Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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    Dracarys

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    Nightmare Before Ninjamas


    5° post




    Pensato
    Parlato




    Fortunatamente o sfortunatamente per lei il kiriano decise di prendere la decisione che la kunoichi non voleva prendere e di uccidere la vittima designata...quando il pupazzo li infamò ed uccise le altre 3 vittime strinse i pugni digrignando i denti ma costringendosi a guardare la scena: dicendo la soluzione al ragazzo e non facendo nulla per evitare la situazione aveva fatto una scelta, aveva scelto di sacrificare 4 vite per il bene della sua missione attuale ed era una cosa di cui doveva assumersi tutte le responsabilità, un peso che doveva accettare e da cui non poteva scappare. Quella era la vita di uno shinobi d'altronde

    Se Fudoh non avesse preso la chiave l'avrebbe afferrata lei prima che cadesse, offrendola in ogni caso al ragazzo Custodiscila tu, se preferisci, è più tua che mia. Io ho dato la soluzione, ma per il resto ho solo...guardato disse con tono neutro e sguardo assente: se il ragazzo avesse accettato l'avrebbe lasciata a lui, se si fosse rifiutato in ogni modo l'avrebbe invece conservata lei, sigillandola al sicuro dentro un rotolo di evocazione. Si sarebbe poi seduta a gambe incrociate di fianco alla porta, schiena al muro, aspettando pazientemente che essa si aprisse e senza parlare di sua spontanea volontà a meno che non fosse il kiriano stesso a chiaccherare.
    Una volta che la porta si fosse aperta sarebbe uscita senza voltarsi, rivolgendosi a Diogene o chi fosse già presente nella sala Abbiamo la prima chiave. Andrò avanti con nel tentare di risolvere gli indovinelli, al momento trovare le chiavi è la mia priorità maggiore. Come prima chi vuole è libero di venire con me, non ho problemi sarebbe stato evidente a chiunque la conoscesse come il suo umore fosse drasticamente peggiorato rispetto a quando era entrata poco prima nella stanza, ed anche come l'Uchiha avesse ben poca voglia di discutere sul da farsi con chiunque, anche se davanti a lei vi era probabilmente uno degli shinobi più forti di tutto il continente: ma in quella situazione anche lui era impotente come tutti loro, perlomeno se si parlava di mera e pura forza fisica. Se fosse stata lei a custodire la chiave l'avrebbe rilasciata dalla pergamena, andandola poi a posizionare sull'albero.
    Avrebbe comunque atteso che gli altri uscissero per avere i loro resoconti sulla situazione, rendendosi conto di come almeno in altri 5 fossero riusciti a risolvere quelli che probabilmente erano stati tutti altri indovinelli. Era sempre più convinta che dietro ogni porta ve ne fosse uno. Una volta che tutti i presenti a quello strano "gioco" fossero usciti avrebbe preso poi nuovamente la sua statuetta, spostandola davanti al padiglione con il numero 6 3 chiavi ancora e questa macchina infernale si spegnerà definitivamente, giusto? parlò davanti al portone in attesa che si aprisse, più a se stessa che a tutti gli altri presenti. Quello era il suo obiettivo principale e prioritario al momento, si sarebbe dedicata a tutto il resto solo una volta recuperate tutti e nove gli oggetti necessari.



     
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    Nightmare Before Ninjamas


    Quinto post



    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Fortunatamente il ragionamento dello spadaccino si rivelò corretto e la sua mossa di successo. La strana marionetta bicefala soddisfatta rispose al kiriano

    Magnifico! Adesso sì che ci siamo. Certo, la chiave è tutta tua!
    Finalmente...

    Senza timori particolari il giovane aprì la cupola di vetro recuperando la sfera decorata, una chiave decisamente in solita. Una volta recuperato il piccolo tesoro il Kuro, immobile in piedi attese che la porta della stanza si aprisse permettendo l'uscita.

    [...]


    Quando fuori notò ben presto Kairi, che sembrava piuttosto di pessimo umore: evidentemente nella stanza qualcosa era andata male.

    Che cosa avrà? Sarà successo qualcosa di brutto. Sicuramente non mi dirà niente...

    Ma conoscendo il modo di fare di lei il Kenkichi evitò di avvicinarsi.

    Ci sono riuscito. Ho preso una chiave anche io. Per prenderla ho dovuto risolvere un enigma.


    disse davanti agli altri ascoltando le loro eventuali parole.
    Successivamente, seguendo le mosse dell'Uchiha, sistemò anche lui la sua chiave sull'albero.

    Si altre 3 ma forse qualcuna in più non sarebbe male...
    Se il re sarà di parola...

    rispose alla fogliosa per poi riprendere nuovamente la propria effige e spostarla dal padiglione 2 al numero 4 se libero.

    Sentite io provo con il 4 ora. Se qualcuno vuole accompagnarmi.

    Mostrando una serietà nuova fino ad allora, si era resoconto che quel "gioco" non lo divertiva minimamente. Incamminandosi comunque verso la nuova stanza...



    Chakra: 57/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 550
    Velocità: 525
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Lama Insanguinata (Livello I) × 1
    • Kunai × 6
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Bomba Gelo × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1

    Note
    ///
     
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    Meno uno...sotto il prossimo




    Un piccolo scatto accompagnato da un rapido movimento del braccio permise al genin di prendere al volo la piccola sfera che il nano aveva lanciato con tanta incuria. Ricompostosi, Shunsui mise la sfera al sicuro nella sua borsa porta oggetti, e tornò a d aggiustarsi il kimono mentre lo gnomo, nella sua delirante euforia versava le pozioni da lui preparate. Risolto l'indovinello in breve tempo, il marionettista attese che la porta da cui era entrato si aprisse nuovamente. Mentre il tempo passava, osservò in silenzio l'eccitazione del nanetto aumentare a dismisura fino a farlo collassare al suolo. Questo non provocò alcuna reazione nel ragazza, il quale era completamente indifferente al destino di quel piccolo essere. Quando un rumore alle sue spalle testimoniò l'apertura della porta, si portò all'esterno.

    Qui vide che numerosi altri suoi compagni aveva riportato con successo altre sfere simili a quella che aveva conquistato anche lui. In una sola mezz'ora avevano quasi completato il requisito minimo per fermare la macchina del Re dell'inverno, il che era un ottimo risultato. Kairi di Konoha e Kitori si diressero quindi verso due nuovi padiglioni, ed a Shunsui toccò di fare la medesima scelta. Convinto che tentare più enigmi allo stesso tempo potesse massimizzare la loro probabilità di successo, non sarebbe andato con nessuno dei due. Del resto, nonostante la spesa in termini di chakra, si sentiva ancora sufficientemente in forze.

    Prese la sua statuina, spostandola dal padiglione 7 al padiglione 18, prima di muoversi lui stesso in quella direzione.

    Chakra: 36/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 425
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 600
    Precisione: 525
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Spiedi × 8
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Cartabomba I × 1
    • Zona Extra × 4
    • Sonagli [x5] × 1
    • Kunai × 8

    Note
    ///

     
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    Falce dei Kaguya


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    Un indovinello risolto


    Vediamo che ci tocca



    Beccai il nanetto deforme e sfortunato.
    Considerando, però, che quel pupazzo di neve parlante subito dopo decapitò i suoi compari, probabilmente fu il più fortunato dei quattro, lascio decidere a voi in questo senso.
    Ad ogni modo, il suddetto pupazzo di neve, dopo un pò di lagne, ci lanciò la chiave, che Kairi prese al volo prima di me (non che fosse difficile con i miei riflessi, di certo erano più scarsi dei suoi).
    La kunoichi di Konoha fu comunque così gentile da offrirmi di tenere la chiave perché ero stato io a fare di più, a suo dire.
    Non esagerare, capa! Abbiamo fatto squadra: tu sei stata il cervello, io il braccio. Del primo sono abbastanza mancante, in fondo, quindi il tuo aiuto è stato decisamente fondamentale, se no, finivo per colpirne un altro di quei tizi., ammisi ed in fondo era vero: ormai mi conoscete, non sono esattamente il genio di Kiri (m'aspetto qualche risata e qualche pacca sulla spalla per confortarmi, eh!).

    Ad ogni modo, aspettammo che s'aprisse la porta, più o meno in silenzio, avrei voluto chiedere un pò di cose su com'era Konoha, ma non mi sembrava che l'altra fosse ispirata per chiacchierare, poi ci dirigemmo di nuovo dove si trovava il diorama.
    Ben presto ci raggiunsero il fighetto che mi ritrovavo per compaesano e la superstar per primi fra gli altri e così, seguendo l'esempio della Capa, anche loro si spostarono su altre due stanze.
    Io, per qualche secondo, guardai le tre statuine e le tre stanze: 6, 18 e 4.
    La Capa? Bella, ma poco dialogativa, non è che mi partisse l'euforia ad andare di nuovo in giro con lei.
    Il fighetto di Kiri? No, grazie.
    La superstar si poteva anche fare, ma non so, penso che non fosse propriamente il caso di andare con lui, così presi il pupazzetto che mi assomigliava e lo spostai di poco: 11, vado lì, spero con qualcun altro., dissi, aspettando che qualcuno arrivasse dalle altre sale.
     
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    Magistra Vitae

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    Armi e neve


    Post 5 ~ Altro giro altro regalo

    Il Kinryu rimase ad osservare le fiamme divorare impietose quelle piccole opere d'arte in miniatura che erano i quadrifogli in eccesso. Il falso elfo se ne andava avanti e indietro per la stanza, impacchettando tutto per la spedizione, allegro e spensierato, sotto l'occhio vigile e pensieroso del foglioso. Tutti i dipendenti, o meglio gli schiavi del Re dell'Inverno sembravano felici di trovarsi lì, ma anche il più ingenuo degli shinobi si sarebbe reso conto che si trattava di un'enorme farsa. Anche il poveretto che aveva davanti doveva essere stato torturato per essere riassemblato in quella foggia, ma aveva chiaramente subito il lavaggio del cervello per mezzo di droghe o di un jutsu, e non ne aveva memoria o non se ne rendeva conto. Quando le serrature alle sue spalle scattarono, il ninja si alzò spolverandosi i vestiti dalla polvere che avevano raccolto stando seduto per terra appoggiato al muro. Aveva rimuginato a lungo, ma non era giunto a nulla. Dopo un ultimo sguardo allo sventurato che saltellava felice per la stanza, lasciò il mulino, con un'espressione tirata sul volto.
    Quando il giovane raggiunse la stanza, ebbe subito conferma che altri l'avevano preceduto nel vedere le statuine mosse e le chiavi sull'albero. Non poteva essere altrimenti, avendo perso un sacco di tempo facendo avanti e indietro a causa del poco simpatico scherzetto del loro ospite, che aveva giocato con l'interpretazione delle regole. Seguendo l'esempio degli altri posizionò il quadrifoglio sul ramo, chiedendosi quale di quelle strane decorazioni fosse quelle recuperata da Kairi. Il ragazzo non aveva infatti nessun dubbio che la compagna avesse avuto successo, conoscendone e rispettandone le capacità. Tornando verso il centro del salone maledetto, spostò la propria effige sul padiglione numero 9 dopo una lieve indecisione. La riproduzione dell'Uchiha era sola ora, davanti al sei. Che avesse avuto problemi con il kiriano? Però allo stesso tempo le era apparsa abbastanza scocciata dalla faccenda in precedenza, quini forse aveva suggerito al ninja della Nebbia di separarsi per porre termine il prima possibile a quella parodia di passatempo. Sospirando, si avviò presso la prossima prova, scompigliandosi i capelli dietro la nuca. Chissà cosa mi aspetta ora... Nel frattempo, la lancetta del fato si muoveva lenta, ma implacabile, e la notte si faceva sempre più oscura prima di volgere al giorno.

     
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    Torta con amarena


    Villaggio della Neve - Chapter V



    Diedi la risposta giusta.
    Sebbene l'avessi minacciata, la ragazzina mi consegnò la torta come ricompensa.
    Se tutti quei padiglioni erano stati allestiti dal Re, l'oggetto che mi ero guadagnato risolvendo l'indovinello doveva essere legato alla chiave.
    Prima di accettare il dono o chiedere spiegazioni, squadrai la base e la farcitura. Non mi sfuggirono le irregolarità sulla superficie laterale e il leggero rigonfiamento sulla parte centrale.
    All'interno sembrava esserci qualcosa di rotondo.
    Decisi di smembrare quel dolce una volta tornato al padiglione centrale, così, senza domandare alcunché, accettai la ricompensa, facendo ben attenzione a non toccare il dono appena ricevuto con le mani. Avrei evitato di posizionare la torta sotto al mio naso.


    Appoggiato il premio sul tavolo imbandito, tentai l'elfa con l'allucinogeno prodotto dal mio seme.
    La sua reazione mi sorprese.
    Dai suoi occhi trapelarono diverse emozioni: desiderio, curiosità ma al tempo stesso una paura paralizzante. L'oggetto del suo terrore era l'ira del Re dell'Inverno.
    Avevo avuto le mie risposte. La ragazzina non era controllata direttamente dal Re, bensì indirettamente, tramite l'uso della violenza e potenti sostanze.
    Parlare di semplice droga era piuttosto riduttivo e superficiale.
    Allungai la boccetta verso di lei. Un movimento elementare del braccio che nella mente del tossico equivaleva all'inserire la dose direttamente nelle sue tasche.
    Ero stato anche io un tossicodipendente e per certi versi lo ero ancora.
    Aprii la sua mente come una scatola di pomodori pelati.
    Le sue dita si strinsero attorno alla dose. I suoi occhi brillarono per l'emozione.

    Quando vidi il costrutto ideato dal Re dell'Inverno comparire alle spalle della tossica e caricare il colpo, non ebbi il tempo per indietreggiare o fare alcunché.
    A qualche metro dal sottoscritto, la donna esplose come un fuoco d'artificio.
    L'intera stanza fu imbrattata dal sangue, compresa la torta.
    Respirare diventò impossibile. L'odore acre del sangue e la puzza nauseante delle interiora mi fecero girare la testa. Ebbi dei forti conati di vomito.
    Avevo i resti della donna spalmati sull'abito più elegante che possedevo.
    Sebbene lo spettacolo fosse raccapricciante, non mi rattristai per la macabra fine della ragazza, anzi, mi congratulai per le informazioni acquisite e per le mie abilità da venditore.
    Presi la torta e feci ritorno al padiglione centrale appena possibile.

    [...]



    Quale sarebbe stata la reazione dei partecipanti nel vedermi ritornare con una torta avvelenata e il corpo imbrattato i sangue e organi umani?
    Chiunque si fosse avvicinato a me avrebbe percepito un tanfo così intenso da far girare la testa persino a medici navigati.
    Fortuna l'olfatto si abitua. Il sangue aveva il potere di risvegliare in me istinti violenti e animaleschi. Gli uomini della Drosera ne avevano avuto un assaggio.
    In quell'occasione, per qualche motivo, forse il nauseante odore o l'impossibilità di poter picchiare qualcuno, non fui preda di alcun raptus omicida.
    Per estrarre la chiave dal dolce avvelenato mi aiutai con i coltelli e i tovaglioli posti sui tavoli in cui gli schiavi avevano appoggiato bevande e cibarie di ogni tipo.
    Avrei fatto molta attenzione a non entrare in contatto con essa. Non ricordavo se fosse possibile intossicarsi con la stricnina mediante contatto.
    Un accorgimento in più non guastava mai.
    Torta con stricnina. Avrei risposto ai più curiosi.
    Se vuoi morire per emorragia come un topo è perfetta Dissi freddo.
    Se tutto fosse andato per il meglio, avrei ammirato la chiave conquistata e l'avrei appesa a un ramo dell'albero come avevano fatto gli altri shinobi.

    Molti avevano già deciso le loro successive mete.
    Presi la mia statuina. Come un bambino, mi divertì a macchiarla con il sangue dell'elfa.
    Così è più reale no? Risi di gusto.
    Mi assicurai il padiglione 17 posizionandoci sopra la mia raffigurazione.
    Non rinnovai l'invito fatto in precedenza.
    Chakra: 37/40
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: ???/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità: 400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: Rilascio
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Bende Rinforzate × 2
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Antidoto Base (Veleno C1) × 1
    • Tonico di Recupero Minore (Veleno C1) × 1
    • Corpetto in Cuoio (Veleno C1) × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2

    Note
    4 Allucinogeni. 1 Perso
     
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    il re d'inverno


    5. Dov'è la palla?

    Nonostante tutto, il grande salone dove stava andando in onda la follia del fantomatico "re dell'inverno", aveva un enorme pregio: era ben riscaldato. Non appena la giovane kunoichi mise infatti piede fuori, una folata d'aria mista a frammenti d'acqua ghiacciata la ricacciò indietro. Dopo la spacconata con il superiore, nata da un guizzo improvviso quanto sconsiderato d'orgoglio, non poteva però tirarsi indietro, quindi si calcò il berretto fino agli occhi e alzò la sciarpa fin sopra il naso, infilò i guanti e strinse le braccia al corpo, affrontando la notte gelida per raggiungere il suo padiglione. Mentre avanzava simile ad un pinguino, prestando la massima attenzione a dove metteva i piedi per paura di cadere, la ragazzina andava ripetendo tra sé un'unica parola, come una litania. Freddo freddo freddo freddo...
    Quando giunse davanti al padiglione, la kunoichi di Oto rimase nonostante la bassa temperatura ad ammirarlo con il naso all'insù per un minuto buono. Ohh...non ero mai stata ad un circo prima! La giovane ne aveva sentito parlare, o meglio ne aveva letto su alcune riviste, ma non aveva alcuna esperienza diretta di un simile ambiente. Con un'allegria probabilmente fuori luogo spinse la maniglia dall'insolita, ma carina, forma, annunciandosi ad alta voce. Con permesso! Lo spettacolo che l'attendeva all'interno aveva indubbiamente qualcosa di comico, per quanto alcuni piccoli dettagli ne tradissero il sadico stile del loro ospite. Le lucine, le decorazioni ed il grande albero attrassero l'attenzione della giovane, fino a che le voci dei tre uomini non la fecero voltare. Non avendo mai visto un vero pagliaccio non aveva metri di paragone, ma se li era immaginati diversi. Appena anch'essi notarono la sua presenza, le furono subito intorno, assillandola perché desse loro una mano. Ehm...io...ecco...spero di potervi aiutare...farò del mio meglio! Messa così al centro dell'attenzione da parte di quegli sconosciuti, era inevitabile che la sua timidezza riemergesse, ma Harumi fece del suo meglio per tenerla sotto controllo, eseguendo un delicato inchino dopo aver accettato la richiesta dei tre. Nell'ascoltare le frasi che si completavano a vicenda, trovando la cosa buffa, trattenne una risatina che tramutò in uno stretto sorriso, ma al contempo si concentrò per incamerare tutte le informazioni che le stavano dando alla rinfusa. La giovane aveva da sempre una mente estremamente logica e schematica, come già aveva dimostrato quando le era stato affidato il compito di riordinare l'armeria del Suono, perciò non ci mise molto a venire a capo della questione. Beh...ecco...avete provato a sollevare e a scuotere un poco i pacchi? Sono sicura che il suono della palla è diverso dagli altri. Oh, ma se non volete rovinarvi la sorpresa per il monociclo e il tamburo potete allontanarvi e lo farò io! Altrimenti...sì, vedete, la palla dovrebbe...anzi, sicuramente...è qui... Sia che glielo avessero permesso, sia che si fossero opposti, in ogni caso la genin del Suono avrebbe sorriso amabilmente, puntando con decisione la confezione avvolta nella carta gialla. Non sapeva se agli strambi clown interessasse il ragionamento che c'era dietro quella scelta, ma nel caso la ragazzina non si sarebbe fatta problemi ad illustrarlo, forse con tono eccessivamente pedante, avvisandoli però che così facendo avrebbe loro rivelato la posizione anche degli altri due doni. Secondo le regole che vi eravate dati, e considerando che il pacco verde e quello arancione sono rimasti vuoti, il primo di voi deve aver messo la palla o il tamburo nella scatola gialla, il secondo necessariamente il tamburo nelle rossa e il terzo la palla o il monociclo nella bianca. Quindi, se il tamburo è nella rossa, la palla è nella gialla e per esclusione in monociclo nella bianca. Tutto chiaro?

    brZhnJa

     
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    Parlato Asami
    Parlato altri

    Aveva trovato la soluzione. O almeno sperava di averla trovata. Si avvicinò alla cassa, selezionando poi il numero “3” del tastierino collegata ad essa. Aspettò con impazienza l’esito positivo della prova che dovette affrontare per il recupero della chiave quando qualcosa, in quel frangente, avvenne. Una forte luce, inizialmente dalla provenienza sconosciuta, illuminò la stanza. Spostando il suo sguardo, i suoi occhi verde smeraldo videro solamente delle vivaci fiamme sprigionarsi dall’altra parte del vetro. Ma ciò che attirò più la sua attenzione furono le diverse grida che udì in quegli istanti. Con la chiave, color grigia, stretta nella sua mano sinistra, si avvicinò alla parete. La risposta era giusta ma non credeva di aver sacrificato delle vittime innocenti. Erano pedine nelle mani del proprietario della fabbrica ma erano, prima di tutto, esseri umani. Esseri umani sfruttati in quel luogo innevato ed a tratti inquietante. Al Re dell’Inverno piaceva giocare con le vite degli altri ponendo, i nuovi arrivati, di fronte ad un “gioco”. O almeno così lui lo vedeva data la sua spensieratezza. Ma per lei risultava troppo rischioso sacrificare altre persone per mano sua.

    -No…-

    Rimase lì ad osservare il fuoco mentre le urla man mano svanirono. Sussurrò tra se quella singola parola mentre avvertì una leggera fitta al petto. Lasciò quella stanza cercando di dimenticare l’innocente sacrificio “commesso”.

    [...]

    In sala già alcuni shinobi avevano recuperato delle chiavi. Fortunatamente tra di loro, oltre Shunsui, si trovavano sia Kairi che Shin. Entrambi avevano già posizionato la chiave su un dei rami dell’albero. Avevano superato la prova ma purtroppo della terza ragazza che aveva raggiunto la fabbrica con loro con loro non c’era traccia ma sperava solo di trovarla sana e salva alla fine di quell’assurda storia. Come gli altri appoggiò la chiave su uno dei rami per poi voltarsi verso di loro.
    Nuove stanze furono scelte e una delle coppie che si formò precedentemente, decise di prendere strade diverse. Asami, interiormente ancora sconvolta, di diresse verso la fabbrica in miniatura. Prese la sua statuetta guardando intensamente ogni singolo padiglione. Non sapeva dove andare. Non era intenzionata ad uccidere altri elfi per opera sua. Nella stanza precedente era al buio e poteva minimamente immaginare della tremenda trappola nascosta dall’altra parte della parete.
    La voce di un ragazzo attirò la sua attenzione. La sua mano, impegnata a spostare la sua miniatura, si fermò davanti al padiglione numero “4”. Era piuttosto alto ma il suo viso era completamente anonimo. Senza nemmeno guardare il plastico, posizionò la statuina che la raffigurava davanti al padiglione scelto dal ragazzo.

    -[...] Se qualcuno vuole accompagnarmi.-

    -Lo farò io.-

    La sua voce, come lo sguardo del nuovo compagno di squadra, era serio puntando i suoi occhi diritti in quelli dello shinobi. Data la sua espressione, molto probabilmente, anche lui per recuperare la chiave dovette sacrificare alcuni schiavi del Re dell’Inverno. Oppure era nel suo carattere mostrare serietà in ogni situazione. La ragazza dai lunghi capelli rossi sperava solamente di non imbattersi nuovamente in un trabocchetto alle sue spalle. Lei era diventata una kunoichi per aiutare gli innocenti e non per ucciderli. Non voleva altri inutili sacrifici, e per farlo, aveva bisogno per forza l’aiuto di qualcuno, accettando volentieri quell’invito per non trovarsi in difficoltà. Si rivolse al giovane shinobi lo sguardo sul precedente scelto da lei per poi guardare tutti gli altri.

    -Recuperando la chiave, ho attivato una trappola uccidendo alcuni lavoratori all’interno di essa… Io… io nn potevo saperlo…-

    Ma quelle sue parole parole non erano rivolte solo al giovane ragazzo di Kiri ma chiunque all’interno di quella stanza. Pochi istanti dopo si rivolse al ragazzo dal giaccone arancione e al coprifronte legato al braccio, proferendo parola parola solo con lui e avendo il tono della voce più o meno bassa.

    -Spero di non uccidere qualcun altro. Siamo qui per fermare quel pazzoide, non per fare una strage.-
     
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    Nightmare Before Ninjamas


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    Stiamo scherzando?Dovette fare uno sforzo non indifferente per non mettersi ad urlare. Era più che sicura del suo ragionamento, quindi le rimaneva un'altra risposta da dare. Ma il fatto di aver sbagliato la prima, la avrebbe resa nervosa per il resto della giornata, se non di più.

    In più, il babbo detective non accettò altre risposte dalle due kunoichi, che furono costrette ad attendere lo scadere della mezz'ora (almeno Kamine non aveva alcuna intenzione di perdere chakra ed essere ferita in aggiunta all'umiliazione dell'errore). Rimuginò per tutto il tempo rimanente sulla soluzione.

    Se A mente, è lui il colpevole, se mente B non abbiamo dati a sufficienza. Se mente C, il colpevole è lui e contestualmente sta mentendo anche N. Il ragionamento le sembrava filare. Dato che adesso siamo certi che N non sia il colpevole, possiamo supporre che B non stia mentendo quasi sicuramente. Quindi rimane C.

    Non cercava conferme da Hebiko, parlare era un modo per non innervosirsi troppo.

    Passato il tempo definito, Kamine sarebbe uscita e rientrata nel padiglione, camminando a grandi passi verso i prigionieri. Senza dire una parola, avrebbe preso uno shuriken, mirandoSlot Azione 1: Forza 375 - Velocità 425 - Potenza 5 in mezzo agli occhi dell'elfo contrassegnato come C. Farsi scrupoli era inutile, quegli elfi erano ormai delle marionette di carne e lei non aveva tempo da perdere. Colpevole.


    Kamine Ashimi
    Chakra: 50/50
    Vitalità: 13.5/13.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 375
    Velocità: 425
    Resistenza: 375
    Riflessi: 425
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Lancio Shuriken
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    Note
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    I'll be watching you.

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    Cautela


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    La soluzione che ho proposto è corretta. Anche se rimango impassibile difronte alla reazione dell'elfa, il fatto di aver indovinato al primo colpo mi fa sentire piuttosto sollevato. Infatti, sono riuscito ad evitare di sprecare chakra ed energia alla prima delle prove che il Re dell'Inverno ha preparato con noi. Se dovremo affrontare direttamente quel folle maniaco, avrò bisogno di dar fondo a tutto il mio potere. Non posso permettermi il lusso di farmi trovare stanco e impreparato.

    Quando la ragazza mi lancia il premio, lo afferro al volo, stringendolo nella mano destra. Al tatto non è caldo, ma sembra pulsare di una strana energia. È una sensazione così intensa d risultare evidente anche a qualcuno privo delle mie stesse capacità percettive. Per quanto assurda e caratterizzata da un pessimo gusto estetico, la tecnologia ideata dal Re dell'inverno sembra piuttosto interessante. Avrei sicuramente tentato di portare a casa qualche souvenir. Sono sicuro che Hoshikuzu e gli altri scienziati del D.E.S.E.R.T. sarebbero stati piuttosto felici di analizzare quei doni. E forse ci avrebbero ricavato qualcosa di molto utile per tutto il Villaggio.

    Tornato nella stanza, aggiungo la sfera luccicante all'albero striminzito che è comparso dopo l'inizio di quell'assurdo gioco. Vorrei provare nuovamente a liberare l'altro Re dell'Inverno e la strana bambola prigioniera insieme a lui, ma mi convinco a rimandare. Il nostro ospite ci ha avvisati che sarebbe tornato a farci visita una volta recuperate almeno cinque chiavi e noi ne abbiamo ottenute sei. Non voglio farmi cogliere in fragrante, proprio mentre cerco di sabotare la sua preziosa macchina per creare un inverno eterno. Sopratutto non dopo aver visto cosa è successo a Diogenes e l'orribile creatura meccanica che ha evocato successivamente.

    Verrò io con te. Dico al ragazzo difronte all'undicesimo padiglione e che sembra avere circa la mia età. Mi supera di qualche centimetro, ma guardandolo in volto è impossibile sbagliarsi: è un adolescente come me. Anche se probabilmente lui è ancora un genin. Lo capisco immediatamente quando mi concentro sul suo chakra: troppo flebile per essere quello di un ninja di rango più alto. Sposto la statuetta che mi rappresenta difronte a padiglione numero undici e mi avvicino all'ingresso. Il mio nome è Daishin Iga, di Suna. Mi presento con un lieve inchino e un sorriso appena accennato. Anche se siamo più o meno coetanei, gli riservo il trattamento formale ed educato come ci si sarebbe aspettati da un Iga.


    Chakra: 57/60
     
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    ehm...da qualche parte

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    Nightmare Before Ninjamas


    creepy_santa_by_disse86-d89ax4t

    OH OH OH OH BRAVI, BRAVI!
    Mi sto proprio divertendo con voi, ho fatto bene ad invitarvi.

    La familiare voce si diffuse in tutta la fabbrica ed i padiglioni, proveniente da degli altoparlanti sparsi ovunque.
    Però alcuni di voi sono stati fortunati ed hanno trovato subito dei giochi facili, così non c'è gusto!
    Che ne dite se alziamo la difficoltà? Dovrete prendere almeno 14 chiavi per vincere, ok?
    Sì Sì, LA TROVO UN'OTTIMA IDEA! OH OH OH
    Il grande albero dove andavano inserite le chiavi, crebbe visibilmente ed i suoi rami si moltiplicarono proprio sotto gli occhi dei presenti nella sala principale. Era ovvio che il panciuto li stesse osservando, ma non era dato sapere come facesse.

    ...


    E ora torniamo a noi, mia cara... Credo proprio che mi sarai molto utile.
    Una volta spento il collegamento via megafono, l'uomo (se così poteva chiamarsi) si alzò dalla sua sedia, dalla quale osservava tramite molti schermi lo svolgersi dei giochi, voltandosi verso la prigioniera che aveva fatto opportunamente legare ad una sedia con robuste funi, dalle spalle fino alle caviglie. L'imponenza del carceriere avrebbe intimorito molti, ma Kiyomi non era tra questi, la quale lo fissava senza apparente preoccupazione di ciò che sarebbe potuto accaderle.
    Prima di tutto, dammi del Lei, non do certe confidenze agli sconosciuti.
    Secondo, non che non ammiri il tuo piano di conquista del mondo, ci mancherebbe, ma se vuoi il mio aiuto, pretendo di essere pagata, non metto a disposizione la mia arte per niente.
    E terzo, non trovi tutto questo cordame un po' eccessivo? E gradirei una tazza di cioccolata calda, fa un po' freddo qui dentro.

    Cos-ma-quale cioccolata, tu non sei mia ospite, ti ho rapita. E' per questo che ci sono le corde, funziona così.
    Oh, ti prego, come se fosse la prima volta che vengo rapita, ho accumulato una certa esperienza e tu non te ne intendi.
    E...ancora non vedo la mia cioccolata.

    Ma...Guarda che se volessi, potrei schiacciarti la testa come un chicco d'uva, spezzarti la schiena come un grissino, quindi non credere di poter fare quello che ti pare, perchè sei viva solo perchè lo voglio io.
    Sì, sì, come ti pare. Dov'è la mia cioccolata?
    SMETTILA, TU NON AVRAI PROPRIO UN BEL NIENTE, A PARTE UN PAIO DI CEFFONI!
    Senti, tu vuoi qualcosa da me ed io sono collaborativa, quindi potremmo star qui a discutere su chi può fare cosa oppure potresti accontentarmi e passare oltre.
    In fondo ti ho chiesto solo una tazza di cioccolata.

    Tutto questo è ridicolo!
    VOGLIO UNA TAZZA DI CIOCCOLATAAA!!!
    MALEDIZIONE, PORTATE UNA CAZZO DI CIOCCOLATA CALDA, PRIMA CHE LE STRAPPI LA LINGUA!
    Due elfi lì vicino, corsero immediatamente via ad eseguire l'ordine, mentre la ragazza nascose un piccolo ghigno soddisfatto.

    PADIGLIONE 6

    I ninja recatisi al padiglione 6, si sarebbero presto accorti che questo era il più piccolo di tutti, a forma di numero 6, non più alto di 2 metri e mezzo e largo altrettanto, ed al contrario degli altri, si sarebbe potuto tranquillamente entrare a piacere, aprendo la semplice porta tramite la maniglia in qualsiasi momento. L'interno era completamente bianco, con una porta sulla parete opposta all'entrata ed una botola al centro del pavimento; la porta sarebbe stata praticamente impossibile da aprire o sfondare, mentre sarebbe stata la lastra di metallo che ricopriva la botola a spalancarsi al momento prefissato.
    Un piccolo salto di tre metri e si sarebbero ritrovati in una stanza esagonale molto più ampia di quella al piano di sopra, con una porta per ogni parete; ciascuna parete era di un colore diverso ed ogni porta aveva impresso sopra un numero dall'1 al 6. La botola sovrastante si sarebbe subito richiusa e sigillata e solo allora sarebbe apparsa una luminosa frase sul pavimento.
    Qualunque porta avessero aperto, dietro di essa avrebbero trovato un breve corridoio ed un'altra porta, cosa avrebbero fatto a quel punto?



    PADIGLIONE 4


    Il padiglione numero 4 era addobbato esternamente con una miriade di peluche strappati e malridotti per il freddo ed il vento e a cui erano esposti.
    Una volta varcata la soglia, i ninja si sarebbero ritrovati in un'ampia stanza colma di giocattoli di ogni genere e dimensione, tanto che in alcuni punti sarebbe risultato difficile camminare. Trenini, pagliacci, peluche, robottini e tanti altri erano sparsi ovunque, alcuni dei quali si muovevano per conto loro. Seduto in un angolo dall'altra parte della stanza si trovava un enorme orso di peluche alto quasi 3 metri, che a differenza di tutti gli altri giocattoli, sembrava l'unico in grado di parlare ed effettivamente senziente, e non appena si sarebbe accorto della presenza dei ninja, li avrebbe salutati allegramente, con una voce infantile.
    Ciao! Siete qui per giocare con me? Vi va di fare un gioco?
    Della chiave non c'era traccia da nessuna parte, ma un piccolo dettaglio sarebbe stato evidente una volta avvicinatisi al pupazzo, ovvero una piccola rase ricamata sulla sua pancia:

    "La Password è: ELEFANTE"


    PADIGLIONE 18

    Il più lontano dei padiglioni, aveva un aspetto molto teatrale con tanto di due robot giocattolo giganti posizionati sul tetto in pose da combattimento, illuminati da due grossi fari.
    All'interno, la stanza era praticamente vuota, eccetto per quattro pedane rotonde che si trovavano a terra, 2 più vicine alla porta e due all'altro capo della stanza. Le 2 più vicine erano rosse, mentre le restanti erano blu. Sulla parete in fondo, invece, vi era dipinto un grande drago circondato da piccole pietre sferiche.


    Benvenuti.
    Posso concedervi un solo desiderio...ma dovrete guadagnarvelo...
    Avrebbe così enunciato il dragone.
    Se qualcuno si fosse posizionato su di una pedana rossa, questa si sarebbe illuminata insieme alla pedana blu corrispondente (dopo qualche strano suono metallico provenire dal sottosuolo), e quest'ultima si sarebbe aperta lasciando saltare fuori un robot giocattolo
    I giocattoli avrebbero replicato ogni movimento dei rispettivi ninja che avessero toccato le pedane, comprese le tecniche utilizzate, e dal loro corpo sarebbero uscite ogni genere di armi usate dalle loro controparti, ma in versione giocattolo.
    Cosa avrebbero fatto, dunque?

    PADIGLIONE 17


    Lo strano padiglione 17, completamente nero, si sarebbe rivelato insolito anche all'interno: l'intera sala non aveva un pavimento, ma soltanto un baratro oscuro, largo circa 20 metri per lato, che non sembrava avere fine, sopra il quale erano sospesi nel vuoto una sfera di pesante metallo ed una gabbia con all'interno uno dei servetti del boss, appesi ad una catena pendente dal soffitto, a circa 5 metri di altezza. L'unico ripiano calpestabile era la piattaforma lunga circa 2 metri che si estendeva dalla porta, la quale non appena si chiuse innescò un meccanismo che elettrificòCausa semiparalisi per 2 turni alla zona toccata. Causa paralisi se toccata più volte con la stessa parte del corpo. pareti e soffitto.
    L'elfo avrebbe allegramente accolto i nuovi arrivati.
    Salve! Mi hanno chiuso qui dentro hihihi Non è che potreste liberarmi?
    Premendo quel pulsante, potrò uscire, così mi hanno detto ihihihih Prima tocca a me, poi potrete premerlo di nuovo per liberare quella pallina ihih E quella che volete, no?

    L'omino indicò un pulsante rosso posto su un dispositivo posto sul pavimento e qualora uno dei partecipanti avesse deciso di premerlo, la gabbia dell'elfo si sarebbe sganciata dal soffitto, precipitando nel vuoto.
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaa......
    L'eco della voce dell'elfo continuò a giungere alle loro orecchie finchè non divenne così flebile da non poterlo più udire e nessun suono di tonfi o altri suoni si sarebbero sentiti. Solo silenzio.

    PADIGLIONE 9

    Una casa stregata, questo sarebbe sembrato il nono padiglione a chi vi si sarebbe avvicinato, un luogo tetro ed apparentemente abbandonato. L'interno aveva l'aspetto di una sala da cerimonia di una setta religiosa, illuminata soltanto da delle candele attaccate alle pareti, ed al centro del pavimento vi era disegnato con inchiostro nero un pentacolo le cui punte terminavano ognuna con uno dei kanji dei 5 elementi.

    Ma la cosa che probabilmente avrebbe più attirato l'attenzione dei presenti, sarebbe stata la piccola pallina poggiata su un cuscino nero, all'interno di una nicchietta al centro della parete frontale. Niente e nessuno c'era ad ostacolare chiunque avesse voluto prenderla. O almeno così sembrava, perchè se qualcuno avesse provato ad avvicinare la mano, avrebbe toccato nient'altro che una barriera invisibile che ricopriva l'intera nicchia, quasi come se fosse sigillata sotto vetro e a niente sarebbero serviti i tentativi di sfondarla.
    L'unico indizio che forse avrebbero potuto interpretare, sarebbero stati gli stessi kanji disegnati a terra, replicati al di sopra della nicchia.

    PADIGLIONE 11

    Il padiglione numero 11 era indubbiamente uno dei più grandi, ed all'interno, i partecipanti al gioco si sarebbero ritrovati in una stanza esagonale decorata con molti addobbi natalizi che avevano potuto vedere nell'edificio centrale. Al centro, avrebbero trovato 6 altarini su cui erano poggiate altrettante campanelle, ed ognuna era numerata, con numeri che andavano da 1 a 6, e se le avessero provate, avrebbero scoperto che ognuna emetteva una tonalità diversa. Oltre le campanelle vi erano 3 porte, mentre sul pavimento erano incisi una serie di simboli apparentemente senza senso. Da dietro un albero di natale, sbucò fuori uno degli elfi già incontrati dai ninja, che spinse a fatica una pesante scatola di metallo al centro della stanza.
    Ciao! Arrivate giusto in tempo. Stavo cercando di aprire questo regalo che mi ha fatto il Re, ma proprio non ci riesco.
    Purtroppo lo ha chiuso in questa cassa speciale che si apre solo se si suona una precisa canzone, ma io proprio non la conosco! Se mi aiutate ad aprirlo, vi dico quale di quelle è la chiave.
    Indicando l'albero pieno di palline colorate e tutte diverse. Le note sono scritte lì, sul pavimento, voi sapete leggere quegli scarabocchi? Nel caso di una risposta negativa, l'elfo sarebbe parso triste, anche se non avrebbe perso il suo sorriso.
    Oh...Bè, allora dovete chiedere ai miei 3 amici, potete trovarli in queste stanze. Io vi aspetto qui! In caso gli fosse stato chiesto di seguirli, avrebbe felicemente rifiutato e si sarebbe in un modo o nell'altro seduto ad aspettare sulla cassa metallica.

    PADIGLIONE 8

    Il babbo detective osservò ammirato la ragazza mentre esponeva la sua nuova ipotesi e poi la sua esecuzione. Geniale! Io non ci avrei mai pensato,
    non fa una piega!

    Sfortunatamente, mentre il sangue ancora colava dalla testa dell'elfo appena morto, un altro entrò per prendere il suo posto, portando in mano la stessa lettera.
    Peccato che abbiate sbagliato anche stavolta! Così proprio non ci siamo, siete delle buone a nulla.
    Non sono rimaste molte possibilità, vediamo di muoverci. Abbiamo capito che C ed N non sono stati, ma uno di loro è sicuramente il colpevole. E qui qualcuno sta mentendo, non c'è alcun dubbio, ma dobbiamo capire chi.

    E si ricomincia.

     
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    Nightmare Before Ninjamas


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    14?? esclamò con rabbia poco prima di entrare, sentendo le parole del grasso uomo proferite da chissà dove: evidentemente erano stati tutti troppo bravi per i suoi gusti ed il Re dell'Inverno aveva deciso di complicare ulteriormente le cose. Non si mise a discutere o a lamentarsi per la cosa, consapevole di come sarebbe stato completamente inutile. D'altronde lui si stava solo divertendo ed era libero di imporre le regole che preferiva, non si sarebbe stupita se alla fine non avesse fermato alcun meccanismo trovate tutte le chiavi a quel punto...ma non poteva fare altro che stare al suo gioco in quel momento.
    Senza tergiversare ulteriormente entrò quindi alla prova numero 6, trovandosi davanti ad una porta completamente bianca ma impossibile da aprire. Vani furono i suoi tentativi e ben presto una botola si aprì sotto i suoi piedi, facendola cadere di qualche metro prima di sigillarsi dietro di lei: la kunoichi cadde a terra agilmente rialzandosi qualche istante dopo, osservando le varie porte che la circondavano e la scritta per terra.
    Rimase qualche istante a ragionare sul da farsi: quell'indovinello era decisamente diverso da quello che le era capitato prima, meno logico, o almeno questa era l'impressione che le diede a primo impatto. Guardò verso l'alto notando come la botola fosse sigillata per poi tornare ad osservare le porte davanti a lei
    Perlomeno questa volta non dovrò decidere di sacrificare nessuno, pare... mormorò fra sé e sé prima di prendere una decisione.
    Se davvero poteva aprire una sola porta, significava che aveva una sola possibilità: oppure più semplicemente, tutte le possibilità erano giuste. Non c'erano indizi di alcun tipo che sembravano far capire quale colore fosse più giusto, e tutte le porte sembravano condurre ad un corridoio esattamente identico l'uno dall'altro quindi decise di non scervellarsi troppo e di optare per la soluzione che le sembrava più facile. Non tutto nella vita doveva essere per forza sempre complicato, e forse il vero trucco dietro quella stanza era proprio far credere che lo fosse.
    Aprì quindi la porta della stanza numero 6, oltrepassandola con il corpo ma senza chiuderla alle sue spalle: sarebbe rimasta all'erta, aspettandosi che qualcosa arrivasse dall'alto, o nella stanza in cui si trovava già oppure nella stanza centrale da cui era appena arrivata. La scritta parlava di un "afferrare", dunque forse si trattava proprio di prendere la nuova chiave al volo e la sua idea era che si sarebbe attivato qualche meccanismo non appena superata una delle porte.
    Se invece non fosse successo nulla avrebbe chiuso la porta alle sue spalle, rimanendo in paziente attesa e sperando che fosse quella la soluzione giusta.

    O forse quell'indovinello era impossibile da risolvere da sola, ma doveva usare per forza delle copie o avere dei compagni per poter entrare in tutte le stanze in contemporanea: in quel caso, sperando di poterlo rifare nuovamente, avrebbe chiamato con sé qualcuno oppure avrebbe fatto entrare il sunese, che sembrava essere particolarmente esperto nell'uso delle stesse. Lei non aveva mai imparato nemmeno a sdoppiarsi.


     
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    Falce dei Kaguya


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    Si chiude una porta


    Se ne aprono tre



    E così quando stavo per andare da solo verso la stanza numero 11 ecco che un altro tizio piazza il suo pupazzetto vicino al mio.
    In tutta onestà, il primo pensiero fu: Uhm... non è una ragazza, peccato., poi pensai che non potevo mica andare di nuovo con Bellezza n°1 e considerando che da quando eravamo tornati le tre figlie del Bar Mikawa non si erano ancora vista, che quella ben vestita era ancora dispersa e che l'altra ragazza della Foglia era andata con il fighetto che mi trovavo come compaesano, le opzioni erano poche.
    E fra quelle poche chi ho beccato? L'amico della superstar, che mi si presentò anche: Piacere di conoscerti, Daishin-san, io sono Fudoh di Kiri., avrebbe detto, prima di specificare, Fudoh con l'H finale, mi raccomando. ed avrei sorriso cordiale.
    Che persona affabile che sono, eh?
    Meno affabile, invece, era il Re dell'Inverno che ci informò che avrebbe reso le cose più difficili, dato che sembrava stessimo andando troppo bene: Ma lo può fare?, chiesi a Daishin-san, prima di fare spallucce: non è che avessimo molte opzioni su come reagire... il panzone comandava e se la comandava, il ché non era bello, né piacevole, ma a vivere per strada avevo capito da tanto che molte sono le cose né belle, né piacevoli.

    [...]

    Così, posata la pallina vinta uccidendo l'elfo sull'albero, mi diressi, allegro come un senzatetto in una notte di neve a Kiri, assieme al ninja della Sabbia alla stanza numero 11 e lì mi trovai in una sala ancora più grande della numero 10 e con degli strani scarabocchi sul terreno, oltre a quelle che sembravano sei campane numerate su altrettanti altarini.
    Come ho detto alla capa, prima: non sono esattamente un genio, quindi te lo chiedo: idee su cosa servano scarabocchi e campanelle?, chiesi all'altro, girando intorno ai campanelli, finché non si fece vedere un elfo con un grosso cassettone metallico.
    Ah, ecco, ora ci chiederà di fare a pezzi qualcosa con quei simboli e poi metterlo lì dentro, o magari di prendere qualcosa fatto a pezzi lì dentro rimetterlo assieme!, furono queste le mie prime ipotesi, d'altronde, dopo aver dovuto ammazzare un elfo perché non ne salvasse quattro, cosa potevo aspettarmi? Di certo non che quel nanetto deforme ci chiedesse di entrare nelle altre stanze (c'erano tre porte, ve lo avevo detto?) interne e chiedere ad altri elfi, o almeno immagino altri elfi, come aprire con i campanelli la cassa.
    Feci spallucce, ve l'ho già spiegato no? Non è che io veda molte opzioni se non seguire le regole.
    Ok, che facciamo, Daishin-san? Direi che ci dovremmo dividere per fare prima, no? Io vado alla porta all'estrema destra, ok? ed a meno di obiezioni del sunese mi sarei diretto in quella sala, lasciandomi la porta aperta alle spalle.
    Vediamo cosa avevano da proporre gli elfi matti di quella stanza.
     
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    PADIGLIONE 6

    Nulla accadde quando Kairi entrò nel buio corridoio, non un suono si udì nella sala principale o da altre parti. Quando chiuse la porta dietro di sè, e l'ultimo spiraglio di luce svanì, rimase sola nell'oscurità più totale, ma ancora una volta non accadde nulla.

    PADIGLIONE 5

    Woa! Certo, dev'essere così!
    Non ci avevamo pensato.
    Questo ha risolto il problema, grazie tante!
    Prendi pure.
    Il clown si tolse il cappello con il premio e lo lanciò alla ragazzina, e quando il tempo a sua disposizione finì, sarebbe stata libera di uscire con in mano la preziosa chiave.
     
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    Dracarys

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    Pensato
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    Nulla accadde quando la ragazza provo ad entrare, sia che chiudesse la porta sia che non lo facesse. Mantenendo la porta chiusa alle sue spalle e sospirando paziente avrebbe quindi proseguito verso il corridoio, raggiungendo a tentoni visto il buio la porta che aveva visto quando aveva aperto quella da cui era entrata. Una volta fatto sarebbe rimasta all'erta, pronta come prima all'eventualità che la chiave potesse cadere ancora una volta nel corridoio che aveva percorso o ovunque portasse la stanza. Se nulla fosse successo avrebbe superato la porta appena apertaOT Salvo ovviamente pericoli, se c'è uno strapiombo sotto, un cerbero a 3 teste, un muro di fiamme o qualsiasi altra cosa di pericoloso aspetto XP /OT richiudendola alle sue spalle ed avrebbe atteso, speranzosa del fatto che la pallina cadesse quasi miracolosamente dal cielo.


     
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