Nightmare Before Ninjamas![News Natalizia]

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    Padiglione 18


    VI


    Shunsui dovette camminare non poco per arrivare al padiglione 18, che era il più lontano degli edifici nella fabbrica. A vederlo così, il padiglione verso cui era diretto sembrava una sorta di arena, ed era troneggiata dalla figura di due giocattoli dalle proporzioni colossali, immobili nell'atto di darsi battaglia. Shunsui allungò il passo, muovendosi con rapidità ed agilità verso l'ingresso. Nonostante fosse abbastanza affaticato dalla prova precedente, era sicuro che sarebbe riuscito ad affrontare anche le sfide di questo nuovo padiglione, sebbene la possibilità che si trattasse di uno scontro erano elevate.

    Una volta all'interno, il marionettista avrebbe constatato che l'arena, ammesso che di questo si trattavasse, non era simile a nessuna che avesse già visto. Non c'erano spalti, e tutta l'area era dominata da quattro pedane, due rosse e due blu. Come unica altra nota di merito, un dragone era raffigurato sulla parete più lontana: come un serpente il suo corpo era avvolto in spire, ma era sospeso in aria, e delle pietre luminose lo circondavano tutto. Da lui arrivò una voce. A differenza del padiglione precedente, in cui gli era stato posto un problema a cui doveva trovare la soluzione, questa volta il drago non diede spiegazioni di sorta. Disse che avrebbe concesso loro un desiderio, ma che se lo sarebbero dovuti guadagnare. Come, non lo disse. Tuttavia, il drago parlava al plurale, nonostante il genin fosse da solo. Questo, unito alle decorazioni del padiglione stesso, gli faceva presagire cosa avrebbe dovuto fare.

    Prima di tutto, però, doveva scoprire come utilizzare quelle pedane. Si posizionò su una pdana rossa a lui più vicino, solo per scoprire che la rispettiva blu si sarebbe aperta, facendovi comparire un robot non molto dissimile da quelli che ornavano l'esterno del padiglione. Il marionettista mosse le braccia in un gesto rapido nell'aria, e vide che il robot lo replicava alla perfezione. Anche lanciando un kunai, quel gesto veniva perfettamente replicato, ed un kunai giocattolo era spuntato dal nulla nelle mani del robot. Senza dubbio, questa capacità era legata a quella del Re dell'Inverno. Shunsui scese dalla pedana, e provò a salire su una pedana blu più lontana, per vedere se l'effetto fosse speculare. Sarebbe quindi sceso nuovamente per riposizionarsi vicino le due pedane rosse. A quel punto avrebbe evocato Tecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora (5)
    L'utilizzatore è in grado di richiamare oggetti o creature attraverso un varco spazio temporale. Creature: È necessario che il ninja abbia stretto un patto di sangue con una razza di creature. Richiamare in battaglia le creature è necessario una goccia di sangue e un consumo di chakra pari alla metà della riserva dell'evocazione, non è possibile ridurre il costo di chakra in nessun modo. È possibile invocare solo esseri di parienergia o inferiore. È possibile Pareggiare gratuitamente e senza la spesa di Slot le proprie creature, facendole ritornare al proprio luogo d'origine. Evocare una creatura richiede slot tecnica avanzato. Oggetti: È possibile liberare il contenuto iscritto all'interno di specifici rotoli spendendo ¼ Basso. Questo uso non richiede slot tecnica ma azione gratuita veloce. Inoltre consente, in condizioni di calma, di stipare oggetti solidi incustoditi nei rotoli; l'operazione che richiede un minuto ogni 100 crediti. Richiedono 1 Slot Tecnica ognuno. Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Variabile )
    [Da genin in su]
    le sue due marionette, Gekido e Cho, e le avrebbe posizionate una su ogni pedana rossa. Era curioso di vedere se il sistema reagiva anche alle marionette, oppure era necessario la presenza di una persona in carne ed ossa per far funzionare quella macchina.

    Se il meccanismo si fosse rivelato indifferente alle marionette, era evidente che l'unica soluzione per il genin sarebbe stata quella di uscire, dopo mezz'ora, per chiedere l'intervento di un altro suo compagno.

    Se invece il meccanismo avesse reagito alla presenza delle marionette così come aveva fatto con il marionettista, due robot sarebbero comparsi sulle pedane blu. Se lui aveva correttamente interpretato il da farsi, era necessario far combattere i robot, così da creare uno spettacolo che fosse degno. iniziò con una sequenza che molto spesso aveva usato in allenamento. Con le gambe large, Gekido portò rapidamente due dei suoi quattro arti davanti al petto, con i palmi delle mani robotiche dirette verso Cho, Quattro kunai partirono da delle fessure che si erano aperte improvvisamente sui palmi delle mani del burattino. I proiettili viaggiarono veloci contro la marionetta a due teste, la quale con un unico ed ampio movimento, aprì uno dei due ventagli a sua disposizione, e spazzò via i colpi. Continuando quel movimento difensivo, Chò lanciò entrambi gli enormi ventagli contro Gekido, i quali passarono a pochi centimetri dalla testa di quest'ultimo, che intanto si era abbassato, schiacciandosi a terra, per evitare il doppio fendente. Tuttavia, I due ventagli, superata la posizione di Gekido, dopo nemmeno un metro iniziarono a ruotare all'incontrario, invertendo il loro moto! Shunsui infatti, tramite dei fili di chakraFili di Chakra
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare fili di chakra con cui controllare oggetti. Ogni filo consente di muovere 2 Unità di oggetti. I fili hanno velocità pari all'intuito dell'utilizzatore e bonus in furtività pari a quello delle marionette, sono sempre considerati parzialmente occultati alla vista. L'utilizzatore può muovere gli oggetti con Velocità pari all'Intuito e Forza parienergia. Ogni cambio di direzione del filo costa slot azione/tecnica, movimenti con traiettoria speculare o identica richiedono uno slot azione, tentare di toccare l'oggetto o l'avversario col filo rientra nello slot utilizzato per il movimento.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: Basso per filo / Mantenimento: ½ Basso per filo)
    [Richiede Marionettisti I]
    [Da genin in su]
    aveva preso il controllo delle due armi volanti, e le aveva fatte schiantare contro la schiena di Gekido, troppo rapidamente perchè la marionetta potesse contrattaccare. Gekido venne buttata a terra, mentre i due ventagli rimasero a roteare in aria, stazionando nella loro posizione. Ma non era finita qui, perchè Gekido si rialzò nuovamente, nonostante il colpo subito poteva essere sufficiente a infliggerli numerosi danni. Da sotto il mantello bianco ed ora che ne confondeva le forme, una lunga coda sbucò alle sue spalle: data la sua posizione aveva intercettato il colpo, quasi azzerando i danni subiti dal fantoccio.

    Sarebbe bastato questo piccolo show per meritarsi i favori del drago?

    Chakra: 33/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 425
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 600
    Precisione: 525
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Spiedi × 8
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Cartabomba I × 1
    • Zona Extra × 4
    • Sonagli [x5] × 1
    • Kunai × 8

    Note
    ///


     
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    Nightmare Before Ninjamas


    Sesto post



    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Quando ormai aveva rinunciato e si era convinto a girare da solo l'altra kunoichi di Konoha, che era giunta con Kairi, decise di unirsi al kiriano. Probabilmente perché aveva dovuto assolvere ad un terribile gioco perverso. Il Kuro osservò lo sguardo cupo della neo compagna e subito decise che non era il caso di fare lo stupido come suo solito. A maggior ragione ne perse completamente la voglia quando sentì le nuove farneticazioni e gli ingiusti cambi di regole del re ma non poteva fare altro che dare retta al pazzo...
    Kitori piuttosto silenzioso si diresse verso il padiglione 4, dove trovò una stanza esternamente decorata con un numero eccessivo e sconcertante di orridi peluche, terribilmente mal ridotti.

    Questi cadaveri farebbero piangere un bambino per almeno un mese. Non trovi anche tu?

    avrebbe detto cercando solo un modo per rompere il ghiaccio prima di entrare nella stanza.
    Dentro il vano ecco un grande spazio strapieno, ancora in maniera esagerata, di giocattoli di ogni tipo, foggia, fattura e dimensioni ma così tanti giochi da impedire un comodo passaggio. Era l'eden dei bambini? o il peggiore negozio al mondo?
    Comunque l'attenzione dello spadaccino si concentrò subito e quasi esclusivamente sull'unico essere senziente presente: un orso dalla spropositate dimensioni e da una vocina da bambino.

    Ciao! Siete qui per giocare con me? Vi va di fare un gioco?

    ad una prima osservazione nessuna chiave era visibile ma al contrario una frase apparentemente priva di senso era ben visibile sulla pancia del peluche. Non avendo la minima idea di cosa fare il Kuro, sottovoce cercando di non farsi sentire dal giocattolo disse alla shinobi:

    Io non ho proprio capito. Cerchiamo di farlo parlare almeno un po'...

    rispose poi alla creatura con un sorriso e un tono dolce:

    Ciao io sono Kitori. Tu come ti chiami? Mi dici che gioco vuoi fare? Per caso sai dove posso trovare una certa chiave? Amico...






    Chakra: 57/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 550
    Velocità: 525
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Lama Insanguinata (Livello I) × 1
    • Kunai × 6
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Bomba Gelo × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1

    Note
    ///


    Edited by -RexDraco- - 10/1/2018, 15:04
     
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    il re d'inverno


    6. Altro giro altro regalo

    La fanciulla del Suono sorrise, inclinando dolcemente la testa di lato, quasi a schermarsi dagli innumerevoli complimenti che gli strani pagliacci le stavano riservando. Di niente, figuratevi! Nel ricevere la ricompensa pattuita dalle mani di uno dei clown, Harumi fece un piccolo inchino. Grazie a voi! A quel punto, dopo aver verificato che effettivamente la porta non fosse ancora aperta, si fece un giro della stanza, con le mani giunte dietro la schiena e ondeggiando a piccoli passi, seguendo un allegro motivetto che cantava a bocca chiusa. Ogni tanto si fermava, osservando distrattamente addobbi e balocchi gettati alla rinfusa in quella sorta di tendone. Niente di che, per lo più doni a tema circense, fino a che qualcosa attrasse la sua attenzione. Sbucavano appena da una motta di cianfrusaglie, nere e lucide. La giovane kunoichi si avvicinò, incuriosita prima, sorpresa poi, adorante infine.

    Harumi fissò le orecchiette da gatto.

    Le orecchiette da gatto fissarono Harumi.

    Ehm...ecco...non è che posso prendere anche quelle?

    Con il suo nuovo outfit, la ragazzina tornò tutta contenta, quasi saltellante, nel padiglione dove lo strano gioco aveva avuto inizio. La situazione non sembrava all'apparenza molto diversa, se non che le chiavi andavano accumulandosi sull'inquietante abete. L'otese aggiunse a sua volta quella che aveva ottenuto poc'anzi, tendendosi, fino a rimanere in equilibrio su un piede solo, in modo da raggiungere uno dei rami più alti. Stiracchiando la schiena per compensare lo sforzo, si diresse quindi verso il plastico. Le sue colleghe di Villaggio erano ancora bloccate al padiglione numero otto a giudicare dalle statuine. Forse...dovrei andare ad aiutarle...oppure è meglio cercare un'altra chiave, il nostro ospite ha alzato la posta... Chiudendo gli occhi, si massaggiò lo spazio che li separava con due dita, come se stesse riflettendo su qualcosa di complicatissimo, quando invece stava semplicemente facendo la conta. Il risultato fu annunciato dallo spostamento della sua statuina di fronte alla struttura indicata dal numero 13, nel caso nessun'altra vi fosse stata presente, altrimenti su un'altra libera a caso. Si sarebbe diretta quindi verso il luogo prescelto, ma se nel caso avesse incrociato una delle poche persone con cui aveva confidenza, come Kairi o una delle otesi, o perfino Diogene nella speranza di risollevargli un attimo il morale, si sarebbe per un istante messa in posa, con le mani chiuse a formare delle zampette, inclinando un poco il capo per mettere in risalto il cerchietto sormontato dalle orecchie feline. Nya!

     
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    Proposta al Re


    Villaggio della Neve - Chapter VI



    Il Re dell'Inverno ci aveva sottovalutato. Palese fu il suo tentativo di mettere una pezza all'errore commesso.
    Se molti si limitarono a brontolare, il sottoscritto commentò la notizia alzando due sinceri diti medi verso la macchina che l'uomo aveva generato dal balcone.
    Il sangue dell'elfa aveva già macchiato il pavimento.

    [...]



    Le sferzate di vento sui vestiti bagnati mi costrinsero a recarmi di corsa verso il padiglione 17. Spalancai la porta d'ingresso ed entrai.
    Quando notai l'assenza di un pavimento, se non per una piccola piattaforma lunga due metri che si estendeva dalla porta d'ingresso, emisi un urlo di spavento.
    L'urto del portone fu seguito dal rumore diffuso di scariche elettriche.
    Atmosfera elettrizzante.
    I miei occhi si abituarono presto al buio.
    Sospesi nel vuoto vi erano due oggetti: una gabbia in ferro, all'interno del quale vi era un elfo, e la pallina da prendere, distanti tra loro due metri ed entrambi appesi a cinque metri dal soffitto.
    Speriamo di non uccidere pure questo.

    CITAZIONE
    Salve! Mi hanno chiuso qui dentro hihihi Non è che potreste liberarmi?
    Premendo quel pulsante, potrò uscire, così mi hanno detto ihihihih Prima tocca a me, poi potrete premerlo di nuovo per liberare quella pallina ihih E quella che volete, no?

    Non riuscivo a intravedere il fondo della voragine.
    In quel complesso numero 17, il Re dell'Inverno desiderava testare il mio coraggio e ingegno: cosa mi sarei inventato per afferrare quella palla al volo? Quanto ero disposto a rischiare per avere il premio?
    Ad essere sinceri un bel nulla, e di questo la mia coscienza oscura se ne accorse subito.
    L'unica cosa che non vuole è la vostra morte. Aveva ragione. L'uomo macchina non desiderava ucciderci, ma fare di noi dei seguaci; tuttavia, non avrei comunque corso quel rischio.
    Non avevo abilità o tecniche utili allo scopo.

    Decisi di giocare un po' con il nostro aguzzino.

    Mi avvicinai a piccoli passi verso il pulsante.
    Ho sempre desiderato seguaci come voi. Presi un kunai e lo gettai nel baratro. Osservai il dardo scomparire nell'oscurità.
    Disposti a tutto per soddisfare la volontà del vostro padrone.
    Posizionai il piede sopra al bottone, a qualche centimetro da quest'ultimo. Un semplice movimento della gamba verso il basso e l'elfo sarebbe precipitato per almeno una trentina di metri.
    Sai cosa accade elfo quando si precipita da un altezza simile? Senti gli organi interni salire come se volessero uscire dalla cavità orale.
    L'aria inizia a mancarti. Il cuore batte così forte che sembra un martello pneumatico. E tutto dura un eternità.
    La caduta poi...dolorosissima. Puoi udire tutte le ossa rompersi come grissini, soprattutto se cadi in piedi.
    Non avevo ricordo della caduta che aveva dato inizio alla mia nuova vita, ma avevo ben presente il dolore lacinante al risveglio. Era stato il mio battesimo. Molto meglio farsi esplodere. Indicai il sangue asciutto sui vestiti.

    I miei occhi da felino erano fissi sul viso dell'elfo al fine di captare ogni sua reazione al mio racconto.
    La droga del ciccione era così potente da cancellare ogni traccia di paura?

    In ogni caso, avrei schiacciato il bottone senza esitazioni. Il grido senza fine dell'elfo fu musica per le mie orecchia.

    Se dai piccoli occhi dell'elfo non fosse trapelata alcuna paura, da rappresentante dei Fiori, mi sentì il dovere di fare i miei complimenti al Re dell'Inverno. Quale principio attivo era in grado di eliminare l'istinto di sopravvivenza e il terrore di frantumarsi in mille pezzi dopo una caduta del genere? Nessuna, tra le generiche, quali eroina, cocaina, crack ecc.
    Bramavo la sostanza sconosciuta in possesso dall'aguzzino.
    So che mi stai ascoltando. Spero non sia troppo occupato con quella tipa, ma devo farti i complimenti per la droga che hai usato sui tuoi servi...
    L'aria frizzante e gelida all'esterno aveva stimolato la mia vescica. Approfittai della chiacchierata per urinare all'interno del pozzo.

    Ti riconosco molte qualità. Intelligenza, caparbietà, forza, potere, buon gusto...ad Ame ti apprezzerebbero molto. Ci mancava che quel Re venisse ad Amegakure. I miei superiori avrebbero usato il mio sangue per rinnovare l'estetica delle mura. Ti propongo uno scambio: una piccola fiala con pochi millilitri della sostanza e in cambio esco da qui prima del tempo massimo, sacrificando chakra e salute. Non attenderò l'apertura della porta. Conclusi, richiudendo la cerniera dei pantaloni.
    Uno scambio in cui hai tutto da guadagnare. Mi avvicinai alla porta d'ingresso, allungando il braccio verso la pallina ancora sospesa nel vuoto, intrisa del chakra del Re dell'Inverno.
    E nel caso diventerò un tuo servo, avrai concesso a questo piccolo fiore il piacere e l'onore di ammirare il tuo veleno.

    Il mio piano era chiaro: entrare in possesso della sostanza; ritornare subito nell'edificio centrale; raccontare agli accademici la prova del padiglione 17 e farmi accompagnare da qualcuno con le giuste capacità. Se fosse stato necessario, avrei pagato il ninja con dei tonici.

    Se l'elfo avesse mostrato paura, la mia risata divertita si sarebbe udita fino al padiglione centrale. La sostanza con cui il Re influenzava la volontà dei suoi sottoposti non era poi così speciale.
    Tolto di scena l'elfo, avrei atteso in silenzio l'apertura della porta.




    Chakra: 37/40
    Vitalità: ???/14
    En. Vitale: ???/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità: 400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1:
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Bende Rinforzate × 2
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Antidoto Base (Veleno C1) × 1
    • Tonico di Recupero Minore (Veleno C1) × 1
    • Corpetto in Cuoio (Veleno C1) × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2

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    Armi e neve


    Post 6 ~ Il pentacolo

    Shin si grattò il mento, perplesso, di fronte alla porta del padiglione uscito evidentemente dalla festività sbagliata. I fantasmi non lo avevano mai spaventato, neppure da piccolo, suscitando piuttosto in lui una viva curiosità. Una volta cresciuto, poi aveva fatto sua la massima "non è dei morti che bisogna avere paura, ma dei vivi". Perciò quando varcò la soglia della casa stregata lo fece con i sensi all'erta, aspettandosi però la comparsa di qualche malintenzionato ancora respirante, tuttalpiù meccanico. L'atmosfera all'interno era tetra, soprattutto a causa dell'oscurità che vi predominava. Le uniche fonti di luce erano le scarse candele appese alle pareti, e lo shinobi dovette attendere diversi secondi prima che i suoi occhi si abituassero, permettendogli di scrutare con attenzione le superfici, alla ricerca di indizi. Diversamente dalla prova precedente, infatti, nessuno gli si era fatto incontro, lasciando alla sua intelligenza scovare, ancor prima che risolvere, l'enigma lì celato. Certo, l'enorme pentacolo disposto con cura sul pavimento, riprodotto nei dettagli sulla nicchia dove sembrava custodita la chiave che stava cercando, toglieva gran parte del divertimento alla cosa, lasciando poco all'immaginazione. Aggirando con attenzione il disegno, facendo in modo di non sfiorare neppure per sbaglio le sue linee, il foglioso raggiunse la parete opposta all'ingresso, dove scrutò pensoso l'artefatto. Quindi estrasse un kunai, con cui cercò di toccare la pallina con estrema delicatezza, onde non danneggiarla. L'arma, senza sua eccessiva sorpresa incontrò la resistenza di una barriera, impercettibile ai sensi del ninja, ma sicuramente reale. Mi sembrava troppo facile in effetti... Trattenendo il fiato, provò a picchiettare su quella teca fantasma, per poi mollarle un colpo a piena potenza. Sospirando, il Kinryu valutò se valesse la pena incrementare ulteriormente la forza dell'attacco, nella speranza di infrangere la barriera, ma ci rinunciò in capo a un minuto. Se aveva capito come ragionava il loro ospite, barare non gli sarebbe stato permesso. L'auto proclamato re dell'inverno desiderava metterli alla prova, e divertirsi osservando i loro fallimenti. In quel caso, non gli avrebbe dato soddisfazione. Tornato sui suoi passi, Shin fece un giro completo del cerchio, soffermandosi a studiare i diversi kanji tracciati sul terreno. Acqua. Terra. Fuoco. Fulmine. Vento. I cinque elementi. Chinandosi vicino ad uno di essi, provò a grattare via un poco dell'inchiostro sempre con il kunai, verificando se fossero alterabili. Poi, con estrema circospezione, allungò la punta del piede all'interno del pentacolo, pronto a ritrarla alla minima reazione. Siccome non succedeva niente, avrebbe finito per appoggiare l'intera pianta, per poi camminare sopra le linee intrecciate. Mmm... In testa il giovane aveva numerose supposizioni, ma iniziava già a prendere corpo in lui l'idea che se ne sarebbe uscito a mani vuote. Prima, però, avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per raccogliere altre informazioni, da condividere con gli altri non appena possibile. Raggiunta una delle parete laterali, il ragazzo avrebbe divelto una candela, evitando di ustionarsi con la cera grondante, conducendola lentamente verso il la parola fuoco, fino a far entrare in contatto la fiamma con il simbolo, prestando la massima attenzione a ciò che sarebbe successo. Nel caso avesse ottenuto anche una minima reazione, dopo aver adagiato la candela su un piano, si sarebbe accovacciato di fianco al cerchietto entro cui era rinchiuso il vento, soffiandovi sopra. La scena, se vista dall'esterno, sarebbe stata piuttosto comica, perciò il Kinryu ringraziò di essere solo nella stanza, ma doveva sapere. Sia che avesse ottenuto delle variazioni percettibili [Abilità] Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione. [Da genin in su]
    , sia che nulla fosse mutato, lo shinobi avrebbe tentato l'ultima cosa che gli veniva in mente. Considerando che potesse esserci un qualche legame con i jutsu elementali, lui era di fatto tagliato fuori, non conoscendone nessuno. Tuttavia, per quanto sepolta dentro di lui, ciascuno possedeva un'impronta che lo rendeva unico, nella quale solitamente un elemento prevaleva sugli altri. Se anche così non fosse stato nel suo caso, poco importava. Ciò che interessava al Kinryu in quel frangente era verificare se il chakra interagiva in qualche maniera con il pentacolo, e per provarlo aveva solo un modo. Emettendo una sottile patina di energia sotto la palma del piede, sufficientemente spessa affinché oltrepassasse la suola della scarpa, avrebbe calpestato uno dopo l'altro i cinque simboli, senza togliere gli occhi di dosso dall'insieme [Abilità] Chakra Adesivo (Base)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità sulle superfici verticali. (Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da genin in su]
    . Probabilmente non avrebbe funzionato, ma se solo gli avesse dato l'impressione di reagire in qualche modo, sarebbe stato più che soddisfatto, consapevole di aver fatto il possibile per il momento.

    JBZKE5j


     
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    Parlato Asami
    Pensato Asami
    Parlato altri


    Scelta la stanza il compito dei due shinobi dell’accademia era quello di raggiungere la sala e recuperare un’altra chiave per fermare il terribile piano dell’uomo. Pronta per raggiungere il padiglione, la voce del Re dell’Inverno invase improvvisamente l’intera stanza, attirando la sua attenzione.

    -[...] Che ne dite se alziamo la difficoltà? Dovrete prendere almeno 14 chiavi per vincere, ok? [...]-

    -Cosa!-

    Improvvisamente alcuni rami del gigantesco albero si moltiplicarono, diventando sempre più grande. Perchè mai aveva deciso di aggiungere ulteriori chiavi? Era già programmata la sua decisione oppure era stato sorpreso dalla rapidità degli shinobi nel recuperare parte delle chiavi?
    Ma le regole ormai erano state cambiate e il tempo trascorreva normalmente. I suoi occhi verdi che fin a quel momento furono intenti a guardare una parte imprecisata dell’albero, si spostarono verso il ragazzo biondo. Voleva rivolgergli un suo pensiero riguardo a quell’assurdo cambio di regole. Ma restò in silenzio, serrando solamente la mandibola guardandolo dritto negli occhi. Uno sguardo che valeva più di mille parole che potevano risultare inutili in quel preciso istante. Infatti lo sguardo serio del suo nuovo compagno di squadra raccontava già il suo stato d’animo. Silenzioso, cercando di dare una spiegazione a quel cambio di rotta da parte del proprietario della fabbrica. Come restò per quasi tutto il cammino verso il padiglione numero 4. Affrontando il vento polare e guardando l’immenso panorama intorno a se, totalmente ghiacciato, la giovane Hoshiyama camminava di fianco a lui. Gli lanciò un’occhiata, osservandolo quasi con sospetto. Troppo silenzioso per i suoi gusti, quasi costretta a spezzare quel silenzio interrotto solamente dal delicato suono del vento che sfiorava le suo orecchie. Comprendeva il suo stato d’animo. Infondo anche la diciannovenne rimase scioccata dall’aggiunta delle nuove chiavi. Ma quello non fu un pretesto per non rilevare il suo nome alla sua compagna di squadra.

    -Chissà cosa ci aspetta al padiglione numero 4.-

    Mise una mano sotto al mento guardando la strada innevata di fronte a se.

    -Spero non un altro indovinello. Non mi piacciono.-

    Gli lanciò un fugace sguardo, osservandolo dalla testa ai piedi. Era stata amichevole con lui, fino a quel momento. Ma con le ultime parole che stava per pronunciare, il suo tono era cambiato totalmente risultando serio ma che allo stesso esprimevano l’orgoglio che rappresentava, in realtà, nell’alta società. Le sue origini nobili non potevano essere cancellate da un semplice coprifronte e un simbolo. Nonostante i pessimi rapporti che si crearono in quegli anni con l’intera famiglia, lei era nata con quel sangue, accettando quindi le sue origini ma non condividendo le loro idee ristrette della maggior parte degli esponenti.

    -Comunque il mio nome è Asami Hoshiyama.-

    [...]

    Il padiglione numero “4” si presentava in modo completamente diverso da quello precedente affrontato dalla ragazza del villaggio della foglia. Diversi peluche lo decoravano ma, secondo la mentalità della nobile, senza nessun risultato positivo. Erano malridotti ed alcuni di essi anche strappati, molto probabilmente rovinati dalla temperatura estrema del luogo.

    -Questi cadaveri farebbero piangere un bambino per almeno un mese. Non trovi anche tu?-

    -Cadaveri?-

    Lo guardò con espressione perplessa dopo la sua bizzarra e, a tratti, inquietante affermazione, rivolgendogli poi la parola. Poteva sembrare un rimprovero ma in realtà voleva solo tranquillizzarlo. O tranquillizzare lei stessa.

    -Sono solo dei peluche!-

    Quando entrambi entrarono all’interno di esso, i suoi occhi si persero nella vastità di quella stanza. Numerosi giocattoli, di qualsiasi tipo e dimensioni, erano stati depositati all’interno del padiglione. Camminando tra i diversi oggetti, Asami cercò di non inciampare su uno di essi, perdendo così l’equilibrio e rischiare di cadere. Ma allo stesso tempo si trovava vicino al ragazzo così da non perderlo di vista tra i numerosi giochi. Spostando velocemente lo sguardo attorno a sè non vide la presenza di nessuna chiave ma sbalordita osservò alcuni oggetti muoversi in completa autonomia. Un piccolo sorriso si dipinse sul volto della kuonichi, ricordando la sua infanzia circondata, spesse volte, da regali piuttosto simili solo per viziarla.

    §...§

    Come un peluche, dalla forma di un orso, alto quasi tre metri. La ragazza rimase distante ma il suo sguardo pieno di stupore non appena il morbido giocattolo proferì parola. La voce infantile era rinchiusa all’interno di un “essere” dalle assurde dimensioni e che aveva ricamato sulla sua pancia una frase priva di senso. O almeno secondo il suo punto di vista.

    -Ciao! Siete qui per giocare con me? Vi va di fare un gioco?-

    Cosa aveva in mente? Aveva lui la chiave oppure era nascosta tra tutti quei giocattoli? nche il kiriano era piuttosto confuso dalle parole incise. Ma come lei era intenzionata ad agire, aveva deciso di assecondarlo, cercando di scoprire qualcosa di più. Dopo l’intervento di Kitori, anche sul suo volto si generò un piccolo sorriso cercando di essere il più rassicurante possibile. Fece qualche passo in avanti superando di qualche centimetro il ragazza dalla chioma bionda per poi rivolgersi all’orso.

    -Io invece sono Asami. Se vuoi giocare con noi non cè nessun problema. Siamo circondati da giocattoli, possiamo usare questi, no?-

    L’intento della ragazza era quello di smuovere tutti i giochi che occupavano la stanza e cercare le eventuali chiavi fra tutti quegli oggetti.
     
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    A lady never leaves a puzzle unsolved


    V



    Hebiko era così sicura della loro risposta, che quando il rimpiazzo dell'elfo deceduto apparve, lo fissò con aria soddisfatta, convinta che fosse solamente quel buffo indovinello a resettarsi per chi sarebbe dovuto entrare successivamente. Sfortunatamente, le successive parole del babbo investigatore la riportarono alla realtà.

    ...Che cosa?? Ma... noi... mmmMMMA cosa vuoi saperne tu!! E' quella la risposta giusta!! Forza, non prenderci in giro e sgancia il premio!

    Niente, il robot le stava ignorando. La Vipera iniziò ad arrossire per la rabbia, lamentandosi e borbottando altri pensieri alla sua collega, cercando di venire a capo di quell'indovinello all'apparenza così semplice. La sua volontà nel doversi concentrare su quell'enigma l'aveva portata a dimenticare completamente il fatto che si trovasse in una trappola, lasciando così che le sue avvertenze fatte a Kamine risultassero alquanto ambigue.
    Quando la porta si aprì a malapena se ne accorse, fu il veder sparire la sua compagna per uscire e rientrare che la risvegliò per un momento. La jinjurichi, spazientita, optò per un approccio più violento, uccidendo lei stessa l'elfo ritenuto colpevole. Niente di nuovo. Un altro sostituto uscì dalla porta, rendendo vano il suo tentativo. Ora toccava alla Vipera rispondere, non prima di un lungo consulto con la sua compagna.

    ...Allora io vado, eh. Sento che ormai ci siamo.

    Hebiko si schiarì la voce, prima di rivolgersi a babbo, con aria seria.

    Potremmo attaccare i due elfi rimasti, uno alla volta, cercando di vincere questo enigma andando per esclusione. Ma iniziamo a pensare che le cose non siano così.

    Fissò l'investigatore, cercando di capire se stesse reagendo nella maniera giusta (per quanto fosse possibile intuire le reazioni di un robot).

    Sappiamo che in questa stanza c'è un colpevole. E sappiamo che qualcuno sta mentendo. Ma noi sosteniamo che nessuno degli elfi stia mentendo... E che l'assassino e anche bugiardo invece sei TU!

    Con un gesto teatrale, puntò l'intero braccio con l'indice bene in vista verso Babbo, preparandosi alla spiegazione precedentemente accordata con Kamine.

    Hai mentito, dicendo che in questa stanza ci fosse un bugiardo. Nessuno qui, sta mentendo. Se non tu, investigatore... Ma questo crea un enorme paradosso, poichè essendo tu un bugiardo, hai ragione nel dire che in questa stanza qualcuno sta mentendo!

    Hebiko sembrò trattenere il fiato mentre aspettava l'esito di quella risposta. Le due kunoichi avevano ragionato fin troppo a lungo su quell'intricato enigma, ed ora non potevano che sperare che i loro ragionamenti fossero corretti. La rossa, forse più di Kamine, sentiva il forte bisogno di doverne uscire vittoriosa, forse per rivalsa per non aver risolto l'enigma nel laboratorio di suo padre.

     
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    I'll be watching you.

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    Campanelle


    VI


    Dietro alla porta numero undici ci aspetta un salone molto più ampio dell'ambiente in cui sono capitato durante la prima sfida. Esattamente come è successo in precedenza, uno degli aiutanti del Re dell'Inverno ci obbliga a risolvere un indovinello, prima di consegnarci il premio che ci avrebbe permesso di uscire vivi da quell'assurda fabbrica. Non riesco a riconoscerle, ma se sono note come ha detto l'elfo, ognuno di quei simboli corrisponde ad una campana. Probabilmente gli elfi dietro quelle porte ci daranno dei suggerimento per capire come suonarle. Commento, quando Fudoh mi chiede il mio parere. Non sono mai stato bravo con gli strumenti musicali, ma penso non avremo difficoltà nel replicare una melodia. O almeno, credo.

    Non ci sarà bisogno di dividerci. Rispondo, prima di comporre il sigillo necessario ad invocare la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo. Da altrettanti scoppi di fumo biancastro fanno capolino sei copie del tutto identiche a me. Una sarebbe avrebbe accompagnato Fudoh, così da poter sentire in prima persona l'indizio nascosto dietro alla porta che ha scelto. Visto che ha ammesso di non essere una cima, non vorrei correre il rischio di lasciarsi sfuggire qualcosa di importante. Un'altra, invece, sarebbe andata nella porta centrale, mentre io mi dirigo verso l'ultima rimasta. Le quattro copie che stanno a sorvegliare l'elfo che ci ha accolti avrebbe provato a suonare ognuna delle campane, in ordine casuale. Una volta memorizzato il suono di ognuna, si sarebbe concentrati sui segni tracciati a terra. Ne avrebbero osservate le caratteristica per qualche minuto, cercando di contarli e di trovare qualche indizio che avrebbe potuto aiutarci a uscire indenni da quella sala.


    Chakra: 54/60
     
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    Nightmare Before Ninjamas

    Ore 1:30



    PADIGLIONE 6

    Ancora una volta non accadde assolutamente nulla in quell'angusto e buio spazio, mentre Kairi attese invano e si avvicinò alla seconda porta. Aperta anche quest'ultima, si sarebbe trovata dinanzi l'ennesima stanza buia, ma non appena avesse fatto un passo verso l'interno, la nuova camera si sarebbe illuminata di fari di vari colori ad intermittenza, mentre una musichetta allegra si diffondeva nell'aria. L'Uchiha si sarebbe presto accorta che si trattava della stessa stanza da cui era partita prima di scendere nella botola, ma al posto di questa, vi era una piccola colonnetta con in cima una delle chiavi.Christmas_Ball_Number_Seven_Transparent_PNG_Clip_Art_Image
    Niente le avrebbe impedito di prenderla e poi uscire dalla stanza, l'indovinello era stato inaspettatamente risolto.

    PADIGLIONE 18

    Non appena Shunsui si posizionò sulla pedana, un robot giocattolo saltò fuori dalla pedana blu corrispondente, il quale mimò ogni suo gesto contemporaneamente a lui; raggiungere le pedane blu, ormai, sarebbe stato fisicamente impossibile, in quanto il giocattolo riflesse come uno specchio ogni suo spostamento, fino ad incontrarlo a metà strada delle pedane.
    Scavalcarlo non sembrava possibile, in quanto avrebbe continuato ad eseguire i suoi stessi movimenti, così come evocare delle marionette simili a quelle richiamate dal sunese poco dopo e posizionarle sulle pedana blu. Niente accadde, però, nè da una parte, nè dall'altra. Sembrava evidente che l'enigma avesse bisogno di un secondo partecipante in carne e ossa.

    PADIGLIONE 4

    Il grosso orso di peluche sembrò contento di avere dei nuovi amici con cui giocare. Piacere di conoscervi!
    No no, non ci sono chiavi qui, ma ci sono tanti giocattoli. Giochiamo, giochiamo!
    Possiamo cominciare a giocare a nascondino!
    Se la risposta fosse stata positiva, il pupazzo si sarebbe coperto gli occhi con le zampe ed avrebbe iniziato a contare fino a 10, per poi iniziare a cercarli dopo che questi si fossero nascosti. In caso contrario, avrebbe chiesto sempre allegramente Che gioco facciamo allora?

    PADIGLIONE 17

    Nessuna paura trapelò dal volto del piccolo omino rinchiuso nella gabbia, e quando l'uomo si rivolse direttamente al Re dell'inverno, venne puntualmente ignorato. Nessuno rispose, l'unica cosa che si udì era il continuo suono delle scosse in sottofondo.

    PADIGLIONE 9

    Quando il genin cercò di grattare l'inchiostro a terra, gli sarebbe stato subito palese che non era asciutto ed apparentemente impossibile da rimuovere. Era chiaramente parte di un rituale ma ciò non aveva a che fare con il posizionarsi all'interno dei cerchi, come potè notare quando fece il suo tentativo e non accadde nulla anche toccandolo o camminandoci sopra.
    Neanche la candela ed il suo chakra sortirono alcun effetto sul pentacolo.
    Nessuno dei suoi tentativi riuscì nel proprio scopo, nulla si mosse. Cosa avrebbe fatto, dunque?

    PADIGLIONE 8

    L'otese avanzò pesanti accuse verso l'investigatore, facendo rimanere quest'ultimo di sasso.
    COSA? COSA VAI FARNETICANDO? Ascoltò le parole della giovane, visibilmente alterato,
    ma quando questa ebbe finito, i fari che illuminavano i quattro elfi si spensero,
    per fare posto ad un faro verde e lampeggiante che illuminò l' investigatore.
    Sì, E' VERO!
    E' stato lui ad ucciderlo!
    I quattro accusati di omicidio scesero dal palco, e prendendo il coltello dalla schiena del loro compagno, assaltarono letteralmente il babbo e lo riempirono di pugnalate, mentre il suo cappello con il prezioso tesoro gli cadde, finendo a terra.
    L'enigma era stato risolto e alle due ragazze non restò che attendere che si aprisse la porta per uscire, potendo intanto ammirare i piccoli ometti che per tutto il tempo non avrebbero cessato di martoriare il cadavere del vero assassino.

    PADIGLIONE 11

    Anche se tra le regole dettate c'era quella di non poter utilizzare cloni, in quella circostanza fu concesso a Daishin di crearne, andando così ad aprire tutte e 3 le porte.
    Ogni stanza era uguale all'altra, più simile a degli sgabuzzini, larghi circa 2 metri e lunghi 4, alla fine del quale si trovavano gli "amici" dell'elfo. Non appena la porta fu spalancata, i muri della stanza si sarebbero illuminati con centinaia di luci simili a sottili tubi blu luminescenti, evidenziando la figura che giaceva sul fondo.
    Il primo Daishin, all'estrema sinistra, si trovò davanti un robot molto massiccio e con un segno "+" luminoso sulla corazza.
    UCCIDERE INTRUSO Il robottone rispose immediatamente alla sveglia, correndo immediatamente verso Daishin e trasformando una sua mano in una affilata sega circolare; nel tentativo di fare a fettine sottili il suo avversario, mosse pericolosamente la lama in moto verso il suo collo, poi verso il petto, la pancia e le gambe.Tutti gli attacchi hanno Forza e Velocità verde.
    Nel caso di spostamenti, il braccio si allunga per raggiungere l'obiettivo

    Nella porta centrale, invece, ci si sarebbe ritrovati davanti un robot simile quasi ad un cassonetto, pieno di luci colorate e con il simbolo "X" sulla parte frontale della corazza.
    CIAO...IO SONO EMILIO... Le parti colorate del robot si illuminarono ad intermittenza e di colpo, Daishin lo avrebbe visto sparire, per poi notare dell'acqua sul terreno che si muoveva come fosse viva ed andò a formare e tramutarsi in una specie di troll che subito si sarebbe avventato contro il nemico, provando un possente pugno al volto.Forza e Velocita verde
    Nella terza stanza, Fudoh e l'ultimo Daishin si trovarono davanti un robotMedabots-picture dall'aria minacciosa, pieno di armi da fuoco sparse per il corpo e con un "O" disegnato sul lato frontale della corazza.
    MORTE AGLI UMANIQuesto, non appena illuminata la stanza, avrebbe sparato 4 serie di colpi da 3 proiettiliPotenza, mirando al busto e alla testa dei sui nemici.Forza e Velocità verde
    Nel frattempo, le 4 copie rimaste non scoprirono nulla di importante dalle campanelle, se non che ognuna avesse una tonalità diversa dall'altra, mentre i segni scritti a terra erano apparentemente senza alcun significato.

    codice


    PADIGLIONE 13

    Il padiglione numero 13, non era molto grande, ma aveva un aspetto piuttosto anonimo, interamente di cemento, senza finestre e con un robusto portone metallico. Una volta chiuso il portone, tutta la sala si sarebbe illuminata, lasciando il ninja entrare in un ampio spazio totalmente bianco e vuoto. Non c'era assolutamente niente in quello strano padiglione, eccezion fatta per un piccolo pulsante rosso posto nella parete sulla parte opposta al portone. Attendere che succedesse qualcosa era inutile, l'unica cosa possibile da fare era schiacciare il pulsante, a meno di non voler uscire.
    Una volta schiacciato il pulsante, tutta la sala si sarebbe illuminata con luci rosse intermittenti mentre una minacciosa e quasi assordante sirena di allarme cominciò a diffondersi nell'aria; contemporaneamente, il pavimento si rivelò essere uno schermo su cui comparve un conto alla rovescia che partiva da 10, e ad ogni secondo passato, la sirena si faceva sentire.


    Cosa fare?
     
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    Padiglione 18


    VII



    L'attesa fu tediosa, ma necessaria. Purtroppo, i tentativi di Shunsui di attivare il meccanismo usando le marionette non erano andati a buon fine, il che voleva dire che era necessaria un'altra persona per superare quella prova. Al contempo, le sue azioni esplorative lo avevano portato a conoscere meglio le dinamiche di quelle piastre: il robot mimava perfettamente le sue mosse, al punto da bloccargli ogni via di passaggio per arrivare al drago. Questa cosa lo lasciò pensieroso per un attimo...la sua idea originale era che la prova consistesse nel creare uno spettacolo di combattimento tra robot che fosse degno del drago. Poteva invece essere che la prova fosse riuscire ad oltrepassare il proprio robot per arrivare, appunto, al drago sul muro. Il genin ci pensò un attimo prima di scartare l'idea. Che senso avrebbe avuto allora richiedere due ninja per quella prova: un test del genere sarebbe stato proposto per una sola persona, invece che due. No. Ci volevano due persone perchè queste dovevano interagire. Il genin voltò gli occhi verso la porta che sarebbe rimasta chiusa ancora per una decina di minuti. Voleva vedere se la sua intuizione era corretta, ma non avrebbe sprecato le sue energie per far prima. Tuttavia, fu con sollievo che vide la via di uscita aprirsi, allo scadere del tempo.

    [...]


    Inaspettatamente, tra tutti i partecipanti che si erano recati a quell'evento e che ora erano impegnati con le prove del Re dell'Inverno, si ritrovò davanti a Shin, il quale aveva da poco ultimato una di queste. Ma guarda che coincidenza, mi serviva giusto un ninja di Konoha che venisse a darmi una mano. E gli avrebbe fatto segno di seguirlo e di spostare il suo segna-persona al padiglione 18. Entrati nuovamente nell'arena di combattimento, gli avrebbe fatto segno di posizionarsi su una delle pedane rosse, mentre lui avrebbe occupato l'altra. Avrebbe atteso quindi che i robot comparissero sulle pedane blu, ed avrebbe atteso che il drago desse nuove istruzioni.

    Se non ce ne fossero state, avrebbe detto:Allora, premetto di non essere ancora sicuro sul da farsi. I robot sulle pedane corrispondenti a quelle dove siamo mimano ogni nostro movimento. Ora, a me questo posto sembra un'arena, quindi direi che la prova sia creare un combattimento tra i robot che sia emozionante e degno di ricevere il premio dal drago. Significa quindi che dobbiamo inscenare un piccolo combattimento. Visto che i robot ci copiano in tutto e per tutto, dovremo fare sul serio, ma noi conosciamo bene i rispettivi stili di combattimento, e credo potremmo darcele senza rischiare l'osso del collo. Che dici proviamo? Shunsui decise di prendere l'iniziativa: voleva mettere in campo qualcosa di interessante così da poter chiudere rapidamente quella prova. Prese i due rotoli da richiamo in cui erano contenute le sue marionette e ne evocò il contenuto lasciando srotolare ai suoi piedi le due pergamene. Gekido e Cho comparvero davanti a lui, perfette nella loro complessità meccanica. Shunsui non si aspettava di dovervi ricorrere, ma gli piaceva la prospettiva di poterle utilizzare.

    Un movimento repentino della sua mano destra verso l'alto diede il via a Gekido per scattare contro Shin alla sua massima velocità. Contemporaneamente, Chò afferrò con entrambe le sue braccia lignee uno dei due grossi kaze tessenKaze Tessen - modificato [Mischia]
    Il Tessen da Guerra è un ventaglio da combattimento rinforzato da uno strato d'acciaio. Questa versione modificata da Shunsui, ha potenza massima pari al massimo della categoria Mischia per grado. Può essere maneggiato come un qualsiasi Kaze Tessen, ma possiede anche un attacco particolare che gli permette di connettersi ad un 'Meccanismo di Scorrimento'.Tipo: Asta/Lama - Contusione/Taglio
    Dimensione: Mediogrande
    (Potenza: 0 | Durezza: 3 | Crediti: 0)
    [Da genin in su]
    e lo lanciò la grossa e pesante arma verso Shin, imprimendole un movimento rotatorio. L'arma non era pensata per essere lanciata, la sua traiettoria fu strana e parabolica, ed invece di colpire il genin della Foglia, si conficcò tre metri alle sue spalle, lasciandolo illeso. Di questo il Miraggio si sarebbe potuto preoccupare poco perchè, nel momento in cui il grosso ventaglio si piantò a terra, Gekido fece scattare una mano davanti a sè. Una fessura nera si aprì sul suo palmo, sparando 4 coltelli da lancio
    [Precisione 525][]
    Coltelli da Lancio [Distanza]
    I coltelli da lancio rappresentano il bilanciamento perfetto tra potenza e velocità. Ha una gittata pari a 15 metri. La loro lunghezza è pari a circa 15 cm.Tipo: Da Lancio/Lama - Perforazione/Taglio
    Dimensione: Piccola
    (Potenza: 10 | Durezza: 3 | Crediti: 15)
    [Da genin in su]
    Meccanismo Attacco a Sorpresa [Meccanismo]
    Questo meccanismo consente all'utilizzatore di occultare gli oggetti all'interno della propria marionetta e di scagliarli da qualsiasi angolazione prestabilita. La potenza è variabile, massima quella consentita dal grado dell'utilizzatore per la tipologia . Il costo in crediti è 20 ogni 5 di potenza.
    Tipo: Da Incremento - Supporto
    Dimensione: Nullo
    (Potenza: 0 | Durezza: 0 | Crediti: 0)
    [Da genin in su] verso il suo
    Veleno Debilitante C1 (5 dosi) [Veleno] (Velocità)
    La somministrazione di 1 dose causa un malus di una statistica primaria scelta di 2 tacche per 2 round. La vittima, se somministrate ulteriori 2 dosi entro 2 round dalla prima somministrazione, sarà Spossata (DnT Leggero).Tipo: Supporto - Variabile
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 50)
    [Da genin in su]
    . Schivarli non sarebbe stata una buona idea, perchè superata la sua posizione, questi avrebbero rimbalzato Arte dei Rimbalzi [1]
    Arte: L'utilizzatore è in grado di scagliare oggetti di dimensioni mediopiccole o inferiori e prevedere la traiettoria di rimbalzo, anche se improbabile. La distanza totale non deve superare la gittata massima dell'arma. (Mantenimento: ½ basso ogni lancio)<r/catenaccio>
    <catenaccio style="color: #;">[Da genin in su]
    sul kaze tessen alle sue spalle verso la sua posizione. Intanto Gekido sarebbe arrivato in corpo a corpo: due wakizashi sarebbero sbucate da altrettante mani. Compiendo un movimento dall'interno verso l'esterno, la marionetta avrebbe portato un doppio tondo orizzontale che avrebbe mirato ad aprire uno squarcio sul petto del Kinryu.

    Chakra: 33/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 425
    Velocità:  500
    Resistenza: 500
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 600
    Precisione: 525
    Slot Azione
    1: Movimento Gekido (innata)
    2: Lancio Kaze Tessen
    3: Lancio coltelli
    3: doppio tondo
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: T. Richiamo
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Inferiore × 1
    • Spiedi × 8
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Kit di Meccanismi per Trappole × 1
    • Rotolo da Richiamo × 2
    • Cartabomba I × 1
    • Zona Extra × 4
    • Sonagli [x5] × 1
    • Kunai × 8

    Note
    ///
     
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    Nightmare Before Ninjamas


    Settimo post



    Parlato Kitori
    Pensato Kitori
    ##Anima Manaita##
    Narrato
    Parlato altri


    Il ragazzo si era lasciato prendere sin troppo dalla situazione dimenticandosi di presentarsi e forse irritando in qualche modo, ovviamente senza volerlo, la rossa.

    Oh, si scusa me ne stavo dimenticando: sono Kitori Kuro Kenkichi

    [...]


    Sentendo le affermazioni riguardo la chiave fatte dall'orso al Kuro fu subito chiaro che non poteva essere quella la realtà o il peluche non sapeva oppure stava mentendo.

    Scusa un attimo amico orso. Devo mettermi d'accordo con la mia amica e poi giocheremo.

    disse continuando a sorridere. Si allontanò di qualche passo e diede le spalle al grosso giocattolo facendo segno alla kunoichi di avvicinarsi. Una volta che la ragazza fosse stata a portata di bisbiglio il kiriano le sussurò all'orecchio badando di evitare che l'orso potesse udire o almeno questa era l'intento.
    A bassa voce disse:

    Non ci credo la chiave deve essere qui. O l'orsetto ci prende in giro o non lo sa davvero. Io direi di accettare e giocare a nascondino, così possiamo cercare la chiave e proviamo anche a cercare un giocattolo a forma di elefante. Se non troviamo niente potresti trasformarti in elefante? Tu che ne pensi? Sei d'accordo?


    Se la fogliosa avesse accettato allora Kitori avrebbe detto all'orso, sempre con fare amichevole:

    Siamo d'accordo per il nascondino!

    Quando l'automa si fosse coperto gli occhi il Kenkichi sarebbe corso verso la propria destra [Velocità 525] muovendosi tra i giocattoli cercando magari la chiave e soprattutto qualche pachiderma, continuando a cercare fino al numero otto per poi nascondersi dietro un gioco abbastanza grande a coprirlo. Non voleva che l'orso intuisse i loro intenti.
    Se Asami non fosse stata d'accordo il genin avrebbe ascoltato le sue idee e lasciato a lei l'iniziativa...



    Chakra: 57/60
    Vitalità: 16/16
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 550
    Velocità: 525
    Resistenza: 500
    Riflessi: 500
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Lama Insanguinata (Livello I) × 1
    • Kunai × 6
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Wakizashi × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Rotolo da Richiamo × 1
    • Accendino × 1
    • Bomba Gelo × 1
    • Tonico di Ripristino Inferiore × 1

    Note
    ///


    Edited by -RexDraco- - 18/2/2018, 19:59
     
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    Dracarys

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    Nightmare Before Ninjamas


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    Pensato
    Parlato



    La sua intuizione ed i suoi tentativi si rivelarono infine corretti, e fu così che la kunoichi riuscì a recuperare anche la seconda chiave in poco tempo, passando la mezz'ora rimanente semplicemente seduta accanto alla porta in paziente attesa. Quando questa si sbloccò uscì, mostrando a chi fosse presente l'addobbo di Natale Anche questa è risolta affermò con fare che in alcun modo nascondeva orgoglio e forse anche un poco di superbia, d'altronde per quanto fosse gentile ed educata era pur sempre un' Uchiha. Rivolse in particolare uno sguardo a Diogene, quasi volesse fargli intendere con esso che esisteva un modo oltre alla violenza e che si, i ninja di Konoha forse sapevano il fatto loro più di quello che potesse pensare.

    Avvicinandosi all'albero avrebbe quindi messo al suo posto la sfera, osservandolo poi e contando i buchi vuoti Ancora 4 sussurrò fra sé e sé avvicinandosi poi alle varie miniature per osservare la situazione. Molti erano ancora impegnati nelle varie stanze e le uniche rimaste libere erano la 14 e la 15. Presa dal suo spirito competitivo, tornato alla ribalta nonostante la situazione in cui si trovava fosse quasi tragicomica, prese la sua miniatura e la sposto decisa davanti alla porta 14 Cerco di prendere anche la terza chiave, a dopo esclamò rivolta a chiunque fosse presente e senza perdersi in ulteriori chiacchere, fiduciosa che presto avrebbero trovato tutte le chiavi necessarie per fermare quella macchina infernale.
    Avvicinandosi con calma al portone numero 14 sarebbe poi entrata richiudendosi la porta alle spalle e non aspettando questa volta nessuno: voleva cercare di risolvere quello che probabilmente sarebbe stato l'ultimo indovinello da sola.



     
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    Proposta al Re


    Villaggio della Neve - Chapter VII



    Silenzio. Assoluto silenzio.
    Il Re dell'inverno non rispose al mio appello.
    Mi misi seduto e attesi l'apertura della porta.

    [...]

    Feci ritorno nel padiglione centrale con le mani in tasca, leggermente infastidito dal comportamento dell'uomo-macchina.
    Perché mi ignorava in quel modo? Quel veleno poteva servirmi.
    L'albero aveva guadagnato qualche palla. Ne fui felice.

    Escluso il potente Mikawa in attesa di non si sa quale evento, non vi era nessun accademico nella stanza.
    Diedi un occhiata ai tavoli imbanditi, alla ricerca di qualche alcolico.
    Avevo bisogno di bere. Erano trascorse troppe ore. Avevo gli allucinogeni, ma per la prima volta la realtà era più sconvolgente dei costrutti che la mia mente produceva nei trip mentali.
    Se ci fosse stata una bottiglia di vodka o chissà cos'altro, in preda all'astinenza, dopo averne annusato il contenuto per avere un idea del grado alcolico, ne avrei ingurgitato qualche sorso.

    Spostai la mia attenzione sul Mikawa.
    Mi sedetti a terra, a qualche metro da lui, con una gamba piegata e una distesa.
    Appoggiai il capo al muro.

    Non credo ti dia fastidio l'odore del sangue, ma se queste viscere ti puzzano mi allontano. Il problema non era il sangue, ma i resti di polmone, cuore, stomaco e intestino spalmati sul mio vestito più elegante e costoso.

    [...]



    Al ritorno di ogni accademico, con pallina al seguito o meno, avrei urlato loro di raggiungermi.
    Ehy tu, vieni un attimo qui.

    Al padiglione 17 c'è una palla sospesa a cinque metri dal soffitto. Tranne una piccola passerella all'entrata, la struttura non ha pavimento. Un pozzo senza fondo. Le pareti sono elettrificate.
    Nel momento in cui si premerà il bottone, la palla si sgancerà e la si dovrà prendere al volo.
    Se hai qualche tecnica che può ritornare utile, ti accompagno.
    Prenderemo la palla e usciremo prima del tempo. Ti ripagherò con i miei tonici.
    Che ne dici?


    Chi avrebbe accettato?


    Chakra: 37/40
    Vitalità: ???/14
    En. Vitale: ???/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 400
    Velocità: 400
    Resistenza: 400
    Riflessi: 400
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 400
    Agilità: 400
    Intuito: 400
    Precisione: 400
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1:
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 4
    • Bende Rinforzate × 2
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Lancia Spiedi × 1
    • Antidoto Base (Veleno C1) × 1
    • Tonico di Recupero Minore (Veleno C1) × 1
    • Corpetto in Cuoio (Veleno C1) × 1
    • Doppia Lama × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 2

    Note
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    Falce dei Kaguya


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    La ribellione delle macchine


    Robot assassini, cloni sunesi... il solito...



    Quando proposi di dividerci, Daishin-san disse che non ce n'era bisogno.
    Stavo per dirgli che forse sarebbe stato meglio che ci dividessimo, perché se no, altro che mezz'ora ad esplorare assieme tutte e tre le stanze, ma non ne ebbi il tempo, e nemmeno il motivo, quando quello che creò due sue copie.
    Immagino siano più resistenti di quelli che faccio io, giusto, Daishin-san? Se no, temo che non apriranno nemmeno la porta., chiesi all'altro, prima di vedere una copia che apriva una delle porte, o almeno penso fosse una copia, perché o stava restando indietro e mandando due copie nelle altre stanze ed una con me, oppure uno era una copia ed uno un originale... in ogni caso, almeno un non-Daishin aveva aperto una porta.
    Ma non divaghiamo, perché so che siete curiosi di sapere cos'è successo dentro la stanza dove mi sono ritrovato con la copia, quindi ve lo racconterò!

    Nemmeno il tempo di entrare con il falso Daishin-san nella stanza, che un grosso giocattolo che aveva ben poco di giocoso con quei suoi cannoni su tutto il corpo, dimostrò la sua poca amicizia verso gli "umani", sparandoci addosso.
    Ora: io usai un pò di sano chakra per spostarmi ed evitare i primi proiettili, facendo un salto laterale, per poi dovermi inerpicare in un ulteriore saltello potenziato dal chakra ed un terzo saltello, del medesimo tipo, spostandomi sulla mia sinistra, prima, poi sulla destra e poi di qualche passo più avanti, d'altronde in uno spazio che non era nemmeno 5 metri per 5, che potevo fare? Avevo dormito in bidoni della spazzatura più grossi!
    E cosa scopro alla fine dei tre saltelli? Che mentre io imitavo una rana in giro per quella stanza, il clone di Daishin s'era fatto colpire ed era esploso in una nuvola di fumo!
    Vai a fidarti di un clone sunese!, lo so, è brutto da dirsi, ma fu il mio primo pensiero e la mia prima frase, prima di concentrarmi sul barattolo pieno di cannoncini per tutto il corpo, che ormai non stava nemmeno a 3 metri da me, e scattare verso di lui, caricandolo con una violenta ginocchiataColpo di Ginocchio - Shoushitsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può effettuare una potente ginocchiata al busto avversario che; può essere eseguita entro tre metri dall'obiettivo. Forza e Velocità sono incrementati di 2 tacche. Causa Dolore (DnT Medio) in tutto il corpo; se parato, solo la zona colpita sarà Indebolita.Tipo: Taijutsu -
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]

    => Vel & Forza = Verde +2
    , dritto dritto su quella grossa O che si trovava sulla pancia.
    Perché, magari, poteva essere il suo nome: seppur chiamarsi O, o Zero, avrebbe spiegato il suo odio per gli esseri umani, ma se hai un bersaglio disegnato sul petto, io vado a colpire quel bersaglio!
    E se la ginocchiata non fosse bastata? E me lo chiedete pure? Via di pugni tirati verso quel centro, con i miei bellissimi tekkenTekken [Potenziamento]
    Il Tekken prende il proprio nome da una disciplina di lotta a corpo libero. È una nocchiera, capace di sferrare colpi micidiali con i pugni. Interamente di metallo si infila tra le dita della mano, con dei fori appositi.Tipo: Da Mano - Contusione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 2
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 30)
    [Da studente in su]
    ! Gancio destro e poi gancio sinistro, prima di provare con un bel montante destro!
    Vediamo quanto durava questo barattolo killer!

    Chakra: 22,53 Bassi x potenziamenti difensivi, 1,5 per potenziamenti offensivi, Medio per Ginocchiata/30
    Vitalità: 12/12
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: Salto laterale
    2: Salto laterale
    3: Salto in avanti
    Slot Azione
    1: Gancio destro
    2: Gancio sinistro
    3: Montante destro
    Slot Tecnica
    1: Colpo di Ginocchio
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Tekken × 2
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Fuuma Kunai × 1

    Note
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    Narrato
    Parlato Asami
    Pensato Asami
    Parlato altri


    Il padiglione numero 4 era totalmente diverso da quello che aveva appena superato. Numerosi i giochi che la circondavano che, a differenza della prima stanza, poteva vedere tranquillamente, grazie alla luce artificiale. Giocattoli di tutti i tipi e gli unici esseri viventi che si trovavano all’interno di essa non erano altro che Kitori ed Asami. O almeno così credeva la giovane Hoshiyama non prima di aver incontrato l’unico essere che, oltre a loro, aveva la capacità di parlare. Alto quasi 3 metri, un orso gigante si rivolse ai due accademici con fare gentile. Lo sguardo della genin diventava sempre più perplesso, soprattutto osservando la stranissima incisione cucita sul suo addome. Cosa voleva dire quella parola? Aveva a che fare con la probabile chiave presente all’interno della stanza?
    Nonostante ciò, come fece il kiriano, anche la kunoichi della foglia si presentò cercando di di risultare agli occhi del tenero orso il più amichevole possibile, sperando di capirci di più su quella incisione.

    -Piacere di conoscervi! No no, non ci sono chiavi qui, ma ci sono tanti giocattoli. Giochiamo, giochiamo! Possiamo cominciare a giocare a nascondino.-

    A quanto pare all’interno di quella stanza, come aveva dichiarato l’orso davanti a loro, non c’era nessuna chiave. La diciannovenne cercava di mantenere il solito sorriso ma dentro di sè aveva avvertito, in quel momento, una forte delusione. Non in tutti i padiglioni era presente la chiave e la sfortuna aveva deciso di ritrovarsi in quello sbagliato. Diede un’altra veloce occhiata alla stanza e ai giochi che la decoravano. Ma, dal suo punto di vista, era inutile perdere tempo in una stanza dove mancava l’oggetto tanto desiderato. Lasciare di punto in bianco il padiglione poteva risultare rischioso. L’orso aveva li aveva accolti dimostrandosi simpatico ma, in quell’occasione, lavorava per il Re dell’Inverno. Il suo abbandono improvviso poteva irritarlo, quindi doveva andarsene al momento giusto. Improvvisamente il giovane ragazzo dalla chioma bionda, si rivolse all’orso. Istintivamente il volto della giovane Hoshiyama si spostò su di lui con aria stranita. Cosa aveva in mente? Non aveva sentito le parole del gigantesco peluche?
    Gli accennò un sorriso piuttosto forzato all’orso, allontanandosi poi da lui. Avvicinando il suo volto a quello del kiriano, cominciò a guardarlo dritto negli occhi. La sua voce, quasi sussurrata, era ferma e il suo volto era impassibile. Quello che i due dovevano fare era uscire da quel padiglione.

    -L’hai sentito, no? Qui non c’è nessuna chiave. Andiamo via.-

    -Non ci credo la chiave deve essere qui. O l'orsetto ci prende in giro o non lo sa davvero. Io direi di accettare e giocare a nascondino, così possiamo cercare la chiave e proviamo anche a cercare un giocattolo a forma di elefante. Se non troviamo niente potresti trasformarti in elefante? Tu che ne pensi? Sei d'accordo?-

    Diversamente da come la pensava la genin di Konoha, Kitori non credeva alle parole del peluche volendo, con la sua caparbietà, indagare all’interno della stanza e sperando di trovare la chiave da loro ambita per fermare quella macchina infernale. Ma a cosa serviva cercare un peluche a forma di elefante? Forse era collegato alla parola incisa sul busto dell’orso? Il ninja di kiri aveva visto qualcosa oltre a quella scritta senza senso? Aveva intuito la soluzione a quello che sembrava un vero e proprio indovinello?
    Ma nonostante le parole dello shinobi del Paese dell’Acqua la ragazza dagli occhi color verde smeraldo era contrariata a quella decisione ma allo stesso tempo ciò che affermava il giovane ragazzo poteva essere una possibilità. Ma non comprendeva appieno il suo ragionamento.

    -Possiamo provare. Anche se, secondo me, non riusciremo a trovarla… Piuttosto… perchè dovrei trasformarmi in un elefante?-

    Ma il suo compagno di squadra aveva rivolto lo sguardo verso il gigantesco peluche, parlandogli.

    -Siamo d'accordo per il nascondino!-

    §Ma…!§

    Con sguardo quasi infuriato, guardò il kiriano che si mosse non appena l’orso coprì i suoi occhi che le enormi zampe. L’aspirante medico, restando con il dubbio sull’ultima affermazione dello shinobi, fece lo stesso spostandosi dall’altra parte del padiglione. Come Kitori, anche lei si avvicinò ad un mucchio di giocattoli alla ricerca sia della chiave che del peluche a forma d’elefante proprio come chiese. Smise di cercare tra i vari oggetti non appena l’orso arrivò al numero “7”. In quel frangente si rifugiò in un posto abbastanza al coperto aspettando l’azione dell’orso e, al contempo, cercando ciò che le serviva davvero per fermare il piano diabolico del proprietario di quella fabbrica.

    §...§

    Ciò che non comprendeva la ragazza furoni le ultime parole del ragazzo dalla chioma bionda.
    Perchè mai doveva trasformarsi in un elefante? Perchè non le aveva spiegato nulla? Per il suo bene, doveva davvero seguire il consiglio di Kitori?
     
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164 replies since 12/11/2017, 22:20   4383 views
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