Una Notte di SangueFree Kato-Kado

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  1. ~Cube
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    Il Fiore Lupo

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    Una notte di sangue


    II



    Gli intrusi rimasero per prima cosa sorpresi dalla reazione del giovane Ninja. Non si aspettavano certo un nemico tosto davanti a loro, anche perché gli era stato promesso qualcosa di molto diverso. Un lavoro apparentemente facile. Ma lo scatto e il calcio in aria di Kado colpirono violentemente il primo nemico. Certo, fu abbastanza rapido nel portarsi l’avambraccio in alto a fianco della testa ma la forza con la quale il Ninja esercitò il colpo fu tale da farlo sbilanciare e cadere indietro. Per il secondo invece il discorso andò diversamente. Ebbe modo di prepararsi e reattivo riuscì a scansare all’ultimo il pugno diretto allo stomaco, scartando di lato e praticamente attaccandosi alla parete della stanza e privo di via di fuga non ebbe modo di difendersi invece dal secondo colpo. Un montante portato sotto il mento che lo mise a terra, quasi privandolo dei sensi.

    Del resto erano dei semplici banditi, da quattro soldi, e potevano nulla contro un Ninja, per quanto giovane. Quello che però avrebbe lasciato sorpreso tutti sarebbe stata l’evoluzione dei fatti successivi. Una vicenda che difficilmente sarebbe passata per la mente.

    - Possiamo dire… che ci abbiamo provato a fare le cose pulite. Ma non fa di certo parte del mio approccio. –




    Una donna sarebbe apparsa sul ciglio della porta. Lunghi capelli. Vestiti neri, come la notte. Uno sguardo penetrante e terribilmente malvagio avrebbe fulminato Kado. Non sarebbe servito essere dei sensitivi per capire che non si trattava di una persona comune… ma di un vero mostro.

    Uno scrocchio di dita e i due uomini avrebbero presto iniziato a gridare dal dolore, a dimenarsi per terra. A cercare di divincolarsi da una presa invisibile. Nel mentre sul loro corpo si facevano sempre più visibili dei tatuaggi, o dei funjustu. Che fare per Kado? Nuovamente il flusso dell’eventi lo avrebbero reso semplice spettatore. Dalle sue spalle avrebbe udito un boato e in secondo sarei apparso, semplicemente perché a suon di pugni e di chakra distruttivo avevo sfondato la parete!

    - La finestra, ORA! - con una mossa velocissima afferrai il braccio di Kado e tendendo al massimo i muscoli delle gambe scattai, con un balzo felino, verso l’unica uscita disponibile portandomi dietro il giovane ragazzo. La finestra si ruppe in mille pezzi e in un attimo ci trovammo nel vuoto. Un istante dopo una nube di fuoco, un’esplosione e un’onda deflagrante seguirono il salto. Pezzi di legno, schegge volarono in tutte le direzioni. Ci eravamo, momentaneamente, salvati per un pelo.

    Ora dovevamo affrontare la caduta da un terzo piano. Posando la mano libera sul petto rilasciai il potere del Chakra compresso e così venimmo spinti entrambi, da una forza repulsiva, verso la parete esterna del locale e giusto in tempo appoggiai entrambe le gambe così da recuperare equilibrio e stabilità, grazie al chakra adesivo. Certo non si trattava di una situazione convenzionale. Da una parte tenevo Kado affinché non cadesse nel vuoto e dall’altra mi mantenevo stabile, affrontando la forza di gravità, e grazie al mio chakra dopo qualche metro scendemmo a terra. Di nuovo entrambi verticali.

    Alzai lo sguardo verso la finestra da dove eravamo prima usciti. Il fumo copriva buona parte della visuale e le persone, per lo più spaventate, stavano uscendo di corsa dal Gaastu. Mi riportai alla realtà e abbassando il viso mi rivolsi verso Kado: - Diciamo che siamo stati entrambi fortunati, no? – una constatazione, semplice ma quanto mai vera – Seguimi. Ti spiegherò strada facendo. –

    Lasciando ancora più domande in sospeso presi a camminare lungo le stradine di Oto, nei vicoli bui e semi-deserti. Solo dopo qualche minuto spezzai il silenzio della notte: - Purtroppo ho la sensazione che con quella nostra piccola incursione al laboratorio… abbiamo mosso un polverone inaspettato. E in particolare fatto incazzare qualcuno di alquanto suscettibile. Diciamo che non possiamo prendere sottogamba la situazione. Ero stato avvisato che qualcosa non tornava, che c’era del movimento e per quello temendo delle ritorsioni ti ho seguito, di nascosto ovviamente. E come immaginavo avevano puntato a te, per colpirmi nel peggior modo possibile: nell'orgoglio. Noi faremo altrettanto e li ripagheremo con la stessa moneta. Kado, sarà la tua occasione per metterti in gioco. Fino al limite, e oltre. Tuttavia dovrò essere franco: non so nulla, a parte il fatto che quella tipa è una nostra collega… per quanto poco simpatica. –

    Mi fermai davanti ad una casa, disposta su un unico piano. Non era malvagia come struttura e appariva curata – Questa è la casa dell’informatore che ci aveva consegnato l’indirizzo del laboratorio. Yukin, o almeno così si chiama. Non vedo l’ora di scoprire un po’ di cose. – e ancora prima di terminare la frase con un poderoso calcio sfondai la porta dell’abitazione entrando violentemente in casa, e aspettandomi lo stesso da Kado.

    - Perdona il disturbo, Yukin. – già, io e Kado lo avremmo colto in un momento alquanto indaffarato. Era nudo con a fianco una donna, terribilmente spaventata –K- k- Kato? C-c-cosa? Ti prego non farmi del male! – guardai il mio compare - Kado, è il tuo turno per fare le domande. Ci deve alcune spiegazioni non trovi? -





     
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