[Gioco] Il tesoro di Kusa

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  1. leopolis
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    "Pensieri"
    «Dialoghi»



    Ore 14,00 - 14,50 del terzo giorno
    Rispondere a tutti non era facile, considerando la vecchia età del Capo Ispettore Midou e la sua tendenza a soffermarsi ogni 2 per 4. Nell'atto di ascoltare le domande dei ninja chiamati, doveva proprio pensare che alcuni di questi erano ben esperienti, le loro domande erano precise e intelligenti. Altri accademici giunti sul luogo, però, sembravano troppo giovani per ascoltare, pensare e dedurre. Perché molte delle domande eseguite potevano essere benissimo evitate, evitando anche il successivo dispendio di tempo che sarebbe certamente costato la vita a qualcuno. Bene o male quella chiacchierata, con tanto di richiesta di carte e rapporti, nonché esplorazioni sensoriali, avrebbe portato via al team accademico all'incirca 50 minuti durante i quali Ryuuhei Midou avrebbe risposto proprio a tutte le loro perplessità... a modo suo.
    Il primo a fare domande fu il genin di Kiri che si presentò come Kitori.
    «Come detto non abbiamo molte informazioni a proposito degli ostaggi. Non sappiamo con certezza quanti sono, in che condizioni sono e dove sono. Tuttavia, possiamo supporre che se i terroristi uccideranno un ostaggio ogni 2 ore e che per ucciderli tutti servono 60 ore , allora gli ostaggi sono precisamente 30 . Se è vero o no, non lo sappiamo. L'unica zona grande della banca in cui possono essere situate ben 30 persone al contempo è l'atrio,» – a quel punto l'uomo avrebbe indicato la grande zona che si apriva proprio dopo il principale portone d'ingresso. - «Tuttavia, anche in questo caso Kitori-san possiamo solo supporre... di certezze non ne abbiamo . Per quanto ne sappiamo, i terroristi potrebbero aver benissimo situato gli ostaggi a gruppi di 5 in stanze bancarie diverse .» – L'uomo avrebbe indicato i diversi uffici della banca sul primo e sul secondo piano, puntando con il dito la cartografia. - «Ma non sappiamo niente in merito. Per quanto riguarda le condizioni,» – l'omino alzò le spalle, - «spero che stiano tutti bene. Non credo che i terroristi abbiano già ucciso qualcuno: manca ancora del tempo alle 16,00. Per quanto riguarda gli ostaggi beh potrebbero essere uomini, donne, bambini, anziani... Però possiamo supporre che il numero degli ostaggi sia di circa 25-35 persone.»
    Quindi il Capo Ispettore girò lo sguardo verso la kunoichi che venne da Oto e che non si presentò. - "Tsk... che maniere!" - Pensò l'uomo anziano osservando la ragazza con un occhio severo. Ai suoi tempi lo avrebbe già punito per una simile mancanza di rispetto, ma decise di lasciar correre limitandosi semplicemente a rispondere alla sua, di domanda.
    «Gentile kunoichi,» – iniziò il vecchio, - «il sistema fognario della città è tutto intercollegato. Da ogni edificio, anche al limitare di Kusa, si può arrivare a un qualsiasi altro edificio, compresa la banca. Non serve scavare alcun tunnel, perché la banca è collegata con 3 strade fognarie diverse: » – l'uomo si avvicinò nuovamente alla planografia. - «Un tombino è presente qui, nell'ala ovest della banca, più precisamente nel bagno maschile. Un'altra entrata nelle fogne è situata proprio qui, – egli mostrò con il dito un punto dell'atrio. - «Tuttavia, quella è un'entrata segreta, per giunta nascosta sotto alle piastrelle che formano il pavimento dell'atrio. A parte me e pochi altri nessuno sa dell'esistenza di questo condotto fognario.» – L'uomo tossì vistosamente portandosi la mano alla bocca. - «Infine, vi è un condotto fognario che porta qui,» – egli mostrò con il dito un punto nell'ala est. - «Nel bagno femminile della banca.» – Egli fece una pausa, quasi come a voler capire cosa intendessero i 4 ninja. Poi aggiunse: - «I condotti fognari nella banca erano comunque tenuti sotto sorveglianza, tutti e 3, ed erano ben difesi, come tutta la banca. Purtroppo possiamo solo supporre che i nemici si siano intrufolati nella banca a partire dalle fognature, ma non abbiamo certezze. »
    Quindi toccò all'altra kunoichi di Oto: anch'essa non si era presentata a dovere mancando alle basilari regole del buon costume. Ma anche in quel caso l'anziano uomo decise di non inferire ulteriormente sulla questione. Ryuuhei ascoltò il suo rimprovero quasi basito, esattamente come ascoltò basito la sua domanda.
    «La nostra richiesta di aiutò partì 2 ore dopo che ci venne nota la situazione. Mi risulta che ognuno di voi abbia ricevuto la nostra richiesta 2 giorni addietro, alle 18,00 in punto. Se così non fosse, allora dovreste rivolgere i vostri rimproveri al messaggero accademico gentile kunoichi. Inoltre mi risulta che 2 giorni vi siano stati concessi per permettervi di prepararvi adeguatamente e arrivare a Kusa anche dai villaggi molto lontani, come quello di Kiri, » – il suo sguardo si posò sul genin kiriano. - «Per quanto riguarda le vittime "da sacrificare", credo che qualora il 25% degli ostaggi dovessero venire eliminati, sarei costretto dalle autorità ad assaltare l'edificio con tutto ciò che ne consegue. In tal caso, presumo, la vostra missione potrebbe considerarsi fallita. Ah, già... la piantina...» - A quel punto l'uomo si sarebbe allontanato dal posto, tornano un paio di minuti più tardi con la piantina della rete di aerazione della Banca. Essa mostrava principalmente due condotti di aerazione al primo piano: uno partiva dal lato Ovest dell'edificio e uno dal lato Est. Al centro della banca, probabilmente sopra l'atrio, i condotti si univano e continuavano all'insù dove si suddividevano in due rami che quindi continuavano verso l'Est e l'Ovest. Dallo stesso, punto, inoltre, prendeva vita un'altra ramificazione che continuava verso la parte posteriore dell'edificio, dove sbucava proprio poco sopra la porta del retro.

    Infine il Capo Ispettore si prese la briga di ascoltare le domande di quel che era il capogruppo, il sunese che probabilmente si chiamava Daishin. Non sapeva niente di lui, ma sembrava un ninja ben ponderato e attento alle maniere, il che era positivo considerando il comportamento delle due kunoichi di Oto. Alla richiesta di fornire la lista, l'uomo accennò un segno in senso affermativo.
    «Posso fornirvi la lista militare. Quella civile, purtroppo, non ve la possiamo fornire in quanto dobbiamo farne richiesta alle autorità bancarie che sono tenute in ostaggio proprio in quella banca. Tuttavia possiamo indicarvi un numero approssimativo del personale civile tenuto in ostaggio basato sul numero degli uffici: 4 per piano, 8 in totale. Di norma nei 7 uffici regolari lavorano 2 funzionari della banca. Nell'ufficio dell'amministratore lavora solo egli e la sua segretaria. Questo ci fa supporre che ci siano circa dai 13-14 ai 16 funzionari bancari tenuti in ostaggio, considerando che spesso il personale bancario può assentarsi dal lavoro per vari motivi. » – Il Capo Ispettore si sarebbe quindi allontanato per un po', tornando con la mappa fognaria della città e con un breve report di tutto il personale militare che lavorava nella banca. - «Eccovi,» – disse porgendo al sunese prima il report del personale militare. Aprendolo il sunese avrebbe visto 6 fotografie di 6 militari, tutti uomini, con i vari dati generali e specifici segnalati accanto ai loro nomi. Tutti erano degli uomini sulla trentina, vestiti nella classica uniforme da poliziotto.

    1) Gakuto Koyama – Anni: 27 Membro vecchio. Ispettore. Esperto di arti marziali. 12 anni in servizio. Situazione psicologica: stabile. Sposato. Con 2 bambini.

    2) Keishou Koyama – Anni: 27 Membro vecchio. Fratello-gemello di Gakuto Koyama. 11 anni di servizio. Divenuto membro della Polizia di Kusa dopo aver partecipato a un conflitto locale. Situazione psicologica: stabile, ma la guerra potrebbe averlo segnato. Non sposato. Senza figli.

    3) Tetsushi Itou – Anni: 23 Membro nuovo. 16 mesi di servizio. Dotato di capacità ninja. 3 anni di servizio. Psicologicamente stabile, ma tende a parlare poco e isolarsi continuatamente. Prima lavorava in un ristorante di Ramen a Konoha. Dimostra di avere delle ottime doti sensitive. Nella banca è incaricato a controllare il perimetro dell'edificio con una delle sue tecniche e di segnalare le eventuali intrusioni qualora fosse necessario. Dice di essere sposato, ma non ha figli. Abita alla periferia di Kusa.

    4)Nobuaki Miyakawa – Anni: 19. Membro nuovo. 1 anno di servizio. Molto giovane e allegro. Tende spesso a dimenticarsi le cose ed è poco attento. Ha problemi con la concentrazione. Attualmente è al rango più basso della polizia. Nella banca esegue i lavori di controllo all'entrata.

    5) Funato Takaki – Anni: 42. Ottime doti intellettuali. Possibile candidato al posto del Capo Ispettore della Polizia di Kusa. 23 anni di servizio nella Polizia di Kusa. Nella banca svolge il ruolo di Capo del corpo di Polizia di Kusa posto a sorveglianza dell'edificio. Sposato, ha 2 figlie.

    6) Taisuke Horie – Anni: 18. Amico d'infanzia di Nobuaki Kyakawa con il quale ha deciso di entrare nella Polizia di Kusa. Mostra delle ottime doti atletiche e di combattimento nel corpo a corpo. Orfano di madre. Adibito al controllo dell'ordine all'interno della banca.



    Fornita la lista del personale della Polizia di Kusa intrappolato all'interno dell'edicio, il Capo-Ispettore diede al sunese anche la mappa del sistema fognario della città. Aprendola il Boss del Team avrebbe visto un'intricata rete che copriva tutta la città, ma che, come aveva detto il Capo Ispettore, collegava ogni edifico di Kusa con ogni altro salvo poi condurre fuori dalla città per 4 condotti fognari differenti: est, ovest, sud e nord. La banca, proprio come detto, era raggiunta da 3 condotti fognari: est, nord e ovest. Questi era intercomunicanti per mezzo di un condotto che scorreva in parallelo, mentre i condotti a sé stanti continuavano il loro percorso. La mappa in sé era leggermente vecchia, datata 12 anni prima, ma il Capo Ispettore li avrebbe assicurati che da quegli niente è cambiato nella zona della banca. - «Con questa mappa è possibile raggiungere le fogne sotto la banca da un qualsiasi punto di Kusa,» – avrebbe detto l'anziano signore, nel caso in cui avessero deciso di provare a intrufolarsi nella banca tramite le fogne.
    Infine avrebbe risposto alle restanti domande del sunese.
    «Il sistema di sorveglianza della banca è sia interno che esterno. In sé la banca è una fortezza piena di sistemi di allarme, uno dei quali è scattato dall'ufficio numero 4 al secondo piano. Pensiamo che proprio da lì venne chiuso il tesoro e da lì ci giunse l'allarme, ma ormai per noi era troppo tardi per intervenire in quanto la cattura degli ostaggi era stata compiuta. In caso di pericolo, ai funzionari della banca basta premere un pulsante e in 5 minuti 60 poliziotti si fiondano qui... Tuttavia, in questo caso era già troppo tardi: è come se fosse successo tutto troppo in fretta... come se... hmm...» – Il vecchio poliziotto parve un attimo assopirsi nei suoi pensieri, salvo poi riprendersi. - «Il sistema di sorveglianza interno era gestito da Tetsushi Itou grazie alle sue capacità sensitive. Non mi spiego come abbiano potuto fallire non accorgendosi della minaccia a tempo debito. Itou stesso si è sempre mostrato un poliziotto fedele.» – Fece una pausa. - «Certo che è possibile accedere esternamente alla banca!.. Ogni giorno qui vengono gli abitanti di Kusa. Prima, però, è necessario prendere appuntamento, perché la Banca di Kusa funziona solo previo appuntamento. » – Infine, la penultima domanda era anche quella più semplice. - «Il tesoro di Kusa sono i soldi dei suoi abitanti: è tutto ciò che abbiamo. Sono anni e anni di risparmi di Kusa, i vari guadagni, i profitti dei commerci e così via. Dal tesoro dipende l'economia di Kusa: in mancanza del tesoro domani saremo tutti per strada con le nostre famiglie. Ne deduco che i mercenari vogliano solo i soldi: il vero potere del mondo. O che vogliano condurre Kusa alla rovina totale e sfollare tutte le sue famiglie.» – Per quanto riguarda il mandante, il Capo scosse il capo. - «Purtroppo non ho la minima idea di chi possa essere. Forse qualche vecchio nemico di Kusa, o forse qualche nuovo. Potrebbe persino essere un nemico del Direttore della banca o un team del Direttore stesso, ma ne dubito. Io sospetto tutti e nessuno al contempo.»
    E se dalle risposte del Capo il gruppo non ci avrebbe potuto capire molto in quanto la questione sembrava sepolta dietro a un velo misterioso, dall'utilizzo del Sesto Senso con l'aggiunta di Percezione di Chakra Daishin Iga avrebbe scoperto moltissime cose nuove. Tralasciando tutto ciò che egli avrebbe percepito al di fuori dalla banca, ovvero il chakra dei suoi compagni, il chakra del Capo-Ispettore e degli altri Poliziotti vicini all'edificio e concentrandosi solo sull'edificio egli avrebbe individuato che:
    1) Nell'atrio vi erano 32 fonti di chakra, 26 fonti delle quali molto deboli, debolissime; il chakra in loro non era per niente forte o controllato. Sembrava scorrere caoticamente all'interno dei loro corpi quasi come se fossero tutti vittime di un genjutsu. Ma poteva davvero esserci un genjutsu abbastanza potente da colpire ben 26 persone al contempo? [Scopri 26 Energie-Bianche al primo piano, nell'atrio]
    2) Nell'atrio avrebbe percepito delle fonti di chakra più potenti rispetto a quelle comuni. Erano giusto 6 e una di loro era più potente delle altre 5. [Scopri 5 energia gialle inginocchiate nell'atrio e un'energia verde, sempre inginocchiata nell'atrio]
    3) Infine il sunese avrebbe percepito anche il chakra dei terroristi: a giudicare dalle percezioni, erano 4.
    a) Il primo terrorista aveva una riserva di chakra niente male [40 Bassi]. Possedeva l'impronta del Vento ed era dinnanzi alla finestra del secondo piano. Non molto lontano dall'ufficio del Direttore. Sembrava osservare lo spiazzo dinnanzi all'edificio.
    b) Il secondo terrorista aveva una riserva di chakra leggermente più alta rispetto al primo. Possedeva l'impronta del Doton e stava sistemando qualcosa alla finestra del primo piano, accovacciato sotto di essa, quasi come se manipolasse il nylon.
    c) Il terzo terrorista si trovava al centro della banca. Il sensitivo di Suna non sembrava poterlo raggiungere con i propri sensi, quasi come se la sua percezione nella zona subisse delle interferenze. Avrebbe solo percepito una grande quantità di chakra posta a sua difesa, ma non sarebbe riuscito ad avvicinare la sua percezione a 3 metri dallo stesso. Non sarebbe riuscito a percepire nient'altro di lui.
    d) Infine sembrava esserci l'ultimo terrorista, o almeno l'Iga non ne percepiva altri. Era nell'atrio, aveva la più grande riserva di chakra di tutti [75 Bassi]. La sua impronta era l'Oscurità. a.
    Se vi era qualche altro terrorista nell'edificio non era dato saperlo.



    Edited by leopolis - 19/4/2018, 12:35
     
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