Una Notte di SangueFree Kato-Kado

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  1. ~Cube
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    Una notte di sangue


    III



    - U-u-un agguato? – furono le prime parole pronunciate a fatica dall’uomo, colto alla sprovvista da quell’ingresso rocambolesco. Davanti a lui due Ninja, il sottoscritto Kato vecchia conoscenza e una faccia nuova. Un ragazzo dai toni sicuramente gelidi che non lasciava spazio a molti giri di parole. La donna nel frattempo, sbiancata e dal colore quasi trasparente, si rivestì in fretta e furia scappando fuori dalla casa. Terribilmente spaventata. Probabilmente Yukin aveva perso una sua conoscenza quella notte.

    - Forza, parla. Feccia. Il mio collega ti ha posto delle domande. –



    - Io non saprei di preciso. Davvero! Sai come è Kato-sama! Giro per i Vicoli Oscuri, sento delle voci. Magari ogni tanto sgancio qualcosa a qualche puttana e ottengo delle dritte, anche grazie diciamo alle mie abilità. Un po’ come stavo facendo stasera… - difficile dire se stava dicendo la verità o meno – Per quanto riguarda quello che ti ho riferito la verità è banale. Una donnaccia del Vicolo, una certa Yokaka, dopo averle dato qualcosa in cambio mi ha riferito di quel posto… dove vedeva uscire diversa gente e non mi ci è voluto molto mettere insieme che forse, e dico forse, si trattava del luogo di produzione di questa nuova droga. –

    Yukin, nudo, sfidando il proprio senso del pudore si mosse verso Kado, prostandosi ai suoi piedi. Era petulante oltre modo – Però so di un posto, un locale o sorta di zona segreta di Oto dove i drogati, i peggio bastardi di questi posti si radunano e si iniettano o qualcosa cazzo di cosa si facciano. Sono sicuro che là troverete delle risposte Ninja-sama! Si chiama Metsubo… ve lo posso indicare!–

    Le parole di quel pover uomo sembrarono sincere, almeno ad una prima impressione. Guardai velocemente Kado, lascandoli la decisione di proseguire o meno con l’interrogatorio. L’avrei comunque aspettato fuori e prima di partire mi limitai a dare un paio di indicazioni: - Togliti ogni forma di riconoscimento. Dovremo agire in incognito questa volta. Discretamente. Non voglio finire di nuovo in trappola. Se puoi trasformati. – cosa che io avrei fatto, rendendomi praticamente un irriconoscibile cittadino comune di Oto. Vestito con un minimo di decenza e dai capelli mori e corti.


    ~.~



    Nonostante le dritte di Yukin spostarsi nel Vicolo Oscuro richiese la massima attenzione, visto che si stava parlando del luogo più pericoloso, fatiscente e lercio dell’intero Villaggio. Comunque dopo aver attraversato la zona giungemmo davanti a questo tanto famoso posto, senza incontri ostili. E quando realizzai che cosa si parava davanti ai miei occhi rimasi decisamente sorpreso. Come era possibile che tale luogo non era a nostra conoscenza? Una folla di persone sostava davanti all’ingresso. Una piccola coltre di nebbia non faceva altro che esacerbare i giochi di luce che provenivano dai neon appesi sopra all’entrata. Un vociare costante e rumoroso impediva una comunicazione tranquilla, senza contare la musica (terribile, potente e fastidiosamente ritmica che proveniva dall’interno).

    Insomma, l’avrei distrutto. Ma prima dovevamo indagare. Spostai lo sguardo verso Kado: era arrivato il momento di entrare. Donne disinibite, siringhe e alcol scorrevano a fiumi. Persone di ogni genere, barboni o ricchi sbattevano uno contro l’altro seguendo una musica che aveva un qualcosa di infernale. Sudore e parti del corpo bagnate imputridivano i nostri vestiti.

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    Mi stavo dannatamente trattenendo e prima di compiere qualcosa di assolutamente malvagio dovevo agire. Così mi rivolsi a Kado: - Vedo due possibilità. Salire verso i piani superiori oppure scendere nel sottosuolo. Del resto credo che quella porta, dietro a quel bancone, porti sicuramente da qualche parte. Decidi. Il nostro compito è quello di cercare informazioni o indizi. Massimo quindici minuti e ti rivoglio qui. Se non ti vedo ti considererò in pericolo, chiaro? – Kado aveva un compito, ora non restava che portarlo avanti.

    Scelsi di scendere verso il basso e prima di superare la porta un uomo, tatuato dalla testa ai piedi mi bloccò adducendo a poche secche parole– Smamma, oppure la festa per te finirà decisamente molto più in fretta. – Non ci misi molto a decidere, con un colpo secco del palmo della mano sul suo collo cadde a terra, letteralmente tramortito e senza possibilità di reagire. Entrare dunque fu il passo successivo. Scendendo varie scale mi ritrovai in quello che si poteva definire una vera e propria fabbrica... vuota. Già perché il piano interrato era stato semplicemente pulito, perfettamente. Non un filo di polvere, non un oggetto, né un documento. Solo una luce al neon bianchissima illuminava il pavimento lindo.

    Banalmente eravamo arrivati troppo tardi. Chiunque fosse stato aveva giocato di anticipo trasferendo il contenuto di quella stanza in qualche altra zona. Sbuffai, infastidito. Non aveva più senso rimanere nel locale. Ritornai in superficie per recuperare Kado e muovermi così a fare rapporto. Quella storia comunque non sarebbe finita lì, poco ma sicuro.

    CITAZIONE
    Post editato per dare un finale, secco, alla storia. Peccato davvero. Spero che se Kado leggerai questa ruolata sappi che sarò sempre pronto per continuarla!



    Edited by ~Cube - 8/7/2018, 12:15
     
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