Con disappunto, il Kinryu sarebbe uscito dalla stanza non appena la porta si fosse riaperta, ciondolando nuovamente verso il padiglione centrale. Il simbolo esoterico non aveva reagito a nulla di quanto aveva tentato, doveva esserci qualcos'altro che gli sfuggiva. Per lo meno avrebbe potuto comunicare le informazioni ottenute ai colleghi, magari uno di loro aveva la risposta. Avrebbe atteso con pazienza che qualcuno si facesse vivo a gambe incrociate, riposando. Era pur sempre notte e non poteva sapere quando ci sarebbe stato bisogno di agire. Grazie al suo addestramento, al minimo rumore di passi riaprì gli occhi, trovandosi davanti Shunsui Abara. L'amico gli rivolse un sorrisetto. Se c'era una cosa che non mancava mai al sunese era l'ironia, ma anche il genin della Foglia avrebbe risposto a tono. Shin Kinryu a rapporto! Spostata la pedina con le sue sembianze davanti alla struttura indicatagli dal marionettista lo seguì, facendosi spiegare nel dettaglio la situazione.

Il ragazzo annuì alla spiegazione del compagno, seppur non troppo convinto. Allora basta che ti picchi per bene, giusto? Per rafforzare il concetto gli mostrò il pugno chiuso con aria di sfida. Il drago in fondo alla stanza custodiva probabilmente la chiave che stavano cercando, ma raggiungerlo direttamente non solo era reso arduo dalle macchine che ricalcavano le loro movenze, ma anche non garantiva che riuscissero a strappargli l'oggetto. Salendo sulla pedana lasciata libera dal ninja della Sabbia, il Kinryu avrebbe notato come nella piazzola corrispondente era emerso un robot che da quel momento in poi l'avrebbe imitato in tutto e per tutto. E' un po' inquietante... Quando vuoi, iniziamo! Contrariamente al tono di sfida con cui l'aveva apostrofato in precedenza, si aspettava che l'amico lo trattasse con i guanti. Ebbene, si era completamente sbagliato.

Per fortuna, nel tempo in cui non si erano visti lo shinobi di Konoha non aveva mai smesso di allenarsi, inseguendo il suo ideale di diventare più forte. Arretrò di un passo, pronto a schivare il ventaglio, ma a quanto pareva l'arma era destinata ad andare completamente fuori bersaglio. Evitò con facilità i successivi dardi scagliati dalla marionetta abbassandosi, solo per comprendere un istante più tardi la strategia del sunese [Slot Difesa I][Schivata] Rif. 625. I proiettili rimbalzarono sul kaze tessen piazzato strategicamente, sorprendendo alle spalle il genin. Il sabbioso non si smentiva mai in quanto a trappole e stratagemmi. Peccato che le capacità fisiche del giovane fossero notevolmente migliorate. Flettendo le gambe, avrebbe spiccato un balzo, lasciando che i coltelli si piantassero sul pavimento dove si trovava un istante prima [Slot Difesa II][Schivata] Rif. 625. Mentre si trovava a mezz'aria, venne però raggiunto dalla marionetta che per prima aveva sferrato l'attacco, e che ora brandiva due spade corte. Non potendo evitare il colpo in nessun modo, avrebbe estratto rapidamente un kunai dal porta armi sulla coscia, frapponendolo alle due lame nel momento in cui si sarebbero incrociate prima di aprirsi in una doppia falciata, bloccandone il movimento [Slot Difesa III][Parata] Rif. 675, Res. 600, Pot. 8
[Impasto] 1/2 Basso +2 Rif.. Stinse saldamente il corto pugnale tra le dita, reggendo il colpo grazie all'altra mano appoggiata sotto l'impugnatura. Solo che ora era il suo turno di contrattaccare. Raccolti i ginocchi al petto, scaricò un doppio calcio a spinta contro il busto del burattino con il chiaro intento di allontanarlo [Slot Azione I][Mischia] Vel. 650, For. 600, Pot. +20 Fasce
[Impasto] 1/2 Basso +2 Vel.. Avrebbe potuto puntare a danneggiare più seriamente la creazione dell'amico, ma non era il suo scopo: dovevano solo far divertire il drago, in fondo. E poi non potevano sapere se ci sarebbe stato bisogno di combattere alla fine per fuggire da quel folle "Re dell'Inverno". Volteggiando, il ragazzo atterrò elegantemente, scattando immediatamente verso il sunese [Slot Gratuito][Istantaneo] Movimento 9m

[Abile] Scatto migliorato. Il foglioso aveva calcolato che doveva superare non una, ma ben due marionette per raggiungerlo, ma ancora una volta il suo scopo non era sconfiggerlo, bensì stupire. Almeno, secondo l'interpretazione che avevano dato a quella prova. Decise quindi di scagliare direttamente il kunai che impugnava contro il petto dell'amico, fiducioso che le sue opere d'arte l'avrebbero protetto [Slot Azione I][Lancio] For. 600, Pot. 8, continuando a correre verso di lui. A quel punto avrebbe alzato il braccio, mimando un pugno al volto di quella più vicina [Slot Gratuito][Istantaneo] Finta

[Abile] Fintare migliorato, presumibilmente Cho, mentre in realtà avrebbe tentato di scivolare oltre la sua guardia con un movimento laterale, sferrando un calcio circolare al fianco del proprietario [Slot Azione III][Mischia] Vel. 650, For. 600, Pot. +20 Fasce
[Impasto] 1/2 Basso +2 Vel., anche questa volta con l'idea di spingerlo via, come nella migliore tradizione degli show di combattimento. Sarebbe bastato al loro anfitrione, o ne voleva di più?

La giovane iniziò a sbadigliare non appena uscita dal padiglione centrale. Harumi poteva anche aver ricevuto la qualifica di kunoichi, ma restava sempre una ragazzina. Pure come ninja, in realtà, era ancora piuttosto inesperta, le mancava un vero e proprio addestramento formale. Più semplicemente, il suo fisico non si era ancora adattato a quella nuova vita, con i suoi ritmi completamente sfasati.

Raggiunto quello che pareva un enorme capannone in cemento, aveva gli occhi che praticamente le si chiudevano dal sonno. Non era abituata a fare mattina, e per quanto si fosse riposata durante il giorno, a notte fonda le forze la stavano abbandonando. Ricacciando indietro l'ennesimo sbadiglio, con le inevitabili piccole lacrime a seguire che gelavano, arrossandole la pelle. Considerò per un po' l'idea di entrare comunque mentre si puliva gli occhietti stanchi con il dorso delle mani, ma si sentiva talmente debole da faticare quasi a stare in piedi.

L'idea di dormire l'accarezzò soavemente la mente, con delicatezza, quasi cullandola. Sulle prime la respinse con decisione, cercando di aggrapparsi al suo dovere. In via preventiva, preferì comunque rientrare, tornando verso il centro della struttura per cercare il caposquadra. Passo dopo passo, con i piedi che affondavano nella neve fresca, quella tentazione continuava a sussurrarle all'orecchio, finché piano piano Harumi non iniziò a cederle. Certo, probabilmente Diogene si sarebbe arrabbiato, ma forse avrebbe anche capito. In fin dei conti era il responsabile della squadra, decidere di mandare o meno una novellina in prima linea, senza avere la certezza che avesse le capacità per sopravvivere, era compito suo. E, da gran leader qual'era, di certo avrebbe fatto la scelta migliore per tutti.

Dio-Diogene-sama... Agli occhi del capoclan dei Mikawa, la sua piccola sottoposta sarebbe apparsa esausta. Con le palpebre pesanti, si reggeva in piedi incerta e, non appena raggiunto l'uomo, si sarebbe lasciata scivolare a terra di fianco a lui. Le...dispiace...se chiudo gli occhi...un momento? Di fatto la domanda non avrebbe avuto bisogno di risposta, perché il respiro della giovane si era fatto immediatamente lento e regolare. Harumi era sprofondata nel sonno, in un modo del tutto innaturale, troppo rapido per essere giustificabile dalla sola stanchezza. Qualcosa non andava in lei, e probabilmente la causa era dovuta all'influenza nefasta del chakra canalizzato dal Re dell'Inverno che ammorbava quel posto. Questa, almeno, poteva essere una delle spiegazioni che Diogene, o chiunque avesse assistito alla scena, poteva darsi.

Nelle oscure profondità, due occhi antichi si spalancarono, rivelando delle iridi gialle intorno alla fessura a mandorla. Nell'abisso, il gatto si stava svegliando.

Il ragazzo corse muovendosi con una certa fatica nella stanza strapiena di giocattoli e contemporaneamente cercò dei giochi a forma d'elefante e qualsiasi cosa che somigliasse a una "chiave". Sfortunatamente il kiriano non fu baciato dalla dea bendata e non trovò né pachidermi né palle di natale. Nella mente del biondo si fece spazio un dubbio:

E se l'orso è stato sincero?!

però non sembrava di avere i mezzi per riuscire a dedurre la verità. Quella scritta sull'orso ai suoi occhi non aveva nessun senso logico. Pensò mentre era ormai nascosto dietro a una gigantesca scimmia. Quando la creatura artificiale lo trovo gioiosa, per un brevissimo istante il genin guardò male il peluche

Che te ridi stupido coso!

fortemente tentato di farlo a piccoli pezzi con le sue spade. Passato il momento delicato il giovane sorrise all'animale e disse:

Complimenti se bravissimo in questo gioco...

Subito l'automa corse a cercare la ragazza.

[...]

Dopo qualche minuto anche la rossa venne ritrovata, dentro ad un baule. Lei aveva trovato due giochi elefante ma purtroppo l'orso non mostrò alcuna reazione davanti ai pachidermi. Tutte le idee del Kenkichi erano fallite, quindi decise di lasciare l'iniziativa alla compagna e cercò di assecondarla.

Si voglio la rivincita!

disse continuando a sorridere.
Quando l'orso avesse nuovamente contato la ragazza lanciò un elefante a Kitori, al ragazzo fu immediatamente chiaro cosa fare: Mentre il gioco era per aria, estrasse rapidamente la wakizashi con la mancina e squarciò per bene il peluche [Forza 550, Velocità 525] per poi riporre l'arma e controllare l'elefante in cerca di una chiave. Aveva capito infatti anche Asami operò il giocattolo.
Se non avessero trovato chiavi:

Prova con la trasformazione!

avrebbe detto per poi correre a nascondersi dietro o dentro un qualche gioco [Velocità 525]. Forse l'ultimo tentativo...

Shunsui!

La voce del Kinryu avrebbe squarciato l'aria, ma l'urlo sarebbe stato sovrastato dal clangore metallico del fantoccio che scimmiottava le movenze del sunese, entrambi ora a terra.

Shin vide scivolare qualcosa dalla mano dell'amico e fece mezzo passo verso di lui, arrestandosi però di colpo. Era uno shinobi, era stato addestrato, eppure per un secondo aveva rischiato di agire seguendo i sentimenti piuttosto che la ragione. Se il marionettista si era lasciato ridurre in quello stato era soltanto per poter portare a termine la missione: sprecare quell'opportunità avrebbe significato rendere vano il suo sacrificio. Resisti...

L'annunciatore aveva decretato la fine dello scontro, non rimaneva che ritirare il premio costato letteralmente sangue. Quasi correndo, Shin raggiunse in un attimo il drago parlante, attendendo con impazienza la chiave e prendendo al volo la sfera non appena venne rilasciata. Assicurato l'oggetto in una delle tasche interne dell'abito, in un baleno fu di nuovo al capezzale del collega.

Il ninja della Sabbia respirava, ma era privo di sensi e perdeva sangue copiosamente. Guardandosi intorno, il foglioso ritrovò la piccola pallina sfuggita di mano al compagno, riconoscendola come una qualche sorta di tonico. Senza perdersi di spirito, lo raccolse, riducendolo in polvere e lasciando che si sciogliesse nel cavo orale dell'amico, in modo che fosse assorbito immediatamente. Aveva con sé degli altri medicamenti, ma non sapendo cosa gli aveva appena dato, né intendendosene di arte medica in generale, preferì non somministrargli altro. Piuttosto, occorreva cercare al più presto aiuto!

Folle di un Abara, non riprovarci mai più! Prendendolo sotto braccio, avrebbe trascinato Shunsui fino al padiglione centrale, cercando di muoversi adagio per non peggiorare le ferite. Non appena usciti le aveva ripulite con della neve fresca, fasciandole con delle strisce di tessuto pulite, ma non poteva fare molto di più da solo. Sperava di incrociare l'altro membro della spedizione di Suna, l'amministratore Iga, o ancora meglio Asami. Ricordava che la compagna di Konoha aveva dei rudimenti in medicina. O forse il colosso di Oto... Chiunque, andava bene chiunque basta che salvassero l'amico. Era forse la prima volta che il Kinryu vedeva una persona a cui teneva ridotta così male, e la sensazione, aggravata dall'impressione di essere impotente era terribile. Raggiunto il punto di ritrovo avrebbe spalancato la porta con un calcio, controllandosi a stento.

Aiutatemi!