Una Notte di SangueFree Kato-Kado

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    Il Fiore Lupo

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    Una notte di sangue


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    Era una notte come tante altre, ad Oto. La temperatura era stranamente mite e il cielo notturno, privo di nuvole, era limpido. Il firmamento e la luna illuminavo debolmente i tetti di Oto. Un agglomerato caotico, sporco e decisamente affascinante. Lo stesso discorso valeva per la Locanda Gaastu, un posto come tantissimi altri sparsi al Suono e non solo.

    Una taverna rivolta ai meno abbienti, a poveri e a persone che potevano permettersi ben poco. Era disposta su quattro piani. Un edificio importante quindi. La struttura portante era di legno, vecchio, ma comunque curato. Quantomeno non era marcio. Come era presumibile la taverna era un luogo affollato e persone di ogni genere contribuivano a rendere quel posto una fonte costante di rumori, boati, grida e risate… naturalmente a discapito di chi aveva malauguratamente scelto il Gaastu come ristoro e luogo dove dormire.

    Questa sorte era chiaramente spettata a Kadonomaru. Il giovane studente di Oto che pochi giorni prima era stato scelto da Kato Yotsuki come spalla. Una missione di poco conto certamente, ma pur sempre la prima missione per il Ninja e come tale ricevette un piccolo premio in monete, per il lavoro svolto. Come era logico aspettarsi per lo studente, a meno di non mangiarsi tutti i suoi risparmi in una volta sola, quello era il massimo che si poteva permettere… se voleva alloggiare ad Oto.

    Comunque il giovane si trovava al terzo piano, in una delle tante stanze messe a disposizione. Si poteva definire quasi un piccolo loculo. Di pochi metri quadrati gli unici servizi erano un letto, di scarsissima qualità, un piccolo armadio e una finestra, con un vetro opaco, che dava verso il West Gate. Era notte profonda, come detto, e forse Kado provato da quelle giornate si sarebbe trovato coricato o addirittura addormentato. Purtroppo per lui le cose si sarebbero presto movimentate.

    Se Kado fosse stato sveglio prima avrebbe udito un leggero rumore, quasi come un fruscio, provenire dall’ingresso della stanza. Sulla porta in pratica. E poi, dopo qualche buona decina di secondi, la porta si sarebbe aperta lasciando entrare via via le luci fioche provenienti dal corridoio. Due ombre avrebbero interrotto il fascio di luce, accorciandosi sempre di più fino a che non si sarebbero praticamente rivelate come due persone, ad alcuni metri dal giovane Ninja. Due tizi alquanto sinistri, coperti in volto e con un pugnale ciascuno in mano. Di certo non avevano intenzioni positive.



    Come avrebbe reagito Kado?




    CITAZIONE
    N.B: Se deciderai di attaccare gli avversari agisci come se fosse un vero combat.

     
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  2. Kadonomaru
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    L'arruolamento di pochi giorni prima gli aveva lasciato addosso una fiacchezza ancora non del tutto smaltita, Kado s'era trovato a fare i conti con più di qualche grattacapo, a cominciare dalla lotta ingaggiata senza alcun preavviso in quello scantinato. La fisicità era dalla sua, ce l'aveva impressa sulla pelle con un che di limpido e naturale, tuttavia il lungo periodo d'inattività aveva richiesto il suo tributo, causandogli una spossatezza che sentiva protrarsi ancora. Come non bastasse, c'era un senso d'insoddisfazione ad opprimergli le tempie, provocato dalla consapevolezza d'essersi dovuto arrangiare, d'aver dovuto addirittura soffrire a sprazzi, nell'affrontare l'enurgumeno e nel placare le intemperanze dei bambini sottomessi: quel pensiero lo tartassava, rosicchiandogli ulteriori energie psicofisiche, e soltanto nelle ultime ore s'era affievolito, permettendo al giovane ninja di Oto di superare la fase critica ed avviarsi al recupero vero e proprio.

    La ricompensa del Chunin non s'era fatta attendere, tuttavia, e in fin dei conti Kadonomaru avrebbe potuto guardare il bicchiere mezzo pieno, anzichè arrabattarsi in quel pungente senso d'autocritica che lo accompagnava perenne: ma nel suo piccolo, il ragazzo mirava ad un potere sempre maggiore con occhi famelici, con una punta d'ossessività che gli squadrava l'animo, irrancidito giorno dopo giorno, sfida dopo sfida, spaventosamente incapace di dedicarsi a qualcosa che non contribuisse soltanto a renderlo più forte. In un certo qual modo, forse, il destino gli arrideva, ma quando Kado dal fondo della stanza percepì delle presenze sull'uscio, cominciò a pensare lo facesse sempre e comunque sgraziatamente.
    Chi aveva motivo di presentarsi alla sua porta nel cuore della notte, perdipiù in coppia e senza alcuna remora nel brandire dei pugnali? Mai come in quell'istante, cincischiare in inutili frivolezze, barcamenarsi tra domande e porgere il fianco ai due sconosciuti nel tentativo di strappare loro qualche risposta, gli apparve cosi palesemente insensato. Kado non era abituato a fare troppo mistero del proprio temperamento ingestibile e, laddove vi fosse stato modo d'attacar briga, il giovane ninja avrebbe sempre risposto presente.

    Signori.

    A dire il vero, la prima direzione in cui Kado aveva guardato era stata quella della finestra. Ma più per una rapida ricognizione della piccola stanza e degli spazi, ovviamente, dato che la fuga ancora non riusciva a ritagliarsi posto nel suo modus operandi. Da seduto, con le braccia cinte alle ginocchia qual'era, Kado finì per mettersi in piedi sul piccolo letto, concedendosi un'ultima battuta di scherno cristallino ed impaziente, col proprio baricentro che già s'abbassava impercettibilmente come stesse carburando un movimento imminente.

    In tre non ci si sta.

    Non mosse dritto per dritto, Kado voleva darsi slancio coi tendini delle caviglie. Con le braccia mantenute in lieve flessione, tutte proiettate indietro per conferire immediatezza al proprio spostamento, ed il viso appena incassato che puntava ad uno dei due, Kado sfrecciò con le suole sul muroMovimento Gratuito; 3M per azzerare le distanze. Piombò a mezz'altezza sul primo dei due, ginocchio e stinco già in tensione, adocchiando la tempia destra altrui, che mirava nel tentativo di scaraventarci sopra un calcio Slot Azione I; Impasto Mezzo Basso (+2); Forza 250 - Velocità 200; Potenza 20 poderoso, di sinistro. Riguadagnato l'assetto sul pavimento, Kado si sarebbe trovato letteralmente nei pressi del secondo avversario, l'ampiezza tutt'intorno era ridotta e i due sconosciuti erano sostanzialmente affiancati. Il tempo di alzare gli occhi al bersaglio ed il giovane Ninja provò ad affondare un pugnoSlot Azione II; Impasto Mezzo Basso (+2); Forza 250 - Velocità 200; Potenza 20 mancino condotto frontalmente, dal basso verso l'alto, giacchè tentava di assestarlo in pieno stomaco. Se il colpo fosse stato parato, Kadonomaru avrebbe agito impulsivamente, affrettandosi in una spazzataSlot Azione III/a; Forza 200 - Velocità 200; Potenza 10 obliqua, con la gamba destra mossa in diagonale dall'esterno verso l'interno, come volesse tentare di colpirgli la base della caviglia e provare a farlo finire in terra. Se l'avversario, invece,avesse schivato, sarebbe seguito un secondo pugnoSlot Azione III/b; Forza 200 - Velocità 200; Potenza 10, stesso braccio di partenza, diversa direzione: l'arto sinistro spiegato verso l'alto, poi le nocche serrate furiosamente avrebbero provato a colpire giusto sotto al mento.

    Chakra 19/20; Vitalità 10/10




    Edited by Kadonomaru - 16/2/2018, 17:54
     
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    Una notte di sangue


    II



    Gli intrusi rimasero per prima cosa sorpresi dalla reazione del giovane Ninja. Non si aspettavano certo un nemico tosto davanti a loro, anche perché gli era stato promesso qualcosa di molto diverso. Un lavoro apparentemente facile. Ma lo scatto e il calcio in aria di Kado colpirono violentemente il primo nemico. Certo, fu abbastanza rapido nel portarsi l’avambraccio in alto a fianco della testa ma la forza con la quale il Ninja esercitò il colpo fu tale da farlo sbilanciare e cadere indietro. Per il secondo invece il discorso andò diversamente. Ebbe modo di prepararsi e reattivo riuscì a scansare all’ultimo il pugno diretto allo stomaco, scartando di lato e praticamente attaccandosi alla parete della stanza e privo di via di fuga non ebbe modo di difendersi invece dal secondo colpo. Un montante portato sotto il mento che lo mise a terra, quasi privandolo dei sensi.

    Del resto erano dei semplici banditi, da quattro soldi, e potevano nulla contro un Ninja, per quanto giovane. Quello che però avrebbe lasciato sorpreso tutti sarebbe stata l’evoluzione dei fatti successivi. Una vicenda che difficilmente sarebbe passata per la mente.

    - Possiamo dire… che ci abbiamo provato a fare le cose pulite. Ma non fa di certo parte del mio approccio. –




    Una donna sarebbe apparsa sul ciglio della porta. Lunghi capelli. Vestiti neri, come la notte. Uno sguardo penetrante e terribilmente malvagio avrebbe fulminato Kado. Non sarebbe servito essere dei sensitivi per capire che non si trattava di una persona comune… ma di un vero mostro.

    Uno scrocchio di dita e i due uomini avrebbero presto iniziato a gridare dal dolore, a dimenarsi per terra. A cercare di divincolarsi da una presa invisibile. Nel mentre sul loro corpo si facevano sempre più visibili dei tatuaggi, o dei funjustu. Che fare per Kado? Nuovamente il flusso dell’eventi lo avrebbero reso semplice spettatore. Dalle sue spalle avrebbe udito un boato e in secondo sarei apparso, semplicemente perché a suon di pugni e di chakra distruttivo avevo sfondato la parete!

    - La finestra, ORA! - con una mossa velocissima afferrai il braccio di Kado e tendendo al massimo i muscoli delle gambe scattai, con un balzo felino, verso l’unica uscita disponibile portandomi dietro il giovane ragazzo. La finestra si ruppe in mille pezzi e in un attimo ci trovammo nel vuoto. Un istante dopo una nube di fuoco, un’esplosione e un’onda deflagrante seguirono il salto. Pezzi di legno, schegge volarono in tutte le direzioni. Ci eravamo, momentaneamente, salvati per un pelo.

    Ora dovevamo affrontare la caduta da un terzo piano. Posando la mano libera sul petto rilasciai il potere del Chakra compresso e così venimmo spinti entrambi, da una forza repulsiva, verso la parete esterna del locale e giusto in tempo appoggiai entrambe le gambe così da recuperare equilibrio e stabilità, grazie al chakra adesivo. Certo non si trattava di una situazione convenzionale. Da una parte tenevo Kado affinché non cadesse nel vuoto e dall’altra mi mantenevo stabile, affrontando la forza di gravità, e grazie al mio chakra dopo qualche metro scendemmo a terra. Di nuovo entrambi verticali.

    Alzai lo sguardo verso la finestra da dove eravamo prima usciti. Il fumo copriva buona parte della visuale e le persone, per lo più spaventate, stavano uscendo di corsa dal Gaastu. Mi riportai alla realtà e abbassando il viso mi rivolsi verso Kado: - Diciamo che siamo stati entrambi fortunati, no? – una constatazione, semplice ma quanto mai vera – Seguimi. Ti spiegherò strada facendo. –

    Lasciando ancora più domande in sospeso presi a camminare lungo le stradine di Oto, nei vicoli bui e semi-deserti. Solo dopo qualche minuto spezzai il silenzio della notte: - Purtroppo ho la sensazione che con quella nostra piccola incursione al laboratorio… abbiamo mosso un polverone inaspettato. E in particolare fatto incazzare qualcuno di alquanto suscettibile. Diciamo che non possiamo prendere sottogamba la situazione. Ero stato avvisato che qualcosa non tornava, che c’era del movimento e per quello temendo delle ritorsioni ti ho seguito, di nascosto ovviamente. E come immaginavo avevano puntato a te, per colpirmi nel peggior modo possibile: nell'orgoglio. Noi faremo altrettanto e li ripagheremo con la stessa moneta. Kado, sarà la tua occasione per metterti in gioco. Fino al limite, e oltre. Tuttavia dovrò essere franco: non so nulla, a parte il fatto che quella tipa è una nostra collega… per quanto poco simpatica. –

    Mi fermai davanti ad una casa, disposta su un unico piano. Non era malvagia come struttura e appariva curata – Questa è la casa dell’informatore che ci aveva consegnato l’indirizzo del laboratorio. Yukin, o almeno così si chiama. Non vedo l’ora di scoprire un po’ di cose. – e ancora prima di terminare la frase con un poderoso calcio sfondai la porta dell’abitazione entrando violentemente in casa, e aspettandomi lo stesso da Kado.

    - Perdona il disturbo, Yukin. – già, io e Kado lo avremmo colto in un momento alquanto indaffarato. Era nudo con a fianco una donna, terribilmente spaventata –K- k- Kato? C-c-cosa? Ti prego non farmi del male! – guardai il mio compare - Kado, è il tuo turno per fare le domande. Ci deve alcune spiegazioni non trovi? -





     
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  4. Kadonomaru
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    Per dinamiche che ancora non si riuscivano a comprendere appieno, la facilità con cui Kado riuscì a stendere i due sembrò da subito quasi esagerata, ma come spesso accadeva ultimamente, fu un segnale infelice, un motivo valido per non abbassare la guardia e prepararsi ad un ennesimo stravolgimento.
    Nel giro di un istante il ragazzo dovette realizzare l'ingresso della donna e subirne lungamente lo sguardo che baluginava ferale, poi quando parve sul punto di chiedere spiegazioni, tutto assunse la consistenza voraginosa di una caduta senza fine.

    ma che diav...?!

    Kado contribuì all'urto sui vetri assieme al Chunin, che era intervenuto col consueto infallibile tempismo, e come trainato ed al contempo sorretto da una forza esplosiva di cui ignorava bellamente la portata, affrontò quello che altrimenti, senza la freddezza di Kato, si sarebbe probabilmente rivelato un volo infausto. Di lì a poco il suolo di Oto tornò ad essere amico e, malgrado tutto, entrambi poterono avviarsi nell'intricata selva di stradine in cui si ramificava il villaggio.

    non sono ancora al cento per cento dopo l'altro giorno, ma i limiti sono fatti per essere superati dopotutto; quanto a quella, non so chi sia... ma ci sa fare.

    Ed era pure riduttivo: il ragazzo di Oto non s'era perso l'efficacia con cui la tipa subentrata all'improvviso aveva preso a vessare i due banditi, ma l'esborso di energia gli era parso sensibilmente ridotto, a fronte degli effetti che quelli poi s'erano ritrovati a dover patire. Kado era scarsamente impressionabile, poi per ogni complimento od apprezzamento fatto pareva ne stesse elargendo cento, e difficilmente lo si sarebbe visto cedere a palesi manifestazioni d'euforia: eppure, nel celebrare l'operato della "collega", la sua voce s'incrinò lieve, come se il ragazzo si fosse fatto scalfire intimamente da quella dimostrazione di forza. Quando Kato abbattè la porta della casa, sul viso di Kadonomaru sfrigolava già una mezza smorfia incauta, velenosa, che tuttavia non cedeva mai a troppa espressività, nemmeno quando la scena all'interno andava delineandosi sulla falsa riga del grottesco.


    hnf, scusa carina, niente di personale.

    Ricevuti gli ordini dal Chunin, giacchè era per lui e lui soltanto che il ragazzino teneva orecchie, Kado finse di essere attaccato ad una sorta di galanteria che, di contro, prevedeva tatto e buon senso per annunciare solennemente - in primis alla donna - l'interruzione dei bagordi tra le lenzuola: però, la disinvoltura con cui lo studente prese a mettere piede all'interno, assieme all'effettiva indelicatezza nell' aggirare il letto per piazzarsi di fronte al casanova mal riuscito, lasciavano intuire che la sua fosse soltanto attitudine radicata alle prese per i fondelli.


    se lo usi così come dai indicazioni, stai messo male. ora...

    Kado non esercitò alcuna forza fisica su Yukin, giudicando abbastanza soddisfacente la vista del tremore che lo aveva colto dopo le parole del Chunin. Allora gli si tenne addosso fessurizzando gli occhi che, davvero in un niente, s'erano alleggeriti da ogni sarcasmo adolescenziale sbarrandosi in una fissità che sapeva essere asfissiante. 


    ...io e il Maestro seguiamo la tua pista, e fin qui ci troviamo. affrontiamo un branco d'inetti che straparlano di roba da smerciare e usano potenziali futuri ninja di Oto per lavori spazzatura: disorganizzati, impauriti, troppo facili da colpire. sai com'è, quando va tutto troppo liscio in un'operazione, pure a noi verrebbe di spassarcela, ma ancora prima storciamo il naso. e infatti.

    Fu come accentare all'infinito l'ultima parola, e la cosa lasciava intuire che Kado stesse per sterzare drasticamente nel proprio monologo. Abbassò la testa, impigliando uno sguardo torbido e terribilmente sfiduciato sulla figura che fronteggiava. Per quanto giovane, Kado aveva una maniera tutta sua di estorcere, girava in tondo, circuiva la questione per poi ghermire senza preavviso.

    neanche tre giorni, e mi fanno, ci fanno anzi, un agguato in piena notte. dovremmo essere degli stupidi per credere che la questione si sia risolta l'altra volta, con la fuga e le promesse di resa di quegli incapaci. quelli non contavano niente, erano delle pedine, la carne da macello, tu che dici Yukin, ah? Chi è che sta davvero dietro a questo gioco, chi è che stiamo per far scomodare?






    Edited by Kadonomaru - 21/2/2018, 02:26
     
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    Una notte di sangue


    III



    - U-u-un agguato? – furono le prime parole pronunciate a fatica dall’uomo, colto alla sprovvista da quell’ingresso rocambolesco. Davanti a lui due Ninja, il sottoscritto Kato vecchia conoscenza e una faccia nuova. Un ragazzo dai toni sicuramente gelidi che non lasciava spazio a molti giri di parole. La donna nel frattempo, sbiancata e dal colore quasi trasparente, si rivestì in fretta e furia scappando fuori dalla casa. Terribilmente spaventata. Probabilmente Yukin aveva perso una sua conoscenza quella notte.

    - Forza, parla. Feccia. Il mio collega ti ha posto delle domande. –



    - Io non saprei di preciso. Davvero! Sai come è Kato-sama! Giro per i Vicoli Oscuri, sento delle voci. Magari ogni tanto sgancio qualcosa a qualche puttana e ottengo delle dritte, anche grazie diciamo alle mie abilità. Un po’ come stavo facendo stasera… - difficile dire se stava dicendo la verità o meno – Per quanto riguarda quello che ti ho riferito la verità è banale. Una donnaccia del Vicolo, una certa Yokaka, dopo averle dato qualcosa in cambio mi ha riferito di quel posto… dove vedeva uscire diversa gente e non mi ci è voluto molto mettere insieme che forse, e dico forse, si trattava del luogo di produzione di questa nuova droga. –

    Yukin, nudo, sfidando il proprio senso del pudore si mosse verso Kado, prostandosi ai suoi piedi. Era petulante oltre modo – Però so di un posto, un locale o sorta di zona segreta di Oto dove i drogati, i peggio bastardi di questi posti si radunano e si iniettano o qualcosa cazzo di cosa si facciano. Sono sicuro che là troverete delle risposte Ninja-sama! Si chiama Metsubo… ve lo posso indicare!–

    Le parole di quel pover uomo sembrarono sincere, almeno ad una prima impressione. Guardai velocemente Kado, lascandoli la decisione di proseguire o meno con l’interrogatorio. L’avrei comunque aspettato fuori e prima di partire mi limitai a dare un paio di indicazioni: - Togliti ogni forma di riconoscimento. Dovremo agire in incognito questa volta. Discretamente. Non voglio finire di nuovo in trappola. Se puoi trasformati. – cosa che io avrei fatto, rendendomi praticamente un irriconoscibile cittadino comune di Oto. Vestito con un minimo di decenza e dai capelli mori e corti.


    ~.~



    Nonostante le dritte di Yukin spostarsi nel Vicolo Oscuro richiese la massima attenzione, visto che si stava parlando del luogo più pericoloso, fatiscente e lercio dell’intero Villaggio. Comunque dopo aver attraversato la zona giungemmo davanti a questo tanto famoso posto, senza incontri ostili. E quando realizzai che cosa si parava davanti ai miei occhi rimasi decisamente sorpreso. Come era possibile che tale luogo non era a nostra conoscenza? Una folla di persone sostava davanti all’ingresso. Una piccola coltre di nebbia non faceva altro che esacerbare i giochi di luce che provenivano dai neon appesi sopra all’entrata. Un vociare costante e rumoroso impediva una comunicazione tranquilla, senza contare la musica (terribile, potente e fastidiosamente ritmica che proveniva dall’interno).

    Insomma, l’avrei distrutto. Ma prima dovevamo indagare. Spostai lo sguardo verso Kado: era arrivato il momento di entrare. Donne disinibite, siringhe e alcol scorrevano a fiumi. Persone di ogni genere, barboni o ricchi sbattevano uno contro l’altro seguendo una musica che aveva un qualcosa di infernale. Sudore e parti del corpo bagnate imputridivano i nostri vestiti.

    8qeV6qX


    Mi stavo dannatamente trattenendo e prima di compiere qualcosa di assolutamente malvagio dovevo agire. Così mi rivolsi a Kado: - Vedo due possibilità. Salire verso i piani superiori oppure scendere nel sottosuolo. Del resto credo che quella porta, dietro a quel bancone, porti sicuramente da qualche parte. Decidi. Il nostro compito è quello di cercare informazioni o indizi. Massimo quindici minuti e ti rivoglio qui. Se non ti vedo ti considererò in pericolo, chiaro? – Kado aveva un compito, ora non restava che portarlo avanti.

    Scelsi di scendere verso il basso e prima di superare la porta un uomo, tatuato dalla testa ai piedi mi bloccò adducendo a poche secche parole– Smamma, oppure la festa per te finirà decisamente molto più in fretta. – Non ci misi molto a decidere, con un colpo secco del palmo della mano sul suo collo cadde a terra, letteralmente tramortito e senza possibilità di reagire. Entrare dunque fu il passo successivo. Scendendo varie scale mi ritrovai in quello che si poteva definire una vera e propria fabbrica... vuota. Già perché il piano interrato era stato semplicemente pulito, perfettamente. Non un filo di polvere, non un oggetto, né un documento. Solo una luce al neon bianchissima illuminava il pavimento lindo.

    Banalmente eravamo arrivati troppo tardi. Chiunque fosse stato aveva giocato di anticipo trasferendo il contenuto di quella stanza in qualche altra zona. Sbuffai, infastidito. Non aveva più senso rimanere nel locale. Ritornai in superficie per recuperare Kado e muovermi così a fare rapporto. Quella storia comunque non sarebbe finita lì, poco ma sicuro.

    CITAZIONE
    Post editato per dare un finale, secco, alla storia. Peccato davvero. Spero che se Kado leggerai questa ruolata sappi che sarò sempre pronto per continuarla!



    Edited by ~Cube - 8/7/2018, 12:15
     
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