Hebitsukaiza - Il SerpentarioHebiko e Febh nel Bosco dei sussurri

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    Vita al limite


    II



    L'acqua gelida irrigidì ogni singolo muscolo della ragazza, che si svegliò emettendo un mugolìo strozzato. Si guardò attorno quasi fosse allucinata, sentendo la voce ovattata di Febh che lentamente si faceva sempre più chiara, con i ricordi di una folle fuga dall'Amministratore stesso. Era talmente stordita che per un attimo credette che quei ricordi appartenessero ad un sogno.

    Sabo...tatrici??

    Balbettò per via del freddo, alzandosi da terra e sforzandosi di prestare attenzione alle parole del ragazzo. Nonostante il tremendo fastidio, il gelo le stava ridando le forze, o almeno la voglia di muoversi. Si fissò la pancia quando l'altro gliela indicò, per poi riportare lo sguardo su di lui quando le spiegò il perchè mangiare quei pesci era stata una pessima idea. Sussultò, spaventata, stringendosi l'addome. Poi però scoprì che quei pesci erano iinnocui per una al suo livello, quindi potè tirare un sospiro di sollievo. Ma Febh le sorrise con quell'aria da sadico che solitamente riservava solo alle sue vittime, e la Vipera rabbrividì di nuovo, fissandolo confusa e sotto sotto anche un po' offesa. Era pur sempre stata avvelentata da incosciente da una persona di cui si fidava. Il suo volto si inasprì sempre più, mentre l'altro le spiegava che il suo ripristino naturale del chakra sarebbe stato seriamente compromesso per i giorni a seguire. Un barlume di speranza si riaccese, quando le mostrò una boccetta che confessò essere l'antidoto, verso la quale Hebiko allungò quasi istintivamente la mano, come fosse una luce in fondo al tunnel... E, nuovamente, il "ma" che la deluse per l'ennesima volta: doveva guadagnarsela.
    Dopo aver terminato la spiegazione, con tanto di minaccia di abbandonarla lì se avesse fallito nella sua impresa, Febh le fece l'occhiolino, per poi mettersi in posizione, aspettando paziente che la kunoichi si sentisse pronta ad iniziare la prova. Conoscendola, chiunque si sarebbe aspettato una sua sfuriata, dopo essere stata bullizzata in quella maniera senza apparente motivo, essere stata avvelenata nel sonno e, come se tutto quello non bastasse, aver subito minacce di abbandono da una delle uniche persone di cui si fidava, ed al quale aveva espressamente chiesto un allenamento. Ma non gridò. Sarebbe stata in silenzio per un po', vagamente stordita dallo spiegone, alzandosi in piedi con calma. Dopo qualche secondo, gli angoli delle labbra si arricciarono, lasciandosi persino scappare una breve risata. Si strofinò entrambi gli occhi con le mani, ancora evidentemente stanca.

    D'accordo. Va bene. Mi piace che inizi a prendermi sul serio. Voglio dimostrarti che riuscirò nell'impresa. E scometto che tu sai già che ne sono in grado. Tu vuoi di più. Ti accontenterò, Yakushi. Vorrei vederti più spesso così.

    Nello stato in cui si trovava si poteva tranquillamente pensare come quella frase fosse stata pronunciata per delirio, in realtà era sincera, nonostante si sarebbe probabilmente pentita della sua ultima affermazione. Ormai la fiducia tra i due era stata confermata, ma non bastava, era consapevole che l'altro non considerasse a pieno le sue capacità, soprattutto visti i suoi fallimenti in missione. L'addestramento non avrebbe sicuramente migliorato il suo caratteraccio e la pazienza verso i suoi compagni di squadra, ma se si fosse dimostrata l'elemento più forte del team non ne avrebbe nemmeno avuto bisogno, sarebbero stati gli altri a seguirla.
    Aoda stette in disparte. Hebiko osservò la fialetta, che sembrava levitare poco sopra la sua mano. Nonostante la curiosa abilità, la rossa sapeva molto bene come stesse mantenendo la fiala in quel modo... dopotutto, lo aveva provato sulla sua stessa pelle. Ricordava bene la stretta sul suo collo, nonostante la mano del ragazzo fosse sufficientemente distante da non toccarla veramente. Quello era sicuramente chakra adesivo, seppur in una forma a lei ancora sconosciuta.
    Aver capito come tenesse quella boccetta (più o meno) non significava sapere il perchè la volesse tenere così. Certo, per uno come lui poteva essere una questione puramente scenica... Non poteva escludere nessuna possibilità. Sapeva solamente che non avrebbe potuto semplicemente avvicinarsi e prendere quella boccetta senza ribellione da parte dello Yakushi.

    Il primo tentativo, dato il momento, fu il più diretto ed aggressivo. Non aveva ancora la lucidità per pensare al meglio, perciò si limitò a buttarsi in avanti, allungando anche le braccia per seguire i movimenti dello Yakushi, trattenuto a stento tramite la maglietta dati i suoi movimenti decisamente più rapidi di quelli della Vipera. Con un braccio avrebbe avvolto il suo busto per tenerlo fermo in una stretta, mentre con l'altro avrebbe preso la boccetta, a forza bruta. Il suo chakra adesivo non poteva essere così tosto... Ma più tirava, più quello sembrava restare saldo al suo posto. E, fallito il tentativo, Febh si allontanò, sghigazzando, ricordandole che il suo round era finito. Lo avrebbe rivisto solamente dopo otto ore.

    Andiamo Aoda. Sono stanca da morire, ma non posso saltare nuovamente il pasto.

    Inoltratasi nuovamente nella foresta, iniziò a pensare a cosa potesse mangiare senza peggiorare ulteriormente le sue attuali condizioni. Per bere non c'erano problemi, sapeva dove fosse il lago, perciò le sarebbe bastato stabilirsi abbastanza vicno ad esso. Di prendere altri pesci non se ne parlava, avrebbero potuto velocizzare l'assorbimento del veleno. Se non altro ora non doveva scappare da Febh, ed aveva tempo per pensare ad una soluzione migliore.
    La calma fu un'ottima ispirazione. Ora calma, la foresta aveva ripreso a produrre i suoi tipici suoni... ed i primi e subito udibili erano insetti ed uccelli. La ragazza portò subito la testa verso l'alto, entusiasta.

    Uccelli!! Nidi... Uova! AODA! Per favore, trovami tutti i nidi che puoi! Restiamo vicini, a portata d'orecchio. In quella direzione. Prendine più che puoi!

    La rossa iniziò a scalare l'albero, emozionata: nonostante la stanchezza, il sapere di poter arrivare a del cibo facile le aveva dato la spinta sufficiente. Non le ci volle molto per trovare diversi nidi, che tutto sommato non sembravano essere diversi dai classici. Probabilmente la maggior parte degli uccelli della zona erano normalissimi, i pericoli più grandi erano solamente nella parte più bassa della foresta, i rinoceronti gli dovevano fornire protezione dalle volpi, e la foresta impediva ai rapaci di potersi buttare in picchiata in maniera efficace. Se c'erano degli animali incontaminati, dovevano per forza essere loro. E cosa più importante: le uova non scappavano dai nidi.
    Dopo un'ora di raccolta, avevano un bottino sufficiente per recuperare un bel po' di energie. Aoda era persino riuscito a catturare due uccellini. Hebiko non avrebbe avuto difficoltà nel fare lo stesso con la sua innata, ma il dover risparmiare chakra per gli scontri con Febh la convinsero a lasciare che fosse il suo serpente ad occuparsene. Dopo aver acceso un piccolo falò, lasciò cuocere le uova, che ingoiò intere non appena furono pronte. Gli acidi nel suo stomaco avrebbero sciolto guscio ed ossa di eventuali uova fecondate. Sembrava quasi commossa quando riuscì finalmente a mangiare un pasto decente.
    Sistemato momentaneamente il problema del cibo, doveva occuparsi del dormire. Tenne un paio di uova ed uno degli uccelli per la "colazione" al risveglio, aveva intenzione di svegliarsi solamente poco prima del momento del ritrovo con Febh, in modo da poterlo sfidare con le giuste energie. Mandò Aoda a cercare altre uova, mentre lei si occupò di arrampicarsi su di uno degli alberi dai rami più massicci, staccando altri rami per creare un appoggio dove poi avrebbe dormito. Con le bestiacce che c'erano in giro non voleva assolutamente dormire a terra, le sarebbe bastato creare un appoggio sufficientemente comodo e resistente da permetterle di dormire per qualche ora.
    Arrivò il momento del secondo round. Si fece trovare al postostabilito. Febh fu puntuale, facendo così capire ad Hebiko che per il tentativo successivo avrebbe potuto provare a mettere una trappola. Aoda era con lei, arrotolato al suo braccio. Non appena lo Yakushi fosse arrivato, dopo un piccolo inchino scenico avrebbe iniziato il combattimento. Un braccio scattò verso il busto dello Yakushi, pronto ad avvolgerlo, sapendo che lo avrebbe evitato facilmente: lì entrava in scena Aoda, che dal braccio della Vipera saltò per andare ad avvolgersi alla testa del ragazzo, coprendogli la vista. Nel frattempo, Hebiko sfruttò la distrazione per acchiappare il braccio che stringeva la boccetta di Febh, prendendo poi con l'altro la boccetta ed applicandovi del chakra adesivo, cercando così di contrastare quello dello Yakushi. Se la stategia avesse funzionato, il mettere chakra direttamente nella boccetta avrebbe probabilmente fatto fallire l'assalto. Avrebbe sicuramente avuto modo di pensarci per le otto ore successive. Queste ultime si ripeterono come le precedenti, limitandosi alla ricerca di uova e qualche fortuito uccello. C'era probabilmente la possibilità di prendere qualche frutto... Ma la probabilità che quelli fossero ancora più velenosi dei pesci era alta. Febh sembrava sostenere il contrario però. Dal suo giaciglio, si limitò ad osservare quali tipi di frutti la fauna locale tendeva a becchettare, e quali invece restavano intatti.
    Terzo round. Hebiko non sembrava essere puntuale. Solo Aoda era presente, arrotolato su se stesso e sibilante, mentre aspettava l'arrivo dello Yakushi. Sarebbe rimasto tranquillo, rispondendo alle domande dell'altro su dove fosse la sua evocatrice... Questo fino a che non si fosse voltato o avesse abbassato la guardia. In quel momento, sarebbe scattato verso le gambe di Febh, sciogliendo la trasformazione e rivelandosi essere Hebiko, precedentemente trasformata, che ora stava avvolgendo le sue gambe con un braccio, strattonandolo verso di lei con violenza per farlo cadere, ed avvolgendo la mano che teneva la boccetta. Era più lenta rispetto al round precedente, il veleno sembrava iniziasse a fare effetto. Avrebbe usato il suo chakra adesivo direttamente sul polso dello Yakushi, dato il ragionamento fatto con Aoda nelle otto ore precedenti. Sosteneva che, contrastando il chakra adesivo del nemico con il suo stesso chakra, poteva probabilmente creare una sorta di interferenza come una calamita con due poli positivi, sparando così via la boccetta invece di permettere alla mano del ragazzo di attirarla. Se così fosse stato, avrebbe allungato il collo per acchiapparla al volo prima che potesse cadere a terra. A prescindere dal risultato, avrebbe ridacchiato.

    Piaciuto lo scherzetto?

    Tornata nel bosco, ebbe più tempo ed energie per esplorarlo meglio dei giorni precedenti. Creò delle trappoline da posizionare su diversi nidi, usando rametti e foglie e legandoli con liane, assottigliate dal suo coltellino, posizionandole su nidi dove ancora c'erano delle uova. Si soffermò ad osservare dei rinoceronti che mangiavano, vedendoli sgranocchiare delle bacche... Anche se il loro masticare risultava estramamente rumoroso, quasi stessero mangiando petardi. Prese alcune di quelle bacche, lanciandole a terra e scoprendo il loro potenziale esplosivo. Ne prese diverse, mettendole tutte nel suo tatuaggio: le sarebbero sicuramente tornate utili contro Febh. Prima di tornare al luogo prestabilito, ebbe il tempo di creare un'ulteriore trappola: una rete, che avrebbe dovuto alzare l'animale che vi si sarebbe avvicinato. Non riuscì a pensare a come renderla automatica, perciò la riportò al giaciglio, pronta a sfruttarla nelle ore successive se fosse servito. Sperava ovviamente di no: non voleva che il veleno peggiorasse ultimamente.
    Quarto round. Aspettò lo Yakushi a pugni chiusi. Aoda poco distante alle spalle del loro avversario. Hebiko aveva lo sguardo stanco, arrendevole.

    Finiamola con questa pagliacciata. Questo veleno inizia a darmi fastidio, mi sento sempre più debole... Febh, per favore, sii ragionevole. Non stiamo combattendo alla pari, se solo mi permet-

    Si avvicinò di qualche passo mentre parlava, enfatizzando le pietose parole per nascondere il fatto che quella fosse tutta una tattica. Senza preavviso, lanciò diverse bacche che aveva nascoste in mano a terra, puntando ai piedi di Febh ed alzando un tremendo polverone dato dalle diverse esplosioni. Contemporaneamente, Aoda gli si lanciò sul collo, avvolgendolo nel tentativo di togliergli il fiato. Mentre questo stringeva, Hebiko si gettò sul braccio della boccetta con tutta se stessa, ripetendo la tattica precedente.
    Se anche quest'ultima tattica fallì, la Vipera iniziava ad essere in condizioni rischiose. Recuperò alcune piccole prede dalle trappole più piccole, per poi spostarsi di fianco al laghetto, piazzando la rete più grossa ed aspettando. Aveva poche energie residue, e non poteva usarle per combattere con la fauna. Dopo essersi vista distrutta la rete dall'incendio di una delle volpi di fuoco, ed averla vista sbriciolata da uno dei rinoceronti, riuscì finalmente a catturare un cerbiatto, trascinandolo ed uccidendolo sopra un albero, con la madre inerme al di sotto, sfuggita alla rete per un pelo. Con quella cattura era finalmente a posto, almeno per quanto riguardava la foresta. Altri due tentativi, e non ci sarebbe stato nulla da fare.
    Pur indebolita dal veleno e dal chakra che iniziava a prosciugarsi, si mostrò per il quinto incontro. Sia lei che Aoda presenti. Si avvicinò minacciosa, con tono autoritario.

    Febh. Dammi. Quella boccetta. Non costringermi a venire lì.

    Passo dopo passo, sempre più inesorabile, cercò di premere sulla psicologia.

    Non fare l'irresponsabile. Stiamo perdendo un sacco di tempo con questi giochetti, ed il lavoro si sta accumulando. E se il lavoro si accumula, sai bene CHI ti terrà d'occhio finchè non avrai finito tutto, non è VERO?

    Voleva annichilirlo solamente a parole. O almeno fargli abbastanza paura da poter essere sufficientemente vicina per attaccarlo. In quel caso, entrambe le braccia sarebbero scattate attorno al suo collo, avvolgendogli tutta la testa, coprendogli la vista. Con un piede, avrebbe raggiunto la mano dello Yakushi, toccandogli il dorso ed usando il suo Chakra adesivo cercando di interferire con quello dello Yakushi. Contemporaneamente, Aoda si sarebbe avvolto alle gambe del ragazzo, cercando di farlo cadere. Utilizzando la lingua, la avvolse attorno alla boccetta, tirando con tutta la sua forza.
    Se avesse ancora fallito, dopo aver cotto il cerbiatto ed essersi rifocillata e riposata per le restanti ore disponibili, si sarebbe presentata per l'ultimo incontro. Ansimava, tremendamente carente di chakra. Nonostante il riposo, il veleno le impediva di recuperare le energie.

    B-Basta. Non posso... farcela in queste condizioni. E tu lo sai. Dopotutto... Huff... Ti stai solo "divertendo".

    Iniziava ad essere psicologicamente stressata. Quello era sicuramente il suo ultimo e più patetico tentativo. Mentre Aoda si lanciava contro gli stinchi dell'avversario, distraendolo, la Vipera compose i sigilli per sostituirsi apparendo direttamente al di sopra dello Yakushi, pronta a cadergli addosso. Con le gambe sis arebbe avvolta al suo busto, mentre contemporaneamente le braccia andavano ad avvolgersi a quelle del suo avversario. Nuovamente, applicò il chakra adesivo alla mano con la boccetta, pregando che quell'ultima tattica funzionasse. Sapeva che non sarebbe riuscita a fare altro, se non avesse ottenuto subito quella boccetta, le forze l'avrebbero definitivamente abbandonata. E chissà se lo Yakushi aveva davvero intenzione di lasciarla lì in quel caso.


    Attivo la Ts praticamente ad ogni round, ma sono stata attenta a non superare l'Alto (segnare tutti i consumi mi uccideva)
     
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