BigPharma BrosAddestramento

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    Capitolo Uno


    Atto VIII
    Inaspettati pagamenti. †



    Non mi aspettai quella reazione da parte di Daishin. Ero convinto si sarebbe opposto in qualche modo e che avessi dovuto far leva sulle mie capacità e sulla mia forza perché lui desistesse dal portare avanti la sua idea. Forse era troppo provato dal combattimento precedente perché potesse realmente dirmi qualcosa in una prova di forza.
    In ogni caso, raccogliemmo quanti più di quei preziosi fiori possibili, senza intervenire nella vendetta dei sequestrati contro i propri aguzzini. Era ciò che era giusto accadesse.
    Tornati nel gigantesco edificio da cui tutto era cominciato, attendemmo nuovamente nel suo sontuoso salotto qualche minuto prima di essere accolti. Immediatamente, quando Shunsuke Nakamura si palesò, passai a raccontare quanto successo mentre lui, estasiato, prendeva i fiori che gli avevamo portato. Giunto all'interno del Bosco, un gruppo di ninja stava eseguendo un rituale per tenere sotto un potente genjutsu tutti i ninja che fino ad ora erano stati inviati a risolvere la situazione. Questo genjutsu serviva per costringerli a lavorare come coltivatori dell'Ookami, avedone quindi una riserva infinita ed a costo zero. Tuttavia i ninja che abbiamo incontrato non erano certo alla nostra altezza. Commentai gelido, a chiusa del discorso. Shunsuke si dimostrò sia empatico nei confronti degli altri ninja - cosa che non comprendevo, dato che si erano dimostrati tutt'altro che utili ed efficaci - sia riconoscente per le nostre azioni efficaci. Si dilungò in una descrizione dei poteri curativi e medicinali del fiore per poi avanzarci una proposta che mi fece riflettere: insegnarci l'arte erboristica. Ero da ormai qualche anno completamente dipendente di alcuni farmaci e placebo che Meika mi aveva prescritto dopo la rinascita, dopo l'operazione che mi aveva ridonato la capacità di muovermi e vivere. Alleviare la pressione delle mie medicazioni sul sistema sanitario di Kiri era dunque per me una priorità che non avrei potuto lasciarmi sfuggire. Ci vediamo domattina allora. Dissi, semplicemente, congendandomi, mentre Daishin prendeva la busta e mi raggiungeva. Usciti dalla porta del nostro datore di lavoro spesi semplicemente due parole. È stato un piacere, Daishin. Ci vediamo presto.

    Quando bussai alla porta della suite del Nakamura mi aspettai la solita accoglienza formale con maggiordomo e thè ad attendermi ma mi ritrovai, piuttosto in una stanza scura e dall'aria particolarmente secca. Ben arrivato, Kensei-san. La luce del sole è dannosa per gli ingredienti e la luce elettrica tende a disturbare l'essiccazione dei vegetali. Questa è la prima regola fondamentale per la riuscita di un prodotto estremamente perfetto sotto ogni aspetto. Hai delle nozioni di base riguardo la creazione di medicinali? Mi chiese l'uomo immediatamente, che era già lì pronto ad attendermi. No. Dissi, calmo. Devo partire da zero. Aggiunsi. L'uomo non parve scontento dalla notizia, anzi, si rivelò piuttosto sollevato. Probabilmente dover mettere in dubbio conoscenze pregresse sarebbe stato più faticoso che costruirne di nuove.
    L'uomo mi mostrò alcuni ingredienti essiccati e, contemporaneamente, mi mostrò la loro controparte viva, conservata e coltivata in un vaso. Si soffermò in particolare su due piante, una utile sul piano medicamentale e una utile sul piano dei potenziamenti fisici. Annuii, seguendo il suo discorso e cercando di memorizzare i nomi ed i vari procedimenti. Avevo un vantaggio dal punto di vista mnemonico da ritrovarsi nella mia capacità legate ai filatteri. La parte successiva fu un po' più complessa per un paio di fattori: primo, era difficile per me odorare cose con l'Elmo. Avevo in progetto un potenziamento di quest'ultimo che mi permettesse di aumentare le mie capacità in tal senso ma non avevo molte possibilità in quella situazione. Ci misi più del dovuto, sperando che il mio insegnante capisse; secondo, non potevo memorizzare odori sul filatterio.
    Ascoltai attentamente la descrizione del processo di polverizzazione delle sostanze: Il segreto non è pestare le materie prime il più possibile, ma ridurle ad una polvere molto fine da risultare lievemente granulosa, senza che si attacchi formando degli agglomerati informi. Annuii ancora, passando ad osservare due distinte polveri, raccogliendole con l'indice della mano destra: una ben macinata, che scivolava al minimo movimento della mano per scuoterla, ed una macinata grossolanamente e di difficile scuotimento. Fu poi, a quel punto, il mio momento di provare a macinare delle erbe. Il mio segreto, che spezza il calore e la pressione applicata dal movimento, è questo. Ogni 4 cerchi, agita leggermente il mortaio e colpisci delicatamente il centro con la punta del pestello. Così... Mi mostrò il procedimento ed il suo segreto. Mi sentii onorato da quella possibilità, benché con quell'uomo avessi intrattenuto un breve rapporto lavorativo e basta. ..agitare e colpire. Dovetti a quel punto scegliere dei mazzi di erbe e pestarli con calma e con la giusta capacità. Necessitai di alcuni tentativi, molti a dir la verità, prima di ottenere una polvere piuttosto fine ma ancora non del tutto decente. Provai, durante il tentativo a cambiare arto: benché avessi meno sensibilità nell'arto sinistro - anzi, mancassi del tutto del senso del tatto - ero capace di utilizzare l'arto con più precisione e accuratezza. Ci vuole molta pazienza e dedizione per essere un farmacista. Un buon farmacista passa ore ed ore a macinare erbe, ma il migliore ci passa tutta la vita. Mi disse l'uomo, dopo avermi indicato come utilizzare al meglio gli strumenti che avevo a disposizione con tanto di profonda specificazione sul materiale necessario per ogni erba rispetto gli strumenti: un calamaio di legno è ben diverso da uno di ceramica e ancor diverso da uno di marmo. È un risultato apprezzabile? Dissi, alla fine di quei lunghi tentativi, quando la polvere, all'ennesimo tentativo d'essere raccolta col dito, scivolò esattamente al mio minimo movimento.




    Chakra:
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    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 800
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
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    Slot Azione
    1:
    2:
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    Slot Tecnica
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    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

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    IX


    Difficile decifrare l'espressione sul volto del signor Nakamura, quando valutò l'operato di Kensei; intinse l'indice nella polvere ricavata dal chunin, con sguardo severo, e constatò come il vegetale macinato avesse effettivamente il vegetale nel modo corretto.
    Interessante...una tecnica niente male, c'è talento....e desiderio di mettersi alla prova...da perfezionare, ma sei sulla buona strada.
    L'anziano gli fece riporre gli strumenti e spostò lo sguardo sulle fiale con liquidi colorati all'interno.
    Questi sono distillati delle stesse erbe che oggi abbiamo macinato. Sono una parte complementare per la riuscita di certi medicinali; è anche possibile, infatti, creare tonici liquidi, molto utili in battaglia, ma l'Accademia continua a preferire quelli in pillole, poco male.
    Un altro mio segreto, però, è mischiare una goccia di distillato alla polvere che ricavo, così l'effetto del medicinale risulta più limpido e duraturo.
    L'uomo passò a spiegare il processo di distillazione da lui utilizzato, dopodichè prese un grosso tomo dal cassetto di una scrivania accostata ad una parete, e lo porse al suo nuovo allievo. Sulla copertina del libro vi era disegnato un grande albero dalle foglie bianche ed azzurre, sotto allo stiloso titolo "Il grande potere del nostro continente", scritto da Shunsuke Nakamura.
    Per stasera puoi andare, ci vediamo domani. Rimarrò qui un'altra settimana, dopodichè potrai ritenerti pronto, se continui così.
    E detto ciò, se lo shinobi non avesse avuto domande da fare, avrebbe potuto tornarsene al suo alloggio temporaneo (rendendosi conto solo uscendo da quella stanza che il sole aveva iniziato a tramontare), e consultando il libro avrebbe potuto constatare che fosse un'enciclopedia completa di tutte le piante ed erbe presenti nel continente e le sue isole, le loro proprietà e dove e come trovarle.

    Nei giorni seguenti, il ricco imprenditore avrebbe preteso che il ragazzo macinasse ogni volta fasci di erbe, fiori e radici essiccate, nelle sue ore di permanenza in quella stanza, ma gli avrebbe insegnato anche come esistessero diversi minerali con le quali era possibile creare tonici dagli effetti più svariati, come la Burūsheru, una piccola pietra di fiume i cui effetti sono simili a quelli di alcune droghe, ma se curata per bene ha la capacità di accelerare i riflessi di chi la ingerisce per un breve periodo.
    Il penultimo giorno, però, non avrebbe trovato Shunsuke dall'altro lato del tavolo, bensì vicino alla porta, mentre sul loro banco da lavoro vi era un solo pestello e un solo mortaio, più un piccolo aggeggio d'acciaio con un meccanismo a compressione, con cui poter fabbricare piccole pillole.
    Voglio capire se davvero hai appreso tutto ciò che ho provato ad insegnarti in questa settimana. Sei libero di utilizzare tutti gli ingredienti che desideri, basandoti su quello che ti ho spiegato e su quello che, spero, avrai letto sul mio libro.
    Fabbrica un tonico da combattimento ed uno medicinale. Hai 24 ore di tempo, e se il risultato mi soddisferà, ti rivelerò il funzionamento dell'Okami no Yukidaruma. Ci vediamo domani.

    E senza dargli possibilità di replicare, l'uomo sarebbe uscito dalla stanza, ritirandosi nelle altre camere della suite. Kensei avrebbe avuto a disposizione diverse erbe, minerali e liquidi da distillazione rapida; era libero di fabbricare ciò che voleva, tornare al suo appartamento o dormire lì su una poltrona, l'importante era presentarsi il giorno col miglior risultato possibile.
    Controllando sull'enciclopedia regalatagli, non avrebbe trovato quello specifico fiore che appena qualche giorno prima aveva recuperato per il suo sensei, e se fosse stato interessato a scoprirne le proprietà, si sarebbe dovuto impegnare al massimo e mettere in pratica tutto ciò che aveva imparato per dimostrare di essere un degno farmacista.
     
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    Capitolo Uno


    Atto IX
    Sette giorni, cento prove



    Lo sguardo di quel magnete divenne immediatamente serio quando gli sottoposi la mia opera. Interessante...una tecnica niente male, c'è talento....e desiderio di mettersi alla prova...da perfezionare, ma sei sulla buona strada. Feci un cenno della testa. La ringrazio. Ma si sa che il merito, almeno inizialmente, è del maestro. Lasciai gli strumenti come mi fu richiesto, prima di spostarmi verso un altro lato della stanza dove vi erano più di un paio di fiale. Le osservai rapidamente, prima che Shunsuke parlasse. Questi sono distillati delle stesse erbe che oggi abbiamo macinato. Sono una parte complementare per la riuscita di certi medicinali; è anche possibile, infatti, creare tonici liquidi, molto utili in battaglia, ma l'Accademia continua a preferire quelli in pillole, poco male. Un altro mio segreto, però, è mischiare una goccia di distillato alla polvere che ricavo, così l'effetto del medicinale risulta più limpido e duraturo. Ascoltai attentamente le sue parole in quanto ciò che aveva detto colse in modo particolare la mia attenzione: dei tonici liquidi potevano semplificare non poco le difficoltà che avevo nell'ingerire quelle piccole biglie con l'Elmo indosso. Per quanto riguardava invece il suo segreto ne feci tesoro, ricordandomene e imprimendolo su un filatterio rapidamente, portando la mano dentro l'armatura. Fu poi il momento delle spiegazioni tecniche: i distillati venivano creati attraverso una miscela di acqua e erbe essiccate portata ad evaporazione; il vapore scaturente, poi, condensato, creava il liquido dalle proprietà ricercate. Quando pensai che saremmo passati alla pratica della distillazione mi ritrovai invece col Nakamura che mi porgeva un libro; non un semplice libro, in realtà, ma un suo manoscritto. La curiosità mi assalì ma l'uomo subito si pronunciò, non dandomi neanche la possibilità di prendere il libro. Per stasera puoi andare, ci vediamo domani. Rimarrò qui un'altra settimana, dopodichè potrai ritenerti pronto, se continui così. Poggiai le mani sul tomo, accennando l'ennesimo inchino. Sono onorato di questo dono. Non credo lei possa saperlo ma sono un grande studioso. dissi, prima di continuare. Lei è molto esaustivo e preciso. Non ho niente da chiederle. Ed a quel punto mi congedai.
    I giorni della settimana seguente furono più o meno sempre gli stessi: macinare fasci di erbe, osservare la corretta distillazione delle erbe, trovare la giusta percentuale d'acqua e la giusta percentuale di materia prima da usare; pestare, polverizzare, sbriciolare, tagliare grossolanamente. Alcune giornate furono dedicate anche allo studio ed al trattare peculiari minerali edibili. Le notti invece erano intervallate dal mio ciclo di microsonni e dalle profonde letture del testo del mio insegnante. Era scritto con un registro ed un gergo estremamente scientifico, difficile per i non addetti ai lavori come il sottoscritto, ma con qualche ora di studio riuscii a entrare lentamente all'interno della specifica terminologia.
    Quando arrivai, il penultimo giorno, pieno di domande e aspettative, ciò che mi ritrovai davanti entrando nella suite di Shunsuke fu piuttosto atipico rispetto a ciò cui ero abituato: il banco era vacante del maestro, che se ne stava in disparte, vicino all'ingresso. Quando entrai, richiudendo immediatamente la porta cosicché le spezie non potessero essere corrotte dalla luce artificiale o solare, il Nakamura parlò. Voglio capire se davvero hai appreso tutto ciò che ho provato ad insegnarti in questa settimana. Sei libero di utilizzare tutti gli ingredienti che desideri, basandoti su quello che ti ho spiegato e su quello che, spero, avrai letto sul mio libro. Fabbrica un tonico da combattimento ed uno medicinale. Hai 24 ore di tempo, e se il risultato mi soddisferà, ti rivelerò il funzionamento dell'Okami no Yukidaruma. Ci vediamo domani. Rimasi un attimo spiazzato: non aveva mai accennato a niente del genere e quindi fu per me un fulmine a ciel sereno - anche se avrei dovuto aspettarmelo. La curiosità sull'Okami no Yukidaruma era tuttavia alta, oltre alla mia necessità di mettermi in gioco. Bene. Dissi, semplicemente. Non la deluderò. E mentre quell'uomo usciva dalla stanza, io mi dirigevo verso il banco da lavoro.
    Presi alcuni Hasu e li macinai come era indicato nel testo di Shunshuke, stando attento a mantenere una polvere grossolana. Ogni quattro cerchi agitavo lentamente il mortaio per poi ripartire. Aggiunsi poi un fascio di tsubaki, mantenendo sempre la stessa tecnica. Dopo alcuni movimenti, quando la polvere fu relativamente più fine ma non ancora finissima, ne presi una manciata che inserii nel distillatore. Aggiunsi un terzo elemento, molto profumoso, il Fuji e pestai finché non ottenni la famosa polvere che scivolava via dal dito. Ogni quattro cerchi, agitavo il mortaio lentamente. Stavo seguendo le indicazioni per un tonico solido in grado di sospendere i dolori più profondi che avevo letto direttamente dal libro del mio insegnante. Ma non era l'unica ricetta che stavo seguendo. Quando la distillazione creò una quantità d'acqua relativamente sufficiente a fare una nuova distillazione, presi quel liquido e lo utilizzai come basi a cui inserii una miscela fine di Sakura. La doppia distillazione amplificava gli effetti curativi dello tsubaki mentre il figliore di ciliegio ne aggiungeva capacità rigeneranti. Quando anche il distillato fu pronto, mi limitai a macinare un po' di cacao. Ottenuta una bella e corposa farina, unii il distillato al cacao e alla prima macinazione. Infine, pressai il tutto affinché assumesse una forma sferica. Erano passate molte ore da quando Shunsuke se ne era andato ma non sapevo quante. Lo avrei cercato nella sua stanza e, quando mi fosse stato dato il permesso di parlare, mi sarei spiegato. Ho cercato di unire un paio di conoscenze che mi ha dato in questa settimana con delle ricette trovate sul suo libro: questo tonico - gustoso, oltre che efficace - è capace non solo di alleviare i dolori della battaglia, anche quelli più gravi, ma anche di dare una maggiore resistenza per un breve periodo. Ne mostrai la forma perfettamente sferica, scendendo poi eventualmente nei dettagli degli ingredienti, se mi fosse stato chiesto. Sono ancora a sua completa disposizione.




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    Fu una cameriera a guidare Kensei alla porta della camera da letto del signor Nakamura, seguendo le disposizioni date dallo stesso datore di lavoro. Era mezzanotte passata, ma l'uomo era ancora sveglio, benchè indossasse un leggero yukata da notte, e il kiriano lo avrebbe trovato seduto difronte ad un piccolo tavolino sul quale erano poggiati 2 fiori di Okami; i fiori erano ancora freschi, come se fossero stati appena colti, ma uno dei 2 era stato spogliato dei petali ed il ricco imprenditore era intento a scrivere su di un quaderno, quando si voltò verso il nuovo arrivato nella stanza.
    Oh...già finito? Forse l'uomo si era aspettato che lo shinobi utilizzasse tutto il tempo a sua disposizione, ma si vide comunque incuriosito di scoprire cosa gli avesse preparato, mettendo via quaderno e penna, e restando in attesa che si avvicinasse.
    Quando il ninja fu sul punto di dire "è capace non solo di alleviare i dolori della battaglia", l'uomo alzò una mano nel tentativo di stoppare la sua spiegazione, allungando poi il palmo per analizzare di persona il suo prodotto. Non avrebbe accettato altri dettagli da parte sua, portandosi vicino al volto quella pallina e studiandola sia con gli occhi che col naso, nel momento in cui il ninja gliel'avesse consegnata; la osservò ed annusò a fondo per un paio di minuti, duranti i quali Kensei potè riconoscere tra i vari borbottii le parole "camelie" e "doppia distillazione".
    Alla fine, il vecchio avrebbe ripreso a parlare a voce alta, con tono serio. Una buona tecnica, sicuramente ancora da perfezionare...abbinamento interessante...la tua esperienza sul campo di battaglia deve averti ispirato. Ed a quel punto, gli avrebbe porto il piccolo tonico, sul suo palmo aperto. Avanti, prova tu stesso i risultati. L'anziano signore era serio, ma Kensei avrebbe potuto notare uno strano luccichio nei suoi occhi, oltre a quello che si sarebbe potuto definire quasi un sorriso.
    Circa 5 secondi dopo aver ingurgitato la pillola, sarebbero sopraggiunti gli effetti: qualunque dolore o stanchezza sarebbe svanito completamente dal corpo del genin, ed avrebbe provato una sorta di tenue calore ristoratore e rinvigorente, estremamente piacevole. Il tonico aveva funzionato bene. Forse anche troppo bene. Dopo circa 15 secondi avrebbe avvertito un insolito ed intenso formicolio al braccio destro, dopodichè più niente; il braccio sarebbe rimasto penzoloni lungo il fianco, completamente insensibile e sordo agli impulsi dei neurotrasmettitori per i successivi 5 minuti, senza contare il leggero senso di nausea che sarebbe durato per altrettanto tempo. E nel frattempo, seduto sulla sua sedia di legno levigato e lucidato, Shunsuke sorrideva divertito.
    Ti avevo chiesto 2 tonici distinti, ma hai voluto strafare. Quelli che stai sperimentando sono gli effetti di un sovraccarico...il tuo braccio si è praticamente anestetizzato e il tuo cervello è eccessivamente carica di chakra che sarebbe destinato alla tua difesa personale. Siediti pure. L'uomo lo avrebbe invitato ad accomodarsi sulla poltroncina lì accanto, in attesa che si riprendesse, e chiedendogli se ce la facesse a concentrarsi sulle sue parole o preferisse attendere che gli effetti cessassero. In ogni caso, quando Kensei fosse stato pronto, il signor Nakamura avrebbe proseguito con la sua analisi.
    Come ho già detto, era tuttavia un abbinamento interessante, segno che sapevi ciò che facevi e hai voluto osare. Al contrario dei miei precedenti allievi, che si sono rivelanti nient'altro che una balbettante bambocciona banda di babbuini. [Nota]Scusa, mi mancava la terza citazione a Harry Potter. Abbi pazienza, lo sto rileggendo in questo periodo. [Nota della nota]Sì, lo so, non era una battuta presa dai libri, ma la adoro lo stesso.
    Mmmmm...va bene, voglio darti fiducia. Ho motivo di pensare che impegnandoti potrai ottenere grandi risultati. Il vecchio avrebbe distolto lo sguardo da Kensei ed avrebbe preso dal tavolo un Okami no Yukidaruma, alzandolo poi tra lui ed il ninja, in modo che potesse vederlo.
    Questo è un fiore molto particolare, Kensei-san, una vera rarità...ed il motivo è...che non ha alcuna proprietà...nè benefica, nè tossica. Avrebbe atteso qualche istante, per dare tempo al suo interlocutore di mettere a fuoco ciò che gli fu appena detto, il quale avrebbe trovato un altro sorriso divertito sul volto del Nakamura, in risposta ad una sua eventuale perplessità sull'argomento. E' questa sua completa assenza di qualsivoglia proprietà che lo rende così speciale, in quanto, è capace di neutralizzare qualsiasi altra proprietà derivante da altri ingredienti, se vengono miscelati insieme, fungendo da catalizzatore e regolatore se utilizzato in giuste dosi.
    In parole povere, se tu l'avessi usato nel tuo tonico, i 2 diversi effetti che hai provato ad infondergli si sarebbero bilanciati e tu non avresti subìto il sovraccarico che hai appena sperimentato.
    Non si può dare ad un medicinale più di un effetto, specie se contrastano così tanto tra loro...a meno che non si usi questo bel fiore.
    [Nota]Consideralo uno spunto per poter creare equip leggendario.
    Dopo tutto l'accaduto, il signor Nakamura rimase comunque soddisfatto dell'operato di Kensei, il quale sarebbe stato finalmente libero di andare, dopo che il suo sensei lo ebbe congedato con un ultimo inchino e si disse fiero di avergli insegnato il necessario per poter divenire un giorno un grande farmacista, ma prima di attraversare l'uscio, avrebbe sentito nuovamente la sua voce che tentò di attirare la sua attenzione.
    Hey...prova questo! E l'uomo gli avrebbe lanciato una piccola pallina azzurra, con il consiglio di provarla al più presto, ma senza dargli spiegazioni sui suoi effetti. Se Kensei lo avesse ingurgitato, avrebbe provato una sensazione di calore simile alla precedente, ma che gli avrebbe fatto passare qualsiasi tipo di disagio, dalla stanchezza alla fame, compreso il bisogno di dormire per 24 ore, ma l'effetto più incredibile sarebbe stato sicuramente ciò che avessero visto i propri occhi: difatti, il tonico gli avrebbe potenziato le connessioni neuronali a tal punto che sarebbe riuscito ad elaborare pensieri al doppio della rapidità, mentre il mondo attorno a sè gli sarebbe parso muoversi al rallentatore. Fiocchi di neve, persone, animali, sarebbe stato in grado di prevedere i movimenti di qualunque cosa. Almeno finchè l'effetto non fosse svanito, circa un minuto dopo. Un minuto di vero paradiso per un guerriero.


    Edited by Yusnaan - 16/5/2020, 23:05
     
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    Epilogo


    Atto X
    Controindicazioni †



    Quando fu il momento di dirigermi da Shunsuke col mio tonico pronto dopo una lunga giornata di miscele, polverizzazioni, distillazioni ed attese, ammetto che avessi una certa stanchezza in corpo. Non era la stanchezza del campo di battaglia, non era la stanchezza delle ore di studio, era una stanchezza diverse: radicata, profonda, dovuta sia all'ambiente così oscuro, quasi asettico, sia alla concentrazione necessaria per fare qualcosa di ... nuovo, di inedito. Ricordava molto la sensazione che ebbi la prima volta che provai a studiare i cartigli delle mie protesi: mi trovavo davanti ad una materia che mi era totalmente sconosciuta, nuova, legata tanto alla meccanica quanto all'anatomia, quanto alla biomeccanica, campi del sapere dove non avevo neanche mezza conoscenza. Partire da zero fu stressante e provante, seppur rese la riuscita del tutto estremamente soddisfacente. In ogni caso, quando fu il momento di dirigermi da Shunsuke, dicevo, fu una cameriera ad accompagnarmi. Oh...già finito? Disse, vedendomi entrare. Stava scrivendo appunti, comodamente sdraiato su di una poltrona. Tuttavia, quando iniziai a parlare fui quasi immediatamente interrotto. L'uomo mi chiese il tonico ed iniziò a farfugliare osservazioni varie, odorandolo ed osservandolo. Una buona tecnica, sicuramente ancora da perfezionare...abbinamento interessante...la tua esperienza sul campo di battaglia deve averti ispirato Ma fu poi ciò che fece dopo che mi sconvolse. Avanti, prova tu stesso i risultati. Disse. Rimasi interdetto un istante, osservandolo dal mio Elmo, ma poi preso il tonico e con un po' di fatica e due dita lo portai alla bocca, senza rimuovere la protezione metallica.
    In un istante sentii venir meno tutto il peso della giornata che prima sentivo: le voci nella mia testa si chetarono, assieme alla voce della Yakusoku. Tutto parve ovattato, leggero, più semplice. Ma poi il braccio destro, l'unico su cui non mi sarei aspettato di perdere il controllo, cadde morto al mio fianco, inamovibile. Ti avevo chiesto 2 tonici distinti, ma hai voluto strafare. Quelli che stai sperimentando sono gli effetti di un sovraccarico...il tuo braccio si è praticamente anestetizzato e il tuo cervello è eccessivamente carica di chakra che sarebbe destinato alla tua difesa personale. Siediti pure. Strinsi i denti sotto l'elmo: aveva ragione. Avevo osato e stavo pagando il prezzo delle mie azioni. Mi avvicinai alla poltrona dirimpetto a Shunshui e mi sedetti, continuandolo ad ascoltare. Come ho già detto, era tuttavia un abbinamento interessante, segno che sapevi ciò che facevi e hai voluto osare. Al contrario dei miei precedenti allievi, che si sono rivelanti nient'altro che una balbettante bambocciona banda di babbuini. Mmmmm...va bene, voglio darti fiducia. Ho motivo di pensare che impegnandoti potrai ottenere grandi risultati. Interessante similitudine quella sui suoi precedenti allievi, anche se io avrei utilizzato parole diverse. Ebbe comunque altro da dire. Io chinai il capo, in segno di colpevolezza e rispetto. Quando lo rialzai l'uomo aveva dinnanzi a me il fiore che mi ero prodigato a raccogliere insieme a Daishin. Questo è un fiore molto particolare, Kensei-san, una vera rarità...ed il motivo è...che non ha alcuna proprietà...né benefica, né tossica. Lo sguardai interdetto. Era davvero così particolare una pianta neutra? Non ne sapevo ancora molto, ma la mia curiosità era sempre in crescita. E' questa sua completa assenza di qualsivoglia proprietà che lo rende così speciale, in quanto, è capace di neutralizzare qualsiasi altra proprietà derivante da altri ingredienti, se vengono miscelati insieme, fungendo da catalizzatore e regolatore se utilizzato in giuste dosi. In parole povere, se tu l'avessi usato nel tuo tonico, i 2 diversi effetti che hai provato ad infondergli si sarebbero bilanciati e tu non avresti subìto il sovraccarico che hai appena sperimentato. Non si può dare ad un medicinale più di un effetto, specie se contrastano così tanto tra loro...a meno che non si usi questo bel fiore. Il discorso mi tornò poco: di fatto l'Okami quindi aveva la proprietà di bilanciare cose opposte, quasi similmente alla mia Stella, non aveva realmente nessuna proprietà. Lasciai tuttavia che l'uomo continuasse ad esprimersi in quel modo: avevo capito il concetto ed ero lì per imparare, non per disquisire di sintassi e semantica. Un Catalizzatore. Commentai, semplicemente. Non ci avevo pensato. L'inesperienza è evidente. dissi, ancora una volta chinando leggermente il capo. Ma a queste parole seguirono soltanto elogi. La mia inesperienza era stata sorpassata dalla mia audacia, la mia sfrontatezza dalla mia capacità di mescere materiali. La ringrazio, Signor Nakamura. Non dimenticherò mai i suoi insegnamenti. Sarò lieto di tornare qua da lei, in futuro, per aiutarla nelle sue ricerche. [Nota]Quando vorrò farmi un tonico leggendario, Yusny, ti chiamerò per masterarmi la giocata. Ricambiai infine il suo inchino e, quando ormai ero, voltato, sull'uscio, l'uomo mi chiamò, lanciandomi una pallina incartata: un tonico. Hey...prova questo!
    Fuori, prima che evocassi Kyofu, decisi di provare quel dono. Il braccio si stava lentamente riprendendo, il sistema circolatorio del chakra stava lentamente tornando alla normalità. Infilai la mano destra sotto l'elmo, ancora una volta con difficoltà e timore, cercando di non mostrare neanche un centimetro quadrato della mia pelle. In un istante, tutto rallentò: la neve che cadeva candida su quel villaggio immacolato e canuto sembrava la lenta discesa di gocce d'acqua sul vetro. Le persone in lontananza si muovevano così lente che parevano star ferme: era tutto come immobile nell'ambra, cristallizzato nel tempo, scolpito nell'eternità. E mentre vedevo la bellezza del mondo al rallentatore realizzai che, per una volta, potevo camminare. Perché, alla fine, la vita è un cammino meraviglioso nelle vicende che ci fanno crescere e migliorano: perché saltare le parti più importanti?




    Chakra:
    Vitalità:
    En. Vitale: 29/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 850
    Velocità: 650
    Resistenza: 800
    Riflessi: 700
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 700
    Agilità: 700
    Intuito: 700
    Precisione: 700
    Slot Difesa
    1:
    2:
    3:
    Slot Azione
    1:
    2:
    3:
    Slot Tecnica
    1:
    2:
    Equipaggiamento
    • Tonico Coagulante Medio × 3
    • Sistema di Ancoraggio dell'Arto Artificiale × 3
    • Elmo integrale dell'Inquisitore × 1
    • Cotta di Maglia Completa × 1
    • Arto Artificiale Kiriano Base × 2
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Spiedi Potenziati × 2
    • Tonico di Recupero Medio × 1
    • Braccio Sinistro dell'Inquisitore × 1
    • Unagi × 1
    • Yakusoku Kenkichi × 1

    Note



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    Citato
    Koutsu
    Kyofu
    Yakusoku

     
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