Le Porte dei Mondi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Waket
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Giocatori
    Posts
    3,905
    Reputation
    +188

    Status
    Offline

    Sognare ad occhi aperti


    V



    Il secondo tentativo andò a buon fine, e senza utilizzare nessuna anima. Karikitori non mancò di fargli una frecciatina, che fece mugolare Youkai, insicuro. Portando una mano a strofinarsi il collo, interruppe il mietitore prima che potesse proseguire con la sua lezione:

    Voi assorbite anime di continuo, vero? Siete entrambi piuttosto... scuri, ecco. Il chakra non basta a mantervi?

    Una delle frasi dello shinigami costrinse il ragazzo ad interromperlo una seconda volta, fissandolo perplesso:

    ...Quindi... Anche tu un tempo eri umano...??

    Karikitori aveva ben poco di umano, ma la donna che aveva incontrato in precedenza era come lui, seppur con qualche accessorio in più. Questo poteva voler dire che il primo fosse uno spirito più antico, che stava lentamente dimenticando sè stesso. Ancora non ci stava pensando del tutto, ma il ragazzo era uno dei pochi (se non unici) al mondo che poteva raccontare in giro cosa ci fosse davvero dopo la morte. In parte almeno, non aveva visto tutto il processo, tuttavia si stava facendo un'idea di come funzionassero le cose. E l'origine dei suoi poteri e ciò che poteva fare a quelle anime gli lasciava intuire come lui stesso, nel lontano giorno della sua morte, sarebbe potuto diventare uno di loro. Le anime galleggianti nel flusso non possedevano quel tipo di potere, era sicuramente riservato a pochi, ma ancora non sapeva cosa distinguesse effettivamente shinigami da anime comuni. La sua teoria non sembrava così assurda, anche la donna, chiaramente di grado superiore allo spirito che lo stava addestrando, aveva accennato a qualcosa riguardo Youkai, a qualcuno che forse lo stava proteggendo dalla morte, ed ora doveva imparare a combattere come uno shinigami.

    Quindi, anche io...??

    Era confuso, troppe notizie tutte insieme, tutte createsi nella sua testolina, e tutte probabilmente troppo precipitose: era un ragazzo giovane seppur con un lavoro pericoloso, sarebbero probabilmente passati anni prima che potesse scoprire se la sua teoria era corretta. O almeno così sperava.
    Dovette sforzarsi nel tornare concentrato (anche perchè Kairikitori sembrava avere decisamente poca pazienza residua), ascoltando cos'altro aveva da insegnargli. E, se il concetto precedente era surreale dato il luogo in cui si trovava, stavolta lo era la richiesta. L'albino sbattè le palpebre più volte, cercando di capire come eseguire gli ordini dategli.

    E... Mmmh... Perchè devi lasciare tutto in sospeso?? Che succede se sbaglio?

    Stavolta sarebbe stato più attento, anche se sarebbe stato quasi impossibile che un errore potesse nuovamente danneggiare qualche anima, a parte la sua naturalmente. L'immaginazione era un qualcosa di infinito, probabilmente uno degli errori di cui parlava era di immaginare una forma che lo spirito non sarebbe riuscito a reggere (sempre se fosse possibile). Stavolta non poteva fare come prima, non poteva immaginare ricondando la sua camera, doveva fare qualcosa fuori dall'ordinario. Così come faceva quando sognava. Aveva avuto diversi episodi di sogni lucidi dove, riconoscendo di esserci dentro, usando la sua immaginazione riusciva a fare quello che voleva, anche cambiare il mondo attorno a sè. Stavolta doveva limitarsi a cambiare se stesso. Sospirò un paio di volte, cercando di rilassarsi, sforzandosi di convincere se stesso di essere nella stessa situazione di un sogno. Il tentativo migliore in questi casi era saltare con l'obiettivo di prendere il volo: se ci si riusciva, la mente avrebbe capito di trovarsi in un sogno.
    Youkai sfruttò la stessa cosa, "saltando" e levitando di qualche metro, prima di dedicarsi all'esperimento richiesto. Il suo corpo sembrava esserci cascato, data l'altezza a cui ora si trovava. Doveva iniziare con qualcosa di semplice, di conosciuto. Forse la prima cosa da fare era quella di farsi apparire le gambe. Non sapeva se fosse effettivamente possibile, ma era plausibile che quella fosse la prima parte mancante degli spiriti essendo la parte meno osservata del proprio corpo. La donna, probabilmente abituata a portare lunghi abiti, aveva una "coda" che ricordava molto una gonna, perciò era possibile che uno spettro "fresco" fosse riuscito nell'intento.
    Su carta l'idea era piuttosto facile, dal vivo un po' meno. Il fumo sotto la cinta iniziò a deformarsi, dividendosi in due parti, ancora ben lontane dall'assomigliare a delle gambe. Doveva semplicemente ricordarsi di essere vivo. Non poteva essere troppo difficile, non era abituato ad essere uno spirito, per lui era più difficile levitare, ma se doveva semplicemente correre la cosa era diversa. Iniziò facendo qualche passetto, con il fumino che a malapena lo seguiva. La camminata tuttavia era troppo leggera, doveva ricordare il peso delle gambe per poterle formare, dopotutto era una parte del corpo a cui si davano poche attenzioni visive, doveva basarsi su quelle fisiche. Come il dolore dei muscoli, quando Ayuuki lo spingeva oltre il suo limite facendolo correre fino allo sfinimento. Sì, quella sensazione la ricordava bene, e nonostante ai tempi si lamentasse di "non sentire più le gambe", in realtà il tremendo formicolio che sentiva lo avrebbe ora aiutato a dare una forma a delle gambe spirituali. Per convincere la mente a dovere però, doveva correre. Si sforzò di ricordare lo sforzo fisico che faceva ogni volta, mettendosi a correre, ricordando pian piano ogni muscolo che gli doleva, mentre il fumo sotto di lui prendeva lentamente forma, ricordando le sue gambe. Non era sicuramente ciò che gli aveva richiesto Karikitori, ma era un inizio.

    Ey!! Ho di nuovo le gambe!!

    La cosa lo rallegrò. Tornare tutto intero lo aiutava a sentirsi meno spettrale. Questo poteva essere un problema però, poichè sentendosi reale rischiava di perdere l'irrazionalità richiesta per testare il nuovo potere. Così come capitava durante i sogni, quando non riusciva a prenderne il controllo, e limitava le sue potenzialità a ciò che riteneva realistico. Per questo motivo, quando si spinse verso il bicchiere, invece di allungare il braccio come aveva fatto il suo maestro, si era invece spostato lui stesso in avanti, rendendosene conto dopo essersi trovato la faccia (se così si poteva definire) di Karikitori a mezzo metro di distanza.

    Ah! No, no, così non va.

    Tornò nella sua posizione iniziale, borbottando. Immaginazione. Una cosa così naturale per chiunque, eppure difficile da mettere in pratica. Eppure lui stesso aveva l'aria di qualcuno che sognava ad occhi aperti, ma quell'esperimento sembrava dimostrare il contrario. Non poteva solo immaginare di volerlo fare, doveva crederci. L'immaginazione da sola era pari ad un sogno, il suo scopo stava nel controllare quel sogno e fare l'impossibile. Non poteva non riuscirci, dopotutto anche lo shinigami lo aveva fatto, e con estrema facilità. Non importava la differenza di esperienza, se c'era riuscito lui, Youkai non poteva essere da meno. Stavolta, invece di immaginare di spostare il suo braccio fino al bicchiere, si concentrò sul bicchiere stesso, focalizzando la sua mano accanto ad esso, per aggrapparlo e portarlo a se.


    Edited by Waket - 14/5/2018, 01:03
     
    .
34 replies since 27/11/2017, 03:35   725 views
  Share  
.