Per un pugno di abitiCorso Base per Horla

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  1. l'Horla
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    Per un pugno di abiti


    V post

    La donna sembrò apprezzare le mie informazioni e non attendemmo neanche un minuto prima di partire in direzione di quel famigerato magazzino. Si muoveva rapida tra la gente, svoltava nei vicoli o si inseriva nelle strade senza esitazioni, certo era pratica di quella cittadina e, infatti, in poco tempo raggiungemmo il magazzino che mi era stato indicato poco prima. Dopo una rapida perlustrazione tutt'attorno all'edificio, ci fermammo in un vicolo sul quale davano diversi finestroni malandati, se alcuni erano chiusi, molti altri erano aperti o rotti. Alla sua domanda se fossi in grado di raggiungere con un balzo quelle finestre, risposi con un sospiro lasciando scorrere lo sguardo attorno a me cercando, inutilmente, qualche appiglio o simile che potesse permettermi la scalata. No, non credo riuscirei mai ad arrivarci, signorina Kyiomi. Dissi con tono leggermente sconsolato serrando le mascelle, mi dispiaceva mostrarmi impreparato o inabile a superare, senza bisogno di aiuto, una situazione così elementare. Quindi girai lo sguardo verso di lei che, senza attendere, mi afferrò prima ai pantaloni, poi pose una mano sotto l'ascella e, con una forza incredibile prima che riuscissi a dire qualsiasi cosa, mi lanciò verso la finestra. Sorrisi scuotendo le braccia per rimanere in asse, certo le mie dimensioni erano minute ma chi l'avrebbe mai immaginato che potessi essere scagliato con tutta quella facilità ad un'altezza così considerevole? Tornato a Kiri nessuno mi avrebbe creduto, poco ma sicuro!
    Impattai contro il muro e mi lasciai scivolare dentro alla finestra i cui vetri rotti costituivano un passaggio piuttosto semplice. Subito alzai lo sguardo cercando qualche possibile minaccia improvvisa, il locale però si mostrò vuoto, sia di persone che della refurtiva non pareva esserci traccia alcuna. La poca luce che filtrava dalle finestre mostrava la polvere che avevo alzato atterrando sul pavimento di legno. Ci trovavamo sul soppalco la cui area era circa la metà di quella del pianoterra, una ringhiera arrugginita dava una parvenza di "sicurezza" a quelli che dovevano essere stati i lavoratori nel locale.
    Dopo pochi attimi mi raggiunse anche la ninja di konoha, elegantemente entrò dalla finestra e, dopo una rapida occhiata, meno elegantemente fece crollare la ringhiera lasciandosi andare a insulti e ingiurie. Ringraziai il cielo che sfogò la sua ira contro quei miseri pezzi di ferro arrugginito e non con il sottoscritto, non ci tenevo proprio a fare la stessa fine sotto al soppalco. Quel gran fracasso, però, attirò l'attenzione di quelli che, ad una prima occhiata, sembravano poter essere i guardiani del locale infatti, prima di scagliarsi contro di noi, ci identificarono come dei ladruncoli. Oh ma si sbagliavano, si sbagliavano di grosso e presto se ne sarebbero accorti!
    Immediatamente l'uomo lanciò verso di me quello che pareva essere un grosso mattone, fu un attacco diretto e, quanto meno, prevedibile benché il proiettile viaggiasse ad una discreta velocità potei lasciarmi cadere e rotolare alla mia destra prima di rialzarmi [ I Slot Difesa] e vederlo corrermi incontro di gran carriera armato unicamente della mazza. Giunto a poco più di un metro da me, caricando il colpo impugnando l'arma con entrambe le mani, sferrò una fendente da sinistra a destra tenendo l'arma all'altezza del mio torace. Questa volta, volendo essere sicuro di schivare il colpo, impastai un po' di chakra nelle gambe e scartai alla mia destra prima che il colpo potesse raggiungermi e ponendomi fuori dalla sua portata. [ II Slot Difesa]
    Lasciando aprirsi un sorriso sul mio volto stavo per contrattaccare con ferocia quando, improvvisamente, l'uomo venne scaraventato giù dal soppalco, insieme al parapetto di poco prima, dalla signorina Kyiomi. Sarei rimasto sbalordito se non mi avesse già mostrato la sua incredibile forza poco prima. Lanciai uno sguardo giù e vidi l'uomo spiaccicato a terra, con le gambe messe in una posizione dolorosamente innaturale e non riuscii ad evitare un brivido che mi scosse tutta la schiena.
    Mi voltai verso la donna che aveva iniziato l'interrogatorio a quel poveretto, forse gli era capitata una sorte decisamente peggiore di quella del suo compare, pensai tra me e me ridendomela.


    Chakra: 8.75 /10
     
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