Hebitsukaiza - Il SerpentarioHebiko e Febh nel Bosco dei sussurri

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    Il drago nero


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    Quando Kaji la tranquillizzò, ottenendo in un primo istante l'effetto opposto visto il suo non essersi ancora abituata a quel non-Febh che aveva davanti, Hebiko fece un sospiro profondo, decisa a sputare il rospo (a modo suo). Dopotutto come aveva detto lui era un nukenin, seppur simpatizzante per Orochimaru, perciò gli affari di Oto non potevano provocare uno scatto d'ira. Certo, non poteva prevedere nemmeno che questo si dichiarasse suo servitore così su due piedi dopo la sua confessione di essere figlia della vecchia Serpe.
    La ragazza fece un passo indietro quando Kaji si inchinò a lei, agitata tanto quanto lui.

    Huh!? M-ma hai appena detto di essere solo un simpatizzante... Oh per tutte le code di lucertola!

    Si chinò verso di lui, cercando di farlo alzare prendendolo per le spalle, ma trovando resistenza optò per prendergli il volto con le mani, alzandolo gentilmente verso di sè, facendosi osservare piuttosto da vicino. Con voce pacata si sforzò di tranquillizzarlo. In quel momento persino lei sembrava un'altra persona rispetto al suo solito.

    No, no, non scusarti. Hebiko-san mi piace, continua con quello, okai? Il tuo sensei, non è qui, siamo soli. Figurati se vado a dir-

    Si bloccò all'improvviso, fissando il volto del ragazzo, sostenuto dalle sue mani. Kaji avrebbe percepito come lei sembrava stesse trattenendo il respiro mentre lo osservava, avvicinandosi sempre di più, gli occhi che si assottigliavano quasi stessero per chiudersi. Poteva sentire il suo fiato sfiorargli il volto, con le mani che lo spinsero sempre più vicino al proprio... Ma non abbastanza perchè si toccassero. Il pollice sfiorò la tempia destra del ragazzo.

    Da quanto hai queste cicatrici?

    Erano pressochè invisibili, e non essendosi mai trovata in rapporti ravvicinati con Febh (che non fosse distratta dal cercare di sopravvivere) non aveva mai notato quei piccolissimi e quasi invisibili segni vicino al suo occhio. Che se li fosse appena fatti? Ma gli Yakushi erano noti per la loro rigenerazione perfetta, possibile che avesse subito un colpo così violento da lasciargli delle cicatrici, seppur minuscole? O forse quei segni indelebili se li era ritrovati prima di diventare il Febh che conosceva. Quel Kaji non era uno Yakushi? Avrebbe insistito per farsi raccontare la storia, anche se dubitava ce ne sarebbe stato bisogno. Potevano essere la chiave per farlo tornare in se, o un indizio per essa.
    Al suo commento sul legame con l'Amministratore, la Vipera si arricciò i capelli (quello che ne restava), dubbiosa sul come rispondere. Non poteva certo negare che gli voleva bene. Fortunatamente il discorso venne messo da parte, con lui che si accorgeva dei propri tatuaggi, non riconoscendoli però. La ragazza gli prese il polso. Sembrava piuttosto emozionata per quella scoperta.

    Oh, interessante...

    Alla rapida domanda incuriosita del come mai non conoscesse Omoi, la rossa fece spallucce.

    Sai bene com'è fatto il vecchio serpente. Tutto lavoro e zero socialità. E poi non vorrei confonderlo con qualcun altro, ultimamente ad Oto ci sono fin troppi uomini troppo cresciuti.

    Si mise comoda su quelle fredde rocce, ascoltando tutta la storia senza mai interromperlo. Intanto da un importante dettaglio aveva capito come a Kaji mancassero circa dieci anni di vita, forse sostituiti dalla presa di coscienza di Febh. Otto anni prima doveva essere successo qualcosa che aveva interferito con il suo essere. Che Febh conoscesse la sua vita precedente, ed avesse fatto assopire Kaji nella sua mente volontariamente? Non conosceva lo Yakushi tanto quanto avrebbe voluto, la cosa rischiava di rendere il suo ritorno ancora più difficile.
    L'ondata di informazioni la travolse, quasi stordendola. Ma il nome Homura fece scattare una serie di ricordi, che la riportarono fino al giorno in cui aveva incontrato Manda, e le aveva dato un'informazione piuttosto importante su quell'uomo:

    Homura!? La snake sword!! Ogh, maledizione, quella è...

    Sussultò, prendendo le braccia di Kaji ed alzando entrambe le maniche, cercando la snake sword. Poteva sempre tornare utile, ed era l'ennesimo collegamento con l'Amministratore.
    Sospirò quando finalmente arrivò alla fine del racconto, capendo come il punto in cui la memoria iniziava a farsi poco chiara fosse il momento in cui Febh aveva preso coscienza. Qualche dubbio piuttosto importante iniziò a farsi strada nella mente della kunoichi, che sperava di aver finalmente trovato la chiave per quella soluzione:

    Mi dispiace per i tuoi genitori. ...Quanti anni avevi quando dici di essere rimasto ferito? E cosa ricordi di quel momento?


    Aoda non sembrava in grado di rispondere al richiamo, tantomeno le creature di Kaji, che da quello che sosteneva si trattavano a sua volta di serpenti. Ma con Febh a possedere il contratto, era chiaro che con i serpenti non avrebbe mai funzionato. Eppure lei sapeva delle lucertole, doveva cercare di costringerlo ad evocarle. Servivano delle risposte. Si spostò di fianco a lui, prendendogli la mano.

    Facciamo i sigilli insieme. Prima usiamo il tuo sangue ed il mio chakra, poi il contrario. Anche io evoco serpenti, ma solo uno mi ubbidisce al momento. So che sembra assurdo, ma dobbiamo tentarle tutte.

    Il suo piano era quello di usare la sua consapevolezza del contratto con le lucertole ed il sangue del vero evocatore, sperando di poter così richiamare almeno una di esse. Con la sua mano destra prese la sinistra del ragazzo, componendo insieme i sigilli. A Kaji toccava la goccia di sangue, mentre lei rilasciò del chakra nella speranza di evocare una delle lucertole. Già avere qualcuno che potesse parlargli delle condizioni di Ssalar sarebbe stata una vittoria.


    Sbottò all'allusione di Kaji verso l'inconsapevole se stesso, calmandosi subito dopo:

    TU... Volevo dire, no! Non pensarci neanche, quel pazzo voleva solo assicurarsi che il mio addestramento fosse il più duro possibile! E' terribilmente irresponsabile ogni tanto. ...Ma è anche vero che nessuno di noi due si aspettava quella cosa.

    Accettò l'aiuto di Kaji ad alzarsi, imbarazzata quanto se non più di lui (certe cortesie le erano piuttosto aliene, provenienti da Febh ancora di più), prendendo come lui qualche fungo per aiutarsi a farsi luce. Grazie al suo chakra adesivo poterono scendere da quel condotto senza difficoltà, anche se il capire come fossero finiti lì diventava sempre più complesso. Qualcuno doveva averli per forza portati, ma solamente loro due e quel robot che si era fatto esplodere erano presenti, chi altri poteva essere lì presente ed essere (forse) dalla loro parte?
    Quando i capelli le diventarono una strana massa afro per colpa dell'ambiente in cui si trovavano, la Vipera sospirò, annuendo sconsolata mentre ripensava ai suoi lunghi capelli. Alla vista del kunai rabbrividì.

    Però non tagliarli ancora di più eh! Aggiustali solo un po', in modo che non mi diano fastidio in combattimento, ecco.

    Finalmente nel tunnel, la rossa iniziò ad incamminarsi sulla destra, venendo presto interrotta da quello che sembrava un bambino non del tutto corporeo e piuttosto contrariato della loro presenza. La rossa borbottò, frustrata, lasciando che fosse Kaji a parlare per primo, limitandosi alle presentazioni.

    Hebiko Dokujita.

    I discorsi dello spirito lasciarono la ragazza con tante, troppe domande. Sbottò nel sentir parlare dell'Hokage, non riuscendo a trattenersi.

    Raizen!? Puoi contattarlo in qualche modo!? Oddio... Perchè non gli ho mai chiesto niente dei suoi stupidi draghi! E come può quello stupido robot essere ancora vivo!?

    Iniziò a sentire il tremendo peso della responsabilità addosso. C'era Kaji con lei, è vero, ma da come si comportava lasciava che lei fosse a capo della situazione. E la cosa non le piaceva per nulla. Finchè poteva far ricadere le responsabilità su qualcun altro se le cose si mettevano male, sperando in un loro piano B, allora poteva star tranquilla, contando sulla forza del suo accompagnatore. Ma da sola, significava che qualsiasi problema lo avrebbe dovuto risolvere lei stessa.

    ...Non posso più scappare dalle responsabilità. Se davvero voglio essere indipendente, devo prima di tutto essere in grado di cavarmela da sola, e di saper guidare chi mi sta attorno. Solo così posso ottenere il rispetto. Solo così potrò schiacciare i miei nemici, senza dover usare qualcun altro come scudo.

    Inspirò, pensando rapidamente al dafarsi. Come prima cosa, aveva alcune domande da porre ad Uratarou.

    Sì, ti libereremo da quel coso, ma poi dovrai aiutarci tu ad uscire da qui. Prima di tutto, per quanto ancora riuscirai a trattenere quel drago? Sai dirci quando avverrà il prossimo passaggio in questo punto esatto? E di che ragazzina parli? E' da quando è arrivata lei che sono iniziate poi le incursioni di questi guerrafondai?

    Poi era il turno di pensare ad una strategia. Iniziò chiedendo a Kaji di mostrarle tutto l'equipaggiamento, prendendo per sè alcune cose, come i makibishi, la bomba sonora ed i due fili di nylon.

    Io ho con me un kaiken, vedrò di farmelo bastare. Tu hai degli stivali rinforzati da quel che vedo, quindi se dovessi usare i makibishi non ti daranno fastidio. Ho paura che anche il nostro amico sia immune, ma tentar non nuoce.

    Alzò lo sguardo verso Kaji, seria.

    Ho intenzione di usare quel drago come arma. Faremo in modo di tener bloccato quel robot fino al suo passaggio, lasciando che lo travolga. Noi ci salveremo grazie alle tue fosse o quel buco da dove siamo scesi.

    Sparse in giro dei pezzi di uno dei funghi, illuminando l'ambiente, legandone un secondo alla fronte di Kaji, aiutandosi con il nylon.

    Ecco, con questo hai le mani libere almeno.

    Le era rimasto un terzo fungo, che aveva intenzione di usare come luce per se. Se lo legò al polso, cosapevole che probabilmente lo avrebbe spezzato come l'altro. Poi arrivò il momento di parlare del piano a Kaji, nei minimi particolari. Dovevano coordinarsi al meglio per la riuscita del piano.


    Dopo i primi preparativi, Hebiko si incamminò rapidamente verso la direzione precedentemente indicata dal ragazzo, illuminata solamente dal fungo che portava sul polso. Fece un paio di passi volutamente pesanti, cercando di attirare l'attenzione su di se. Voleva che l'automa la seguisse, ed era abbastanza certa che questo, completamente metallico, non potesse essere furtivo. Inoltre i cristalli che brillavano lo avrebbero reso piuttosto visibile. A quel punto, il suo grido avrebbe fatto eco nel corridoio, mettendo in mostra il fungo per illuminare se stessa, divenendo un bersaglio ben visibile:

    HEY! Kunoichi Oto da questa parte!!

    Forse stava giocando un po' troppo con la sua intelligenza, ma sapendolo un automa sperava che qualcosa di tanto banale potesse funzionare. Non appena avesse visto o percepito l'automa avvicinarsi, si sarebbe presto voltata, correndo nella direzione opposta, con la luce ora nascosta. Saltò per evitare la prima trappola: il filo di nylon era legato ad altezza coscia grazie a due kunai piantati ai lati delle pareti. Un terzo kunai era conficcato con estrema leggerezza sul "soffitto", con legata su di esso la bomba sonora, circa 3 metri più avanti rispetto alla trappola. Sarebbe bastata una minima tensione per far il kunai sul soffitto e con esso la bomba, che secondo i calcoli sarebbe dovuta impattare addosso, o alle spalle del robot. Da quel momento, se la bomba avesse colpito, tutto sarebbe stato più facile. Le braccia della Vipera si sarebbero allungate verso i piedi dell'automa. Sopra di lei vi era il condotto, con Kaji lì ad aspettarla. Puntava a prendere le caviglie dell'automa, stringendole tra le mani e rilasciando una potente scaricaFolgorazione
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Cane, Maiale, Cavallo (3)
    L'utilizzatore può ricoprire il proprio corpo con uno strato di chakra elettrico. L'utilizzatore può scaricare l'elettricità acquisita con il tocco, causando un danno di potenza 25 e Stordimento per 1 round. Dal punto d'impatto si propagherà entro 3 metri un flusso elettrico di potenza 15. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Consumo: Medio)
    [Da genin in su]
    su di esse, danneggiandole ulteriormente e sperando di metterle fuori uso. Avrebbe mantenuto la presa durante il salto, facendosi aggrappare da Kaji nel condotto. Se tutto fosse andato come previsto, da lì a pochi attimi sarebbe passato il drago. Alla Vipera sarebbe bastato lasciare nel momento giusto l'automa, lasciando che la bestia lo travolgesse, restandosene al sicuro nel condotto verticale aggrappata a Kaji.

    SE non fosse riuscita a prendere l'automa, si sarebbe spostata all'indietro, ordinando a Kaji di lanciare la cartabomba poco di fronte a lei, che avrebbe evitato saltando nuovamente nel condotto. L'impatto e la polvere alzata dall'esplosione avrebbero dovuto rallentare l'automa a sufficienza per far sì che il drago potesse travolgerlo. Quella bestia era la sua carta vincente, sapeva che l'automa era più veloce e probabilmente resistente di lei, perciò doveva sfruttare l'ambiente in cui si trovava al meglio per riuscire ad uscirne vincitrice. Kaji aveva l'ordine di impedire all'automa di entrare nel condotto, la Vipera grazie al chakra adesivo poteva restarsene aggrappata alle pareti senza problemi, lasciandogli così le mani libere per potergli permettere di agire al meglio.
     
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