Sussurri

[Free GdR per soli nukenin e ronin]

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  1. leopolis
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    «Dialoghi»


    Festa in maschera organizzata ad Ame? Poveri stupidi! Era meglio organizzare al cimitero una festa in maschera, almeno sarebbe stata divertente! Eppure ascoltando di quei strani sussurri nell'ombra e nell'oscurità, parole che veniva proferite e segreti che si nascondevano, non poté sopprimere in sé la crescente curiosità. Certo, probabilmente era una trappola per i nukenin troppo creduloni organizzata da qualche genio accademico, ma... chi se ne importava? Dopo il lavoro delle bombe su bombe in quel strano stanzino del Colosso di Oto aveva proprio il bisogno di lasciarsi andare a un po' di sano riposo diverso dal solito. Uno di quelli che non avrebbe previsto mangiare le viscere e cercare strani oggetti nelle pance delle persone. E poi forse avrebbe visto qualche bambina, succulenta e deliziosa, alla festa in maschera. Gli avrebbe fatto certamente molto piacere assaggiarne le carni e... beh, mostrare il lato migliore di sé, per quanto poteva mostrarlo. Avrebbe ballato, cantato e si sarebbe divertito a non finire in quel. E pensò anche bene di procurarsi una bottiglia di sangue, seppur non molto fresco, per non dare l'apparenza di quelloc he non beve niente.
    Prima di partire per il locale indicato all'ora segnalata andò alle prigioni di Oto per mangiarsi uno dei bambini che Diogene gli procurava. Era una dietaa strana la sua (e lo sapeva), ma non ci poteva fare molto. La Maledizione gli donava il Potere; doveva mangiare chi gli capitava a tiro per sopravvivere e in contempo servire l'unico Dio sulla Terra per non morire completamente. - "Chissà che ne sarà di questa festa", - pensò Minoru credendo che si sarebbe rivelata essere un disastro... per gli accademici che volevano catturare qualche nukenin. Insomma, i nukenin non erano certo quei tipi di persone che si lasciavano catturare senza combattere. Per giunta, - pensò il ragazzo, - avrebbe potuto recuperare il corpo di qualche... deceduto per caso. Gli avrebbe fatto comodo averne uno a propria disposizione, anche per non chiedere sempre i cadaveri a Densen che prima o poi il ragazzo, cosi gli diceva l'istinto, si sarebbe stancato.
    Una volta mangiato staccò la gamba del bambino mutilato lasciando il corpo per terra e la nascose nel suo zaino. Quindi unì le mani nel sigillo della Capra per mutare completamente il suo aspetto, facendolo diventare completamente diverso dal suo solito. [Slot Tecnica 1 – Tecnica della Trasformazione]



    Solo dopo ebbe finalmente finito i suoi preparativi e si poté dirigere verso la locanda indicata, nonostante i grandissimi dubbi che per strada gli attanagliavano il cuore e la mente. Mascherato da coniglio, con un altro volto al posto del suo e degli occhi ricolmi di un rosso che sembrava tanto essere il sangue, con una paffuta coda dietro, con le orecchie da coniglio, la farfallina sul collo e il tanga nero, si avvicinò al locale senza cercare di destare molta attenzione, il che non era affatto facile visto il suo "costume". Però aveva tanta voglia di scoprire le cose sul mondo, anche se gli sembrava soltanto un'esca per i nukenin meno esperti. Del resto del mondo ne sapeva già molto... forse. O forse no. Forse ne avrebbe scoperto ancora qualcosa. L'occasione poteva dimostrarsi fruttuosa anche per assumere qualche altra persona nella missione contro i Somujo e aiutarlo a togliersi di dosso quell'agrodolciastra maledizione. Forse avrebbe perduto i propri poteri nel frattanto, ma chi se ne importava?.. Almeno non avrebbe più sentito quella tendenza così pazza e scellerata verso le fresche fonti di proteine. Qualche alleanza gli avrebbe fatto sicuramente comodo considerando che gli si apriva dinnanzi la prospettiva di una continua guerra contro una delle organizzazioni più potenti al mondo.

    Avvicinatosi all'entrata fissò i due tizi che sostavano all'ingresso. Erano i soliti tizi tutto muscoli e niente cervello. O forse così gli sembrava. Lanciò unocchiata a loro. - «Il mio biglietto d'ingresso è nei miei pantaloni, baby...» – gli disse leccandosi le labbra e indicando una bottiglia piena di un liquido rosso nella mano. Sarebbe uscita una bella bistecca da quei due. Forse. Superò le due guardie iniziando subito ad ascoltare la musica di merda che vi davano. Molti erano venuti in quel posto, forse cadendo in quel che, senz'altro, era una trappola. Fra tutti i presenti Minoru vide una bambina dai capelli rossastri. Sola, forse, odorava come nessuno. Per un attimo i suoi occhi andarono a posarsi sulla vena sul suo collo. Aveva una maschera da gattina, ma il suo odore era così giovanile...

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    Minori si leccò le labbra muovendosi tra le diverse persone, - compresi degli sfigati che ballavano al centro senza preoccupazione alcuna, - per avvicinarsi il più possibile a quella paffuta gattina. - «Oh, bella gattina, vuoi diventare mia amica?» – chiese muovendo le orecchie da coniglio sulla testa. E intanto aprì la bottiglie e ne bevve un profondo sorso.
    Eh! Quanto era buono il sangue dei... bambini.
     
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