Le Porte dei Mondi

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    Illusioni






    La disperazione di Oda gli permise di rilasciare non poco chakra, servì a poco l’improvvisato scarabocchio che si impresse sulla fronte, ma l’ondata di chakra che invase il sigillo, quella si che fu utile.
    Ne uscì terribilmente stordito, ma sarebbe riuscito a capire che lo spettro non aveva ben compreso come funzionava l’abilità che aveva tentato di bloccare, cosa che non gli aveva permesso di bloccarla al meglio: la capacità di vedere gli spiriti ed interagire con essi era insita nel cervello di Oda, certo, andava nutrita e stimolata col chakra ma era qualcosa di presente nella sua biologia come in quella di tutti gli esseri umani, l’unica cosa che differiva tra lui e coloro che non avevano il suo cognome era lo sviluppo di quella determinata area, un incremento percentile difficile da scovare a livello anatomico, ma decisivo per quella funzione.
    Fu come stappare dello champagne ma anziché essere invaso dalla spuma furono le percezioni ad invaderlo, il mondo si liberò da uno strato di menzogne e i suoi occhi tornarono a vedere e le sue orecchie a sentire. Il bambino era ancora li, attaccato alla sua gamba, gli tirava i vestiti come a richiamarne l’attenzione, a distoglierlo da qualcosa che faceva, “Youkai” invece si era alzato, non visto da Oda impegnato a sbloccare il suo cervello ed aveva preso a cancellare i simboli presenti sul muro, non era proprio lui a farlo, ma lo spirito pareva possedere la capacità di cancellarli col tocco, seppur lentamente.
    Spirito che pareva non essersi accorto del fatto che Oda fosse nuovamente in grado di vederlo concentrato a cancellare i Fuuinjutsu in grado di imprigionarlo, ma parevano esserci dei problemi, come se il corpo di Youkai non fosse adatto, era infatti ben visibile un tremolio che andava accentuandosi negli arti utilizzati e gli occhi bianchi suggerivano che probabilmente il piccolo genin fosse “sovraccarico”, una questione che pareva dare qualche grana allo spirito che commentava la scarsa produttività di quel corpo con più di un imprecazione.
    Se avesse in qualche modo percepito Oda, cosa non complessa viste le dimensioni della stanza si sarebbe voltato verso di lui, con qualche schiocco da parte del collo di Youkai, sintomo del fatto che le ossa si stavano muovendo in maniera non del tutto appropriata.

    Sei tornato quindi… mooooolto strano.
    Ma veeeeeedo che il terzo occhio brilla ancora.
    Bene, sarà più facile.


    Furono soltanto parole, difficile dire se le avesse pronunciate o immaginate, ma una volta finito si rese conto di essere LUI a cancellare i fuuinjutsu, era probabile che lo spirito non solo l’avesse accecato, ma che l’avesse proprio posseduto, e che lo sforzo di Oda in realtà ebbe come risultato quello di farlo tornare padrone del suo corpo.
    Ma perché lo spirito aveva affermato che sarebbe stato più semplice?
    Mentre la sua mano scriveva imperterrita, senza ascoltare minimamente alcun tipo di segnale proveniente dal suo cervello si rese conto che anche nell’altra i tremolii andavano scemando ed i movimenti si facevano più puliti, come se iniziasse ad obbedire a comandi non suoi, un dito per volta.
    Che per lo spirito fosse più semplice controllare Oda quando il suo “occhio” era aperto?
    Difficile rispondere, ma ora che la connessione con quell’organo sensoriale era più conscia fu in grado di vedere che in quella stanza c’erano ben tre porte:
    Youkai, il suo libro e il suo stesso occhio, dei tre era proprio il genin a mettergli una particolare ansia addosso, il suo corpo era intatto, eppure era sicuro che ne l suo ventre fosse aperta una fossa senza fondo così scura da poter giurare che nascondesse un altro mondo, pieno di rabbia, risentimento, ma anche apatia e tristezza, e più guardava nell’oscurità, impotente davanti ad essa, più la comprendeva più essa si espandeva, dando risposte, anche non richieste cosa che gli permise di vedere elementi che prima era sicuro non ci fossero nella stanza e visto come gli apparivano pareva non ci fossero neanche in quel momento, come se fossero tracce, ricordi conservati da quel luogo. Era da quel luogo, da quell’oscurità che giungevano le risposte, lo stesso in cui era scivolato Youkai.
    Solo comprendere la precisa funzione di tutte e tre gli avrebbe permesso di interagire nella giusta maniera con le stesse, ma il tempo scorreva, e l’indice era ormai insensibile, sfruttare le nuove abilità derivanti dal suo cervello Yamanaka probabilmente era la chiave per aprire le porte sulla conoscenza di quell’intricato mistero.

    Fantasia Spettrale



    Il Mietitore annuì, non era soddisfatto, ma sapeva che quel passo avanti gli avrebbe permesso di levarsi quel problema di torno prima del previsto.

    Beh, non c’è altro da aggiungere direi.
    Le basi ci sono, sai dove sei e sai come prendere le cose.
    E mi venisse un colpo ora sai anche come si sta a tavola.


    Un riferimento non troppo velato alla scorpacciata di poco prima.

    Non ti resta che sfruttare la tua natura di spirito.
    Al momento non ti sarà difficile notare che hai le stesse identiche dimensioni di quando eri dentro al tuo corpo, gambe escluse, li si va un po' a piacere.


    Mimò un turbinio con la mano.

    Il concetto è questo di base: tu sei così perché ti ricordi di essere così, sei l’immagine residua che la tua mente ha di te stesso.
    Questo però porta con se vantaggi e svantaggi.
    Ad esempio col tempo, molto tempo, potresti perdere qualche ricordo e quindi semplificarti per così dire, per questo gli spiriti più antichi sono praticamente dei lenzuoli.
    Ma non è un tuo problema, non ancora quantomeno.
    A noi interessano i vantaggi.
    Diciamo che in senso lato tu sei un prodotto della tua immaginazione, della tua mente.


    Karikitori non si mosse dalla sua posizione, eppure un suo braccio si estese a sufficienza da arrivare a prendere il bicchiere e portarlo a se, e la semplicità con cui lo fece lasciava ad intendere che potesse arrivare molto più distante rispetto a quei cinque metri.

    Ti basta immaginare.
    Ma devi stare attento, immaginare la cosa sbagliata, può sempre dare grossi problemi.
    Ogni cosa ha un Pessima seconda faccia.


    Dopotutto l’esperienza appena compiuta con l’anima ne era la prova.

     
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