La Nemesi

Atto II
Uomini in maschera †

Fu una sorpresa vedere che il malfattore ebbe i riflessi così pronti da prendere in ostaggio un ragazzo, molto probabilmente uno sfortunato barbone. Ti dimostri vile anche nella morte. Dissi, scuotendo la testa, in una situazione emotiva tra delusione e l'umore di chi si vedeva confermare un'idea. Rimasi nuovamente sorpreso quando, però, quello che avevo fino a pochi istanti prima ritenuto un clochard si rivelò essere un ninja coi riflessi prontissimi. I suoi capelli divennero ispide spine ed il malfattore non poté fare a meno che saltare indietro, con il terrore che ormai si stava insinuando nei suoi occhi. L'espressione che si era dipinta sul suo volto era quella che volevo avessero tutti i malfattori di Kiri al mio cospetto: atterrimento, sconforto, penitenza. Ti ... ti ... prego. La-La-Lasciami andare. Posai la spada, poggiando la mano destra sul mio arto metallico. Perché? Domandai. Non lo farò più, lo giuro! Disse, urlando, in lacrime. Non ti credo. Risposi, mentre un piccolo compartimento nel mio braccio mi permetteva di prendere uno spiedo e lanciarlo verso il mio avversario. Soltanto che, nel momento in cui estesi la mano, un oggetto che di tutta prima non riuscii ad identificare mi colpì, tornando anche indietro, facendomelo cadere.
Quindi sei tu il giustiziere mascherato. L'Inquisitore di Kiri. Disse una voce proveniente sopra di me. Un gigantesco sparviero marrone con tonalità blu dipingeva il piumaggio di quel maestoso uccello mentre accanto a lui stava un ragazzo, forse molto giovane, dal fisico longilineo e snello ... mascherato. Aveva anche lui un simbolo, grande, sul petto, forse proprio il rapace che si portava accanto, azzurro, ed una tuta molto attillata, nera. Sul viso, a coprirgli gli occhi, una piccola mascherina blu.

Non ti hanno detto che non si uccide? Disse roteando i piccoli bastoni che un istante prima mi avevano colpito. Si elettrizzarono, probabilmente di chakra - lo stesso che mi era affite, raiton. Nel frattempo, il furfante era scappato. Mi rivoltai verso l'uomo, non badando al ragazzo in calzamaglia. Non intrometterti. Commentai mentre cercavo di portare al mio avversario un nuovo spiedo, sempre prendendolo dal mio braccio destro. Hey, ma almeno mi stai a sentire? Urlò il ragazzo mentre batté un piede a terra. Un violento terremoto si propagò per tutta la strada, creando una voragine circolare profondissima. Non dovetti far niente, Kyofu era ancora nei paraggi, planando ad altissima velocità, si pose tra me e la caduta, impedendomi di cadere. Lo stesso non si poteva dire per il povero ragazzo che dormiva tra i rifiuti. [Note.]La buca è profonda una ventina di metri, non puoi saltarla, ovviamente. Ma cosa te lo dico a fare, è un add per il chakra adesivo! Tutto questo è inutile. Dissi, con fare scocciato. Invece mi sembra che il tizio se ne sia andato già da un pezzo! Disse l'uomo. Il tempo di voltare la testa per controllare e di rivoltarla per rispondergli per le rime e di lui né del suo animale c'era più traccia. Non mi rimaneva che controllare come stesse quello che pareva essere un barbone. Stai bene? Domandai. Esci di lì alla svelta. Ho un lavoro da finire. Dissi poi. Notai però che l'uomo non sapeva molto bene come fare, la sua difficoltà era evidente. Non hai evocazioni che possano tirarti fuori di lì? Almeno sai controllare il chakra? Entrambe le risposte furono negative. Non sopporto l'inutilità. Dissi, facendogli capire quale era necessario che fosse il suo ruolo in tutto quello. Non ti tirerò fuori di lì, né io né Kyofu. Avrebbe inteso facilmente che si trattava del mio pipistrello. Dimostra che vali qualcosa. Gli intimorii. Concentra il chakra sotto la pianta del piede, contienilo, non esagerare, ed utilizzalo per arrampicarti fino in cima. Feci una piccola pausa. Hai due minuti, poi farai la fine di tutti gli altri scarti umani che sono scesi con te in quel baratro. I cadaveri precedentemente giustiziati, infatti, adesso si trovavano a far compagnia al povero ragazzo di cui ancora non sapevo neanche il nome.

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