zabaione e biscotti bastarono per rallegrare la Vipera, che sembrò cambiar opinione su questo bizzarro e grassoccio Re dell'Inverno. Con la bocca piena di biscotti, si sarebbe voltata verso Kamine, sorridendo:

    Sarà anche particolare, ma mi piace.

    Shunsui, da lontano, brindò con lei, brindisi alla quale rispose alzando anch'ella il bicchiere. Aveva avuto una buona prima impressione con lui, le avrebbe fatto piacere parlarci un po', magari più tardi.
    I primi ospiti ai quali il Re si avvicinò furono proprio loro. Intenta a mangiare biscotti e bere zabaione caldo, la ragazza avrebbe sorriso educatamente, sinceramente felice in quel momento di pausa... Almeno fino a che non lo sentì parlare di creature leggendarie. Hebiko si bloccò, sentendo lo zabaione andarle di traverso, iniziando a tossire ripiegata su se stessa.
    Ce l'aveva con lei? Quel grasso figuro era in grado di percepire il frammento di Orochimaru nella sua testa? Ma allora perchè due? Qualcun altro nel gruppo era come lei? In un primo momento temette il peggio, ma ripensandoci la cosa non tornava. Era sicura che l'omone non si fosse lasciato sfuggire quelle informazioni a caso. Alzando la testa per incrociare il suo sguardo, rimase per parecchio a fissarlo, distratta da qualcosa. Lo sguardo era vitreo e senza emozioni. Nel muoversi non sembrava nemmeno sforzarsi, o impiegare energia nel farlo. Hebiko cercò di non dare nell'occhio, ma era chiaro ormai come la sua opinione iniziale fosse cambiata. C'era qualcosa di strano in lui.
    Il commento di Fudoh attirò l'attenzione della rossa, che in risposta aprì la bocca, soffiandogli contro minacciosa.

    Credevo fosse un negozio d'armi, cosa pensa di ottenere uno stupido barbone?

    La presenza di Diogene scoraggiò la Vipera dal mostrarsi troppo amichevole con Kairi. Era vero che avrebbe voluto approfittare della distanza da quell'uomo per allentare la tensione, ma non poteva assolutamente rischiare che, sapendo delle sue conoscenze a Konoha, perdipiù un Uchiha, il Garth tentasse di approfittare della cosa. Avvicinatasi al gruppo di fogliosi, quando fosse stata abbastanza vicina a Kairi da potersi far sentire solo sussurrando, avrebbe pronunciato una breve frase:

    Noi non ci conosciamo.

    Di conseguenza, per rispondere al commento successivo, avrebbe parlato ad un tono di voce normale:

    Fai amicizia in fretta, guardiana, ci siamo viste una volta sola. Vi ha mandati il vostro Kage?

    Tra il gruppo riconobbe Kiyomi eShin. La Vipera non dimenticava mai le minacce di morte, ma data com'era finita la storia con l'Hokage, aveva messo da parte quel sentimento, almeno per quanto riguardava il ragazzo. La cosa le permise di mostrarsi pacata con lui, salutandolo con un cenno di capo.

    Shin. ...Kiyomi.

    Fulminò la donna con lo sguardo, ancora non le andava giù. Non sarebbe rimasta molto nei paraggi, non voleva destare sospetti dopotutto. Non sarebbe rimasta troppo lontano da Diogene, nonostante lo temesse voleva anche tenerlo d'occhio, era quello il suo dovere dopotutto. Ancora non le era chiaro se lo stesse facendo per Raizen, per se stessa, o per Febh. Entrambi sospettavano del Mikawa più o meno per gli stessi motivi, ed Hebiko, fidandosi di tutti e due, non aveva fatto altro che dargli retta ed obbedire alle loro richieste. Non lo avrebbe lasciato solo.


    La mezzanotte scoccò, e lo spettacolo del Re dell'Inverno ebbe inizio. L'atmosfera si trasformò completamente, passando da un'allegra giornata invernale ad un'oscura e meccanica fabbrica degli orrori. Certo, tutte le armi erano abbastanza lontane da non ferire nessuno dei presenti, ma il fatto che fossero circondati da quelle macchine completamente autonome non la metteva per niente a suo agio. Tantomeno il Mikawa, e ciò era piuttosto divertente. L'uomo che la stava mantenendo più al sicuro di chiunque altro, offrendole una protezione invidiabile, era anche colui che la metteva più a disagio per quel tipo di protezione, forse troppo oppressiva, troppo alla ricerca di controllo.
    Il primo istinto fu quello di portarsi alle spalle di Kamine, coprendosele a vicenda. Del gruppo, era sicuramente quella di cui si fidava di più, nonostante ancora non avessero avuto modo di approfondire al meglio il rapporto, come shinobi la riteneva sufficientemente all'altezza. Alla visione del modellino con le loro piccole copie, Hebiko non potè trattenersi dal rabbrividire, inquietata da quella scena.

    D'accordo, forse avevi ragione, potrebbe essere uno stramboide che ha voglia di divertirsi a nostre spese.

    I suoi precedenti dubbi vennero poi rivelati: l'uomo era davvero un automa! Diverse parti di lui si rivoltarono, ricoprendolo con una spessa armatura, interamente in metallo.
    Diogene fu sicuramente il più avventato tra tutti gli ospiti, puntando a distruggere una delle armi. La Vipera lo tirò per il mantello, troppo tardi e troppo debole per potergli impedire di fare ciò che voleva. Si sarebbe però avvicinata a lui, sussurrandogli addosso aggressiva, senza paura:

    Ma sei stupido!? Sei in una fabbrica d'armi, e la prima cosa che fai è fargli vedere che sei il più forte qui in mezzo cercando di distruggere la sua roba!?! Sei qui per fare affari o per attaccare rissa!?

    Il Garth ebbe la faccia tosta di proporre un accordo privato tra lui ed il Re dell'Inverno. Hebiko, frustrata, si portò davanti ai due, minuscola a confronto, e vagamente spaventata dall'idea di trovarsi in mezzo ad entrambi... ma la furia del momento ebbe la meglio.

    C-Come rappresentate dell'Amministratore Febh Yakushi, ritengo indispensabile la mia presenza durante l'accordo. Il signor Mikawa non si permetterebbe mai di fare affari senza esplicito permesso dello Yakushi, o in questo caso, della sua portavoce. E' uno dei più feledi shinobi di Oto, dopotutto.

    Sicura di averlo in pugno con quell'affermazione (e desiderosa di avere una scaletta per non farsi venire il torcicollo cercando di parlargli guardandoli negli occhi) sarebbe rimasta al fianco del Garth, fiera, con una piccola agenda in mano pronta a prendere appunti. Nonostante la sicurezza dimostrata in quei gesti, la Vipera era tesa e in allerta, tutta quella situazione non le piaceva affatto, ma si sentiva in dovere di tenerlo d'occhio, e così avrebbe fatto, a meno di rischiare la vita.
     
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    il re d'inverno


    2. Giochi da grandi

    Alla rassicurazione del Mikawa, Harumi si distese un poco. Oh, bene, allora ne approfitto. A piccoli, signorili sorsi, bevve la bevanda ancora calda, rinfrancandosi. Avendo ricevuto il nulla osta dal superiore, sebbene timidamente, la kunoichi allungò una mano afferrando anche un biscotto alla cannella, rimanendo estasiata dal suo sapore ricco ed esotico, che ben si sposava con l'atmosfera invernale. Poco dopo però la ragazzina tornò a farsi piccola piccola, intimorita dall'omone. Il loro ospite, infatti, era sceso tra gli invitati, soffermandosi presso il gruppo di ninja del Suono. Ad aggiungere apprensione al cuore della giovane, furono i lineamenti dell'individuo festante, del tutto innaturali, oltre al modo in cui si era rivolto a lei e alla compagna più matura. Diogene...sama... Istintivamente, era di nuovo arretrata, frapponendo il massiccio corpo del capoclan Mikawa tra lei e il potenziale pericolo. Quello per fortuna passò oltre, ma la sensazione di disagio rimase nell'aria. Harumi, dopo essersi accertata che non ci fossero problemi, si diresse allegramente verso l'amica di Konoha, la sua salvatrice, ricambiando con un sorrisetto imbarazzato il sorriso di Kitori al pensiero del coniglietto ubriacone e marpione. Kairi-senpai, sono contenta di rivederti! Sarebbe rimasta a parlare con la fogliosa, aggiornandola della vita nella Villa che proseguiva tutto sommato serena e chiedendo all'Uchiha come se la passasse, fintanto il capo non l'avesse richiamata a sé. Oh, devo tornare. Non mi tolgono mai gli occhi di dosso eh? Con un sorriso si sarebbe quindi allontanata, ondeggiando i capelli bicolore.

    dnzfcjn


    Raggiunto il jonin di Oto, questo allungò una mano sulla spalla della neo genin, che sobbalzò per la sorpresa. Harumi non comprese a pieno cosa stava succedendo, ma provò un calore diffuso irradiarsi dal petto e si sentì improvvisamente energica. Supponendo che il superiore si stesse in qualche modo prendendo cura di loro, la giovane chinò appena il capo. G-grazie, Diogene-sama. Non potè poi che seguire il gigante, assistendo alla sua serie di esperimenti. Dopo aver assistito il bonario anfitrione sfoggiare le sue creazioni e financo la sua vera forma, la ragazzina realizzò che la sua inquietudine di poco prima era pienamente giustificata. Nel recuperare un poco di amor proprio, dopo l'incontro con la sua salvatrice e il periodo passato tra le mura della sua nuova dimora, ancora non le era tornata una vera e propria paura per la sua incolumità. Trovava tuttavia rassicurante la presenza del superiore, benché fosse consapevole che buono non era un aggettivo che gli calzava a pennello. Non gli aveva tolto gli occhi di dosso per tutta la durata del giochino con le loro copie in miniatura, quasi si aspettasse che ad un'azione incauta del colosso provocasse chi sa quale reazione. Se anche ciò non fosse accaduto, Diogene non sembrava voler restare con le mani in mano ed intendeva imporsi -non c'era termine più adeguato- come unico interlocutore e possibile acquirente. Portandosi le mani davanti alla bocca per la sorpresa, Harumi non poté che assistere impotente allo sfoggio di potenza del Mikawa, il quale intendeva al contempo saggiare la resistenza della merce. Diogene-sama! Un sussurro di rimprovero, che probabilmente non sarebbe neanche giunto alle orecchie del colosso, sfuggì dalle labbra dell'ossequiosa jinchuriki. La segretaria dell'amministrazione fu invece più coraggiosa, e si fece avanti per inserirsi nella trattativa. La giovane rimase con il fiato sospeso in attesa dell'evolversi della situazione, lanciando una rapida occhiata alle sue spalle, cercando Kairi con lo sguardo.

     
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    Armi e neve


    Post 2 ~ Dimostrazione

    La presenza di altre due convitate sorprese Shin, che iniziava a sentirsi veramente beato tra le donne. Ciò nonostante la kunoichi appena sopraggiunta li trattò con una sufficienza tale da indisporlo e, sebbene il Kinryu avesse deciso di non pronunciarsi in merito, riteneva per lo meno ridicola l'idea di farsi accompagnare da una servitrice per un ninja in missione. Sospirando, lasciò perdere, godendosi il panorama piuttosto che farsi venire subito il sangue cattivo per un battibecco probabilmente infruttuoso, demandando l'incombente sfuriata alla più propositiva Kairi. La quale, per altro, si era premunita di gelarlo con lo sguardo per il suo improvvido quanto disinteressato atto cavalleresco. Lo sfortunato ragazzo, incapace di comprendere che cosa mai avesse combinato per ottenere un'occhiataccia del genere, ci riflette sopra per gran parte del tempo trascorso in volo, senza trovare una risposta. Consapevole dei suoi limiti in campo amoroso, e preoccupato per il possibile protrarsi di quello che doveva essere un malinteso, si appuntò mentalmente di parlarne con la diretta interessata alla prima occasione.
    Nell'osservare come evolveva la situazione, il genin di Konoha non poté che constatare quanto, purtroppo, avesse avuto ragione a preoccuparsi. Non solo il padrone di casa aveva qualcosa di losco, con quell'aria posticcia ed eccessivamente rubiconda, ma perfino i suoi modi di fare lasciavano a desiderare. Siamo onorati del suo invito. Naturalmente siamo qui per conto del nostro Villaggio. Radunando tutte le sue doti diplomatiche, cercò di rendere i dovuti onori al loro ospite, prendendo la parola a nome della squadra quando si fermò presso di loro. Ovviamente, se la sua merce dovesse risultare particolarmente interessante, potremmo poi parlarne per una fornitura privata. Era relativamente sicuro che il suo clan non fosse interessato a quel genere di prodotti, ma non c'era dubbio che le informazioni che poteva raccogliere quella sera avrebbero fatto gola a molti dei loro clienti. Lo straordinario sfoggio di armi improbabili che seguì, poi, lasciò stupefatti molti, ma da parte del Kinryu raccolse solo un sorriso sbieco. Tutto qui? Il sussurro sarebbe stato udibile solo a Kairi, che aveva di nuovo affiancato dopo che il gruppetto di Oto si era allontanato, e alla volpe seduta ai suoi piedi. La trasformazione che investì l'uomo stesso lo lasciò però stupefatto, e lo shinobi fu costretto a riconoscere che le sue capacità erano decisamente fuori dall'ordinario. Il ragazzo lanciò una rapida occhiata a Shunsui, quasi una muta richiesta di valutazione da parte dell'esperto marionettista. Natale? Quella parola non aveva il minimo significato per il foglioso, ma pronunciata da quella specie di automa aveva un suono decisamente cupo e minaccioso. Quando poi un diorama con la rappresentazione in scala dell'intera sala e di ciascuno dei suoi occupanti apparve al centro della stanza. Il ninja, che nella sua breve vita aveva già vissuto esperienze al limite del razionale, alzò gli occhi al cielo, domandando tra sé e sé al kami Inari se le divinità avessero tutto quel senso dell'umorismo. A rompere l'atmosfera di tensione che si andava diffondendosi ci pensò Diogene Mikawa, uno dei maggiori rappresentanti del Villaggio del Suono. Davanti alla sua manifestazione di forza, Shin normalmente sarebbe semplicemente impallidito. In quel caso, però, si portò una mano davanti al viso, sospirando al punto da afflosciare le spalle. Otesi... Nonostante fosse quasi tentato di dargli ragione e lasciare quel posto prima che fosse troppo tardi, non aveva intenzione di abbandonare la missione così su due piedi, ma neppure di mettere i bastoni tra le ruote del potente jonin del Suono. Semplicemente, avrebbe atteso la reazione del fantomatico Re dell'Inverno, nella speranza che non fosse qualcos'altro di folle. Eppure, la mezzanotte era appena scoccata e tante altre sorprese dovevano aspettarli in quel giorno di festa.

    byBCJuj


     
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    Un altro me


    II


    ...nessuna idea in particolare, Amministratore. Se fossi un venditore di armi, non mi farei troppi problemi circa i miei compratori: cercherei di vendere semplicemente il più possibile. Inoltre cercherei di non far scattare una guerra durante la transazione. Quindi, visto che noi siamo stati invitati, non mi aspetto nukenin all'evento...Piuttosto, dovessimo trovare qualcosa di interessante, quanto e cosa possiamo offrire? Disse il marionettista, mentre le renne fantoccio li trasportavano sopra quello che doveva essere il Paese della Pioggia. Per il resto del viaggio, Shunsui stette ad ascoltare il nuovo amministratore sunese parlare del più e del meno. In un altro tempo, avrebbe contribuito più attivamente alla discussione, ma questa volta si sarebbe limitato quasi unicamente ad ascoltare.

    [...]


    All'interno della fabbrica si respirava un'aria che era un misto di stupore ed incertezza, e l'atmosfera era resa quasi surreale dalla presenza di un numero di gnomi che sembrava essere infinito. Come l'Amministratore gli aveva comandato, Shunsui sarebbe stato al suo fianco, quasi schivando il contatto con gli altri. Tuttavia, conosceva molte delle persone presenti in quella stanza, quindi, quando queste gli si fossero avvicinate, le avrebbe innanzitutto introdotte all'amministratore, e quindi avrebbe conversato con loro. Salve Kairi, è bello vederti. Ti presenti Daishin Iga, amministratore di Suna. Aministratore, le è Kairi Uchiha, genin e guardiana di Konoha. Sei molto gentile, è stato uno scontro interessante, che pensavo di poter terminare rapidamente. Temo mi abbiano giocato un brutto tiro. Come vanno le cose a Konoha? Disse quando Kairi si avvicinò a loro. Shunshui sarebbe apparso alla ragazza molto più pacato e con molto più autocontrollo di sè rispetto al ninja che aveva conosciuto durante la missione alla Roccia. Il marionettista sembrava molto più maturo, mentre la guardava con statuaria fermezza negli occhi.

    Una voce alla sue spalle lo costrinse a girarsi. Asami? La ragazza lo aveva visto e gli si era avvicinato con un sorriso. Per un attimo il genin perse il suo autocontrollo, mostrando una qualche sorta di affezione. Dopotutto ad Asami doveva la propria vita: ...già, è un peccato che non ci si senta da un po'...ehm...ti presento Daishin Iga, l'amministratore della Sabbia. Amministratore, lei è Asami Hoshiyama. Fece una piccola pausa per poi continuare, prendendo la kunoichi un attimo in disparte: ..ti volevo dire...non abbiamo più avuto modo di parlarne...è andato tutto bene poi con la restituzione del rotolo proibito? Mi spiacerebbe sentire di averti messo nei guai, o essermi messo nei guai...per quel che vale... ed eventualmente aver messo nei guai anche se stesso. non che lo avesse fatto apposta, ma comunque.

    Subito dopo, arrivò, immancabilmente, anche l'ultimo membro della squadra delle Foglia: Shin. Dopo aver introdotto anche lui all'amministratore, avrebbe continuato: ...mah, ci sono troppi ninja accademici in questo posto perchè succeda qualcosa di brutto...vedrai finirà tutto in un battibaleno...

    Una volta rimasto solo con l'amministratore, invece, avrebbe detto: ...queste sono più o meno le persone che conosco, in aggiunta c'è la kunoichi con i capelli rossi e con il cappotto nel gruppo di Oto. Si chiama Hebiko, è l'assistente dell'amministratore di Oto. Parlando dei membri del suono chi è il colosso in mezzo a loro? Quell'uomo emanava una aura di estrema confidenza, e chiaramente si atteggiava come il capo del gruppo di otesi. Shunsui ne era stato subito attratto, ma ultimamente si era ritrovato a pensare con insistenza a qualsiasi cosa che avesse fare con il potere e le arti ninja.

    [...]


    La piccola celebrazione organizzata nella fabbrica procedeva spedita, ed il Re dell'inverno si mostrò un cordiale padrone di casa, spendendo due parole con ognuno dei presenti. Quelle che Shunsui ricevette, suonarono molto come un complimento. ...la ringrazio molto per l'offerta. In effetti, sarei molto curioso di vedere come fate le cose qui... Una volta che l'uomo fu andato, Shunsui avrebbe detto a Daishin: ..hai percepito qualcosa? Chiaramente non si riferiva alle doti da sensitivo dell'amministratore, delle quali lui non era a conoscenza, ma più in generale. Dopotutto l'amministratore era pur sempre un chunin, ben più esperto e capace di lui.

    Alla mezzanotte, il Re dell'inverno riprese la parola ed iniziò la sua dimostrazione. Con meraviglia e crescente bramosia, Shunsui osservò come l'uomo poteva manipolare la realtà che lo circondava, trasformando qualsiasi cosa in un'arma! Lui stesso apparì quindi trasfigurato, mentre una seri di ingranaggi comparvero in tutto il suo corpo. Shunsui era affascinato da tale potere, tanto da ignorare la domanda che Shin gli aveva posto. La restrizione temporale a cui era soggetto, in effetti, lo rendeva solo parzialmente utile, ma era chiaramente un potere unico e, come tale, affascinante. Se ciò poteva essere vero in generale, per lui poteva diventare un'ossessione. Lanciò un'occhiata alle armi create, e tanto gli bastò per capirne il pregio e la malvagia genialità che era dietro quelle progettazione. Malvagia? Curioso modo di porre le cose. Un'arma per definizione non è né malvagia né buona, ma solo un mezzo per raggiungere uno scopo. Eppure, guardando la figura trasfigurata del Re dell'inverno, delle sue grottesche creazioni e collaboratori, Shunsui percepì una vena di malvagità. La verità era che, quando si crea qualcosa, necessariamente le si trasmette una parte della propria personalità. Dalle creazioni del Re dell'inverno, non c'era un briciolo di bontà. La cosa curiosa fu che, guardando il Re dell'inverno, Shunsui ebbe come l'impressione di star vedendo una possibile versione futura di sè stesso. Solo maggiormente consumata dalla propria ossessione.

    Ora tuttavia sorgeva una domanda, e questa il marionettista l'avrebbe rivolta direttamente al suo superiore, che aveva la responsabilità di prendere le decisioni: ...strano. I fabbri vendono le proprie armi, non la possibilità di costruirle. Perchè quindi quest'uomo ci vuole dare il suo potere? Non ha senso: qualsiasi cosa voglia ottenere, potrebbe semplicemente averla vendendoci le sue armi. Così invece ci avrebbe come clienti una sola volta! Che cosa vuole quindi davvero? Sarà legato a questa storia di rendere il natale permanente? Starà parlando sul serio? Oppure è questo che lui vuole da noi, veramente?

     
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    Chapter II - Villaggio della Neve



    Il Re dell'Inverno aveva convocato nella sua fabbrica i ninja di ogni Paese Accademico.
    Mi trovavo nella stessa stanza con ninja di Konoha, Kiri, Oto e Suna.
    Ero l'unico shinobi di Ame.
    Cosa mi avrebbero fatto se avessero scoperto la mia provenienza e appartenenza ai Fiori?
    Niente di carino, ciononostante non vi era paura nei miei atteggiamenti.
    Quando il Re dell'Inverno scese dal balcone per salutare gli ospiti, affinai l'udito ed ascoltai ogni sua singola parola.
    Notai il suo volto plastificato. Non aveva alcuna ruga o difetto.

    Garth del Mikawa? Due esseri leggendari? Chi aveva il potere decisione in quel team era il Mikawa. Trasudava autorità e potenza da ogni poro. Non indagai oltre né persi tempo a squadrare le ragazze del Suono.
    Mi limitai a marchiare i loro volti nella mia mente, così da girare le informazioni e gli identikit direttamente all'Asso di Picche, Ru-Wai, con cui ero in debito.

    Per il resto, non fui colpito da nessun altro individuo e dialogo, se non il fatto che quel ciccione aveva ignorato me, una ragazza della Foglia e il team di Kirigakure.
    Forse è meglio così.
    Circondato da potenziali nemici avrei cercato di fiutare nella penombra le reazioni di ciascun presente allo spettacolo che il Re del'Inverno promise allo scoccare della mezzanotte.

    [...]



    Descrivere con poche parole quante macchine, meccanismi e automi quel panzone era stato in grado di generare con il solo chakra non avrebbe dato giusto merito all'impresa. Dico solo che di fronte a quella manifestazione di potenza creativa feci scorrere la lingua sul palato, nemmeno stessi giocherellando con una pasticca di anfetamina.
    A stupirmi era stata la semplicità con cui l'uomo aveva generato quei meccanismi, ma per quanto riguardava la potenza e la complessità delle sue creazioni eravamo a livello elementare.
    Prendi carta e penna.
    Prendimi carta e penna ragazzo. Ordinai allo schiavo più vicino.
    Quando l'uomo dentro me emetteva un ordino sentivo il bisogno irrefrenabile di assecondare le sue richieste.

    Se avessi avuto una risposta negativa, avrei iniziato a far scorrer l'unghia del pollice sul palmo della mano destra, senza ferirmi ma lasciando dei chiari segni rossi sulla mia candida pelle bianca.
    Mentre ero in preda ad un flusso di coscienza non mio, l'uomo si trasformò in un gigante, rivelando a tutti come parte del suo corpo fosse composto da ingranaggi ed elementi meccanici.
    Dal fuoco scintillante, al centro della sala era apparso un plastico dell'intero complesso industriale. Per simboleggiare i presenti, l'uomo aveva creato dei modellini in scala molto realistici.
    Tra il semplice modellismo e una chiara minaccia vi era un confine molto sottile, ma ci voleva ben altro per intimorirmi.
    Mi avvicinai ad essa, incurante dei ninja dell'Accademia. Mi ritrovai affianco al Mikawa, ma non gli rivolsi alcuno sguardo.
    Ammirai la mia statuina. Ne studiai i dettagli: materiali, eventuali difformità con il sottoscritto ecc.
    Al poderoso gancio del Colosso reagii allontanandomi da lui, gustandomi la reazione del ninja della Foglia e della sua concittadina otese, la quale chiese di assistere all'accordo in qualità di rappresentante dell'amministratore Febh Yakushi.

    Decisi di intervenire in quel momento.

    jpg
    Hai anche la nostra attenzione. La mia voce tenebrosa echeggiò per il complesso.
    e senza problemi posso allargare la trattativa.
    Lo fissai senza paura, ghignando. Quel panzone sapeva chi fossi. In quella sede rappresentavo solo i Fiori, ma avrei potuto allargare la trattativa agli altri semi. Goemon e Ru-Wai avrebbero potuto chiamare gli altri Assi...forse.
    A differenza dell'Accademia, Amegakure era l'El Dorado degli affari.
    Il mio villaggio proponeva molte opportunità. .
    Quell'uomo poteva dar vita a un altro seme o collaborare con quelli esistenti, portando così ad Ame capitali su capitali.

    Stupido. Hai rischiato troppo.
    Non ho paura di essere catturato, infondo...sono solo una semplice pedina che ricorda solo gli ultimi 5 mesi di vita e non conosce nemmeno la dimora del suo capo. Per la prima volta risposi a quella voce.



     
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    Falce dei Kaguya


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    La Magia del Natale


    Tutti insieme nel diorama



    Il padrone di casa alla fine scese in mezzo alla folla di ninja e così riuscii a guardarlo per bene e, sinceramente, non è che mi piacque molto quello che vidi e sentii.
    Va bene: oltre alla bevanda calda, offrivano anche dolcetti quei nani dall'aspetto così mal ridotto che ero quasi tentato di dir loro di mangiarsene uno al posto mio, ma poi pensai a quanta fame avevo io e mi mangiai qualche biscotto al posto loro.
    Nel frattempo l'omone parlava di Solstizio d'Inverno ed altre cose che, onestamente, m'interessavano ben poco quando avevo da bere e mangiare gratuito!
    Appunto, divagazioni a parte, il padrone di casa scese in mezzo a noi ninja e potei vederlo per bene: mastodontico ed in carne lo era di certo, Probabilmente si mangia il cibo dei suoi camerieri..., fu il mio primo pensiero, data la differenza di stazza.
    Però la faccia era strana, molto strana, quella era la prima cosa preoccupante: da quel poco di medicina che avevo già appreso, i lineamenti erano troppo tirati, troppo... fasulli, quella era la parola che per prima mi passò per la mente.
    Seconda cosa che non mi piacque? Come si rivolse ad alcuni, in primis perché trascurò quelli che, da ciò che potevo capire, gli sembravano i meno importanti (il ché, sorpresa sorpresa, implicava anche me ed il fighettino kiriano con cui ero arrivato), ma quello che disse agli altri fu altrettanto particolare, parlando di leggendarie creature, di "bar dei Mikawa", di famiglie riccone e di occhi con due che definì "figli delle terre calde", perdendosi in chiacchiere con uno dei due in particolare.

    Il cameriere, almeno, ebbe la cortesia di rispondere alla mia domanda, seppur, forse, se non lo avesse fatto mi sarei scagazzato preoccupato di meno: sembrava non essere nemmeno presente durante la sua risposta, semplicemente stava ripetendo qualcosa, o almeno quella fu la prima impressione che ebbi nel sentirlo parlare!
    Ok, amico, bene così, non vi mando nessun curriculum per lavorare qui, sto bene a fare il ninja!, gli disse indietreggiando di qualche passo, dopo aver, ovviamente, bevuto lo zabaione con cui m'ero scaldato ed averne preso un altro bicchiere d'attaccarmi al petto per scaldarmi.
    Ed in tutto ciò cosa sentii? Una tizia che diceva mi ringhiava contro, una rossa anemica, cui rivolsi uno sguardo un pò perplesso, prima di fare spallucce e tornare al mio zabaione e, cosa più importante, all'analisi dei presenti.
    Avevo studiato un pò, quindi cercai con lo sguardo i vari coprifronte per individuare i villaggi.
    Il paparino gigante con le tre figliolette? Quello del "bar dei mikawa", avete presente? Erano del Suono, il posto dove avevo incontrato baffetto, anche se questi sembravano un pò meno normali, forse persino più particolari di quel imbonitore di folle.
    Poi c'erano i due "figli delle terre calde", che erano, a ben vedere, di Suna, c'era anche un gigantone non ben catalogabile, ma dai particolari capelli, il fighetto che mi ritrovavo per compaesano e, dulcis in fundo, tre ragazze ed un ragazzetto che, per esclusione, ipotizzai venire da Konoha, gli stessi con cui il panzone aveva parlato di ricchezze.
    Notai anche che alcuni si salutavano fra di loro: l'anemica rossa, una delle tre di Konoha, la più piacevole a vedersi ad un'analisi della situazione, uno dei due tipi di Suna, poi, sembrava essere una sorta di superstar, tutti che lo salutavano!
    Ed a quel punto, per rendere tutto più facile alla mia logica, diedi dei soprannomi: Allora, abbiamo Papà Mikawa e l'Anemica Rossa, assieme a Seconda Bellezza e Pargoletta per il Suono.
    Poi ci sono la Superstar e Capello Bianco per Suna.
    Il Fighetto è l'altro di Kiri.
    Lo Spilungone non pervenuto.
    Poi il Beato, la Riccona, la Ben Vestita e Bellezza Uno da Konoha, ok.

    Lo ammetto il "Beato", o "Capello Bianco", o "Pargoletta", non erano nomi fantasiosi, ma quei tre in particolare non è che mi rivolgessero alcunché solo a vederli come idee di chi fossero (il ché mi fece anche venire in mente di appuntarmi di apprendere come restare il più anonimo possibile in un gruppo di individui, poteva sempre aiutare).

    Quando scoccò la mezzanotte, intanto, il padrone di casa pensò bene di farci vedere un pò dei suoi poteri e delle sue armi che si rivelarono essere: proprio gli alberi, giocattoli ed altri meccanismi che aveva in quella fabbrica! Anzi, a quanto sembrava poteva anche crearli, si definì, addirittura, una forgia vivente... il che, con la panciona che si ritrovava, non era nemmeno così assurdo a pensarsi.
    Diede anche una manifestazione, trasformando pupazzi in armi mirabolanti, alberi con delle buffe palle colorate in minacciosi meccanismi similcatapulte e, per finire in bellezza, trasformandosi in una specie di uomo-arma gigante!
    Il tutto prima di far spuntare una ricostruzione della fabbrica con tutti noi dentro!

    Che bello! Chissà come sono riuscito! Lo ammetto, fu quello il primo pensiero a quella vista, tanto che corsi (e come me anche i due spilungoni) a guardare il diorama e cercarmi, trovandomi anche abbastanza ben fatto, devo ammettere, mentre Papà Mikawa rompeva un pò di tutto in eccessivi scatti di violenza e questo portava ad una sorta di caos generale.
    Sì, perché il gigantone otese provò a chiedere l'esclusiva per la contrattazione sulle armi, il ché generò un pò di movimenti fra i diversi presenti: l'Anemica Rossa si mise in mezzo, dicendo che anche lei rappresentava così bene il suo villaggio e che parlava per un tale amministratore dello stesso; pure lo Spilungone non pervenuto, che parlava al plurale, si disse interessato.
    I due sunesi rimasero un pò sulle loro, almeno per quel che capivo, mentre i ninja della Foglia fecero almeno in parte gruppo, con tanto del mio compaesano che si avvicinava a loro.
    Ora, quel tipo che non aveva nemmeno provato a presentarsi, lo ammetto, mi faceva antipatia, ma aveva fatto una cosa intelligente: quando sei da solo, trovati degli alleati, è una delle prime regole che s'imparano anche vivendo per strada.
    Ma con chi mi potevo provare ad alleare? Lo "Spilungone non pervenuto"? Era da solo, ma parlava al plurale e credo che chi parla al plurale non ha tutte le rotelle al loro posto, voi che ne dite? Scartato? Scartato, sì!
    I due sunesi? La superstar doveva essere uno importante e si rivolgeva in modo rispetto all'altro, da quel che potevo intuire, ma stavano troppo sulle loro, non mi davano molta fiducia. Scartati.
    I ninja della Foglia? Ne avevo sentito parlare bene nel tempo, però già ci stava il fighetto e quello mi faceva poca simpatia (non chiedo tanto alla gente, ma se mi presento, per tutte le Nebbie, almeno abbi la buona creanza di dirmi il tuo nome!).
    Fra quelli di Oto, l'Anemica sembrava avermi in antipatia ed il gigantone non trasudava fiducia, però ci stavano le altre due ragazze.
    Ora, forse non lo sapete, o forse sì, semmai siete stati in un ambiente ostile (che so, il primo giorno di scuola mi dicono essere ostile, quasi quanto la vita nelle strade) la regola base è: se sei forte, stendi il più forte dei loro, se sei debole, cerca qualcuno debole che abbia chi lo protegge, così mi avvicinai alla "<neospoiler>Intendo Harumi, se non si fosse capito "Pargoletta".
    Ehi, ciao, tuo padre lì è davvero un pò manesco per rompere i giocattoli di questo Re dell'Inverno così! Fa allo stesso modo anche con la vostra roba a casa quando tu e le altre tue sorelle non fate quello che vi chiede?, perfetto ingresso da idiota, farsi sottovalutare è importante (spero), Io sono Fudoh, tu come ti chiami?, l'educazione prima di tutto.
     
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    Nightmare Before Ninjamas


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    Kamine sperò di non aver perso troppo colore in volto alla frase del Re dell'Inverno. ...due degli esseri più leggendari di questa terra. Non aveva dubbi che si riferisse a lei e all'Hachibi. Ma parlava di due esseri leggendari. Chi poteva essere l'altro jinchuuriki tra di loro? Gli avvertimenti del Mizukage le suggerirono che non potesse essere di certo il Mikawa, quindi rimanevano Hebiko e Harumi. Rimuginò sulla questione scrutando le due compagne in cerca di qualche indizio, ma le si accese una lampadina in testa. Se lo sa lui e se altri hanno sentito...in quanti hanno capito di che parlava? Si guardò velocemente intorno per vedere chi stesse attento a quella conversazione. Diversi volti squadravano il gruppo di Oto. Merda.

    Per il resto della serata si tenne a portata d'orecchio Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore. [Da genin in su]
    dalle discussioni altrui, facendo finta di ammirare l'arredamento della sala.

    Ma la sorpresa natalizia non tardò ad arrivare. Dopo la breve presentazione dei suoi "giocattoli", il Re emise una quantità di chakra gargantuesca, diventando lui stesso una letterale macchina da guerra. Nel frattempo, Hebiko si era spostata alle sue spalle. Spero non voglia divertirsi troppo... Il modellino con le sembianze della sala la inquietò non poco, per l'estremo dettaglio con il quale era stato realizzato.

    Vide Diogene muoversi ma non ebbe tempo di reagire. Hebiko seguì a ruota, poi una voce si alzò da lontano, cercando di inserirsi in quella "trattativa".

    Kamine reagì d'istinto, la situazione iniziava a non piacerle. Arrivare ad uno scontro in una fabbrica di armi, in presenza ditutti i villaggi e chissà chi altro. Devo trovarli tutti io gli stupidi? Fece un passo in avanti, allargando le braccia.

    Signori, vi prego... il tono era di quanto più accondiscente fosse capace. Siamo qui per fare degli affari, non roviniamo una così bella serata con mosse avventate e non necessarie. Allargò leggermente le braccia a voler rilassare l'atmosfera. Nessuno qui vuole superare i limiti della buona educazione, no? Domanda quasi retorica, o almeno così sperava la kunoichi. Non dico sempre, ma una volta, UNA, che in missione la situazione non vada a puttane, la vedrò mai?

    Kamine Ashimi
    Chakra: 50/50
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 375
    Velocità: 425
    Resistenza: 375
    Riflessi: 425
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Note
    --
     
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    Parlato Asami
    Pensato Asami
    Parlato altri



    Con loro c’era anche una giovane ragazza, che non aveva mai visto in vita sua, alta più o meno quanto lei. Dal fisico magro e una carnagione piuttosto chiara, risaltando i suoi occhi e capelli neri. Uno splendido mantello, agli occhi della giovane Hoshiyama, color rosso e bianco di raso, copriva il suo meraviglioso abito. Uno stile che ricordava quello che adottava sua madre, soprattutto durante alcune occasioni mondane che gli si presentavano.

    §Bel vestito.§

    Contrariamente la ragazza che l’accompagnava indossava abiti decisamente più semplici, portando diverse borse e un paio di sci. Perchè mai aveva portato tutti quegli accessori? Non era una missione sotto copertura? Anche Kairi fece la stessa identica osservazione, esponendo lo stesso identico pensiero della giovane diciannovenne. La rossa si limitò solo ad osservare le varie borse e la sua accompagnatrice. Portò la sua mano destra sotto al mento, analizzando l’espressione della giovane dal giacca a prova di freddo, per poi commentare a voce bassa. Ma molto probabilmente le sue parole arrivarono alle orecchie di tutti.

    -Bhè in effetti…-

    [...]

    Osservava le stelle e qualche volta l’occhio cadeva anche sul panorama sottostante, illuminato da qualche luce di una casa sperduta alla vastità delle immense praterie fino a contemplare la meraviglia dei boschi che di volta in volta comparivano sotto la carrozza volante. Era la prima volta che guardava il panorama da un altro punto di vista. E, in quegli istanti, la considerò una dell’esperienze più emozionanti fino a quel momento. Una visione da togliere il fiato. Anche se il freddo, dopo diverso tempo, diventava fastidioso per la sua candida pelle, fortunatamente coperta da un lungo e caldo cappotto. Ma non bastava per resistere il freddo polare che aveva colpito quella sera il continente.
    Improvvisamente, l’unico ragazzo all’interno di quella grande slitta, spezzando alcuni sigilli, fece apparire sulle sue gambe una tenera volpe, poggiando una delle sue code su di lei.

    -Oh!-

    La genin dalle nobili origini rimase senza parole osservando la creatura, che nel frattempo si addormentò su Shin. Avvicinò l’indice della mano destra verso il muso del mammifero, lanciando una rapida occhiata verso il ragazzo della foglia per poi proferir parola guardando nuovamente la singolare creatura e avvicinandosi sempre di più con la mano.

    -Questa volpe ha due code. Che particolarità!-

    [...]

    L’atmosfera all’interno della fabbrica era calorosa e familiare. Quasi tutti i presenti si conoscevano tra di loro e fortunatamente anche Asami aveva incontrato Shunsui, ragazzo si Suna che faceva parte della sua squadra.

    -Asami?-

    Quando si girò, sembrò quasi sorpreso vedendola. Con lui c’era anche un giovane ragazzo, più alto di lei di qualche centimetro e dal fisico atletico. La sua carnagione era chiarissima, come i suoi capelli che incorniciavano il suo viso ovale. La sua presentazione non tardò ad arrivare. E fu proprio Shunsui a presentarlo con estremo rispetto. Ma la sua azione fu giustificata dopo che anche Asami conobbe il ruolo del giovane. Il suo sguardo, dagli occhi color smeraldo, si fermò sulla sua figura rimanendo sbalordita dal ruolo che ricopriva all’interno del villaggio del paese del Vento.

    -Amministratore di Suna?-

    Sussurrò tra sé a bassissima voce, immergendo il suo sguardo all’interno delle pupille del giovane amministratore. Osservando con più attenzione il suo volto di Daishin aveva notato le numerose lentiggini che tempestavano il volto candido, proprio come quello della Hoshiyama.

    -Sei così... cioè... volevo dire… Siete così giovane!-

    Per un attimo aveva dimenticato di conversare con l’amministratore del villaggio di Suna, Ma la sua giovane età l’aveva ingannata utilizzando, in un primo momento, un linguaggio forse troppo informale.

    -E' davvero un onore conoscervi.-

    Fece un lieve inchino mentre il suo volto prese colorito per la gaffe e, di conseguenza, l’imbarazzo che in quel momento provò.
    Improvvisamente una forza la allontanò sempre di più dall’amministratore di Suna. Spostando solamente il suo sguardo, notò che in realtà fu il genin di Suna a trascinarla via da quella “conversazione”. Forse aveva sbagliato approccio con l’amministratore? Era stata troppo amichevole?

    -E' giovanissimo! Spero di non essere stata scortese con lui.-

    Si rivolse, a voce bassa, verso il sunese dai capelli neri, arrossendo in prossimità delle guance e portando una mano dietro alla nuca, come segno di nervosismo. Inizialmente non credeva di aver commesso un grave errore. Ma evidentemente lo shinobi della sabbia conosceva bene il carattere dell’amministratore aspettandosi, quindi, una ramanzina. Ma in realtà il giovane uomo voleva discutere di una questione molto più complessa. Uno sguardo serio si disegnò sul volto dell’apprendista medico di Konoha, lanciando una fugace occhiata verso gli altri ninja della foglia. Nessuno sapeva niente del rotolo e non aveva intenzione di rivelarlo, soprattutto nel bel mezzo di una missione. Inoltre Konoha stava affrontando già troppi problemi dopo l’attacco di Cantha. Non voleva coinvolgere gli altri ninja del villaggio dato che il problema, inconsapevolmente, l’aveva creato soprattutto lei, fidandosi troppo delle parole del suo compagno di squadra.

    -Forse, riguardo a questa questione, dovevo mandarti una lettera...-

    Sbuffò rumorosamente, chiudendo gli occhi e portando la mano destra alla tempia. Per un attimo ripensò il discorso dell’Hokage, isolandosi da tutto il resto. La sua mente viaggiava, ripercorrendo ogni singola parola dell’uomo custodita gelosamente nei suoi ricordi. Numerose furono le osservazioni subito dopo l’incontro la fecero riflettere sul bene di Konoha ma anche sulla figura del sunese. Doveva rilevare le vere parole dell’Hokage? Non voleva deludere il capo-villaggio, che molto probabilmente voleva interagire il ragazzo ignaro del suo imminente arrivo. Allo stesso tempo non voleva tradire il suo amico, che fino a prova contraria non aveva ancora agito contro il villaggio della foglia.

    -...Ma tu non preoccuparti.-

    I suoi occhi color verde smeraldo erano puntati dritti su quelli gialli del ragazzo. La sua voce era ferma e seria, come il suo volto. Ma la verità era un’altra. Non sapeva come gestire quella situazione. Con quelle parole appena pronunciate voleva solo avvisarlo dell’arrivo di una forte tempesta dritta su di lui. Ma allo stesso tempo voleva rassicurarlo e il suo unico suo compito era quello di comportarsi normalmente in un eventuale incontro.
    L’improvvisa voce di Shin la distrò, voltandosi verso di lui e guardandolo con un’espressione difficile da decifrare. Lui poteva interpretarla come uno sguardo gelido di una persona infastidita. In realtà la ragazza dai lunghi capelli rossi era solamente scossa dalle parole che aveva appena udito dal sunese e dalla voce dell’Hokage, ricordando diverse frasi pronunciate durante il loro colloquio all’interno del suo ufficio. Shin salutò con molta disinvoltura il sunese, mentre la ragazza continuava ad osservarlo. Aveva origliato il loro discorso? Oppure era ignaro del rotolo proibito?
    Lanciò una rapida occhiata a Shunsui per poi proferire parola, alternando la visuale tra il genin della sabbia e quello della foglia.

    -E così voi due già vi conoscete!-

    Nella sua voce non tradiva nessuna emozione al di fuori dello stupore, cercando di dimenticare quella discussione e sperando di non essere stata udita dal suo compaesano o da altri all’interno di quella sala.

    [...]

    L’uomo dal vestito rosso invitava gli ospiti a divertirsi. Ma Asami non ci riuscì appieno guardando perplessa la tazza calda che aveva tra le mani. Tazza che fu portata via da uno dei numerosi e piccoli uomini che si occuparono degli ospiti invitati personalmente dal Re dell’Inverno. L’uomo parlava dall’alto verso il basso spiegando ai presenti l’imminente sorpresa allo scoccare della mezzanotte. Si avvicinò ai presenti, raggiungendo dapprima il gruppo di Oto composto da tra ragazze dal viso familiare e un uomo piuttosto alto, forse quanto il suo Kage. Subito dopo si avvicinò ad Asami, prendendo di mira anche il giovane Shin.

    -Ah! Odore di ricchezza! [...]-

    A quelle parole la ragazza dai lunghi capelli rossi si voltò verso il Re. In realtà lei faceva solo parte di una nobile famiglia ma non aveva mai avuto a che fare con affari commerciali poichè la sua famiglia proibiva alle donne di svolgere una simile attività. Si voltò verso l’uomo dai capelli bianchi, osservandolo bene in viso.

    §...§

    Il volto dell’uomo era perfetto. Non aveva mai visto un volto così tanto da pensare che molto probabilmente non era la sua vera faccia, cercando una spiegazione a ciò che aveva fatto su quel viso per renderlo così lucido. [Conoscenza Medica (Base)]
    Ad annunciare lo scoccare della mezzanotte fu proprio il proprietario di quelle fabbrica che, su di giri, iniziò a rilasciare una quantità di chakra impressionante pronunciando una parola che alle orecchie della giovane Hoshiyama non avevano nessun significato.

    -La magia del che?-

    Improvvisamente il chakra dell’uomo vestito di rosso inondò la stanza colpendo qualsiasi cosa, mutando anche il loro aspetto. Una renna, da un semplice peluche, divenne una vera e propria macchina da guerra. Ogni oggetto all’interno di quella stanza si trasformò prendendo forme di armi micidiali. Tra lame affilate e altre ricoperte da scariche elettriche, la diciannovenne fece un passo all’indietro con la gamba sinistra ammirando, terrorizzata, ogni singolo marchingegno spostò lo sguardo verso il Re dell’Inverno che dopo un breve discorso, venne avvolto dalle stesse lingue di chakra. Lo stesso chakra che trasformando gli innocui oggetti in macchine pericolosissime, riuscì a cambiare l’aspetto del “Re” rendendolo, agli occhi della giovane kunoichi, simile ad un mostro meccanico.

    -Non mi piace…-

    La sua voce era simile ad un sussurro sperava di essere ascoltata dagli shinobi della foglia.
    Improvvisamente al centro della stanza, una piccola fabbrica in miniatura entrò in scena. Ma la singolarità delle fabbrica era non solo la stessa somiglianza con l’edificio che quella sera aveva raggiunto, ma la presenza, in miniatura, dei ninja presenti in quella sera. Uno degli shinobi, in particolare, si avvicinò ad uno dei marchingegni e cercò di distruggerlo con un gancio.
    Quale sarebbe stata la reazione del Re dell’Inverno?
     
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    Oh Oh Oh


    II - Iniziano le trattative!


    Sorrisi, inchini, strette di mano e chicchere piacevoli. La prima parte della serata la passo a salutare le persone che Shunsui mi presenta e a guardarmi intorno, in cerca di qualche dettaglio importante. Difronte ad Asami mi piego rispettosamente e le sorrido, cercando di stemperare il suo imbarazzo. La ringrazio. L'onore è mio. Forse sarebbe stato meglio aggiungere altro, per essere più cortese, ma non trovo le parole adatte. Non ho molta esperienza con l'altro sesso. Anzi, ad essere onesto, sarebbe meglio dire che praticamente non ne ho. Il mio matrimonio è stato organizzato prima che nascessi e questo mi ha sempre condizionato nelle relazioni. Un po' per il rigido controllo a cui sono sottoposto dalla mia famiglia - sarei punito severamente se venissi scoperto ad intrattenere una relazione con un'altra ragazza - e un po' perché, in fondo, l'idea di tradire la fiducia di Junko, la ragazza a cui sono promesso, mi fa sentire in colpa. Anche lei è vittima degli obblighi dettati dal suo rango, ma i suoi sentimenti nei miei confronti sono genuini. Per ragioni che non comprendo, mi ama. La consapevolezza di non ricambiare i suoi sentimenti mi imbarazza e mi fa sentire a disagio. Mi sento schiacciato tra il desiderio di fare nuove esperienze, di amare davvero qualcuno, e la paura di ferirla. La necessità di ottemperare ai doveri del clan non esercita la stessa pressione sul mio spirito. Presto o tardi, sarò io a dettare le regole e me ne libererò.
    Di questo sono certo.

    A differenza del mio accompagnatore, non sono confortato dalla massiccia presenza di ninja accademici Aspetta ad abbassare la guardia, Shunsui. Gli sussurro, in risposta alle sue considerazioni. Sono quasi sorpreso dalla sua leggerezza, ma non lo rimprovero. Probabilmente sono io ad essere troppo cauto, ma non posso farci niente. Tra tutti i miei difetti, è probabilmente quello di cui preferirei non disfarmi. Sopratutto dopo aver scoperto cosa sta architettando un certo ninja di Oto.

    Non ne ho idea, ma fai attenzione. È l'unico con un potere molto più grande del tuo. Sussurro, quando mi domanda più informazioni sull'energumeno accompagnato dai due jinchuuriki. Ad essere onesto, ho qualche sospetto sulla sua identità. Non ci sono tanti ninja così potenti. C'è anche un altro chakra rilevante nei livelli inferiori della fabbrica. Aggiungo, sperando che Shunsui si convinca della pericolosità della situazione.



    Di tutte le stranezze a cui ho assistito da quando ho messo piede nella fabbrica del Re dell'Inverno, la sua raccapricciante trasformazione è quella più impressionante. Anche se il mio volto rimane impassibile, non riesco a non provare orrore difronte al suo nuovo aspetto. La magia del Natale - qualunque cosa sia - è riuscita nella strabiliante impresa di rendere ancora più inquietante la persona più stramba che ho mai conosciuto. Indubbiamente, se la dimostrazione delle sue capacità da sensitivo - gli sono grato per aver confermato i miei sospetti sull'identità del colosso - mi ha sorpreso, quello spettacolo conferma la necessità di avere successo nella missione. Ora che l'ho visto all'opera, sono convinto che sia dotato un potere che non deve cadere nelle mani sbagliate. Abbiamo già abbastanza grattacapi da affrontare. Non voglio che un esercito di pupazzi di neve si unisca alla lista dei nostro nemici, insieme ai cremisi e a cantha. E senza ombra di dubbio, non ho intenzione di lasciar agire Diogenes indisturbato. Anche se a livello di capacità non posso tenergli testa, ci sono altre cose che posso fare per ostacolarlo.

    Magari può trasferire il suo potere ad altre persone senza dovervici rinunciare? Oppure è in grado di concederlo per un periodo limitato, così che sia necessario tornare da lui per ottenerlo nuovamente? Avanzo quelle ipotesi in risposta a tutte le supposizioni di Shunsui. A differenza sua, io ho dato un'interpretazione molto diversa delle parole del Re - credo che con "potere" intendesse semplicemente quello delle armi che è in grado di creare e non il suo, ma potrei sempre sbagliarmi.

    Un solo sigilloTecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Una (1)
    L'utilizzatore può scindere il proprio corpo in più cloni corporei. Possono essere creati entro 1,5 metri dall'utilizzatore o da un suo clone, potranno allontanarsi fino a 30 metri. Sono esteriormente e potenzialmente uguali all'originale. Possiedono 500 crediti equipaggiamento duplicati; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. Se distrutti, rilasceranno una nuvola di fumo che concede occultamento ambientale parziale entro mezzo metro, per 1 slot azione; le informazioni possedute ritorneranno all'utilizzatore. Torneranno all'utilizzatore 1/8 dei danni subiti dai cloni, sotto forma di affaticamento; i tonici utilizzati dai cloni verranno conteggiati nei limiti dei tonici utilizzabili dall'utilizzatore. La vitalità è pari ad una ferita ½ leggera ogni grado ninja posseduto. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore. Tutti cloni possono sfruttare la TS se attivata dall'utilizzatore; utilizzare e mantenere la tecnica speciale richiede tutti gli slot tecnica.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Medio)
    [Da chunin in su]
    Attivo Azione Rapida
    e altri due individui identici a me compaiono a pochi metri di distanza. Il primo si avvicina al diorama che rappresenta la fabbrica e tutti gli ospiti. Prima di raggiungerlo, il Garth si è già allontanato e non sembra aver fatto niente di particolare. O almeno, niente che io, l'originale, sia riuscito a notare. La copia forse, grazie alla mia - nostra - vista acutissima e alla vicinanza maggiore, è riuscita a scorgere qualcosa che mi è sfuggito. Il meccanismo non può essere stata preparata prima di questa sera. Questo mi sembra ovvio. Immediatamente dopo aver concepito quell'affermazione carica di sicurezza, un dubbio inquietante si infila tra i pensieri del mio Io-clone. È possibile che il Re dell'inverno abbia previsto tutto? Che non sia un semplice sensitivo? Scaccio rapidamente quell'ipotesi, preferendo rifugiarmi in un'altra più familiare e accettabile: probabilmente anche quello è un prodotto del chakra del nostro ospite. Qualcosa che ha appena creato. Con la destra raccolgo la statuetta che mi rappresenta. Lo faccio con cura, facendo attenzione a non romperla o rovinarla. C'è qualcosa di vagamente inquietante nella perfezione di quella rappresentazione. Non vi è dettaglio della mia persona che manchi. Molte domande sorgono nella mia mente difronte a quell'opera d'arte: Ha un significato particolare? È soltanto un altro gesto per impressionarci? Deciso a venire a capo di quei misteri, Io-clone rimango difronte al diorama, arrovellandomi per trovare una possibile spiegazione.

    Il secondo clone, invece, cammina lento, a passo sicuro, verso il re dell'inverno. Si posiziona a pochi metri di distanza dal Mikawa, Hebiko e lo strano individuo che ha parlato al plurale. Punta i suoi occhi in quelli del padrone di casa, senza mostrare alcuna paura o esitazione. Uno spettacolo incredibile, non c'è che dire. Tuttavia, prima di procedere con le trattative, avrei una domanda da porle: anche il potere delle sue creazioni diminuirà con il passare del tempo, per poi tornare forte e vigoroso durante l'inverno? Il tono della voce non sarebbe stato né autoritario come quello del Mikawa, né tenebroso come quello dell'altro strano individuo, ma calmo e risoluto: l'espressione di un modo diverso di intendere il potere e il ruolo di rappresentanza di cui siamo investiti. Oltre alla risposta del Re, la cosa che mi interessa maggiormente è la reazione del Mikawa. Chissà se la segretaria dello Yakushi sopravviverà per raccontare di quel bel viaggio nel Paese della Neve.

    Io, l'originale, invece mi dirigo verso una delle armi umanoidi ai lati della stanza. Le dispiace se metto alla prova le sue creazioni? Se Babbo natale non avesse protestato, avrei allungato la mano verso uno dei soldatini giocattolo. In netto contrasto con quello di Diogenes, il mio sarebbe stato un gesto quasi amorevole, come quello di un padre che accarezza la guancia del figlio. A contatto con il volto del robot, avrei attivato il mio potere. Se è stato il chakra a trasformarlo in una terribile arma da guerra, i miei poteri potrebbero annullare l'effetto, facendolo tornare ad essere un oggetto inoffensivo. Evito di usare il massimo delle mie capacità, limitandomi ad esercitare la forza necessaria a negare l'attivazione di una tecnica di rango medio-alto. Non sono qui per dare dimostrazioni di forza o fare bella impressione difronte agli altri ninja. Inoltre, anche un fallimento sarebbe stato una prova sufficiente per verificare la validità dell'opera del Re.


    Chakra: 57/60 --- 19 bassi x3
     
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164 replies since 12/11/2017, 22:20   4383 views
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